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TEST BORRADO, QUIZÁS LE INTERESEStoria del diritto medievale e moderno

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Título del test:
Storia del diritto medievale e moderno

Descripción:
Test a risposta multipla

Autor:
AVATAR

Fecha de Creación:
02/12/2022

Categoría:
Universidad

Número preguntas: 1496
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Temario:
a che cosa serve la storia del diritto? ad avere uno sguardo più ampio sul mondo a formare la mentalità critica del giurista ad avvicinare il giurista alle discipline storiche ad acquisire nozioni di storia .
comprendere il passato giuridico è utile? si, ma solo in quanto funzionale al diritto vigente si, perché si tratta comunque di materia giuridica si, ci mostra e ci fa meglio capire le origini e l'evoluzione di norme e istituzioni Solo marginalmente per il giurista di diritto positivo.
La storia del diritto è assimilabile alle altre materie giuridiche? No, in quanto materia storico-critica Si, perché parte integrante degli studi di diritto Si, perché è assimilabile alla filosofia del diritto Si, perché tratta di materia giuridica.
Secondo la tradizionale partizione della Storia del Diritto, per "età contemporanea" si intende il periodo: dal 1492 al 1789 dal 1789 ad oggi dall'XI secolo al 1492 dal IV/V secolo d.C. al 476.
Quando avvenne la riscoperta del diritto romano/comune in Europa? XI secolo XVII e XVIII secolo XIII secolo XV secolo.
Perché dal XVII secolo i giuristi criticano il diritto comune? Scritto in latino e non in volgare Troppo lacunoso Mancanza di certezza del diritto Eccessivamente conciso e stringato.
Quale è l'arco temporale della storia del diritto? Dalla Rivoluzione francese ai giorni nostri dal 476 al X secolo dal 1492 al 1789 Da Giustiniano all'età contemporanea.
Secondo la tradizionale partizione della Storia del Diritto, per "età moderna" si intende il periodo: dal 476 al X secolo dall'XI secolo al 1492 dal 1492 al 1789 dal 1789 ad oggi.
In che area geografica si colloca la compilazione di Giustiniano? L'odierno Libano (Beirut) La Siria e l'Oriente mediterraneo Bisanzio Roma e l'Italia.
Secondo la tradizionale partizione della Storia del Diritto, per "Basso Medioevo" si intende il periodo: dall'XI secolo al 1492 dal 1789 ad oggi dal 1492 al 1789 dal 476 al X secolo.
08. Quale fu la prima università giuridica in Europa? 08. Quale fu la prima università giuridica in Europa? Orléans Bologna Parigi.
Dal III secolo d. C. l'imperatore romano è titolare di tutti i poteri? O trova il suo potere limitato? Limitato dalla volontà dell'esercito Limitato dal potere dei consoli Gode di poteri illimitati Limitato dal Senato.
Quali sono le principali compilazioni imperiali romane del tardo impero IV - V secolo d.C.? Codice Teodosiano, Codice Giustinianeo Codice Gregoriano, Codice Giustinianeo Codice Ermogeniano, Codice Giustinianeo, Codice Gregoriano, Codice Ermogeniano, Codice Teodosiano.
Quale atto dichiara lecita, nell'impero, la religione cristiana? Editto di Costantino Prammatica Sanzione Editto di Rotari Editto di Lione.
Strumenti attraverso sui l'imperatore esercitava il potere legislativo edicta, rescripta, leges Rescripta, Novellae Edicta, sentenze Prammatiche sanzioni, edicta.
Il codice Teodosiano fu promulgato dall'Imperatore Teodosio II nell'anno: 476 d.C. 311 d.C. 438 d.C. 535 d.C.
Quale provvedimento riconosce il Cristianesimo come religione ufficiale dell'Impero Romano d'Occidente? Editto di Costantino Editto di Rotari Editto di Lione Editto di Tessalonica.
Con l’età tardo antica avviene una trasformazione della giurisprudenza romana.... Sempre meno libera, sempre più condizionato dalla volontà imperiale Sempre più legata alle consuetudini germaniche Sempre più abbreviata e meno casistica Sempre più affetta da discontinuità.
Quanti giuristi comporranno la commissione legislativa giustinianea? 3 10 5 8.
Quale fu l'obbiettivo politico-religioso di Giustiniano? Combattere il paganesimo Unificazione della chiesa cristiana Ridurre il potere del papa favorire l'arianesimo.
Quale fu l'obbiettivo politico-giuridico di Giustiniano? Revisione delle costituzioni imperiali Riforma del codice Teodosiano compilazione di una codificazione che assicurasse la certezza del diritto. Compilazione di un corpo completo di Novellae imperiali.
Per quanto tempo regnò Giustiniano? 527-565 d.C. 527-592 d.C. 313-380 d.C. 476-510 d.C.
In che anno la commissione di giuristi giustinianei completò il Codex? 512 565 534 529.
Di chi era nipote l'imperatore Giustiniano? Giustino Valentiniano III Teodora Irena.
Il Corpus Iuris Civilis è la straordinaria opera di: Giustiniano e del suo giurista Ulpiano Giustiniano e del suo giurista Triboniano Giustiniano e del suo giurista Papiniano Giustiniano e del suo giurista Graziano.
08. Chi sarà il più famoso giurista di Giustiniano, artefice del corpus iuris? Triboniano Belisario Modestino Valentiniano.
L'Authenticum, o Epitome Juliani, fu.... Il testo del corpus iuris ritrovato a Bologna nell'XI secolo Una versione del corpus iuris conservata a Pisa La raccolta delle Novellae che circolò in Grecia e Oriente La raccolta delle Novellae di Giustiniano che circolò in Occidente .
Le Istituzioni di Giustiniano hanno una finalità-- Compilativa Erudita-tecnica Narrativa Didattica .
Le Novellae furono varate... tra il 540 e il 550 solo dopo la morte di Giustiniano negli ultimi anni di regno di Giustiniano tra il 534 e il 539 .
Le Novellae erano.... Aggiunte al testo del Digesto Leggi dell'imperatore Giustiniano Raccolte di giurisprudenza romana Epitomi al Codex.
Il Codex repetitae Praelectionis, del 534, serviva a Revisione linguistica del Codex Introdurre in Italia la legislazione di Giustiniano Ridurre di volume le Istituzioni Eliminare incongruenza tra il Digesto e il Codex.
Le istituzioni di Giustiniano ebbero come modello l 'opera del giurista romano... Papiniano Modestino Gaio Ulpiano.
La "guerra gotica", terminata nel 554, fu... La campagna militare dei bizantini contro i Vandali La conquista dell'Italia da parte dei bizantini La guerra di Giustiniano contro i Persiani La riconquista della Spagna contro i Visigoti.
Come si chiama l’atto con cui Giustiniano diede vigenza al Corpus iuris in Italia? Edictum Justiniani Rescriptum Iustiniani Lex Justiniani imperatoris Pragmatica Sanctio .
In quanti libri si divideva il Digesto? 12 30 3 50.
Quale operazione politico-militare presuppose la vigenza del Corpus iuris in Italia? L'accordo con le popolazioni dei Visigoti e dei Vandali Il beneplacito delle popolazioni italiche romanizzate L'accordo del re ostrogoto Teodorico La riconquista militare dell'Italia .
L'importanza storica e scientifica del Corpus Iuris Civilis di Giustiniano risiede: Nell'aver tramandato i principi del Diritto Romano sino al Rinascimento giuridico Nella sua funzione di tramite tra il diritto bizantino ed il diritto Romano Nella sua funzione di unificazione del diritto dell'Impero Romano d'Oriente revisione delle costituzioni imperiali.
Il diritto dei Visigoti si compone di: Lex Visigothorum, Pactus legis Salicae Lex Romana Visigothorum (altresì nota come Breviarium Alaricianum), codice Euriciano, Lex Visigothorum Lex Romana Visigothorum (altresì nota come Breviarium Alaricianum), Pactus legis Salicae Lex Visigothorum.
Il Pactus Legis Salicae fu varato all'epoca di re... Pipino Carlomanno Clodoveo Alarico II.
Il popolo barbaro che non ebbe una doppia legislazione di stampo romano (l'una disegnata sul modello diritto ufficiale, l'altra su quello volgare) fu il popolo dei: Visigoti Longobardi Burgundi Franchi .
A che regime giuridico fecero riferimento i popoli barbari nei territori conquistati? Diritto non scritto Leggi arcaiche di natura tribale Personalità del diritto Territorialità del diritto.
Quali popolazioni di stirpe germanica invasero l’Europa occidentale dopo la caduta dell'Impero romano? Vandali e Franchi Visigoti, Burgundi, Franchi Vandali e Ostrogoti Burgundi e Unni.
Il metodo di costruire le pene in termini di composizione economica era procedimento tipico dei: Greci Romani Bizantini Germani.
Quale popolazione barbarica emanò il Breviario Alariciano? I Burgundi I Visigoti I Longobardi I Franchi.
08. Il diritto dei Burgundi si compone di: Lex Burgundiorum, Lex Romana Burgundiorum Lex Romana Burgundiorum, Pactus legis Salicae Lex Burgundiorum, Lex Romana Burgundiorum, Pactus legis Salicae Lex Burgundiorum, Pactus legis Salicae.
Chi fu il più famoso re Ostrogoto? Eurico II Alarico Alarico Teodorico.
In che città fissarono la propria capitale gli Ostrogoti? Roma Aquileia Ravenna Milano.
L'Edictum Theodorici tratta di diritto penale Interamente per circa un terzo dell'opera solo in modo marginale per oltre la metà dell'opera.
L'Edictum Theodorici è scritto in.... Latino Lingua germanica Germanico arcaico Greco.
L'Edictum Theodorici nel suo contenuto riprende ampie parti .... della Lex Salica del corpus iuris giustinianeo delle leggi Visigote consuetudinarie dei codici Gregoriano e Ermogeniano.
Come fu organizzata e ripartita la dominazione longobarda in Italia? in territori autonomi in contee In ducati, sottoposti al re in regioni militarizzate (temi).
I gastaldi longobardi erano uomini liberi atti alle armi notabili dei ducati Funzionari del re scrivani della curtis regia.
I Longobardi scesero nella penisola italica nel 476 569 774 527.
Le genti longobarde si suddividevano in corpi militari separati "farae", guidate da un duca clan tribali etnie di stirpe diversa.
L'Editto di re Rotari è del: 472 728 525 643.
L'Editto di Rotari fu forse scritto materialmente da.. nobili di stirpe romano/italica personale ecclesiastico esperto di diritto monaci benedettini eruditi consiglieri longobardi regi.
La storiografia ha discusso sul se l'Editto di Rotari: sia stato o meno fondato sul consenso dei maggiorenti e di tutto l'esercito in armi (Datio wadiae) sia stato o meno fondato sul consenso dei maggiorenti e di tutto l'esercito in armi (Launegild) sia stato o meno fondato sul consenso dei maggiorenti e di tutto l'esercito in armi (Widrigild) sia stato o meno fondato sul consenso dei maggiorenti e di tutto l'esercito in armi (Gairethinx).
L'Editto di re Rotari è stato promulgato tramite: Datio wadiae Widrigild Gairethinx Launegild.
Netta prevalenza, all'Editto di Rotari, viene data: Alla materia penale Alla materia civile Alla materia militare Alla materia processuale.
Il guidrigildo longobardo veniva versato: In parte all'offeso o alla famiglia dell'offeso, in parte alla curtis regia Alla curtis regia All'offeso o alla famiglia dell'offeso Alla curtis ducale.
Il guidrigildo longobardo rappresentava: Il valore economico di ciascuna parte del corpo Il valore economico di ciascuna parte del corpo e del corpo complessivamente considerato Il valore economico dello status sociale dell'arimanno Il valore economico del corpo.
Il diritto penale longobardo ruota attorno al: Datio wadiae Gairethinx Launegild Widrigild.
L'Editto di Rotari: Non disciplina il tentativo di reato Disciplina il tentativo di reato distinguendo tentativo e delitto perfetto, con relative differenti pene Disciplina il tentativo di reato distinguendo atti preparatori, tentativo e delitto perfetto, con relative differenti pene Disciplina il tentativo di reato distinguendo atti preparatori, tentativo e delitto perfetto, con identiche pene.
Chi prendeva le decisioni nelle comunità longobarde? l'assemblea degli uomini liberi il re e la curtis regia I conti e i duchi Assemblea dei duchi e degli arimanni.
Da chi dipendeva, nella tradizione germanica, l'autorità del re? Dal consenso del popolo Dall'imperatore, che nominava re di un territorio il conte che aveva conquistato il maggior numero di territori nell'arco di tre anni Dal re stesso, il quale si riteneva tale perché non riconosceva altra autorità se non la propria Dal consenso dei maggiorenti del regno.
Nel processo longobardo il giudice era Un testimone delle regole del duello o del giuramento Un notabile della curtis regia Un funzionario regio Un duca.
Secondo il diritto longobardo, il giuramento solenne del convenuto insieme ai coniuratores era un giuramento: Irrevocabile Revocabile De veritate De credulitate.
Secondo il diritto longobardo, rappresentava l'atto formale con funzione accessoria di garanzia per negozi di diversa natura: Morgincap Launegild Gairethinx Wadia.
Secondo il diritto longobardo, rappresentava la controprestazione simbolica per rendere irrevocabile la donazione mediante firmitas definitiva: Gairethinx Launegild Faderfio Morgincap.
Secondo il diritto longobardo, la parentela si estendeva sino al: Sesto grado Quinto grado Quarto grado Settimo grado.
Secondo il diritto longobardo, la successione: Era legittima o testamentaria Riguardava i soli legittimari Era solo legittima Era solo testamentaria.
Andando sposa, la donna longobarda portava con sé un corredo di vesti e utensili detto: Morgincap Pretium virginitatis Faderfio Mundio.
Il morgincap: Non è un istituto giuridico Aveva la funzione di garantire la comparsa del convenuto in giudizio Aveva la funzione di consentire la successione testamentaria Aveva la funzione di provvedere all'eventuale vedovanza della moglie.
Il mundio era..... il passaggio alla maggiore età la patria potestà una forma di matrimonio in uso tra i longobardi Una forma di tutela sulla donna.
Secondo lo storico Otto Brunner il feudalesimo ha origine Nel rapporto militare di fedeltà contraccambiato dalla cessione di terre Nel fiorire del monachesimo Dall'imporsi del latifondo agricolo nella decadenza delle città.
Carlo Martello sconfiggerà gli arabi... A Poitiers, nel 732 A Pavia, nel 774 A Roncisvalle nell'814 Dinanzi a Parigi, nel 773.
L'Europa altomedievale vive un periodo di... Intensi traffici e scambi economici Stagnazione decadenza chiusura Minaccia mortale a causa dei Turchi Prosperità economica.
I monasteri benedettini, animati dalla "regola" di San Benedetto... avranno estreme difficoltà nell'affermarsi vedranno la loro esistenza ostacolata dai grandi feudi conserveranno il patrimonio (anche giuridico) dell'antichità classica vivranno crisi profonde, di carattere religioso.
I centri di governo e cultura (politico-letteraria-giuridica) arabi dall'VIII secolo saranno..... Ducati Emirati Principati Califfati.
la personalità del diritto è... Il sovrano e è retto da un diritto suo proprio, particolare Talune persone sono esenti all'applicazione generalizzata del diritto Ciascuna etnia vive, in un singolo Stato, secondo il suo proprio diritto Esiste un diritto particolare a date categorie sociali.
La messa per iscritto del diritto consuetudinario, nei secoli... Faciliterà enormemente l'insegnamento giuridico locale Contribuirà all'unificazione giuridica dell'Europa continentale Soppianterà rapidamente ogni traccia del diritto romano Darà origine ad un vero e proprio diritto regionale scritto.
Durante il regno di Carlo Magno si affermò definitivamente... Il sistema feudale il monachesimo l'accentramento statale il decentramento amministrativo.
Durante l'Alto Medioevo. Germania e Inghilterra.. Vissero sotto forte influenza romanistica Completarono la raccolta per iscritto delle consuetudini locali Non ebbero fonti di diritto di rilievo Vissero in puro diritto consuetudinario.
Sotto che regime giuridico vissero i territori conquistati dagli Arabi a partire dal VII secolo? diritto romano Territorialità del diritto diritto consuetudinario locale personalità del diritto.
Nell'ambito della Respublica christiana concepita da Carlo Magno l'autorità dell'Imperatore: si riteneva derivata da Dio stesso, attraverso il tramite della Chiesa si riteneva promanare dall'Imperatore stesso, il quale non riconosceva altra autorità se non la propria si riteneva derivata dal consenso dei maggiorenti del regno si riteneva derivata dal consenso del popolo.
Leone III, e gli altri imperatori bizantini prima e dopo di lui, Ritenevano di non essere più, semplicemente, gli eredi dell'impero romano Si consideravano eredi dell'impero di Roma SI richiamavano ai principi del cristianesimo ortodosso Si consideravano eredi della civiltà greca.
Quali territori italiani rimasti sotto Bisanzio avranno diritto bizantino (sino all'XI secolo)? Puglia Campania Sicilia Sardegna, Sicilia Puglia Campania Calabria Puglia Basilicata Calabria.
Quale fu la più importante legge bizantina dopo il corpus iuris? I Basilici Epanagoghé di Basilio II L'Ecloga Isaurica Gli Editti di Costantino XI Paleologo.
La chiesa di Roma e il suo diritto aumenteranno di importanza Grazia all'opera fruttuosa del monachesimo benedettino Nonostante l'opposizione di Carlo Magno grazie all'appoggio dei re Longobardi con il progressivo aumentare di importanza del papato e il suo affrancarsi dal controllo bizantino.
Che riforma amministrativa varò Leone III Isaurico? Divisione dell'impero bizantino in "themata" Ristrutturazione fiscale Riforma giudiziaria Creazione di un corpo di funzionari imperiali.
In base alla materia trattata, i capitolari si distinguevano in: Capitularia mundana, Capilutaria missorum, Capitularia legibus addita o addenda. Capitularia ecclesiastica, Capitularia mundana, Capilutaria missorum, Capitularia legibus addita o addenda. Capitularia ecclesiastica, Capitularia mundana, Capilutaria missorum. Capitularia ecclesiastica, Capitularia mundana, Capitularia legibus addita o addenda.
Cosa sono i capitolari? Consuetudini scritte e suddivise in capitoli, volute dal sovrano perché la sua volontà, già espressa a voce in presenza delle più importanti personalità del regno, fosse tramandata ai posteri. Leggi scritte e suddivise in capitoli, con cui il Papa dettava la sua volontà. Una sezione del Corpus Iuris di Giustiniano. Leggi scritte e suddivise in capitoli, con cui il sovrano dettava la sua volontà, dopo averla espressa a voce in presenza delle più importanti personalità del regno.
Re Alfredo il Grande di Inghilterra, verso l'890 d.C.... Innovò radicalmente il diritto esistente nelle isole britanniche Introdusse il diritto romano in Inghilterra Nessuna delle precedenti Tentò una raccolta di diritto consuetudinario inglese.
Lex Salica, Lex Ripuaria, Editto di Rotari: cos'hanno in comune? cerca di sostituire ai puri giudizi di sangue le composizioni pecuniarie dei conflitti La mitezza delle sanzioni irrogate SI occupano in prevalenza di diritto civile Regolamentano radicalmente il processo.
L'istituto feudale era caratterizzato: Dall'obbligo di fedeltà del sottoposto, che veniva investito di un feudo Dall'obbligo di trasmissione agli eredi del feudo Dall'obbligo di vendita del feudo al sovrano Dall'obbligo di trasferimento del feudo in linea femminile.
La fedeltà tra vassallo e signore feudale viene meno quando: Il senior abbia preteso dal vassus servizi non previsti; il senior abbia attentato contro la vita del vassus; il vassus abbia commesso adulterio con la moglie del senior; il senior non abbia difeso il vassus Il vassus abbia preteso dal senior servizi non previsti; il vassus abbia attentato contro la vita del senior; il senior abbia commesso adulterio con la moglie del vassus; il vassus non abbia difeso il senior Il vassus abbia preteso dal senior servizi non previsti; il vassus abbia attentato contro la vita del senior; il vassus abbia commesso adulterio con la moglie del senior; il vassus non abbia difeso il senior Il senior abbia preteso dal vassus servizi non previsti; il senior abbia attentato contro la vita del vassus; il senior abbia commesso adulterio con la moglie del vassus; il senior non abbia difeso il vassus.
Carlo Magno non è visto di buon occhio dagli imperatori bizantini... Nessuna delle precedenti Per le sue campagne militari eccessivamente espansioniste contro gli Arabi di Spagna Per la sua politica di conquista e di appoggio alla chiesa romana Per le conversioni forzate delle popolazioni vinte in battaglia.
Il capitolare di Quiercy, dell'877.... attribuisce il titolo imperiale a Ludovico il Germanico Segna la pace tra Carlo il Calvo e Ludovico in Germanico definisce i confini tra la Marca di Spagna e l'impero carolingio Stabilisce l'ereditarietà dei feudi.
L'imperatore bizantino, nell'812... Si incontra a Bisanzio con re Carlo Firma con Carlo un trattato di alleanza militare Sconfigge re Carlo in battaglia Riconosce Carlo come imperatore.
La res publica christiana per Carlo Magno è.... L'intento di Carlo di lottare contro ogni eresia anticristiana L'eredità dell'impero romano Nessuna delle precedenti Un grande disegno politico destinato ad unire inscindibilmente chiesa e impero.
Carlo Magno viene incoronato imperatore dal papa Nell'800 nell'814 Nel 756 Nel 774.
Tramite l'incoronazione di Carlo, nell'900 re Carlo assoggetta di fatto la chiesa alla sua volontà il papa e l'imperatore traggono legittimità reciproca e si rafforzano il papa viene a trovarsi in una situazione di maggiore debolezza e dipendenza da Carlo Nessuna delle precedenti.
L'impero carolingio venne suddiviso tra i discendenti di Carlo Magno attraverso: Il trattato di Vienna Il trattato di Verdun Il trattato di Poitiers Il trattato di Aquisgrana.
La definitiva "patrimonializzazione" del feudo venne sancita nell'anno 1037: Dalla Constitutio de feudis Dal Capitulare de villis Dal Capitolare di Quiercy Dall'Edictum de beneficiis.
L'Edictum de Beneficiis del 1037, emanato da Corrado II il Salico, prevede: L'attribuzione della potestas statuendi a tutti i Comuni della Lega lombarda L'attribuzione della potestas statuendi a tutti i Comuni dell'Europa continentale Che i figli e il fratello del vassallo abbiano diritto alla successione nella titolarità del feudo L'attribuzione della potestas statuendi ai soli Comuni della Lega lombarda firmatari della pace di Costanza.
L'immunitas in diritto feudale è... Il feudatario è immune da eventuali sanzioni in caso di gravi mancanze verso il proprio signore il feudatario può essere sciolto dall'obbligo di obbedienza al feudatario qualora questi si comporti in modo dispotico il feudatario esercita in prima persona poteri giudiziari e fiscali sulle terre a lui sottoposte Il feudatario è esente da imposte e tributi nei confronti del suo signore e del sovrano.
Nell'età dell'alto medioevo assume valore predominante: La produzione normativa da parte dei sovrani L'elaborazione scientifica del diritto L'elaborazione giurisprudenziale del diritto La consuetudine.
Con il capitolare De Villis, re Carlo... Disciplina le attività e gli obblighi incombenti alle città fortificate poste ai limiti dell'impero Disciplina le attività commerciali nelle città dell'impero Regola la vita e gli obblighi delle comunità rurali Detta norme molto specifiche sull'amministrazione di taluni possedimenti imperiali.
I capitolari carolingi, redatti in latino, erano preparati... da elementi delle ristretta cerchia della corte regia Dai più importanti feudatari del regno, riuniti in assemblea da esperti giureconsulti di provenienza ecclesiastica-romana da esperti consiglieri del re.
l'aumentare della legislazione carolingia, sotto Carlo Magno... non scalfirà in nulla il potere dei grandi feudatari dell'impero costituirà il primo esempio di quella che, molti secoli dopo, diverrà la legislazione degli Stati nazionali riguarderà di fatto quasi solo materie amministrative specifiche (fisco, organizzazione pubblica ecc.) costituisce il primo esempio di legislazione completamente laica, in Europa.
In età altomedievale le normative locali consistono essenzialmente in: Norme giustinianee Consuetudini e norme giustinianee Statuti comunali e norme di diritto giustinianeo Consuetudini.
il capitolare carolingio basa la propria forza di legge... Sulla sua normatività concreta Sulla autorità regia (banno) Sulla concreta applicazione da parte dei "conti" Sulla ratifica da parte dell'assemblea dei notabili del regno.
L'approvazione dei capitolari in assemblea... Era una conditio sine qua non per l'entrata in vigore Non era condizione per l'entrata in vigore Era essenziale come segno di rispetto regio dei diritto fondamentali del regno Acquisì ancora maggiore importanza, come elemento essenziale, dopo la morte di Carlo Magno.
Il diritto penale bizantino è: Un diritto penale di stampo marcatamente privatistico Un diritto penale di stampo marcatamente canonistico Un diritto penale di stampo marcatamente pubblicistico Un diritto penale di stampo classico.
In età altomedievale, il notaio: Aveva funzione di consulente giuridico del donatario in ipotesi di donazioni, o di entrambe le parti in ipotesi di contratti sinallagmatici Aveva funzione di pubblico ufficiale Aveva funzione di testimone Non avevano alcuna funzione pubblica.
La grandiosa compilazione tá Basiliká (i Basilici), si compone di materiale giustinianeo tratto: Largamente dal Codice e dalle Novelle e, in misura inferiore, dalle Istituzioni Largamente dalle Novelle e, in misura inferiore, dalle Istituzioni Largamente dal Digesto e dalle Novelle e, in misura inferiore, dalle Istituzioni Largamente dal Codice, dal Digesto e dalle Novelle e, in misura inferiore, dalle Istituzioni.
Nell'Ecloga è previsto che alla dote facesse da contrappeso una donazione del marito, destinata ad aumentarla, in misura comunque non superiore alla dote stessa. Tale donazione è detta: Mundio Pretium virginitatis Ipóbolo Morgincap.
All'imperatore Basilio I (866 - 886) si deve il progetto - non realizzato - di una grandiosa raccolta di materiale giustinianeo in 40 libri: La Ripetizione delle leggi ("Epanoghè tôn nómon") L'Anacátharsis tôn palaiôn nómon (ossia la "Purificazione delle leggi antiche") L'Ecloghè tôn nómon (ossia "selezione" di leggi) La Legge manuale ("Prócheiros nómos").
In età altomedievale, il termine scrinium: Indicava la sede del forziere erariale di Federico II Barbarossa Indicava la sede di un ufficio comunale Indicava tanto una sede di scrivani quanto il contenitore dei documenti Indicava la sede di un ufficio imperiale.
In età altomedievale, con il concetto di firmitas: Si intende l'attribuzione all'atto notarile della validità legale Si intende l'irrevocabilità e l'inattaccabilità di un atto e del suo contenuto Si intende l'attribuzione all'atto notarile della validità giuridica di una o più obbligazioni in esso contenute Si intende l'attribuzione all'atto notarile dell'idoneità a generare validamente un'obbligazione di facere.
Trattato di Verdun, 843 d.C. = Spartizione dell'impero carolingio Fine della guerra tra Carlo il Calvo e gli Arabi di Spagna Trattato di pace tra Ludovico il Bavaro e Carlo il Calvo Trattato di pace tra Carlo il Calvo e i duchi di Normandia.
Ottone I è incoronato imperatore del Sacro romano impero.... Nel 962 Nell'843 Nel 1037 Nell'800.
Il nuovo contesto socio-economico di dopo l'anno Mille.. Creerà un risveglio spontaneo del diritto commerciale rafforzerà il processo di riscrittura del diritto consuetudinario Vedrà un rafforzarsi dei poteri ecclesiastici Creerà una rinnovata "domanda di diritto".
Il potere degli imperatori germanici, dal Medioevo, sarà: Quasi illimitato fortemente limitato dalla presenza di forti poteri locali Limitato dalla presenza di influenti dignitari di corte Limitato dalla presenza di forti potentati religiosi (vescovadi).
Traslatio Imperii significa L'imperatore eredita territori appartenuti all'impero romano L'imperatore concorre con quello bizantino per la sovranità sull'Europa il nuovo imperatore del sacro romano impero eredita un potere supremo che derivava dagli antichi imperatori romani; L'imperatore è investito anche di suprema autorità religiosa.
Il Sacro romano impero germanico avrà termine... Nel 1806 Nel 1453 Nel 1648 Nel 1713.
La "Bolla d'Oro" è un decreto imperiale del.. 1176 1256 1037 1356.
L'Europa di dopo l'anno Mille vede.... Un rafforzarsi dell'egemonia e del potere dei feudi Un rafforzamento dei poteri imperiali Una ulteriore decadenza del mondo urbano Un risveglio delle città e dell'economia.
La "Bolla d'Oro" determinava... L'elettività dell'imperatore del Sacro romano impero germanico La composizione dell'assemblea degli "Stati generali" di Germania L'ordine di successione al trono delle dinastie imperiali germaniche La successione al trono di Francia.
il diritto della Francia medievale: Presentava un notevole grado di uniformità, dato dalla estesa prevalenza della consuetudine di Parigi Era ancora caratterizzato dalla vigenza di antiche consuetudini per lo più non scritte Si presentava frammentato a livello regionale e diviso in un "nord" consuetudinario e in un "sud" romanistico Era largamente dominato dal diritto romano/comune in ogni regione.
Il Regno di Francia dei successori di Carlo il Calvo: Sarà ancora per secoli limitato a Parigi e alla Francia centrale Comprendeva la maggior parte della Francia attuale e la Borgogna Era limitato alla sola zona di Parigi Comprendeva la maggior parte della Francia attuale, salvo la Normandia.
la "Ley de Las Siete Partidas" del 1265 fu opera di re Alfonso il Magnanimo Ferdinando di Castiglia Alfonso X il Saggio Alfonso XI.
l'obbiettivo della Ley de Las siete partidas era: Superare il diritto romano/comune Cancellare ogni traccia di diritto islamico dalla Castiglia riordinare i "fueros" locali Unificare il diritto della Castiglia al di là dei fueros.
La parte più autenticamente romanistica della Ley de las Siete Partidas era: Il diritto delle obbligazioni Il diritto processuale Il diritto penale Il diritto di famiglia.
L'atto normativo di base dei comuni, in Italia e in Europa, sarà.. l'Editto la "Charte" l'Ordinamento comunale Lo statuto.
l' "Ordenamiento de Alcalà" di Alfonso XI del 1348: provocò la piena recezione del diritto romano/comune in Spagna Fu una messa per iscritto onnicomprensiva dei "fueros" locali castigliani Fu la prima raccolta congiunta di diritto romano e di diritto canonico mai pubblicata in Spagna escludeva il diritto romano/comune coma fonte del diritto in Castiglia.
L'importanza del Placito di Marturi è dovuto al fatto che: È il primo giudizio in cui viene utilizzata per la prima volta, secoli dopo, ed applicata alla prassi, una Novella di Giustiniano È il primo giudizio in cui viene utilizzato per la prima volta, secoli dopo, un frammento, delle Institutiones del Corpus Iuris È il primo giudizio in cui viene utilizzato per la prima volta, secoli dopo, un frammento, del Codex del Corpus Iuris Viene utilizzato per la prima volta un passo del Decretum di Graziano.
Lo strumento di cui i giudici si servono nel Placito di Marturi per valutare l'ostacolo della prescrizione invocata dall'avversario del monastero è: Un passo di Ulpiano Un passo di Modestino Un passo di Papiniano Un passo di Gaio.
Tracce di una non completa dimenticanza del diritto romano giustinianeo nell'alto medio evo potrebbero essere: Le normative consuetudinarie delle città altomedievali I rapporti commerciali ed economici tra l'Italia e Bisanzio nell'alto medioevo L'attività della scuola di Pavia Domini bizantini in Italia, la scuola di Pavia, le biblioteche dei monasteri.
il placito è: Una forma rudimentale di processo, di origine germanica Un parere richiesto ad un gruppo di giureconsulti Una assemblea di notabili locali Una sentenza emessa da un giudice non togato.
Le parti contrapposte nel placito di Marturi sono Il monastero di San Michele e il marchese Bonifacio Il Monastero di San Michele e il marchese Ugo IL monastero di San Michele e la città libera di Poggibonsi Il monastero di San Michele e i messi dell'imperatore germanico.
Il placito di Marturi ebbe luogo nel.. 1212 1265 1076 1176.
Il passo del Digesto che serve di base per la sentenza di Marturi riguarda: L'editto pretorio in punto usucapione, proprietà e quasi-proprietà L'editto pretorio in punto perpetuatio iurisdictionis L'editto pretorio in punto dominium diretto e dominium utile un editto pretorio concernente "restitutio in integrum".
Dove avrebbe scoperto il corpus iuris, Irnerio? a Padova Probabilmente, a Bologna presso la corte di Matilde di Canossa alla corte imperiale.
Come si chiama il metodo di commento irneriano al corpus iuris) Commento Quaestio Tractatus Glossa.
Quale storico e cronista ci informa sulla tecnica di lavoro di Irnerio? Paolo Diacono Burcardo di Worms Cino da Pistoia Eginardo.
Cosa fa successivamente Irnerio, con il corpus iuris? LO rende attuale per i suoi tempi, commentandolo Si preoccupa di pubblicarne diverse edizioni Ne ricostruisce le interconnessioni senza alterarlo Scrive interi trattati di commento su singole parti del corpus, quelle a suo giudizio più pregnanti.
Cosa fa innanzitutto Irnerio, come prima operazione, sul corpus iuris? Lo commenta SI preoccupa di capirne il contenuto, vecchio di secoli Lo riordina filologicamente secondo le presunte indicazioni giustinianee Gli dà una struttura diversa da quella originale, più attuale.
Perché proprio a Bologna, la prima università? Equidistante e relativamente autonoma dai poteri papale e imperiale Perché città politicamente e militarmente forte, in grado di proteggere un'università nascente Perché sotto protezione imperiale Perché città controllata e protetta da vicino dal pontefice.
Come si forma l'università nell'XI secolo? Tramite carta di privilegi imperiale, che dà all'università fisionomia "pubblica" con il beneplacito dei comuni guelfi e del pontefice In forma di associazione privata studenti-docenti In forma privata, ma con l'indispensabile protezione del comune ospitante.
Perché questo rinnovato interesse per il corpus iuris, nell'XI secolo? E' funzionale alla contesa giuridica tra papato e impero Serve alla causa del pontefice, in chiave anti-imperiale Serve ai comuni in ascesa, come fonte da cui attingere per la redazione degli statuti Serve per inquadrare gli iura propria ormai nascenti.
A quali parti politiche era vicino, Irnerio? Era un consigliere della contessa Matilde di Canossa Matilde di Canossa e il pontefice romano Era al servizio del libero comune di Bologna Matilde di Canossa e il partito imperiale.
Irnerio: Era un uomo di vasta cultura e conosceva le arti liberali Era un raffinato giurista, limitato culturalmente al suo campo Aveva studiato diritto alla corte dell'imperatore romano/germanico Si era formato alla scuola di Pavia.
Cosa comincia a fare Irnerio, verso il 1087? Ottiene dall'imperatore una carta di privilegi per l'università di Bologna Ottiene dal pontefice l'autorizzazione a fondare una università Raccoglie attorno a sé un gruppo di studenti e comincia lo studio e l'insegnamento (privati) del corpus iuris Chiede al comune di Bologna la fondazione di una università.
In che città visse ed operò Irnerio? Siena Firenze Padova Bologna.
In cosa consistette la "lotta delle investiture" Conflitto tra imperatore germanico e grandi feudatari circa il diritto di nomina a feudi vacanti Conflitto papa e sinodo dei vescovi in merito alla nomina di questi ultimi Conflitto tra l'imperatore germanico e l'imperatore di Bisanzio sulla nomina di vescovi Conflitto papa-imperatore germanico sulla nomina dei vescovi.
In che periodo visse Irnerio? IX secolo XI-XII secolo X secolo XIII secolo.
Cosa studiava la scuola di Pavia, tra i precursori della riscoperta del diritto di Giustiniano? Esclusivamente diritto feudale Diritto feudale e segmenti di diritto romano Diritto consuetudinario Diritto canonico arcaico.
Perché sia il papato di Roma che l’imperatore romano-germanico erano interessati al diritto romano? Per assoggettare al proprio potere le città libere (imperatore) e i vescovadi (papa) Per sradicare i diritti consuetudinari, fonte di confusione e frammentazione giuridica Come puntello del proprio potere e legittimazione Per dare certezza a rapporti giuridici fino ad allora impostati in modo primitivo e insoddisfacente.
L'ultima volta che il corpus iuris è citato, prima di Marturi, è... Nel testo della dieta di Roncaglia, 1158 In un rescritto dell'imperatrice di Bisanzio Irene, del 902 In una epistola di papa Gregorio Magno, nel 600 In un editto dell'imperatore Corrado II il Salico.
Al placito di Marturi prese parte un giurista, precursore di Irnerio: Accursio Pepo Graziano Nardillo.
la glossa è Un vero e proprio apparato di note al testo Una nota a piè di pagina al testo giustinianeo Una annotazione lineare al testo Un commento compiuto a istituti e figure del corpus iuris.
Azzone, grande glossatore, creerà una “magna glossa” che Servirà di base per la redazione di svariati statuti cittadini Sarà utilizzata dai giuristi della posterità prescindendo completamente dal testo del corpus iuris i giuristi successivi cominceranno ad utilizzare congiuntamente al testo del corpus iuris, senza distinzione. Servirà di indispensabile supporto per l'interpretazione del corpus.
Con la costituzione "Autentica Habita" del 1158, il Barbarossa concederà all’università di Bologna e ai suoi studenti una serie di privilegi ed immunità, volte a facilitare lo svolgimento dell’insegnamento. Rendeva l'università di Bologna una università con uno statuto di diritto pubblico Creava una serie di privilegi, presupposto per la fondazione di altre università concederà autonomia normativa ai comuni dell'Italia settentrionale.
Il Liber Papiensis veniva studiato: A Roma A Bologna A Pavia A Ravenna.
I "quattro dottori" successori di Irnerio sostennero politicamente Le pretese del pontefice L'imperatore Federico Barbarossa a Roncaglia e alla pace di Costanza I comuni italiani, capeggiati da Milano, contro l'invadenza del Barbarossa I comuni italiani che parteggiavano per l'imperatore.
Il corpus, proprio per l’indispensabilità dell’opera di attualizzazione fatta da Irnerio, Sarà applicato secondo le direttive dei glossatori sarà nei secoli seguenti applicato congiuntamente e inscindibilmente dalle glosse esplicative di Irnerio e dei suoi successori sarà suscettibile di un'applicazione efficace e duratura Sarà bisognoso di continui aggiornamenti.
L’opera di Irnerio e dei suoi successori trasformò il corpus in un testo di agevolissima lettura anche per i non tecnici del diritto in un testo vivente, capace di contenere norme da applicarsi nuovamente nella società. in un testo filologicamente ricostruito come era nella versione originaria In un testo da cui i vari comuni avrebbero potuto attingere vasta normativa per la redazione dei propri statuti.
Alla dieta di Roncaglia, del 1158, il Barbarossa elenca una serie di sanzioni contro i comuni ribelli all'autorità imperiale IL Barbarossa stringe un'alleanza con comuni a lui fedeli il Barbarossa concede ampia autonomia normativa ai comuni dell'Italia settentrionale Il barbarossa riafferma le sue prerogative regali verso i comuni.
Le "dissensiones" erano, tecnicamente, tra i glossatori: la spiegazione e discussione di questioni giuridiche già oggetto di dissenso tra giuristi. Dissidi che intervenivano fra studiosi su uno o più punti del corpus Dissenso tra uno o più giudici incaricati dare applicazione al corpus Dissenso sulle gestione dell'insegnamento del diritto.
Dal punto di vista tecnico-contenutistico, la glossa è Grammaticale o interpretativa Marginale e grammaticale Interlineare o marginale Marginale o grammaticale.
Nella sua applicazione originaria, il metodo della glossa prevede: L'aggiunta al testo di una postilla chiarificatrice La silloge del testo La critica del testo normativo La scomposizione del testo in singoli commenti.
Oltre alla glossa, i giuristi della scuola di Bologna (Irnerio) avevano a disposizione i seguenti strumenti: Regulae iuris (o generalia o brocarda); distinctiones; casus; dissensiones dominorum; quaestiones. Regulae iuris (o generalia o brocarda); distinctiones; casus; usus fori; quaestiones; summae. Regulae iuris (o generalia o brocarda); distinctiones; casus; dissensiones dominorum; quaestiones; summae. Regulae iuris (o generalia o brocarda); distinctiones; casus; quaestiones; summae.
Con la Pace di Costanza, ai Comuni viene attribuita: La wadiatio La potestas eligendi La potestas statuendi La perpetuatio iurisdictionis.
Il Liber Papiensis contiene: Decretali pontificie Ius proprium e diritto consuetudinario Editti longobardi e il Capitulare italicum Auctoritates e Dicta.
La pace di Costanza venne firmata tra i rappresentanti della Lega Lombarda e: Ercole I d'Este Ottone II di Sassonia Ottone I di Sassonia Federico Barbarossa.
Dopo la morte di Irnerio, la sua opera fu continuata da Iacopo, Martino, Bulgaro, Ugo Accursio Odofredo Graziano.
Il Diritto Comune può essere definito come: La tipica concezione che la scienza giuridica medievale gradualmente si costruì per conciliare entro un quadro logico e razionalmente comprensivo il diritto feudale dell'ordinamento universale, il diritto romano e i vari diritti degli ordinamenti particolari La tipica concezione che la scienza giuridica medievale gradualmente si costruì per conciliare entro un quadro logico e razionalmente comprensivo il diritto romano dell'ordinamento universale e i vari diritti degli ordinamenti particolari La tipica concezione che la scienza giuridica medievale gradualmente si costruì per conciliare entro un quadro gerarchicamente de-strutturato comprensivo il diritto feudale dell'ordinamento universale, il diritto romano e i vari diritti degli ordinamenti particolari La tipica concezione che la scienza giuridica medievale gradualmente si costruì per conciliare entro un quadro gerarchicamente de-strutturato comprensivo il diritto romano dell'ordinamento universale e i vari diritti degli ordinamenti particolari.
La "Additio" al Liber Papiensis è Un'opera di commento al Digestum un segmento di Institutiones e Novellae Un'opera di commento organico alle novelle di Giustiniano Un'opera contenente un commento al Codex di Giustiniano.
Irnerio inaugura: La scuola delle pandette La scuola del commento il "rinascimento giuridico" La scuola culta.
Distinti dal diritto comune, gli iura propria saranno, nel Medioevo, diritti locali (di comuni, feudi, corporazioni ecc.) diritti promananti dagli statuti comunali diritti individuali, delle persone indipendentemente dal ceto di appartenenza diritti propri a particolari ceti o gruppi di persone (es. il sovrano, i grandi feudatari).
La glossa di Irnerio E' volta a spiegare e attualizzare parti specifiche e puntuali del corpus iuris, non tutta l'opera di Giustiniano, troppo estesa Spiega il corpus iuris ma sempre con un'attenzione prioritaria alla filologia classica, e non alle esigenze dell'attualità Attualizza, ammoderna il corpus: fa da ponte con l'antichità classica E' un'opera di spiegazione e volgarizzazione del corpus in lingua volgare.
Il Diritto Comune è un diritto: Di natura giurisprudenziale, sebbene in larga parte codificato Di natura particolare Di natura fondamentalmente universale Di natura fortemente dottrinale (gestito dai dottori).
22. Per aspetto giurisprudenziale del diritto comune s'intende: L'opera pratica attraverso cui le norme romano-canoniche vennero dalla giurisprudenza giudicante sistemate come ius commune rispetto agli iura propria ed elaborate e rese applicabili alla vita sociale dei successivi secoli alla nascita della scuola di Bologna L'opera scientifica e pratica attraverso cui le norme romano-canoniche vennero dai vari legislatori sistemate come ius commune rispetto agli iura propria ed elaborate e rese applicabili alla vita sociale dei successivi secoli alla nascita della scuola di Bologna L'opera scientifica e pratica attraverso cui le norme romano-canoniche vennero dalla giurisprudenza dottrinale sistemate come ius commune rispetto agli iura propria ed elaborate e rese applicabili alla vita sociale dei successivi secoli alla nascita della scuola di Bologna L'opera scientifica attraverso cui le norme romano-canoniche vennero dalla giurisprudenza dottrinale sistemate come ius commune rispetto agli iura propria ed elaborate e rese applicabili alla vita sociale dei successivi secoli alla nascita della scuola di Bologna .
23. Nella visione altomedievale il diritto romano/comune costituirà: Il diritto unico del Sacro Impero Romano, in coesistenza con i diritti locali Il diritto unico del Sacro Impero Romano, in autonomia rispetto ai diritti locali Il diritto unico nel Sacro Impero Romano, in contrasto con i diritti locali.
24. Per giurisprudenza dottrinale s'intende: L'opera svolta dal ceto dei giudici nelle aule giudiziarie L'opera svolta dal ceto dei funzionari di corte L'opera svolta dal ceto degli avvocati L'opera svolta dal ceto dei giuristi.
Nel lavorare sul corpus iuris con i loro metodi, i Glossatori Alterarono qua e là il senso delle norme romanistiche, commettendo errori di formulazione Rispettarono scrupolosamente la versione originaria Omisero di prendere in considerazione svariate parti del Digesto e del Codex, ignorandole a fini di maggiore razionalizzazione testuale Si dovettero concedere delle libertà di riordino del materiale rispetto alla versione originaria.
I glossatori finirono per avere nei confronti del corpus iuris un atteggiamento scettico critico fideistico parzialmente negativo.
La Magna Glossa rappresenta: La conclusione dell'opera dei giuristi della "scuola culta" l'apice e, al contempo, la conclusione dell'epoca dei commentatori l'apice e, al contempo, la conclusione dell'epoca dei glossatori l'apice e, al contempo, la conclusione dell'epoca del Rinascimento Giuridico.
Il Corpus Iuris veniva ritenuto dai giuristi della Scuola di Bologna come: Un contenitore di sapere giuridico di indiscutibile valore, e tuttavia un testo storico, da approfondire in quanto tale, secondo metodo storicistico e filologico Un contenitore di sapere giuridico di indiscutibile valore, da conoscere approfonditamente onde poter trarre quanto ancora utilizzabile per la prassi del tempo corrente Un contenitore di verità dogmatiche indiscutibili e astoriche da adattare alle esigenze concrete della prassi del tempo corrente Un contenitore di verità dogmatiche indiscutibili, immodificabili, astoriche e valevoli in quanto tali in ogni tempo.
Riesumando e risuscitando il corpus iuris e attraverso le loro opere e analisi, i glossatori... Avevano trasformato norme antiche in norme nuove Avevano ridato contenuto e costrutto a tali norme Avevano preparato il terreno ad una futura revisione critica del corpus iuris Avevano preparato il terreno ad una futura revisione critica del corpus iuris.
Nella versione del corpus accreditata e presentata dai glossatori, l'imperatore.. Non è il continuatore di Giustiniano, perché toppo diverso era ormai divenuto il contesto storico è la reincarnazione dell'impero romano e il continuatore di Giustiniano E' il continuatore ad un tempo della tradizione romana e cristiana E' colui che può aspirare la dominio universale.
Quale fu, in sostanza, il duplice intento dei Glossatori Revisione in profondità il diritto romano, e dare certezza al diritto Revisione critica e utilizzo mirato a determinati istituti Riscoperta e attualizzazione; legittimazione come diritto vigente Sua applicazione agli iura propria a fruizione da parte dei comuni.
Cosa comprendeva la “Collatio” aggregata al V volume del corpus riordinato dai Glossatori? I libri feudorum 97 Novellae su 134, costituzioni imperiali, libri feudorum, la Lombarda il Digestum vetus e novum La Lombarda e le Novellae dell'Epitome Iuliani.
I primi tre volumi del corpus riordinato dai glossatori bolognesi è dedicato Alle institutiones al Digesto al Codex alle Novelle dell'Authenticum.
Utilizzando il metodo della glossa, i Glossatori analizzarono i testi giustinianei parola per parola, espressione per espressione e Resero accessibile il testo del corpus a ceti e gruppi interessati ad esso per ragioni politiche (sovrani ecc.) resero comprensibile il testo del corpus a giuristi e non giuristi resero fruibile ai giuristi un testo altrimenti inservibile per mole e complicazione resero il testo del corpus di una grande semplicità.
Nel testo del corpus come ricostruito e riordinato dalla scuola di Bologna, la suddivisione dell'interno materiale giustinianeo fu.. in 8 volumi in 10 volumi in 5 volumi in 3 volumi.
La Magna Glossa consistette Nella raccolta delle glosse realizzate da Irnerio, Jacopo, Ugo e Martino Nella raccolta delle glosse realizzate da Rogerio, Bulgaro, Ugo e Martino Nella sistemazione e collazione delle glosse realizzate dai principali glossatori sull'intero Corpus Iuris Nella raccolta delle glosse realizzate nel XII secolo d. C sull'intero Corpus Iuris.
Chi erano "i quattro dottori"? Iacopo, Martino, Bulgaro, Ugo Ulpiano, Papiniano, Gaio e Modestino Bulgaro, Martino, Azzone e Accursio Bulgaro, Rogerio, Jacopo e Martino.
Gli ultimi grandi glossatori (sec. XIII) furono Giason del Maino e Alberico Gentili Odofredo e Accursio Azzone e Accursio Cino Da Pistoia e Bartolo.
Furono Glossatori: Bulgaro, Ugo, Jacopo e Martino, Rogerio, Giovanni Bassiano, Piacentino, Pillio da Medicina, Azzone, Odofredo e Accursio Giovanni Bassiano, Piacentino, Pillio da Medicina, Azzone, Odofredo e Accursio Bulgaro, Ugo, Jacopo e Martino, Rogerio, Giovanni Bassiano, Piacentino, Pillio da Medicina, Azzone e Accursio Bulgaro, Ugo, Jacopo e Martino, Rogerio, Giovanni Bassiano, Piacentino, Pillio da Medicina, Odofredo e Accursio.
La Magna Glossa è opera di Accursio Rogerio Martino Odofredo.
Il corpus iuris canonici di Gregorio XIII, comprensivo del Decretum, è del 1648 1582 1517 1527.
La funzione fondamentale assolta dal Decretum di Graziano fu quella di: Scindere il diritto canonico dalla teologia Scindere il diritto canonico dal Diritto Comune Scindere la teologia dal diritto naturale Scindere il diritto canonico dal diritto romano.
Il Liber extra, abbreviazione di Liber extravagantium (extravagantes erano le decretali che extra Decretum "vagabuntur"), contiene le decretali di: Gregorio VII Gregorio IX Innocenzo III Onorio III.
Oltre al Decretum di Graziano, il Corpus Iuris Canonici venne formato da: Liber extra, Liber sextus, Constitutiones Clementinae, Extravagantes Johannis XXII, Liber septimum Liber extra, Liber sextus, Liber septimum, Extravagantes Johannis XXII, Extravagantes Communes Liber extra, Liber sextus, Constitutiones Clementinae, Constitutiones Communes, Extravagantes Communes Liber extra, Liber sextus, Constitutiones Clementinae, Extravagantes Johannis XXII, Extravagantes Communes.
Il Liber Sextus del 1298 contiene le decretali di: Clemente V Bonifacio VIII Onorio III Sisto IV.
Lo scopo del Decretum di Graziano sarà quello di lo scopo perseguito da Graziano era appunto quello di razionalizzare, di trovare la concordanza - cioè la coerenza - tra Scoprire e armonizzare tutte le antinomie, le differenze e le dissonanze che erano presenti tra i vari precetti e norme di diritto canonico che si erano sedimentate nel corso dei secoli. Affermare a chiare lettere la subordinazione dell'autorità temporale a quella spirituale Rendere compatibile il diritto canonico così armonizzato con il diritto romano Rendere il diritto canonico indipendente dalle sacre scritture.
Graziano visse... Nel XIII secolo Nel X secolo Nel XII secolo Nell'XI secolo.
Nell'alto Medioevo il diritto canonico si presentava,, Come l'insieme delle sacre scritture come una serie molto disparata e frammentaria di testi Come un insieme ordinato e coerente di testi normativi Sotto forma di normative dei sinodi vescovili.
La riforma gregoriana portò alla .... Profonda crisi dell'impero romano germanico Superiorità papale Lotta delle investiture (=conferimento delle nomine ecclesiastiche) Inconciliabilità, per decenni, tra autorità papale e imperiale.
Con Graziano e il suo Decretum il diritto canonico diventa Un diritto completo, ma integrabile dal diritto romano Una branca del diritto romano comune Una parte integrante della materia di fede cristiana Una scienza giuridica autonoma.
Con che strumento il papa può piegare a sé le autorità terrene? Con l'anatema Con l'interdetto Con la sospensione a divinis Con la scomunica.
In cosa consiste il cosiddetto "potere delle chiavi? IL papa detiene un potere di tipo assoluto sulla chiesa cattolica romana Il papa di Roma ha superiorità assoluta su tutte le confessioni cristiane, compresa quella ortodossa (scisma d'oriente del 1052) il papa, come vicario di Cristo, può deporre i vescovi e deporre l'imperatore E' il potere conferito al papa su Roma come successore di San Pietro.
Cosa è il Dictatus Papae di Gregorio VII? Quella papale è un'autorità di pari grado a quella imperiale Quella papale è un'autorità superiore a quella dei vescovi quella papale è la sola autorità che si può definire universale, nessuno può giudicare il pontefice che non ha nessuna autorità superiore ad esso Il pontefice ha diritto al potere temporale, oltre che a quello spirituale.
Quale elemento di base spinge al rinnovamento del diritto canonico? Lo scontro papi-imperatori La prevalenza del potere papale su quello dei vescovi La crisi del sacro romano impero germanico Riforma gregoriana: l'aumento del potere e dell'influenza dei papi.
Il titolo per esteso del Decretum di Graziano era: Discordantia concordantia canonum Concordia ius canonicum Concordia discordantia canonum Concordia ius romanum et canonicum.
Cosa significa "universitas scholarium"? L'università intesa come accordo tra studenti, sottoscritto dai poteri pubblici che se ne fanno garanti Una comunità di studiosi formatasi in chiave privata L'università intesa come accordo tra autorità comunali e studenti L'università intesa come grande aggregazione di sapere in forma privata e gestita insieme da studiosi e allievi che si danno proprie regole statutarie.
Il comune, a Bologna.... Assiste con benevolo atteggiamento al formarsi della "universitas" Ritiene opportuno intervenire con propri organi per regolamentare il fenomeno della universitas Assiste con inerzia e neutralità al fenomeno della universitas Assiste con una certa ritrosia al formarsi dell'università.
A causa del notevole sviluppo universitario del diritto... Questo accoglierà nelle materie di insegnamento le tradizionali arti liberali Questo si articolerà su corsi di studio di svariati anni Questo assumerà ormai valenza rispetto alle tradizionali arti liberali (triduo) Si verifica un inarrestabile declino, in parallelo, dell'insegnamento delle arti liberali.
A partire dal XIV secolo... L'insegnamento universitario dell'utrumque ius è parzialmente standardizzato L'insegnamento universitario dell'utrumque ius è ormai standardizzato in Europa Le università italiane ed europee presenteranno notevoli punti di contatto nel modo di insegnare l'utrumque ius Le università europee proporranno un insegnamento del diritto differente da quello bolognese.
Cosa è l'utrumque ius? Insegnamento universitario del diritto romano/comune e del diritto consuetudinario Insegnamento universitario del diritto romano/comune e degli iura propria Insegnamento universitario del diritto romano/comune e del diritto naturale Insegnamento universitario di diritto romano/comune e canonico, che sfociava nell'apposita laurea.
A partire dal XIII secolo i poteri pubblici.... Creeranno università: come quella di Napoli ad opera di Federico II Concederanno statuti di diritto pubblico ad università in origine private Vorranno regolamentare con proprie norme l'andamento e le regole delle università Disciplineranno con sempre maggiore esattezza la vite delle "nationes" studentesche.
Nella università, il professore (dominus) e gli studenti Creano un rapporto di tipo contrattuale secondo le regole del mandato Regolano i propri rapporti in forma privatistica individuale Formano un rapporto privato di societas, avente per scopo l'insegnamento Formano un rapporto privatistico di "societas" che va tuttavia suggellato dalle autorità comunali.
Cos'erano le "Nationes"? Associazioni studentesche, ognuna con un proprio edificio di appartenenza in area universitaria Gruppi di professori provenienti da uno stesso territorio europeo gruppi di studenti - alla base della creazione di università -provenienti da svariati territori europei, con propri statuti e organi interni Gruppi di studenti e di professori provenienti da uno stesso territorio.
Quando fu fondata l'università di Padova? 1226 1348 1126 1314.
Quando fu fondata l'università di Bologna 1098 1087 1037 1213.
Cosa fu il "Liber paradisus" del 1257? l’atto con cui il comune di Bologna dichiara abolito il servaggio in tutti i territori da esso controllati Un atto di affrancamento di lavoratori poveri delle corporazioni cittadine Una concessione imperiale secondo la quale i comuni potevano amministrare liberamente il contado da essi controllato Una bolla papale del pontefice Innocenzo III.
Da che cosa trae sviluppo la civiltà Comunale secondo Ennio Cortese? Dallo sviluppo delle diocesi, sempre più investite anche di funzioni politiche sin dai tempi di Carlo Magno (vescovi/conti) Il vasto fenomeno associativo sviluppatosi nell’Europa di dopo l’anno Mille, che avrebbe avuto appunto nelle città il proprio fulcro sociale ed economico. La sopravvivenza dei Municipia romani, ora di nuovo rinvigoriti La decadenza delle città e delle campagne con il loro progressivo spopolamento.
In Italia i liberi comuni... Acquistano indipendenza e si contrappongono al contado, feudale Non riusciranno mai ad imporsi ai feudi Convivranno in rapporti di coesistenza con le campagne feudali Subiranno presto l'influenza dei grandi feudatari al loro interno.
Dal comune consolare si passerà (XIII secolo)... Al comune podestarile Alla signoria Al principato Al comune collegiale.
Cosa sono le “regalie”, pretese ai Comuni da parte dell’imperatore germanico (o dai re normanni nel sud)? Donativi da versarsi annualmente ai sovrani da parte dei comuni Diritti di controllo sul fisco e sull'amministrazione delle città Carte di libertà e privilegi cittadini Tributi sulle attività commerciali cittadine.
Quale era la funzione del capitano del popolo nei comuni? Sovraintendeva all'amministrazione Era il capo dell'assemblea comunale Sovraintendeva alla riscossione delle imposte Comandava le milizie comunali.
Tra Federico Barbarossa e i comuni del nord Italia, tra il 1167 e il 1183... Intercorreranno lunghe trattative diplomatiche Sarà guerra Vi saranno accese discordie e dissidi, senza però che si giunga ad uno scontro aperto Verranno stipulati svariati accordi, mai rispettati dai comuni italiani.
Chi è il protagonista del passaggio dal comune alla signoria? Intendenti e governatori imperiali o regi Potenti signori feudali delle campagne Famiglie nobili o borghesi particolarmente influenti ed egemoni I capi delle corporazioni cittadine.
Quando avviene il passaggio dal comune alla signoria? XII secolo XVI secolo XIV secolo XV secolo.
Con l'avvento dei principati... Le campagne ricadranno ancor più sotto il dominio feudale La popolazione povera dei comuni darà inizio ad una lunga serie di rivolte Le città libere decadranno inesorabilmente Le famiglie egemoni al governo si vedranno riconosciuti relativi titoli nobiliari.
Quali organi comunali prevedono gli Statuti? Un podestà e un'assemblea Due consoli a rotazione Assemblea, consoli, apparato di funzionari e notai... I regolamenti delle corporazioni o arti.
Il fenomeno degli Statuti comunali si accrescerà... Con la nascita delle università... dalla pace di Costanza (1183, "potestas statuendi" dei comuni) A partire dalla dieta di Worms Dalla dieta di Roncaglia.
la battaglia di Legnano avvenne... Nel 1215 Nel 1176 Nel 1158 Nel 1183.
Il concetto di "diritto comune" come diritto comune delle genti, si affermerà... Nei secoli XII-XIV Già dal X-XI secolo Nei secoli XV-XVI Solo nel XVI-XVII secolo.
Il rapporto tra ius commune e iura propria è di Armonia e compenetrazione Armonia, tranne ove gli iura propria sono di esclusiva applicazione (città, corporazioni ecc.) Esistenza parallela Armonia, ma senza escludere conflitti di applicazione.
Il diritto comune, universale, sarà l'unico diritto esistente? No. Dovrà convivere con il diritto delle città libere No, dovrà convivere con gli iura propria Si, come unico diritto avente forza generale No: dovrà convivere con il diritto della chiesa.
Elementi comuni al diritto comune e che lo caratterizzano sarebbero L'impero, il diritto romano, il greco, il latino, il cristianesimo L'impero, il diritto romano, il latino L'impero, il diritto romano, il latino, il cristianesimo L'impero, il diritto romano, il cristianesimo.
La coesistenza tra lo ius commune come diritto universale, rinato con il Rinascimento giuridico e la scuola di Bologna, e gli svariatissimi iura propria locali sarà Il grande capolavoro della civiltà medievale La fonte del progressivo declino del diritto comune in età tardo-medievale e moderna Il miraggio, irraggiungibile, della civiltà medievale L'obbiettivo dei giuristi di diritto comune della civiltà medievale e moderna.
Ma che ruolo del diritto comune rispetto agli iura propria? Come diritto oggetto di studio da parte dei giuristi, formatisi al diritto romano/comune Come diritto sussidiario, grande deposito di concetti, fonte interpretativa e criterio orientativo di fondo Come diritto sussidiario rispetto agli iura propria Come criterio cui attingere per ricavare principi generali del diritto.
Dove troviamo scritta per la prima volta la nozione di “ius commune"? Nella Magna Glossa Nelle glosse di Irnerio Nel liber Papiensis Nelle Quaestiones de iuris subtilitatibus.
Nelle questione de iuris subtilitatibus si dice che il diritto scoperto da Irnerio è un diritto che... trae la propria origine dalla volontà divina ed è il diritto dell’imperatore per eccellenza; quindi, è “ius commune" Tra le propria origine dalla tradizione imperiale da Giustiniano sino a Carlo Magno. Quindi è ius commune Trae la propria origine dalla volontà divina e dalla volontà papale. Quindi è ius commune Trae la propria origine dalla volontà divina e dalla volontà papale ed imperiale per eccellenza. Quindi è ius commune.
Diritto comune è il diritto .... Della "res publica christiana", ove però il papato ha assunto un ruolo superiore Della "res publica christiana" limitata però ai territori dell'impero romano-germanico Della "res publica christiana", o della tradizione occidentale (greco-latina, cristiana, imperiale) Della "res publica christiana", escluso però l'elemento greco-bizantino, ormai estraneo ad essa.
Con iura propria intendiamo... L'inconciliabilità e impossibilità di una "reductio ad unum" del diritto Il fatto della disgregazione di un diritto unico a favore di molteplici diritti locali, consuetudinari, prevalenti I diritti propri a determinate categorie di persone, esenti dal diritto comune (sovrani, dignitari, grandi ambasciatori, grandi feudatari) che sono appunto "legibus soluti" Il fatto che la società tardomedievale vive in una pluralità di ordinamenti giuridici locali (città, arti o mestieri, leggi feudali, normative consuetudinarie ecc.).
Il diritto comune assolve anche una importante funzione esegetica, per comprendere testi locali spesso oscuri religiosa e morale: come diritto che discende direttamente da Dio interpretativa in casi dubbi di diritto consuetudinario formativa/didattica: vi si erano formati i giuristi di tutta Europa.
Che parabola di vita avrà il diritto comune dalle origini alla sua fine Nessuna delle precedenti Da Bartolo (XIV secolo) al codice civile napoleonico del 1804 Da Irnerio al codice civile napoleonico del 1804 Da Irnerio alla Rivoluzione francese.
Il diritto consuetudinario comincerà, a partire dal XII secolo e fino al sedicesimo.... Ad essere messo per iscritto A divenire sempre più appannaggio esclusivo di grandi famiglie nobili di stampo feudale e dei loro costumi A subire una profonda crisi, come strumento inadatto ai nuovi rapporti socioeconomici A perdere terreno sino a scomparire.
Col passare dei secoli il diritto consuetudinario.... Si trasformerà dalle radici a causa dell'influenza del diritto comune Diventerà sempre più un diritto regionale ad hoc Soppianterà il vetusto diritto comune Verrà adottato come diritto proprio di talune categorie sociali (=i contadini tedeschi, che vi trovavano norme favorevoli).
Quante consuetudini esistevano, grosso modo, in Francia alla vigilia della Rivoluzione? 65 maggiori e più di duecento minori 65 maggiori, trecento minori più di 100 principali, oltre duecento locali trecento consuetudini principali e 65 locali.
Che materie tratterà in priorità la legislazione reale, in crescita dal tardo medioevo? diritto processuale diritto tributario Diritto penale, parti della materia amministrativa diritto privato e commerciale.
Accadde talvolta che regioni a diritto consuetudinario codificato da gran tempo si opposero ad una legislazione regia invasiva. Come.... In Germania nel XVI secolo (rivolta dei contadini) In Francia nel 1789 all'inizio della rivoluzione Nel Belgio del 1790 (rivoluzione del Brabante) Nell'Inghilterra degli Stuart (XVII secolo).
Dal XVI secolo in poi i sovrani dei nascenti Stati nazionali... tollerano di malavoglia il diritto consuetudinario, fonte di divisioni territoriali pretendono superiorità assoluta per la loro produzione legislativa tollerano il diritto comune Attingono ampiamente al diritto comune per la loro legislazione.
Il re di Francia era reticente riguardo al diritto comune. I giuristi francesi, dal canto loro... Assumono cognizioni di diritto comune solo nella misura in cui serve ai loro fini pratici Si formano al diritto comune Sono formati al diritto consuetudinario Ignorano vaste parti del diritto comune.
Cosa temeva il re di Francia riguardo ad una possibile vigenza del diritto comune oltralpe? Superiorità tecnica e raffinatezza Eccessiva complicatezza e oscurità interpretativa Applicazione solo settoriale a determinati territori e ceti Invadenza di un diritto "straniero".
Lo statuto di Anversa, voluminoso, è tardivo. Fu varato nel 1609 1592 1648 1492.
Gli Statuti comunali, in Europa, si consolidano come una forma di ius proprium... Con ampio spazio per il diritto canonico (paesi cattolici) Con ampio spazio per materie amministrative ad hoc con ampio spazio per il diritto consuetudinario (Anversa) Con ampio spazio per il diritto comune.
Che materie trattava, di norma, il diritto consuetudinario reso per iscritto Diritto civile e commerciale Diritto feudale, usi civili, diritto processuale Amministrative, diritto processuale civile e penale, parti del diritto civile (famiglia) Diritto penale.
Quali sono i principali stati nazionali che si formano dal XV secolo in poi? Germania e Francia Portogallo, Austria, Spagna, Germania Francia, Spagna, Portogallo, Inghilterra Germania, Italia e Spagna.
I glossatori e post-glossatori, a metà del Duecento, hanno affinato la loro tecnica di interpretazione del corpus iuris civilis includendovi dentro anche (come appendice alle Novellae dell'Authenticum) i libri feudorum, la legislazione imperiale, ecc. Il diritto canonico Il diritto locale degli statuti comunali il diritto consuetudinario, il diritto penale, il diritto naturale.
Chi fu l’allievo più famoso di Bartolo? Andrea Alciato Alberto da Gandino Cino da Pistoia e Bartolo Baldo.
Alberto da Gandino, giurista del Duecento niente affatto ignaro del diritto locale del suo tempo, scrisse tra le altre opere... ordo iudiciarius Quaestiones Codicis libri tres Epitome Digestii Quaestiones Statutorum.
Il termine bartolismo indica: Gli appartenenti alla scuola postaccursiana Gli appartenenti alla scuola dell'Umanesimo giuridico Gli appartenenti alla scuola del Commento Gli appartenenti alla scuola della Glossa.
Cosa facilitò il sorgere di università europee nel Trecento (senza che venisse meno l'unicità dell'insegnamento giuridico)? Ripetute rivolte e guerre regionali in Italia, che rendevano insicura la circolazione degli studenti Perdita di prestigio di Bologna e Padova Peste nera (1348), paralisi nella circolazione delle persone in Europa Migrazione di illustri "dottore" dall'Italia all'Europa.
Quale fu l’indiscusso maestro della scuola del Commento Cino Da Pistoia Bartolo da Sassoferrato Giason del Maino Baldo degli Ubaldi.
Cos'è il mos gallicus? Scuola dottrinale di giuristi formatisi allo ius commune e alle (consuetudini) locali francesi secondo l'insegnamento datone a Parigi Scuola dottrinale nata in Francia nel XIV secolo e che prestava particolare attenzione alla ricostruzione filologica autentica e originale del corpus iuris, più che alla sua applicazione nella realtà giuridica Scuola dottrinale che riuniva i "doctores" formatisi nelle università francesi tra il Duecento e il Quattrocento Scuola dottrinale nata in Francia nel XIV secolo con l'obbiettivo di dare solo valenza scientifica, e non applicativa, al corpus iuris.
Cos'è il mos italicus? Scuola dottrinale di giuristi formatisi allo ius commune e alle (consuetudini) locali, così come insegnate a Bologna e Padova tra il Duecento e il Trecento Scuola dottrinale (italiana o di origine italiana) aderente all'insegnamento di Bartolo e della scuola del commento Scuola dottrinale (italiana o di origine italiana) aderente all'insegnamento di Bartolo e della scuola del commento Scuola dottrinale che riuniva i "doctores" formatisi nelle università italiane tra il Duecento e il Quattrocento.
Che cattedre di insegnamento verranno create a Bologna 1587, a Padova 1544? diritto penale Bartolismo ius proprium diritto statutario.
Cosa si giunse a stabilire per i tribunali di Spagna e Portogallo circa l'importanza di Bartolo? Che i giudici dovessero usare i trattati di Bartolo come vero e proprio diritto vigente che i giudici, in caso di disparità di opinioni, dovevano scegliere quelle di Bartolo come opinione prevalente Che le corti ammettessero in giudizio unicamente giureconsulti formatisi sull'insegnamento di Bartolo che i giudici dovessero modellare le proprie sentenze sulle opinioni di Bartolo.
Quando visse Bartolo da Sassoferrato? XIV-XV secolo prima metà del XIV secolo seconda metà del XIV secolo fine XIII-inizio XIV secolo.
Di chi fu l’amico e il contemporaneo, Cino Da Pistoia? Guidi Cavalcanti Petrarca Dante Bartolo da Sassoferrato.
Quando visse Cino da Pistoia? XI-XII secolo XIV-XV secolo XII-XIII secolo XIII-XIV secolo.
Mentre i glossatori furono spinti dall’esigenza di chiarire, analizzare e rendere “leggibile” il diritto romano, i commentatori... accolsero come oggetto specifico delle loro analisi anche la materia del diritto canonico furono spinti, realisticamente, a prendere in considerazione la fonte ultima e suprema del potere, da cui il diritto vigente promanava (impero) sensibili alla società, lo calarono nella vita esterna del diritto. adottarono criteri di analisi filologica, e non solo più giuridica.
Quale figura giudiziaria moderna preconizza Alberto da Gandino, che nell'antico processo altomedievale era pressoché sconosciuta? La giuria (composta da notabili) l'accusa il notaio/cancelliere l'avvocato della difesa.
Alberto da Gandino e Rolandino De Passaggeri sono due giuristi... post-accursiani tardo glossatori Di transizione tra la scuola dei glossatori e quella del commento che inaugurano, coi loro scritti, la scuola del commento.
Rolandino de Passaggeri, giurista bolognese di metà Duecento, scrisse.... Quaestiones Statutorum De iure belli Quaestiones de iuris subtilitatibus Summa artis notariae.
Che altro famoso trattato scrisse Alberto da Gandino, e in che materia? De tyranno (principi di diritto penale) De haereticis an sint persequendis, procedura penale (ecclesiastica) De maleficiis, procedura penale De maleficiis, diritto penale.
Jacques de Revigny e Pierre de Belleperche insegnarono in una università francese: quale Orléans Parigi Montpellier Bordeaux.
A quali nuovi aspetti del diritto sono attenti i giuristi del commento? diritto commerciale e marittimo diritto consuetudinario regionale iura propria legislazione imperiale e regia.
Dove nasce la Scuola del commento? A Orléans A Bologna A Padova A Parigi.
22. I glossatori e post-glossatori, a metà del Duecento, lavorano su un "Digestum".... comprensivo del testo giustinianeo originale e delle glosse dei loro predecessori illustri vetus, infortiatum e novum nelle versione originale di Giustiniano frammentario e incompleto.
23. Jacques de Revigny e Pierre De Belleperche furono due famosi esponenti: del commento della scuola postaccursiana dell'umanesimo giuridico della glossa.
A riprova dell'importanza dei più famosi consilia, Mario Ascheri cita un consilium in stregoneria surrettiziamente attribuito a Bartolo nel quadro di un processo svoltosi nel Cinquecento un consilium in stregoneria surrettiziamente attribuito a Baldo nel quadro di un processo svoltosi nel Cinquecento un consilium in stregoneria surrettiziamente attribuito a Baldo nel quadro di un processo svoltosi nel Trecento a Firenze un consilium di Bartolo sull'eresia e la blasfemia, presentato nell'ambito di un processo del Cinquecento.
Secondo Guglielmo Durante la pratica dei consilia era già in uso soprattutto... Nel regno di Sicilia A Venezia In Lombardia In Toscana.
Il consilium era autorevole e faceva fede perché.... il giudice spesso non era un dottore in utrumque ius Il giudice, pur esperto di leggi, non poteva conoscere ogni branca del diritto Il giudice risultava facilmente influenzabile dalle autorità politiche locali il giudice aveva bisogno di appoggiarsi su elementi probatori certi ai fini della risoluzione del processo.
Il consilium era vincolante anche perché.... gli avvocati di parte non davano sufficienti garanzie di affidabilità I giudici erano dei forestieri, spesso ignari di cose cittadine politicamente, si voleva rafforzare il ruolo della classe dei giuristi nelle città per ragioni di certezza del diritto.
Tra le tante raccolte di consilia, importanti sono quelle di.... Dino del Mugello, Federico Petrucci, dei Socini (Mariano e Bartolomeo), del bolognese Alessandro Tartagni e del milanese Giason Del Maino Dino del Mugello, Federico Petrucci, del Cujacio (Cujas), di Alessandro Tartagni, Giason Del Maino, Andrea Alciato, Alberico Gentili, di Giovan Battista De Luca Dino del Mugello Federico Petrucci, dei Socini (Mariano e Bartolomeo) Dino del Mugello, Federico Petrucci, dei Socini (Mariano e Bartolomeo), Alessandro Tartagni, Giason Del Maino, Andrea Alciato, Alberico Gentili.
La conservazione e raccolta dei consilia, specie famosi, era estremamente utile perché____ L'insegnamento dell'utrumque ius universitario avrebbe potuto trarne estremo beneficio i consilia fondavano vere e proprie opiniones dottrinali I ceti dirigenti cittadini potevano utilizzarli tecnicamente in ogni momento un certo problema giuridico già analizzato poteva ripresentarsi in termini analoghi in sede processuale.
Quando i consilia acquistano importanza, si comincia a comporre dei brevi sunti, selettivi, dei consilia raccogliere i consilia dei giuristi famosi far circolare i consilia più famosi nelle università, come oggetto di studio remunerare sempre di più i giureconsulti che ne sono gli autori.
Un famoso processualista del Duecento parla per primo dei Consilia.... Azzone Accursio Guglielmo Durante Bartolo da Sassoferrato.
Guglielmo Durante è autore della seguente opera: Quaestiones Statutorum Quaestiones Statutorum Speculum Iudiciale Summa artis notariae.
Già dal Trecento, per la sua importanza, cominciarono a circolare consilia dati da.... Accursio Baldo degli Ubaldi Bartolo e i suoi seguaci Alessandro Tartagni.
Giuridicamente, i consilia solo molto importanti in quanto... costituiscono il trait d'union tra diritto e politica delle città comunali rafforzano la procedura dinanzi alle corti Agganciano il diritto all'insegnamento universitario Agganciano il diritto alla pratica.
Il giurista, con il consilium rafforza il diritto comune si pone politicamente al servizio del giudice, dei privati, degli enti locali rafforza indirettamente la vigenza di ius commune e iura propria Rafforza implicitamente la propria "scientia iuris".
Quale era la differenza tra consilium pro parte e consilium pro veritate? Nessuna delle precedenti il primo, chiesto da una parte ; il secondo, chiesto dal giudice (senza obbligo di allinearvisi) il primo, chiesto da una parte; il secondo, dal giudice e vincolante il primo, chiesto da una parte ed era vincolante; il secondo, chiesto dal giudice.
I Consilia sono: Testi normativi che le parti chiedevano ai giuristi Pareri che venivano chiesti al giurista dal giudice o dalla parte Testi normativi che i giudici chiedevano ai giuristi il primo, chiesto da una parte ; il secondo, chiesto dal giudice (senza obbligo di allinearvisi).
Una delle caratteristiche giuridiche dell’età moderna sarà, dal XVI secolo in poi.... L'emergere del diritto naturale il consolidarsi della legislazione regia, prioritaria Il progressivo consolidarsi del diritto comune IL consolidarsi dei diritto consuetudinari regionali.
I Consilia furono solo giudiziali? No, anche extraprocessuali Si, solo giudiziali Furono giudiziali ed extragiudiziali, ma limitati al diritto civile Furono giudiziali, extragiudiziali e di natura politico-amministrativa.
Attraverso i consilia. Il giurista giunge anche... a dare a notabili e ceti dirigenti del potere direttive di natura politica A modificare l'assetto del diritto vigente A modificare l'equilibrio delle fonti del diritto a tutto vantaggio degli iura propria A dare utili indirizzi di insegnamento per l'utrumque ius universitario.
Attraverso i Consilia, il diritto comune dilaga nella prassi. Ma cosa imputeranno persone come il Muratori, nel Settecento, ai giuristi dei consilia? a dare a notabili e ceti dirigenti del potere direttive di natura politica A modificare l'assetto del diritto vigente A modificare l'equilibrio delle fonti del diritto a tutto vantaggio degli iura propria A dare utili indirizzi di insegnamento per l'utrumque ius universitario.
Attraverso i Consilia, il diritto comune dilaga nella prassi. Ma cosa imputeranno persone come il Muratori, nel Settecento, ai giuristi dei consilia? creare incertezza (un giurista sostiene questo, un altro sostiene quello) Anteporre il proprio interesse pecuniario a quello della giustizia Confondere e pertanto prolungare sine die la durata dei processi Far sopravvivere un diritto ormai arcaico.
Ma cosa imputeranno gli umanisti del 400 (Valla, Poliziano) ai giuristi (autori di consilia)? Lavorare unicamente per il denaro e il potere Creare incertezza nel diritto applicabile Far prevalere ad ogni costo la propria "opinio" a discapito della verità e della giustizia Essere troppo vicini ai centri di potere politico (e pertanto influenzabili).
Quando si sviluppò l'apice della figura del giurista consulente? Trecento Duecento Cinquecento nel Quattrocento.
Quando cominciò a declinare la figura del giurista consulente? A metà Quattrocento Nel Settecento Nel Cinquecento Nel Seicento.
08. In che secoli si formarono le più grandi raccolte di Consilia?- Dal Trecento al Cinquecento Dal Duecento al Trecento Dall'inizio del Duecento sino a tutto il Quattrocento Dal Duecento al Seicento.
09. In Europa continentale il mondo del diritto comune del Trecento-Quattrocento, grazie anche all'attività consulente... è un mondo sempre più dominato dalla incertezza del diritto applicabile è un mondo dottrinale basato sulla interpretatio dei dottori è un mondo sempre più giudiziarizzato, sostenuto dalla interpretatio dei dottori è un mondo giuridico unificato a standardizzato in ogni parte d'Europa.
Il processo nell'alto medioevo, rispetto al processo inquisitorio bassomedievale e moderno.... vedeva giudici molto inclini a procedere anche d'ufficio per reprimere svariati crimini era quasi un rapporto di carattere privatistico, ove il giudice procedeva non d'ufficio ma su richiesta di parte era quasi un rapporto di carattere privatistico, ma il giudice procedeva comunque d'ufficio per determinati reati vedeva giudici inclini a procedere anche d'ufficio contro determinati crimini, ma in un clima di scarsità di elementi probatori acquisibili.
L'inquisizione centralizzata a Roma viene fondata nel... 1478 1542 1348 1492.
L'inquisizione è inizialmente affidata a .... francescani sotto la guida del vescovo vescovi particolarmente versati nel diritto penale canonico domenicani sotto la guida del vescovo ausiliari laici delle diocesi, sotto la guida del vescovo.
L'Inquisizione è un tipo di processo.... tipico dei tribunali feudali ecclesiastico affidato a corti cittadine laico.
Nel processo inquisitorio bassomedievale e moderno, il crimine da perseguire è..... ora oggetto di attenzione specifica da parte di un ufficio specifico dell'organizzazione pubblica (ecclesiastica o civile). Solo alcuni reati specifici, di banditismo o attentato alla persone dal sovrano, o l'eresia e la stregoneria, sono oggetto di repressione oggetto di attenzione limitata da parte di un ufficio specifico dell'organizzazione pubblica (ecclesiastica o civile). Viene compiuta una selezione specifica tra i reati da perseguire e quelli non sanzionabili ora oggetto di attenzione specifica da parte di un ufficio specifico dell'organizzazione pubblica (ecclesiastica o civile), ma è destinato a rimanere impunito per scarsità di mezzi di repressione.
A che cosa si riducevano i mezzi di prova nel processo altomedievale? Prove scritte legali testimonianze rese sotto costrizione e dunque inattendibili prove atroci (acqua bollente ecc.) volte a determinare chi avesse ragione e chi torto prove estorte sotto tortura.
Nel processo penale inquisitorio, nato da quello romano/canonico dal XII secolo, il giudice.... procede su richiesta della parte lesa quando gli giunga la notizia criminis di determinati reati procede d'ufficio quando gli giunga la notitia criminis di determinati reati, ma solo su input delle autorità politiche locali (comune ecc.) o centrali procede d'ufficio quando gli giunga la "notitia criminis" di determinati reati procede d'ufficio quando abbia il sospetto che determinati reati siano stati commessi.
Quali erano state le caratteristiche del processo altomedievale? ordalie, cioè giudizi spesso cruenti che si svolgevano per determinare chi fosse la parte vincente Composizione pecuniaria che teneva luogo della inflizione di sanzioni più severe Giudizi svolti senza alcuna possibilità di supporto giuridico per le parti in causa Giudizi sena possibilità di difesa tecnica per l'accusato.
il processo romano-canonico (Specie penale), che poi arriva attraverso i secoli sino a tempi molto più vicini ai nostri, subisce un impulso grazia al progressivo affinamento delle tecniche processuali grazie al diritto romano/comune e a quello canonico grazie allo sviluppo del diritto canonico grazie soprattutto allo sviluppo degli iura propria.
Che forma assume il processo romano-canonico (Secoli XII-XIII in poi)? Scritta, di fronte a giudici tecnici del diritto, e su prove acquisite in sede processuale anche se talvolta puramente indiziarie Scritta, di fronte a giudici non tecnici del diritto ma politici, e su prove certe acquisite in sede processuale Scritta, di fronte a tecnici del diritto e su prove razionali e certe acquisite durante il procedimento Scritta, di fronte a giudici che sono per lo più funzionari amministrativi o dignitari locali, e su prove certe acquisite in sede processuale.
Nel processo penale romano-canonico (a partire dal secolo XII-XIII), di quale nuova funzione si sente investito il giudice? decisore ed accusatore ad un tempo parte neutra parte attiva, investita della punizione del crimine ruolo di decisore secondo saggezza ed equità.
Quale autorità sviluppò per prima il processo romano/canonico? I tribunali feudali I tribunali imperiali La chiesa I tribunali delle città comunali.
Nel processo romano-canonico (dal secolo XII-XIII), secondo quali elementi è emessa una sentenza?------------- Prove certe Prove indiziarie Prove esclusivamente legali Prove testimoniali.
Che ruolo aveva il giudice nel processo altomedievale? Un testimone, giurista, ma obbligato a non intervenire Un giureconsulto noto a livello locale e pertanto in grado di maturare un libero convincimento in ordine alla decisione del processo Un semplice testimone, digiuno di diritto Un giurista che svolgeva anche il ruolo di accusatore.
La massima di base che regola l'acquisizione di elementi di prova nel processo romano-canonico (=processo inquisitorio) è.... ne eat judex ultra petita partium iudex iuxta allegata et probata iudicare debet iura novit curia minima non curat praetor.
Attraverso quali fasi si svolgeva il processo di common law in età moderna? Era un dibattimento orale nel quale l'imputato poteva difendersi da solo e ricusare la corte in casi specifici E' un dibattimento orale ma conciso e dalla durata limitata E' un dibattimento orale di fronte a giurati prescelti E' un dibattimento orale di fronte ad un giudice.
Molti statuti comunali, in materia di tortura giudiziaria, prevedevano.... Una limitazione ben precisa della sua durata e la presenza di testimoni Una limitazione, consistente nell'esenzione dalla tortura giudiziaria per determinate categorie di persone (grandi dignitari e notabili, persone appartenenti alla corte reale, vescovi ecc.) controllo consistente in un’autorizzazione dell'autorità politica (consoli ecc.) da darsi alla tortura stessa Una limitazione ben precisa degli strumenti di tortura e delle pratiche di tortura applicabili.
Davanti a chi doveva svolgersi, per esigenze di verbalizzazione, la tortura giudiziaria? notaio Scrivani dei comuni due testimoni, di cui uno scelto dall'imputato notaio e giudici.
Che cosa significava, nel processo (inquisitorio) romano-canonico, la massima “unus testis, nullus testis”? una condanna era possibile solo con piena prova date da una testimonianza assolutamente certa e indiscutibile una condanna era possibile solo con piena prova data testimonianze di persone che, per la loro posizione sociale e politica, facevano fede oltre ogni ragionevole dubbio di quanto affermavano una condanna era possibile solo con piena prova date da più testimonianze affidabili una condanna era possibile solo con prove diverse dalle testimonianze, ritenute inaffidabili.
Un altro caratteristico aspetto del processo inquisitorio di età bassomedievale e moderna era che.... Il pubblico accusatore poteva sostituirsi al giudice nel pronunciare la sentenza Le parti erano fondamentalmente impari, l'imputato non disponendo di alcun mezzo di difesa Il pubblico accusatore era parte integrante della stessa corte giudicante Le parti erano poste su di un piano di parità rispetto alla corte giudicante.
Scopo precipuo della tortura giudiziaria è.... Assicurarsi che la confessione ottenuta dall'imputato fosse autentica e non falsata Obbligare l'imputato ad indicare complici nella commissione del crimine Ottenere il pentimento dell'imputato e il suo ravvedimento estorcere la confessione piena da parte dell'imputato.
Quale fu una differenza sostanziale tra il processo penale laico e quello ecclesiastico/ereticale a partire dal basso medioevo e in età moderna? nel primo caso era previsto un giudice unico, nel secondo un collegio giudicante nel primo caso non era prevista la difesa dell'imputato, nel secondo invece si Nel primo caso era ammessa libertà di prove, nel secondo no nel primo caso era prevista la difesa dell'imputato, nel secondo no.
Il processo inquisitorio di età bassomedievale e moderna si distingueva per una maggiore tecnicizzazione severità durata dovizia di mezzi repressivi.
In che anno e in che paese essa la tortura giudiziaria fu abolita del tutto per la prima volta, insieme con la pena di morte? Toscana, 1786 Austria, 1806 Francia, 1789 Baviera, 1813.
Fino a che secolo si protrasse l’uso della tortura giudiziaria? XVII XVIII XIX XX (in alcuni casi).
Sia storici che storici del diritto si sono concentrati sullo studio della tortura.... Entrambi con le stesse finalità di ricerca storica Gli uni più attenti a risvolti sociali, gli altri alla procedura giudiziaria Ciò ha permesso agli storici a tutto tondo di ricostruire in modo minuzioso quali appartenenti a quali classi sociali finivano più frequentemente sotto le maglie della tortura giudiziaria E hanno cercato entrambi di ricavarne spunti essenziali per la comprensione della società bassomedievale e moderna.
Secondo taluni trattati sulla tortura giudiziaria, questa doveva... arrecare notevoli sofferenze in modo da ottenere una piena confessione non lasciare tracce di ferite visibili essere praticata in modo da non arrecare lesioni e danni permanenti al torturato essere seguita dalla presenza di pubblici funzionari, che potevano in ogni momento farla cessare in caso di eccessive sevizie.
Quali furono i due più importanti autori di trattati sulle pratiche dell’Inquisizione nel Trecento? Bernardo Gui, Nicolas Eymerich Giason del Maino, Guglielmo di Tocco Leonardo di Tocco, Bertrand de la Tour Roberto di Taranto, Giovanni Orsini.
Il motivo che spinge a creare l'Inquisizione romana, o congregazione del Sant'Uffizio, è..... Il diffondersi del calvinismo in Europa Il diffondersi della Riforma protestante Il diffondersi delle eresie e della stregoneria L'aumentata penetrazione musulmana in Europa a seguito delle campagne militari di Solimano il Magnifico nel XVI secolo.
Poggio Bracciolini era aretino fiorentino senese romano.
Poggio Bracciolini sosteneva che i poteri statali dovessero codificare e semplificare le leggi integrare le leggi vigenti con l'aequitas Vietare le citazioni dei "doctores" in giudizio integrare le normative vigenti con il bagaglio degli iura propria.
Poggio Bracciolini fu contemporaneo di..... Papa Giulio II Cosimo De Medici a Firenze Alfonso I d'Este a Ferrara Ludovico il Moro a Milano.
La passione filologica degli umanisti (Poliziano, Valla) e le loro ricerche li spingono sino al punto di... tradurre il corpus iuris civilis in volgare rimettere ordine nel corpus iuris civilis imputare a Giustiniano l’alterazione dell'assetto originale del diritto romano modificare il corpus iuris civilis.
Il grande umanista Lorenzo Valle scoprirà, tra l'altro... il falso della donazione di Costantino False "opiniones" attribuite erroneamente a Bartolo il falso delle chiavi di San Pietro il falso della "littera bononiensis".
Il grande umanista Lorenzo Valla era romano napoletano fiorentino piemontese.
In pieno Trecento, il corpus iuris civilis è ancora considerato dai giuristi...... testo da riattualizzare alla luce del diritto consuetudinario verità intangibile - testo interpolato un testo incompleto.
I primi grandi umanisti, come Valla Poliziano o Bracciolini, erano uomini politici esponenti in vista di comuni e signorie giuristi eruditi di antichità classica.
Che tipo di studio conducono gli Umanisti sul Corpus Iuris Civilis? rivolto ad esigenze politiche concrete rivolto alla prassi legale letterario storico-filologico.
Quale evento straordinario porta alla riscoperta dell'antichità classica nel XV secolo? In generale, il mecenatismo delle corti italiane signorili La scoperta dell'America la caduta di Costantinopoli l'opera politica e culturale di Lorenzo il Magnifico.
Quali furono i più autorevoli sostenitori del mos gallicus? Revigny Belleperche Del Maino Gentili Alciato Baldo Tartagni Cujas Troplong.
Tommaso Diplovatazio (1468-1541) era... un giurista della scuola di Orléans un giurista del mos italicus uno studioso romano un erudito greco-bizantino.
Cosa fece il Diplovatazio nei primi 20 anni del Cinquecento? Commenti di critica storico-filologica alle ricerche di Angelo Poliziano Commenti di stampo filologico-erudito (e non immediatamente riconducibili alla prassi) al corpus iuris Commenti di taglio giuridico al corpus e alle opiniones di Bartolo Commenti di stampo filologico-erudito (e non immediatamente riconducibili alla prassi) al corpus iuris e ad opere di Dino del Mugello, Tartagni e Bartolo.
Il primo input alla riscoperta in chiave filologica e storica dei testi romani autentici viene dagli umanisti non giuristi perché essi..... sono più colti sono più coesi non sono interessati, come i giuristi (specialmente quelli del mos italicus) al denaro e alla pratica legale sono politicamente più affidabili.
15. Angelo Poliziano era suddito della Repubblica veneta fiorentino senese romano.
16. Angelo Poliziano era amico personale di.... Cosimo de' Medici Ludovico il Moro Lorenzo il Magnifico Coluccio Salutati.
Come si presentava la situazione istituzionale della Germania in età tardo-medievale e moderna? Divisione nei sei Stati regionali, laici ed ecclesiastici, cui spettava dal 1356 eleggere l'imperatore Notevole grado di accentramento politico ad opera dell'imperatore romano-germanico Divisione politica in una serie di stati a carattere regionale (Baviera, Sassonia, Brandeburgo ecc.) estrema frammentazione politica in una miriade di differenti entità statuali autonome (città libere, stati regionali, vescovadi ecc.).
Quando avvenne la c.d. "devoluzione" del ducato ferrarese allo Stato della chiesa? 1598 1559 1592 1527.
Cosa erano i "parlamenti" in Francia di antico regime? corti supreme territoriali assemblee dei grandi feudatari territoriali un'emanazione territoriale degli "Stati generali" organi politici, assembleari, di notabili.
Che atto sancisce l’avvento del granducato in Toscana? L'investitura granducale di Cosimo I nel 1530, da parte di Francesco I re di Francia L'investitura granducale di Cosimo I nel 1530, da parte di Carlo V imperatore L'investitura granducale di Cosimo I nel 1530, da parte di papa Giulio II L'investitura granducale di Cosimo I nel 1530, da parte di papa Clemente VII.
XV secolo e oltre: anche giuristi di chiara fama, oltreché quelli francesi del mos gallicus e gli umanisti eruditi italiani, considerano il diritto comune nella sua storicità e dicono: certo, lo utilizziamo nella pratica ma dobbiamo vederlo anche come un diritto fallibile. Tra essi (giuristi-umanisti) vi sono.... Alberico Gentili, Willibald Pirckheimer Andrea Alciato, Ulrico Zasio Il Cuiacio (Cujas) e Arnaud du Ferrier Nessuna delle precedenti.
Quando la Spagna diventa potenza politicamente egemone in Italia? 1648 1559 1527 1713.
Quanti "parlamenti" esistevano nella Francia del 500? 65 36 24 13.
Quando cessa definitivamente la repubblica fiorentina, per divenire granducato di Toscana sotto Cosimo I ? 1565 1530 1559 1648.
Le città demaniali (Italia del sud).... Erano sottoposte al controllo dei grandi feudi del regno Erano sottoposte a forte controllo ecclesiastico, oltre che regio erano città libere a tutti gli effetti erano sottoposte a controllo regio tramite funzionari inviati ad hoc.
Da che autorità suprema derivava la propria autorità il duca di Ferrara nel XVI secolo? re di Spagna re di Francia pontefice romano Imperatore romano-germanico.
Da che autorità suprema derivava la propria autorità il granduca di Toscana nel XVI secolo? re di Francia imperatore romano-germanico (Asburgo d'Austria) re di Spagna e di Napoli pontefice romano.
In che tipi di sviluppo politico-istituzionale sfociano i comuni italiani a partire dal XIV secolo? città-Stato Signorie repubbliche principati.
In Francia il diritto romano era diritto valido per "Imperio rationis Unicamente diritto naturale diritto valido per "ratione Imperii" diritto nazionale da lunga data.
Quale opera criticava, e con che motivazioni, Giason del Maino? il de iure belli di Gentili: pericolosamente anticattolico I Libri feudorum di Ulrico Zasio, pericolosamente sbilanciati contro i diritti dei feudatari I Libri feudorum del Baratieri: imprecisi e inesatti I Libri feudorum del Baratieri: perché avrebbero vanificato tre secoli di elaborazione dottrinale.
Il mos italicus... Ha tendenza a considerare il diritto romano come un complesso di norme di derivazione divina: immutabili Ha tendenza a considerare il diritto romano come un diritto ambivalente: certo, fondamentale nella pratica. Ma anche riesaminabile e modificabile in via filologica Ha tendenza a considerare il diritto romano come diritto vivo, direttamente praticabile, non suscettibile di essere messo in discussione Ha tendenza a considerare il diritto romano come diritto direttamente applicabile, ma integrabile dai principi superiori del diritto naturale.
Attorno a quale grande giurista si era cristallizzata la dottrina del “mos italicus”, poi “communis opinio” ? Alessandro Tartagni Bartolo Baldo degli Ubaldi Andrea Alciato.
Il mos gallicus (i francesi, ma anche Alciato, Zasio e gli umanisti)... Si assume l’iniziativa di una serrata interpretazione filologica e storica del corpus iuris, denunciandone le alterazioni e le deviazioni rispetto ad una supposta versione originaria. In questo, i giuristi francesi sono potentemente appoggiati dal re di Francia Si assume l’iniziativa di una serrata interpretazione filologica e storica del corpus iuris, denunciandone le alterazioni e le deviazioni rispetto ad una supposta versione originaria. i giuristi del mos gallicus ammettevano lacunosità del testo giustinianeo, pur valido per la prassi legale Si assume l’iniziativa di una serrata interpretazione filologica e storica del corpus iuris, denunciandone le alterazioni e le deviazioni rispetto ad una supposta versione originaria. I giuristi del mos gallicus non ammettevano alcun tipo di valenza pratico-legale del corpus iuris nel regno di Francia. Si assume l’iniziativa di una serrata interpretazione filologica e storica del corpus iuris, denunciandone le alterazioni e le deviazioni rispetto ad una supposta versione originaria. Ma presto vi sarà dissidio tra gli umanisti, più "liberi" nella critica al corpus, e i giuristi, interessati ad una valenza pratico-legale.
Cosa spinse Alberico Gentili a lasciare l’Italia? Il timore dell'inquisizione: il padre aderiva alla Riforma protestante Il processo che subì da parte dell'Inquisizione romana, a seguito del quale gli fu ingiunto di lasciare l'Italia Aveva parteggiato per il re di Francia in un contesto italiano (seconda metà del '500) di egemonia spagnola Dissidi all'interno dell'università di Padova, ove insegnava.
Giason del Maino (1435-1519) fu un grandissimo giurista di.... mos gallicus diritto statutario consilia in ogni campo del diritto mos italicus.
Una cosa, tra le altre, viene denunciata dagli umanisti e da giuristi come Alciato, Zasio ed altri (XV-XVI secolo). ed è la prima volta: L'eccessiva incertezza e fragilità che risultava dal nudo testo delle norme giustinianee, una volta spogliate dalla miriade di opiniones e riesumate testualmente in originale L'insufficienza del diritto romano/comune a far fronte alla complessità socioeconomica della società europea di prima età moderna. L'eccessivo ricorso ad una giurisprudenza dei tribunali che giudica secondo arbitrio e capriccio nella ridda delle varie "opiniones" l'incertezza del diritto e le troppe opinioni, i troppi ricorsi ai consilia. I giuristi umanisti già nel quindicesimo secolo considerano che la certezza del diritto, nel sistema giuridico, è in pericolo e sta sfaldandosi.
Quali testi del Digesto comparò, Angelo Poliziano? E a che conclusioni giunse? littera bononiensis/littera pisana (profonde alterazioni testo pisano) littera bononiensis/littera florentina (profonde alterazioni testo fiorentino) littera bononiensis/littera florentina (profonde alterazioni testo bolognese) littera bononiensis/littera florentina (profonde alterazioni di entrambi i testi a causa della sovrapposizione dei metodi dei glossatori).
I giuristi del mos italicus, all'unisono, replicavano alle critiche testuali avanzate da Poliziano al Digesto: attenzione, dicevano..... La critica e revisione del corpus iuris tradizionale aprirebbe la strada alla confusione data dalla prevalenza degli iura propria La critica e revisione del corpus iuris tradizionale metterebbe in pericolo, soprattutto, la pratica del diritto consolidata, ma minerebbe anche - in modo inammissibile - le basi politiche della sovranità e dell'ordine imperiale La critica e revisione del corpus iuris tradizionale non si basa su alcun dato filologico attendibile, essendo frutto di me supposizioni La critica e revisione del corpus iuris tradizionale metterebbe in pericolo l’essenza stessa del diritto e la sua forza di legge.
Cosa contribuì a mettere in discussione (ma fu un processo lento e secolare) il diritto comune già nel XV-XVI secolo? la legislazione statale, centrale, che eroderà progressivamente la priorità ed egemonia del ceto dei giuristi Il nascente diritto internazionale, o delle genti: sempre più importante e prioritario data l'epoca delle scoperte geografiche Le legislazione dei corpi intermedi: città, gruppi mercantili ecc. La pervicace resistenza della consuetudine, ormai scritta, in molte parti d'Europa (Francia, Fiandre, Spagna ecc.).
Nei grandi tribunali.... SI fa diritto comune, ma ormai nella falsariga del mos gallicus Si fa diritto comune, ma si fa molto di più, ormai, ius proprium SI fa diritto comune, ma ora tentando l'operazione di estrapolarne i grandi principi generali del diritto si fa ancora, e pienamente, diritto comune; nella tradizione secolare della dottrina giuridica. Anche se cambia il ruolo del giurista.
Che posizione ricoprono i grandi tribunali nella piramide giudiziaria dei rispettivi territori? Istanza di appello Tribunali di unico grado Istanza suprema Istanza subordinata alle corti regie.
I Più importanti grandi tribunali italiani furono: la Rota romana, quella fiorentina, i Senati a Milano e Torino, il Regio Consilio a Napoli e Sicilia, la Reale Udienza a Cagliari I senati di Milano e Torino, la rota romana, il regio consiglio a Napoli Le Rote romana e fiorentina e i Senati a Milano e Torino I Senati di Milano, Torino, Genova, la Rota romana e quella fiorentina.
Che funzione particolare ha il “Parlamento” di Parigi? Appello in ultima istanza da tutte le corti reali di Francia potere di costringere il re ad abdicare in caso di inosservanza dei diritti e delle "libertà" fondamentali del regno Interinazione delle leggi regie Sorveglianza sul rispetto dei diritti fondamentali del regno.
Dove si formano i grandi tribunali? In Francia, in Fiandra e in Italia In Francia e in Italia In Francia in Italia e in Germania In tutta Europa.
I Grandi Tribunali sono definiti tali perché: Erano posti al vertice della piramide giudiziaria Erano centri di diffusione del sapere giuridico accademico Erano l'insieme dei Tribunali di un certo Stato Nessuna delle precedenti.
Quali saranno gli Stati europei protagonisti delle grandi navigazioni e scoperte geografiche? Francia e Spagna Spagna e Portogallo Francia e Inghilterra Venezia, Genova, Spagna.
Quando comincia convenzionalmente, e con che evento, l’età moderna? Pace di Vestfalia, 1648 Scoperta dell'America, 1492 Caduta di Costantinopoli, 1453 Riforma protestante, 1517.
Come si trasforma il ruolo del giurista nei grandi tribunali? Rimane un consulente essenziale di questi ultimi Da accademico e docente a membro dei grandi tribunali Da consulente a membro dei grandi tribunali Diventa membro dei grandi tribunali e al contempo consigliere di sovrani o forti entità politiche cittadine e regionali.
Cosa poteva fare il Parlamento di Parigi in caso di dissenso con il sovrano?--------------- Non riunirsi ad oltranza Richiedere un "lit de justice" Rifiutare l'interinazione dei suoi atti Esercitare il c.d. "diritto di rimostranza" verso il sovrano.
Cosa fu il diritto di interinazione? Il diritto di taluni grandi tribunali (Parlamento di Parigi, Senato di Milano) di promulgare talune leggi regie (le più importanti: fiscali, amministrative, giudiziarie ecc.) Il diritto di taluni grandi tribunali di rifiutare nomine regie ai posti giudiziari più di rilievo, qualora tali nomine non fossero in sintonia con la loro politica e il loro modus operandi Il diritto di taluni grandi tribunali (Parlamento di Parigi, Senato di Milano) di esercitare un controllo ex ante, una sorte di sindacato di legittimità ante litteram, sul contenuto degli atti legislativi regi Il diritto di taluni grandi tribunali di approvare a maggioranza o unanimità atti regi come presupposto della loro entrata in vigore.
Secondo gli storici, nei propri territori i grandi tribunali avrebbero svolto una funzione.... unificazione territoriale del diritto e suo arricchimento con contributi provenienti dall’esterno diversificazione ulteriore delle fonti del diritto a lungo termine rafforzamento del diritto comune rafforzamento del diritto comune e degli iura propria.
In che termini si pose il rapporto tra i grandi tribunali e il potere politico? Obbedienza assoluta Obbedienza, ma anche (come in Francia) dissenso Rapporto dialettico e costruttivo Forte conflitto.
I membri dei grandi tribunali in Europa erano dei consiglieri politici degli amministratori locali giuristi di utrumque ius e di mos italicus giuristi di utrumque ius e mos gallicus.
Cosa fu la “Fronda dei Parlamenti”, in Francia? Fu la rivolta - espressasi in boicottaggio delle proprie sedute - dei parlamenti di Francia contro la politica intransigente di re Luigi XIII e del cardinale di Richelieu (dal 1624 in poi) u la rivolta di lunga durata dei parlamenti di Francia, negli anni Quaranta dei Seicento, contro la politica eccessivamente tollerante perseguita nei confronti degli Ugonotti dall'editto di Nantes (1598) in poi. Fu un movimento di rivolta e opposizione nobiliare, appoggiato dai parlamenti e da quello di Parigi, contro le tendenze assolutiste della monarchia e del cardinale Mazzarino, e conseguentemente contro la regina Anna d'Austria, reggente in nome del figlio Luigi XIV Fu la rivolta energica dei parlamenti di Francia contro la politica assolutista di re Luigi XIV a partire dal 1661.
Quale sovrano francese decise, nell'anno 1771, di sopprimere (senza successo nel lungo periodo) i Tribunali operanti nel regno? Lugi XIV Luigi XVIII Luigi XV Luigi XIII.
Quando avvenne la “Fronda dei Parlamenti”, in Francia? 1648-1649 1598-1610 1624-1630 1661-1663.
Cosa fu il c.d. "arbitrio equitativo" in uso dei grandi tribunali (incluso il Senato di Milano, ed esempio)? Giudicare secondo principi arbitrari in quanto non previsti dalle norme vigenti; e solo in parte rispondenti ad equità Discostarsi dalle regole del diritto e giudicare secondo equità Stabilire, da parte dei tribunali, propri principi che regolavano esattamente i casi in cui era possibile far prevalere l'equità rispetto alle norme positive Giudicare secondo discrezionalità.
Quale Tribunale europeo venne per primo assoggettato, nell'anno 1774, all'obbligo di motivazione delle proprie sentenze? IL Sacro Regio Consiglio di Napoli La rota romana Il Senato di Milano IL Senato di Torino.
Alcuni storici hanno parlato di "arcana iuris", o di "Legibus soluti" per dei tribunali supremi i quali, con grande disinvoltura procedurale... Non motivavano le sentenze Conservavano segretezza sui loro atti e non motivavano le sentenze Motivavano solo succintamente le proprie sentenze Non procedevano ad alcuna raccolta e pubblicazione/diffusione delle proprie sentenze.
Un re, con un celebre atto, tentò di limitare la discrezionalità e la "disinvoltura" dei grandi tribunali nel suo territorio: Filippo III di Spagna con le "Leyes Fundamentales" del 1640 Emanuele Filiberto di Savoia con l'Ordinanza di Torino del 1621 Luigi XIV con l’ordinanza giudiziaria criminale del 1670 Luigi XIV con l’ordinanza giudiziaria civile del 1667.
In che epoca si affermerà, grosso modo, l’obbligo fondamentale di motivare le sentenze? XVII secolo XX secolo Fine XVIII secolo seconda metà del XIX secolo.
I grandi tribunali ritenevano di potersi liberamente discostare dal diritto vigente perché..... Ritenevano che il diritto applicabile non fosse assolutamente vincolante per essi Si consideravano "legibus soluti" Spinti da considerazioni precipue di opportunità politica ritenevano il diritto lacunoso.
15. Chi criticherà aspramente l'arbitrio equitativo dei grandi tribunali, visto come fonte pericolosa di incertezza del diritto? Giovan Battista De Luca Ludovico Antonio Muratori Gli illuministi 15) Quale giurista tedesco pubblicherà per primo una raccolta della giurisprudenza del tribunale camerale?.
Socialmente, come fu vista l’applicazione del diritto comune in Germania da parte delle classi rurali? come l'intromissione di un diritto "straniero" che non tutelava le proprietà collettive rurali Come un nuovo diritto suscettibile di condurre anche i contadini poveri a forme di possesso della terra Come una fonte di principi di equità giuridica, cui appellarsi contro soprusi e vessazioni da parte di grandi feudatari Come lo strumento politico ad uso esclusivo dei grandi feudatari terrieri, latifondisti, e dei vescovadi.
Per buona parte del XV secolo il diritto applicato nelle aree tedesche era... Di origine statutaria Di matrice consuetudinaria Di natura particolare Di matrice romano/canonica.
Che cosa si decise alla dieta imperiale, riguardo al diritto applicabile da parte del Tribunale camerale? Che avrebbe dovuto applicare il diritto romano/comune unicamente con riferimento agli Stati tedeschi che concorrevano ad eleggere l'imperatore del sacro romano impero germanico Che avrebbe dovuto applicare il diritto romano/comune unicamente con riferimento alle città libere dell'impero Che avrebbe dovuto applicare il diritto romano/comune come diritto "comune all'impero" Che avrebbe dovuto applicare il diritto romano/comune in subordine al diritto consuetudinario.
Dalla metà del '500 venne deciso che tutti i membri del Tribunale camerale dell’Impero germanico fossero.... Nobili e cavalieri appartenenti al clero nobili laici e mercanti giuristi di utrumque ius e di mos italicus.
Quale fu la conseguenza sul piano giuridico del nuovo "modus operandi" del tribunale camerale dell'impero? germanico ? Che avvenne in Germania in fenomeno della "recezione" del diritto romano Che prese ancor maggior forza in Germania la penetrazione del mos gallicus Che fu completamente abbandonato, in Germania, il diritto consuetudinario Che le fonti del diritto subirono un'ulteriore frammentazione, di pari passo con la frammentazione politica.
Che tipo di diritto romano fu oggetto di recezione in Germania? mos italicus bononiensis mos italicus della littera florentina utrumque ius mos gallicus.
Cosa presero a fare, a partire dal Cinquecento, taluni giudici del tribunale camerale rispetto alla giurisprudenza del medesimo? E perché? Pubblicarne raccolte, ma in forma di massime Pubblicarne raccolte, per darne ancora maggior diffusione e forza applicativa Pubblicarne i punti diritto salienti, suscettibili di applicazione nelle corti inferiori Pubblicarne brevi estratti.
Quale giurista tedesco pubblicherà per primo una raccolta della giurisprudenza del tribunale camerale? Ulrico Zasio Johannes Voet Andreas Gail Johann Von Hoya.
Quali istituzioni cominciarono, in Germania, ad emettere pareri sulla base delle richieste provenienti dal Tribunale camerale? le corti sovrane le università i collegi di giureconsulti dei principi le città libere.
Cosa fu il c.d. “usus modernus pandectarum”? La recezione del diritto romano in Germania nella versione fiorentina/pisana Le recezione del diritto romano in chiave colta, storico-filologica Le recezione del mos gallicus La recezione del diritto romano in Germania nella versione bolognese.
Dopo la "recezione" del diritto romano in Germania, il diritto consuetudinario, nei tribunali... poteva essere fatto valere e applicato, ovunque e non solo nel tribunale camerale, 1) se richiesto da almeno una delle parti, e 2) se l’esistenza della consuetudine -divenuta norma – poteva essere debitamente provata poteva essere fatto valere e applicato senza condizioni Poteva essere applicato solo per iniziativa specifica e insindacabile del giudice, e se manifestamente rilevante ai fini della decisione della causa Necessitava dell'accordo di entrambe le parti per essere applicato.
Quando scoppiò la rabbiosa “rivolta dei contadini”, cui Lutero, vicino al duca di Sassonia, negò il proprio appoggio? 1547 1517 1525 1559.
Tramite la "recezione", in contributo del tribunale camerale, quello delle università e dei giuristi,,, La Germania recepì i principi di fondo del diritto romano La Germania divenne un paese di recezione del diritto romano La Germania poté applicare insieme diritto romano e diritto naturale La Germania poté fondere insieme diritto romano e consuetudinario.
Dopo la "recezione", il tradizionale diritto tedesco... si avviò sulla strada di un rapido declino, fino a scomparire non scomparve, ma – come era successo secoli prima in Italia e altrove – lo si cominciò ad applicare nell’ottica del diritto comune cessò di essere applicato fu reso per iscritto.
In che anno viene riformato il Tribunale camerale dell’Impero in Germania? 1492 1495 1517 1525.
In Francia dal XV secolo.... Non avviene una recezione del diritto romano, sentito come diritto straniero dalla maggioranza dei giuristi Non avviene una recezione del diritto romano, che non è affatto usato come fonte del diritto Non avviene una recezione ufficiale del diritto romano, come in Germania. IL diritto romano gode di grandissima fama nelle università e nella pratica Non avviene una recezione del diritto romano; esso è ampiamento utilizzato solo nei territori a diritto consuetudinario del nord della Francia.
In Francia, conserveranno particolare valore... le consuetudini (coutumes) regionali, redatte ormai per iscritto dal ‘500, e segnatamente la coutume di Parigi le consuetudini (coutumes) regionali, redatte ormai per iscritto dal ‘500, e segnatamente le consuetudini dei paesi "di diritto scritto" le consuetudini (coutumes) regionali, redatte ormai per iscritto dal ‘500, e segnatamente le consuetudini, più antiche, dei territori di Borgogna, Aquitania e Normandia Le consuetudini (coutumes) regionali, redatte ormai per iscritto dal ‘500, e segnatamente la coutume di Orléans.
Cosa fece Charles Dumoulin (1500-1566)? Redasse una revisione delle "coutumes" più antiche dell'Ile de France Redasse una versione aggiornata delle coutumes della Francia settentrionale Redasse una revisione della coutume di Parigi Redasse, nel 1540, una versione della "Carta dei Normanni" (l'insieme delle consuetudini di Normandia).
Il giurista Charles Dumoulin (1500-1566) era.... vicino al mos italicus ugonotto vicino al luteranesimo sostenitore del mos gallicus.
In Francia, il diritto comune varrà "imperio rationis"; cioè si ricorre a questo diritto ogniqualvolta fosse stato giudicato come “ragione scritta” (=giusto criterio, adatto a risolvere il caso specifico in una controversia) dalla maggioranza dei pareri dei giuristi di mos gallicus si ricorre a questo diritto ogniqualvolta fosse stato giudicato come “ragione scritta” (=giusto criterio, adatto a risolvere il caso specifico in una controversia) dalla maggioranza dei pareri dei giuristi di mos gallicus si ricorre a questo diritto ogniqualvolta fosse stato giudicato come “ragione scritta” (=giusto criterio, adatto a risolvere il caso specifico in una controversia). Esso è inoltre fondamentale in sede interpretativa si ricorre a questo diritto ogniqualvolta fosse stato giudicato come “ragione scritta” (=giusto criterio, adatto a risolvere il caso specifico in una controversia), e malgrado che taluni parlamenti, ancorati al diritto locale, vi si oppongano.
In Francia, il potere politico... Manterrà un atteggiamento di benevola neutralità verso il diritto romano, conscio che si trattava di uno strumento giuridico importantissimo Non si opporrà ad un ingresso ufficiale del diritto romano, riconoscendone l'importanza primordiale Si opporrà ad un ingresso ufficiale del diritto romano nei territori a diritto consuetudinario Si opporrà ad un ingresso ufficiale del pur (per i giuristi francesi) importantissimo diritto romano.
In Francia, il bagaglio del diritto romano.... Avrà un ruolo fondamentale nella redazione del codice napoleone del 1804 e di quello di procedura civile del 1807 Avrà un ruolo fondamentale nella futura redazione delle Ordinanze di Luigi XIV Avrà un ruolo fondamentale nella futura redazione del codice napoleone del 1804 Avrà un ruolo fondamentale nella redazione e riedizione per iscritto delle coutumes francesi.
Dai rappresentanti di quali ceti era composta la dieta imperiale che riformò il tribunale camerale tedesco? Nobili e mercanti Nobili e alto clero Nobili e cavalieri feudatari/nobili, notabili cittadini, borghesia, clero ecc.
In Francia, il diritto romano è comunque "ragione scritta", cioè: standard di riferimento al diritto in generale, da cui attingere inesauribilmente criteri e precetti da cui interpretare il diritto (consuetudinario regionale) vigente, e nonostante il fatto che esso valesse direttamente (sebbene in via sussidiaria) come fonte di diritto applicabile permeando di sé i diritti regionali standard di riferimento al diritto in generale, da cui attingere inesauribilmente criteri e precetti da cui interpretare il diritto vigente, e nonostante il fatto che esso valesse direttamente (sebbene in via sussidiaria) come fonte di diritto applicabile permeando di sé i diritti regionali soprattutto a Parigi e nella Francia settentrionale standard di riferimento al diritto in generale, da cui attingere inesauribilmente criteri e precetti su cui costruire concetti di equità e diritto naturale standard di riferimento al diritto in generale, da cui attingere inesauribilmente criteri e precetti da cui interpretare il diritto per costruirne i principi fondamentali dell'intero ordinamento.
25. Fino a che anno durerà la vigenza della Bolla d’Oro in Germania? 1713 1806 1789 1714.
Quali furono le motivazioni alla base della creazione della Rota fiorentina? Legittimare il diritto del granduca Cosimo I Rafforzare il diritto romano Laicizzare e razionalizzare le fonti del dritto toscano Unificare il diritto toscano.
La Rota fiorentina doveva motivare le proprie sentenze? Per sommi capi Solo in forma di massime Si No.
Come emetteva le proprie decisioni, la Rota fiorentina? a maggioranza di almeno 5 membri e "dissenting opinions" a maggioranza di almeno 5 membri senza menzionare le "dissenting opinions" A maggioranza semplice, senza "dissenting opinions" All'unanimità.
Quale era il metodo di diffusione importante delle sentenze rotali fiorentine? Declamazione nella piazza del comune (palazzo Vecchio) Solo pubblicazione a stampa Affissione pubblicazione/affissione.
Perché le sentenze rotali venivano rese consultabili al pubblico? Come mezzo di diffusione volto ad acculturare il più possibile al diritto toscano Come mezzo di creazione del consenso attorno ai notabili politici e giudiziari dello Stato toscano del Cinquecento Per favorire una partecipazione diffusa alla vita politica dello Stato fiorentino Per evitare il pericolo di un’incertezza del diritto in caso di segretezza.
La conservazione delle decisioni della Rota fiorentina fu affidata a.... Fogli sciolti agilmente consultabili Un solo volume, conservato presso i Priori a palazzo Vecchio Volumi di modeste dimensioni, per agilità di consultazione Grossi volumi di pergamena.
Cosimo I, nella sua veste di sovrano-legislatore supremo Indipendentemente dall'importanza del diritto romano/comune in Toscana avrebbe comunque rafforzato la sua autorità politica e legislativa (volta a dare alla sua legislazione granducale un rango supremo) vedeva negativamente l'indebolimento del diritto comune, fonte di frammentazione giuridica regionale non poteva vedere di cattivo occhio il fatto che tale diritto comune non fosse preso per oro colato, dato che da un tale indebolimento sarebbe risultata rafforzata la sua stessa autorità politica e legislativa (= dare alla sua legislazione granducale un rango supremo Vedeva con preoccupazione limitazioni alla propria facoltà assoluta di legiferare, e pertanto anche quelle derivanti dalla sopravvivenza di un forte aggancio alla tradizione di diritto comune.
La Rota fiorentina opera sul diritto comune.... senza però trascurare le fonti consuetudinarie localistiche del diritto patrio toscano nelle pure versione della littera bononiensis Così come tramandato, in pari misura e testualmente, dalla due "litterae" Ma un diritto comune che risente delle forti critiche e correzioni è filologiche prima degli umanisti (fine ‘400) poi della “scuola culta” (Alciato e altri, “mos gallicus”),.
Cosimo I di Toscana aveva interesse a che i testi del diritto comune venissero sottoposti a revisione critico-filologica? (secondo la falsariga di Poliziano) da giuristi umanisti come Alciato? No: avrebbero intaccato una certezza del diritto che passava per l'intangibilità della littera bononiensis così come concepita dai giuristi del mos italicus si, per ragioni di patriottismo locale toscano: perché davano forza alla littera florentina No, perché ciò avrebbe implicitamente rinvigorito la frammentazione del diritto toscano Si, perché indirettamente ciò avrebbe rafforzato il suo stesso prestigio politico e di legislatore.
La Rota fiorentina motivò le proprie sentenze.... Secondo il proprio usus fori, gli Statuti criminali delle varie città del Ducato, e secondo l'arbitrio equitativo Sulla base della littera bononiensis e di quella fiorentina Solo sulla base della littera bononiensis Solo ed esclusivamente sulla base della "littera florentina".
Cosimo I granduca di Toscana riaffermò e riconfermò la Rota nelle sue funzioni nel 1539 1559 1565 1532.
Quanto durava, come minimo, il mandato dei giudici della Rota fiorentina? Cinque anni Dieci anni Quattro anni Tre anni.
Perché declina, con la Rota, la pratica del “consilium sapientis” vincolante? Per divieto granducale di ingerirsi nel modus operandi della rota Per la sempre maggiore difficoltà del consulente di far valere la propria opinione in sede rotale Perché il giudice rotale è ora lui stesso un giurisperito Per la evidente perdita di prestigio del consulente di fronte ai grandi tribunali.
Quando fu istituita la Rota fiorentina? 1492 1559 1502 1530.
Scrivere le motivazioni di un sentenza rotale, a Firenze e non solo, significava.... Per la Rota stessa, affinare il proprio ragionamento giuridico in base al diritto comune prendere posizione in merito alla molteplicità di fonti del diritto esistenti Evidenziare quali opinio iuris si preferiva Fondare in modo solido e inconfutabile un precedente per le corti di rango inferiore.
Registrare e conservare le sentenze, per la Rota, era il modo di..... Affermarsi politicamente come l'organo incontestabilmente di vertice del sistema giudiziario toscano Permettere il formarsi di una vasta base di sapere giuridico, cui le università e i giuristi avrebbero attinto permettere il formarsi di una vera e propria giurisprudenza, a guisa per il futuro Documentare nel tempo la propria attività giuridica.
La creazione di Rote e grandi tribunali portò ad abbandonare o modificare il sistema del diritto comune? no, ma fu causa di ulteriori incertezze nel diritto Si, nettamente no, ma ridimensionò il ruolo del giurista consulente no, non segnò nessun mutamento di rilevo sul piano giuridico.
Ricordate altre città, oltre a Firenze, in cui vennero create Rote nella prima metà del ‘500? Padova Ravenna Ancona Bologna Cagliari Napoli Palermo Siena Genova Lucca Perugia Milano Torino Reggio.
Chi richiese la formazione di una Rota a Ferrara, e quando? notabili della città al duca Alfonso I (1534) notabili della città all'Imperatore Rodolfo II d'Asburgo (1560) notabili della città, al momento dell'ascesa al potere di Alfonso II d'Este (1559) notabili della città, al momento della "devoluzione" allo Stato pontificio (1598).
Perché a Ferrara, come in molte altre città italiane (e non solo) dal XVI secolo, si chiede l’istituzione di Rote? Per un implicito bisogno di stabilità politico-istituzionale Per un bisogno accentuato di centralizzazione del diritto e dell'attività giudiziaria Per un bisogno generalizzato di uniformizzazione del diritto Per un bisogno generalizzato di giustizia.
La Rota di Siena è creata nel.... 1558 1532 1584 1504.
Le raccolte di giurisprudenza di molte Rote furono pubblicate tardivamente: quella di Siena ad esempio come ovviò al problema di rifarsi a precedenti di sue sentenze anteriori, non ancora pubblicate e consultabili? Ricorse alla Rota fiorentina Ricorse a casi simili già trattati dalla Rota romana Dovette ricorrere a casi simili pubblicati nella giurisprudenza napoletana, cioè ad un tribunale straniero: il Sacro Real Consiglio Ricorse alla giurisprudenza senese fatta di principi tratti dal diritto consuetudinario.
Quali importanti caratteristiche ebbe la Rota di Genova? funse da battistrada per il diritto commerciale tramite sue "decisiones de mercatura" Richiedeva il principio dell'unanimità per la adozione delle sue sentenze funzionò per breve tempo nel corso del XVI secolo Non motivò mai le proprie sentenze, tratte come erano da uno "ius mercatorum" fortemente consuetudinario e non scritto.
In che periodo fu creata la Rota romana, la più antica? Durante il periodo avignonese (XIV secolo) Durante il pontificato di papa Alessandro VI (1494-1500) Durante il pontificato di papa Sisto IV Durante il pontificato di papa Pio II Piccolomini (XV secolo).
La rota genovese fu creata dalla repubblica di Genova nel... 1559 1502 1532 1614.
Come si chiamavano i membri della Rota romana? Consultores domini papae Auditores domini papae Iudices domini pontificis Tabelliones domini papae.
In che materie aveva giurisdizione la Rota romana? Diritto civile e canonico Diritto penale e diritto canonico Diritto civile e commerciale Diritto canonico.
Come si chiamavano i tre più importanti tribunali del regno di Napoli? Sacro reale consiglio, Reale corte della vicaria, Reale corte del patrimonio Sacro reale consiglio, Reale corte della vicaria, reale corte della sommaria Concistoro, Regia Curia,Tribunale camerale del patrimonio Reale consiglio di Stato, Reale corte della vicaria, reale corte della sommaria.
Cos’erano le c.d. “decisiones” della Rota romana? estratti scelti di decisioni rotali Sentenze redatte per esteso Sentenze comprensive degli atti di causa Una sorta di brevi "reports".
Le corti supreme dell’Italia del sud non adottarono mai la prassi della motivazione delle sentenze. Perché? Perché si consideravano la "voce del sovrano", che in quanto tale non aveva bisogno di spiegare le proprie decisioni Le proprie decisioni non essendo appellabili, ogni motivazione risultava superflua Per evidenti ragioni di stringatezza, concisione ed efficacia del proprio dispositivo Perché sotto protezione regia e dei grandi feudatari del regno.
Ricordate il nome del giurista che per primo, nel 1509, pubblicò le decisioni del Sacro Real Consiglio di Napoli? Antonio d'Alessandro Giacinto Dragonetti Matteo d'Afflitto Giovanni Antonio Carafa.
Che competenze avevano i tre tribunali supremi del Regno di Napoli (Sacro reale consiglio, Reale corte della vicaria, reale corte della sommaria)? rispettivamente diritto civile/feudale, diritto civile e penale, diritto fiscale rispettivamente diritto canonico, diritto civile, diritto penale rispettivamente diritto civile, diritto penale, diritto feudale rispettivamente diritto civile, diritto penale, diritto commerciale.
Quali furono i Senati più importanti in Italia? Milano e Torino Milano e Venezia Milano e Genova Milano e Napoli.
In che anno fu creato il Senato di Milano? 1511 1525 1499 1559.
Quale altra funzione non giudiziaria, importantissima, finirono per avere i Senati?-- Sindacato di ultima istanza sulla legislazione sovrana Approvazione delle leggi e degli editti sovrani Interinazione delle leggi sovrane Abrogazione di leggi sovrane in contrasto coi principi fondamentali dello Stato.
Il "Senato" nel ducato di Parma si chiamava... Consiglio di Stato Gran Concistoro di Giustizia Gran Corte di Giustizia Gran Consiglio di Giustizia.
Da chi fu costituito il Senato di Torino? Dal duca Emanuele Filiberto di Savoia da re Carlo Emanuele III dal duca Carlo Emanuele I dal duca Umberto Biancamano.
Cosa finì per rappresentare il Senato di Milano nel corso del tempo e a partire dal XVI secolo, data la sua crescente autorevolezza? la voce delle elites politiche lombarde Nessuna delle precedenti Un efficace supporto alla politica dei viceré spagnoli, poi dei sovrani austriaci La voce dei maggiori giureconsulti locali.
Ancora oggi, nel mondo, abbiamo un esempio di organo giudiziario supremo di nomina vitalizia: Il Senato francese Il concistoro dei cardinali della curia romana La camera dei Lords britannica La corte suprema degli USA.
Quale era la caratteristica principale dei membri dei Senati, e che conseguenze aveva? suoi membri facevano tutti parte della nobiltà territoriale: ma dipendevano fortemente dal sovrano membri erano di nomina vitalizia, cosa che garantiva loro maggiore indipendenza dal sovrano membri erano in parte nobili di antico lignaggio, in parte giuristi di rango. Prestigio particolare membri erano nominati per breve tempo, cosa che era fonte di particolare debolezza.
I Senati pubblicavano... riferimenti succinti alla propria giurisprudenza, in merito alla quale un appello non era più possibile (essendo essi di ultima istanza), ma solo una grazia sovrana selezioni scelte delle loro sentenze più significative: in merito alle quali "reports" si facilitava, in tal modo, eventuali ricorsi in appello o la revisione della sentenza per via della grazia sovrana. le proprie sentenze per esteso: facilitando, in tal modo, eventuali ricorsi in appello o la revisione della sentenza per via della grazia sovrana. "reports" delle proprie sentenze: facilitando, in tal modo, eventuali ricorsi in appello o la revisione della sentenza per via della grazia sovrana.
A cosa diede origine il fenomeno della venalità delle cariche, in Europa? Al rafforzarsi della nobiltà in generale (di toga e feudale) Al rafforzarsi del fenomeno del feudo (chi acquistava cariche era un nobile di origine feudale=possedeva terre e privilegi) Al formarsi di una cosiddetta "nobiltà di toga" (noblesse de robe) Al rafforzarsi della classe borghese, da cui chi aveva acquistato cariche proveniva.
In quali casi il Parlamento di Parigi riteneva di non poter interinare atti sovrani? Quando l'atto sovrano confliggeva con il diritto romano/comune Quando l'atto sovrano presentava dei difetti di forma e di sostanza evidenti Quando l'atto sovrano confliggeva con le norme della "coutume" di Parigi quando l'atto sovrano andava contro le leggi fondamentali, le consuetudini assurte a principi di fondo del regno.
Da cosa derivava, sostanzialmente, la forte indipendenza del Parlamento di Parigi anche nei confronti del sovrano? Dal fatto che i loro membri erano vitalizi per aver acquistato la carica Dalla consapevolezza del parlamento di Parigi di rappresentare e saper difendere, all'occorrenza, i principi giuridici di fondo del regno dal fatto che i loro membri (come quelli dei Senati) erano stati nominati a vita Dalla particolare coesione interna del parlamento parigino.
La venalità delle cariche in antico regime.... Contribuì al formarsi di un ceto amministrativo particolarmente legato alle proprie funzioni e motivato, in quanto si identificava con il proprio mestiere Non sempre e comunque andava a vantaggio delle casse dello Stato: e creava un ceto di funzionari indocili, incompetenti e spesso ribelli Profittava grandemente alle casse dello Stato e creava un ceto di funzionari preparati e ideologicamente vincolati al loro incarico Profittava grandemente alle casse dello Stato ma creava un ceto di funzionari indocili, incompetenti e spesso ribelli.
Un grande giurista italiano scrisse sulla venalità delle cariche..... Alessandro Tartagni Giovan Battista de Luca Ludovico Antonio Muratori Gennaro Rapolla.
Fino a quando sopravvissero i grandi tribunali? Fine XVIII secolo Metà del XIX secolo Inizio del XIX secolo Fine XVII secolo.
In una branca specifica del diritto, i grandi tribunali giudicarono spesso discrezionalmente, allontanandosi dalle norme Diritto civile (persone, famiglia) Diritto penale diritto commerciale e marittimo Diritto processuale e norme giudiziarie.
Quali uomini di cultura condanneranno discrezionalità e arbitrio dei grandi tribunali? I fisiocrati Gli illuministi I pre-illuministi (Muratori ecc.) I cultori di "scienze camerali" (= discipline legate all'amministrazione e al fisco).
Arbitrio equitativo significa... Giudicare secondo discrezionalità Discostarsi dalle regole del diritto (comune) e giudicare secondo equità Giudicare in modo conforme a criteri, comunemente riconosciuti, di saggezza e di moderazione Giudicare secondo principi arbitrari in quanto non previsti dalle norme vigenti; e solo in parte rispondenti ad equità.
Giudicare con discrezionalità ..... Era in sintonia col diritto comune ma nel rispetto di regole che il diritto comune stesso prescriveva (= e che consistevano nel saper interpretare anche largamente una norma ma senza stravolgerla, e senza stravolgere l’assetto dell’intero sistema Era spesso in contrasto con le regole del diritto comune Era un'attività ben raramente effettuata dai magistrati di antico regime Implicava per i giudici un considerevole rischio di tipo giuridico nel giudicare (la decisione poteva essere stravolta) e politico.
I Senati di Milano e Torino talvolta giudicarono con discrezionalità in sede penale..... Ad esempio, condannando senza processo o ignorando la prescrizione di un reato Ad esempio, condannando per un reato tentato alla stessa stregua di un reato consumato Ad esempio, condannando a pene capitali Ad esempio, condannando dopo processi di breve durata.
Cosa poteva fare il sovrano di Francia per superare l'ostacolo della non interinazione di un suo atto da parte del Parlamento di Parigi? Convocare un incontro detto "lit de justice" Intimare formalmente al Parlamento di Parigi di interinare entro un certo termine, pena lo scioglimento Sciogliere il Parlamento di Parigi e rinominarne altri membri Ignorare la non interinazione e porre in essere comunque l'atto.
Per Dante il ruolo del potere imperiale deve essere Illimitato, in funzione del benessere generale che singole comunità non saprebbero perseguire limitato dai rappresentanti dei ceti sociali limitato, perché volto ad ottenere il benessere di tutti illimitato, ma esercitato con saggezza e nel rispetto dei supremi principi reggitori dei regni.
Cosa significa, agli occhi di Bartolo, la frase “civitas superiorem non recognoscens”? Sovranità limitata Sovranità assoluta Governo legittimo, in generale Governo derivante dal diritto divino.
Già ancora nel XVII secolo un grande giurista stigmatizzerà un diritto comune che, per molti aspetti (incluso l'operato a volte arbitrario dei grandi tribunali) stava diventando inadatto ai tempi.... De Luca Gian Vincenzo Gravina Muratori Scipione Gentili.
Quale fu l’opera in cui Dante espose le sue teorie politiche? De monarchia Divina Commedia De Vulgari Eloquentia De iure belli.
Quale è per Dante la posizione della Chiesa e dell’Impero? Sono alternative e incompatibili Sono rispondenti ad esigenze diverse della politica Sono speculari e complementari, in spiritualibus e in temporalibus Sono di pari livello e autorità.
Le teorie politiche di Bartolo e Coluccio Salutati coincidono..... Circa il punto dell'obbligo di fedeltà assoluta e incondizionata al sovrano Circa il punto della sovranità derivante dall'investitura dal basso Circa il punto della sovranità come "legibus soluta" Circa il punto della sovranità "diffusa" (anche in capo a corpi intermedi come città, comuni, ecc.).
Cosa sostenne Coluccio Salutati nelle sua teoria politica sullo Stato? Ogni potere sovrano è passibile di sconfinare nel dispotismo e nella tirannide. Ma la ribellione ad esso non è lecita, e pane di minare le basi stesse dell'ordine sociale. Contro il sovrano (intendendo per tale anche corpi o comunità cittadine, come Firenze) non era lecito in nessun caso esercitare violenza o ribellione Ogni potere sovrano è legittimo quando sia stato investito della sovranità secondo le forme prescritte dalla leggi (incoronazione, e persino volontà popolare). Ma una volta ottenuta la legittimità, al sovrano spetta essere obbedito in ogni modo. Nessuna delle precedenti.
Come si chiamava il trattato politico di Coluccio Salutati? De infelicitate principum Defensor rei publicae Polycraticus De tyranno.
Per dante il ruolo del diritto è........... una regola che limita l’attività dei singoli reciprocamente, in modo da creare quell'armonia che le lotte politiche (del suo tempo) erano incapaci di porre in essere una regola che limita l’attività dei singoli e fa dello Stato il supremo reggitore elle sorti dell'umanità una regola che limita l’attività dei singoli e quella dello Stato in modo da renderle proporzionali l’uno all’altra. una regola che limita l’attività dei singoli e quella dello Stato ispirandosi necessariamente a principi supremi sotto pena di sfociare nell'arbitrio e nel dispotismo.
Chi era Coluccio Salutati? Uomo politico della repubblica di Siena Cancelliere e uomo politico fiorentino Scrittore e uomo politico romano Uomo politico della repubblica di Venezia.
La teoria politica di Bartolo è interessante e significativa, centrata come è su una sorta di "sovranità diffusa".... Per Bartolo le città libere e i liberi comuni sono portatori di piena e illimitata sovranità Per Bartolo egualmente sovrani sono anche le singole parti, i singoli corpi dell’impero cui egli sa che la società è sottoposta. La teoria di Bartolo, favorevole alle entità sociopolitiche intermedie libere, è chiaramente favorevole alle comunità locali. Per Bartolo la sovranità è propria anche delle classi e dei ceti che formano parte integrante della società: come ed esempio gli Stati generali. Per Bartolo egualmente sovrane sono anche entità diverse dall'impero, come ad esempio il regno angioino nell'Italia del sud.
In che periodo visse Coluccio Salutati? XIII-XIV secolo, stessa epoca di Dante XV secolo XIV secolo pieno XIII secolo.
Come si chiama l’opera in cui Bartolo espone le sue teorie politiche? De Re Publica De Tyranno De Monarchia De imperatoris auctoritate.
Per Baldo, addirittura..... I principi elettori tedeschi devono eleggere l'imperatore col consenso papale, e questi deve poi incoronare l'imperatore I principi elettori tedeschi devono eleggere l'imperatore col previo consenso papale La nomina imperiale, dopo l'elezione in Germania secondo i canoni della Bolla d'Oro (1356), deve ottenere la ratifica papale Il pontefice romano deve necessariamente incoronare l'imperatore (investitura).
L’idea politica e giuridica di Dante è figlia del suo tempo? No, Dante concepisce una teoria astratta, ben conscio che i feroci dissidi del suo tempo sono (per il momento) insanabili Si, essa sta in relazione al rifiorire dell’idea imperiale alla fine del Duecento, come speranza di cessazione di discordie Si, essa sta in relazione al rifiorire dell’idea della supremazia papale sull'impero alla fine del Duecento, come speranza di cessazione di discordie No, malgrado le sue aspirazioni politiche essa si abbevera a principi universali atemporali.
Dal sostegno all'idea imperiale, corroborata dalla discesa in Italia dell'imperatore Arrigo VII di Lussemburgo (1300), Dante... Sperava in una pacificazione che gli permettesse il rientro a Firenze Sperava in una svolta politica che consentisse la distruzione della fazione guelfa nera a Firenze Sperava in una pacificazione che consentisse il trionfo della fazione imperiale (ghibellina) in Italia Dante sperava in una svolta politica filo-imperiale, pur non nascondendosene le incognite.
Per Marsilio l'investitura popolare renderebbe il sovrano.... Il pubblico magistrato supremo, ma dai poteri illimitati e assoluti Il pubblico magistrato supremo, cui però tutti debbono obbedienza assoluta Un'entità di pari livello a quella papale Un'entità "superiorem non recognoscens", cui però può rifiutarsi obbedienza se dispotico.
Qual è la concezione politica di Baldo degli Ubaldi? Equilibrio armonico ed equidistante tra i poteri temporale e spirituale Supremazia dell'imperatore sul pontefice Supremazia papale su quella dell'imperatore Supremazia papale sul regno angioino dell'Italia del sud.
Supremazia papale sul regno angioino dell'Italia del sud Potere superiore del pontefice Oligarchica, potere deriva dai "migliori" Monarchica, potere illimitato del sovrano Democratica, potere che deriva da universitas civium.
Dove visse e insegnò per molti anni il grande filosofo politico Marsilio da Padova? Bologna Heidelberg Parigi Padova.
In che periodo visse Marsilio da Padova? XIII secolo XIV secolo XV secolo contemporaneo di Dante.
Che ruolo ha, per Dante, l’Impero, rispetto alle comunità locali? Un centro normativo di primaria importanza, depositario della legittimità giuridico-politica generale Come le testa di un grande corpo Un centro ordinatore fondamentale Un'autorità necessariamente centralizzante.
Quale è il concetto che Marsilio da Padova cita, per la prima volta nella storia delle idee? dispotismo tirannia volontà popolare sovranità.
Come si chiama l'opera più nota di Marsilio da Padova? De iure gentium De tyranno Defensor Pacis De Re publica.
01. Botero sostenne che..... che non vi fosse nesso tra «...i sudditi devoti» e i sudditi obbedienti, in quanto tale nesso avrebbe condizionato l'ubbidienza al sovrano temporale, laico, al suo rispetto non solo della religione, ma anche degli interessi, non sempre necessariamente religiosi, della chiesa come apparato. Pertanto Botero proponeva una netta separazione Stato-chiesa, pur nell'alveo del cattolicesimo. che solo «...i sudditi devoti e religiosi sono sudditi ubbidienti». E propone una ferma lotta alle eresie, che comportano dissidi fra i sudditi; lo stato deve essere confessionale e la ragion di stato include la garanzia dell'ortodossia religiosa, la cui cura - nella divisione boteriana delle funzioni dello Stato - spetta alla Chiesa che solo «...i sudditi devoti e religiosi sono sudditi ubbidienti». Ma propose l'applicazione di un certo grado di libertà religiosa, per lo meno nel quadro dei principi della pace di Augusta (1555). Ciò avrebbe evitato anche lo scatenarsi di persecuzioni religiose e di eresie che non sempre «...i sudditi devoti e religiosi sono sudditi ubbidienti». E propose una stretta sorveglianza sulla attività delle chiesa, come garanzia di stabilità dello Stato. Questo pur restando gli Stati nell'alveo del cattolicesimo.
L'opera più famosa di Botero e l'anno in cui fu scritta... Della Repubblica, 1598 Della prosperità delle nazioni, 1589 Del pubblico bene, 1589 Della Ragion di Stato, 1589.
Che teoria dello Stato sostenne Giovanni Botero? Monarchico temperato dalla presenza degli "Stati generali" Monarchico paternalista senza consenso dal basso Nessuna delle precedenti monarchico ma con una forma di consenso del popolo, dal basso.
Botero ritenne che l'uso spregiudicato della ragion di stato (di natura machiavelliana), da parte del governante, dev'essere temperato dall'applicazione di virtù quali la moderazione e la giustizia, e dalla considerazione non solo strumentale della religione l'uso spregiudicato della ragion di stato (di natura machiavelliana), da parte del governante, non può subire condizionamenti di tipo religioso o morale, che ne indebolirebbero la forza l'uso spregiudicato della ragion di stato (di natura machiavelliana), da parte del governante, dev'essere temperato dall'applicazione di virtù morali di temperanza, ma non necessariamente della religione cattolica l'uso spregiudicato della ragion di stato (di natura machiavelliana), da parte del governante, dev'essere temperato dall'applicazione del diritto che, principalmente, può garantire l'esercizio di un potere giusto e conforme ai principi di fondo dello Stato.
Botero sostenne, più ancora di Machiavelli, che nella vita degli Stati contano fattori quali...... gli apparati giudiziari e gli strumenti giuridici L'arte militare e la potenza degli eserciti e delle flotte Il commercio marittimo e la demografia L'economia e la demografia.
In che periodo visse Niccolò Machiavelli? XIV-XV secolo pieno XV secolo pieno XVI secolo XV-XVI secolo.
L'opera più famosa di Jean Bodin e l'anno in cui fu scritta... De Rege, 1576 Della Repubblica, 1576 Della Ragion di Stato, 1576 De prosperitate civium, 1576.
Quale è l’idea di Stato che espone Jean Bodin? È uno Stato assoluto? No, è un governo, anche qui, limitato dalla presenza di entità territoriali intermedie (città, feudi ecc.) Si, illimitato perché sovrano e superiorem non recognoscens No, è un governo limitato dai ceti riuniti in assemblee ad hoc ("Stati generali" ecc.) E' un governo monarchico essenzialmente di tipo paternalista che si occupa del pubblico bene dei sudditi bisognosi di tutela.
Botero visse il periodo..... della Controriforma (cattolica) della riforma protestante del diffondersi delle sette ereticali in Europa del diffondersi del calvinismo.
Chi fu Niccolò Machiavelli? Scrittore e teorico nato a Venezia e vissuto a Firenze Uomo politico della repubblica di Siena Scrittore e uomo politico romano Pensatore e letterato nato e morto a Firenze.
Di quale disciplina fu il creatore Machiavelli? Economia politica Arte militare Scienza sociale Scienza politica.
Cosa è e come deve essere la politica secondo Machiavelli? la politica è il campo nel quale l'uomo può mostrare nel modo più evidente la propria capacità di iniziativa, il proprio ardimento, la capacità di costruire il proprio destino. Deve avvalersi non solo delle regole della morale ma anche di quelle del diritto, in quanto criteri di corretta costruzione dell'ordine sociale empirico la politica è il campo nel quale l'uomo può mostrare nel modo più evidente la propria capacità di iniziativa, il proprio ardimento, la capacità di costruire il proprio destino. E deve essere slegata dalla morale la politica è il campo nel quale l'uomo può mostrare nel modo più evidente la propria capacità di iniziativa, il proprio ardimento, la capacità di costruire il proprio destino. Ma non può prescindere da linee guida di carattere morale la politica è il campo nel quale l'uomo può mostrare nel modo più evidente la propria capacità di iniziativa, il proprio ardimento, la capacità di costruire il proprio destino. Può attenersi a criteri morali ma è laica e deve essere slegata dalla religione.
La visione del Machiavelli e la sua analisi dei fenomeni, sono, in modo originale.... Agganciati a criteri concreti di osservazione empirica dei fatti Inscindibili da una dimensione teorica dei fenomeni Agganciati ad una dimensione giuridica dei fenomeni politico-sociali, quali la legittimità, il governare secundum legem ecc. Spregiudicatamente amorali.
Botero applicò metodi di analisi empirica. Osservò Francia e Spagna del suo tempo, e.... Ne ricavò l'idea che la Spagna dominasse ma che la lotta contro la Francia non fosse affatto terminata Ne ricavò le conclusioni che la Francia avrebbe vissuto ancora un lungo periodo di declino a causa delle sue lotte di religione interne Ne ricavò l'idea che la Spagna dominasse perché rappresentava un potere non messo in discussione, un forte esercito ed una solidità di possedimenti. Predisse che la Francia sarebbe ridiscesa prima o poi in Italia perché coese, forte di un esercito potente e non indebolita da guerre sullo scacchiere europeo (Fiandre) come la Spagna.
Qual è l'opera più conosciuta di Niccolò Machiavelli? delle cose d'Italia Dell'arte militare Del buon governo Il Principe.
Quale fu la famiglia che assunse il controllo di Firenze durante la giovinezza di Machiavelli? I Pazzi Gli Albrizzi I Medici Gli Este.
Caratterizzereste Niccolò Machiavelli come un teorico o come un osservatore pratico? Un osservatore pratico il quale non perde di vista le grandi teorizzazioni del passato sulla politica e la sovranità Un Teorico Entrambe le dimensioni Un osservatore pratico.
Quale pensa che sia, Machiavelli, la soluzione per fronteggiare il dominio straniero sull’Italia a partire da inizio XVI secolo? Compagnie di ventura bene addestrate L'uso delle nuove armi da fuoco Un esercito reclutato sulla base della leva obbligatoria Una milizia schiettamente italiana.
Quale fu il tormentato periodo che Machiavelli ebbe sotto gli occhi quando scrisse le sue opere principali? L 'età di Lorenzo il Magnifico e dell'equilibrio politico tra gli Stati italiani ottenuto con la pace di Lodi (1454) L a fine dell’età di Lorenzo il Magnifico, e quella della discesa francese in Italia (con Carlo VIII e Luigi XII) e delle “guerre d’Italia” franco-spagnole che si concluderanno con la schiacciante vittoria spagnola (Pavia, 1525) e l’inizio dell’egemonia della Spagna I primi anni dell'età di Cosimo I, granduca di Toscana, e della schiacciante egemonia spagnola Gli anni attorno alla sanguinosa battaglia franco-spagnola di Pavia (1525) e al Sacco di Roma (1527).
Il tedesco Johannes Althusisus sostenne, per la prima volta, che vi fosse alla base della sovranità e della legge.... Nessuna delle precedenti Un patto sociale una legge fondamentale, sorta di "costituzione" ante litteram Una forma di sovranità limitata che garantisse diritti individuali.
21. In che periodo visse il francese Jean Bodin? Guerre cristiano-ottomane (battaglia di Lepanto ecc.) Guerre franco-spagnole del XVI secolo Guerre di religione in Francia Guerra dei Trent'Anni.
XVII secolo: il secolo della guerra dei Trent'anni. In campo giuridico (Italia) declinano le università giuridiche, ove... Domina l'approccio storico-filologico al corpus iuris Domina il mos italicus ma si affermano irresistibilmente le dottrine del diritto naturale Dominano incontrastato il bartolismo, la communis opinio, il mos italicus Domina ormai, come scuola prevalente, il mos gallicus.
De Luca era un accademico? Si, all'università di Napoli No, era un avvocato e consulente giuridico di grandi tribunali (nel sud Italia) Si, alle università di Napoli e poi di Roma Si, a Roma e a Napoli. Ma sarà anche un grande avvocato.
Quale è il trattato giuridico più noto del Gravina e di che anno? De iure gentium, 1702 De romano imperio, 1712 Le origini del diritto civile, 1701 De iure rei publicae, 1673.
Qual è il regime politico ottimale per il Gravina? Repubblica, come governo proveniente dal basso Oligarchia illuminata, sul tipo del governo della repubblica veneta Monarchia illuminata Monarchia temperata dai ceti sociali riuniti negli "Stati Generali".
Da quale pensiero politico-giuridico Gravina trae la sua tesi sul tirannicidio? Seconda Scolastica Suarez Jean Bodin Giovanni Botero.
Quale fu uno dei pregi di maggior rilievo del "Dottor volgare"? fondava per la prima volta il lessico giuridico italiano Dimostrava che si poteva scrivere in lingua volgare l'arguzia e la brillantezza dello stile, insoliti per un giurista dell'epoca! confutava gli argomenti dei sostenitori del diritto comune.
07. Quale era la finalità del "Dottor Volgare"? Esporre i difetti del diritto vigente, esponendo il caos in cui era finito il sistema delle fonti, la loro abnorme pluralità (norme feudali, civili, canoniche, statuti cittadini di vario genere, norme consuetudinarie, diritto comune come fonte sussidiaria ovunque) a cui si sovrapponevano e sedimentavano, facendo corpo unico, centinaia, migliaia, di opiniones dei dottori, dai più celebri del mos italicus ai meno noti. Era, il suo, un appello ai sovrani affinché codificassero al più presto, semplificando il diritto. Esporre i difetti del diritto vigente, esponendo il caos in cui era finito il sistema delle fonti, la loro abnorme pluralità (norme feudali, civili, canoniche, statuti cittadini di vario genere, norme consuetudinarie, diritto comune come fonte sussidiaria ovunque) a cui si sovrapponevano e sedimentavano, facendo corpo unico, centinaia, migliaia, di opiniones dei dottori, dai più celebri del mos italicus ai meno noti. Solo una concreta inversione di tendenza nell'applicazione del diritto, che darebbe dovuta partire dai grandi tribunali e dal loro modus operandi, poteva riformare il sistema giuridico Esporre i difetti del diritto vigente, esponendo il caos in cui era finito il sistema delle fonti, la loro abnorme pluralità (norme feudali, civili, canoniche, statuti cittadini di vario genere, norme consuetudinarie, diritto comune come fonte sussidiaria ovunque) a cui si sovrapponevano e sedimentavano, facendo corpo unico, centinaia, migliaia, di opiniones dei dottori, dai più celebri del mos italicus ai meno noti. Per il De Luca i rimedi erano possibili, il diritto comune era salvabilissimo! Stigmatizzare di fronte pubblico i difetti del diritto vigente, esponendo il caos in cui era finito il sistema delle fonti, la loro abnorme pluralità (norme feudali, civili, canoniche, statuti cittadini di vario genere, norme consuetudinarie, diritto comune come fonte sussidiaria ovunque) a cui si sovrapponevano e sedimentavano, facendo corpo unico, centinaia, migliaia, di opiniones dei dottori, dai più celebri del mos italicus ai meno noti.
A chi si rivolgeva il "dottor volgare"? Agli ecclesiastici in possesso di nozioni giuridiche Ai politici, per far prender loro coscienza dei problemi del diritto Ad un pubblico di tecnici: magistrati di grandi tribunali, esortai a scrivere anch'essi in italiano L'opera, agile, era indirizzata ad un pubblico vasto: ai giuristi di medio livello, ai pubblici funzionari e ai tecnici dell'amministrazione.
Il "Dottor volgare", di De Luca, è un'agile opera scritta..... in latino nel 1675 In italiano nel 1673 in italiano nel 1684 in latino nel 1673.
IL “Theatrum veritatis ac justitiae” (teatro della verità e della giustizia) di De Luca era Un trattato di diritto comune e ius proprium Un'opera il 15 volumi: un grande panorama del diritto che toccava un’infinità di temi giuridici e riduceva al minimo le citazioni dei dottori Un manuale agile, ad uso dei tribunali Una breve opera in cui il De Luca tocca sinteticamente un’infinità di temi giuridici.
In che periodo visse G. B. De Luca? XVIII secolo Pieno XVII secolo XVII-XVIII secolo XVI-XVII secolo.
XVII secolo: il secolo della guerra dei Trent'anni. In campo giuridico (Italia) declinano le università giuridiche. Il diritto comune, dal canto suo..... comincia ad essere superato per l’incertezza del diritto, ma trova ancora compatti dalla sua parte tanto i giuristi che gli uomini di scienza, i quali, se intendono continuare nell'approccio di revisione storico-filologica, non vogliono però giungere sino a negarne la validità in modo radicale Nonostante il numero abnorme di opiniones e sentenze che affiancavano i testi di legge, era ancora in grado di soddisfare le esigenze del mondo della prassi, per la sua chiarezza di principi e intrinseca autorità comincia ad essere superato per l’incertezza del diritto, il numero abnorme di opiniones e sentenze che si confondevano e sovrapponevano ai testi di legge, incrostandovisi inscindibilmente e rendendo la materia complicata e incomprensibile a chi non fosse un consumato tecnico del diritto Abbisogna di un urgente intervento dei poter pubblici, volto non solo a ridurne la mole ma ad eliminare una volta per tutte gran parte di esso come fonte di diritto.
13. Di cosa si preoccuparono, per la prima volta, Tiberio Deciani e Giulio Claro nel diritto penale (XVI secolo)? della sistematizzazione del diritto penale e della creazione di una vera e propria parte generale Dell'insegnamento del diritto penale secondo canoni non esclusivi del diritto romano/comune Del commento alla "Constitutio Carolina" del 1530 Dei reati contro la religione.
14. Il declino delle università. Il caso dell’università di Padova: da chi era controllata? Da membri del Senato di Venezia Da inviati delle Quarantie di Venezia Da consiglieri ad hoc del "capitano veneto" Dai Riformatori dello Studio di Padova, inviati da Venezia.
In Italia, politicamente, tra il 1559 e il 173, sarà egemone.... L'Austria La repubblica veneta nel nord, il regno di Napoli nel sud La Francia La Spagna.
La trasformazione dei comuni in Italia nel XV-XVII secolo avviene verso.... Repubbliche oligarchiche Monarchie Signorie e principati Signorie.
Chi furono i protagonisti della riforma degli Statuti cittadini nella seconda metà del XVI secolo? i podestà principi dei vari Stati principi e le assemblee comunali i priori.
Di cosa si preoccupò il gesuita spagnolo Francisco de Vitoria (1486-1546)? Delle encomiendas Dei diritti degli Indios Della problematica del tirannicidio delle problematiche inerenti alla Controriforma cattolica.
Un esempio italiano di famiglia mercantile borghese, nobilitatasi e giunta al comando politico di uno Stato, è quello..... dei Medici Degli Orsini Dei Farnese Degli Este.
Perché un grande teorico del diritto internazionale ( e del diritto dei mari) come Ugo Grozio nasce proprio in Olanda nel XVII secolo? Perché l'Olanda, potenza marittima in ascesa, è interessata alla libertà dei mari Perché l'Olanda, potenza marittima in ascesa, è interessata a contrastare la potenza spagnola sui mari Perché l'Olanda, potenza marittima in ascesa, è interessata a contrastare l'Inghilterra sui mari Perché l'Olanda, potenza marittima in ascesa, è interessata a creare ovunque, in Asia e nelle Americhe, empori commerciali.
Come si chiamò l'opera più celebre di Alberico Gentili? De iure gentium De iure belli ac pacis de iure belli De iure rei publicae.
In che periodo e in che paese visse Alberico Gentili? XVI secolo, Inghilterra XVI secolo, Italia e Germania XVII secolo, Italia e Francia XVII secoli, Inghilterra.
Quali dovevano essere, per Alberico Gentili come per Ugo Grozio, le vere radici del diritto internazionale? I principi fondamentali degli ordinamenti giuridici europei Gli accordi tra le nazioni La natura umana, come intima accettazione di norme I principi di fondo del diritto romano/comune.
Nel XVII e XVIII secolo, borghesia e classi popolari Mordono il freno per le pesanti tasse, ma possono accedere tramite venalità alle cariche pubbliche Sono escluse dal potere e ormai orientate a breve verso forme di rivolta politica Mordono il freno per le pesanti tasse, sono bloccate dal privilegio nobiliare e escluse dal potere Mordono il freno per le pesanti tasse, ma possono aggirare il privilegio nobiliare comprando i relativi titoli.
Quella del XVII e XVIII secolo, In Italia e in Europa, era ormai una società..... Sempre più condizionata dalla classe borghese in ascesa cristallizzata nel dominio di ceti privilegiati di varia origine nobiliare, ma con penetrazione borghese cristallizzata nel esclusivo dominio di ceti privilegiati di varia origine nobiliare che accanto alla forte presenza nobiliare vede un altrettanto forte presenza borghese.
Quale classe privilegiata si venne formando, in Italia e in Europa, accanto alla vecchia nobiltà feudale? benestanti, acquirenti di terre feudali e nobilitatisi ricchi artigiani borghesi e commercianti grandi latifondisti.
Cosa proclamò papa Pio II Piccolomini nel 1459?- L'infallibilità del papa La parità normativa tra autorità papale e vescovile La supremazia papale sui vescovi Il diritto del papato al potere temporale.
Quale fu il contenuto della bolla “inter coetera” di papa Alessandro VI Borgia? Concessione, alle potenze cattoliche, di cristianizzare le popolazioni indios d'America divisione del mondo in sfere di influenza spagnola e portoghese Attribuzione alla corona spagnola dei territori delle Americhe Pacificazione del conflitto franco-spagnolo nel regno di Napoli.
In che anno fu emanata la bolla "inter coetera"? 1614 1517 1559 1493.
Chi fu Erasmo da Rotterdam? Un uomo d'armi olandese Un teologo olandese Un uomo politico olandese Uno scienziato ed un matematico olandese.
Quando avvenne lo scisma anglicano? seconda metà del XVI secolo seconda metà del XV secolo prima metà del XVII secolo prima metà del XVI secolo.
Martin Lutero quando affisse le sue “95 tesi” alla porta del duomo di Wittenberg?--- 1559 1517 1572 1541.
Con il concilio di Trento la chiesa cerca di fare argine alla riforma protestante: quando si svolse? Prima metà del XVI secolo Inizio XVII secolo A metà del XVI secolo Fine XVI secolo.
Chi fu Tommaso Moro? un teologo, consigliere di re Francesco I di Francia un teologo, consigliere di re Filippo II di Spagna un teologo, consigliere di re Enrico VIII di Inghilterra un teologo, vicino alla corte papale di Giulio II Della Rovere.
Non tutti gli Stati italiani adottarono misure persecutorie contro gli ebrei (tra questi, Ferrara e Venezia): perché? Mancanza dei mezzi repressivi Spirito di tolleranza (come a Ferrara e Venezia) Apertura in senso democratico nei confronti delle comunità ebraiche, chiamate a partecipare politicamente Vantaggi economiche derivanti dal fatto che erano finanziariamente prosperi.
Caratteristiche del processo di fronte all'Inquisizione erano.... segretezza atti processuali, mancanza di difesa per l’imputato, presunzione di colpevolezza, grande importanza data a forme di pentimento, procedura premiale (per chi accusava o denunciava eretici), pena capitale immancabile al termine del giudizio segretezza atti processuali, mancanza di difesa per l’imputato, presunzione di colpevolezza, grande importanza data a forme di pentimento, procedura premiale (per chi accusava o denunciava eretici), tortura giudiziaria, ricompensa per i denuncianti con parte dei beni dell’accusato pubblicità degli atti processuali, ma presunzione di colpevolezza, grande importanza data a forme di pentimento, procedura premiale (per chi accusava o denunciava eretici), tortura giudiziaria, ricompensa per i denuncianti con parte dei beni dell’accusato segretezza atti processuali, presunzione di colpevolezza, grande importanza data a forme di pentimento, procedura premiale (per chi accusava o denunciava eretici), tortura giudiziaria, ricompensa per i denuncianti con parte dei beni dell’accusato.
03. Alcuni storici ritengono che l'avvento di una data istituzione para-bancaria abbia, per riflesso, reso maggiormente possibili le persecuzioni contro comunità ebraiche sentite ora come meno "vitali" per l'economia... Gli istituti di beneficienza I monti di pietà Le lettere di credito commerciali I "banchi" creati da famiglie come i Medici (Firenze) o i Bardi e i Peruzzi (Siena).
Chi, prima di ogni altro vescovo, difese gli Indios d’America dallo sfruttamento indiscriminato? Las Casas Francisco De Suarez Juan Mariana Alonso De Vitoria.
In cosa consistette la pratica delle "encomiendas"?------------ Cessione ai conquistadores , da parte della corona spagnola ,delle terre occupate Cessione ai conquistadores , da parte della corona spagnola ,delle terre occupate e degli indios che vi vivevano, in qualità di "cose"... Affitto perpetuo di terre coltivabili, cedute dai viceré spagnoli ai conquistadores Creazione di grandi latifondi nelle Americhe spagnole.
In che anno la chiesa emana tre bolle a protezione degli indios?------------------ 1598 1537 1536 1492.
Quale fu lo scopo della pace di Augusta ? Arginare il diffondersi del calvinismo in Europa continentale “cuius regio, eius religio” (la religione del sovrano doveva essere quella del suo territorio) Separare cattolici da protestanti Porre termine alle guerre franco-spagnole di religione.
In che anno fu emanata la pace di Augusta? 1648 1618 1555 1713.
Da chi fu creata la primissima Inquisizione (non romana) e per sanzionare quali gruppi sociali? Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia - per ebrei e musulmani, moriscos Francesco I di Francia - per colpire gli Ugonotti Rodolfo II d'Asburgo - per colpire i protestanti nell'impero Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia - per ebrei, musulmani e protestanti.
Quali conseguenze ebbe la pace di Augusta per i non appartenenti alle confessioni cattolica e protestante? Emigrazione Tolleranza Accorpamento alla confessione luterana Conversione forzata.
Chi erano i “monarcomachi”? Tendenza politica di matrice cattolica, spagnola, vicina alla "Seconda Scolastica": sosteneva la necessità di combattere il monarca qualora divenisse un tiranno e calpestasse i dritti fondamentali consuetudinari dei sudditi Tendenza politica di matrice cattolica, francese, che sosteneva la necessità di combattere il monarca qualora divenisse un tiranno e calpestasse i dritti fondamentali consuetudinari dei sudditi Tendenza politica di matrice anglicana, che si fomentò la ribellione e la lotta contro il re Carlo I, il quale governava da monarca assoluto in Inghilterra non convocando il Parlamento Tendenza politica di matrice ugonotta, francese, che sosteneva la necessità di combattere il monarca qualora divenisse un tiranno e calpestasse i dritti fondamentali consuetudinari dei sudditi.
Dove e perché si formarono i primi fermenti e movimenti in favore della libertà religiosa? Nell'Inghilterra anglicana, divenuta terra di asilo per non cattolici (come Alberico Gentili) e in via di diventare una monarchia limitata In Germania, nei territori diventati di asilo di minoranze non cattoliche perseguitate In Olanda, terra di penetrazione della riforma protestante, del calvinismo e terra di asilo di minoranze non cattoliche perseguitate In Francia, ove le minoranze ugonotte detenevano e controllavano ampi territori e piazzeforti.
Che cosa dichiararono solennemente gli Stati Generali olandesi nel 1614, in tema di libertà religiosa? si intimava ai teologi di sospendere le lotte religiose e arrivare ad una conciliazione tra le varie confessioni. Si intimava ai teologi di sospendere le lotte religiose e arrivare ad una conciliazione tra le varie confessioni. Nel testo si sostenne che per garantire il pluralismo religioso lo Stato poteva intervenire a tutela di eventuali gruppi religiosi perseguitati. Era una sorta di interventismo statale in campo religioso Si sostenne che per garantire il pluralismo religioso lo Stato poteva intervenire a tutela di eventuali gruppi religiosi perseguitati. Era una sorta di interventismo statale in campo religioso si raccomandava la pacificazione religiosa interna in vista di una ripresa delle ostilità contro la Spagna cattolica nelle Fiandre. Ma si diceva che lo Stato avrebbe assunto una posizione di neutralità.
Chi redasse la “Dichiarazione di tolleranza religiosa” olandese del 1614? Rembandt van Rjin Guglielmo I d'Orange Ugo Grozio Erasmo da Rotterdam.
La “Dichiarazione di tolleranza religiosa” olandese del 1614 prefigurava, pur sostenendo la libertà religiosa... La neutralità dello Stato UN interventismo statale in campo religioso simile al futuro "giurisdizionalismo" austriaco del XVIII secolo La completa separazione tra Stato e Chiesa Una netta invadenza statale, in fin dei conti nocivo per la libertà religiosa.
Che beneficio in odore di alleanza "tron-altare" concessero i papi ai sovrani di Spagna in cambio della loro repentina e volontaria creazione della Inquisizione? Il titolo di "defensores fidei" Il loro appoggio alla creazione dell'egemonia politico-militare in Italia La corona imperiale (a Carolo V) Il placet sovrano alla nomina dei vescovi spagnoli.
In che anno a Madrid i re di Spagna vietano la schiavitù delle popolazioni autoctone d'America? 1542 1537 1598 1640.
Quali furono le terre italiane in cui fu vigente l’Inquisizione spagnola? Napoli e Sicilia Sicilia e Sardegna Milano e Napoli Milano e Torino.
In che paese esisteva già, dal 1478, una Inquisizione? Regno di Napoli Spagna Francia Portogallo.
Quando fu creata l’Inquisizione romana? 1614 1321 1478 1542.
Gli Stati moderni conoscevano la divisione dei poteri?- Non completamente: la funziona giudiziaria non era affatto sentita e concepita come un potere autonomo da quello amministrativo/esecutivo no, ogni ufficio svolgeva funzioni volta a volta (ovviamente in chiave piramidale, ove il vertice era il sovrano) funzioni legislative amministrative o giudiziarie No: lo Stato moderno era caratterizzato da estremo disordine e caos amministrativo. Ma la funziona legislativa era ben definita ed esercitata dal sovrano in prima persona. Si, sussisteva già una chiara ripartizione di compiti.
Lo Stato moderno rivela una contraddizione dal punto di vista della tenuta dell'orine penale, di polizia e la capacità repressiva.... Le leggi in materia erano spesso blande. Ma ad esse faceva da contraltare una discrezionalità delle forze di polizia e milizie private, le quali spesso agivano al di fuori da ogni criterio giuridico (vedi i "bravi" di Don Rodrigo ne "I Promessi sposi" di Manzoni) e sovente con brutalità Le leggi degli Stati moderni erano spesso erano brutali, e non (come oggi) proporzionali al reato, perché a quell’epoca il fine era la repressione. Ma vi era un'amplissima discrezionalità delle forze di polizia, che potevano discostarsi dall'applicazione effettiva delle pena prevista e agire arbitrariamente. Le leggi in materia erano spesso erano severissime, e non (come oggi) proporzionali al reato, perché a quell’epoca il fine era la repressione. Ma se certo un contrassegno dello Stato moderno fu la brutale severità e radicalità delle pene, aliene da ogni proporzionalità o clemenza, i reati che vi stavano alla base spesso non potevano però essere repressi per la estrema tenuità e fragilità degli apparati repressivi di cui, dal XV ed ancora sino al XVIII secolo, lo Stato moderno disponeva Le leggi erano spesso erano severissime, e non (come oggi) proporzionali al reato, perché a quell’epoca il fine era la repressione. Ma se certo un contrassegno dello Stato moderno fu la brutale severità e radicalità delle pene, aliene da ogni proporzionalità o clemenza, i reati che vi stavano alla base spesso non potevano però essere repressi per la estrema tenuità e fragilità degli apparati repressivi al di fuori delle città.
03. Sussisteva complessità del diritto all'alba degli Stati moderni? C'era crisi del diritto comune? Si, esistevano elementi di crisi dati dalla sovrapposizione delle fonti del diritto, ma il diritto comune fungeva ancora da insostituibile serbatoio di concetti e figure SI: il diritto comune era in crisi. Ma si traevano da esso i grandi principi: l'idea di una sua messa da parte globale non era ipotizzabile SI: il diritto comune era in crisi. La molteplicità caotica delle fonti del diritto che si sovrapponevano, e per l’immensità delle opiniones dei dottori nel corso dei secoli (da Irnerio e Bartolo in poi), le quali ormai si sedimentavano e sovrapponevano ai testi del diritto romano/comune ( e degli iura propria, se del caso) propriamente detti SI, esistevano elementi di crisi nella confusione normativa. Ma ampiamente controbilanciati dalla tradizione e dall'attaccamento con il quale i giuristi, educati da secoli all'utrumque ius, lo praticavano con perizia.
Quale era una delle caratteristiche tipiche della giustizia degli Stati moderni di antico regime, a favore dei sovrani? Segretezza Nessuna delle precedenti Giustizia sommaria Avocazione delle cause ("justice retenue").
Cosa sostiene il cardinale di Richelieu, nel suo “testament politique”, circa la legittimità dei re? I re sono guidati dalla ragione di Stato ma devono ispirarsi a principi religiosi. La religione, e non una morale spregiudicata, deve guidare l'azione di governo I re governano per diritto divino ma il loro scopo è la ricerca della felicità per i sudditi Per far questo deve essere legato a criteri di i buon governo I re governano per diritto divino: la ragione di Stato come criterio-guida è anche estremamente utile ai sudditi, in quanto essi possono affidarsi al sovrano come “uomo forte” e dotato di doti di buon governo, evitando così il ripetersi di lotte intestine tra fazioni I re governano per diritto divino e devono essere "legibus soluti" perché solo così potranno realizzare la loro missione di governo.
La proliferazione dei giuristi nello Stato moderno: da cosa dipese? Dal prestigio sociale che lo status di giureconsulto, nel sistema assolutista, procurava Dalla complessità e ingestibilità del sistema giuridico tradizionale Dall'appetibilità della lucrosa professione di giureconsulto Dall'estremo bisogno di avvocati per gestire l'enorme numero di contenzioso che opprimeva gli organi giudiziari degli Stati moderni.
Vi ricordate quanti giuristi, dottori in legge, operavano nel Regno di Napoli spagnolo? 1000 4000 2800 10000.
Il diritto di concedere la grazia era un’operazione vantaggiosa per i sovrani degli Stati moderni? Si, amplificava la loro visibilità presso i sudditi e il loro potere taumaturgico (i "re taumaturghi" francesi del XVIII secolo) Si, tranne nei casi in cui la grazia poteva essere interpretata come un segno di debolezza o fragilità dell'intero sistema giudiziario Si, poiché trasmetteva l'immagine di un sovrano mite e generoso Si, specialmente in periodo di crisi politico-sociale accentuata. Tale manovra contribuiva a pacificare gli animi...
Per il filosofo piemontese Giovanni Botero, la dura ragione di Stato, che prevede il trionfare degli interessi dello Stato su ogni altra cosa.... Deve trovare mitigazione nel superiore diritto naturale Sarà mitigata dall'applicazione dei supremi, fondamentali principi dell'ordinamento giuridico (tratti dal diritto romano/comune) che, se pure legittimano il potere, ne disegnano un esercizio saggio e moderato Deve trovare mitigazione nella religione, intesa come afflato umanitario della morale cristiana Deve trovare mitigazione nella morala laica, e nella morale cristiana.
10. Quando è che lo Stato moderno assumerà i contorni di una capillare macchina repressiva, capace di reprimere in modo diffuso e puntuale fenomeni di criminalità, brigantaggio, banditismo (aumentando così, implicitamente, il suo potere e la sua forza in modo prima di allora impensato)? Con la rivoluzione francese A partire dall'epoca dell'assolutismo illuminato, nel XVIII secolo Verso la metà del XIX secolo Con il periodo napoleonico.
Perché il fenomeno del banditismo nello Stato moderno era endemico e scarsamente contrastato? Non conoscenza dei territori da parte delle forze di polizia Non volontà di punire estesamente, come compito dei poteri pubblici mancanza di polizie e gendarmerie Mancanza di organi giudiziari.
Cos'è il braccio secolare? insieme degli strumenti apprestati dalle leggi dello Stato per rendere esecutivi i provvedimenti degli organi di polizia ed amministrativi e le pene da essi inflitte. insieme degli strumenti apprestati dalle leggi dello Stato per rendere esecutivi i provvedimenti dei suoi tribunali, ed in particolare per rendere concretamente applicabili le pene da essi inflitte. insieme degli strumenti apprestati dalle leggi dello Stato per rendere esecutive le leggi sull'ordine pubblico tramite l'azione di corpi di polizia speciali (i "birri" a Firenze, gli "sceriffi" nell'Inghilterra del XVI secolo ecc.) insieme degli strumenti apprestati dalle leggi dello Stato per rendere esecutivi i provvedimenti dei tribunali ecclesiastici, ed in particolare per rendere concretamente applicabili le pene da essi inflitte.
Quello moderno è anche uno Stato di polizia... laico anti-cattolico Separatista e avverso alla religione confessionale, che sostiene la chiesa (cattolica, protestante) e il suo apparato.
14. Cos'è la "ragion di Stato"? L'interesse dello Stato all'esecuzione dei propri precetti normativi L'interesse assoluto e prioritario dello Stato Il fine ultimo dello Stato, consistente nella conservazione dell'assetto collettivo e sociale La razionalità di governo assunta a criterio principale dell'azione dello Stato.
15. Un esempio di legislazione di polizia degli Stati moderni, che implica un controllo sulla vita dei consociati, è quella su..... crimini di lesa maestà Duello, bestemmia Blasfemia reati contro il patrimonio.
Da quale organo era retta la Svizzera? Consiglio federale Sei consoli, a rotazione Direttorio federale Dieta federale: due membri per cantone.
Quali erano le fonti del diritto nella repubblica veneta? Gli statuti cittadini e di carattere politico statuti, consuetudini statuti, consuetudini, discrezionalità equitativa dei giudici Le antiche consuetudini e la discrezionalità equitativa del magistrato (che innova il diritto).
Quale sovrano svolse il ruolo di mediatore nella contesa dell'interdetto, risolvendo la controversia veneto/papale nel 1607? Rodolfo II d'Asburgo Filippo III di Spagna Giacomo I Stuart re Enrico IV di Francia.
Chi difese Venezia contro il pontefice nella c.d. “contesa dell’Interdetto” contro Roma? Bartolo da Sassoferrato Pietro Giannone Paolo Sarpi Enrico Morosini.
Cosa originò la "contesa dell'interdetto" e quando avvenne? Venezia aveva secolarizzato i beni della confraternita di San Rocco - 1605 Venezia aveva tratto in arresto due religiosi - 1605 Venezia aveva espulso i gesuiti - 1605 Venezia aveva concluso ripetutamente trattati con i turchi, musulmani - 1600.
i giudici degli organi collegiali giudiziari veneziani Erano giureconsulti formatisi al diritto comune e agli statuti veneti Prima ancora che giuristi, dovevano essere uomini politici avvezzi agli affari di Stato della Repubblica erano giuristi formatisi allo "studium" di Padova non erano giuristi, ma nobili non dottori.
Cos’era l’interdetto? un'interdizione ad entrare nelle chiese, per coloro che ne erano colpiti Un anatema papale Una scomunica per un'intera città o Stato una scomunica collettiva.
Come si chiamavano i tribunali civile e criminale della Serenissima? Consigli dei Dieci Quarantie Senati Gran Corte di Giustizia.
Che cosa fu e quando avvenne la “serrata del Maggior Consiglio”? blocco alle cariche pubbliche nei confronti dei non appartenenti alle corporazioni di mercanti della città - 1265 blocco alle cariche pubbliche nei confronti della classe nobiliare - 1297 blocco alle cariche pubbliche nei confronti dei non veneziani e degli ebrei - 1314 blocco alle cariche pubbliche nei confronti della classe borghese, o in ogni caso non appartenente al patriziato veneto - 1297.
Perché a Venezia non si applicò il diritto comune? Perché lo Stato veneto, si disse, sarebbe sorto su di una "terra nullius", non imperiale Perché era un diritto suscettibile di non armonizzarsi con gli statuti veneti Perché era un diritto inadatto alla logica del traffico marittimo e commerciale Perché lo Stato veneto considerò il diritto comune come un diritto straniero (al pari, in questo, della monarchia francese).
Che caratteristiche economiche ebbe l’aristocrazia dirigente veneziana? di origine feudale, ma dinamica dinamica e mercantile terriera: fu solo la borghesia a lanciarsi nei traffici marittimi feudale, politicamente immobilista.
In Russia, lo zar Ivan il Terribile porrà nel XVI secolo le basi...... Dell'espansionismo russo Del diritto consuetudinario Della monarchia assoluta Della modernità politica e amministrativa.
La Francia di Luigi XIV fu una monarchia temperata/limitata condizionata dalla presenza degli Stati generali assoluta Illuminata.
Una tappa importante dell'unificazione statuale della Spagna fu.... Nel 1648 con la pace di Vestfalia Nel 1492 con la cacciata dei mori da Granada Nel 1212 con la battaglia di Las Navas de Tolosa nel 1469 con l’unione dei regni di Castiglia e Aragona mediante il matrimonio di Isabella e Ferdinando.
Che tipo di regime politico si darà Venezia? Repubblica a larga partecipazione popolare Repubblica oligarchica Monarchia illuminata Monarchia.
Inghilterra e Olanda che tipi di Stati moderni incarnavano? Monarchie limitate Repubbliche Monarchie assolute Stati a regime oligarchico e autoritario.
La pace di Vestfalia, che pose fine alla guerra dei Trent'anni e ai conflitti religiosi segnando un assetto dell'Europa multipolare (in cosiddetto "concerto europeo"), fu una tappa importante anche nella storia dei trattati e delle relazioni internazionali. Avvenne nell'anno..... 1714 1559 1648 1659.
In che anno fu varata la Costituzione svizzera? 1848 1948 1715 1918.
Che tipo di governo configurava l’insieme dei cantoni svizzeri, in età moderna? Confederazione Repubblica Repubblica partecipativa Federazione.
Venezia era una repubblica tollerante. Quale illustre pensatore protesse, tra l’altro, dall’Inquisizione Alberico Gentili Paolo Sarpi Pietro Giannone Giordano Bruno.
Di quale corrente politico-filosofica è testo di riferimento l’opera di H. Languet “Vindiciae contra tyrannos”? Seconda Scolastica Giusnaturalisti Monarcomachi giusrazionalisti.
Chi era lo “Statolder”? Il luogotenente degli Stati Generali di Olanda, suprema carica politica il re di Olanda Il governatore civile e capo militare dei Paesi Bassi Il governatore civile d'Olanda, subordinato agli Stati generali.
Quale evento drammatico indusse il parlamento di Parigi, nel 1610, a proibire severamente la diffusione dell'opera di Juan Mariana "De rege et regis institutione"? Assassinio del Duca di Guisa Scoppio della guerra franco-spagnola Assassinio di re Enrico III Assassinio di re Enrico IV.
Cosa sosteneva il gesuita spagnolo Juan Mariana nella sua opera “De rege et regis institutione" Il tirannicidio è lecito Al sovrano va tributata obbedienza incondizionata il rigore del governo del sovrano deve trovare la sua mitigazione nella morale e nella religione il rigore del governo del sovrano deve trovare la sua mitigazione nei principi del diritto naturale.
In che paese si sviluppò la Seconda Scolastica? Spagna Spagna Francia Germania.
L’idea del "governo limitato" attecchì anche presso un’altra corrente politico-filosofica: quale? Scolastica Tarda scolastica Seconda Scolastica Neo-scolastica.
Che cosa dichiarò, in sostanza, Guglielmo d’Orange nella sua “Apologia” di fronte agli Stati generali olandesi in rivolta contro la Spagna, nel 1580? Un sovrano ha il suo potere limitato dalle consuetudini secolari e dai principi fondamentali del regno Un sovrano ha il suo potere limitato dal diritto naturale, che impedisce il dispotismo Un sovrano ha il suo potere limitato dal patto sociale coi sudditi, ma i sudditi sono tenuti all'obbedienza in qualsiasi caso Un sovrano ha il suo potere limitato dal patto sociale coi sudditi, diritto di ribellione quando il patto è violato e il sovrano diventa dispotico.
Cosa presuppone, per lo scrittore ugonotto francese H. Langue, il patto tra il sovrano ed il popolo? obbedienza al sovrano solo sin quando governa secondo giustizia obbedienza assoluta al sovrano, garante del patto sociale Controllo sull'operato del sovrano circa l'osservanza da parte sua del "patto sociale" e dei diritti fondamentali obbedienza al sovrano in ogni caso, dato che è il custode della vita collettiva.
Quali sono i concetti alla base della “Dichiarazione d’Indipendenza della Repubblica delle Province Unite”, atto di nascita dei Paesi Bassi, del 1581? Governo limitato, patto sociale, governo umano e saggio Governo limitato e saggio, patto sociale, impegno a consultare i sudditi e rispetto dei diritti di fondo impegno a consultare i sudditi in materia fiscale e rispetto dei diritti di fondo Impegno dello Statolder e degli Stati generali a governare insieme.
Cos’è la “Gioiosa Entrata”, nella tradizione fiamminga e olandese? La cerimonia di incoronazione del sovrano (duca di Borgogna) Il diritto di grazia del sovrano, una prima manifestazione del quale si aveva al momento dell'ascesa al trono La promessa sovrana di convocare periodicamente gli Stati generali L'impegno sovrano, preso al momento dell'ascesa al trono, al rispetto dei diritti fondamentali.
Perché gli storici hanno parlato di una sorta di dualismo "repubblica-monarchia" per l'Olanda moderna? Perché c'era un assetto federale, fortemente decentrato cui faceva da contraltare un potere limitato in capo allo "Statolder". Perché c'era un assetto accentrato incarnato nello "Statolder",controbilanciato dalle province locali Perché c'era un assetto federale, fortemente decentrato, incarnato nel parlamento olandese, cui faceva da contraltare un forte potere personale dello "Statolder". Perché c'era un assetto federale, fortemente decentrato, incarnato negli Stati generali, cui faceva da contraltare un forte potere personale dello "Statolder".
In che anno fu creata l’Unione di Utrecht, base dell'Olanda moderna? 1579 1648 1572 1614.
Perché possiamo definire l’assetto politico dell’Olanda del XVII secolo come un “governo misto”? perché era socialmente bilanciato, con borghesia dominante perché era socialmente bilanciato, con una nobiltà dinamica dominante Perché tutti i ceti partecipavano equamente alla gestione del potere Perché nobiltà e borghesia si bilanciavano a vicenda.
Vi fu chi disse che la “gente normale” non era adatta al governo, riferendosi all’Olanda. Chi fu? Pietro I di Russia re Filippo II di Spagna Elisabetta I d'Inghilterra re Enrico IV di Francia.
Quale fu, e da chi era composto, l’organo assembleare fondamentale dell’Olanda? Stati generali: i ceti sociali olandesi (borghesia, nobili, mercanti...) Parlamento di Olanda: nobili, mercanti, borghesia cittadina.... Senato olandese - nobili e mercanti Consiglio generale d'Olanda, composto da nobili.
Quale tipologia di atti precorre la Dichiarazione di indipendenza delle Province Unite del 1581? La “Gloriosa Rivoluzione” inglese del 1688 e la Dichiarazione di Indipendenza americana del 4 luglio 1776 La “Gloriosa Rivoluzione” inglese del 1688 la Dichiarazione di Indipendenza americana del 4 luglio 1776 e la Dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1789 La Magna Charta del 1215, la “Gloriosa Rivoluzione” inglese del 1688 e la Dichiarazione di Indipendenza americana del 4 luglio 1776.
In che anno finì la guerra civile che si concluse con la sconfitta dei monarchici e la decapitazione di re Carlo I? 1649 1603 1713 1688.
Vi ricordate in che periodo fu re di Francia Luigi XIV? XVIII secolo XVI-XVII secolo XVI secolo XVII-XVIII secolo.
Secondo che principio governò la Francia Luigi XIV? accentramento dei poteri, assolutismo di diritto divino collaborazione con gli Stati generali monarchico assolutista, ma rispettoso dei diritti fondamentali del regno monarchico-consultivo (affiancato dal Colbert).
Che cammino politico seguì la Francia, a partire dal XVII secolo? Monarchia assoluta Assolutismo illuminato Governo limitato Separazione dei poteri, monarchia.
Cosa sancì, nel 1688, la “Gloriosa Rivoluzione” con il “Bill of Rights” sottoscritto da re Guglielmo III di Orange? Rinnovata collaborazione, si di un piano di equilibrio, tra re e parlamento definitiva affermazione e centralità del parlamento nel sistema politico inglese. Riaffermazione dei diritti individuali delle persone e dell'osservanza di un "diritto naturale" proprio alla persona umana e superiore alla legge positiva definitiva affermazione e centralità del parlamento nel sistema politico inglese. Riaffermazione dei diritti individuali.
In che anno fu restaurata la monarchia in Inghilterra dopo la decapitazione di Carlo I, e la parentesi repubblicana di Cromwell che, dichiaratosi "Lord protettore", governò in modo autoritario? 1559 1642 1660 1688.
Quali furono le caratteristiche concrete della azione di governo di Luigi XIV? Concordia e pacificazione sociale interna, convocazione degli Stati generali - tolleranza religiosa- guerre di conquista Riforme legislative (Ordonnances) - Riforme legislative- accentramento dei poteri - guerre di conquista accentramento dei poteri - guerre di conquista.
Quale fu l’atteggiamento di Carlo I Stuart nei confronti del Parlamento inglese? alleanza con la fazione realista del parlamento inglese collaborazione col parlamento scontro aperto col parlamento riunitosi ad oltranza governò senza parlamento.
A che condizioni il re, secondo gli articoli 12 e 14 della Magna Charta, poteva imporre tributi? Bastava la sua semplice volontà, debitamente trasmessa. consultando un ristretto numero di consiglieri mobilitando suoi funzionari amministrativi; convocando l'assemblea dei baroni del Regno d'Inghilterra.
Chi avrebbe avuto l'incarico di implementare l'articolo 61 della Magna Charta? I baroni più prossimi alla corona Gli Stati generali d'Inghilterra Un comitato di 25 Grandi del regno L'assemblea dei baroni al gran completo.
L'articolo 61 della Magna Charta concerne Habeas corpus Non imporre tributi se non con il consenso dell'assemblea dei baroni Successione al trono d'Inghilterra Il diritto di resistenza e punizione del sovrano in caso di abusi regi o di violazioni della Magna Charta.
Che principio nasce, grazie agli suoi scritti di Sir Edward Coke (m. nel 1634)? Sindacato costituzionale della legge, raffrontata ai supremi principi di diritto onnipotenza della legge (common law) onnipotenza della legge (common law) sottomissione della legge al sovrano.
Gli articoli da 20 a 31 della Magna Charta riguardano... Il divieto di formare eserciti sena consenso dell'assemblea dei nobili L'obbligo di consultare le assemblee prima di imporre tributi L'habeas corpus Il diritto di resistenza in caso di abusi regi o di violazioni della Magna Charta.
Che re d'Inghilterra stipulò la Magna Charta con i suoi sudditi nobili (baroni)? Enrico V Edoardo III Giovanni senza Terra Riccardo Cuor di Leone.
15. Che cosa ebbe a dichiarare il Parlamento inglese alla fine del Trecento? Le leggi di iniziativa regia dovevano avere la sua approvazione unanime le leggi di iniziativa regia dovevano essere soggetto a diritto di veto sospensivo da parte di tale organo le leggi di iniziativa regia dovevano avere la sua approvazione ed esso poteva anche deporre il sovrano in casi estremi (caso di Riccardo II) le leggi di iniziativa regia dovevano avere suo il controllo.
16. In che anno fu stipulata la Magna Charta e cosa contemplava? 1315 - Patto di obbedienza al sovrano, incondizionato 1346 - Rispetto degli antichi diritti consuetudinari 1215 - Successione al trono d'Inghilterra 1215 - diritti e libertà fondamentali (tra cui habeas corpus).
17. Cosa conduce alla collisione tra Riccardo II e il pre- parlamento inglese? il rifiuto del re di licenziare suoi fidati consiglieri, mal visti il rifiuto del re di uniformarsi alle leggi fiscali del Regno il rifiuto del re di considerare operativo il pre- parlamento, molti membri del quale erano assenti il rifiuto del re di astenersi dal formare un esercito con il quale continuare le campagne militari in Francia (guerra dei Cento Anni).
18. Da che nucleo assembleare si formò, alle sue origini, il parlamento inglese? Dal comitato ristretto dei 25 baroni del regno incaricati di vegliare al rispetto della Magna Charta, Dal comitato ristretto dei 25 baroni del regno incaricati di vegliare al rispetto della Magna Charta, cui si aggiunsero gradatamente rappresentanti delle città (commoners) e del clero Da rappresentanti delle città (commoners) e del clero Dal comitato ristretto dei 25 baroni del regno incaricati di vegliare al rispetto della Magna Charta, cui si aggiunsero gradatamente rappresentanti delle città (commoners) e delle campagne.
19. La regina Elisabetta I (1558-1603) volle governare in armonia con il Parlamento. Come si espresse su di esso Sir Thomas Smith nel 1583? Il più elevato ed assoluto potere d’Inghilterra risiedeva nel parlamento, perché il più atto a discutere “cosa sia buono e cosa sia giusto per la comunità”. Un potere superiore a quello del sovrano, che può essere deposto dal parlamento Il più elevato ed assoluto potere d’Inghilterra risiedeva nel parlamento, perché il più atto a discutere “cosa sia buono e cosa sia giusto per la comunità”. Si afferma così (lo dice implicitamente Smith) il principio della necessaria coesistenza tra parlamento e re, il cui il secondo detiene però ancora solo poteri consultivi Il più elevato ed assoluto potere d’Inghilterra risiedeva nel parlamento, perché il più atto a discutere “cosa sia buono e cosa sia giusto per la comunità” (Smith). Ma il sovrano deteneva potere assoluto e insindacabile in campo militare e fiscale, nonché nella nomina dei membri stessi del P. Il più elevato ed assoluto potere d’Inghilterra risiedeva nel parlamento, perché il più atto a discutere “cosa sia buono e cosa sia giusto per la comunità”. Si afferma così (lo dice implicitamente Smith) il principio della necessaria collaborazione tra parlamento e re.
Come agiva il parlamento verso le leggi di provenienza sovrana, già ai tempi di Sir Thomas Smith? diritto di veto Approvazione incondizionata, senza possibilità di rigetto controllo e ratifica controllo e ratifica.
Chi era Sir Edward Coke (m. nel 1634)? un politico inglese, vicino a Giacomo I Stuart Un giurista inglese di diritto comune Un altissimo magistrato inglese Un politico e giurista inglese, vicino a Giacomo I Stuart, e teorico dell'assolutismo.
01. Che cosa era l’asiento ("asiento de negros") e in che atto internazionale fu stabilito? Trattato di Utrecht, 1713. Fu il diritto dell’Inghilterra e della Spagna al duopolio internazionale sul commercio di schiavi dall’Africa verso le Americhe Trattato di pace di Vestfalia, 1648. Fu il diritto dell’Inghilterra al monopolio internazionale sul commercio di schiavi dall’Africa verso le Americhe Trattato di Utrecht, 1713. Fu il diritto dell’Inghilterra al monopolio internazionale sul commercio di schiavi dall’Africa verso le Americhe Trattati di Utrecht e di Rastatt, 1713-1714. Fu il diritto della Spagna e del Portogallo al duopolio internazionale sul commercio di schiavi dall’Africa verso le loro colonie americane.
In che anno e da che paese fu varato l’Atto di navigazione? Cosa prevedeva? 1648, Olanda. Libertà de mari senza restrizioni (secondo la dottrina di Ugo Grozio) 1651, Inghilterra. Monopolio inglese del commercio da e verso l'Inghilterra 1651, Inghilterra. Libertà di navigazione e di commercio anche nei confronti dell'Inghilterra e delle sue colonie 1714, Olanda. Monopolio olandese del commercio da e verso i Paesi Bassi e le sue colonie.
Quale era la funzione delle "carte di concessione"? fissavano le norme di base per l’esercizio del potere locale, e i suoi limiti, da parte dei governatori delle colonie americane, inviati da Londra Stabilivano diritti e libertà dei coloni nordamericani fissavano le norme di base per l’esercizio del commercio e delle attività economiche (libertà economica e di commercio) dei coloni americani fissavano le norme di base per l’esercizio del potere locale e finirono per essere delle vere e proprie mini-costituzioni americane ante litteram.
Sapreste spiegare il concetto di “fedecommesso”? serie di costituzioni di legato successive serie di testamenti cronologicamente successivi Testamento istitutivo del primogenito come erede unico serie di testamenti a cascata con sostituzioni successive di beneficiari.
Quale era il metodo di nomina dell’Imperatore in Germania in età bassomedievale e moderna? adozione imperiale, sul modello romano elettivo eletto come "Primus inter pares" in una assemblea di nobili dinastico.
Quale altro stato europeo aveva un sistema di nomina del proprio re simile a quello tedesco in età moderna? Ungheria Francia Polonia Austria.
2) Con che importante atto fu fissato il metodo di nomina dell’Imperatore in Germania? Bolla d'Oro, 1356 Pace di Augusta, 1555 Atto di Utrecht, 1713 Pace di Vestfalia, 1648.
Cos'era la Dieta imperiale in Germania? rappresentanti di tutti gli Stati dell’Impero romano-germanico rappresentanti di tutte le classi sociali dell'Impero germanico (nobili, borghesi, clero ecc.) rappresentanti di tutti gli Stati dell’Impero (con in più quello del Sovrano Ordine di Malta) e di tutti i ceti sociali: presiedeva il sovrano rappresentanti di tutte le città dell'impero romano-germanico.
Quale fu la potenza politicamente egemone in Italia sino ai primi anni del XVIII secolo? Spagna Francia Venezia Austria.
Cosa furono le “chiusure nobiliari”, in Italia e in Europa (secoli XVII-XVIII)? la nobiltà impedisce accesso al potere alle altre classi e detiene il monopolio delle cariche pubbliche la nobiltà detiene gran parte delle cariche pubbliche e l'egemonia sul potere politico (col sovrano) la nobiltà impedisce l'accesso agli organi assembleari politici(Stati generali) , detenendone il monopolio la nobiltà e il clero impediscono l'accesso al potere alle altre classi e detengono il monopolio delle cariche pubbliche.
Cos’era il “maggiorascato”? I beni di famiglia vanno di diritto solo al primogenito, maschio o femmina I beni di famiglia vanno di diritto solo al primogenito maschio La maggior parte dei beni di famiglia va di diritto solo al primogenito Istituzione di erede unico dei beni di famiglia.
Quale fu la conseguenza dei fedecommessi sul piano economico della circolazione dei beni? Vincoli superabili con leggi speciali Immobilismo Immobilismo dei beni ecclesiastici Accentuata circolazione dei beni mobili, immobilismo di quelli immobili.
La nobiltà di antico regime aveva proprie pratiche e istituti: sapreste citarne almeno uno? Il duello Il gioco La scommessa L'arte militare.
Sapreste citare gli importanti atti che costituirono la legislazione di Luigi XIV in Francia? Editti Ordinanze Codici e prammatiche sanzioni Decreti.
In che anni furono emanate, rispettivamente, le Ordonnances di Luigi XIV? 1673, sul commercio e sulla marina; 1676, Ordonnance di procedura penale; 1667, Ordonnance di procedura civile 1673, sul commercio; 1681, sulla marina; 1676, Ordonnance di procedura penale; 1667, Ordonnance di procedura civile 1673, sul commercio; 1681, sulla marina; 1676, sulla procedura penale; 1677 , sulla procedura civile 1673, sul commercio; 1681, sulla marina; 1667, Ordonnances di procedura civile e di procedura penale.
A che territori d’oltremare si applicavano le “carte di concessione”? vicereami spagnoli del Sudamerica Indie olandesi colonie inglesi del Nordamerica Canada.
Quale fu la classe dominante in Italia (e in Europa) dalla metà del XVI alla fine del XVIII secolo? Alto clero Nobiltà, nelle sue varie componenti nobiltà e borghesia mercantile, nelle sue varie componenti Borghesia, nelle sue varie componenti.
Nel 1729 nel Regno di Sardegna e nel 1774 nel regno di Napoli i poteri pubblici decisero di.... proibire totalmente il ricorso alle opinioni dei giuristi ridurre radicalmente il ricorso alle opinioni dei giuristi proibire totalmente il ricorso alle opinioni dei giuristi posteriori a Bartolo proibire totalmente il ricorso ai precedenti giudiziari, se basati su opiniones di giuristi.
Cosa si chiede nelle assemblee degli Stati generali francesi del 1560, 1576 e 1614 per ovviare ai difetti del diritto comune? semplificare radicalmente i testi giustinianei una codificazione per iniziativa dei poteri pubblici Eliminare il diritto comune dalle fonti del diritto limitare le citazioni dei dottori.
In cosa consisté la c.d. “legge delle citazioni” romana del 426 d.C.? limitare le citazioni in giudizio solo ai giuristi importanti, e cioè a Gaio Ulpiano Modestino limitare le citazioni in giudizio solo ai giuristi importanti, e cioè a Gaio Ulpiano Papiniano Modestino limitare le citazioni in giudizio solo ai giuristi importanti, e cioè a Cicerone Gaio Ulpiano Papiniano Modestino limitare le citazioni in giudizio solo ai giuristi importanti, e cioè a Gaio Ulpiano Papiniano Modestino e Ammiano Marcellino.
Cosa fu deciso nel Ducato di Urbino nel 1613 in merito alla semplificazione giuridica? si potranno citare soltanto le opere di Bartolo, Baldo, Paolo di Castro. Alessandro Tartagni si potranno citare soltanto le opere di Bartolo, Baldo, Giasone del Maino, Paolo di Castro, Alessandro Tartagni e Giovanni da Imola si potranno citare soltanto le opere di Bartolo, Baldo, Giasone del Maino, Paolo di Castro, Alessandro Tartagni, Pietro Metastasio e Giovanni da Imola si potranno citare soltanto le opere di Bartolo, Baldo, Giasone del Maino, Alberico Gentili, Andrea Alciato, Paolo di Castro, Alessandro Tartagni e Giovanni da Imola.
Isabella di Castiglia, già dal 1499, aveva deciso che nei tribunali spagnoli... si potevano citare solo Bartolo e Baldo per il diritto civile e Giovanni d’Andrea per il diritto canonico si potevano citare solo Bartolo per il diritto civile e Giovanni d’Andrea per il diritto canonico si potevano citare solo i giuristi del mos gallicus per il diritto civile e Giovanni d’Andrea per il diritto canonico si potevano citare solo i giuristi del mos italicus per il diritto civile e Giovanni d’Andrea per il diritto canonico.
Riducendo o eliminando per decisione sovrana le citazioni dei doctores e la loro vincolatività per i giudici, ci si riproponeva di.... Ridurre caos e confusione nella prassi giuridica di età moderna Ridurre caos e confusione apportando chiarimenti nella teoria del diritto Individuare con esattezza le fonti giuridiche degne di applicazione in età moderna Distinguere con esattezza quali giuristi fossero degni di continuare ad "esistere" e quali no, in età odierna.
Da che ceto sociale era gestito il diritto comune? Giuristi di utrumque ius e mos gallicus Legislatori vicini al potere politico Giuristi di utrumque ius e di mos italicus Appartenenti alla classe nobiliare e alti funzionari, anche se non giuristi.
08. Che funzioni assolveva il diritto comune? Criterio interpretativo del diritto nella sua applicazione, diritto naturale, bagaglio di concetti e figure giuridici e, accademicamente, diritto su cui si formavano, da secoli, i giuristi di tutta Europa Fonte sussidiaria rispetto agli iura propria (diritti locali e speciali), criterio interpretativo del diritto nella sua applicazione, bagaglio di concetti e figure giuridici. Fonte sussidiaria rispetto agli iura propria (diritti locali e speciali), criterio interpretativo del diritto nella sua applicazione, diritto naturale, bagaglio di concetti e figure giuridici e, accademicamente, diritto su cui si formavano, da secoli, i giuristi di tutta Europa Fonte sussidiaria rispetto agli iura propria (diritti locali e speciali), criterio interpretativo del diritto nella sua applicazione, fonte di diritti fondamentali, bagaglio di concetti e figure giuridici e, accademicamente, diritto su cui si formavano, da secoli, i giuristi di tutta Europa.
Si è parlato del diritto comune come di un “diritto giurisprudenziale”: cosa significa" Nessuna delle precedenti Che avvocati e magistrati ne erano i custodi Che i giuristi ne erano i custodi Che i magistrati ne erano i custodi.
Perché entra in crisi il diritto comune? Accavallarsi di opiniones e testi di legge autentici, e soprattutto il declinare di importanza del bartolismo come corrente di giuristi la mancanza di organicità del diritto comune, il suo essersi sedimentato in modo eterogeneo e accavallato (testi, opiniones ecc.) nel corso dei secoli. Questo, nel fondamentale mutamento economico e sociale cui il diritto comune mal si adattava Fondamentale incertezza del diritto. la mancanza di organicità del diritto comune, il suo essersi sedimentato in modo eterogeneo (testi, opiniones ecc.) nel corso dei secoli divennero palesi: applicare il diritto comune non faceva che produrre sempre nuove “opiniones” che tentavano di adattarlo interpretandolo Concorrenza delle forte legislazione statale. E Fondamentale incertezza del diritto comune.
11. Con quale altra fonte del diritto fu destinato a scontrarsi, il diritto comune? Con il diritto naturale Con il diritto locale e particolare Con il diritto di tipo giurisprudenziale dei tribunali (precedenti vincolanti) Con il diritto statuale: i sovrani degli Stati moderni pretendono sempre più il monopolio della legislazione.
12. Cosa si imputò sempre di più al diritto comune. Come suo difetto intrinseco? L''incertezza del diritto che produceva: La difficoltà, la mancanza di organicità, il suo essersi sedimentato in modo eterogeneo (testi, opiniones sovrapposti ecc.) nel corso dei secoli Il non tener conto dello sviluppo socioeconomico in rapida evoluzione La sua mancanza di organicità La sua difficoltà, che ne faceva un diritto di esperti.
13. Cosa ebbe a dire il famoso Cujacio (Cujas) nel XVI secolo sul diritto comune? Che era dominato da giuristi spesso inetti, "muti nelle questioni difficili e fumosi in quelle ostiche" Che era dominato da giuristi "Prolissi nelle questioni facili, muti in quelle difficili e fumosi in quelle ostiche" Che era dominato da giuristi "Inutili nelle questioni facili, muti in quelle difficili e fumosi in quelle ostiche" Che era dominato da tropi e troppo involuti giuristi.
14. Provvedimenti sovrani che in età moderna limitassero le citazioni in giudizio ai soli giuristi più importanti, o le vietassero del tutto, erano misure.... Avverse al mos italicus e alla communis opinio Anti-giurisprudenziali Fondamentalmente anti-giuridiche Anti-giustinianee.
15. Le critiche al diritto comune, come ad esempio quelle di Cuiacio (Cujas), o quelle semplificatrici in generale, anche ad opera dei poteri statuali, pretendevano Rimettere al sovrano ogni potere legislativo rimettere ordine nel corpus iuris civilis Eliminare il ceto dei giuristi Scindere (vanamente) il diritto comune dai giuristi che con le loro opiniones lo gestivano.
16. A cosa miravano, in una primissima fase, i provvedimenti sovrani volti a semplificare il diritto comune? limitare le citazioni dei dottori Ridurre la portata di fonte sussidiaria del diritto comune emanare leggi nei campi propri del diritto comune Limitare e razionalizzare gli iura propria e il diritto consuetudinario.
Prima dell'avvento delle moderne codificazioni (XIX secolo)...... testi sovrani di compilazioni continueranno ad essere “etero integrabili” dal diritto comune, ma solo nelle parti riguardanti i principi generali e il diritto civile testi sovrani di compilazioni continueranno ad essere “etero integrabili”, e non impermeabili, rispetto al diritto comune, nel diritto penale e processuale testi sovrani di compilazioni continueranno ad essere “etero integrabili”, e non impermeabili rispetto al diritto comune. testi sovrani di compilazioni pretenderanno divieto di etero- integrabilità dal diritto comune, ma saranno disattesi dalla pratica giudiziaria.
Vi ricordate cosa minacciava agli avvocati il cosiddetto “dispaccio” napoletano del 1774? radiazione dalla professione legale per l’avvocato che citasse, e conseguenti sanzioni detentive radiazione dall'albo dalla professione legale per l’avvocato che citasse sospensione dalla professione legale per l’avvocato che citasse sospensione dalla professione legale per l’avvocato che citasse, e conseguenti sanzioni pecuniarie (ammenda) e/o detentive.
L'avvento dello Stato moderno segna il passaggio da un diritto giurisprudenziale dei “dottori” ad un diritto....... statuale, di cui però il diritto comune è fonte sussidiaria consuetudinario scritto statuale, accentrato naturale.
Dopo aver cercato di semplificare il diritto comune, cosa faranno gli stati moderni nel corso del XVIII secolo? ordinanze regie Abolizione di sue intere parti, sostituite da leggi sovrane Proprie compilazioni redazione di statuti.
Quale grande scrittore italiano denuncerà chiaramente i difetti del diritto comune, auspicando come rimedio interventi legislativi dei sovrani? Gravina Filangieri Muratori De Luca.
Cosa occorrerà, quali profondi cambiamenti socio-politici, perché si passasse a spazzar via il diritto comune? L'avvento Un cambio repentino di regime politico provocherà il radicale mutamento giuridico; e ciò avverrà con l’avvento, in Francia, di Napoleone Bonaparte. la caduta di Napoleone Bonaparte (1814) e la Restaurazione Le rivoluzioni di fine secolo XVIII, e segnatamente la Rivoluzione francese.
Le compilazioni giuridiche settecentesche ad opera dei sovrani europei ambiranno ad avere un ruolo prioritario, ma non sradicheranno il sistema del diritto comune Perché nella prassi era troppo difficile cambiare radicalmente mentalità e abitudini di lavoro dei pratici del diritto, acquisite da secoli. Perché nella prassi il diritto comune continuerà comunque ad essere utilizzato come fondamentale criterio logico-interpretativo e guida per estrapolazione di principi generali dal testo legislativo vigente. Perché nella prassi il diritto comune continuerà comunque ad essere utilizzato come fonte sussidiaria in caso di lacune testuali, oppure come fondamentale criterio logico-interpretativo. Perché nella prassi il diritto comune continuerà comunque ad essere utilizzato come fonte sussidiaria in caso di lacune testuali.
08. Forse l’idea dell’eliminazione totale del diritto comune non era ancora maturata, ai tempi delle compilazioni settecentesche ad opera dei sovrani europei: c’era il desiderio del rinnovamento, c’era l’idea di ottenerlo tramite una compilazione sovrana preminente, chiara e scevra da incertezze, ma..... I tempi non erano maturi dal punto di vista socioeconomico I tempi non erano maturi dal punto di vista socioeconomico e politico, mancando la borghesia di forza trainante I tempi non erano maturi dal punto di vista della dottrina, poco incline ad accettare il benché minimo mutamento La mentalità dei giuristi non era ancora matura e il potere politico non voleva, o non osava, mutamenti radicali.
Che rimedi preconizzava Muratori per semplificare e riordinare il diritto? Divieto di citazione delle opiniones dei giuristi in giudizio Divieto assoluto di discrezionalità da parte del giudice Divieto di etero integrabilità delle fonti da parte del diritto comune Redazione di un codice di leggi.
In che termini replicarono al Muratori i giuristi napoletani Aurelio De Gennaro e Francesco Rapolla? Radicalmente innovatori del diritto Tradizionalisti e conservatori Ritennero valido il diritto comune, pur ammettendo la necessità di abolire la discrezionalità dei giudici Ammettevano difetti del diritto comune e concordavano col Muratori su di una (parziale) riforma.
Quali erano i difetti principali che Muratori imputava al sistema del dritto vigente al suo tempo? moltiplicazione delle fonti, sedimentazione e sovrapposizione delle opiniones , monopolio dei giuristi, inerzia legislativa dei sovrani di fronte al dominare del diritto comune moltiplicazione delle fonti, sedimentazione e sovrapposizione delle opiniones moltiplicazione delle fonti, sedimentazione e sovrapposizione delle opiniones , monopolio dei giuristi, discrezionalità dei giudici moltiplicazione delle fonti, sedimentazione e sovrapposizione delle opiniones , discrezionalità dei giudici, insufficiente incisività dei legislatori nel riformare il vetusto sistema giuridico.
In che anno Muratori scrisse la sua opera “Dei difetti della giurisprudenza”? 1742 1789 1726 1751.
a) Come descrive i giudici, il Muratori - b) che ruolo essi devono svolgere in realtà? a) perniciosi liberi interprete della legge - b) meri esecutori della legge a) liberi interpreti della legge - b) arbitri del diritto positivo e naturale a) esecutori della legge - b) interpreti della legge, anche alla luce del diritto naturale a) liberi interpreti della legge - b) arbitri del diritto.
Quali autorità, secondo Muratori, avrebbero dovuto farsi carico della riforma del diritto? legislatori sovrani magistrati dei grandi tribunali giuristi ed i legislatori.
In che anno Muratori scrisse una lettera all’imperatore Carlo VI d’Asburgo, e cosa gli consigliava? 1726 - Un codice di leggi 1742 - Vietare ogni citazione dei doctores 1751 - Un codice di leggi non eterointegrabile 1726 - Semplificare il diritto comune.
In che periodo De Gennaro e Rapolla, giuristi napoletani, replicarono alle tesi di Muratori? Fine Seicento Inizi Seicento Metà Settecento Fine Settecento.
Fine Settecento Carlo VI d'Asburgo Federico III duca di Modena Maria Teresa d'Austria Vittorio Amedeo II di Piemonte.
In che termini il Muratori descrive il diritto comune? caotico e difficilmente applicabile Caotico e applicabile solo se è fatto divieto al giudice di usare discrezionalità Glorioso alle sue origini e degno di ammirazione, ma ormai caotico e difficilmente applicabile Afflitto da difetti insormontabili se non lo si riordinerà radicalmente vietando ogni citazione di doctores in giudizio.
In che città visse L.A. Muratori? Era un giurista di professione? Modena - Si Modena - No Milano - No Vignola - Si.
In che periodo visse L.A. Muratori? XVII-XVIII secolo XVIII secolo XVII secolo XVI-XVII secolo.
08. Quale funzione svolge il potere sovrano per Hobbes? Sorveglianza e controllo dei sudditi in cambio di prosperità: gli uomini stipulano un patto per conferire ad un sovrano tutti i poteri e sottomettersi a lui in cambio di prosperità ed equa divisione di risorse che invece, nello stato di natura, erano limitate ed oggetto di aspra contesa. Tutela dei sudditi: gli uomini stipulino un patto per conferire ad un sovrano tutti i poteri e sottomettersi a lui in cambio di pace e tranquillità. Questa rinuncia deve appunto essere sanzionata da un patto tra gli uomini, da un contratto sociale che stabilisca che si trasferiscano tutti i diritti naturali, tranne quello della vita, ad una persona o a un'assemblea che gestiranno per tutti gli uomini, con leggi che faranno rispettare con la forza, i diritti di natura. Garanzia della libertà dei sudditi attraverso leggi che, appunto, abbiano lo scopo principale di tutelare l'ambito di libertà inviolabile e di proprietà di ognuno: gli uomini stipulano un patto per delegare ad un sovrano la garanzia delle propria libertà. Tutela dei sudditi: gli uomini stipulino un patto sociale per conferire ad un sovrano tutti i poteri e sottomettersi a lui in cambio di pace e prosperità. Ma il patto non prevede che essi possano ribellarglisi nei casi in cui questi, come spesso avviene in società, diventi tirannico. Pertanto la filosofia di Thomas Hobbes si muove proprio tra gli elementi costituiti dal bisogno di tutela da parte degli uomini e dal rischio inevitabile fatale che il potere atto a tutelarli si muti in dispotismo.
Il leviatano fu scritto nel momento storico in cui.... In Francia, re Luigi XIV regnava da diversi anni come sovrano assoluto In Inghilterra, avveniva la restaurazione della monarchia con l'avvento sul trono di Guglielmo III d'Orange e la firma del "Bill of Rights" (Gloriosa Rivoluzione) In Inghilterra Elisabetta I era morta da pochi anni e gli era succeduto sul trono re Giacomo I Stuart In Inghilterra Oliver Cromwell era "Lord Protettore" da due anni, dopo la decapitazione di re Carlo I nel 1649.
Cosa sostiene Grozio nella sua opera "Mare liberum", funzionale alla politica di espansione marittima olandese? Libertà dei mari salvo che in presenza di atti ostili di altre potenze marittime libertà di navigazione negli oceani, non nel mediterraneo già controllato da Venezia Libertà di navigazione ma monopolio olandese del commercio d'oltremare Libertà dei mari e di navigazione.
Come si configurava lo stato di natura per Grozio? era la tendenza dell'uomo portato a istituire con gli altri simili una determinata forma di comunità politica iniziale, concedendo alla società amplissimi spazi di libertà personale dalla tendenza dell'uomo che è portato a istituire con gli altri simili una determinata forma di comunità politica primigenia, ma dominata dalla discordia e da rivalità era la tendenza dell'uomo che è portato a istituire con gli altri simili una determinata forma di comunità politica, pacifica e concorde la tendenza dell'uomo portato a istituire con gli altri simili una determinata forma di comunità politica in cui, all'inizio, godeva di libertà assoluta e illimitata.
12. Che funzione svolge il potere del sovrano per Grozio? gli uomini, in vista di un'utilità comune, passano dallo stato di natura allo stato civile trasferendo a un sovrano, mediante un patto, il potere di far coercitivamente rispettare la sfera di interessi di ciascun individuo, di mantenere l'ordine sociale e la pace. E questo è il compito, appunto, del sovrano: far rispettare la legge che garantisce gli interessi individuali, l’ordine scoiale e la pace. Questo contratto, in cui si fissano i diritti del singolo ed i poteri del sovrano, crea lo Stato e il suo potere nonché le due distinte sfere di diritto pubblico e diritto privato gli uomini, in vista di un'utilità comune, passano dallo stato di natura allo stato civile trasferendo a un sovrano, mediante un patto, il potere di far coercitivamente rispettare la sfera di interessi di ciascun individuo, di mantenere l'ordine sociale e la pace. E questo è il compito del sovrano: far rispettare la legge che garantisce gli interessi individuali, l’ordine scoiale e la pace. Questo contratto, crea lo Stato ma non garantisce che esso possa diventare tirannico gli uomini, in vista di un'utilità comune, passano dallo stato di natura allo stato civile trasferendo a un sovrano, mediante un patto, il potere di far coercitivamente rispettare la sfera di interessi di ciascun individuo, di mantenere l'ordine sociale e la pace. E questo è il compito, appunto, del sovrano: far rispettare la legge che garantisce gli interessi individuali, l’ordine scoiale e la pace. Questo contratto, in cui si fissano i diritti del singolo ed i poteri del sovrano, crea lo Stato ma prevede esplicitamente che i consociati possano in ogni momento rifiutare obbedienza ad un sovrano divenuto dispotico gli uomini passano dallo stato di natura allo stato civile trasferendo a un sovrano, mediante un patto, il potere di far coercitivamente rispettare la sfera di interessi di ciascun individuo, di mantenere l'ordine sociale e la pace. E questo è il compito, appunto, del sovrano: emanare leggi positive a tutela sia della ragion di Stato che degli interessi individuali, dell’ordine scoiale e della pace.
Quando e come si passa, per Grozio, dallo stato di natura allo stato sociale? Mediante un patto volto a vivere in società, quando lo stato di natura fa diminuire le ricchezze disponibili per tutti Mediante un patto tra un potere politico e i consociati, con cui questi dichiarano di rinunciare totalmente alle loro libertà in cambio di protezione Mediante un patto tra un sovrano e dei sudditi, in cui questi formalmente dichiarano di rinunciare ai diritti derivanti dallo stato di natura Mediante un patto volto a vivere in società, quando lo stato di natura finisce per dar luogo ad un potere politico tirannico e coercitivo.
In che periodo visse Thomas Hobbes e da quali vicende fu influenzato? XVII secolo - guerra civile inglese XVI-XVII secolo- periodo elisabettiano e primi re Stuart XVII-XVIII secolo - gloriosa rivoluzione e parlamentarismo XVI secolo - Elisabetta I.
Di quale diritto e insieme a quali altri filosofi Ugo Grozio è stato considerato come il fondatore? diritto naturale. Alberico Gentili e Francisco de Vitoria diritto naturale. Alberico Gentili e Juan de Mariana diritto consuetudinario moderno. Jean Dumoulin e Cuiacio (Cujas) diritto positivo e naturale, codificati. Samuel Pufendorf e L. A. Muratori.
Per Pufendorf il diritto deve essere totalmente slegato... Dalla Filosofia Dalla storia Dalla politica Dalla morale.
In che periodo visse Samuel Pufendorf, e dove insegnò? XVII secolo, Berlino XVIII secolo, Lipsia XVIII secolo, Heidelberg XVII secolo, Heidelberg.
L'opera maggiore di Samuel Pufendorf fu.... De iure belli ac pacis, 1631 De re publica, 1650 De iure naturae et gentium, 1672 De rerum natura, 1713.
In che periodo storico visse John Locke? XVI-XVII secolo XVI secolo - Elisabetta I XVIII secolo Pieno XVII secolo.
Quale importantissimo evento successe durante la vita di John Locke, che trasformò l’Inghilterra in un regime costituzionale? Il governo repubblicano di Oliver Cromwell La Gloriosa Rivoluzione e il "Bill of Rights" la fuga di Giacomo II in Francia e la fine della dinastia degli Stuart La guerra civile inglese che si concluse con la decapitazione di re Carlo I.
Con John Locke nasce..... Il giusrazionalismo Il pensiero politico egualitario-radicale il pensiero politico liberale: egli postula un’idea di libertà individuale (e dunque di proprietà, come riflesso tangibile della sfera privata individuale) che lo Stato non può toccare. il giusnaturalismo, come sovraordinato al diritto positivo.
07. Per John Locke lo stato di natura è... Armonia, per conservare la quale però l'uomo si rende contro che è necessario sacrificare la propria libertà per conferire ad uno Stato i poteri destinati a tutelare tale armonia e assenza di conflitti armonia per eccellenza. Gli uomini, per formare la società, per dar vita appunto al contratto sociale, decidono di mettere in comune solo una piccola porzione della libertà per dare luogo ad un potere-arbitro, che dunque è rigorosamente tenuto al rispetto della libertà individuale in quanto NON è in alcun modo legittimato a intaccarla, pena il travalicare dai propri compiti limitati. discordia e conflitto: poiché ogni uomo tende all'autoconservazione, egli cerca di acquisire senza alcun limite tutto ciò che serve alla sua conservazione, e ciò provoca conflitti. Conflitti insanabili Libertà assoluta e stato di grazia. Che l'uomo fatalmente perde entrando in società.
Quale fu l’opera più importante di John Locke? Elements of law I due Trattati sul governo Il Trattato sul governo De Re publica.
Quali sono i diritti innati dell'individuo, per John Locke (che lo Stato, delegatovi dai cittadini col patto, deve con le sue leggi non già pregiudicare ma al contrario tutelare)? contrario tutelare)? Eguaglianza, giustizia Libertà individuale, eguaglianza Libertà individuale, proprietà.
Che funzione hanno a) il potere sovrano e b) la legge, per Locke? a) tutelare l'ordine pubblico ("leggi di polizia") e b) adottare una normativa atta a raggiungere tale scopo a) garantire la misura dei diritti innati spettanti ad ogni individuo e b) positivizzare e trasformare in concreto tali diritti a) garantire i diritti innati, naturali dell'individuo e b) positivizzare e trasformare in concreto tali diritti naturali a) garantire l'eguaglianza e l'armonia tra i sudditi e b) trasfondere in pratica una normativa atta a raggiungere tale scopo.
Che atteggiamento possono assumere i cittadini contro il rischio di uno Stato che travalica dai propri poteri? I cittadini possono resistere ad una autorità la quale oltrepassi l’ambito che gli individui le hanno delegato col contratto sociale e rischi in tal modo di diventare tirannica, calpestando i diritti individuali (in questo si ricollega ai già visti monarcomachi, come ai teorici della Seconda Scolastica). I cittadini hanno diritto di ribellarsi non solo ad una autorità la quale oltrepassi l’ambito che gli individui le hanno delegato col contratto sociale e rischi in tal modo di diventare tirannica, ma anche ad ogni autorità la quale persegua fini propri, vale a dire una sorta di "ragione di Stato" disgiunta dal fine, essenziale ed unica ragione di esistenza per lo Stato stesso, di tutelare in modo scrupoloso e assoluto le libertà individuali I cittadini debbono obbedire in ogni caso alle leggi poste dal sovrano. Esse sono il riflesso della morale suprema e della religione. Una ribellione alle leggi del sovrano sulla base di un supposto "dispotismo" di quest'ultimo darebbe fonte di disordine sociale e crisi dello stesso "patto sociale". I comandi e gli atteggiamenti dello Stato, e le sue leggi, sono giusti e positivi per antonomasia: non si dà il caso di una trasformazione in dispotismo di uno Stato "giusto" e saggio.
La possibilità, per Locke, che il cittadino si ribelli ai comandi autoritari e dispotici dello Stato collega il suo pensiero a quello..... Dei giusrazionalisti Dei giusnaturalisti Dei grandi filosofi e giuristi del Medioevo, come Marsilio e Bartolo Dei monarcomachi e della Seconda Scolastica.
John Locke: nessun uomo o gruppo di uomini ha il potere di cedere la propria conservazione (e i mezzi che ad essa conducono) alla volontà assoluta e al dominio arbitrario di un altro. Con Locke prende pienamente corpo la concezione.... ...dello Stato liberale, limitato, la tradizione garantista delle libertà individuali, che assegna allo Stato una semplice funzione negativa, protettiva della collettività e di non intromissione. dello Stato democratico, che dipende dal consenso politico, liberamente espresso, di tutti i cittadini l dello Stato strutturato in una serie di poteri separati l'uno dall'altro, ognuno preposto al raggiungimento di un fine ultimo di conservazione della società e della libertà dello Stato limitato, che limita i suoi compiti alla difesa interna, alla conservazione dell'ordine sociale ma soprattutto alla garanzia dell'assoluta eguaglianza tra i consociati.
14. La libertà concepita da John Locke in chiave individuale diventa una sorta di libertà, originalmente concepita come...... una libertà per lo Stato. Che concepisce sé stesso come un corpo autonomo e ben definito, munito di sue funzioni e suoi propri fini da raggiungere. Tra cui, ma non solo, quello della tutela della libertà individuale. una libertà dello Stato: interventismo statale per garantire libertà ed eguaglianza una libertà dallo Stato: libertà ritagliata per l’individuo a sua tutela individuale contro eventuali abusi o ingerenze dello Stato una libertà ritagliata sia per l’individuo che per la società intera, destinata ad essere protetta dallo Stato.
Cosa può fare l’individuo, per Locke, contro un potere tirannico? obbedienza Resistere e rifiutare obbedienza esprimere diritto di critica, pacificamente cercare vie di accomodamento vantaggiose per lo Stato e per l’individuo.
I “Bill of Rights” del 1688 come atto giuridico furono.... Un carta di diritti e libertà, nonché di governo regio limitato, sottoscritta da re Guglielmo III di Orange all'atto di salire al trono nel 1688 Un carta di diritti sottoscritta da re Carlo II Stuart all'atto di salire al trono nel 1688. Avrebbe aperto la strada a conflitti con il parlamento inglese. Un carta di diritti e libertà, copiata dalla Magna Charta del 1215, sottoscritta da re Guglielmo III di Orange all'atto di salire al trono nel 1688 Un carta di diritti e libertà, nonché di governo regio limitato, sottoscritta da re Carlo I Stuart all'atto di salire al trono nel 1688.
Il giusrazionalismo sostiene che il diritto naturale è costituito da......... Affermazioni discutibili, perché il diritto dello Stato prevale un sistema giuridico logico e coerente Poche importanti enunciazioni di fondo Teoremi indimostrabili sulla natura umana come superiore alla legge.
Giuridicamente, il pensiero di Locke sta alla base.... della società democratica e partecipativa dello Stato di diritto (rule of law) del garantismo dello Stato limitato, che limita i suoi compiti alla difesa interna, alla conservazione dell'ordine sociale ma soprattutto alla garanzia dell'assoluta eguaglianza tra i consociati.
Per Pufendorf il diritto positivo è un sistema razionale di sfere di obblighi posto dal sovrano. E l’individuo può fare tutto ciò che la legge Gli vieta, resistendo così alla legge Gli raccomanda di compiere, non obbligandolo Gli permette di fare Non gli prescrive, lasciando così una sfera “vuota”.
Per Pufendorf sono lecite e fattibili tutte quelle azioni ..... Esperibili, anche se a rischio di incorrere in sanzioni pubbliche. su cui lo Stato tace Permesse dalla religione o morale non punite o sanzionate.
Pufendorf crede istintivamente nella bontà delle leggi del sovrano. Cosa gli manca rispetto al pensiero di John Locke? L'idea che il sovrano possa abusare dei propri poteri L'idea che il sovrano non rispetti il diritto naturale L'idea che il sovrano non abbia la forza di implementare proprie leggi, volte alla salvaguardia del pubblico bene L'idea che il sovrano possa essere mal consigliato, non per il pubblico bene.
Robert-Joseph Pothier ebbe grande influenza.. Sur diritto intermediario francese, del periodo rivoluzionario sui redattori del codice penale napoleonico, del 1810 sui redattori del codice civile napoleonico, del 1804 sui redattori del codice di procedura civile napoleonico, del 1807.
Il lavoro di Domat consisté nel... trovare un filo conduttore concettuale tra le leggi vigenti, individuando principi comuni tratti dal diritto applicabile nei vari territori di Francia trovare un filo conduttore concettuale tra le leggi vigenti, individuandone principi comuni "naturali", alimentati dal filo conduttore del diritto romano/comune trovare un filo conduttore concettuale tra le leggi vigenti, individuandone principi comuni "naturali", alimentati dal filo conduttore della coutume di Parigi trovare un filo conduttore concettuale tra le leggi vigenti, individuandone principi comuni "naturali" alimentati dal filo conduttore della giurisprudenza del parlamento di Parigi.
03. Robert-Joseph Pothier.... sottopose ad una serrata revisione, sulla base del diritto comune, il diritto vigente in Francia, rendendo meno acute le differenze nella giurisprudenza dei vari Parlamenti sottopose ad una serrata revisione, sulla base del diritto comune, il diritto vigente in Francia, rendendo meno acute le differenze tra diritto scritto e diritto consuetudinario sottopose ad una serrata revisione, sulla base del diritto comune, il diritto vigente in Francia, rendendo meno acute le differenze tra la coutume di Parigi e le altre coutumes di Francia sottopose ad una serrata revisione, sulla base del diritto comune, il diritto vigente in Francia, trovando concetti comuni e rendendo meno acute le differenze regionali.
Domat scrisse.... Les lois civiles et pénales dans leur ordre naturel, 1689 Les lois dans leur ordre naturel, 1689 Les lois civiles dans leur ordre naturel, 1689 Le droit dans son ordre naturel, 1689.
Robert-Joseph Pothier scrisse l'opera: Fundamenta ius naturae et gentium ex sensu communi deducta De natura legum Jus naturae methodo scientifica pertractatum Pandette in novum ordinem digestae (1748).
Dalla sua idea di una fondamentale eguaglianza di diritti tra gli uomini, Wolff trae la conclusione che,,,, nelle codificazioni sovrane e nel diritto locale deve essere introdotta una parte generale, valida per tutti i cittadini Nessuna delle precedenti nei sistemi giuridici deve essere introdotta una parte generale, valida per tutti i cittadini nei sistemi giuridici di diritto penale deve essere introdotta una parte generale, valida per tutti i cittadini.
La teoria politica di Wolff secondo cui l'individuo, portatore di diritti inalienabili, è al centro del sistema giuridico ed è portatore di diritti e destinatario di norme al di là di ogni differenza di classe, precorre..... Le costituzioni del XIX e XX secolo Le moderne codificazioni del XIX secolo Le codificazioni della seconda metà del XVIII secolo Le rivoluzioni di fine XVIII secolo.
15. Per Thomasius andava abolita senza indugio, cosa per cui si batté.... La procedura giudiziaria inquisitoria Le pena di morte la tortura giudiziaria Il reato di eresia.
Uno dei primi insegnanti di "scienze camerali" nel XVIII secolo fu... l'austriaco conte Dahlberg il tedesco Mittermaier L'austriaco von Sonnenfels il francese Quesnay.
Montesquieu, come Machiavelli, ... Ambiva a teorizzare quale fosse il miglior regime politico possibile, date certe condizioni sociali ed economiche Era uno scrittore che univa l'osservazione empirica dei fenomeni e la loro teorizzazione ...era un osservatore empirico dei fenomeni giuridici e politici, non un teorico Era un osservatore spregiudicato e disinvolto degli avvenimenti politici.
Il pensiero politico di Rousseau, di un patto dal sapore consensuale universale, è stato particolarmente apprezzato dalle correnti politiche... radicali-socialiste comuniste liberal-democratiche liberali.
Rousseau: il patto di tutti gli uomini per riacquisire la felicità precorre le moderne teorie..... Del liberalismo politico Del governo limitato Del socialismo Della sovranità popolare.
Il sistema di bilanciamento reciproco dei poteri, per Montesquieu, precorre... la moderna dottrina del sindacato giurisdizionale sulle leggi la moderna dottrina politica angloamericana dei "checks and balances" la moderna dottrina politica del controllo democratico sul potere la moderna dottrina dello "stato di diritto".
La separazione dei poteri, per Montesquieu, è... un sistema che consente di utilizzare al meglio le energie sane e genuine di una collettività sociale un sistema che consente di evitare ogni arbitrio, ogni assolutismo (cioè proprio quell’assolutismo che invece nella sua epoca i monarchi francese affermavano come essere la prassi) in virtù del sistema di bilanciamento ce essi operavano l’uno verso l’altro un sistema che consente di garantire al meglio le libertà individuali un sistema che consente di evitare il prevalere conflittuale dei partiti e delle fazioni politiche.
Montesquieu: le sue preferenze politiche vanno .... Ad un governo moderato stile Olanda Ad un governo monarchico forte ad un governo repubblicano moderato, stile Venezia ad un governo limitato, stile Inghilterra.
08. Rousseau - il contratto sociale: tutti gli uomini erano liberi ed eguali allo stato di natura, e per il benessere comune fecero un giorno un contratto fra di loro accordandosi per eleggere un capo che li governasse. Ma con il far ciò perdettero la loro libertà. Un futuro contratto sociale dovrà sancire la loro opposizione alla perdita della libertà. tutti gli uomini erano liberi ed eguali allo stato di natura, e per il benessere comune fecero un giorno un contratto fra di loro accordandosi per eleggere un capo che li governasse. Ma con il far ciò perdettero la loro libertà. Un futuro contratto sociale dovrà, per il nostro, ridare loro la felicità perduta. tutti gli uomini erano liberi ed eguali allo stato di natura, e per il benessere comune fecero un giorno un contratto fra di loro accordandosi per eleggere un capo che li governasse. Ciò consentì loro di tutelare ulteriormente la propria libertà. tutti gli uomini erano in conflitto nello stato di natura, e la scelta di un patto sociale per r eleggere un capo che li governasse fu necessaria. Ma con il far ciò perdettero le libertà rimaste, Un futuro contratto sociale dovrà, per il nostro, ridare loro la libertà perduta.
09. Dall'osservazione empirica dei regimi politici, Montesquieu trasse la conclusione che.... che il modello ideale fosse un modello repubblicano non oligarchico, basato su quella che lui lanciò come l'idea della “separazione dei poteri” legislativo esecutivo e giudiziario. che il modello ideale fosse un modello monarchico temperato basato su quella che lui lanciò come l'idea della “separazione dei poteri” legislativo esecutivo e giudiziario. che il modello ideale fosse un modello monarchico a netta predominanza dei poteri regi, basato su quella che lui lanciò come l'idea della “separazione dei poteri” legislativo esecutivo e giudiziario. che il modello ideale fosse un modello monarchico accentrato, basato su quella che lui lanciò come l'idea della “separazione dei poteri” legislativo esecutivo e giudiziario.
Quale fu l'opera più famosa di Montesquieu e in che anno uscì? Dei difetti della giurisprudenza, 1742 Lo spirito delle leggi, 1741 il contratto sociale, 1776 Dei delitti e delle pene, 1764.
Voltaire: in che periodo visse e quali furono i cardini del suo pensiero? XVII-XVIII secolo - lotta per le libertà individuali e contro la barbarie giudiziaria XVIII secolo - libertà, anticlericalismo, lotta alla superstizione religiosa e alla barbarie giudiziaria XVII secolo - lotta contro la religione cattolica XVIII - XIX secolo - affermazione dei principi di eguaglianza individuale e sociale.
Voltaire, le "Lettere inglesi" : quale è il modello politico a cui guarda? L'Inghilterra L'Olanda La Francia di Luigi XIV La Svezia di Carlo XII.
di quali scienze vede lo sviluppo, un XVIII secolo caratterizzato dall'imporsi degli Stati nazionali assoluti e/o di assolutismo illuminato? economia scienze politiche fisiocrazia cameralistica/tributaristica.
Voltaire, il "Trattato sulla tolleranza" è... Una critica spietata del privilegio sociale dominante nella Francia del suo tempo Una critica feroce della barbarie giudiziaria del suo tempo Una esortazione alla tolleranza religiosa a tutto tondo Un opuscolo in favore della libertà politica.
15. Montesquieu visse... tra il 1740 e il 1815 tra il 1689 e il 1755 tra il 1672 e il 1750 tra il 1632 e il 1704.
L'illuminismo settecentesco è.... fede nei progressi del razionalismo come affermazione ci conoscenza fede nella scienza come fonte di progresso contro le superstizioni e gli oscurantismi fede nella ragione umana come fonte di progresso contro le superstizioni e gli oscurantismi battaglia contro oscurantismi in nome delle libertà religiosa.
Antonio Genovesi; a che corrente ed esponenti di pensiero economico era vicino? Rousseau Adam Smith Quesnay David Ricardo.
Antonio Genovesi, grande illuminista a Napoli: cosa lo spinse ad abbandonare la filosofia e occuparsi di economia? ritenne che fosse la scienza del progresso umano ritenne che fosse la scienza destinata a procurare felicità agli uomini ritenne che fosse la scienza applicata, destinata a tutti gli uomini a prescindere dalla classe sociale ritenne che fosse la scienza destinata a procurare libertà agli uomini.
In che periodo Cesare Beccaria scrisse la sua opera più famosa e come si intitolava? Inizio settecento, dei delitti e delle pene Inizio Ottocento, dei delitti e delle pene Fine settecento, dei delitti e delle pene Metà settecento, dei delitti e delle pene.
Antonio Genovesi sostiene il progresso economico e educativo. In polemica con quale grande filosofo del Settecento? Rousseau Hobbes G.B. Vico Voltaire.
In che opera è espresso il pensiero economico di Antonio Genovesi, e quando fu scritta? Lezioni di commercio ossia di economia civile, 1765 Lezioni di commercio ossia di economia pubblica, 1765 Lezioni di economia civile, per servire alla ricchezza delle nazioni, 1815 Lezioni di economia civile, 1765.
In che periodo visse Gaetano Filangieri e quale fu la sua opera più nota? fine settecento-inizio ottocento - La teoria della legislazione Seine seicento-inizio settecento - La teoria e la pratica della legislazione prima metà del settecento - La scienza della legislazione seconda metà del settecento - La scienza della legislazione.
Quale era per Filangieri il compito dello Stato, attraverso una “rivoluzione pacifica”? eliminare le disuguaglianze ribellarsi contro la Chiesa abolire la schiavitù creare forze armate efficienti.
Cosa sostenne Filangieri nel 1774, nelle sue “Riflessioni politiche su l’ultima legge del sovrano”?- Necessità di un radicale intervento legislativo dei sovrani in senso codificatorio Necessità di una riforma del diritto comune ormai vetusto Necessità di una riforma della giustizia Necessità di una riforma dell'amministrazione.
In che circostanze morì il giurista napoletano Mario Pagano, nel 1799? in esilio e in povertà a Londra, nei primi anni dell'800 giustiziato nel 1799, a Napoli Nessuna delle precedenti giustiziato dopo il congresso di Vienna, 1815.
Quale importante rivista fondarono i fratelli Pietro ed Alessandro Verri e in quali anni? Il regno, 1789-192 La Gazzetta di Parma, 1764-166 L'Arcadia, 1764-166 Il caffè, 1764-66.
Cosa sosteneva il Beccaria circa A) la tortura giudiziaria e B) la pena di morte? A) afflizione illegale B) supplizio praticato in modo inumano A) afflizione ingiusta e inutile B) supplizio ingiustamente definitivo A) afflizione superflua B) supplizio ingiustamente crudele e inutile A) afflizione superflua B) supplizio ingiustamente vendicativo.
Vi fu, ancora Beccaria vivente, uno stato italiano che decretò, per la prima volta in assoluto, l’abolizione della pena di morte. Quale e in che anno? Repubblica di Venezia, 1767 Regno di Napoli, 1789 Granducato di Toscana, 1786 Stato della Chiesa, 1764.
In Italia, l’illuminismo filosofico e giuridico ebbe due grandi centri. Quali? Napoli e Milano Palermo e Torino Bologna e Milano Roma e Milano.
Come si comportò Luigi XIV nei confronti della chiesa cattolica? Protezione, in chiave di alleanza trono-altare accordi di tipo concordatario=pacifica convivenza Protezione della chiesa francese, ma indipendenza dal papa Conflitto aperto con il pontefice romano.
L’Inghilterra, verso la metà del Settecento, poteva definirsi un modello compiuto di monarchia esecutiva consultiva assoluta limitata.
Cos'era l'editto di Nantes e quando fu revocato da Luigi XIV? tutelava le minoranze ugonotte - 1685 Tutelava tutti i culti non cattolici - 1642 tutelava la chiesa cattolica - 1720 tutelava i luterani - 1685.
Quale fu il più famoso consigliere di Federico II e che riforme si intrapresero? Sonnenfels - progetto di codice, regolamento generale giudiziario Cocceius - progetto di codice Cocceius - progetto di codice, regolamento generale giudiziario Kaunitz - regolamento generale giudiziario.
in Baviera (1751) e in Austria ad opera di Maria Teresa (1766).... vengono redatte compilazioni giuridiche di tipo codicistico vengono varati importanti regolamenti di riforma giudiziaria vengono varati codici di diritto criminale vengono varati codici di riforma nel settore della procedura criminale e in quella civile.
Federico II fu forse, con Maria Teresa d'Austria, anche in campo giuridico, un esempio di... assolutismo assolutismo illuminato e riformatore monarchia limitata dalla presenza delle assemblea dei ceti ("Staende") monarchia consultiva.
La Prussia, prima ancora e con Federico II, Crea un esercito potente con a capo il sovrano e una classe di burocrati che dipendevano dal re attua una gerarchia amministrativa interna unificata, con una classe di burocrati che dipendevano dal re: essa divenne uno Stato all'avanguardia come monarchia amministrativa in cui primeggiava l'efficienza. Diventa un modello di monarchia amministrativa, cui fa da contraltare un forte particolarismo giuridico divenne uno Stato all'avanguardia come monarchia amministrativa in cui primeggiava la fedeltà al sovrano.
Nel 1750, Federico II di Prussia, amico di Voltaire e degli illuministi, dichiarò.... di voler avviare un progetto di codificazione unico e non integrabile da parte dei altre fonti del diritto di volere una legislazione chiara e precisa che eliminasse ogni arbitrio derivante dall'applicazione del diritto comune di volere una legislazione chiara e precisa che evitasse ogni arbitrio di applicazione, che fosse molto puntuale e che avesse norme penali con pene proporzionate. di desiderare una radicale riforma giudiziaria ed amministrativa nonché una semplificazione giuridica.
All’inizio del suo regno, Luigi XIV chiuse il monastero giansenista di Port Royal Tolosa Nantes Parigi.
Uno degli ultimi atti riformatori in campo giuridico di Federico II di Prussia, negli ultimi anni di regno, fu... Il Regolamento giudiziario generale, 1794 Il codice generale per gli stati prussiani, 1794 Il Regolamento giudiziario generale, 1781 Il codice penale, 1803.
Nel parlamento britannico, da metà Settecento, si sviluppò la divisione in due grandi partiti. Quali? Tories e whigs Liberals e democrats Democratici e conservatori Laburisti e conservatori.
Qual era la capitale della Prussia di Federico II? Lipsia Amburgo Berlino Francoforte.
La “dichiarazione di libertà della Chiesa gallicana” francese redatta dal predicatore di corte di Luigi XIV Bossuet .... sosteneva la priorità dei concili di cardinali sul papa Sosteneva che il re aveva esclusivo diritto a nominare i vescovi di Francia sosteneva la non intromissione del papa nella chiesa francese, neanche in materia di fede sosteneva l'infallibilità papale.
Una grande riforma merita di essere menzionata nella Toscana di Leopoldo I: Abolizione tortura giudiziaria, 1786 Creazione di un moderno catasto, 1790 Matrimonio civile, 1780 Abolizione pene di morte, 1786.
Grandi furono le riforme toscane di Leopoldo I nella seconda metà del Settecento, tra cui lo svecchiamento dell’economia, il libero commercio interno dei grani, con abolizione di ogni dazio e balzello, il risanamento del territorio, il controllo della religione in chiave di giurisdizionalismo sull’esempio del fratello maggiore in Austria (=controllo dello Stato sulle attività delle chiese) ed altre in campo ecclesiastico quali l’abolizione del privilegio di foro per gli ecclesiastici (=ora giudicati da tribunali laici), l’abolizione dell’Inquisizione, abolizione di numerosi conventi. Creò poi il matrimonio civile (sulla scorta di quanto aveva fatto suo fratello in Austria con la “patente matrimoniale” del 1780). Mantenne però il processo inquisitorio e la tortura giudiziari o svecchiamento dell’economia, il libero commercio interno dei grani, con abolizione di ogni dazio e balzello, il risanamento del territorio, il controllo della religione in chiave di giurisdizionalismo sull’esempio del fratello maggiore in Austria (=controllo dello Stato sulle attività delle chiese) ed altre in campo ecclesiastico quali l’abolizione del privilegio di foro per gli ecclesiastici (=ora giudicati da tribunali laici), l’abolizione dell’Inquisizione, abolizione di numerosi conventi. Creò poi il matrimonio civile (sulla scorta di quanto aveva fatto suo fratello in Austria con la “patente matrimoniale” del 1780). Mantenne però la tortura giudiziaria e la pena di morte lo svecchiamento dell’economia, il libero commercio interno dei grani, con abolizione di ogni dazio e balzello, il risanamento del territorio, il controllo della religione in chiave di giurisdizionalismo sull’esempio del fratello maggiore in Austria (=controllo dello Stato sulle attività delle chiese) ed altre in campo ecclesiastico quali l’abolizione del privilegio di foro per gli ecclesiastici (=ora giudicati da tribunali laici), l’abolizione dell’Inquisizione, abolizione di numerosi conventi. Creò poi il matrimonio civile (sulla scorta di quanto aveva fatto suo fratello in Austria con la “patente matrimoniale” del 1780). lo svecchiamento dell’economia, il libero commercio interno dei grani, con abolizione di ogni dazio e balzello, il risanamento del territorio, il controllo della religione in chiave di giurisdizionalismo sull’esempio del fratello maggiore in Austria (=controllo dello Stato sulle attività delle chiese) ed altre in campo ecclesiastico quali l’abolizione del privilegio di foro per gli ecclesiastici (=ora giudicati da tribunali laici), l’abolizione dell’Inquisizione, abolizione di numerosi conventi. Creò poi il matrimonio civile (sulla scorta di quanto aveva fatto suo fratello in Austria con la “patente matrimoniale” del 1780), ma mantenne la pena di morte.
03. Le seconda edizione delle Costituzioni piemontesi, di Carlo Emanuele III, non era un “codice” nel senso moderno del termine, dato che esso (nonostante si vietasse di citare esplicitamente “opiniones” di giuristi) era pur sempre etero-integrabile da parte del diritto romano-comune, che lungi dallo scomparire costitutiva invece, come sempre, una utile fonte di diritto cui il pratico (giudice, avvocato ecc.) poteva attingere in caso di bisogno. era, strutturalmente, un “codice” nel senso moderno del termine, dato che esso vietava di citare esplicitamente “opiniones” di giuristi di diritto comune e di riferirsi a "principi generali del diritto" tratti dal diritto comune era un “codice” nel senso moderno del termine, dato che esso (includente tutte le materie del diritto) vietava di citare esplicitamente “opiniones” di giuristi di diritto comune, da qualsiasi fonte provenissero, includeva materie nuove e non già riformulazioni di testi esistenti, e si contraddistingueva per la sua chiarezza e la perentorietà dei suoi comandi. era un “codice” nel senso moderno del termine, dato che esso (che vietava di citare esplicitamente “opiniones” di giuristi) non era più etero-integrabile da parte del diritto romano-comune.
La seconda edizione delle "Costituzioni piemontesi", varata da re Carlo Emanuele III, è del 1815 1726 1789 1770.
Le compilazioni giuridiche settecentesche ad opera dei sovrani europei ambiranno ad avere un ruolo prioritario, e compilazioni giuridiche sovrane divengono la fonte di diritto primaria, certo. Sono codici nel senso attuale del termine Ma non sono codici nel senso attuale del termine in quanto pur eliminando il diritto comune si prestano ad interpretazioni discordanti da parte della giurisprudenza dei tribunali e sono suscettibili di cedere il passo alle norme degli iura propria, diritti locali, in quanto "lex specialis" Le compilazioni giuridiche sovrane divengono la fonte di diritto primaria, certo. Ma non sono codici nel senso attuale del termine in quanto non pretendono di essere l’unica fonte del diritto vigente: continuerà infatti ad esistere infatti – il diritto comune come diritto sussidiario Ma non sono codici nel senso attuale del termine in quanto non comprendono materie giuridiche nuove ma riformulazioni strutturate di normative già esistenti.
Carlo III di Napoli ebbe come grande ministro riformatore Genovesi Tanucci Du Tillot Pompeo Neri.
La seconda edizione delle Costituzioni piemontesi, ad opera di Carlo Emanuele III, è una.... compilazione che comprende, in diverse parti, tutto il diritto civile e di procedura civile. È dunque un insieme di normative in vigore (ordinanze, decreti, statuti ecc.), riordinati in forma compilativa. Raccoglie materiale giuridico già esistente, compilazione che comprende, in diverse parti, tutto il diritto (civile, penale, procedura, commercio ecc.). È dunque un insieme di normative in vigore (ordinanze, decreti, statuti ecc.), riordinati in forma compilativa. Raccoglie materiale giuridico già esistente, compilazione che comprende, in diverse parti, tutto il diritto penale e di procedura penale (quello civile essendo regolato dallo ius commune). È dunque un insieme di normative in vigore (ordinanze, decreti, statuti ecc.), riordinati in forma compilativa. Raccoglie materiale giuridico già esistente compilazione che comprende, in diverse parti, tutto il diritto (civile, penale, procedura, commercio ecc.). È dunque un insieme di normative in vigore (ordinanze, decreti, statuti ecc.), riordinati in forma compilativa. Raccoglie materiale giuridico nuovo.
01. Le Ordonnances francesi del ministro D'Aguesseau, di metà Settecento.... Superavano la tradizionale divisione tra territori di diritto consuetudinario e di diritto scritto e mostravano che anche il diritto privato, tradizionalmente dominato dalle “coutume”, dai dottori e dai Parlamenti, poteva essere oggetto di riforma. Non superavano la tradizionale divisione tra territori di diritto consuetudinario e di diritto scritto in Francia, e mostravano che il diritto privato, tradizionalmente dominato dalle “couture”, dai dottori e dai Parlamenti, ben difficilmente poteva essere oggetto di riforma. Pur non superando la tradizionale divisione tra territori di diritto consuetudinario e di diritto scritto, mostravano che anche il diritto privato, tradizionalmente dominato dalle “couture”, dai dottori e dai Parlamenti, poteva essere oggetto di riforma. Non superavano la tradizionale divisione tra territori di diritto consuetudinario e di diritto scritto, mostrando così che il diritto privato, tradizionalmente dominato dalle “coutume”, dai dottori e dai Parlamenti, poteva essere oggetto di modifica solo se alla base vi fosse stato un sommovimento politico radicale, rivoluzionario.
02. Il regolamento generale giudiziario di Federico II di Prussia, redatto grazie al Cocceius, manteneva il processo romano/canonico inquisitorio, ma garantiva difesa agli imputati e poneva al giudice, ora funzionario statale, l’obbligo di motivare le sentenze) instaurava un sistema accusatorio con oralità di giudizio, pubblicità e obbligo di motivazione delle sentenze garantiva la difesa tecnica agli imputati in sede di dibattimento, ma poneva al giudice, ora funzionario statale, l’obbligo di motivare le sentenze solo in casi specifici e per sommi capi superava le strettoie del processo romano/canonico inquisitorio, garantiva difesa agli imputati e poneva al giudice, ora funzionario statale, l’obbligo di motivare le sentenze).
Due Stati europei "minori intrapresero anch'essi compilazioni giuridiche, rispettivamente nel 1736 e nel 1724.... Belgio e Norvegia Danimarca e Svezia Portogallo e Olanda Svezia e Sassonia.
Circa le compilazioni giuridiche settecentesche, lo storico del diritto Mario Viora ha parlato di “consolidazioni"; cioè... raccolte normative che riordinano materiali parzialmente già esistenti e parzialmente nuovi, eventualmente introducendo novità e con notevole livello di strutturazione normativa, relegando ai margini il diritto comune raccolte normative che riordinano materiali già esistenti, eventualmente introducendo novità ma NON creando un diritto ex novo e sempre restando nell’ambito del sistema di diritto comune, che integra dall'esterno e svolge la sua tradizionale funzione raccolte normative che ordinano materiali completamente nuovi, ammettendo per l'integrazione in caso di dubbi e lacune sia il ricorso al diritto comune, che, più frequentemente, quello alle decisioni vincolanti di tribunali supremi. raccolte normative che riordinano materiali già esistenti, eventualmente introducendo novità e sfuggendo alla logica del sistema di diritto comune, che non integra più dall'esterno e cessa di svolgere la sua tradizionale funzione.
Le Ordonnances francesi del ministro D'Aguesseau, di metà Settecento... Saranno riprese, sotto svariate forme, dal "droit intermediarie" della rivoluzione francese Saranno riprese, per la validità delle loro scelte legislative, sia dal droit intermediaire della rivoluzione francese che dal codice napoleonico del 1804 Saranno poi riprese in svariati aspetti dal Codice civile napoleonico del 1804. Come frutto della mentalità legislativa di antico regime, saranno riprese solo in minima parte dai legislatori francesi post-rivoluzionari.
Sapreste citare le tre principali “Ordonnances” francesi di D’Aguesseau (siamo nel XVIII secolo)? le donazioni (1731), i testamenti (1735) e i fedecommessi (1747). le donazioni (1731), i testamenti (1735) e i contratti (1747). le donazioni (1731), le successioni ab intestato (1735) e i fedecommessi (1747). Ordinanze le donazioni (1731), i testamenti (1735) e il commercio marittimo (1747).
Le “Ordonnances” francesi del tempo di re Luigi XV furono emanate per iniziativa del ministro Richelieu Platzaert D’Aguesseau Colbert.
Le compilazioni austriaca del 1766 e prussiana del 1794 ... ignoravano la classe dei contadini. si basavano sull’eguaglianza civile generalizzata non consideravano il diritto feudale erano ancora modellate sul sistema cetuale esistente.
Il Codex Maximilianeus Bavaricus del 1756 conserva in vigore come fonti di diritto sussidiarie... la giurisprudenza dei tribunali. le antiche consuetudini solo gli statuti delle città bavaresi il diritto romano comune.
Il limite del codice prussiano del 1794 (ALR), nonostante i suoi pregi, fu che... Rispettava i privilegi della nobiltà, classe dominante, con norme apposite per essa. Diventava anche estremamente invasivo, contenendo persino norme destinate a regolamentare in dettaglio la vita delle coppie e delle famiglie. Diventava estremamente invasivo, contenendo persino norme destinate a regolamentare in dettaglio la vita delle coppie e delle famiglie. O norme addirittura elencanti gli animali da cortile dei fondi rustici! 2 a) le antiche consuetudini b) solo gli statuti delle città bavaresi c) i diritti statutari particolari e il diritto romano comune d) la giurisprudenza dei tribunali. rispettava i privilegi di ceto (aveva indipendentemente dalla parte generale erga omnes, norme specifiche per i nobili, per i contadini, pe gli abitanti delle città ecc.). Diventava anche estremamente invasivo, contenendo persino norme destinate a regolamentare in dettaglio la vita delle coppie e delle famiglie.
11. Il codice prussiano del 1794 (ALR) si ispirava in specifico al pensiero di un filosofo e giurista tedesco... Presentava una parte generale iniziale molto tecnica e raffinata, fedele alla concezione di Christian Thomasius (giusrazionalistica) dell’applicazione generale a tutti i consociati, in chiave laica ed egualitaria Presentava una parte generale iniziale molto tecnica e raffinata, fedele alla concezione di Christian Wolff (giusrazionalistica) dell’applicazione generale a tutti i consociati, in quanto tutti erano portatori di eguali diritti. Presentava una parte generale iniziale molto tecnica e raffinata, fedele alla concezione di Samuel von Pufendorf (giusrazionalistica) dell’applicazione generale a tutti i consociati in quanto destinatari del saggio agire del sovrano secondo i principi di diritto naturale. Presentava una parte generale iniziale succinta fedele alla concezione del Leibniz secondo cui ogni cittadino ha diritto a tutela secondo i principi del diritto naturale.
Il Codex Maximilianeus Bavaricus criminalis del 1751 Era un testo che riprendeva la legislazione penale imperiale della Constitutio Carolina del 1530, mitigando le pene. Non era integrabile da parte del diritto comune. non eliminava tutto il diritto precedente, di cui era semplice ricompilazione, ed era integrabile da parte del diritto comune eliminava tutto il diritto precedente e non era integrabile dall'esterno tramite diritto comune eliminava tutto il diritto precedente ma era integrabile da parte del diritto comune.
Il codice prussiano del 1794 (ALR), dalla lunga vigenza, era un codice conciso ma lacunoso lungo e articolatissimo nei dettagli conciso e ben formulato complicato nella formulazione delle norme e lungo.
14. Le “Leggi e Costituzioni” di Sua maestà di re Carlo Emanuele III di Piemonte, a quale fonte di diritto le Costituzioni prevedevano il ricorso, in caso di lacune nel testo? al diritto comune alle leggi fondamentali del regno ai principi fondamentali del diritto naturale alle decisioni giudiziarie già pronunciate (ed anche al diritto comune).
15. Il “codice per la veneta mercantile marina” fu l'ultimo atto normativo della repubblica veneta. Fu emanato nel 1786 1830 1726 1797.
16. Una ben nota corrente filosofica influenza da vicino il codice prussiano creato nel 1794 (ALR) il diritto naturale-razionale la filosofia della common law britannica il diritto romano del mos italicus il positivismo giuridico.
Di chi fu opera il progetto di codice napoletano presentato nel 1751 ma mai applicato? Pasquale Cirillo Bernardo Tanucci Mario Pagano Gaetano Filangieri.
18. I “Regi dispacci” napoletani del 1774, emanati, ad iniziativa del ministro Tanucci e contenenti sanzioni per chi citasse i doctores stabilivano che i giudici dovessero motivare le sentenze in base alle leggi del Regno. Ma in ultima istanza ed in casi di lacune dovevano ricorrere... Al pontefice romano al sovrano al ministro consigliere per la giustizia alla regia corte della Vicaria.
Il codice estense del 1771 affermava il primato, come fonte legislativa,... dei principi fondamentali del regno del diritto consuetudinario modenese della legge sovrana del diritto comune.
A che fonte di diritto si fa rinvio per i casi di lacune nel Codice Estense di Francesco III del 1771? l'equità i principi del diritto comune le passate leggi sovrane le decisioni del supremo consiglio di Giustizia.
Il Codex Theresianus del 1766 non fu messo in vigore dal ministro austriaco Kaunitz perché incompleto e lacunoso scritto in latino estremamente lungo troppo succinto.
Il Codex Theresianus del 1766 tratta di diritto privato ed adotta una ripartizione interna.... tradizionale romanistica secondo la cronologia degli editti imperiali per ordine di importanza delle fonti (regie, statuti, consuetudini ecc.) per argomento.
Secondo la Dichiarazione del 4 luglio 1776 esistevano ‘verità di per sé evidenti’, che non richiedevano alcun credo religioso per essere comprese: Resistere al tiranno Esprimere liberamente le proprie opinioni Il diritto di ogni individuo al lavoro la libertà, l’uguaglianza, la ricerca della felicità.
Nella Dichiarazione di indipendenza erano esposte le motivazioni che le avevano indotte a questo atto, dando vita agli Stati Uniti d'America. Esse erano riprese dai principi di filosofia politica: Giusnaturalista di stampo lockiano Derivanti dalla ‘seconda ‘ scolastica spagnola Giusrazionalista (Pufendorf, Wolff) Derivanti dal diritto consuetudinario francese.
Cosa significava il termine ‘costituzione’, nel suo sviluppo storico sino al XVIII secolo? La legge politica fondamentale dello Stato Una legge che, di fatto, era più importante delle altre Un sistema consolidato di consuetudini politiche Una legge che fissava diritti individuali.
Attraverso quali atti avvenne la creazione degli USA? Un'unica costituzione per tutti gli USA Dichiarazioni di diritti e costituzioni Una efficace codificazione del diritto civile e penale Una prassi costituzionale e politica consuetudinaria.
La Rivoluzione americana diede luogo ad un nuovo sistema politico: Democratico e repubblicano Una monarchia costituzionale Una repubblica confederale legata alla Gran Bretagna Un regime oligarchico e aristocratico.
La Dichiarazione di Indipendenza del 7 luglio 1776 ebbe tra i suoi maggiori redattori: Thomas Jefferson George Washington James Hamilton Benjamin Franklin.
Quale fu l'opera principale di Ugo Grozio? De iure belli ac pacis De iure belli ac pacis De iure belli ac pacis De bello inter nationes de iure maritimo.
Cosa stava succedendo in Olanda durante la vita di Ugo Grozio? Guerra d'indipendenza dalla Spagna-nascita della potenza marittima olandese Guerra d'indipendenza dalla Spagna (c.d. "guerra degli ottanta anni") Nascita della potenza marittima olandese - guerre marittima anglo-olandesi Nascita della potenza marittima olandese - guerra contro la Francia di Luigi XIV.
Contro le pretese monopolistiche di quale potenza marittima è diretta l'opera di Grozio "mare liberum"? Spagna Francia Inghilterra Portogallo.
Ugo Grozio, per il paese e il tempo in cui visse, non poté non concentrare la sua attenzione sul.... diritto dei trattati e delle relazioni internazionali diritto naturale, o delle genti diritto consuetudinario primigenio e fondamentale diritto romano/comune.
Per Ugo Grozio il diritto naturale è... un diritto fondamentale, proveniente sia dalla natura umana che dalla legge positiva un diritto delle genti, proveniente dalla fusione dei principi fondamentali di diritto dei paesi civilizzati un diritto fondamentale, che trae i suoi principi supremi dalla legge positiva un diritto fondamentale, proveniente dalla natura umana più che dalla legge positiva.
Quale fu l'opera politica principale di Thomas Hobbes? De iure belli The Elements of Law The human Nature Il Leviatano.
Cosa succede nello stato di natura per Thomas Hobbes? Ogni uomo cerca di acquisire ciò che serve alla sua conservazione, e mette una porzione della sua libertà in comune con gli altri in cambio di sicurezza e per rispettare l'ambito di libertà altrui Nello stato di natura, per Hobbes, l'uomo è libero e prospero poiché gode interamente della sua libertà Ogni uomo tende all'autoconservazione e cerca di acquisire senza alcun limite tutto ciò che serve alla sua conservazione: ma tale azione non lo mette necessariamente in conflitto con gli altri uomini homo homini lupus (=discordia e conflitti tra uomo e uomo: poiché ogni uomo tende all'autoconservazione, egli cerca di acquisire senza alcun limite tutto ciò che serve alla sua conservazione, e ciò provoca conflitti).
Il fulcro del pensiero filosofico-giuridico di Wolff è che.... L'individuo è destinatario di norme giuridiche in prima persona L'individuo è al centro del sistema giuridico. L'individuo è portatore di diritti inalienabili ma è anche soggetto di doveri verso lo Stato. Doveri in proporzione con la classe sociale cui appartiene L'individuo, portatore di diritti inalienabili, è al centro del sistema giuridico. E d è portatore di diritti e destinatario di norme al di là di ogni differenza di classe.
Christian Wolff in che periodo visse? Metà seicento-metà settecento XVIII secolo Inizio XVII secolo XVII secolo.
Cristian Thomasius, coerente con la sua morale laica, si batté anche contro... il reato di eresia i reati di eresia e stregoneria la pratica del braccio secolare il reato di bestemmia e blasfemia.
Christian Thomasius, filosofo, giurista, professore a Lipsia, contemporaneo di Locke, ebbe idee moderne: Difese i concetti di libertà, eguaglianza, proprietà, solidarietà difese la libertà di coscienza e la tolleranza religiosa. Christian Thomasius fu un teorico della libertà individuale e dell'eguaglianza difese la libertà di coscienza e la tolleranza religiosa. Christian Thomasius fu un teorico della libertà individuale, dell'eguaglianza e della fratellanza e solidarietà tra le genti difese la libertà di coscienza e la tolleranza religiosa. Christian Thomasius fu un teorico della libertà individuale intesa come libertà di coscienza e come libertà da ogni vincolo di carattere religioso.
12. Per Jean Domat il diritto romano è guida assoluta per il magistrato e il legislatore guida per il diritto consuetudinario ragione scritta Diritto applicabile sempre e comunque.
13. Thomasius sostenne che spesso la tortura giudiziaria.... ....era già una pena in sé e poteva colpire un innocente. Thomasius dice anche che spesso la tortura viene usata da chi detiene il potere come un mezzo di pura vendetta e ciò non è conforme ai dettami di uno stato che vuole rispettare l'individuo veniva inflitta in condizioni disumane, senza controllo dell'autorità, sena limiti di durata e in luoghi segreti viene usata da chi detiene il potere come un mezzo di pura vendetta incontrollata, servendo solo a logiche perverse era già una pena in sé e poteva colpire un innocente. Thomasius dice anche che la tortura non ha effetti poiché chiunque, sotto tortura, confesserebbe crimini non commessi.
Per Christian Wolff, le norme giuridiche non devono differenziarsi a seconda,,,, del livello di istruzione delle classi e dei ceti sociali dell'appartenenza o meno alla nobiltà Del livello di ricchezza.
La tradizionale diffidenza americana, di stampo lockiano, verso possibili strapoteri dello Stato non ha impedito, storicamente: poteri enormi ai giudici federali e statali il potenziamento delle forze armate l’ampliarsi delle competenze presidenziali l’ampliarsi delle competenze federali in campo economico e sociale, a favore delle classi povere.
Quale organo comune si diedero gli Stati americani, con gli ‘articoli della Confederazione’? un comando unificato delle loro forze armate Un organo esecutivo un congresso Un’alta corte di giustizia.
Dalla sua approvazione ad oggi la costituzione americana ha avuto ventisei emendamenti: i primi dieci, adottati tra il 1789 e il 1791, come si configurano? Fissano il diritto all’eguaglianza Aboliscono la schiavitù costituiscono una sorta di carta dei diritti, di Bill of Rights regolano nei dettagli l’assetto politico degli USA nascenti.
La costituzione americana è flessibile e fortemente accentrata in uno Stato federale rigida e decentrata, ma con poche competenze agli Stati federati rigida e basata sul compromesso Stati federati/Stato federale flessibile e di tipo oligarchico, con pochi cittadini aventi diritto di partecipare alla vita politica.
La ‘Constitutional Convention‘ si tenne a : Baltimora Philadelphia New York Washington.
Dopo la firma del Trattato di pace iniziò il dibattito su ‘che tipo di Stato creare’. Da chi erano capeggiati, rispettivamente, i ‘federalisti’ (=per degli USA Stato federale) e da chi i sostenitori dell’indipendenza degli Stati? Madison e Jefferson John Jay e Benjamin Franklin Thomas Jefferson e George Washington James Hamilton e Andrew Jackson.
Il Trattato di pace tra la Gran Bretagna e i tredici Stati americani fu firmato nel 1787 1783 1776 1789.
Gli ‘articoli della Confederazione’ del 12 luglio 1776 implicavano che i tredici Stati americani fossero tra loro: Legati ad uno Stato dominante (la Virginia) Coinvolti in un regime repubblicano comune Indipendenti Formalmente ancora colonie britanniche.
Cosa significa storicamente, nel linguaggio costituzionale americano, ‘checks and balances’? predominanza del potere legislativo freno all’enorme potere presidenziale equilibrio tra tutti i vari poteri statuali ‘governo dei giudici’, che controllano gli altri poteri.
Di quanti articoli si compone la Costituzione americana? Dieci Dodici Quindici Sette.
Che cos’è’ la “decima”? Il giorno festivo del calendario repubblicano rivoluzionario La tassa consistente nel decimo dei raccolti rurali La ‘corvée’ obbligatoria vero i nobili La decima parte del corpo elettorale della Francia.
Nobili e clero in Francia durante l'antico regime possiedono le terre: A titolo feudale, percependo diritti ed esercitando poteri Rispettando gli ‘usi civici’ collettivi delle comunità rurali A titolo di proprietari privati tradizionali Nessuna delle precedenti.
L’assemblea Nazionale Costituente si formò nel luglio del 1789: Da un segmento minoritario della nobiltà Dalla separazione del Terzo Stato in un luogo separato Dall’unione in separata sede dei membri progressisti dei tre ordini sociali Dopo il termine dei lavori degli ‘Stati generali’.
Cosa fece la Costituente il 4 agosto 1789? Diresse la presa della Bastiglia Dichiarò decaduti tutti i diritti feudali Dichiarò decaduto il re dalla carica Varò una legge elettorale per tutti i francesi.
La costituzione del 3 settembre 1791: Varò il suffragio elettorale universale Proclamò la repubblica Sancì la separazione dei poteri dello Stato Abolì i privilegi ecclesiastici.
Sciogliendosi nel 1791 dopo aver varato la costituzione, all’Assemblea costituente succederà l’Assemblea Nazionale Legislativa Il Direttorio La Convenzione Un Comitato di Salute pubblica.
Il 14 giugno 1791 con le leggi “Le Chapelier” Fu proclamato il diritto al lavoro Furono abolite le corporazioni professionali Furono regolate le norme sull’apprendistato Fu proclamato il diritto di sciopero.
Cosa successe dopo la caduta di Robespierre, nel luglio del 1793? Emerge l’uomo forte, Napoleone Bonaparte Viene decapitato il re Luigi XVI Si verifica un movimento di piazza filo-monarchico La Rivoluzione vira verso “legge e ordine”.
Guido de Ruggiero, un famoso storico delle dottrine politiche, ha ritenuto, con una valutazione molto interessante, che la Rivoluzione francese avesse avuto il valore storico di: Lotta alla tirannide su scala europea Grande contenitore di tutte le ideologie più importanti dell’epoca creazione dell’ideologia autoritaria del ‘Terrore’ abbattere l'assolutismo.
10. Qual è il ruolo politico-giuridico del re nella Francia prerivoluzionaria? Governa da re costituzionale Governa la Francia ma convoca periodicamente gli Stati generali Governa delegando il potere ai ministri Governa la Francia accentrando tutti i poteri su di sé.
Quali classi sociali sostennero principalmente il ‘Terrore’ di Robespierre? la classe dei funzionari pubblici di rango medio-basso il popolo minuto dei sanculotti parigini La borghesia commerciale e cittadina I nobili decaduti e impoveritisi.
Il ‘Tribunale rivoluzionario’ fu dominato dalla sinistra figura di Foucquet Tinville Robespierre Saint Just Couthon.
Il ‘Terrore’ si valse dell’ideologia della "patria in pericolo" per Eliminare fisicamente, o reprimere o cacciare, gli avversari politici Mandare in esilio tutti gli oppositori redigere una lista di “sospetti” Sciogliere il parlamento francese.
Il ‘Terrore’ ebbe a fronteggiare soprattutto il blocco economico imposto dall’Inghilterra La guerra esterna e la rivolta legittimista La forte opposizione politica nobiliare in Francia L’ostilità del re e della famiglia reale.
Il Terrore poggiava sul Comitato di salute pubblica, organo esecutivo guidato da Robespierre. DI quanti membri era composto? Tre Dodici Dieci Cinque.
In che periodo dominò il “Terrore” in Francia? Luglio 1793-luglio 1794 Settembre 1792-agosto 1794 Luglio 1789-gennaio 1795 Settembre 1792-agosto 1794.
Il che anno fu ghigliottinato il re Luigi XVI? 1794 1795 1793 1792.
Quando fu proclamata la Repubblica in Francia? luglio del 1793 Settembre del 1792 settembre del 1791 Luglio del 1789.
Il colpo di stato del 9 Termidoro provocherà: la fuga di Robespierre all’estero la sconfitta dei monarchici Un cambio politico (Direttorio) e una nuova costituzione La distruzione dei quartieri popolari di Parigi.
La legge giudiziaria del 10 giugno 1794 Elimina ogni garanzia di difesa processuale Garantisce agli accusati un difensore Allontana i giudici fedeli alla monarchia Mette a morte i “sospetti” senza processo.
Cosa si desiderava da parte dei francesi, nei “cahiers de doléances” del 1789? Una riforma che umanizzasse e rendesse meno severo il diritto penale L’abolizione dei diritti feudali L’abolizione della monarchia Una riforma dei diritto privato, che lo unificasse in tutta la Francia.
Cos’è il “diritto intermediario”? Le riforme giuridiche attuate tra la Rivoluzione e l’avvento di Napoleone al trono imperiale (1804) Il diritto costituito dalle riforme processuali civili e penali sin dai tempi di Luigi XIV Il diritto rivoluzionario creato tra l’89 e la caduta della monarchia (1793) Il nuovo diritto pubblico posto in essere dal Bonaparte tra il 1800 (Consolato) e il 1804 (Impero).
La patria potestà con la Rivoluzione Si tollera che rimanga perpetua, nella Francia del sud Viene abolita completamente È limitata ai 21 anni (maggiore età) dei figli È limitata sino ai 25 anni dei figli.
In che anni vennero aboliti, rispettivamente, i diritti di primogenitura, il fedecommesso e il testamento? 1796 1794-1795 1789 e 1790 1791, 1792 e 1793.
L’Ordonnance criminelle, cardine del diritto penale francese prerivoluzionario, venne emanata da Luigi XV nel 1774 Luigi XIII e il cardinale Richelieu nel 1642 Enrico IV nel 1610 Luigi XIV nel 1670.
Nel 1780, nell’intento di modernizzare il sistema, Luigi XVI abolì Le “lettres de cachets” la tortura giudiziaria La pena di morte Il processo penale segreto.
La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino conta 17 articoli. Quanti su tematiche penali? 8 4 11 6.
Numero di articoli del “code pénal” del 1791 e ripartizione delle fattispecie criminose: 685 e bipartizione 384 e tripartizione 225 e tripartizione dei reati 225 e bipartizione (secondo il modello austriaco).
Secondo il code pénal del 1791 La repressione dei reati minori (contravvenzioni) poteva essere demandata a corpi sociali specifici Spettava ai singoli ordini e classi sociali occuparsi dei reati commessi dai loro appartenenti Lo Stato era il garante della repressione dei reati e ne aveva, esso solo, la competenza (‘azione pubblica’) La sanzione dei reati spettava in buona parte ancora alle parti private.
Il « code des délits et des peines » francese del 1795 si occupava anche di procedura. Codice di stampo assai garantista, Abolì il sistema delle giurie perché fonte di incertezza nella determinazione delle pene Mantenne entrambe le giurie ma solo per i reati riguardanti la stampa. Mantenne sia la giuria di accusa che quella di giudizio Mantenne la giuria di giudizio ma abolì la giuria di accusa perché troppo parziale.
Il « code des délits et des peines » del 1795 sarà l’opera di un noto giurista francese : Louis-Michel le Peletier de Saint-Fargeau Antoine Christophe Merlin de Thionville Philippe-Antoine Merlin de Douai Régis de Cambacérès.
Secondo la legge di riforma giudiziaria francese del 16-24 agosto 1790, i tribunali criminali di dipartimento sono competenti a reprimere: I crimini Le contravvenzioni Infrazioni comportanti, in generale, pene pecuniarie I delitti.
Nel settembre 1791 in Francia fu introdotta la giuria: Solo in campo civile Solo in campo penale, e per i reati di sangue Solo in campo penale In campo penale e civile.
Per la legge di riforma giudiziaria francese dell'agosto 1790 l’appello a sentenze di tribunale civile e penale Spettava a una corte di appello situata a Parigi Non esisteva (unica istanza) Veniva demandato a tribunali dipartimentali vicini, di pari livello Spettava unicamente al Tribunale di cassazione, a Parigi.
Con le leggi 27 novembre e 1° dicembre 1790 viene istituita, in Francia: Un Tribunale di cassazione, competente sia in fatto che in diritto Un Tribunale di cassazione competente a riesaminare i fatti oggetto della causa a quo Un Tribunale di cassazione competente in diritto e controllato dal potere legislativo Una speciale Corte di appello chiamata "Tribunal de révision".
Ove l'interpretazione della legge fosse controversa, il Tribunal de cassation francese Doveva rivolgersi al Corpo legislativo, (référé législatif) Doveva decidere nel merito, ma allargando la sua composizione interna a membri del Corpo Legislativo Aveva l’obbligo di rinviare la causa al primo giudice Doveva decidere in diritto sulla base dei suoi elementi di giudizio.
La riforma giudiziaria francese dell'agosto 1790 introduce i giudici di pace che Per la loro ignoranza del diritto civile e penale costituiranno un esempio mal riuscito di "giustizia di base". Sono notabili, non tutti giuristi, e giudicano le cause e i reati meno gravi, esperendo previa conciliazione. Non hanno bisogno di giudicare reati specificamente previsti nelle norme di legge, quanto piuttosto di provocare un accordo amichevole tra le parti Sono tutti magistrati esperti, e giudicano le cause penali esperendo previa conciliazione.
La costituzione francese del 1800 Potenzia le attribuzioni del potere giudiziario, organizzato piramidalmente Vede la particolare autorevolezza del Senato, come partecipante della funzione legislativa. È incentrata sulla figura forte dell’esecutivo, il Primo console Si incentra su poteri forti del legislativo.
La Costituzione francese del 1791 instaura un sistema politico Basato sulla concentrazione dei poteri in mano all’organo legislativo assembleare Delinea una monarchia costituzionale, con separazione dei poteri e competenze del sovrano limitate Concepisce una forma di governo parlamentare repubblicana, con divisione dei poteri Disegna una struttura costituzionale in cui riserva un posto preminente e dominante al sovrano.
Perché così tante costituzioni nella Francia della Rivoluzione del 1789 e degli anni seguenti? Le costituzioni della Rivoluzione non erano applicate nella pratica Erano semplici esperimenti politici Le costituzioni, in realtà, si assomigliavano molto le une alle altre Ogni nuovo potere politico ha voluto fissare per iscritto la propria egemonia.
La costituzione francese del 1791 derivava direttamente Dalle “Ordonnances” generali emanate da Luigi XIV tra il 1670 e il 1680 e da Luigi XV verso il 1740-1750 Da modelli costituzionali sperimentati nell’Austria dell’imperatore Giuseppe II Dalla costituzione corsa di Pasquale Paoli del 1764 Dal modello americano della costituzione del 1787 e della Dichiarazione del 1776.
La costituzione francese del 1791 fu preparata discussa e votata Dall’Assemblea Legislativa Dal Consiglio dei Cinquecento e dal Consiglio degli Anziani, congiuntamente Dall’Assemblea nazionale costituente Dalla Convenzione.
Concepita nel 1789, la costituzione francese del 1791 verrà alla luce solo due anni dopo perché I lavori parlamentari subirono varie interruzioni a causa della guerra esterna e di disordini interni Ci si dovette occupare di altre attività leggi più urgenti (dipartimenti, giustizia, clero) Regnava disaccordo tra destra e sinistra sulla forma e la struttura del testo costituzionale Luigi XVI era pervicacemente contrario, nei fatti, a dare il suo assenso e la sua collaborazione ad una forma monarchica non assoluta.
Nella costituzione francese del 1791 il sovrano, in particolare: Deteneva il potere esecutivo: designava liberamente i suoi ministri (responsabili di fronte a lui) Deteneva il potere esecutivo, quello giudiziario e poteva liberamente sciogliere l'assemblea. Aveva veto assoluto sulle leggi Deteneva solo il potere legislativo; poneva in atto le leggi, su cui il parlamento dava solo un parere Deteneva solo la funzione suprema di capo dello Stato e titolare supremo della funzione giudiziaria.
Nella costituzione francese del 1800 compaiono per la prima volta i tribunali amministrativi Le corti di assise Le corti di appello I giudici di pace.
Secondo la Costituzione francese del 1791, Il veto sovrano sulle leggi: Era superabile mediante un accordo di compromesso elaborato da un organo “ad hoc” Era superabile solo sulla base di un verdetto conciliatore (=référé) emesso dal “Tribunal de Cassation” Era superabile solo con tre votazioni consecutive del parlamento Era insormontabile: bloccava tutto l'iter della legge.
Nella Costituzione francese del 1791 il suffragio elettorale era universale maschile Ristretto solo a clero, nobiltà e membri del Terzo Stato proprietari di terre. ristretto ai notabili abbienti che risiedevano in Francia, possedevano beni immobili e pagavano imposte uguali almeno alla paga di tre anni di lavoro ristretto, ma largamente aperto a coloro che, maschi, risiedevano in Francia e pagavano imposte uguali almeno alla paga di tre giorni di lavoro.
La Costituzione francese del 1791 era prevista per durare, senza riforme Dieci anni Trent'anni Vent'anni cinque anni.
In base al nuovo calendario repubblicano francese, la Costituzione giacobina del 1793 si chiamò costituzione dell’anno II costituzione dell’anno VIII Costituzione dell’anno III Costituzione dell’anno I.
La Costituzione francese del 1793 Incontrò subito l’opposizione insormontabile dei realisti, dei girondini e dei liberali moderati Fu applicata solo in parte Fu ignorata dal governo giacobino e da Robespierre perché gli avrebbe tolto poteri, affidandoli all’assemblea Fu applicata dal governo giacobino di Robespierre sin da subito.
Quante furono le costituzioni francesi nei tredici anni che vanno dal 1791 (monarchia costituzionale) al 1804 (impero napoleonico)? sei quattro cinque tre.
Nella costituzione francese del 1800 il potere esecutivo E' esercitato da un consiglio degli Anziani È esercitato da un collegio di tre consoli eletti per dieci anni dal Senato È esercitato da un Direttorio di cinque membri È esercitato da un Tribunato che deve rendere contro all’assemblea del suo operato.
In un bilancio del costituzionalismo scaturito dalla rivoluzione francese dell’89, risalta la preponderanza Dell’esecutivo, guidato dal sovrano Del potere giudiziario, attraverso il “Tribunal de cassation” e i giudici elettivi Del potere legislativo, incentrato nelle Assemblee (costituente, Legislativa, Convenzione cc.) Dell’esecutivo in chiave repubblicana, che divenne collegiale (comitato di salute pubblica, Direttorio, consolato ecc.).
La tradizione lockiana della centralità dei diritti dell’individuo, anche “contro” lo Stato Fu seguita in Francia ma si rispettò la volontà dei sovrani di considerarsi al di sopra delle leggi Implica che anche lo Stato può errare e debordare dai suoi limiti. Le costituzioni devono frenare tale possibile tirannia. In Francia si seguì tale idea Fu totalmente seguita in Francia dall’89, ove si diede massimo risalto ai diritti individuali (Dichiarazione dei diritti dell'uomo...) Non fu adottata totalmente in Francia, ove si seguì l’idea dell’onnipotenza della volontà del legislatore.
Un fatto determinante segnerà le condizioni favorevoli per poter dare avvio all’opera codicistica in Francia: La presa di potere di Napoleone Bonaparte col colpo di Stato del 18 brumaio VII La Restaurazione, seguita al crollo di Napoleone Bonaparte La vittoria militare francese sui nemici esterni, Austria e Prussia La vittoria navale francese sull’Inghilterra nel 1800-1802.
La Rivoluzione e i suoi leader consideravano un nuovo codice civile una priorità assoluta per la Francia non consideravano un nuovo codice civile una priorità si accinsero a varare riforme civilistiche settoriali, che si ripromettevano poi, fermamente, di riunire in un solo codice pur convinti della necessità di profondi cambiamenti politici in senso liberale (prima), o giacobino-egualitario (poi), non ritennero che occorresse modificare il tradizionale e radicato sistema francese del diritto civile, basato su "coutumes" e diritto romano.
03. Nel settembre del 1794 Robespierre è caduto. La Francia tira un sospiro di sollievo. Il giurista e politico Régis de Cambacérès presenta un secondo progetto di Codice civile Molto lungo, articolato in diversi liberi e che riprende la trazione del diritto consuetudinario Ispirato ai principi lockiani, liberali e giusnaturalistici. Breve Lungo, ispirato al Codex Theresianus e al diritto romano Lungo, che è un compromesso tra la tradizione francese romanistica e quella consuetudinaria.
La caduta di Robespierre nell’estate del 1794 Rende possibile per i giuristi procedere con progetti di riforma codicistica in un clima di maggiore tranquillità politica Impedisce ai giuristi, dato il clima controrivoluzionario, di esporsi troppo Obbliga i giuristi ad una scelta di campo politica, condizione inevitabile per poter procedere col loro lavoro Rende incerta, ancora di più, la situazione politica data la guerra in corso: e obbliga i giuristi ad attendere.
Dopo la caduta di Robespierre, e dal 1794, altri giuristi presenteranno progetti di Codice civile. Tra cui: Jacqueminot Portalis Target Foucquet Tinville.
Il primo progetto di codice civile di Cambaceres, del 1793, si rifaceva alla struttura... Del diritto consuetudinario tratto dalla "coutume" di Parigi della tripartizione romanistica (Gaio-Giustiniano) in persone, cose, azioni Del "droit écrit" in uso nella Francia meridionale del Codex Theresianus, che conteneva anche norme di procedura.
lascerà un segno nella loro mentalità: Dopo la caduta di Robespierre, molti giuristi francesi pensano di averla “scampata bella”, passando indenni tra le maglie della repressione giacobina. Ciò Ispirata a nuovo ottimismo nelle capacità innovative della legislazione Ispirata all’attendismo: un codice potrà nascere solo in un contesto politico futuro, di pace sociale. Ora ispirata a pessimismo benthamiano (ricerca dell’utile ad ogni costo da parte dell’uomo, le cui passioni vanno frenate o controllate) Intrisa di sentimenti contrastanti, ma nella convinzione che un Codice civile fosse la priorità assoluta.
Nel 1793 Cambacérès presentò un primo progetto alla Convenzione, che però fu respinto perché non abbastanza innovativo in tema di eguaglianza tra cittadini (manteneva la successione solo in linea maschile) perché eccessivamente egualitario perché privo del divorzio e della limitazione della patria potestà perché troppo complesso.
La commissione governativa insediata dal Primo console nel 1800 per redigere un nuovo Codice civile francese era formata da quattro illustri giuristi: Merlin de Thionville, Target, Portalis e Locré Merlin de Douai, Target, Cambacérès e Portalis Tronchet, Portalis, Bigot de Préameneu e Maleville Maleville, Portalis, Pothier e Jacqueminot.
Di fronte ai vari organi dello Stato francese, il progetto di un nuovo Codice civile fu trasmesso tra l’altro: Solo al Consiglio di Stato, che diede un parere tecnico sul progetto nelle sue parti Al Tribunato per un voto articolo per articolo e al Corpo Legislativo per il voto finale sul testo Solo ai tribunali di Francia per un parere tecnico-giuridico, non essendo necessario un voto esplicito degli organi legislativi centrali Al Corpo Legislativo per il voto articolo per articolo e poi al Tribunato per un voto finale.
Per assicurarsi un vaglio indolore e senza ostacoli del progetto di un nuovo Codice civile, Bonaparte Accompagnò il progetto in visione ai tribunali e corti di appello di ampi dettagli illustrativi ed esplicativi Informò dettagliatamente il Consiglio di Stato del progetto e assisté alla sue sedute regolarmente Epurò in massa i membri del Tribunato (molti erano ex giacobini ed oppositori) Seguì da vicino, personalmente, tutte le sedute degli organi centrali deputati a pronunciarsi sul progetto.
Di fronte alla novità rappresentata dal varo del code civil francese del 1804, la pratica giudiziaria avrebbe modificato rapidamente le proprie abitudini, abbandonando, segnatamente in Francia ogni riferimento alle "coutumes" avrebbe presto abbandonato ogni appiglio o riferimento al diritto romano/comune, ma non ai principi generali tradizionali e secolari del diritto (tratti dalla consuetudine) avrebbe condotto una tenace opposizione in nome della sopravvivenza del vecchio diritto tradizionale, romano/comune e consuetudinario Non avrebbe voltato le spalle così presto al diritto comune come strumento interpretativo, bagaglio di concetti e soluzioni tecniche.
Si disse che il Code civil napoleonico del 1804 rappresentò Un testo innovativo, che accoglieva in larga parte la normativa già propria alle Ordonnances di Luigi XIV Un testo di compromesso tra la tradizione consuetudinaria francese e quella romano/comune Essenzialmente un testo tratto dalle consuetudini parigine tradizionali Essenzialmente un testo derivato dal diritto romano/comune.
Si disse che il Code civil napoleonico del 1804 era un codice nuovo nella concezione (il primo del suo genere) rispetto alle compilazioni settecentesche, perché Non permetteva più le citazioni dei “dottori” del diritto nelle aule dei tribunali Non permetteva più la sua etero-integrazione da parte di altre fonti del diritto (es. dir. romano) Accoglieva in buona parte norme tratte dall’equità e dal diritto naturale Non recava più traccia, al suo interno, della dottrina giuridica francese in tema di diritto civile.
Tra gli estensori del code civil, il giurista francese Portalis in particolare Cercherà di dar vita ad un testo breve e conciso nel suo articolato, che fosse di facile lettura Tenterà di creare il più possibile un testo omogeneo, che non risentisse delle differenze esistenti in passato tra le varie consuetudini francesi Si batterà per dare importanza al diritto romano all’interno della struttura del codice e in funzione interpretativa Tenterà di accogliere il più possibile nel testo norme di libertà ed eguaglianza tratte dalla “Dichiarazione” dell’Ottantanove.
Il code civil francese del 1804 si compone di 784 articoli 2281 articoli 2298 articoli 3765 articoli.
Quanti sono i libri del Codice civile francese del 1804? Quattro, più una parte preliminare Tre, più una parte preliminare Sei, più una parte preliminare Cinque, più una parte preliminare.
DI che argomento tratta l’articolo 4 del Codice civile francese del 1804? Le fonti del diritto cui il codice può fare riferimento in via sussidiaria: un riferimento esplicito è fatto all'equità La qualità di cittadino francese, soggetto di diritti e doveri su di una base di eguaglianza generalizzata La durata temporale di validità del codice (vent’anni), dopo la quale sarebbe occorso revisionarne i precetti e le norme Il rapporto tra la legge e il giudice e i doveri di quest’ultimo di giudicare, sotto pena di accusa di "denegata giustizia".
IL Codice civile francese si compone di 31 parti diverse e viene approvato interamente 31 dicembre 1804 1° settembre 1804 31 marzo 1804 1° aprile 1804.
In caso di lacuna nel testo del codice civile francese del 1804, il magistrato in giudizio avrebbe dovuto Ricercare quale sarebbe stata la normativa di carattere consuetudinario più adatta al caso concreto Trovare nelle norme stesse del codice la base legale per risolvere il caso concreto. Far ricorso essenzialmente ai principi generali del diritto e all’equità Far ricorso alle norme del diritto romano/comune.
Il code civil francese del 1804, in tema di rapporti tra coniugi Delegava la gestione famigliare agli ascendenti dei coniugi Subordinava la moglie al marito, capofamiglia Stabiliva la completa parità tra marito e moglie Subordinava il marito alla moglie, capo della famiglia.
La donna, nel code civil francese del 1804 Possiede una capacità di agire limitata agli atti della vita quotidiana È priva della capacità di agire e necessita dell’autorizzazione maritale È priva della capacità di agire e necessita dell’autorizzazione congiunta del padre e del marito Possiede la piena capacità di agire.
Il minore ribelle, nel code civil francese del 1804 Può essere oggetto di punizioni corporali da parte del padre e della madre Può essere oggetto di punizioni corporali da parte del padre Deve essere oggetto di “correzione”, da parte del padre, con prolungata privazione della libertà Può fare oggetto di arresto giudiziario sino ad un mese, su richiesta del padre.
Il code civil francese del 1804 mira alla creazione di una società fatta di Cittadini che rivendicano come diritto di base quello al lavoro Uomini eguali giuridicamente, siano essi di sesso maschile o femminile Cittadini consapevoli dei propri obblighi verso il loro sovrano e rispettosi delle leggi indipendentemente dal loro livello di ricchezza Cittadini proprietari, buoni padri e mariti, che hanno tratto beneficio dalla vendita dei beni ecclesiastici per lungo tempo sottratti ai commerci.
L’art.1134 del code civil francese del 1804 stabilisce che Un contratto obbliga le parti anche a quanto stabilito dagli usi e consuetudini del luogo di stipula Una qualsiasi convenzione contrattuale non può essere contraria all’ordine pubblico Le convenzioni legalmente formate hanno forza di legge per coloro che le hanno stipulate Il contratto è soggetto, come condizione di validità, a requisiti di pubblicità legale.
La proprietà, nel code civil francese del 1804 È ancora gravata da ostacoli vari (manomorte, fedecommessi) È liberamente trasmissibile, ma ai cittadini di sesso maschile È liberamente trasmissibile, ma solo col consenso scritto delle pubbliche autorità prefettizie È liberamente trasmissibile, come diritto di goderne e disporne nel modo più assoluto.
I figli naturali, in tema di successione, nel code civil francese del 1804 Non possono essere nominati eredi Possono essere nominati eredi, ma devono accontentarsi, cumulativamente, di non più di 1/6 della massa ereditaria Possono solo godere degli alimenti, non della successione patrimoniale Sono parificati a quelli legittimi.
I figli legittimi, in tema di successione, nel code civil francese del 1804 Possono solo godere degli alimenti, non della successione patrimoniale Sono parificati a quelli naturali e adulterini Godono di una posizione vantaggiosa in quanto, su richiesta, possono escludere i naturali ed adulterini dalla successione Godono di una posizione di vantaggio, essendo titolari di diritto dei 2/3 dell’eredità.
La successione, nel code civil francese del 1804 Esclude le figlie femmine dalla successione Riserva la globalità dell’eredità al primogenito maschio Prevede l’equiparazione completa dei figli maschi e femmine Riserva alle figlie femmine solo 1/4 della porzione ereditaria.
Il regime patrimoniale normale dei coniugi, nel code civil francese del 1804, è La separazione dei beni La comunione dei beni Un regime dotale, in cui il marito amministra la dote portata dalla moglie all’atto del matrimonio Un regime misto, a seconda dell’acquisizione dei beni rispettivi dei coniugi.
Il divorzio, nel code civil francese del 1804 è Concesso senza passare dal giudice, ma solo dall’ufficiale del comune: è ammesso senza limiti Non è ammesso in nessuna ipotesi È ammesso, ma solo per determinate cause legali tassative (adulterio, eccessi, sevizie, ingiurie gravi, condanna a pena infamante). È ammesso solo a partire dai 40 anni di età dei coniugi e dopo un “periodo di riflessione”.
La maggiore età, nel code civil francese del 1804 Viene stabilita per tutti a 25 anni ma con obbligo degli “atti rispettosi” Si acquista in più fasi, l’ultima delle quali termina a 30 anni di età Viene stabilita per tutti a 21 anni a) Di fatto non esiste, la potestà paterna è perpetua.
Il testamento, nel code civil francese del 1804 È reintrodotto dopo essere stato abolito per un periodo di tempo con la Rivoluzione È mantenuto come unica forma successoria Sempre mantenuto, viene ora disciplinato più in specifico È una figura successoria usufruibile ma solo da parte della moglie e del marito congiuntamente.
Il code civil francese del 1804, Non ha avuto particolare diffusione all’estero, salvo in casi particolari e specifici È stato un prodotto giuridico solo francese, non esportato all’estero È stato conosciuto all’estero grazie all’opera di diplomatici e giuristi che l’hanno fatto conoscere È stato molto imitato (America Latina, paesi socialisti, Europa continentale dove venne imposto dalle armate napoleoniche).
Il secondo libro del code civil del 1804 tratta Del commercio Delle successioni Del lavoro Della proprietà.
Il Codice civile francese del 1804, stilisticamente involuto nonostante diverse revisioni linguistiche, è il frutto di un'opera di semplificazione di quattro diversi progetti iniziali stilisticamente agile e snello, è il frutto di un'opera di semplificazione di quattro diversi progetti iniziali lunghissimo da leggersi e spesso involuto, è il frutto di un'opera di semplificazione di quattro diversi progetti iniziali ma reca l'impronta predominante di Portalis che lo presentò al Bonaparte di lettura agile e snella, è il frutto di un'opera di semplificazione di quattro diversi progetti iniziali, ma presenta l'impronta indelebile del terzo progetto Cambaceres.
Il code civil francese del 1804 crea una società di persone che Godono tutti di diritti civili e politici in eguale misura Sono su un piede di eguaglianza giuridica tra loro, cadendo ogni ostacolo di ordine classista o feudale del passato Ritengono ipocritamente di essere uguali tra loro, ma sono separate dall’enorme disuguaglianza sociale Non sono eguali giuridicamente perché sono ancora vincolate dall’appartenenza a determinate categorie sociali (come la nobiltà napoleonica).
Il code civil francese del 1804, con i suoi postulati di libertà ed eguaglianza Esercitò scarso richiamo all’esterno, dato che ebbe a che fare con modelli codicistici esteri altrettanto efficaci (es. il codice austriaco) Esercitò grande influenza in qui paesi non legati alla tradizione codicistica, come l’Inghilterra (ove il filosofo Jeremy Bentham sostenne che occorreva procedere ad una codificazione) Poté esercitare un forte richiamo in quelle società europee ancora legate al passato, fungendo così da ‘manifesto’ ideologico quasi costituzionale Per ragioni linguistiche, la sua influenza si esercitò soprattutto nei paesi vicini alla Francia, anch’essi francofoni.
Il code civil francese del 1804, tecnicamente È un riuscito punto di equilibrio tra casistica e astrattezza, un esempio azzeccato di “giusto mezzo”. È strutturato in norme brevi, generali ed astratte, atte a comprendere una quantità di casi concreti È il frutto di una serie di norme specifiche, redatte in modo dettagliato Contiene una normativa ampia, concepita per far fronte a tutti i casi che si possono presentare nella vita sociale.
Il code civil francese del 1804, d) Abolisce i fedecommessi solo per quanto riguarda grandi patrimoni Non ritiene che i fedecommessi siano dei vincoli alla libertà economica, e li lascia sussistere Limita i fedecommessi a vantaggio della sola nobiltà napoleonica Abolisce le manomorte e i fedecommessi.
Il code civil francese del 1804 è stato definito come Il codice dell’eguaglianza Il codice della proprietà Il codice della libertà civile Il codice della brevità.
Alla caduta di Napoleone, nel 1814, il code civil del 1804 I vecchi sovrani, restaurati, detestarono questo strumento giuridico e ne cancellarono la memoria Poté rimanere in vigore in Francia ed in altri territori (Renania, Belgio, Genova ecc.) e fu copiato in altri Fu dappertutto emendato delle norme più “inaccettabili” (divorzio) e rimase in vigore ovunque Fu subito abrogato dappertutto.
Secondo il code civil francese del 1084, In caso di rifiuto senza ragione dell'autorizzazione maritale a compiere atti, la moglie Poteva ricorrere al giudice Poteva convocare il “consiglio di famiglia” Poteva far ricorso al proprio padre e, in mancanza, a membri della sua famiglia di origine Non aveva rimedi giuridici.
Per il code civil francese del 1804 il divorzio, presso il giudice Era esperibile da parte del marito ed anche della moglie Era esperibile dalla moglie solo se dimostrava di aver subito evidenti maltrattamenti Era esperibile solo da parte del marito Era esperibile dalla moglie solo se rappresentata dal proprio padre.
A seguito delle conquiste napoleoniche, i giuristi di gran parte d'Europa Devono confrontarsi con il code civil e con le novità che comporta (etero integrabilità ecc.) Devono confrontarsi con il code civil salvo, appunto, che per gli istituti espunti dal suo testo per non urtare troppo le sensibilità locali Devono confrontarsi con il code civil, ma nella versione ampiamente modificata ad uso delle tradizioni locali possono fare a meno di confrontarsi con il code civil, che non è applicato fuori di Francia.
Finita l’epoca napoleonica e subentrata la Restaurazione, Le classi borghesi e proprietarie, soddisfatte del ritorno sul trono dei sovrani restaurati, si sarebbero adattate facilmente al ritorno in vigore delle antiche leggi, di cui avevano già sperimentato la bontà ed efficacia. Le classi borghesi e proprietarie non avrebbero lottato per il mantenimento in vigore del code civil, salvo che per taluni istituti specifici (parità ereditaria, libertà di contrattare ecc.) di cui avrebbero chiesto l’integrazione nelle vecchie leggi, reintrodotte nuovamente. Le classi borghesi e proprietarie avrebbero considerato come secondario il problema del mantenimento in vigore delle leggi civili francesi, chiedendo piuttosto ai loro vecchi sovrani la concessione di ‘costituzioni’ che permettessero loro di partecipare alla vita politica. Le classi borghesi e proprietarie, ormai avvezze ad apprezzare i benefici del code civil, avrebbero lottato contro i sovrani restaurati per conservarlo in vigore.
01. In Renania, il code civil napoleonico del 1804: Non entrò mai in vigore Entrò in vigore automaticamente al momento dell’annessione alla Francia, ma fu abolito dappertutto nel 1814, al momento della partenza dei Francesi. Entrò in vigore ma solo parzialmente, e congiuntamente con il diritto consuetudinario locale Entrò in vigore automaticamente al momento dell’annessione alla Francia, e restò in vigore come “diritto renano” sino all’emanazione del Codice civile tedesco nel 1900.
02. La fortuna del code civil napoleonico dipese Dalle profonde innovazioni che esso conteneva Dalle vittorie napoleoniche e dalla bontà del testo Dall’abolizione dei diritti feudali Dall’introduzione del divorzio.
03. Agli occhi delle classi borghesi europee il code civil napoleonico poteva rappresentare, nel primo quindicennio dell’Ottocento Un’imposizione determinata dai conquistatori francesi, che non faceva altro che creare problemi e conflitti con le secolari tradizioni giuridiche locali (es. in Italia, quella dei “dottori” e della aderenza al diritto comune). Un’inversione di tendenza nel segno di un regresso rispetto al diritto precedente, sul quale generazioni e generazioni di giuristi si erano formati. Un modesto progresso rispetto al diritto civile precedente, ma con grandi punti interrogativi quanto alla sopravvivenza, che si auspicava da ogni parte, del diritto romano/comune tradizionale. Il superamento di un vecchio diritto frammentato e complicato, nonché il ‘nuovo’ nel campo giuridico, economico, sociale all'insegna della razionalizzazione e semplificazione giuridica, della libertà economica e dell'ordine sociale.
04. Si verificò un fenomeno di imitazione del code civil, una volta finita la tempesta napoleonica (1814), con la sconfitta di Bonaparte e l’abrogazione di tutte le leggi francesi? No, in nessun caso. Fu ripudiato il modello ‘codice” e non vi furono imitazioni. No. SI fecero nuovi codici da parte dei sovrani restaurati, che però nel loro contenuto si guardarono bene dal seguire lo schema francese del code civil. No. Dappertutto si rimisero in vigore le leggi romane nell’interpretazione dei dottori del diritto. E in Piemonte tornarono in vigore le “regie costituzioni”. Si. In Italia, ad esempio, il Codice civile napoleonico, pur abolito dappertutto tranne che a Genova fino al 1837, fu imitato dalla gran parte degli stati italiani preunitari: da Napoli a Parma a Modena al Piemonte.
05. Ai giuristi e magistrati dei paesi europei annessi all’impero napoleonico (1804-1814), L’introduzione obbligatoria del code civil francese dovette porre un problema di conciliabilità con la loro tradizione giuridica: pertanto lo applicarono, ma tenendo conto del loro patrimonio giuridico, dei principi del diritto romano/comune e nello spirito di esso. Sembro giusto passare dalla tradizione del diritto romano/comune al code civil. Quindi abbandonarono totalmente il diritto romano/comune ma continuarono ad applicare il loro diritto consuetudinario locale (codificato in raccolte compilative scritte). L’introduzione obbligatoria del code civil francese dovette sembrare una ‘seccatura’ fastidiosa, che interferiva con la loro tradizione giuridica: non lo applicarono affatto. Dovette sembrare logico abbandonare subito e totalmente il loro bagaglio giuridico preesistente e abbracciare totalmente, in via esclusiva, il code civil francese del 1804.
Jacob Birnbaum, giudice della corte d’appello di Treviri, il massimo organo giudiziario della Renania napoleonica, in un suo scritto sostenne che Il testo del Codice civile era completo e non era possibile trovarvi lacune. In caso di lacune nel teso del codice, o per aiutare nel ragionamento volto a adottare la decisione finale, il magistrato dovesse pur sempre far ricorso al vecchio diritto. Anche in caso di lacune si dovesse trovare la soluzione normativa per analogia con altre norme dello stesso codice, senza ricorrere ad altre fonti del diritto. In caso di lacune si sarebbe potuto ricorrere, tutt’al più, ad un numero molto ristretto di principi di fondo di diritto naturale e di equità.
Il code civil poté essere adottato, durante il periodo napoleonico (1800-1814), fuori di Francia: Solo nei territori tedeschi, nel resto dell’Europa conquistata essendo inapplicabile In Belgio e Olanda senza alcuna modifica adattativa. Nel resto d’Europa fu impraticabile per la differenza di tradizioni giuridiche In Italia, in buona parte della Germania, nell’odierno Belgio e in Olanda, nei territori svizzeri, nel granducato di Varsavia e in Catalogna Solo in Italia, nella sua versione originale.
08. Pertanto, il problema del binomio accettazione-resistenza al Codice civile francese del 1804 si pone nei termini seguenti: Accettazione totale, nel senso che la classe dei giuristi, conscia della insostenibilità di applicare ulteriormente un diritto romano/comune e consuetudinario secolari, lo abbandonò totalmente ed abbracciò il code civil come UNICA fonte di diritto. Resistenza, nel senso che di fatto lo si disapplicò in favore del “vecchio diritto”. Accettazione ed applicazione del Codice civile, ma nello spirito “tradizionale” di una nuova fonte del diritto etero-integrabile (come le precedenti), ricorrendo all’impiego dell’armamentario del diritto romano/comune in caso di interpretazioni di norme o di lacune nel testo Resistenza, nel senso che la classe dei giuristi era conscia dell’esistenza, in ogni ambito territoriale, di un diritto consuetudinario codificato, più consono alle esigenze locali; e quindi vi diede preferenza rispetto all’applicazione del “nuovo” Codice civile francese.
09. Alcuni Stati europei, pur non accogliendolo o applicandolo ipso facto, si ispirarono molto strettamente al Codice civile del 1804, durante il periodo napoleonico, nel redigere proprie codificazioni civilistiche: Il Regno di Napoli (1808) Il regno di Baviera (1812) Il Granducato del Baden (1806) Il regno d’Italia (1806).
01. I magistrati. In Renania e non solo in Renania, in periodo napoleonico, nei tribunali e nelle corti di appello ci si orientò per una applicazione del diritto civile In funzione del nuovo code civil napoleonico, ma sena escludere, come strumenti interpretativi e come ausilio in caso di lacune normative, il tradizionale diritto romano/comune Secondo il Codice civile napoleonico, ma riferendosi anche all’equità e ai principi di diritto naturale Non discostandosi dalla tradizione giuridica Secondo il nuovo code civil napoleonico, testo esauriente e che poteva dissipare ogni dubbio interpretativo.
02. Chi fu a teorizzare e difendere, nel primo quindicennio dell'Ottocento, la possibilità di applicare il codice civile, nello “spirito tradizionale” del pratico del diritto abituato a lavorare su più fonti del diritto? Lo stesso Portalis, nella sua “Introduzione” al testo del Codice civile Franz von Lassaulx Il magistrato renano Jacob Birnbaum Il francese Jean-Guillaume Locré.
03. Applicare il Codice civile ma senza dimenticare di attingere al diritto romano/comune insito nella lunga tradizione giuridica tedesca (e quindi anche renana) significava, per i magistrati dei territori renani in età napoleonica tra il 1800 e il 1814 (e segnatamente per la corte di appello di Treviri), Un libero uso delle fonti normative disponibili, che però non era in contrasto con gli obblighi del giurista in quanto contemplava l’applicazione dello strumento-code civil. Un’aperta ribellione giuridica e politica, visto che il Codice civile vietava ogni possibile etero integrazione Un modo di procedere conforme alle direttive ed istruzioni ricevute dal potere politico. Era naturale che il giudice pensasse con la propria testa! Una applicazione del nuovo Codice civile napoleonico, certo. Ma nello spirito del lavoro secolare del giurista: un giurista abituato ad avere a che fare, da molto tempo, con una pluralità di fonti (tra cui il diritto comune primeggiava) e che non poteva dimenticarle dall’oggi al domani.
04. Negli otto anni di vita della sua esistenza (1808-1814), alla “scuola di diritto” (école de droit) di Coblenza, diretta dal Lassaulx e incaricata di formare giovani giuristi al diritto francese, ai laurearono 600 studenti 140 studenti 459 studenti 118 studenti.
Nel 1805, il giureconsulto francese Jean-Guillaume Locré aveva visto nel code civil Il simbolo della chiarezza giuridica, e del progresso, nel ripudio delle tante vecchie e divisive consuetudini locali Una efficace compilazione giuridica da conciliarsi con la tradizione del diritto romano/comune. Un progresso moderato sulla strada dell’unificazione civilistica, che non avrebbe dovuto però sopprimere le consuetudini locali di Francia Una pericolosa involuzione che allontanava la Francia dalle sue consolidate tradizioni giuridiche.
Dopo l’annessione alla Francia napoleonica, il decreto consolare 14 Fruttidoro X (1° settembre 1802) prevedeva per la Renania un’organizzazione giudiziaria Separata, con le magistrature e i tribunali tradizionali, ma posti sotto la sorveglianza di un “tribunale di revisione” in ultima istanza, incaricato di cassarne le decisioni illegittime. Separata, con le magistrature e i tribunali tradizionali, esistenti al momento dell’annessione Uguale a quella francese, ma lasciando in funzione i giudici di pace (di prima istanza) esistenti prima dell’occupazione e dell’annessione Uguale a quella esistente nel resto della Francia, senza eccezioni.
Prima di essere annessa ufficialmente alla Francia, la Renania fu occupata militarmente. In che anno? E in quanti dipartimenti fu divisa? 1801-6 1798-4 1802-3 1799-4.
08. Due illustri giuristi di area renana, Karl Salomon Zachariae (autore di un “manuale del diritto civile francese edito nella sua università di Heidelberg nel 1809) e Franz von Lassaulx, direttore della scuola giuridica (école de droit) di Coblenza, valutavano il Codice civile napoleonico come Una codificazione del tutto nuova e innovativa nel suo contenuto, rispetto alla tradizione giuridica precedente Una codificazione strettamente calcata sulla consuetudine di Parigi, di cui riprendeva fedelmente le norme e gli istituti Un testo che risentiva dell’influenza del diritto comune, al punto che, per Lassaulx, il diritto romano era la prima e la principale fonte del codice napoleonico. Una codificazione che non faceva che mettere in pratica le teorie francesi di diritto naturale dei giuristi Domat e Pothier.
09. Quale fatto internazionale permise la definitiva annessione della Renania alla Francia post-rivoluzionaria/napoleonica? La pace di Presburgo del 1809 La vittoria napoleonica ad Austerlitz (1805) La pace di Lunéville del 1801 La vittoria dei francesi sugli austro-prussiani a Valmy (1792).
I parricidi, nel Codice penale francese del 1810, erano soggetti ad una pena corporale aggiuntiva, consistente Nel taglio delle mani Nell’applicazione, notte e giorno, di “ceppi” (=pesanti catene) Nella marchiatura a fuoco, sorta di indelebile riconoscimento del reo Nell’esposizione in pubblico, incatenati e alla gogna.
Il Codice penale francese del 1810 Non contempla la pena di morte Contempla la pena di morte solo per il reato di attentato alla persona dell’imperatore Contempla ben 39 figure di reato passibili di pena di morte Contempla la pena di morte, ma essa non fu mai eseguita nella pratica (disapplicazione di fatto).
Il regno d’Italia napoleonico, grazie al Romagnosi, ebbe un suo proprio codice di procedura penale. Ma mancava un elemento importante rispetto a quello francese: L’istruttoria preliminare La fase del dibattimento, risolvendosi il processo direttamente in sede istruttoria (condanna o assoluzione) La detenzione in attesa del giudizio La giuria.
Il Codice penale francese del 1810 Prevedeva che il magistrato infliggesse la pena giostrando tra un minimo ed un massimo edittale Imponeva al giudice di motivare il verdetto, qualora scegliesse di discostarsi dalla pena, fissa, prevista per il reato Prevedeva, come per quelli precedenti del 1791 e 1795, la fissità della pena Seguì l’esempio del Codice penale del 1791, che già consentiva al magistrato di optare tra un minimo ed un massimo di pena.
Nel Codice penale francese del 1810 Il reato tentato è punito in modo più grave di quello consumato, trattandosi di istigazione La figura del tentativo di reato non è menzionata, poiché ritenuta superflua ai fini della sanzione. Il reato tentato è punito come quello consumato Il reato tentato è punito in modo meno grave di quello consumato.
Il codice di procedura penale francese del 1808 Contemplava un processo di tipo inquisitorio ed un’istruttoria segreta Contemplava, per la difesa, la possibilità di prendere visione da subito degli atti del processo. Contemplava un processo di tipo accusatorio, ma una fase istruttoria calcata sull’Ordonnance criminelle di Lugi XIV Contemplava un processo di tipo accusatorio ed un’istruttoria non segreta.
La parte dei reati (“parte speciale”) del Codice penale francese del 1810 Moltiplicava le figure di reato, ma introducendo delle notevoli mitigazioni di pena Fu improntata alla ferrea tutela dell’assetto sociale in chiave di severo “law and order” napoleonico Riprendeva molte delle figure di reato già previste dal Codice penale del 1791 Si ispirava al criterio della mitezza, all’insegna della rieducazione del reo.
Il Codice penale francese del 1810, nel primo titolo del terzo libro Trattava dei reati contro la religione Trattava dei reati contro le pubblica fede Riguardava i reati contro lo Stato Trattava dei reati commessi a danno di privati cittadini.
Il codice di commercio francese del 1807 elencava quali erano gli atti di “commercio”. Cioè ad esempio Cambi, operazioni di banca, mediazioni Affitto, contratto di mandato, rappresentanza Patto leonino, rescissione contrattuale, azione di rivendicazione, datio in solutum e pro solvendo Compravendita immobiliare, mutuo, locazione d’opera.
Il Codice penale francese del 1810 Si suddivideva in quattrocentottanta quattro articoli ripartiti in quattro libri Era estremamente succinto, suddividendosi essenzialmente in due parti e 226 articoli. Si componeva di tre libri, senza parte generale. 484 articoli Si componeva di cinque libri e di una parte generale.534 articoli.
Per gestire l’ordine pubblico urbano e rurale, la Francia post-rivoluzionaria e napoleonica A partire dal 1798 creò un corpo di “gendarmeria” Poteva contare sul pronto intervento di reparti militari Si servì ampiamente delle forze di polizia Aveva ben presto creato una “guardia civica” volontaria.
Il Codice penale napoleonico del 1810 Fu un codice dalle pene dure, fatto per reprimere banditismo e atti di brigantaggio anche rurali Fu un codice più mite dei quelli, precedenti, del 1791 e 1795 Fu un codice più mite dei quelli, precedenti, del 1791 e 1795, e NON prevedeva la pena di morte Fu un codice che prendeva in considerazione il principio di rieducazione del reo.
Il Codice penale napoleonico del 1810 Includeva, oltre alle varie categorie di reati, anche sanzioni di carattere amministrativo pecuniarie. Prevedeva una bipartizione dei reati Contemplava solo la categoria più grave, quella dei crimini, demandando le infrazioni minori a leggi speciali. Prevedeva una tripartizione dei reati.
Il codice di commercio francese del 1807 Non prevedeva alcuna forma di sanzione detentiva per il fallito indebitatosi Prevedeva l’arresto per debiti, solo per dolo: se il fallimento si fosse verificato senza dolo del fallito, questi sarebbe stato liberato. Prevedeva l’arresto per debiti, in sintonia con quanto prevedeva anche il Codice civile per i debiti derivanti da obbligazioni non commerciali Prevedeva l’arresto per debiti sempre e comunque, in ogni caso in cui si fosse verificato l’indebitamento del fallito.
I tribunali di commercio, previsti dal codice di commercio francese del 1807 Erano composti da magistrati delle corti di appello, che formavano una sezione specializzata per ogni dipartimento Erano composti da commercianti Erano composti da giudici dei tribunali civili, specializzati in materia commerciale Erano composti da cittadini, estratti a sorte nelle medesime liste utilizzate per la formazione delle giurie.
Il codice di commercio francese del 1807 si divideva in quattro libri che trattavano il commercio per via di terra, il commercio marittimo, il fallimento e..... I singoli contratti commerciali La cambiale La giurisdizione commerciale L’assegno.
L’elencazione degli atti di commercio nel codice di commercio francese del 1807 Trasformava il diritto commerciale, da diritto “dei commercianti” soggettivo, in un diritto degli “atti di commercio” oggettivo, indipendente dallo status di chi li compiva Determinava in modo chiaro la competenza dei tribunali di commercio Serviva essenzialmente a determinare lo spartiacque tra applicazione del codice di commercio da un lato e del Codice civile dall’altro Simboleggiava il venir meno delle corporazioni di mestiere, avvenuta con la Rivoluzione.
In caso di controversia tra un semplice cittadino ed il convenuto, che era un commerciante, L’attore doveva convenire il commerciante dinanzi al tribunale civile. Ma il tribunale civile doveva in ogni caso applicare il codice di commercio Spettava all’attore-cittadino scegliere a quale tribunale rivolgersi. Se fosse andato in quello di commercio si sarebbe applicato comunque il Codice civile, ed invece il codice di commercio solo per quanto in quello civile non contenuto (cioè i contratti commerciali) L’attore doveva convenire il commerciante di fronte al tribunale di commercio in ogni caso. Il diritto applicabile dipendeva dalla materia oggetto di controversia La scelta del tribunale competente dipendeva da un organo paritetico, neutro. Il diritto applicabile dipendeva dalla materia oggetto di controversia.
In caso di controversia tra un commerciante (attore) ed un cittadino (convenuto), Valeva il codice di commercio, di fronte al tribunale di commercio Si applicava il Codice civile, ma era competente il tribunale di commercio Si applicava il codice di commercio napoleonico, ma di fronte al tribunale civile Si applicava il Codice civile napoleonico, di fronte al tribunale civile (che conosceva delle cause commerciali in appello).
il codice di commercio napoleonico del 1807 Era di pari importanza rispetto al code civil Alla lunga, acquisì più importanza del Codice civile perché seppe presentarsi all’appuntamento della società industriale con una normativa specifica Ebbe meno importanza rispetto al Codice civile. Come codice di affari e capitale mobiliare, conteneva una normativa speciale, “di classe” rispetto a quella, generale, del Codice civile Era più importante perché più importante socialmente era la borghesia industriale rispetto a quella fondiaria.
Il codice di commercio napoleonico del 1807 Affonda le sue origini nello “ius mercatorum” medievale Ha come precedenti diretti l’ordonnance del commercio del 1673, quella del 1681 e la sua revisione del 1782. Ha i suoi precedenti in normative consuetudinarie regionali Non ha precedenti nella storia giuridica francese.
22. ll Codice di procedura civile napoleonico, del 1807, Deriva da una semplice razionalizzazione e modernizzazione delle vecchie Ordonnances di Luigi XIV; non contiene norme riguardanti l’organizzazione giudiziaria Introduce i principi di oralità e pubblicità dei dibattimenti Rappresenta un ritorno al passato dell’antico regime, senza alcuna innovazione di rilievo. Rappresenta una novità rivoluzionaria, come il code civil.
23. Durante il periodo napoleonico (1800-1814), Furono emanati il Codice civile (1804) e il Codice di procedura civile (1807) Furono emanati cinque codici: civile, di procedura civile, penale, di procedura penale e di commercio All’emanazione del Codice civile si accompagnarono normative speciali per renderlo applicabile nei vari paesi conquistati dalla Francia napoleonica Fu emanato il solo Codice civile, nel 1804.
24. Nei primi articoli del Codice penale francese del 1810 Sono garantiti i diritti di stampo illuminista (nullum crimen sine lege, irretroattività ecc.) Sono garantiti i diritti di stampo illuminista, ma ciò non impedì l’uso di una severa legislazione derogatoria, spesso basata su giudizi sommari Non vi è traccia di diritti garantisti di stampo illuminista La menzione dei diritti di garanzia è incompleta. Non vi figura, ad esempio, il principio di irretroattività della legge penale.
Il codice penale austriaco del 1852 era un codice severo per la misura e tipologie delle pene; prevedeva però la pena di morte solo per l'attentato alla persone dell'imperatore; accoglieva la tripartizione dei crimini severo; prevedeva la pena di morte per varie fattispecie e accoglieva la bipartizione dei reati severo per la tipologia delle pene; ma non prevedeva la pena di morte - accoglieva la bipartizione dei crimini severo; prevedeva la pena di morte per varie fattispecie e accoglieva la tripartizione dei reati.
01. Nel Codice civile austriaco del 1811 Essendo destinato ai variegati e differenziati domini austriaci, rese indipendente il credo religioso dall’esercizio dei diritti privati: “la diversità di religione non ha alcuna influenza sui diritti privati “. La religione cattolica e quella protestante rivestivano grande importanza ai fini del godimento e dell’esercizio dei diritti in esso contenuti. Ma non quella ebraica, che era fonte di impedimenti vari. Le popolazioni di religione ortodossa ai confini orientali dell’impero d’Austria erano ammesse a godere degli stessi diritti civili. La religione cattolica aveva grande importanza ai fini del godimento e dell’esercizio dei diritti in esso contenuti, riservati appunto ai cattolici.
02. Il Codice civile austriaco del 1811 Delinea una condizione di maggiore libertà per la donna, non soggetta all’autorizzazione maritale. Prevede il matrimonio civile ma non prevede il divorzio (almeno inizialmente) Contempla, per la prima volta nella storia codicistica, una situazione di assoluta parità per la donna. Prevede sia il divorzio che il matrimonio civile. Delinea una supremazia netta del marito, che concede alla donna l’autorizzazione maritale. Ma prevede il matrimonio civile e il divorzio Ripropone il modello autoritario e maschile della famiglia fatto proprio dal codice francese, e non prevede il divorzio, né il matrimonio civile.
Il Codice civile francese del 1804 Scaturì dalla volontà ferrea di Napoleone Bonaparte e fu accolto con favore dalla classe borghese proprietaria che vi vedeva grandi potenzialità economiche Scaturì dalla volontà popolare a seguito della Rivoluzione francese Scaturì dalla volontà ferrea di Napoleone Bonaparte. Ma non ebbe successo presso la classe borghese, inadatta a grandi cambiamenti sociali Fu votato nelle camere del parlamento ed emanato per volontà unanime del Direttorio.
Il Codice civile austriaco, “rivale” di quello francese entra in vigore 1° gennaio 1812 1° dicembre 1804 1° gennaio 1852 1° gennaio 1848.
Le norme del codice austriaco del 1811 Sono meno leggibili e più involute, scritte come sono in uno stile piuttosto arcaico Sono molto più leggibili e chiare di quelle del codice francese. Sono meno puntuali e precettive di quello francese, e permettono ad un giudice che non è (come in Francia) mero esecutore della legge di far ricorso, se del caso, all’equità Sono molto più puntuali, lunghe e precettive di quello francese, perché fanno parte dello stile e della tradizione tedesca.
Il Codice civile austriaco del 1811 Abrogava esplicitamente tutte le fonti preesistenti lasciando però la possibilità di integrazione della normativa mediante il ricorso ai “principi generali e naturali” Si proponeva di lasciare in vigore, come fonte sussidiaria, il diritto romano/comune (etero integrabilità) Fu redatto in modo tale dai suoi redattori, il Martini e il Zeiler, che una integrazione dall’esterno era sempre possibile. Non era etero integrabile da parte di nessuna fonte o normativa giuridica esterna al codice, seguendo in questo l’esempio francese.
Il Codice civile austriaco del 1811 Era molto più lungo e prolisso di quello francese; le sue norme lasciavano più spazio all’interpretazione del giudice Aveva più o meno la stessa lunghezza di quello francese, e norme egualmente precettive Era molto più breve di quello francese; le sue norme lasciavano più spazio all’interpretazione del giudice Era strutturato in articoli dalla estrema lunghezza, in questo differenziandosi dall’agile e leggibile codice francese.
Il Codice civile austriaco del 1811 Si componeva di tre parti secondo lo schema delle istituzioni di diritto romano (personae, res, actiones) Comprendeva anche parti della procedura civile Seguiva uno schema mutuato dalle raccolte di diritto consuetudinario in vigore nelle “terre ereditarie” (=acquisite originariamente) della Casa d’Austria Si strutturava secondo uno schema nuovo, che prendeva in considerazione anche parti del diritto pubblico dell’impero d’Austria.
Il Codice civile austriaco del 1811 si proponeva, tra le altre cose, Razionalizzare il diritto romano/comune, fonte giuridica per eccellenza nei territori asburgici Contrapporsi al modello del Codice civile francese Intenti di semplificazione ed unificazione del diritto civile nelle varie regioni della monarchia asburgica Mantenere inalterati, pur nella concessione di maggiori libertà civili, i privilegi della monarchia.
L’Italia unificata dopo il 1861 abbisognava di un codice unico: Ritenne che le norme del codice austriaco fossero più consone di quelle del codice civile francese alla realtà italiana Fu ben disposta a prendere come modello il codice austriaco, già rodato in alcune regioni italiane Non fu preso come modello al momento dell'unificazione italiana. Non si poteva prendere a modello il codice di quello che era stato, sino a pochi anni prima, il “nemico” politico-militare! Accolse con favore il non accoglimento, nel codice austriaco, di figure come il divorzio. Il codice austriaco abbisognava però di una traduzione esatta dei suoi precetti in italiano, e ciò pose problemi.
11. La terza parte del codice austriaco del 1811 è foriera di futuri sviluppi dottrinali molto interessanti: Contiene una casistica di contratti ben più articolata che non quella del codice francese Delinea in modo magistrale, perché completo e chiaro, l’istituto della proprietà Delinea una vera e propria teoria delle obbligazioni Con la sua disciplina generale sulla costituzione, modifica ed estinzione dei rapporti giuridici, anticipa la dottrina tedesca del “negozio giuridico “.
Dopo la fine delle guerre napoleoniche, in Germania Parte dell’opinione pubblica tedesca intravvide possibilità di unione politica sotto la guida del regno di Prussia Un segmento considerevole di opinione pubblica considerò l’unificazione politica di fatto già raggiunta, visto che si era giunti ad una “Confederazione germanica” La borghesia liberale, desiderosa di riforme costituzionali, intravvide margini di azione solo partendo da azioni e movimenti spontanei nei piccoli Stati tedeschi Al contrario, un’altra parte della borghesia liberale le vide in una guida austriaca.
La Germania usciva dalle guerre napoleoniche Frammentata politicamente, ma con un diritto civile e penale ormai unificati Frammentata politicamente e giuridicamente, più ancora che nel XVIII secolo Come una confederazione, frammentata politicamente e giuridicamente ma meno che nel XVIIII secolo. Con sistemi giuridici ancora diversificati fortemente, ma con l’assetto politico di una unitaria federazione di Stati a guida prussiana.
Dopo la fine delle guerre napoleoniche, in Germania Si poteva presagire un assetto politico basato sulle due potenze dominanti, Austria e Prussia, ognuna affiancata da Stati satelliti Si poteva nettamente immaginare uno sviluppo costituzionale nel senso di un accorpamento della maggioranza degli Stati tedeschi all’Austria asburgica Vi furono chiari sintomi, nei primi anni Trenta dell’Ottocento, di un movimento o per lo meno di una tendenza unitaria (es. unione doganale) Niente, nessun sintomo poteva far presagire una futura unificazione politica.
La gestione “vera” del diritto, intesa nel senso che ad esso diedero i pandettisti tedeschi eredi del Savigny, spettava alla classe dei Giudici Giuristi Avvocati Politici, i soli a poter varare nuovo diritto.
Il grande giurista sostenitore di una codificazione unica per la Germania, all’alba del congresso di Vienna (1814), fu Bernhard Windscheid Friedrich Karl von Savigny Anton Justus Thibaut Karl Salomon Zachariae.
Per il Savigny, un codice rappresentava Un’ottima soluzione giuridica, perché chiara e fonte di certezza del diritto Un astratto retaggio del razionalismo illuministico, come tale troppo astratto rispetto ai bisogni della società (tedesca) e fuorviante perché non badava alla realtà concreta delle società. Una buona soluzione giuridica, ma necessariamente da integrare con il diritto comune Una buona soluzione per le aree tedesche in cui era in vigore l’odiato diritto francese (“straniero”), ma solo per esse.
Che cosa postulava la scuola storica del diritto, in Germania? È impossibile ricreare il diritto di un popolo, poiché è troppo differenziato su base regionale, soprattutto in Germania Il diritto va cercato nell’anima antica, nello spirito di un popolo, e non in astratte codificazioni giuridiche Il diritto di un popolo non può vivere se non distaccato dal suo assetto politico Il diritto implica per forza di cose un’unità nazionale politica. Solo quando la si raggiunge si potrà procedere ad una codificazione.
Dall’altro lato della Manica, un illustre filosofo britannico, pur minoritario, aveva sostenuto la necessità di una codificazione giuridica per il suo paese (che era di “common law”). Si chiamava John Locke Jeremy Bentham David Hume Edmund Burke.
Per il Savigny occorreva ricercare un diritto primigenio tedesco che affondasse le sue radici principalmente Nella tradizione della “recezione” (avvenuta nel 1495) del diritto comune in Germania Nella tradizione del diritto carolingio. Nell’antico diritto consuetudinario (Sachsenspiegel, Schwabenspiegel) e solo in quello Nella tradizione costituzionale che, dalla Bolla d’Oro (1356) in poi, postulava per la Germania l’elezione dell’imperatore.
La scuola storica del diritto era lo specchio giuridico di un più vasto movimento politico-letterario. Quale? Decadentismo Naturalismo Razionalismo Romanticismo.
L’opera di Savigny, “Della vocazione del nostro tempo per la legislazione e la giurisprudenza” è datata 1848 1831 1814 1815.
Quando ebbe luogo il “conflitto per la codificazione”, in Germania? Prima metà del XX secolo Seconda metà del XIX secolo Durante il periodo della Rivoluzione francese (fine XVIII secolo) Prima metà del XIX secolo.
Ben presto, comunque, circa l’opera codificatoria tedesca Il confronto con il codice francese rese il codice tedesco impopolare Si apprezzò la comprensibilità e scorrevolezza del Codice civile tedesco Ci si accorse del linguaggio difficile del BGBG, tipico di professori e tecnici del diritto. I giuristi intrapresero un’opera di correzione delle svariate imperfezioni del codice.
Il Codice civile tedesco (BGB) Resosi obsoleto e contaminato da norme di derivazione nazionalsocialista, fu abrogato dopo la Seconda guerra mondiale e sostituito con un nuovo codice È in vigore ancora oggi, ma modificato in modo profondissimo È in vigore ancora oggi con modifiche soprattutto nel campo del diritto di famiglia Fu ben presto abrogato, a seguito della disfatta tedesca nella Prima guerra mondiale.
Il Codice civile tedesco (BGB) fu varato nel 1918 1890 1910 1900.
Il Codice civile tedesco (BGB), nella sua parte generale, ebbe vasta risonanza: Accoglieva grandi novità, tra cui la elaborazione della teoria del contratto Accoglieva grandi novità, tra cui la elaborazione della teoria della capacità di agire individuale Accoglieva grandi novità, tra cui la elaborazione della teoria del “negozio giuridico” Riassumeva brillantemente i vari istituti cardine del diritto privato, che sarebbero poi stati disciplinati in dettaglio nei singoli libri.
Il Codice civile tedesco (BGB), visti i protagonisti della sua genesi, fu detto Il codice della libertà civile Il codice dei professori Il codice dei magistrati Il codice dei tecnici del diritto.
Il Codice civile tedesco (BGB) si divide in Sei libri compresa la parte generale Quattro libri, compresa la parte generale Tre libri, secondo lo schema romanistico di “personae, res, actiones” Cinque libri, compresa la parte generale.
La legge cambiaria tedesca data del 1848 1918 1930 1896.
Già prima del varo del Codice civile (BGB), la Germania si era data Un codice del lavoro, nel 1890 Un codice della navigazione, nel 1861 Un codice di commercio, nel 1861 Un Codice penale, nel 1852,.
I più noti giuristi della pandettistica tedesca furono Thibaut, Fraenkel, Zinsheimer Menger, Lassaulx von Gierke, Jhering Puchta, Windscheid.
La costruzione di un organico “diritto tedesco” da parte dei pandettisti, sulla base dell’elaborazione del diritto tradizionale tra cui primeggiava quello romano/comune, facilitò enormemente la creazione di un futuro Codice civile, i cui istituti di base erano “pronti” e si trattava solo di collocarli in un articolato organico Rivalutò le somiglianze ed analogie giuridiche con gli istituti accolti in altri codici europei, come quello francese (1804) e quello italiano (1865) sconsigliò di procedere così rapidamente alla redazione di un Codice civile nazionale della Germania non rese però facile la futura codificazione civile tedesca.
La costruzione di un “diritto tedesco” da parte dei pandettisti, sulla base dell’elaborazione del diritto tradizionale tra cui primeggiava quello romano/comune, facilitò la comprensione di figure giuridiche prima poco conosciute o utilizzate dai partici del diritto produsse la brillante creazione di nuove figure, tra cui quella del “negozio giuridico” produsse la brillante creazione di nuove figure, tra cui quella del contratto approfondì e chiarì storicamente la vicenda dell’accoglimento del diritto romano in Germania nel XV secolo.
Nell’ipotizzare un “diritto storico” in base ai loro postulati derivanti dall’insegnamento di Savigny, i pandettisti potevano rischiare anche di travisarne le fonti costitutive di peccare di eccessivo astrattismo e “metastoria” di iper-valutare il ruolo del diritto romano di disconoscerne l’effettiva vigenza nella pratica.
La concezione sostenuta dal giurista tedesco Rudolf von Jhering e da altri si chiamò giurisprudenza codicistica giurisprudenza consuetudinaria giurisprudenza dei concetti giurisprudenza degli interessi.
In particolare, il giurista tedesco Rudolf von Jhering sostenne che occorreva liberarsi dell’ingombrante tradizione romanistica la scienza del diritto doveva occuparsi degli interessi politici ed economici che la sottendevano la Germania doveva dotarsi di un Codice civile al più presto il diritto doveva essere aderente alla realtà politica del paese.
La critica rivolta dai “socialisti giuridici” ai pandettisti tedeschi consisteva nel fatto che erano politicamente allineati con i partiti conservatori dimenticavano la realtà sociale ed economica sottesa al diritto ignoravano il diritto codificato ignoravano il diritto codificato.
Nella sua opera satirica, “Serio e faceto nella giurisprudenza”, Jhering immagina un mondo ideale popolato da giuristi di tutti i generi un paradiso di giuristi astratti e dogmatici, capitanati dal Puchta un paradiso in cui vivranno i giuristi sostenitori della codificazione un inferno in cui i cattivi giuristi saranno condannati a rimanere.
Rudolf von Jhering scrisse il suo “Serio e faceto nella giurisprudenza”, opera satirica su pandettisti, nel 1900 1861 1891 1830.
Per la pandettistica, il “diritto tedesco” elaborato dottrinalmente divenne Una materia fluida ed eterogenea dai contorni indefiniti Un sistema aperto suscettibile di integrazioni e completamenti Un sistema chiuso e omogeneo (sistema iuris) Un insieme di normative tradizionali che abbisognavano di coerenza interna.
Concepire un “diritto tedesco” era, nel XIX secolo, il riflesso giuridico del Razionalismo politico Liberalismo Illuminismo nazionalismo.
Un o dei più brillanti allievi di Savigny, nella scuola della pandettistica ( o "scuola storica del diritto"), fu Joseph von Sonnenfels Karl Salomo Zachariae Gustav Hugo Anton Justus Thibaut.
Il sistema chiuso del diritto, o "sistema iuris", fu per i pandettisti... Il diritto "storico" della Germania, divenuto diritto del popolo tedesco da secoli Un sistema giuridico "tedesco" ma eterogeneo, il ci dato comune fosse quello di consentire di utilizzare al meglio le soluzioni pratiche che offriva ai tecnici e pratici del diritto Il diritto codificato, così come si presentava nelle varie parti della Germania all'indomani del congresso di Vienna Un diritto variegato, fatto di codici e di consuetudini scritte, ad uso soprattutto dei pratici del diritto.
01. Nella complessa vicenda scientifico-giuridica francese del XIX secolo, i giuristi francesi Sono bravissimi costruttori di sistemi teorici e sistematizzazioni, al pari dei loro colleghi tedeschi Facilitano interazioni notevoli tra legge, dottrina e giurisprudenza. Sono più pratici e attenti ai tribunali e meno costruttori di concetti e figure giuridiche astratte di quanto non lo siano i tedeschi. Escludono ogni possibilità di interazione tra legge, dottrina e giurisprudenza Si rifugiano nell’analisi minuziosa e specifica di singoli istituti giuridici tratti dalla codificazione civilistica, al fine di agevolarne la spiegazione e l’applicazione pratica.
La Scuola dell’esegesi in Francia, in realtà Si interessò non solo al Codice civile ma anche alla giurisprudenza del Conseil d’Etat in materia amministrativa si interessò al Codice civile ma riesumò, come possibili fonti sussidiarie di diritto, le consuetudini (coutumes) regionali Si interessò non solo al Codice civile ma anche al codice del commercio e al Codice penale Si interessò solo al Codice civile, tralasciando gli altri codici in vigore.
i giuristi della scuola dell’esegesi, in Francia Pur trovando nella figura-codice un “sistema iuris” chiuso, ne ammettevano l’influenza da parte di fattori ed elementi esterni (politica, economia) Erano alla ricerca di una costruzione teorica che permettesse loro di racchiudere tutto il diritto positivo nella codificazione, ad esclusione di altre fonti normative Trovavano nella figura-codice quel “sistema iuris” nazionale, chiuso e completo che i loro colleghi pandettisti, in Germania, avevano trovato nel composito “diritto storico” della loro patria. Davano alla giurisprudenza delle corti supreme (corte di cassazione, Consiglio di Stato) la massima importanza nell’evoluzione e maturazione del diritto, anche codicistico.
I giuristi della Scuola dell’esegesi, in Francia (prima-seconda metà del XIX secolo) Lavoravano servendosi di vaste trattazioni teoriche, come quella del Zachariae Lavoravano essenzialmente sulle fonti storiche del diritto Evitavano la formulazione di costruzioni teoriche generali, e lo strumento più in voga in quel periodo era il commentario al codice o a parti di esso Prediligevano costruire sistematizzazioni giuridiche di largo respiro, non da ultimo a causa dell'influenza tedesca.
Con il passare dei decenni, i giuristi francesi del XIX secolo cominciano però ad aprirsi, nella loro analisi codicistica, ai portati e contributi della giurisprudenza, alla quale furono molto attenti. Tale indirizzo di “dialogo” dottrina -giurisprudenza si dovette principalmente, all’inizio, All’opera di Cambaceres e Portalis All’opera di Merlin de Thionville All’opera di Merlin de Douai All’opera di Aubry e Rau.
Il modo di operare codice-centrico francese, dal XIX secolo, poté svilupparsi anche, nel corso dei decenni Guardando all’aspetto “teleologico” del codice (=le finalità delle norme in esso contenute) Guardando agli interessi socioeconomici che le norme codicistiche proteggevano Sulla scia di un metodo “sistematizzante” di taglio teorico, grazie all’opera di Aubry e Rau Sulla scia di un metodo “storicizzante”, sempre grazie ad Aubry e Rau.
I giuristi della Scuola dell’esegesi, in Francia Seguirono da vicino gli sviluppi delle vicende della dottrina tedesca, e in particolare il dibattito sulla codificazione Concepirono il mondo del codice francese come un sistema aperto e integrabile inaugurarono un vero e proprio “tipo” francese d’interpretare il Codice, basato su lunghe opere di commento per ciascuna disposizione Si rifecero alla tradizione francese delle “coutumes” per meglio comprendere il Codice civile del 1804.
Il metodo esegetico ottocentesco dei giuristi francesi fu visto dai suoi critici, specie “di sinistra” Come una corrente di burocrati del codice, intenti a fare continue affermazioni di rispetto per la lettera della legge e per la volontà del legislatore Come una corrente reazionaria politicamente e intenta a rendere immobile la legge esistente Come una corrente avulsa dal contesto storico del diritto, che si muove ed evolve al di fuori e al di là del codice Come una corrente di giuristi legata al mantenimento del potere politico esistente.
I giuristi francesi Aubry e Rau furono molto influenzati, nel loro metodo di lavoro, Dalla metodologia del tedesco Bernhard WIndscheid Dall’opera di Merlin de Douai « Recueil des questions de droit » Dalla pandettistica tedesca, i cui postulati e metodi essi accolsero in blocco Dall’opera fortemente sistematizzante, dedicata al Codice civile, di Salomo Zachariae.
I giuristi della Scuola dell’esegesi, in Francia Ritennero di dovesi concentrare sullo studio del codice, in quanto, di fatto, fecero coincidere quest’ultimo con il diritto per eccellenza Si ispirarono, nelle loro analisi, ai principi di diritto naturale che, a loro parere, avevano profondamente permeato di sé la codificazione Ritennero di dover guardare al di là del codice, inglobando nella loro analisi tutti i segmenti del dritto (consuetudini, decisioni giudiziali ecc.) Ricostruirono anche loro un “mondo strico” del diritto francese, che era stato precedente al Codice civile.
Agli albori del XIX secolo, con il trionfo delle teorie giuridiche illuministiche e del tipo-codice, Si considerò marginale e puramente applicativo-meccanico il ruolo dei giuristi e soprattutto dei magistrati (bouche de la loi), in una chiave di lettura legicentrica Si valutò il diritto privato come diritto primigenio, molto più importante delle altre branche del diritto (penale, commerciale ecc.) Venne enormemente valutato il ruolo del giurista e del magistrato, come interpreti essenziali della nuova codificazione Non si dimenticò affatto il diritto precedente, essenziale serbatoio di concetti e istituti cui ispirarsi.
01. In Italia, con l’eccezione della Sicilia e della Sardegna fuori dal controllo napoleonico (vi si rifugiarono, sotto tutela britannica, le case regnanti borbonica e sabauda), il code civil francese del 1804 fu introdotto Sia nei territori che erano stati annessi all’Impero direttamente (Piemonte nel 1802, Parma e Piacenza nel 1805, Toscana del 1808, Lazio nel 1810), sia nei regni “autonomi”: il regno d’Italia con capitale Milano e il Regno di Napoli. Per questi ultimi, l’entrata in vigore avvenne rispettivamente nel 1806 e nel 1808. Solo nei regni “autonomi”, e satelliti: il regno d’Italia con capitale Milano e il Regno di Napoli. Per questi ultimi, l’entrata in vigore avvenne rispettivamente nel 1806 e nel 1808. Altrove rimase in vigore il diritto romano/comune. solo nei territori annessi all’Impero francese direttamente (Piemonte nel 1802, Parma e Piacenza nel 1805, Toscana del 1808, Lazio nel 1810). Non altrove. Solo nel Piemonte, in quanto fu considerato il territorio che, per la sua vicinanza alla Francia, era il più simile e si confaceva di più all’introduzione del Codice civile senza “scosse” e problemi di adattamento.
Il “Codice per lo Regno delle due Sicilie” entrò il vigore il 1° settembre 1820 entrò in vigore il 1° settembre 1819 (nel frattempo il code civil francese era rimasto in vigore, stralciato dal divorzio) entrò in vigore il 1° settembre 1821, subito dopo i moti insurrezionali del '21 entrò in vigore il 1° settembre 1819 (nel frattempo il code civil francese era rimasto in vigore, ivi compreso l’istituto del divorzio).
È certo che taluni istituti del Codice civile francese del 1804 urtarono sensibilità politiche e sociali, specie nei territori non francesi in cui fu imposto. Ad esempio La patria potestà, limitata rispetto alla tradizione precedente La comunione dei beni, contraria alla tradizione italiana Il divorzio (si chiese di stralciare dal testo) e la comunione dei beni L’eguaglianza giuridica e l’assenza di vincoli alla capacità economica di vendere, comprare, negoziare ecc.
Si sperò che Napoleone accettasse versioni “locali” di codici civili, che fossero alternative al code civil del 1804. Il giurista lombardo Alberto De Simoni era stato l’autore di un fallito “Progetto di Codice civile della Repubblica Italiana” (1802-1805) che Non ammetteva il divorzio in modo assoluto Ammetteva il divorzio ma solo “a denti stretti”, in casi di grave condanna penale del coniuge Introduceva anche in Italia la comunione dei beni Introduceva anche in Italia l’eguaglianza successoria fra figli maschi e femmine.
A Napoli, Gioacchino Murat (cognato di Napoleone e re dal 1808 al 1815) tentò tardivamente Di presentare un suo progetto alternativo di “Codice civile del regno di Napoli”, adattato alle esigenze del suo regno (niente divorzio, limitata parità ereditaria, patria potestà costante ecc.) Di fare adottare il Codice civile ma introducendovi norme sull’enfiteusi e la mezzadria, molto praticate nell’economia agricola del sud Di bloccare l’introduzione del Codice civile napoleonico Di far adottare il code civil senza divorzio.
Durante la Restaurazione, il codice civili in Italia fu abrogato dappertutto? Si, tranne che a Napoli No, rimase in vigore in generale perché considerato intrinsecamente buono nonostante la caduta di Napoleone e il ritiro dei francesi Si, tranne che negli Stati italiani (Modena, Piemonte) che nel Settecento avevano adottato delle “compilazioni” giuridiche, ormai superate. Qui rimase in vigore Si, tranne che a Genova.
07. Durante la Restaurazione Gli Stati italiani che nel Settecento avevano adottato delle “compilazioni” giuridiche, abrogarono il code civil ipso facto, riesumando il “vecchio” diritto (accadde in Piemonte o a Modena). Altri Stati invece optarono per una nuova sistemazione del diritto civile, accettando l’idea del modello/codice, e nominando commissioni legislative volte a preparare codici ad hoc Fu rifiutata dappertutto l’idea del modello-codice, perché troppo “straniera” e frutto dell’opera degli “invasori” Fu avanzata, da taluni giuristi liberali, l’idea di un “Codice civile italiano” che potesse essere adattato, con i debiti adeguamenti, da tutti gli Stati della penisola Si volle ritornare all’antico, che ciò significasse risuscitare le vecchie compilazioni oppure una normativa frammentaria preesistente (come la Toscana).
Il testo del “Codice per lo Regno delle due Sicilie” era suddiviso In cinque parti, corrispondenti ai cinque codici francesi: civile, penale, di procedura civile, di procedura penale e di commercio. In quattro parti: civile, penale, di procedura civile, di procedura penale unicamente in tre parti, corrispondenti alla tripartizione civilistica romana di “personae, res, actiones” Solo in due parti: diritto civile e procedura civile. Le altri partizioni del diritto erano affidate a codici ad hoc.
Nel “Codice per lo Regno delle due Sicilie” Il “cittadino del Regno” era l’unico protagonista in assoluto del codice Risuscitavano quei corpi intermedi (Chiesa, comuni, corporazioni) spazzati via dalla codicistica francese (che riconosceva il solo rapporto Stato-individuo); Si perpetuava lo sfavore francese, già del code civil, dei c.d. “corpi intermedi” tra Stato e cittadino. Una parte della normativa civilistica comprendeva pene detentive.
Nel “Codice per lo Regno delle due Sicilie” Si adottò la comunione dei beni tra gli sposi, come regime esclusivo. Si concesse la scelta del regime patrimoniale, ma non si fece menzione alcuna dell’istituto della dote Fu eliminato il divorzio; restava il matrimonio civile, parallelo e prioritario rispetto a quello religioso, e si disciplinò la separazione dei beni Furono eliminati sia il divorzio che il matrimonio civile.
Nel “Codice per lo Regno delle due Sicilie” Si vietò ogni forma di etero integrabilità. Era l’inizio della moderna codificazione, ed era la fine dell’era del diritto comune. Si mantenne una etero integrabilità, ma limitata alle “consuetudini generali e locali”. Si mantenne, ovviamente, la etero integrabilità da parte delle fonti del diritto romano/comune tradizionali. Il codice seguiva così la tradizione italiana delle compilazioni Si mantenne una etero integrabilità, ma limitata ai principi generali del diritto naturale.
Nel ducato di Parma, che nel 1814 il congresso di Vienna aveva assegnato a Maria Luisa d’Austria, moglie di Napoleone, La parte penalistica non fu oggetto di codificazione immediata, rimanendo affidata a leggi speciali si preferì elaborare quattro distinti codici, proprio come in Francia: codici dedicati al diritto civile, alla procedura civile, al diritto penale e alla procedura penale, tutti emanati fra il 1820 ed il 1821. Si scelse la strada “tradizionale” di emanare un codice unico per tutte le branche del diritto Si unificarono in un solo testo, del 1820, il diritto e la procedura civile.
13. Nel ducato di Parma, affidato dalla Restaurazione a Maria Luisa d’Austria, la normativa civilistica Perpetuava la discriminazione tra maschi e femmine nelle successioni (come necessaria conseguenza dell’istituto della dote), ma limitava la patria potestà a 21 anni (salvo per il consenso parentale al matrimonio: 24 anni) e la diseredazione Perpetuava la discriminazione tra maschi e femmine nelle successioni e la patria potestà perpetua Eguagliava maschi e femmine in sede ereditaria, ma conservava la patria potestà perpetua Eguagliava maschi e femmine nelle successioni, poneva termine alla patria potestà con la maggiore età dei 21 anni (salvo per il consenso parentale al matrimonio: 24 anni) e limitava la diseredazione.
Divenendo parte dell’impero d’Austria, dal 1° gennaio 1816, il regno Lombardo-veneto Vide l’introduzione di due normative civilistiche separate, l’una per la Lombardia e l’altra per il Veneto (reintroduzione degli Statuti della Repubblica di Venezia) Vide l’introduzione del codice austriaco del 1811 (influenzato dalle teorie del diritto naturale) Non ebbe mutamenti giuridici di rilievo per almeno un ventennio vide l’introduzione dei codici austriaci prerivoluzionari, e segnatamente del Codex Theresianus.
Nel 1810, quando la pax napoleonica regnava su pressoché tutta l’Europa continentale, conquistata o egemonizzata, Le autorità francesi, o filofrancesi, avevano elaborato (e si proponeva di applicare) progetti alternativi di codici civili “ad hoc” per le regioni conquistate o egemonizzate, più confacenti alle loro tradizioni. il code civil francese vi era stato introdotto sic et simpliciter Il Codice civile francese non era ancora stato introdotto, perché bisognoso di adattamenti Il Codice civile francese era stato introdotto, ma con profondi adeguamenti rispetto al modello originale francese (per es. niente divorzio, separazione di beni tra i coniugi, limitata parità ereditaria maschio-femmina.
Ferdinando Dal Pozzo, piemontese, ex presidente della corte d’appello di Roma dal 1810 al 1814, Chiese di essere reintegrato immediatamente nella magistratura del regno di Sardegna pur proclamandosi filofrancese Si dichiarò d’accordo con le scelte giuridiche operate dal vecchio re di Sardegna Propose un mantenimento in vigore totale delle leggi francesi, in vari scritti editi dal 1818 al 1833 (tra cui gli "Opuscoli") Svolse una critica approfondita del sistema giuridico e politico della Restaurazione negli “Opuscoli di un avvocato milanese originario piemontese” del 1818.
Il codice civile Pisanelli, primo codice italiano, entrerà in vigore Il 1° gennaio 1861 Il 1° gennaio 1866 Il 1° gennaio 1865 Il 1° gennaio 1870.
Dopo il ritiro delle truppe francesi nel 1814 e l’avvento della Restaurazione, a Modena Si abrogò subito il Codice civile francese. Ritornarono in vigore le Costituzioni modenesi del 1771 e il ducato di Modena non ebbe mai un nuovo codice Si giunse ad un Codice civile, ma estremamente tardi: nel 1851. E il codice modenese ricalcava quello parmense, salvo che includeva nel suo alveo un quarto libro sul commercio. Si mantenne in vigore il Codice civile francese, emendato di divorzio e comunione dei beni Si giunse ad un Codice civile ma estremamente tardi: nel 1859, alla vigilia della fuga del duca e dell’arrivo delle truppe piemontesi.
04. Dopo il ritiro delle truppe francesi nel 1814 e l’avvento della Restaurazione, in Piemonte Si ordinò il ritorno immediato e totale al vecchio diritto, cioè alle “Leggi e Costituzioni” del 1723 e 1770. Si emanò subito una serie di leggi provvisorie volte non ad abrogare, ma ad adattare la legislazione napoleonica, in vigore da anni, al nuovo regime politico (abolizione del divorzio, della comunione dei beni ecc.) Il vecchio re Vittorio Emanuele I, tornato sul trono, I ritenne opportuno mantenere in vigore stabilmente la legislazione napoleonica: una sua cancellazione dopo oltre un decennio di vigenza avrebbe provocato problemi enormi di certezza del diritto e conflitti di leggi Si ripristinò il diritto penale e processuale del vecchio regno, ma mantenne in vigore la legislazione civilistica francese (code civil).
Per un rinnovamento giuridico del regno di Sardegna post-napoleonico, occorrerà attendere: L’avvento al potere di Camillo Cavour, primo ministro (1852) L’avvento al potere di re Carlo Alberto, nel 1831. L’avvento sul trono di re Carlo Felice (1821) L’avvento sul trono di re Vittorio Emanuele II (1849).
Dopo il ritorno del re di Piemonte Vittorio Emanuele I, nel 1814, le più aperte menti giuridiche del Regno, in disaccordo con il nuovo regime reazionario, non tornarono più in patria. Tra questi vi fu Massimo D’Azeglio Luigi Montiglio Ugo Vincenzo Botton di Castellamonte Ferdinando Dal Pozzo.
Il “Codice per gli Stati di S.M. il re di Sardegna” fu promulgato nel 1853 Nel 1821 nel 1849 nel 1837.
08. Il successivo guardasigilli dopo il Cassinis fu il salentino Giuseppe Pisanelli (ministro nel governo Farini-Minghetti, 1862-1864): egli riesumò un suo progetto di Codice civile, ma prima di presentarlo alle camere Lo sottopose all’esame del sovrano, che nominò un’apposita commissione di giureconsulti di sua fiducia e diede poi parere favorevole Attese che la capitale d’Italia, da Torino, si spostasse a Firenze (1864) Lo sottopose all’esame del Consiglio di Stato, che diede parere tecnico favorevole Lo sottopose all’esame di cinque commissioni di eminenti giuristi (a Torino, Firenze, Milano, Napoli, Palermo) per fare in modo che assumesse la veste di un Codice civile veramente “italiano”.
09. Dopo il ritiro delle truppe francesi nel 1814 e l’avvento della Restaurazione, in Toscana Rimase in vigore il code civil, ma fu abrogato il severo Codice penale francese del 1810 Vennero emanate leggi specifiche in tema di famiglia e successioni tra il 1814 e il 1815 e rimasero in vigore brandelli di codice napoleonico solo in tema di contratti e ipoteche. L’abolizione quasi totale del code civil fece ritornare in vigore la legislazione tradizionale toscana precedente. Vennero emanate leggi specifiche ad hoc in tema di famiglia e successioni tra il 1814 e il 1815, ma per il resto rimase in vigore il code civil francese Rimase in vigore il code civil: ma fu emendato di molte parti “sgradite”, come il divorzio, la comunione dei beni, la parità ereditaria di maschi e femmine, la patria potestà limitata nel tempo. Fedecommessi e feudalità non furono ripristinati.
10. Il primo progetto di Giovan Battista Cassinis fu presentato nel giugno del 1860: Costituiva un punto di equilibrio e di compromesso tra i codici preunitari italiani: non vi era il matrimonio civile, ma vi era parità successoria. La donna era sottoposta ad autorizzazione maritale. Vigeva eguaglianza civile. 4 libri, 2236 articoli. 4 libri, 2236 articoli, introduzione del matrimonio civile e parità successoria tra maschi e femmine. E abolizione dell’autorizzazione maritale, con la donna che acquisiva piena capacità di agire. Progetto conservatore, diviso in tre libri, non recava traccia del matrimonio civile né della parità ereditaria. La potestà paterna era perpetua, con diritto di correzione. 4 libri, 2236 articoli. Era un progetto in quattro libri, 2236 articoli, che ricalcava da vicino la struttura e il contenuto del code civil francese. Incluso l’istituto del divorzio, che il progetto contemplava.
11. Al momento delle annessioni della Lombardia e delle altre regioni italiane del centro Italia, dopo la seconda guerra di indipendenza (1859-1860), e durante i mesi che portarono all’unità d’Italia (17 marzo 1861) Vi saranno forti opposizioni lombarde e toscane al codice sardo, volte a preservare il loro diritto civile e la loro tradizione giuridica. I lombardi erano restii ad abbandonare il codice austriaco, che ritenevano superiore al testo sardo per il maggiore progressismo (eguaglianza successoria, divorzio, matrimonio civile, patria potestà limitata ecc.). La Francia di Napoleone III propose al governo piemontese di reintrodurre in Italia il code civil del 1804 come soluzione “di compromesso”, già sperimentata nella penisola italiana un cinquantennio prima Non vi saranno problemi, in attesa di un codice unitario, ad estendervi l’applicazione del codice albertino preunitario. Vi saranno opposizioni unanimi all'applicazione del codice sardo, prime fra tutte quelle provenienti dallo stesso Piemonte. I più illustri giuristi piemontesi propendevano per un nuovo Codice civile italiano, subito.
La partizione del “Codice per gli Stati di S.M. il re di Sardegna” Si allontanava dallo schema romanistico tradizionale per includervi anche norme penali specifiche Seguiva lo schema tradizionale, di impostazione romanistica, ma includeva anche, per la prima volta, la disciplina del commercio Si allontanava dallo schema romanistico tradizionale per includervi altri istituti Seguiva lo schema tradizionale, di impostazione romanistica e del “code civil”, su persone, beni, e “dei vari modi con cui si acquista la proprietà”.
Di stampo tradizionale, il “Codice per gli Stati di S.M. il re di Sardegna” si componeva di 2181 articoli e quattro libri 2246 articoli, cinque libri 2415 articoli e tre libri più un capitolo preliminare 2415 e cinque libri.
Il “Codice per gli Stati di S.M. il re di Sardegna” conteneva una novità interessante: Parificava maschi e femmine ai fini della successione Proclamava la libertà di religione Obbligava il giudice a seguire, in caso di lacune, i “principi generali del diritto” Disciplinava la nuova figura del negozio giuridico.
01. Tra gli spunti che, da fine secolo sino a tutti gli anni Venti del Novecento, indussero a procedere verso un nuovo codice civile italiano, vi furono L’opinione, rivelatasi poi maggioritaria, secondo cui fosse opportuno integrare la disciplina commerciale in un futuro codice civile: ma anche L’esempio del moderno BGB tedesco, fonte di nuovi istituti derivanti della felici creazioni della scuola tedesca e da imitare anche in Italia La questione sociale, l’esempio del BGB tedesco, la volontà di unificare diritto civile e commerciale. Ma anche, dagli anni Venti, la volontà del regime fascista di avere un “suo” codice in cui inserire la “sua” dottrina dei rapporti tra capitale e lavoro (=il corporativismo della “Carta del lavoro” del 1926). Essenzialmente l’opinione, rivelatasi poi maggioritaria, secondo cui fosse opportuno integrare la disciplina commerciale in un futuro codice civile, superando ogni bipartizione e formando un unico codice-civile-codice commerciale Essenzialmente la “questione sociale”, implicante il superamento di una codificazione meramente incentrata sulla proprietà per passare a meglio tutelare il fattore-lavoro. Era, questo, un motivo assolutamente prevalente per i giuristi sensibili all’applicazione socioeconomica delle norme.
02. Il codice civile Pisanelli del 1865 Non si discosta dalla sistematica tripartita (tre libri) dei progetti di codice che l’avevano preceduto, e neanche, ovviamente, dal prototipo del code civil napoleonico del 1804. Accoglie una bipartizione (due libri) della sistematica, che contempla a) persone, e b) proprietà Si divide in quattro libri, l’ultimo essendo dedicato alla normativa commerciale È un codice onnicomprensivo della materia civilistica e, nell’ultima parte, include anche la materia processuale.
Il codice civile Pisanelli del 1865 Ammetteva il divorzio ed il matrimonio civile Introduceva il matrimonio civile. Non però il divorzio (progetti in tal senso erano naufragati). Introduceva il matrimonio civile. Ma subordinava rigorosamente la sua celebrazione alla preventiva celebrazione di quello religioso Non faceva menzione del divorzio, e neanche del matrimonio civile. In ciò seguiva così i codici della Restaurazione. Il matrimonio civile sarà introdotto in Italia successivamente.
04. La dottrina giuridica civilistica dopo il codice civile Pisanelli Appare imitatrice ed epigona delle creazioni della scuola tedesca della pandettistica È dominata dall’indirizzo francese della scuola dell’esegesi codicistica, che applica al nuovo codice È animata dai fautori del c.d. “socialismo giuridico”, che da fine secolo criticarono il codice Pisanelli come strumento agnostico, totalmente insufficiente a tutelare le classi lavoratrici. È piuttosto conservatrice ed insensibile alla tematica sociale, che già era stata avanzata in Germania da Anton Menger e dai fautori della “giurisprudenza degli interessi”.
Dopo il codice civile Pisanelli, il nulla legislativo in Italia? No: il varo del codice di commercio nel 1882, e la legislazione sociale, (attività di riforma extra codicem dagli anni 80 dell’Ottocento a tutto il periodo giolittiano) No: il varo del codice di commercio nel 1882 No: la legge cambiaria e quella sull’assegno, extra codicem rispetto al Pisanelli Si, nessun intervento in assoluto sino ai primi del Novecento.
Uno dei punti scottanti era il riconoscimento dei figli naturali e/o adulterini. Nel codice civile Pisanelli: Concedeva un termine ai figli naturali-adulterini per ottenere il riconoscimento a fini successori, premessa per la parificazione Concedeva ipso facto ai figli naturali-adulterini, in sede successoria, un usufrutto sul quarto dei beni del de cuius Parificava in tutto e per tutto i figli legittimi a quelli naturali-adulterini. Sussisteva discriminazione tra figli legittimi e naturali-adulterini, che peraltro superata solo in anni recenti (riforme del diritto di famiglia anni Settanta del ‘900).
IL codice civile Pisanelli Prevedeva autorizzazione maritale solo per atti eccedenti l’ordinaria amministrazione. Non prevedeva nessun tipo di arresto per debiti. Prevedeva autorizzazione maritale, ma subordinata alle decisioni del “consiglio di famiglia” già oggetto di specifica previsione nel code civile francese. Non prevedeva nessun tipo di arresto per debiti. Prevedeva autorizzazione maritale (sarà abolita solo nel 1919). Prevedeva anche l’arresto per debiti, abolito però nel 1877 Non prevedeva autorizzazione maritale, secondo l’esempio del primo progetto Cassinis.
08. Nel codice civile Pisanelli Il regime patrimoniale dei coniugi era la comunione dei beni, sulla falsariga del codice civile francese. Nasceva la figura del testamento olografo; al coniuge superstite (spesso la donna) era finalmente concesso l’usufrutto legale sui beni dell’altro coniuge. Il regime patrimoniale dei coniugi rimaneva quello della separazione, con obbligo della dote. Nasceva la figura del testamento olografo; al coniuge superstite (spesso la donna) era finalmente concesso l’usufrutto legale sui beni dell’altro coniuge. Il regime patrimoniale dei coniugi rimaneva quello della separazione, con obbligo della dote. L’unica forma successoria rimaneva quella legale. Al coniuge superstite (spesso la donna) era negato ogni diritto sui beni dell’altro coniuge, oggetto esclusivo di successione in linea diretta Il regime patrimoniale dei coniugi rimaneva quello della separazione, con obbligo della dote. Solo il testamento redatto dinanzi a notaio (e non quello olografo, che sarà introdotto solo nel 1942) aveva validità successoria. Al coniuge superstite (spesso la donna) era finalmente concesso l’usufrutto legale sui beni dell’altro coniuge.
Il codice civile Pisanelli Aboliva in toto sia la potestà correzionale del padre che la disparità ereditaria maschio/femmina, creando parità senza distinzione di sesso La potestà correzionale del padre non subiva limitazioni sensibili rispetto ai codici preunitari, e la disparità ereditaria maschio/femmina era mantenuta La potestà correzionale del padre subiva limitazioni. Ma la disparità ereditaria maschio/femmina era mantenuta La potestà correzionale del padre subiva limitazioni, mentre si stabiliva che a succedere all’ascendente erano i figli legittimi, maschi e femmine, “senza distinzione di sesso”.
Nel codice civile Pisanelli Scompariva del tutto la patria potestà. Restavano solo l’obbligo di “rispettare” le persone del padre e della madre e, come segno di tale rispetto, appunto, gli “atti rispettosi”, con i quali per ben tre volte i figli maggiorenni dovevano chiedere al padre il consenso matrimoniale. Restava una patria potestà “lunga”, che si prolungava sino ai 30 anni di età del figlio, maschio o femmina Scompariva la patria potestà perpetua, come anche gli “atti rispettosi”, con i quali per ben tre volte i figli maggiorenni dovevano chiedere al padre il consenso matrimoniale. Ora, la semplice maggiore età dei 25 anni per l’uomo e dei 21 per la donna bastava per unirsi in matrimonio. Restava la patria potestà perpetua, come anche gli “atti rispettosi”, con i quali per ben tre volte i figli, sempre soggetti al padre, dovevano chiedere al padre il consenso matrimoniale.
11. Il codice civile Pisanelli del 1865 Non contiene una disciplina della persona giuridica – tale possibilità fu scartata come superflua in sede di discussione del progetto preliminare -, in ciò seguendo dunque il modello del codice civile francese Disciplina la persona giuridica, per la prima volta in Italia in assoluto. Sintomo del fatto che si riscoprivano i “corpi intermedi” tra Stato e cittadino (associazioni, fondazioni ecc.), che il Codice civile napoleonico aveva ignorato con sfavore. Disciplina la persona giuridica, come già aveva fatto il codice napoletano del 1819: sintomo del fatto che si riscoprivano i “corpi intermedi” tra Stato e cittadino (associazioni, fondazioni ecc.) che il Codice civile napoleonico aveva ignorato con sfavore. Rinvia specificamente a leggi ordinarie ad hoc in materia di disciplina della persona giuridica.
12. Il codice civile Pisanelli del 1865 Non assegna pienezza di diritti ad ogni straniero, ma solamente a quello appartenente ad uno Stato con cui il regno d’Italia intrattenga relazioni diplomatiche (presenza, in quella fase non ancora compiuta del Risorgimento, di tanti italiani non residenti nel regno come i veneti, i laziali, i trentini ecc.). Assegna pienezza di diritti allo straniero anche se non ha domicilio nel regno d’Italia ed anche in assenza di reciprocità (presenza, in quella fase non ancora compiuta del Risorgimento, di tanti italiani non residenti nel regno come i veneti, i laziali, i trentini ecc.). Assegna pienezza di diritti allo straniero, purché domiciliato nel regno, ed anche in assenza di reciprocità (presenza, in quella fase non ancora compiuta del Risorgimento, di tanti italiani non residenti nel regno come i veneti, i laziali, i trentini ecc.). Assegna pienezza di diritti allo straniero, purché domiciliato nel regno, ma solo a condizione di reciprocità.
13. Il codice civile Pisanelli del 1865 è Un codice relativamente moderno Il cui protagonista, soggetto di diritto, è il “cittadino” e non più il “suddito” dei retrivi codici italiani preunitari. Ma la titolarità di diritti è subordinata all’esercizio della religione cattolica, che lo Statuto albertino continua a definire “religione di Stato” Un codice tradizionale, in cui il soggetto di diritto è unicamente il “regnicolo” abitante nel regno d’Italia Un codice tradizionale che riserva diritti unicamente ai sudditi italiani delle regioni oggetto dell’unità del 1861, lasciando impregiudicata la sorte di futuri “sudditi italiani” Un codice moderno Il cui protagonista, soggetto di diritto, è il “cittadino” e non più il “suddito” dei retrivi codici italiani preunitari. E ciò, indipendentemente dal culto professato.
14. La premessa al codice civile Pisanelli del 1865 di 12 articoli incentrata sulle “Disposizioni sulla pubblicazione, interpretazione ed applicazione della legge in generale”, conteneva un elemento interessante La norma già vista nel codice albertino circa il rinvio ai “principi generali del diritto” in caso di dubbi o lacune testuali La possibilità di far rinvio al legislatore stesso in caso di dubbi o lacune testuali Il richiamo alle norme consuetudinarie delle varie regioni italiane come fonte di possibile integrazione del codice La possibilità di etero integrare il codice Pisanelli tramite le norme del diritto romano/comune in caso di dubbi o lacune testuali.
Il codice civile Pisanelli del 1865 Si incentra sulla persona e sull’uguaglianza giuridica, e si compone di 2147 articoli Si impernia, con i suoi 2147 articoli, sulla normativa della famiglia e dei contratti, con innovazioni e non rispetto al passato Si incentra, con i suoi 2147 articoli, sul diritto civile e commerciale Si impernia sulla proprietà, si compone di 2147 articoli.
Il 30 novembre 1940 il Consiglio dei ministri italiano deliberò Di mutuare dalla legislazione tedesca taluni principi comuni ai due paesi in materia sociale. di attribuire alla Carta del lavoro “autorità di principi generali dell’ordinamento e di premessa al Codice civile”. di fissare i principi fondamentali dell’ordinamento fascista in un nuovo testo. di riformare profondamente la Carta del lavoro del 1926.
All’indomani della Prima Guerra mondiale Gli eventi bellici del 1915-18 non potevano non ripercuotersi su segmenti importanti del diritto quali quello di famiglia, specie in materia di assenza, morte presunta, status matrimoniale, figli illegittimi. Inoltre, vi fu l’annessione, nel 1918, di territori ex austroungarici (ove non vigeva l’autorizzazione maritale ma esisteva il divorzio e il regime trascrittivo della proprietà). Da ultimo, vi fu anche la ripresa dell’attività di riforma legislativa nell’immediato dopoguerra con l’abolizione dell’autorizzazione maritale. Le necessità ricostruttive del paese segnarono una battuta di arresto rispetto ad altre tematiche, prioritarie L’annessione, nel 1918, di territori facenti parte dell’ex impero austroungarico (ove non vigeva l’autorizzazione maritale ma esisteva il divorzio e, in tema di trasferimento della proprietà, il regime trascrittivo) resero urgente un processo di riforma civilistica e adattamento del codice Pisanelli L’esempio delle codificazioni civilistiche degli altri paesi europei rese evidente l’arretratezza e inadeguatezza di quella italiana, spingendo così per un processo di riforma.
03. Quanto alla riforma del codice Pisanelli verso un codice civile nuovo, Avviene in modo settoriale e soprattutto molto lentamente. E si pensa di procedere, sin da subito, unificando diritto civile e commerciale Avviene in tempi molto rapidi. Ma si vogliono separare diritto civile e commerciale. Avviene in modo settoriale e molto lentamente. Ma soprattutto, sino al 1940 non si pensa ad un impianto nuovo che possa ricomprendere in un solo testo la disciplina civilistica e quella commerciale. Avviene molto rapidamente. E si pensa di procedere, sin da subito, unificando diritto civile e commerciale in un solo codice.
04. Oggigiorno emergono con forza altre fonti del diritto, non necessariamente nazionali ma fortemente condizionanti le legislazioni statali: La Carta dell’ONU e la successiva legislazione in materia di diritti umani Il WTO (=OMC) produce un’importante normativa in materia commerciale internazionale, che gli Stati non possono ignorare La normativa in settori prodotta da Organizzazioni settoriali dell’ONU (OIL, OMS); nonché quella, pattizia, proveniente dal Consiglio di Europa in tema di educazione, cultura ecc. La legislazione sui diritti umani, ma soprattutto quella dell’UE, vincolante per gli Stati membri e innovativa in settori importantissimi del diritto civile (tutela dei consumatori, concorrenza, agricoltura, libertà di circolazione ecc.).
05. Già 1930, il giurista Vittorio Scialoja poté presentare al guardasigilli Alfredo Rocco Un progetto di primo libro intitolato “Delle persone e della famiglia”, che sarebbe entrato in vigore il 1° luglio 1939 con quasi tre anni di anticipo rispetto alle restanti parti del codice UN primo progetto della parte di codice dedicata a proprietà ed obbligazioni Un primo progetto, completo, di Codice civile Un primo progetto di Codice civile senza la parte dedicata alla normativa commerciale.
06. Oggigiorno, in materia codicistica, I codici (civili ed altri) racchiudono ancora la quasi totalità della materia civilistica “classica”, ma non di quella commerciale e bancaria. I codici (civili ed altri) racchiudono ancora la quasi totalità della materia civilistica e commerciale La materia civilistica è sempre più oggetto di disciplina giurisprudenziale, e come tale ha una maggioritaria sua presenza extra codicem Notevoli segmenti di legislazione, pur sempre di produzione statale, si ritrovano fuori dai codici civili stessi (es. Legge cambiaria, legge sull’assegno, sul, fallimento ecc.).
07. Tutti gli altri libri del nuovo Codice civile del 1942, tranne il primo, sono presentati al re d) Nel 1938 Nel 1938 Nel 1940 Nel 1942 Nel 1941.
08. In anni più vicini a noi, giuridicamente, Fenomeni come la “Brexit” sono stati determinati da disaccordi tra Stati e UE anche in materia di legislazione europea di carattere commerciale, sentita come troppo invasiva. Si è rifiutata in blocco la legislazione europea nell’intento di ritornare a normative civilistiche esclusivamente nazionali Si è assistito a tentativi di creare un “diritto comune europeo” in materia civile (ad esempio, il progetto della “Commissione Lando”) Si sono levate voci di protesta (es. nel Regno Unito) contro la supremazia della legge e della giurisprudenza della UE.
09. Forse non è sbagliato pensare che, Lo strumento-codice ha avuto il suo apice nell’epoca delle “compilazioni” e “consolidazioni” del secolo XVIII, allorquando tali testi normativi si presentavano come omogenei e racchiudenti tutta la materia giuridica Lo strumento-codice ha avuto il suo apice nell’epoca d’oro delle Rivoluzioni di fine secolo XVIII, per poi declinare per tutto il corso del XIX e XX secolo Lo strumento-codice ha avuto il suo apice nell’epoca d’oro degli Stati nazionali (quell’epoca che fu di ‘eurocentrismo’ e che corrispose con il XIX secolo avanzato, con l’età della rivoluzione industriale e del colonialismo), per poi declinare insieme con il declino degli Stati nazionali medesimi Lo strumento-codice, come strumento giuridico dello Stato nazionale, sta rivivendo un’epoca d’oro nel tempo presente, che coincide con la messa in crisi dei valori giuridici e politici extra-nazionali e sovranazionali.
10. L’idea del guardasigilli (dal 1939) Dino Grandi Fu quella di “fondare” un codice unico, emblema dell’ideologia sociale fascista, di cui la Carta del Lavoro del 1926 era il simbolo. Accanto alla prosecuzione dei lavori sulle parti “classiche” dedicate alle obbligazioni, alla proprietà ecc. si inizia così a concepire, nel corpo stesso del codice in fieri, un libro autonomo sull’impresa e sul “lavoro”, Fu quella di accelerare ad ogni costo i tempi di approvazione di un nuovo codice civile Fu quella di non porre l’acceleratore ad un nuovo codice, dato che i precetti della Carta del Lavoro del 1926 (corporativismo, assenza di conflitti di classe tra capitale e lavoro) erano sufficienti a fondare l’ideologia sociale fascista Fu quella di incorporare nel nuovo Codice civile un libro autonomo sull’impresa e sul “lavoro”, ma solo per ragioni di maggiore chiarezza tecnica e coerenza logica.
11. Il nuovo Codice civile del 1942 ha come caratteristica: il rifiuto del divorzio e l’accoglimento, accanto al matrimonio civile, di quello ‘concordatario’ (=celebrato in chiesa e con effetti civili). Inoltre, la non-parificazione tra figli legittimi e naturali in sede successoria; La famiglia basata sulla completa parità tra i coniugi, di cui il divorzio è logico corollario, L’accoglimento, dopo tanti decenni, dell’istituto del divorzio, logico corollario dell’abolizione dell’autorizzazione maritale nel 1919. L’accoglimento, dopo tanti decenni, dell’istituto del divorzio, logico corollario dell’abolizione dell’autorizzazione maritale nel 1919, nonché di quello della completa parificazione tra figli legittimi e naturali in sede successoria.
12. Il nuovo Codice civile del 1942 ha come primo dato: La creazione di una vera propria parte generale, “alla tedesca”. La creazione di una prima parte, di carattere generale, incentrata sulle fonti del diritto derivate all’ordinamento corporativo fascista. La creazione di una teoria innovativa, di carattere generale, sul contratto come mutuo accordo tra parti a carattere economico. La rinuncia a redigere una vera e propria “parte generale” sulla falsariga del BGB tedesco del 1900. Questo perché si ritenne più opportuno attenersi allo schema asciutto del codice Pisanelli.
13. Il nuovo Codice civile del 1942 ha come caratteristica: Lo ‘scardinamento’ della tradizionale centralità “borghese” della proprietà, la cui disciplina si rinviene ora in un solo libro su sei (e gli altri libri hanno il nome degli istituti disciplinativi: successioni, contratti, obbligazioni ecc.). La centralità degli istituti della proprietà e del “lavoro”, Il mantenimento della centralità dell’istituto della proprietà, La cancellazione di gran parte della tradizionale normativa dedicata alla proprietà, tipica dei codici “borghesi”.
01. Ora, entrando nel XIX secolo, cioè nell’età dei codici, il fatto nuovo del diritto commerciale fu Che il diritto commerciale divenne un diritto “speciale” rispetto al diritto civile comune Che il diritto commerciale divenne un diritto privato non più esclusivo per determinati ceti (i mercanti), ma foriero di libertà di iniziativa economica in campo commerciale/marittimo per tutti, dato che ideologicamente le codificazioni e le nuove leggi si volevano portatrici di diritti per tutti i cittadini. Che norme del diritto civile comune, es. in tema di contratti, “penetrarono” nella normativa commerciale, dato che ideologicamente le codificazioni e le nuove leggi si volevano portatrici di diritti per tutti i cittadini. Che esso divenne l’oggetto di una normativa molto più puntuale, dettagliata e specifica, nonché cogente.
02. L’introduzione del code de commerce francese del 1807 in tutte le parti dell’Impero francese fu un trauma per le borghesie commerciali e finanziarie? Si, anche se le classi mercantili (storicamente riottose di fronte a regolamentazioni statali) poterono ricavarsi uno spazio proprio agendo, giuridicamente, tra le lacune della legge codicistica commerciale francese No, poiché era un testo funzionale agli interessi della borghesia; le sue norme spesso rinviavano ad usi e consuetudini commerciali locali, e, come il code civil regolava la circolazione della proprietà immobiliare, quello di commercio faceva altrettanto per la ricchezza mobiliare e delle merci Assolutamente sì, poiché significava perdere la propria autonomia normativa a favore di un codice statale dettagliato Assolutamente sì, poiché il code de commerce era funzionale agli interessi della sola Francia, che oltretutto negli anni dell’impero napoleonico (1804-1814) aveva imposto il dannoso blocco alle merci provenienti dall’Inghilterra.
Il progressivo intervento statale in materia commerciale, che avvenne storicamente con norme ben precise, Diede alle corporazioni di mercanti maggior forza contrattuale, in quanto protette dal potere politico Favorì l’osmosi all’interno del ceto dei mercanti, agevolandone lo svecchiamento e il ricambio generazionale Statualizzò il controllo sul diritto mercantile, che per secoli era stato gestito in proprio dal ceto dei mercanti (così come il ceto dei giuristi gestiva lo ius commune). Ridusse e semplificò enormemente il diritto commerciale.
Cos’era il Consolato del Mare? Una branca tradizionale dello ius commune, vertente sul diritto marittimo Una normativa di tipo marittimo e portuale delle repubbliche marinare italiane (Amalfi, Pisa, Genova, Venezia) del basso Medioevo, poi redatta per iscritto Norme derivanti dagli statuti marittimi delle diverse regioni del Mediterraneo, che confluirono in una sola raccolta, edita nel XV secolo e che fu per secoli la fonte scritta di un comune diritto commerciale marittimo. Una normativa sovrana del regno di Spagna che disciplinava i porti del Mediterraneo.
05. Nato nel secolo XII (e cresciuto nei secoli successivi) dapprima in città italiane, poi in varie regioni della Catalogna, della Francia, ecc., la paternità del diritto commerciale Deriva essenzialmente da categorie sociali ben specifiche, le quali per prime intrapresero un’attività finanziaria e monetaria che era l’indispensabile supporto a quella mercantile (es. comunità ebraiche). È da ascrivere alla borghesia commerciale e finanziaria, che non ebbe la necessità di una intermediazione da parte del potere politico, né di leggi speciali da questo emanate. Deriva dalla parte più intraprendente del ceto nobiliare di varie regioni d’Europa, che chiese al potere politico una legislazione speciale in materia È da ascrivere alla borghesia fondiaria e possidente, non nobile.
Il diritto commerciale, come categoria autonoma, si fa normalmente risalire allo ius mercatorum dell’età del diritto comune. Che era una secolare tradizione di consuetudini consacrate in forma scritta per i mercanti e dai mercanti stessi negli statuti mercantili. Un insieme di editti e decreti sovrani in materia commerciale Una compilazione autonoma, scritta, separata dal diritto comune Una branca del diritto comune stesso.
Il code de commerce francese del 1807 Si divideva in cinque libri: commercio in genere, commercio marittimo, fallimento/bancarotta, cambiale/assegno bancario, e giurisdizione di commercio Si divideva in due libri, che includevano il primo le varie forme di commercio (e società commerciali) e il secondo la giurisdizione commerciale. Si divideva in quattro libri dedicati al commercio in genere, al commercio marittimo, al fallimento/bancarotta e alla giurisdizione di commercio Si divideva in tre libri, quelli tradizionali del diritto civile di stampo romanistico.
Il regime giuridico del commerciante (tenuta scritture contabili ecc.) Non era disciplinato dal code de commerce del 1807, in quanto ricadeva nell’ambito del diritto civile comune, oggetto del code civil (come riflesso della più generale libertà di iniziativa privata) Era disciplinato prioritariamente nel Codice penale del 1810, in quanto rilevante ai fini di reati quale la frode commerciale, la truffa ecc. Non era oggetto di disciplina particolare, in quanto la codicistica rinviava ad usi e consuetudini in materia Era disciplinato nel code de commerce del 1807.
Il code de commerce francese del 1807 Identificava la natura del commerciante (colui che teneva scrittura contabili ecc.) e su questa base si applicava al “commerciante” soggettivamente considerato Era suscettibile di applicazione anche ai non commercianti per atti non commerciali. Faceva rinvio ad usi e consuetudini commerciali riferibili ai soli commercianti e quindi, pur essendo un codice, circoscriveva alla sola categoria dei commercianti la propria applicazione, Non delimitava il suo raggio di applicazione in modo soggettivo (cioè circoscritto ai mercanti), ma oggettivo, cioè agli atti di commercio. In altre parole, ricadevano nella disciplina del code de commerce tutti gli atti di commercio, oggettivamente considerati e da chiunque compiuti.
10. Grazie al code civil del 1804 e al code de commerce del 1807, due testi normativi separati, ma per loro natura aventi carattere generale, la disciplina del diritto privato, intesa in senso lato, Rimase circoscritta a categorie di persone ben definite (proprietari e/o commercianti) e solo ad essi Trovava particolare applicazione nei riguardi dei soggetti contrattualmente più deboli, tutelati maggiormente Non venne duplicata ma rimase unitaria Veniva duplicata a seconda dell’oggetto degli atti giuridici e non più secondo la qualifica del soggetto autore di essi.
L’Italia, per i codici di commercio preunitari, Avrà una storia preunitaria sia di accoglimento di normative commerciali nei codici civili (come a Napoli o a Parma, 1820) che di creazione di codici commerciali separati Avrà una storia preunitaria caratterizzata sempre dall’emanazione di codici civili e commerciali unici (come a Napoli o a Parma nel 1820) Avrà una storia preunitaria caratterizzata dal ritorno alla antiche consuetudini dello “ius mercatorum” extra codicem Avrà una storia preunitaria caratterizzata sempre dall’emanazione autonoma di codici commerciali separati (come quello piemontese del 1842),.
Il regno Lombardo-Veneto, per i codici di commercio Vedrà sempre la vigenza del codice austriaco del 1811, codice unico civile-commerciale Conserverà per molto tempo ancora il code de commerce francese, pur dopo il ritorno degli austriaci (1814) Vedrà la sopravvivenza di consuetudini commerciali extra codicem, di vecchia tradizione Vedrà la vigenza del codice unico austriaco del 1811. Poi, nel 1863, nel solo Veneto rimasto austriaco fu introdotto il “codice di commercio della confederazione germanica” del 1861. Codice che resterà poi nel Veneto divenuto italiano fino all’emanazione del codice di commercio italiano del 1882.
I primi esempi celebri di statualizzazione del diritto commerciale furono Le Ordonnances di commercio e della marina francesi, ad opera di Colbert Il codice della Repubblica di Venezia (Codice per la veneta mercantile marina, 1786). I codici settecenteschi del Regno di Napoli (codice marittimo, 1781) La normativa commerciale della Repubblica di Genova.
14. I mercanti medievali e di età moderna Autoregolamentavano la loro attività non solo attraverso una propria normazione, ma attraverso propri organi e propri tribunali speciali, costituendo ordinamenti giuridici particolari. Agivano essenzialmente in modo individuale, per limitare al massimo pericoli di concorrenza sleale e di frode Agivano in modo individuale, ma tessevano una serie di norme ed accordi amichevoli comuni Agivano collettivamente e corporativamente, ma si rimettevano ai poteri politici locali (es. Venezia) per la regolamentazione delle loro attività.
Il nuovo codice di commercio dell’Italia unita, Assoggettava a severi controlli amministrativi gli amministratori delle società commerciali Assoggettava al semplice assenso del tribunale la creazione delle società commerciali In virtù del principio di libertà, non poneva particolari oneri in capo agli amministratori delle società commerciali Rendeva responsabile civilmente il solo amministratore delegato di una società.
Ben presto, nell’Italia unita, ci si rese conto della insufficienza e lacunosità del vecchio codice di commercio sabaudo del 30 dicembre 1842, modellato sul code de commerce francese del 1808 ed esteso a tutta la penisola con R.D. 25 giugno 1865: In materia societaria In materia cambiaria e di disciplina dei titoli di credito In materia di commercio marittimo In materia di contratti commerciali.
Già nel 1872 fu pubblicato un progetto preliminare di nuovo codice di commercio italiano, frutto dell’assiduo lavoro triennale di una commissione governativa insediatasi nel 1869. Tale progetto preliminare (da cui scaturirà in seguito un nuovo codice) fu innanzitutto Presentato alle camere per discussione Presentato in via preventiva al re, per parere Presentato al governo per il via libera al parlamento Sottoposto al parere del mondo del diritto: corti di cassazione e di appello, ordini forensi, facoltà giuridiche, camere di commercio.
Il nuovo codice di commercio del regno d’Italia fu Approvato dal parlamento nel 1880, entrato in vigore il 1° gennaio 1881 Approvato dal parlamento nel 1881, entrato in vigore il 1° gennaio 1882 Approvato dal parlamento nel 1882, entrato in vigore il 1° gennaio 1883 Approvato dal parlamento nel 1878, entrato in vigore il 1° gennaio 1880.
Il nuovo codice di commercio dell’Italia unita, negli anni Ottanta dell’Ottocento, era ispirato tra l’altro al principio di libertà in quanto: Proclamava il principio di libertà assoluta dell’individuo-imprenditore riguardo allo Stato Consentiva la più piena libertà individuale in economia Vi si ritrovano organismi societari imperniati sull’autonomia dei privati e senza controlli amministrativi Consentiva la creazione di società commerciali senza capitali iniziali.
Il nuovo codice di commercio dell’Italia unita, negli anni Ottanta dell’Ottocento, faceva emergere anche elementi singolari, oltre al principio di libertà commerciale. Uno di questi era La scorrevolezza linguistica La volontà di garantire, anche con severi precetti, il principio della certezza del diritto nel commercio. La concisione dell’articolato Il carattere particolarmente dettagliato e precettivo delle sue norme, inteso in senso protettivo dei traffici.
Il codice di commercio italiano del 1882, tra l’altro Prescriveva la presenza fisica dei contraenti per l’accettazione contrattuale, per ragioni di garanzia. Dava forma alla pubblicità delle società commerciali mediante l’apposito Bollettino delle società per azioni. Prescriveva la presenza fisica dei contraenti per l’accettazione contrattuale, per ragioni di garanzia. La pubblicità delle società commerciali avveniva mediante apposito decreto prefettizio Consentiva forza probante all’accettazione contrattuale per telegramma. Dava forma alla pubblicità delle società commerciali mediante l’apposito Bollettino delle società per azioni, Consentiva l’accettazione dei contraenti, se del caso, mediante mandato/delega di persone di fiducia. La pubblicità delle società commerciali avveniva mediante apposita affissione all’albo della camera di commercio.
Nel nuovo codice di commercio dell’Italia unita, in realtà L’avvio della procedura fallimentare era poi sottoposto a controllo dell’autorità giudiziaria, con sanzioni penali per atteggiamenti dolosi o criminosi. L’istituto del fallimento era oggetto di una normativa generale, e non di dettaglio, demandandosene la gestione concreta ai curatori L’istituto del fallimento implicava, - vi era una norma specifica – la successiva interdizione del fallito da ogni attività commerciale per un quinquennio L’avvio della procedura fallimentare non era controllato dall’autorità giudiziaria, contrariamente al code de commerce francese del 1807.
Il codice di commercio italiano del 1882 era un codice completo: nessun istituto del diritto commerciale (cambiale assicurazione navigazione fallimento) era privo di disciplina. era un codice che per sua natura non aveva pretesa assoluta di completezza, demandandosi la disciplina di dettaglio di taluni istituti (contratti commerciali e stipulazione) agli ‘usi commerciali’ era un codice che riprendeva da vicino l’articolato del codice di commercio sabaudo del 1842, con tutti gli istituti in esso previsti era un codice che riprendeva da vicino l’articolato del code de commerce francese del 1807.
10. L’Italia unificata dal 1861 visse i suoi primi anni sotto l’impero del vecchio codice di commercio sabaudo del 30 dicembre 1842, modellato sul code de commerce francese del 1808 ed esteso a tutta la penisola con R.D. 25 giugno 1865 n. 2364 a far data dal 1° gennaio 1866. Questo codice rimarrà in vigore sino al secondo dopoguerra Questo codice rimarrà in vigore sino al secondo dopoguerra Questo codice verrà pesantemente emendato nei primi anni Venti (legge cambiaria, assegno) Questo codice rimarrà in vigore sino al 1942.
Il giurista Cesare Vivante, nella sua prolusione universitaria a Bologna del 1888 Considerò esaustiva l’elencazione delle fonti del diritto commerciale fatta dal codice di commercio Vide favorevolmente l’applicazione degli ‘usi commerciali’, derivati dalle consuetudini locali Criticò l’applicazione degli ‘usi commerciali’ anche nei contratti in cui una sola delle parti fosse un commerciante Non considerò un rischio contrattuale il fatto che gli ‘usi commerciali’ si applicassero a non commercianti.
Per il giurista Cesare Vivante, Il codice di commercio italiano consentiva un ricorso sussidiario alla normativa civilistica generale perché determinava ‘soggettivamente’ un atto come commerciale Il codice di commercio italiano tutelava eccessivamente le esigenze dei non commercianti, a scapito della libertà di commercio Il codice di commercio italiano costituiva una sorta di buon compromesso tra le esigenze dei commercianti e quelle di coloro che, non commercianti, con essi venissero in contatto Il codice di commercio italiano favoriva eccessivamente il commerciante, per via della determinazione obbiettiva di un atto come commerciale.
13. Il giurista Cesare Vivante considerava, circa il codice di commercio italiano, che Non si dovesse, per ragioni di tutela, introdurre una presunzione di commercialità’ per atti nei quali una sola delle parti avesse lo status di commerciante Il fatto di introdurre una presunzione di commercialità’ per atti nei quali una sola delle parti avesse lo status di commerciante fosse una conseguenza normale dell’attività commerciale Comunque, l’estensione della ‘presunzione di commercialità’ nel codice avesse portata limitata ad atti specifici e dunque poco invasiva quali una sola delle parti avesse lo status di commerciante Occorresse introdurre anche nel codice italiano, come in quello tedesco del 1861, una ‘presunzione di commercialità’ per atti nei quali una sola delle parti avesse lo status di commerciante.
Il giurista Cesare Vivante, circa il codice di commercio italiano, Sostenne per tutta la sua vita una netta separazione tra Codice civile e codice commerciale. Non aveva timori circa una commercializzazione del diritto privato”, dato che i codici erano separati Sosteneva che andasse ‘civilizzato il diritto commerciale’, per ragioni di tutela del consumatore Temeva la “commercializzazione del diritto privato”, vista l’invasività delle norme commerciali.
Nel XIX e XX secolo, per varare un nuovo codice (civile ma anche di commercio) si ricorse in Italia, per celerità, all’istituto Della discussione in commissione parlamentare redigente Della discussione e approvazione a camere riunite Della legge-delega al governo Del decreto-legge governativo.
Il giurista francese Albert Wahl si espresse dettagliatamente circa il codice di commercio italiano del 1882: Lo definiva “il più interessante”, degno di essere mutuato oltralpe per la sua innovatività: e segnatamente per aver demandato la materia commerciale ai tribunali civili veri e propri Lo considerò una imitazione, in meglio, del code de commerce francese, di cui biasimava talune scelte seguite anche in Italia (= giurisdizione affidata a dei professionali non togati) Fece una disamina comparata dei vari codici di commercio esistenti (francese, tedesco, austriaco, svizzero ecc.) e considerò che quello italiano era di fattura normativa inferiore a quello tedesco Lo considerò incompleto, perché ispirato da una normativa troppo generica e priva della disciplina specifica degli ‘atti di commercio’.
01. Il diritto criminale dell’età moderna si caratterizzava per l’estrema crudeltà. Tortura giudiziaria, pene corporali, pena di morte e quant’altro. La “Constitutio criminalis carolina’, varata dall’imperatore Carlo V d’Asburgo alla dieta di Ratisbona nel 1532 con efficacia territoriale per tutti i sudditi dell'Impero Andava in controtendenza, riducendo i casi di pena di morte Andava in controtendenza rispetto alla ben più dura e crudele procedura penale dei tribunali ecclesiastici Non lesinava supplizi crudeli (dalla tortura al marchio, dalla berlina ai ceppi) che peraltro erano già in uso da tempo, pressoché dappertutto, nella procedura penale dei tribunali laici ed ecclesiastici. Cercò di contemperare pene severe (morte, tortura...) con altre che servissero a rieducare il condannato (es. detenzione a tempo e non perpetua).
La tortura giudiziaria, in uso largamente in età moderna nelle procedure criminali, Fu introdotta proprio dalla Constitutio Criminalis Carolina del 1532 Fu introdotta nei tribunali penali del regno di Spagna già ai tempi di Ferdinando e Isabella (1469-1492) Esisteva già sin dai tempi del processo penale in età romana Fu prioritariamente introdotta nella procedura dinanzi ai tribunali ecclesiastici – si pensi all’Inquisizione – come strumento atto a condurre alla confessione, e pertanto in qualche modo al pentimento, dell’accusato).
Nella Francia del XVII secolo, il Ravaillac, assassino di re Enrico IV, nel 1610 Fu rinchiuso per il resto dei suoi giorni nelle celle buie della “Conciergerie” parigina, ove poi morì Fu squartato vivo e il suo corpo tagliato a pezzi e disperso. Fu condannato alla decapitazione. Fu graziato per volontà del suo successore, il giovane re Luigi XIII.
Nel XVIII secolo nasce la speranza di un nuovo diritto penale, più umano. Senza tortura, e mettendo in discussione la pena di morte. Grazie a Voltaire e il suo rivoluzionario “Prix de la justice et de l’humanité”, pubblicato a Ginevra nel 1778 J.J. Rousseau con il suo “Contratto sociale” del 1762 (lo Stato, cui l’uomo ha ceduto parte della sua libertà, non può togliergli la vita) C. Beccaria, con “Dei delitti e delle pene”, 1764. Montesquieu, con l’ «Esprit des Lois» del 1748.
Per Beccaria, in particolare, la pena doveva essere Severa, servire da vero deterrente. Ma temporanea Legale, proporzionata, umana. Giustificata legalmente e non arbitraria Tendere unicamente alla rieducazione del colpevole per reinserirlo in società.
Giuseppe II d’Austria si accinse ad una riforma penale che razionalizzasse la Constitutio Criminalis Theresiana del 1769 (che a sua volta derivava e aveva parzialmente rimpiazzato la ‘Carolina’ del 1532). La riforma si sostanziò essenzialmente nell’abolire la pena di morte dalla “Theresiana” Emanò un nuovo Codice penale valido per tutto l’impero d’Austria, denso di contenuti innovativi L’opera riformatrice non riuscì e si interruppe Fu adottato un nuovo codice, ma solo parzialmente (non abrogò se non in parte la “Theresiana”.
La pena di morte nel Codice penale giuseppino del 1787 è ancora prevista per molteplici reati (39 fattispecie) È irrogata solo per il reato di alto tradimento di ministri e alti gradi militari rimane, ma per il solo reato di sedizione contro lo Stato Viene abolita totalmente.
L’autore del codice giuseppino del 1787 fu Lo stesso Beccaria, milanese e quindi suddito dell’impero d’Austria Anselm Feuerbach Il penalista tedesco J. Mittermayer Joseph von Sonnenfels.
I lati positivi del codice giuseppino del 1787: Divieto di analogia in sede penale e trasparenza e pubblicità dei giudizi, obbligo del difensore in ogni grado di giudizio Tassatività tipicità e determinatezza delle fattispecie di reato e delle corrispondenti sanzioni, divieto di analogia, divieto di etero-integrare il testo con norme esterne (spesso vetuste). Nessun reato punito più arbitrariamente, vale a dire senza processo e senza intervento del magistrato Abolizione della pena di morte e della tortura giudiziaria, pene detentive più brevi.
I lati negativi del codice giuseppino del 1787 Incatenamento durante tutto il periodo di detenzione, in celle anguste e senza giaciglio (specie per i colpevoli di furto) Tortura giudiziaria praticata ancora troppo diffusamente L’incatenazione, la detenzione per cento anni, le pene infamanti contro persone già morte o assenti e la confisca dei beni. Reati più gravi sono puniti con pena di morte per squartamento.
Il codice successivo a quello giuseppino, cioè il codice di Francesco I del 1803/1852 Fu applicato senza eccezioni nei riguardi di tutti, delinquenti comuni o politici Fu applicato con durezza ai patrioti ungheresi nel 1849 Sarà ben conosciuto dai patrioti italiani, da Silvio Pellico in poi! Sarà ben noto ai sovvertitori dell’ordine politico nell’Impero negli anni 1848-49!.
Nel 1775, il grande penalista austriaco Joseph von Sonnenfels: Tradusse in tedesco la celeberrima opera di Beccaria “Dei delitti e delle pene” Intercesse personalmente presso l’imperatrice Maria Teresa per la grazia ad alcuni detenuti politici, condannati alla pena di morte Pronunciò una pubblica prolusione contro la pena di morte all’università di Vienna Pubblicò a Zurigo la sua opera “Sull’abolizione della tortura”.
Il codice austriaco del 1803/1852, anch’esso opera del Sonnenfels Accoglieva la tripartizione dei reati in crimini, delitti e contravvenzioni. Era esplicitamente permessa la etero integrazione della normativa codicistica d) Accoglieva la tripartizione dei reati in crimini, delitti e contravvenzioni. Era esplicitamente permessa la etero integrazione della normativa codicistica Accoglieva non la tripartizione, ma la semplice bipartizione dei reati in delitti e contravvenzioni (con relativa disciplina processuale). Accoglieva la bipartizione dei reati in crimini, delitti e contravvenzioni. La procedura era contenuta nello stesso codice). Accoglieva la tripartizione dei reati in crimini, delitti e contravvenzioni. La procedura era oggetto di un codice separato.
Il Codice penale del 1803/1852 di Sonnenfels era incentrato su innovazioni che dimostravano la sua buona volontà: Essenzialmente questo fatto: la semplice colposità non era più oggetto di severe pene, ma era invece riservata alle semplici contravvenzioni. Gli elementi di cui al punto (b) ed una Generale diminuzione ed addolcimento delle pene Essenzialmente, principio di legalità (nullum crimen, nulla poena sine lege); divieto di ogni arbitrio del magistrato nelle pene; Principio di legalità (nullum crimen, nulla poena sine lege); divieto di ogni arbitrio del magistrato nelle pene; graduazione della pena edittale tra un minimo ed un massimo; proporzionalità, personalità e pubblicità della pena; circostanze aggravanti ed attenuanti; elemento soggettivo nel reato, con sanzioni graduate in conseguenza.
15. Il Codice penale del 1803/1852 di Sonnenfels Conteneva una tipologia sanzionatoria niente affatto moderna per la sua crudeltà e pesantezza. La penalistica non misurava il proprio ‘liberalismo’ in base alla mitezza delle pene. Non menzionava più la berlina, i colpi di verga o di bastone (accessori alla detenzione) Non conteneva (era una innovazione assoluta) il lavoro forzato per i detenuti di lunga durata Moltiplicava i casi di pena di morte, per decapitazione.
16. La parte processuale del codice del 1803/1852, Ispirava la procedura istruttoria alla parità delle parti in causa (con diritto immediato alla difesa e visione delle prove a carico), ma non prevedeva una successiva fase dibattimentale Prevedeva processo inquisitorio, segretezza, prove legali precostituite niente libero convincimento del giudice, niente dibattimenti, scarsissima difesa dell’imputato Prevedeva processo accusatorio, giurie, dibattimento Prevedeva segretezza istruttoria, prove legali ma possibilità di dibattimento.
17. Anselm Feuerbach (1775-1833), alto magistrato bavarese e tra i redattori del Codice penale del regno di Baviera del 1813. Nel suo libro “Il vigente diritto penale tedesco” del 1801, Feuerbach sostenne che Il giudice non poteva essere unicamente vincolato alla norma vigente, sotto pena di ridurne l’essenziale funzione giudicante Erano l’assenza di arbitrio delle autorità e l’eguaglianza dinanzi alla legge penale a fungere da deterrente Era l’esecuzione indefettibile della pena a fungere da deterrente Non era solo l’esecuzione della pena, ma addirittura la minaccia a fungere da deterrente.
Nella procedura penale europea, soprattutto di antico regime (e di fatto, spesso, sino alla metà del XIX secolo: tranne in Francia a seguito della Rivoluzione) Si assisté ad una marcata distinzione di funzioni tra giudice e pubblico ministero. E si introdussero pubblicità e l’oralità dei processi (dibattimenti) Assenza della fase dibattimentale: il processo, segreto, si concludeva con un’istruttoria in cui era garantita la difesa dell’imputato Doppio ruolo giudicante e inquisitorio del magistrato, ma temperato da una giuria; Il giudice avrebbe conservato il suo doppio ruolo giudicante e inquisitorio; mancavano le giurie, come la pubblicità e l’oralità dei processi (dibattimenti).
Il Codice penale prussiano del 1826, poi riformato nel 1851 Avrebbe profondamente influenzato la codicistica penale italiana. Avrebbe costituito la base del coevo Codice penale austriaco SI componeva di un insieme di norme tratte da molti altri codici penali degli Stati tedeschi c) SI componeva di un insieme di norme tratte da molti altri codici penali degli Stati tedeschi Avrebbe costituito la base Codice penale tedesco del 1871.
Un fatto storico di grande importanza come la ‘rivoluzione’ del 1848 avrebbe finalmente reso possibile L’abolizione generalizzata della tortura e della pena di morte L’eliminazione delle pene accessorie alla detenzione (vergate, ceppi ecc.) L’abolizione generalizzata della tortura L’introduzione delle giurie, dei dibattimenti pubblici e dell’oralità, nonché l’eliminazione di pene feroci come le vergate, i ferri a mani e piedi ecc.
Il fratello dell’imperatore Giuseppe II, Leopoldo, che gli sarebbe succeduto nel 1790, era in quegli anni granduca di una Toscana in cui La costituzione “Leopoldina” del 1786 aveva abolito la pena di morte La costituzione “Leopoldina” del 1786 aveva ridotto i casi di tortura giudiziaria La costituzione “Leopoldina” del 1786 aveva introdotto notevoli mitigazioni di pena per la maggioranza dei reati, anche più gravi La costituzione “Leopoldina” del 1786 aveva reintrodotto la pena di morte.
01. Il Codice penale del 1810 (entrato in vigore il 1° gennaio 1811), e quello di procedura penale del 1808 Irrogavano diffusamente la pena di morte, ma contenevano pene temporanee (non perpetue) e prescrivevano pene fisse. Mantenimento dei giurati e pubblicità istruttoria. Dibattimento orale e pubblico Restringevano a pochi casi la pena di morte, contenevano pene temporanee e prescrivevano pene fisse. Mantengono i giurati e prescrivono pubblicità istruttoria. Dibattimento orale e pubblico Irrogava generosamente la pena di morte e reintroduceva pene corporali prima bandite (marchio a fuoco, il taglio della mano destra). Ergastolo. Minimo ed un massimo di pena edittali, Segretezza istruttoria, ma pubblicità dei dibattimenti e giurati (solo di giudizio) Vi era l’ergastolo (abbinato ai lavori forzati a vita). In compenso, veniva introdotto un minimo ed un massimo di pena edittali. Ma la pena di morte vi era ridotta a poche fattispecie. Pubblicità dei giudizi. Scompaiono i giurati.
Napoleone varerà il Codice penale del 1810 (entrato in vigore il 1° gennaio 1811). Un codice ispirato A intenti repressivi A mitezza Alla discrezionalità del giudice Alla rieducazione del reo.
Il Codice penale francese del 1791 Bipartizione dei reati, pene fisse, temporanee e con concessione di attenuanti, pena di morte ridotta a reati gravi Tripartizione dei reati (crimini, delitti, contravvenzioni), pene fisse, di applicazione automatica da parte del giudice, temporanee (massimo 25 anni). Pene pesanti, e morte prevista in 25 casi Bipartizione dei reati, pene variabili tra minimo e massimo, pena di morte solo per reati gravi Tripartizione dei reati (crimini, delitti, contravvenzioni), le pene variabili tra minimo e massimo, uguali per tutti, temporanee, di applicazione discrezionale da parte del giudice, pena di morte ridotta a reati gravi.
La legge francese del 16 settembre 1791 Prescriveva ai giurati regole generali cui attenersi, ma permetteva il libero convincimento del giudice nell’emanare il verdetto Riaffermava, come foriero di maggiore tutela individuale, il sistema del verdetto sulla base di prove legali Prescriveva unicamente regole e criteri generali cui attenersi per valutare le prove processuali Permetteva il libero convincimento del giudice e dei giurati senza vincolarli a emettere il verdetto sulla base di prove legali.
L’istituzione di un “réferé législatif” in Francia nel dicembre 1790 Permetteva al legislatore francese di intervenire direttamente in caso di dubbi o lacune legislative Vietava in modo tassativo al magistrato l’applicazione di una norma dubbia o bisognosa di interpretazione Permetteva a qualsiasi tribunale di rivolgersi al legislatore in caso di dubbi o lacune Permetteva al tribunale di cassazione di rivolgersi al legislatore affinché interpretasse il diritto dubbio o lacunoso.
La rivoluzionaria legge di riforma giudiziaria francese del 16-24 agosto 1790 Cambia radicalmente l’assetto della giustizia, introducendo un “Tribunal de cassation” al vertice della piramide e i tribunali di appello, sovraordinati gerarchicamente a quello di primo grado Cambia radicalmente l’assetto della giustizia, introducendo il “giudice di pace” e, tra l’altro, anche le giurie popolari di accusa e di giudizio, mutuate dai modelli olandese ed inglese. Cambia radicalmente l’assetto della giustizia, introducendo il “giudice di pace” Cambia radicalmente l’assetto della giustizia, introducendo un “Tribunal de cassation” al vertice della piramide, con facoltà di cassare gli errori di diritto.
La Declaration des Droits de l’Homme et du citoyen, dell’89, Contiene 11 articoli su 17 dedicati alla giustizia penale e va incontro ai voti di una maggiore umanità, contro arbitrii e privilegi. Consacra solo gli articoli iniziali al tema penale, tra cui l’habeas corpus È interamente dedicata, e ruota intorno alla tematica penale, come garanzia essenziale per l’individuo Tace in materia penale.
In particolare, Muyart de Vouglans (1713-1791), avvocato al parlamento di Parigi dal 1764, sosteneva rispetto all’opera di Beccaria che La pena di morte era nociva perché privava il reo della doverosa rieducazione sociale La pena di morte era nociva perché privava il reo della doverosa rieducazione sociale La pena di morte era la giusta “vendetta dello Stato”: il semplice ergastolo (come vorrebbe Beccaria) priva le parti lese della giusta riparazione, ostacola il ripetersi del crimine e non punisce il reo La pena di morte era tollerabile in una legge penale, ma solo se applicata a crimini capitali, di estrema gravità (rivolta contro i poteri dello Stato, alto tradimento, attentato alla persona del re).
Muyart de Vouglans (1713-1791), avvocato al parlamento di Parigi dal 1764, aveva tentato, nel 1766 Di diffondere maggiormente in Francia l’opera di Beccaria, fino ad allora poco conosciuta Di analizzare i pro e i contro dell’opera di Beccaria in chiave obbiettiva. Era favorevole all’abolizione della tortura, ma non a quella della pena di morte La traduzione in francese dell’opera di Cesare Beccaria “Dei delitti e delle pene” Una confutazione globale delle tesi di Beccaria, in un suo opuscolo del 1766.
Il codice “dei delitti e delle pene” francese, del 1795, era un codice soprattutto di procedura, Dovuto all’opera di Antoine Merlin de Thionville (1762-1833), apre alla pubblicità istruttoria e a quella del dibattimento. Dovuto all’opera di Antoine Merlin de Thionville (1762-1833, apre alla pubblicità istruttoria ma prevede adozione separata del verdetto senza dibattimento Dovuto all’opera di Philippe-Antoine Merlin de Douai (1754-1838), prevede istruttoria sommaria e breve e oralità e pubblicità dei giudizi nel dibattimento. Dovuto all’opera di Philippe-Antoine Merlin de Douai (1754-1838), non abbandona del tutto il modello della segretezza istruttoria. Attua il principio dell’oralità e pubblicità dei giudizi nel dibattimento.
11. La Francia di antico regime aveva Una legislazione frammentaria per via di parlamenti regionali che agivano sulla base dei principi romanistici e con arbitrio equitativo. La procedura invece si basava sull'Ordonnance criminelle del 1670 di Luigi XIV. Una codificazione penale e di procedura penale ancora non organicamente strutturate e codificate, ma frammentarie e diversificate a seconda delle regioni e della giurisprudenza locale. Una codificazione penale e di procedura penale ancora non organicamente strutturate e codificate, ma frammentarie e diversificate a seconda delle regioni e della giurisprudenza locale. Una codificazione sia penale che di procedura penale già compiute ed omogenee, grazie all'Ordonnance criminelle del 1670 di Luigi XIV.
Prima dell’unità d’Italia, la Toscana si decise alla fine ad adottare un Codice penale: lo fece Nel 1852, con Leopoldo II, e fu un codice severo, contrariamente alla tradizione toscana Nel 1852, con Leopoldo II, e fu un codice molto mite per le pene detentiva, ma con mantenimento della pena di morte Nel 1852, con Leopoldo II. Fu un codice severo derivato da quello austriaco del 1803/1851 Nel 1853, con Leopoldo II, e fu un codice molto mite, che presto avrebbe espunto la pena di morte.
Per la scuola classica del diritto penale (secolo XIX: Francesco Carrara, Giovanni Carmignani ecc.), La pena è il riflesso delle condizioni sociali in cui versa l’imputato; spesso l’indigenza determina comportamenti criminosi e va comunque commisurata alla gravità del reato La pena è il riflesso della libera scelta di delinquere, compiuta dall’individuo, capace di optare tra “bene” e “male”, delinque. Essa è individuale e proporzionata al reato. La pena ha e deve avere una funzione essenzialmente rieducativa del reo. Va quindi commisurata alla necessità del suo reinserimento nella società La pena ha e deve avere una funzione di deterrenza e di “esempio” sociale: pertanto, non vede necessariamente commisurarsi alla gravità del singolo reato.
Il primo vero Codice penale dell’Italia unità Sarà opera di Giuseppe Zanardelli ed entrerà in vigore nel 1890. Sarà opera di Pasquale Stanislao Mancini ed entrerà in vigore nel 1876 Sarà opera di Giuseppe Zanardelli ed entrerà in vigore nel 1882 Sarà opera di Pasquale Stanislao Mancini ed entrerà in vigore nel 1882.
La battaglia per l’abolizione della pena di morte in Italia, dopo l’unità Attirò grandemente l’attenzione dell’opinione pubblica e della stampa, ma molto meno quella dei giuristi Non attirò in nessun modo l’attenzione del pubblico dei giuristi Non fece registrare momenti di grande rilievo Attirò l’attenzione grazie ai penalisti raccolti intorno alla nota “rivista penale”, fondata nel 1874 da Luigi Lucchini e destinata ad un’ampia notorietà.
Dal punto di vista della procedura penale, al momento dell’unità d’Italia (1861) La grave situazione dell’ordine pubblico in talune aree del paese non ne permise l’applicazione, cui fu preferita una legislazione d’urgenza ad hoc che prevedeva giudizi sommari Si scelse sì di estendere il codice sardo del 1859, ma provvisto di una legge speciale che ne emendava la giuria per le regioni meridionali (all’epoca controllate dal brigantaggio). Si nominò una commissione legislativa congiunta volta a varare un nuovo codice. Si attuò l’unificazione mediante l’estensione alla penisola del codice sardo del 1859, con l’istituto della giuria popolare (esistente in Piemonte dal 1848).
06. Il Codice penale albertino del 1839 fu rivisto e promulgato in una nuova versione il 20 novembre 1859, entrando in vigore il 1o maggio 1860, insieme al nuovo Codice di procedura penale. Esso fu esteso (con talune modifiche) ai territori italiani che entrarono a far parte del regno sabaudo nel 1859-1860, Fu esteso anche alla Toscana, sostituendo il codice di Leopoldo II del 1853 Non fu però esteso alla Toscana, ove rimase in vigore il Codice toscano del 1853 (senza più la pena di morte). L’Italia avrebbe vissuto ancora decenni con due codici penali distinti. Ma non fu esteso all’ex regno delle Due Sicilie, ove restò ancora in vigore il codice napoletano del 1820 Fu esteso anche al regno delle Due Sicilie, ove il testo piemontese fu oggetto di ulteriori adattamenti.
07. Nel 1839 entrò in vigore in Piemonte un Codice penale che prese il nome di “codice albertino” da re Carlo Alberto. Il testo, molto fedele all’archetipo del Codice penale napoleonico del 1810, Era il più severo in assoluto tra i codici penali italiani della Restaurazione Era un codice molto severo: puniva il reato tentato come quello consumato Era un codice a cui quello toscano si sarebbe ispirato per la sua mitezza delle pene Era un codice più severo di quello toscano. La pena di morte vi era ancora prevista per molte fattispecie criminose.
La scuola positiva del diritto penale È di matrice tedesca (Franz von Liszt) e considera le circostanze socioeconomiche del reato Ha dimensione medico-antropologica grazie a Lombroso (1835-1909) e quella socio-ambientale grazie al Ferri (1856-1929). L’attenzione si sposta dalla pena alle fattezze dell’uomo-delinquente. Costituisce una variante della scuola classica: l’uomo è libero e la pena è proporzionata al reato: ma va tenuto conto di circostanze sociali ed economiche. Deriva dagli studi dei francesi A. Lacassagne (1843-1924) e A. M. Guerry (1802-1866) che studiano sia fenomeni di atavismo che statistiche criminali e ne ricavano leggi deterministiche sulle pulsioni alla delinquenza.
09. Con la Restaurazione, il regno Lombardo-Veneto Ebbe una legislazione penale ad hoc, sostitutiva di quella francese-napoleonica Vide l’applicazione del Codice penale austriaco del 1803, poi rinnovato nel 1851. Ma con profondi adeguamenti alla realtà locale Vide il mantenimento provvisorio, per un decennio, del Codice penale francese del 1810 Vide l’applicazione del Codice penale austriaco del 1803, poi rinnovato nel 1851.
Il codice Zanardelli del 1890 Si divideva in tre libri, di cui il primo era la parte generale. Quella speciale conteneva istanze garantiste dei diritti individuali Suddivideva le due parti all’interno di un unico libro e includeva, verso la fine, istanze garantiste dei diritti individuali si divideva in due libri, di cui il primo era la parte generale Si divideva in tre libri. Il primo era la parte generale. Quella speciale conteneva istanze garantiste, ma lo sciopero continuava ad essere punito.
Il codice Zanardelli del 1890, non repressivo ad ogni costo, vuole favorire invece l’emenda del colpevole, Attraverso forti misure di sconto di pena Attraverso l’istituto della riabilitazione Attraverso la libertà condizionale sotto sorveglianza di polizia, a certe condizioni Attraverso la sospensione condizionale della pena.
La legge del 1926 “Per la difesa dello Stato”, infatti, avrebbe reintrodotto, dopo più di 50 anni di non-applicazione, la pena di morte, Per reati comuni di particolare gravità ed efferatezza Per reati comuni di particolare gravità ed efferatezza, e senza possibilità di ricorso in appello Per una vasta casistica di delitti politici Per reati comuni e per una vasta casistica di reati politici.
Nel 1919 il penalista socialista, allievo di Lombroso, Enrico Ferri fu incaricato di presiedere una commissione incaricata di “aggiornare” il codice Zanardelli, Ferri presentò un suo progetto che seguiva dettami della scuola positiva (misure di sicurezza ecc.). Ma il “Progetto Ferri” fu bocciato dalle camere nel 1921 Ferri presentò un suo progetto che seguiva dettami della scuola positiva (misure di sicurezza ecc.). Ma il “Progetto Ferri” fu bocciato in commissione nel 1921. Tuttavia, la commissione si sciolse anticipatamente senza particolari risultati Ferri presentò un suo progetto di compromesso tra i dettami della scuola classica e quelli della scuola positiva. Ma il “Progetto Ferri” fu bocciato in commissione nel 1921.
Il codice Zanardelli del 1890 Non graduava la pena nel reato tentato o consumato. Ma lo faceva in caso di concorso di persone nel reato. Graduava nettamente la pena nel reato tentato o consumato. Ma non lo faceva in caso di concorso di persone in uno stesso reato. Non graduava la pena né nel reato tentato o consumato, né nel concorso di persone nel reato Graduava nettamente la pena sia nel reato tentato o consumato che nel concorso di persone in uno stesso reato.
Nel codice Zanardelli del 1890 Il reato tentato era punibile in modo egualmente severo che quello consumato La figura del tentativo scompare del tutto dal codice Perché il reato tentato fosse punibile il codice richiedeva un inizio di consumazione; Il reato tentato era sempre punibile, in ogni caso.
Oltre alla legge del 1926 “Per la difesa dello Stato”, il fascismo Oltre alla legge del 1926 “Per la difesa dello Stato”, il fascismo Non dispose particolari misure repressive extra codicem per i soggetti “pericolosi” o politicamente nocivi. Si accinse ad elaborare un nuovo codice penale che includesse misure di sicurezza per soggetti “pericolosi” o politicamente nocivi. Intraprese una riforma del codice Zanardelli che prevedesse la detenzione per soggetti “pericolosi” o politicamente nocivi. Dispose l’applicazione di misure di sicurezza amministrative (confino di polizia) per soggetti “pericolosi” o politicamente nocivi.
Il codice Zanardelli del 1890 Accoglie, seguendo la falsariga del codice penale francese del 1808, una tripartizione dei reati, divisi in base alla gravità della pena irrogata Accoglie una bipartizione dei reati in “delitti” e “contravvenzioni”, più “italiana” (codice toscano del 1853). I reati sono diversificati secondo le pene irrogate Accoglie una bipartizione dei reati in “delitti” e “contravvenzioni”, più “italiana” (codice toscano del 1853). I reati sono diversificati secondo la loro natura Accoglie, seguendo la falsariga del codice penale francese del 1808, una tripartizione dei reati, diversificati base alla loro natura e non già in base alle pene irrogate.
Nella sua relazione alle camere sul progetto definitivo del codice penale, Zanardelli evoca gli Stati che all’epoca avevano già abolito la pena di morte La Francia e il Belgio La Germania, unificatasi nel 1870 Il Portogallo e i Paesi Bassi, dopo un’abolizione di fatto che durava da dieci anni; USA e Inghilterra.
Il codice del guardasigilli (poi primo ministro) Giuseppe Zanardelli era di pregevole fattura e Rappresentava un compromesso tra i precetti delle scuola classica e positiva Accoglieva le istanze deterministiche di stampo francese Si ispirava fortemente ai precetti della scuola positiva si ispirava totalmente ai precetti della scuola classica.
La Germania, rispetto all’Italia Unificò tardivamente il suo diritto penale e quello civile Unificò rapidamente il suo diritto penale. Non viveva infatti la peculiarità italiana di due codici penali coesistenti Unificò rapidamente il diritto penale E quello civile Unificò tardivamente il suo diritto penale.
Nel Codice penale prussiano, poi tedesco, del 14 aprile 1851 Presentava pene severe. Tripartizione dei reati. La pena capitale, per decapitazione, era prevista per svariate ipotesi criminose Presentava pene relativamente miti. Bipartizione dei reati, all’italiana. La pena capitale, per impiccagione, era prevista per svariate ipotesi criminose Presentava pene relativamente miti. Tripartizione dei reati. La pena capitale, per decapitazione, era prevista in un numero di casi ridotto Presentava pene relativamente miti. Bipartizione dei reati, all’italiana. La pena capitale, per decapitazione, era prevista solo per crimini politici.
Lo storico Alberto Acquarone scrisse che l’agire del Tribunale speciale per la difesa dello Stato Non scoraggiò l’opposizione antifascista dal compiere azioni, anche audaci Si trovò spesso ostacolato da conflitti di competenza con la magistratura ordinaria Incusse timore nei potenziali oppositori, distogliendoli da azioni pratiche. Si trovò spesso ostacolato dall’azione non coordinata delle autorità di polizia.
La legge del 1926 “Per la difesa dello Stato”, avrebbe decretato l’applicazione Dell’espulsione immediata dall’Italia per membri di partiti ed associazioni non fasciste Del divieto di ricostituzione di partiti ed associazioni non fasciste Di severe pene detentive per membri di partiti ed associazioni non fasciste Di severe misure di sorveglianza per partiti ed associazioni non fasciste.
15. Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, organo essenziale del fascismo, Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, organo essenziale del fascismo, Pronunciò condanne severe nei confronti di individui ritenuti pericolosi per la sicurezza del regime. Irrogò condanne a morte, che però vennero annullate su ricorso in cassazione Seppe agire con indulgenza anche nei confronti di individui ritenuti pericolosi per la sicurezza del regime. Pronunciò 31 condanne a morte (nessuna eseguita) Pronunciò severissime condanne nei confronti di individui ritenuti pericolosi per la sicurezza del regime. Pronunciò 42 condanne a morte (31 eseguite) Pronunciò condanne severe nei confronti di individui ritenuti pericolosi per la sicurezza del regime. Ma non irrogò mai condanne a morte.
Il codice Rocco è stato profondamente modificato, epurato delle disposizioni più marcatamente fasciste, Mediante intervento del legislatore e della Corte costituzionale Mediante intervento esclusivo del legislatore Mediante intervento del legislatore e trasposizione della normativa europea e internazionale Mediante esclusivi interventi, mirati, della Corte costituzionale.
Il codice Rocco, tra l’altro, Non menzionava la pena capitale ma aumentava i casi di ergastolo e inaspriva le pene detentive principali e accessorie Non menzionava la pena capitale, diminuiva i casi di ergastolo e manteneva inalterate le pene detentive rispetto al passato codice Re-introduceva la pena di morte, aumentava i casi di ergastolo, inaspriva le pene detentive e le misure di sicurezza Non menzionava la pena capitale, diminuiva i casi di ergastolo ma inaspriva pene detentive e misure di sicurezza.
Una legge specifica, che incise nel tessuto codicistico, fu la legge 11 aprile 1974 n. 99, recante “provvedimenti urgenti sulla giustizia penale”: Non incise in modo significativo nel tessuto del codice Rocco, contrariamente alle attese Implicò una rivisitazione generale di tutta la seconda parte, quella “speciale” del codice Rocco. Fu una rivoluzione in campo penale (in tema di custodia preventiva, liberazione condizionale, limitazione dei tetti di pena ecc.) Non incise in modo significativo nel tessuto del codice, salvo che per reato aggravato e reato continuato, con tetti ai relativi aggravamenti di pena.
Nel riformare il diritto penale nel dopoguerra si operò anche extra codicem: La legislazione extra codicem di cui al punto (a) fu però oggetto a sua volta di frequenti modifiche Il codice cessò di essere l’unica fonte di diritto e si crearono svariate normative parallele (come per reati economici, falso in bilancio ecc.) La legislazione extra codicem del punto (a) fu considerata come derogatoria alle norme del codice Si cercò tuttavia di evitare normative parallele, coordinando tali leggi ad hoc e il codice Rocco.
Il codice Rocco manteneva la bipartizione dei reati e la struttura in tre libri, pur aumentando grandemente gli articoli (da 498 a 734). La parte generale (libro primo) conteneva tra l’altro La riaffermazione di istituti del vecchio codice (graduazione di pene, limitazione dei casi di responsabilità oggettiva ecc.) Un nesso ideologico netto e conclamato con il regime fascista, ai cui principi ci si ispirava Una svolta repressiva (parificazione della pena nel concorso di persone, estensione dei casi di responsabilità oggettiva, l’addizione di pene per concorso di reati) L’elencazione delle tipologie punitive, con esclusione di quella capitale.
Caduto il regime fascista nel 1945, a seguito della fine della Seconda guerra mondiale e della democrazia, Si ritenne che, con dovuti adattamenti, l’impianto del Codice Rocco potesse sopravvivere SI avvertì la necessità di riformare il diritto penale e ritornare al liberalismo del Codice Zanardelli. Non fu avvertita la necessità di ritornare al codice Zanardelli, né di riformare il codice Rocco. Si ritenne di dover creare un codice penale nuovo, moderno, alternativo al Rocco e allo Zanardelli.
Il codice Rocco, nella sua parte speciale, compiva una svolta autoritaria rispetto al passato, Fra i delitti contro lo Stato comparivano figure di reato come i delitti contro l’economia pubblica, la pubblica fede, la sanità della stirpe Fra i delitti contro lo Stato comparivano figure di reato come i reati di tipo sessuale, contro la moralità pubblica e contro il buon costume Fra i delitti contro lo Stato compariva ora, tra l’altro, anche lo sciopero, che era punibile sempre Fra i delitti contro lo Stato comparivano figure di reato come “attività antinazionale del cittadino”, “associazione sovversiva”, “propaganda e apologia sovversiva.
Nel codice Rocco, Il furto era largamente depenalizzato La pena edittale per il reato di furto era di per sé più severa che nel passato codice Zanardelli Tra i delitti contro il patrimonio emergeva la severa pena per il furto, quasi sempre accompagnato da inevitabili circostanze aggravanti La previsione del reato di furto non si accompagnava ipso facto a circostanze aggravanti.
La “Legge Pica” del 15 agosto 1863, per far fronte al fenomeno del brigantaggio nel sud Italia Sospendeva le garanzie previste dallo Statuto albertino (1848) e imponeva la competenza ad hoc di tribunali militari con ampi poteri repressivi Dava facoltà di punire senza processo, su semplice intervento prefettizio, il reato di insurrezione armata contro i poteri dello stato, Induriva le pene previste nell’allora codice penale per il reato di insurrezione armata contro i poteri dello stato Creava tribunali militari “volanti”, celeri nella procedura, ma giudicanti secondo il codice penale.
Caduto il regime fascista nel 1945 e ritornata la democrazia, La scienza penale rifletté criticamente sul suo coinvolgimento nella politica del regime fascista La scienza penale si pose il problema della necessità di una epurazione al suo interno La scienza penale ritenne il diritto penale uno strumento neutro e “tecnico” rispetto alla politica La scienza penale ritenne evidente e contaminante il nesso tra diritto penale e fascismo.
Mario Sbriccoli, un noto studioso, ha chiamato il “duplice binario della legalità” un particolare assetto dei poteri punitivi nell’Italia dall'unità al fascismo (1861-1922) ed oltre, Codici penali alternativi, più severi, destinati a rimanere il vigore temporaneamente, ma derogatori a quello ufficiale Strumenti repressivi alternativi, fatti di leggi eccezionali e di provvedimenti amministrativi che vanificavano l’efficacia garantista del diritto penale “ufficiale” dei codici. Totale discrezionalità prefettizia nel reprimere, extra legem, sulla base di esigenze di ordine pubblico Un controllo parlamentare più puntuale sull’attività punitiva demandata alle autorità di pubblica sicurezza.
12. Una seconda fase, relativamente più recente, di riforme al codice Rocco riguardò poi: Quasi esclusivamente i reati di vilipendio I reati sessuali, i delitti contro la persona, il patrimonio, la pubblica amministrazione e altri. I reati di discriminazione in materia razziale e religiosa Lo stalking, il mobbing e i reati connessi all’ambiente di lavoro.
13. Una prima fase di riforme “defascistizzanti” del codice Rocco riguardò le tipologie criminali seguenti: Abolizione delle discriminazioni sessuali. Introduzione del reato di stalking Abolizione di pena capitale e reato di attentato al capo del governo. Ripristino delle attenuanti generiche, I reati a sfondo politico, I reati di stampo sociale ed economico (sciopero).
01. Nella prima età moderna europea, termini come “Constitution du Royaume”, o “Constitucion del Reyno” stavano ormai chiaramente a significare norme di lunga tradizione (ad esempio sulla successione al trono, o sull’esistenza e il modus operanti dei Parlamenti o degli Stati generali) che costituivano l’essenza politica dello Stato l’assetto specifico dei poteri dello Stato assoluto Le più importanti norme consuetudinarie, civili e penali, dello Stato Le prerogative regie in materia politica.
La nascita del controllo di costituzionalità avvenne storicamente, negli USA AI primi dell’Ottocento, per via giurisprudenziale (Corte suprema) Ai primi del Novecento, per impulso presidenziale e del Congresso Ai primi del Novecento, per via legislativa (Congresso) Ai primi dell’Ottocento, per impulso presidenziale.
Contrariamente alle costituzioni italiane del 1848, quella romana del 1849 è Una costituzione dallo spiccato carattere sociale (diritti sociali dell’individuo) Una costituzione monarchica Una costituzione “ottriata” (=concessa) Una costituzione democratico-repubblicana.
Per Montesquieu, nel suo “Esprit des Lois” (Spirito delle leggi), “La costituzione inglese” è Per Montesquieu, nel suo “Esprit des Lois” (Spirito delle leggi),“La costituzione inglese” è Il concreto funzionamento dei poteri del parlamento britannico Le norme costituzionali consuetudinarie britanniche Il miglior assetto dei poteri (legislativo ed esecutivo) che egli ritiene esistente ai suoi tempi. L’insieme delle norme costituzionali scritte del regno d’Inghilterra.
Alexis de Tocqueville (1805-1859), all’inizio del XIX secolo, usa anch’egli il termine costituzione, Intendendo le origini del potere politico liberal-democratico di matrice USA Nel senso, generale e astratto, di assetto dei poteri politici statali Intendendo con esso la “prassi costituzionale” francese di dopo il 1814 Nel senso giuridico di “testo costituzionale” scritto.
La “Magna Charta” inglese del 1215, la “Bolla Aurea” ungherese del 1222, la “Gioiosa Entrata” dei duchi di Brabante (1356) e la “Bolla d’Oro” del Sacro romano impero germanico, sempre del 1356 Stabiliscono tutte l’elettività del sovrano, salvo la Magna Charta Fissano per iscritto norme sull’esercizio del potere e ai rapporti tra governanti e governati (“diritti” e “libertà” da osservare) Limitano tutte i poteri regi, tranne la Magna Charta Sono testi profondamente diversi che non hanno niente in comune.
La “Carta de Logu” sarda fu varata da Ugolino della Gherardesca nel 1323 Eleonora di Arborea nel 1392. Pasquale Paoli nel 1764 Re Carlo Felice nel 1821.
La "legge della pace" è Una sorta di costituzione primitiva delle popolazioni subsahariane Un accordo di pace tra le popolazioni indiane d’America e i colonizzatori britannici Una costituzione politica del popolo irochese (Canada) Una normativa costituzionale arcaica del popolo precolombiano degli Incas.
Le “Chartered colonies” (sec. XVII-XVIII secolo) Determinavano per iscritto i rapporti tra le colonie americane e quelli del vicereame della Nuova Spagna Fissavano per iscritto i rapporti tra gli abitanti del Canada ormai britannico e il governo di Londra Fissavano per iscritto i rapporti tra gli abitanti del Québec e la madrepatria francese Fissavano per iscritto i diritti e doveri degli abitanti delle tredici colonie americane e le loro istituzioni politiche.
La “prima fase” della storia costituzionale, europea e americana, ha ad oggetto Costituzioni di tipo democratico-repubblicano, pongono l’accento sui diritti e doveri dei cittadini Costituzioni elargite dal sovrano, che però mantiene poteri assoluti Costituzioni di tipo sociale, attente alle problematiche sociali e con suffragio universale Costituzioni di tipo liberale-moderato: diritti dei cittadini, e divisione dei poteri politici.
Le costituzioni austriaca del 1867 e tedesca del 1871 ebbero una caratteristica in comune, che ormai non si ritrovava più, ad esempio, in Francia (costituzione del 1875) o nella prassi costituzionale italiana: Mancava una esatta definizione delle prerogative del capo dello Stato (l’imperatore, in quei casi) Il parlamento non poteva di influenzare il governo (mancava il rapporto fiduciario), Mancava una esaustiva strutturazione dei rapporti tra i vari poteri dello Stato Mancava un elenco dei diritti e doveri dei cittadini.
Le costituzioni successive al primo conflitto mondiale (Weimar del 1919, Spagna del 1931 e altre): Manca una puntuale elencazione dei diritti sociali. Ma vi è sempre il suffragio universale Contengono tutte previsioni di un sindacato di costituzionalità delle leggi Spiccati accenti di carattere sociale, suffragio universale ampiamente proclamato. Sono costituzioni repubblicane Spiccati accenti di carattere sociale, suffragio universale ampiamente proclamato. Sono costituzioni monarchiche ma di carattere democratico-rappresentativo.
Dopo la Seconda guerra mondiale, Avviene un fenomeno accentuato di “decostituzionalizzazione” politica, a vantaggio della prassi Nasce e si sviluppa il fenomeno delle grandi Dichiarazioni di diritti ad opera di entità sovranazionali (ONU, Consiglio d’Europa) Gli stati ritornano alla loro tradizionale prassi costituzionale, senza traumi particolari. Tutti gli Stati europei, da est a ovest, si dotano di costituzioni democratiche.
Le prime costituzioni tedesche post-congresso di Vienna erano monarchiche moderate. Quella dell’Hannover del 1833 Istituiva per la prima volta, sul modello inglese, il rapporto fiduciario governo-parlamento Prevedeva una magistratura indipendente e inamovibile Toglieva al sovrano l’iniziativa legislativa Limitava i poteri del sovrano.
Tra il 1814 e il 1840, in Germania, furono emanate ben 19 testi costituzionali. La Germania, divisa in 39 Stati, ora si chiamava Impero tedesco Confederazione germanica, grazia all’atto del 9 giugno 1815, Sacro Romano Impero della Nazione Germanica Confederazione del Reno.
Nel meccanismo legislativo della costituzione del 1800, Solo il Consiglio di Stato poteva approvare definitivamente e globalmente le leggi Ogni camera discuteva e votava le leggi, ma solo dopo previo parere del Consiglio di Stato Ogni camera discuteva e votava le leggi autonomamente Una camera discuteva i progetti di legge senza votarli, l’altra li votava senza discuterli.
Con il congresso di Vienna e dopo Waterloo (1815), i sovrani restaurati sui loro troni Non erano intenzionati a concedere costituzioni che limitassero il loro potere Non volevano concedere costituzioni, ma avrebbero coinvolto la borghesia nella gestione politica Erano intenzionati ad ispirarsi al modello politico e di potere napoleonico Erano intenzionati a concedere costituzioni.
La costituzione del regno di Vestfalia del 1807 previde anche, oltre ad un sistema amministrativo “alla francese” Un governo composto da quattordici ministri Diritti di eguaglianza dinanzi la legge, riduzione dei privilegi nobiliari e abolizione di quelli feudali Una magistratura indipendente Un Consiglio di Stato con funzioni legislative.
Alcuni storici hanno ritenuto che, in termini di eguaglianza giuridica e libertà, per la classe dei notabili e per la borghesia fondiaria del periodo napoleonico la reale costituzione sia stata La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino dell’agosto 1789 Il Codice civile del 1804 La costituzione del 1795 La costituzione del 1791.
Metternich propose esplicitamente l’esempio di una “monarchia consultiva” prendendo come modello Il passato sistema napoleonico Il granducato di Toscana Il Lombardo-Veneto, territorio austriaco con le sue “Congregazioni centrali”, Gli organi di governo di Vienna.
Colui che consigliò ai vari sovrani restaurati sui troni di coinvolgere i ceti proprietari nel potere (monarchia consultiva) fu Il primo ministro britannico Castlereagh Il cancelliere austriaco Metternich Il primo ministro francese Talleyrand Papa Pio VII.
Con la Restaurazione, vi fu chi, in modo lungimirante, consigliò ai vari sovrani restaurati sui troni Di concedere, se non costituzioni, almeno “carte dei diritti” fondamentali e codici Di concedere costituzioni, Di creare organi consultivi, coinvolgendo i ceti proprietari all’amministrazione degli enti locali Di rifiutare ogni coinvolgimento dei ceti borghesi nel potere.
Durante il ventennio napoleonico, in ogni caso, i notabili di varie parti d’Europa Erano stati coinvolti di buon grado nella razionale gestione amministrativa di stampo francese A seconda della situazione locale, vi fu un grado differenziato di collaborazione Avevano generalmente rifiutato di collaborare con il potere imperiale e Bonaparte Solo una piccola parte di giuristi e amministratori aveva accettato di collaborare.
Ben presto, nella prima metà del XIX secolo, scoppiarono in Europa “moti” politici di carattere politico che ebbero il loro apice.... Nel 1833 Nel biennio 1848-49 Nel 1830-31 Nel 1820-21.
Nel corso della prima metà del XIX secolo, l’estromissione della borghesia europea dalla partecipazione al potere, con la Restaurazione, la porterà sempre più a chiedere Forme di coinvolgimento politico Una ‘costituzione’ come garanzia di diritti, del ‘patto col regnante’ e di partecipazione politica Garanzie di carattere socioeconomico (codici, leggi) per la propria attività economica L’ottenimento di forme di partecipazione locale (“monarchia consultiva”).
La costituzione dell’anno VIII (1800) vede una funzione legislativa Concentrata in due camere, come nel periodo direttoriale Concentrata in una sola camera (monocameralismo) Frazionata in più organi, ognuno dei quali titolare di propria iniziativa legislativa Ridotta, senza iniziativa legislativa e frazionata in più organi.
La costituzione dell’anno VIII (1800) alla base dell’impero napoleonico e base per le successive costituzioni francesi del 1802 e 1804, quest’ultima fondativa dell’impero francese, Innova in senso più democratico rispetto alle costituzioni della Rivoluzione francese Crea una monarchia costituzionale ereditaria Fonda una struttura politica e amministrativa sostanzialmente accentrata nella figura del console, poi imperatore Prosegue nella falsariga delle costituzioni della Rivoluzione francese.
La costituzione bavarese del 1808, pregevole per l’ampiezza dei diritti individuali, era lacunosa sul piano della funzione legislativa non garantiva alcun potere giudiziario indipendente non garantiva però alcuna forma di rappresentanza politica poteva essere revocata in ogni momento con ordinanza.
La costituzione della Sassonia, del 4 settembre 1831, pone ovviamente anch’essa vasti poteri in capo al sovrano. Ma presenta una novità notevole: La costituzione menzionava il sovrano come “re di tutti i Sassoni”, e non più come “re di Sassonia” I ministri, ai sensi dell’articolo 41, erano responsabili sia di fronte al re che di fronte alle camere. E ogni atto regio era invalido senza controfirma del ministro competente. La magistratura era finalmente indipendente ed inamovibile, senza più condizionamenti Il sovrano aveva solennemente giurato fedeltà alla costituzione, legittimandone così l’inviolabilità.
La costituzione bavarese del 1818 La costituzione bavarese del 1818 Resterà in vigore sino al 1848-49 Resterà in vigore sino al 1918. Resterà in vigore sino al 1900 (BGB) Resterà in vigore sino al 1870 (Impero tedesco).
La costituzione bavarese del 1818 accentrava anch’essa il potere esecutivo, la nomina dei ministri (a lui solo responsabili), l’esercito e l’iniziativa legislativa nel sovrano Ma garantiva, per la prima volta, l’inviolabilità della persona e dei beni Ma consentiva la fiducia del governo di fronte al parlamento Ma consentiva una rappresentanza politica, pur se censitaria e corporativa Ma garantiva un potere giudiziario indipendente.
Lo sviluppo costituzionale tedesco dei primi trenta anni dell’Ottocento, se comparato con quello di altri paesi europei Fa emergere une tendenza più lineare e meno convulsa e sofferta rispetto allo sviluppo francese e soprattutto italiano. Fa emergere una tendenza abbastanza convulsa e condizionata pesantemente dall’esterno Fa emergere profonde contraddittorietà ed involuzioni reazionarie Fa emergere una sostanziale arretratezza rispetto al modello politico austriaco e prussiano.
Quale fu lo scopo della costituzione bavarese del 1808, che non consentiva alcuna concreta rappresentanza politica? Lo scopo fu quello, politico, di uniformare legislativamente ed amministrativamente un territorio bavarese frammentato. Consentire una forma di partecipazione collettiva in forma puramente amministrativa Fu di politica estera: presentare una Baviera forte e ben strutturata agli occhi dell’alleato napoleonico Formare, attraverso la partecipazione all’amministrazione pubblica garantita dalla costituzione, una nuova classe di amministratori.
La costituzione di Nassau fu abbastanza articolata nella sua parte sui “diritti” individuali. Ma a ciò fece da contraltare, soprattutto in area rurale poco dopo il 1814 Una legge comunale del 1816 restrittiva degli usi civici collettivi e dell’autogoverno locale Una legge restrittiva della compravendita di proprietà immobiliari già ecclesiastiche Una prassi giudiziaria restrittiva sulle possibilità di ampliamento dei fondi rustici L’insoddisfazione generale delle classi contadine contro il latifondo.
La costituzione di Nassau conteneva un meccanismo ancor oggi usato nella prassi politica tedesca: ll parere obbligatorio dei corpi giudiziari sulle leggi controverse, non ancora approvate La rimessione delle leggi controverse al sovrano per una decisione finale sul testo La “navetta” di una legge sino all’approvazione nello stesso testo in ogni camera Un “comitato di mediazione” incaricato di un compromesso su leggi oggetto di conflitto tra camere.
Il primo Stato tedesco che redasse una costituzione dopo la fine dell’epoca napoleonica fu il piccolo principato di Nassau (1814). Fu una costituzione “ottriata“. Era un testo con una rappresentanza politica larga, anche se eletta su base corporativa e censitaria. Incentrato sulla divisione dei poteri, potere il legislativo con autonoma iniziativa legislativa incentrato sul sovrano, ma con organo legislativo monocamerale incentrato sul sovrano, titolare di esecutivo, politica estera e affari militari: numero ristrettissimo di deputati, eletti su base corporativa e censitaria.
Anche per la Germania dl primo Ottocento l’appuntamento con la forte rivoluzione borghese e liberale del 1848 sarà ineludibile Vi erano forti tensioni tra il ceto borghese e quello aristocratico, appoggiato dai sovrani tedeschi I ceti borghesi erano scontenti dei loro singoli sovrani, troppo reazionari, anche nei piccoli Stati Il pericolo esterno rappresentato dalla Francia di Luigi Filippo, insofferente ad ogni governo costituzionale I due più importanti Stati della Confederazione (Austria e Prussia) avversavano il costituzionalismo e potevano intervenire anche militarmente contro costituzioni troppo ‘liberali’.
Un sentimento nazionale identitario tedesco della prima metà del XIX secolo cui lo stesso giurista Savigny non era estraneo, fu alimentato Dal bonapartismo napoleonico Dall’illuminismo Dal romanticismo Dall’ideologia liberale di stampo anglosassone.
La Prussia, dopo il biennio 1848-49 Avrebbe revisionato in modo reazionario la costituzione del 1848, ma solo nel 1866 Avrebbe revisionato in modo reazionario e retrogrado la costituzione del 1848, nel 1850 Avrebbe conservato, della costituzione del 1848, la sola parte dei diritti dei cittadini Avrebbe revocato la costituzione del 1848.
La costituzione austriaca del 1867 crea una “doppia monarchia” austro-ungarica. E istituzionalmente Viene finalmente introdotto il rapporto fiduciario governo-parlamento La figura dell’imperatore (Kaiser) si ritrova molto ridotta come poteri Le camere del parlamento non godono del rapporto fiduciario con il governo L’elenco delle libertà e dei diritti individuali è estremamente sommario.
Il suffragio elettorale in Prussia, facente parte della Germania dopo il 1871, secondo la costituzione Era universale maschile Era allargato ma strutturato ancora corporativamente (le “tre classi”) Era molto ristretto (aristocrazia-alta borghesia) Era universale maschile e femminile.
La costituzione del Reich tedesco del 1871 presentava una caratteristica istituzionale precisa Suffragio universale maschile e femminile Assenza di ogni rapporto fiduciario governo-parlamento Suffragio universale e non più corporativo Rapporto fiduciario governo-parlamento.
La costituzione prussiana del 1850 divenne la costituzione del Reich tedesco del 14 aprile 1871. Ma con alcune varianti La quasi-scomparsa dei poteri del sovrano di fronte a quelli di Bismarck Il rapporto fiduciario governo-parlamento L’abolizione di ogni forma di rappresentanza politica La figura preminente del cancelliere (Bismarck fu il primo)e una “camera alta” federale, di membri degli Stati tedeschi.
La costituzione prussiana, poi tedesca del 1871 Aboliva l’inamovibilità dei magistrati Si incentrava largamente sulla figura della rappresentanza parlamentare Affermava il suffragio ristretto e non corporativo per l’elezione della camera bassa (deputati) Si incentrava sulla figura politica del sovrano, titolare anche dell’iniziativa legislativa.
La costituzione prussiana del 1850 Sarebbe rimasta in vigore solo in Prussia, e il resto della Germania con proprie costituzioni locali Sarebbe stata abrogata nel 1871 per far posto ad una nuova Sarebbe stata estesa e copiata anche nell’impero d’Austria sarebbe diventata la costituzione del Reich tedesco dal 1871 al 1918.
La costituzione prussiana del 1850 conteneva, nella parte dei “diritti”, una particolarità: quella della Separazione Stato-chiesa e il rendere indipendenti credenza religiosa e diritti politici. Affermazione costituzionale della “religione della maggioranza dei cittadini” (protestante) Religione di Stato (cattolica e protestante) Posizione di particolare favore per la confessione protestante, maggioritaria.
La costituzione prussiana del 1850 conteneva una particolarità circa la parte dei diritti dei cittadini Era particolarmente estesa ed articolata I singoli diritti potevano essere revocati in ogni momento con semplice legge ordinaria Proclamava religioni di Stato: la cattolica e la protestante Era assai contenuta e ridotta.
La Hambacher Fest del 1832 fu Un incontro franco-tedesco di esponenti politici liberali e costituzionali Una manifestazione popolare e democratica animata “dal basso” Un incontro al vertice di ministri austro-prussiani in funzione antiliberale La creazione di un movimento di tipo antiliberale ad opera di elementi dell’aristocrazia prussiana.
La Zollverein (unione doganale tedesca) fu creata Nel 1833 Nel 1815, dopo la sconfitta napoleonica Nel 1848-49, dopo il biennio rivoluzionario Nel 1806, sotto l’egida dai Napoleone.
La sorveglianza su “pericolose derive liberali” e costituzionali nella Confederazione tedesca legittimava un intervento austro-prussiano Sulla base dei deliberati di Karlsbad del 1819 Secondo l’atto finale della Conferenza di Vienna del 1820 Sulla base del congresso di Vienna (184-1815) Secondo i dettami della Dieta tedesca di Francoforte.
La sorveglianza su “pericolose derive liberali” e costituzionali nella Confederazione tedesca legittimava un intervento austro-prussiano, ma storicamente Avrebbe acuito le tensioni e differenze sociali in vaste aree della Germania per interi decenni Avrebbe portato a numerosi episodi insurrezionali Avrebbe creato uno stato di rivolta permanente negli Stati tedeschi Avrebbe portato alle insurrezioni del 1848-49.
La scintilla dell’insurrezione scoppiò a Parigi nel febbraio del 1848, Ove re Luigi Filippo d’Orleans fu costretto a concedere una costituzione e il suffragio universale Ove in nome di libertà, democrazia, suffragio universale la repubblica fu proclamata Ove però settimane di barricate e sommosse portarono ad una severa repressione antipopolare Ove si formò subito un’assemblea costituente che avrebbe deciso di lì a poco una nuova costituzione.
Il primo moto rivoluzionario del 1848 si ebbe, in ordine cronologico, A Roma, sull’onda dell’entusiasmo per PIO IX, visto come “papa liberale” A Napoli, ove re Ferdinando II concesse una costituzione In Sicilia ancora nel gennaio del 1848, e portò ad una costituzione siciliana indipendente A Torino, ma non si ebbe alcuna concessione di costituzione in Piemonte.
L’esempio francese del 1848 si diffuse in tutta Europa, dalla Germania all’Italia all’Ungheria alla Polonia e oltre. A Berlino scoppiarono gravi disordini, come del resto a Vienna, In Prussia il re concesse una costituzione. Si ebbero elezioni a suffragio universale in tutti gli Stati tedeschi Ma il cancelliere Metternich riuscì a mantenersi al potere a Vienna Solo una parte degli Stati tedeschi seguì però il moto costituzionale del 1848 I moti del 1848 furono però rapidamente repressi in tutta l’area austro-tedesca.
In esito alle elezioni a suffragio universale in tutti gli Stati tedeschi, si riunì una grande assembla a Francoforte L’obbiettivo era dare una forma di governo costituzionale, liberale e parlamentare alla Germania Con il fine di proclamare solennemente il principio di libertà e quello di nazionalità tedesca Con l’obbiettivo di decidere a chi conferire la corona di imperatore tedesco Con l’obbiettivo di stilare una “carta tedesca dei diritti fondamentali”.
I deputati di Francoforte, in un anno di lavori dell’assemblea (giugno 1848-maggio 1849) Dovettero far fronte a frequenti tentativi di sciogliere l’assemblea con la forza Furono percorsi anche da forti fremiti nazionalisti e si divisero tra “piccoli” e “grandi” tedeschi Non approdarono a nessun risultato politico e costituzionale concreto Furono paralizzati nella loro attività dall’azione degli elementi socialmente più radicali.
I deputati della “chiesa di San Paolo” di Francoforte, alla fine Si recarono dal re di Prussia offrendogli la corona di imperatore tedesco Non riuscirono ad uscire dallo stallo tra i sostenitori di una “grande Prussia” e quelli di una “grande Austria” Redassero una costituzione parlamentare e federale e decisero di offrire la corona di imperatore tedesco al re di Prussia Federico Guglielmo IV. Si recarono dall’imperatore d’Austria offrendogli la corona di imperatore tedesco.
La vicenda, per molti aspetti interessante, dell’Assemblea costituente di Francoforte La vicenda, per molti aspetti interessante, dell’Assemblea costituente di Francoforte La vicenda, per molti aspetti interessante, dell’Assemblea costituente di Francoforte Finì nel maggio 1849, quando i restanti deputati resistettero con la forza all’intimazione di disperdersi Segnò un trionfo politico del liberalismo tedesco Finì nel maggio 1849 a Stoccarda, dopo il rifiuto del re prussiano ad accettare la corona di imperatore Sfociò in un movimento politico insurrezionale di matrice socialista, nel maggio del 1849.
L’atto di nascita della Confederazione germanica avviene Nel 1848 Nel 1815 nel 1086 Nel 1870.
Alla Prussia fortemente condizionata dall’aristocrazia terriera-militare (Juncker) corrispondeva una Germania Borghese, percorsa da fremiti democratici e da forti legami intra-tedeschi (Zollverein) Dominata da conflitti sociali e costituzionali interni insanabili Anch’essa dominata dall’aristocrazia e costituzionalmente ferma al 1814 Dominata dalla classe borghese ma di sentimenti reazionari e antiunitari.
01. La costituzione francese del 1830 Era una costituzione nettamente avanzata: la prima che contemplava diritti "sociali", pur rimanendo in un ambito monarchico Era di stampo progressista: frutto della “rivoluzione di luglio” contro re Carlo X, che si era avvalso di autoritari decreti d’urgenza per governare Era di stampo moderato, ma era il frutto della rivolta popolare, della “rivoluzione di luglio” contro re Carlo X, che si era avvalso di autoritari decreti d’urgenza per governare Era di stampo progressista e monocamerale: frutto della “rivoluzione di luglio” e concessa sempre da re Carlo X.
La costituzione francese del 1814 risentiva del clima della Restaurazione. Che ne fu della materia dei diritti individuali? fu redatto un preambolo apposito fu ripresa la Dichiarazione dell’89 Fu redatto un paragrafo "dei diritti e dei doveri" furono relegati in un paragrafo sul “diritto pubblico dei francesi.
Nella costituzione francese del 1830 scompare la decretazione di urgenza scompaiono la decretazione di urgenza e i regolamenti dovevano essere aderenti alla legge scompare l'iniziativa legislativa sovrana sulle leggi scompare il veto sovrano sulle leggi.
La costituzione belga del 1831 è votata da un congresso belga e ratificata dal sovrano dei Paesi Bassi nasce per concessione del sovrano dei Paesi Bassi nel 1830 nasce a seguito dell'indipendenza del paese nel 1830 è votata da un congresso misto belgo-olandese nel 1831.
La costituzione belga del 1831 votata da un congresso ristretto, confinava il potere regio alle sole funzioni rappresentative votata da un congresso ristretto, riservava l'iniziativa legislativa al solo sovrano votata da un’assemblea, disegnava una monarchia parlamentare pura votata da un’assemblea, disegnava una monarchia parlamentare pura.
La costituzione spagnola del 1812 è sicuramente democratica prevede suffragio universale maschile e monocameralismo prevede suffragio universale maschile prevede parità di diritti elettorali uomo-donna Ha un forte contenuto sociale.
La costituzione spagnola del 1812 ebbe una nascita singolare: fu varata durante la guerra antifrancese del 1808-1814 fu concessa dal sovrano Ferdinando IV in partenza per le Americhe fu esportata in Spagna dal vicino Portogallo Fu redatta sotto lo forte influenza britannica, come quella siciliana.
Nei primi decenni dell’Ottocento, I sostenitori di regimi monarchici costituzionali moderati faranno riferimento al modello della costituzione francese del 1814 della costituzione siciliana del 1812 della costituzione spagnola di Cadice del 1812 della costituzione belga del 1831.
La costituzione belga del 1831: scaturita da una classe politica schiettamente liberale, fondava un regime monarchico parlamentare, senza privilegi di casta nella camera alta e limitava il potere regio alla sola funzione esecutiva e giudiziaria scaturita da una classe politica schiettamente liberale, fondava un regime monarchico costituzionale moderato, senza privilegi di casta nella camera alta, limitava il potere regio alla sola funzione esecutiva e conteneva una vasta gamma di diritti individuali scaturita da una classe politica schiettamente liberale, fondava un regime parlamentare, senza privilegi di casta nella camera alta, limitava il potere regio alla sola funzione esecutiva e conteneva una vasta gamma di diritti individuali scaturita da una classe politica schiettamente liberale, fondava un regime monarchico, limitava il potere regio alla sola funzione esecutiva e all'iniziativa legislativa e conteneva una vasta gamma di diritti individuali.
Per il costituzionalista britannico Dicey La costituzione belga si avvicina al modello inglese La costituzione belga è imperfetta rispetto al modello parlamentare britannico La costituzione belga costituisce un passo importante verso il parlamentarismo La costituzione belga si avvicina al modello francese del 1830.
L'articolo 63 della costituzione belga recitava che il potere esecutivo spetta al sovrano, coadiuvato dai ministri i ministri sono responsabili la funzione giurisdizionale è indipendente l'iniziativa legislativa spetta al solo parlamento.
La costituzione francese del 1830 stabilisce una soglia censitaria dell'elettorato (attivo e passivo) dimezzata rispetto a prima per favorire una maggiore partecipazione politica ritocca la soglia censitaria rispetto alla "Charte" del 1814, ma in modo poco incisivo mantiene inalterato il livello censitario per votare rispetto alla "Charte" del 1814 stabilisce il suffragio elettorale maschile.
Nella costituzione francese del 1830 è riaffermata la "religione di Stato" (cattolica) si afferma l'indipendenza tra culto religioso ed esercizio dei diritti civili e politici è stabilito il principio della "religione della maggioranza" scompare ogni riferimento al culto religioso.
Nella costituzione francese del 1814 Il re poteva sospendere per decreto i diritti costituzionali dei cittadini, sentito il parere non vincolante del Consiglio di Stato il re disponeva di un potere di decretazione d’urgenza discrezionale (art.14), suscettibile di vanificare le libertà costituzionali il re disponeva di un potere di decretazione d’urgenza discrezionale (art.14), suscettibile di modificare l'assetto politico dei poteri il re possedeva un diritto di veto sospensivo sui diritti dei cittadini.
01. Lo Statuto albertino era un tipo di costituzione scarna, che solo la prassi costituzionale poteva integrare (si pensi all'inizialmente assente rapporto fiduciario) articolata, che la prassi avrebbe integrato solo parzialmente puntuale. Che la prassi non avrebbe scalfito puntuale. La prassi avrebbe inciso marginalmente (solo nella creazione del rapporto fiduciario governo-camere).
02. Nello Statuto albertino La Camera era elettiva (si demandava il sistema elettorale a leggi ordinarie; il suffragio fu censitario, poi reso universale nel 1882) La Camera era elettiva (si stabiliva il tipo di suffragio per legge costituzionale; il suffragio fu censitario, poi progressivamente allargato nel 1882 e reso universale maschile nel 1912 La Camera era elettiva (si demandava il sistema elettorale a leggi ordinarie; il suffragio fu censitario, poi progressivamente allargato nel 1882 e reso universale maschile nel 1912 La Camera era elettiva (si demandava il sistema elettorale a leggi costituzionali; il suffragio fu censitario, poi progressivamente allargato nel 1882 e nel 1912 e reso universale maschile nel 1946).
Nello Statuto albertino mancava una disciplina relativa al presidente del consiglio mancava una disciplina dell'organo "governo" il governo e i ministri erano già oggetto di una normativa di fondo, rimasta intatta sino alla costituzione repubblicana. era delineata per sommi capi una disciplina dell'attività ministeriale.
In che ordine furono concesse le costituzioni del 1848 negli Stati italiani? Sicilia-Napoli-Toscana-Piemonte-Roma Roma-Napoli-Toscana- Sicilia-Piemonte Sicilia-Napoli-Roma-Piemonte-Toscana Toscana-Roma-Napoli-Sicilia-Piemonte.
Secondo lo Statuto albertino era necessario approvare entro ogni legislatura i disegni di legge da tutte e due le camere, altrimenti decadevano (come avviene ancora oggi). E sino alla approvazione dello stesso identico testo un disegno di legge faceva la ‘spola’ tra una camera e l’altra (come avviene oggi). I disegni di legge non approvati da tutte e due le camere venivano rimandati alla legislatura seguente. E della approvazione dello stesso identico testo di un disegno di legge si occupava un apposito "comitato di mediazione". era necessario approvare entro ogni legislatura i disegni di legge da tutte e due le camere, altrimenti decadevano. E sino alla approvazione dello stesso identico testo un disegno di legge faceva la ‘spola’ tra una camera e l’altra (come avviene oggi). era necessario approvare entro ogni legislatura i disegni di legge da tutte e due le camere, altrimenti decadevano (come avviene ancora oggi). Alla approvazione dello stesso identico testo di un disegno di legge era addetto uno speciale "comitato di mediazione" misto di deputati e senatori.
Nello Statuto albertino le norme di fondo sulla giustizia si trovavano agli artt. 58-61 si trovavano agli artt. 78-81 si trovavano agli artt. 24-32 si trovavano agli artt. 68-71.
nello Statuto albertino i diritti individuali erano enunciati solo agli artt. 24-32 i diritti individuali erano enunciati nella primissima parte i diritti individuali erano enunciati già nel preambolo i diritti individuali erano enunciati unicamente tramite rinvio alle "leggi fondamentali del regno".
Lo Statuto albertino ere un tipo di costituzione flessibile, salvo, per opinione espressa di Cavour, i principi di base, irrevocabili flessibile sia nella parte fondamentale che in quella sull'assetto costituzionale del Piemonte rigida sia nella parte prima che nella seconda, e ciò anche senza una espressa previsione di una revisione costituzionale rigida, poiché prevedeva un meccanismo di revisione costituzionale.
Lo statuto albertino fondava una monarchia "moderata" in cui Il sovrano era capo dell’esecutivo, nonché partecipe col Parlamento del potere legislativo. Il sovrano era capo dell’esecutivo e della magistratura, nonché partecipe col Parlamento del potere legislativo. Il sovrano era capo dell’esecutivo e della magistratura Il sovrano era capo dell’esecutivo e della magistratura, nonché partecipe col Parlamento del potere legislativo e titolare di un diritto assoluto di veto sulle leggi.
Vittorio Emanuele II conservò lo Statuto nel 1849: tale fatto fece del Piemonte L'unico regime democratico d'Italia L'unica monarchia progressista e democratica d'Italia L'unico Stato costituzionale d'Italia L'unico regime monarchico legittimo d'Italia.
Le costituzioni italiane del 1848, di brevissima durata tranne quella piemontese, avevano stabilito regimi monarchici a carattere democratico avevano riaffermato la predominanza dei poteri dei sovrani, temperati solo da assemblee ristrette regimi monarchici limitati dal principio rappresentativo tramite elezioni (censitarie), e diritti individuali regimi parlamentari puri.
Quale fu, tra le costituzioni italiane del 1848, l’unica non “ottriata”? Quella siciliana Quella toscana Quella romana Quella piemontese.
Nello Statuto albertino il Senato regio Fungeva da ‘corte di giustizia’ per i delitti di tradimento e di attentato allo Stato, nonché per i ministri imputati di reati comuni. Inoltre, giudicava in sede penale i propri membri. I senatori godevano dell’habeas corpus Fungeva da ‘corte di giustizia’ per i delitti di tradimento e di attentato allo Stato, nonché per i ministri messi in Stato di accusa dalla Camera. Inoltre, giudicava in sede penale i propri membri. Fungeva da ‘corte di giustizia’ per i delitti di tradimento e di attentato allo Stato, nonché per i ministri imputati di reati comuni e politici. Inoltre, giudicava in sede penale i propri membri. Fungeva da ‘corte di giustizia’ per i delitti di tradimento e di attentato allo Stato, nonché per i ministri messi in Stato di accusa dalla Camera. Inoltre, giudicava in sede penale i propri membri. I senatori godevano dell’habeas corpus.
Cosa fu, nella Francia del post 1848, il Bonapartismo? il regime imperiale di Napoleone III, plebiscitario e democratico il regime di Napoleone III, dapprima in chiave autoritaria ma poi diventato, di fatto, un regime costituzionale puro il regime imperiale di Napoleone III, dalle tinte autoritarie e plebiscitarie in chiave antiprogressista e antiliberale il regime repubblicano di Luigi Napoleone, dalle tinte autoritarie e plebiscitarie in chiave antiprogressista e antiliberale.
Il 1848 fu un sommovimento politico generale. Tuttavia, non tutti gli Stati ne furono toccati, Solo il liberale regno di Danimarca la Spagna di Isabella II e la progressista Svezia della dinastia Bernadotte non ne furono toccate Solo la Spagna, in cui regnava la volitiva regina Isabella II, la liberale Svezia della dinastia Bernadotte e la Russia (in cui all'opposto erano praticamente assente sia una classe borghese che una opposta classe proletaria) non ne furono toccate Solo la Gran Bretagna vittoriana, in un periodo di stabilità politica ed economica (ma soprattutto grazie alle riforme elettorali del 1832 che aprirono la politica alla classe borghese e scatenarono il cartismo) e la Svezia liberale (in cui regnava la saggia dinastia monarchica dei Bernadotte) non ne furono toccate Solo la Gran Bretagna vittoriana, in un periodo di stabilità politica ed economica (ma soprattutto grazie alle riforme elettorali del 1832 che aprirono la politica alla classe borghese e scatenarono il cartismo) e la Russia (in cui all'opposto erano praticamente assente sia una classe borghese che una opposta classe proletaria) non ne furono toccate.
Uno Assemblea costituente romana varerà la Costituzione dopo soli quindici gironi di discussione, il 23 marzo 1849 varerà una Costituzione incompleta, preceduta dalla caduta della repubblica il 3 luglio 1849 varerà la Costituzione già il 30 aprile 1849 varerà la Costituzione solo al momento della caduta della repubblica, il 3 luglio 1849.
Premessa giuridica della repubblica romana del 1849 fu un Decreto fondamentale di 4 articoli L'abdicazione ufficiale di Papa Pio IX lo scioglimento formale del consiglio di concistoro una Decreto fondamentale di dodici articoli.
La costituzione della repubblica romana del 1849 non prevedeva alcun senato prevedeva un senato eletto a suffragio universale in cui potevano sedere solo gli "anziani" di più di 40 anni di età prevedeva un’assemblea legislativa, ma ristretta prevedeva il bicameralismo.
La costituzione della repubblica romana del 1849 dovette misurarsi, nella Roma dei papi, con il principio di libertà religiosa lo fece in modo neutro, scindendo religione e diritti civili e politici proclamò apertamente la libertà di culto scelse una soluzione giurisdizionalista, affermando il controllo statale sull'attività ecclesiastica non affrontò il problema, preferendo una soluzione agnostica.
Secondo la costituzione francese del 1875, La Camera dei deputati, il Senato e i presidenti dei dipartimenti, tutti riuniti in Assemblea nazionale, eleggevano ogni cinque anni il presidente della Repubblica. Il popolo, a suffragio universale maschile, eleggeva ogni sette anni il presidente della Repubblica. Il popolo, a suffragio universale maschile, eleggeva ogni cinque anni il presidente della Repubblica. La Camera dei deputati e il Senato, riunite in Assemblea nazionale, eleggevano ogni sette anni il presidente della Repubblica.
La costituzione della repubblica romana del 1849 fu ignorata non ebbe particolare valore giuridico Lacunosa, era inadatta a fungere da modello per i posteri funse da modello ispiratore per i costituenti italiani del 1946-1947.
La costituzione romana del 1849 era breve, 69 articoli. Ma si divideva in otto titoli dodici titoli quattro titoli sei titoli.
la costituzione francese del 1875 era una costituzione unica, ma senza carattere rigido non era unitaria, ma si componeva di tre leggi distinte era un testo unico molto articolato e dettagliato era una costituzione unica, rigida e modificabile solo mediante apposita procedura di revisione.
Secondo la Costituzione francese del 1875, Al Senato come alta corte di giustizia sono chiamati a rispondere degli eventuali atti criminosi il presidente della Repubblica e i ministri, ma anche chiunque sia responsabile di atti contro la sicurezza dello Stato Al Senato come alta corte di giustizia sono chiamati a rispondere degli eventuali atti criminosi il presidente della Repubblica e i ministri Al Senato come alta corte di giustizia sono chiamati a rispondere degli eventuali atti criminosi i ministri e anche chiunque sia responsabile di atti contro la sicurezza dello Stato Al Senato come alta corte di giustizia è chiamato a rispondere di alto tradimento il presidente della Repubblica.
10. La costituzione repubblicana francese del 1848 prevedeva un collegio esecutivo a rotazione, eletto dal popolo prevedeva, sul modello americano, la figura di un "presidente" eletto dal popolo prevedeva un presidente, ma eletto dalla assemblea nazionale prevedeva, come quella del 1793, un organo esecutivo collegiale eletto dall'assemblea nazionale.
Nella Common Law è determinante, e fa norma: Il precedente giudiziale unicamente la decisione delle courts of equity Lo statute la giurisprudenza della suprema corte d'Inghilterra.
Cosa erano i writs? decisioni di giudici regi sentenze di giudici feudali Ordini regi di amministrare la giustizia ordini del gran cancelliere ai membri del King's bench.
L'equity è volta a: fungere la fonte sussidiaria di diritto temperare e correggere l'applicazione della common law sostituire la common law in via generale introdurre principi generali tratti dal diritto comune.
Il sistema di common Law trasse origine: dalla necessità politica dei re normanni (stranieri) di controllare la giustizia dalle rivalità tra i nobili anglosassoni e i re normanni Dalla necessità politica dei re normanni di controllare la chiesa, ostile dalle frequenti rivolte contadine e delle città contro il potere regio.
Il diritto comune in Inghilterra: attecchì profondamente nelle università e nella chiesa fu considerato oscuro e incomprensibile sostituì gradatamente il diritto di produzione giudiziale Non attecchì perché si trovò di fronte già un sistema giudiziario autosufficiente.
Nella Common Law la certezza del diritto è data: dalla decisione giudiziaria dalla legge scritta dalla consuetudine dalla decisione delle corti supreme d'Inghilterra.
Cosa si intende con l'espressione itinerant judges Giudici regi inviati a dire giustizia nelle provincie del regno d'Inghilterra Giudici itineranti dipendenti dai vescovadi inglesi giudici delle giurisdizioni di equità giudici feudali che amministravano la giustizia nei vari territori del signore feudale.
La formazione degli avvocati inglesi avviene: nei collegi nobiliari nelle corporazioni, o Inns nelle università nelle diocesi ecclesiastiche.
Negli USA, paese di common law, giudici integrano le loro decisioni ricorrendo all'ausilio di codici dei vari Stati federati giudici si rifanno spesso, per similitudine, a decisioni giudiziarie di altri paesi di Common law giudici ignorano volutamente il sistema di common law dei paesi stranieri giudici raramente si rifanno a decisioni giudiziarie di altri paesi di Common law.
Quasi tutti gli stati, ognuno dei quali ha una sua costituzione e propri codici, si basano sul Common Law di origine britannica, salvo: Il Texas, molto influenzato dalla legislazione messicana e spagnola. La California, che conserva una legislazione codicistica di derivazione ispanica Gli Stati del nord est, influenzati dalla common law di origine canadese la Louisiana, molto influenzata dal Codice napoleonico del 1804.
Un organo giudiziario di common law: non è vincolato ai precedenti può emettere opinioni dissenzienti rispetto a precedenti giudiziari deve seguire i precedenti può discostarsi dai precedenti, motivando.
Gli USA sono caratterizzati: dalla prevalenza del diritto degli Stati su quello federale dalla prevalenza del diritto federale su quello degli Stati, perché di rango inferiore dall'eguale rango del diritto federale e statale dalla presenza di diritto federale e diritto degli Stati.
Cinquanta stati della federazione sono sovrani e mantengono il potere di creare diritto su tutto quanto non è regolato dalla Costituzione o dalle leggi federali Cinquanta stati della federazione sono sovrani ma hanno poteri legislativi molto limitati e settoriali Cinquanta stati della federazione sono sovrani e mantengono il potere di creare diritto anche su materie federali Cinquanta stati della federazione sono sovrani e mantengono il potere di creare diritto sempre che sia conforme con la Costituzione federale Nessuna delle precedenti.
Le legge del 1865 sulla abolizione del contenzioso amministrativo, che aboliva tutte le giurisdizioni amministrative degli Stati preunitari, provocò: tutela dei diritti soggettivi mancanza di tutela giudiziaria per gli interessi legittimi riforma della giurisdizione ordinaria maggiore tutela per gli interessi legittimi.
A fine Ottocento, e malgrado le crisi di fine secolo, il sistema parlamentare in Italia era messo a repentaglio da spinte conservatrici era sottoposto a forte involuzione era ormai compiuto era ancora estremamente fragile.
La legge Coppino del 1877 riguardava l'espropriazione dei beni ecclesiastici la riforma del contenzioso amministrativo la riforma della scuola elementare la materia elettorale.
Cone le riforme di fine Ottocento i sindaci erano di nomina regia divennero elettivi (da parte dei consigli comunali) furono nominati dal ministro dell'interno divennero elettivi (da parte del corpo elettorale).
Le donne ottennero il diritto di voto amministrativo Nel 1919 Nel 1912 Nel 1906 Nel 1946.
La "Legge Zanardelli" del 1901 concerneva la materia elettorale (allargamento del suffragio) l'ordinamento giudiziario l'ordinamento della presidenza del consiglio dei ministri la riforma del Senato regio.
Dagli anni Cinquanta dell'Ottocento, il regime costituzionale del Piemonte: dovette subire un'involuzione in senso conservatore consolidò la propria natura di monarchia limitata ebbe uno sviluppo assai lineare ebbe un'evoluzione in senso parlamentare.
Le leggi Siccardi riguardavano il matrimonio civile la riforma dello Statuto la riforma della magistratura La politica anticlericale piemontese (e poi italiana).
L'artefice della nuova vita costituzionale piemontese negli anni Cinquanta dell'Ottocento fu Cavour D'Azeglio Rattazzi Ricasoli.
La costituzione austriaca del 1920 è opera di un grande giurista: Karl Renner Karl Schmitt Hugo Sinzheimer Hans Kelsen.
La costituzione austriaca del 1920 presenta una notevole novità: un parlamento monocamerale una giustizia amministrativa regionale un sistema federale su base paritaria Una corte costituzionale.
La prima costituzione sovietica, del 1918 accordava la totalità del potere politico alla classe operaia scioglieva formalmente i soviet operai e contadini bandiva la nobiltà dal territorio russo negava ogni partecipazione politica alla borghesia.
La prima costituzione sovietica, del 1918, fece seguito: alla fine della guerra civile interna alla presa del potere bolscevico alla presa del potere da parte di Stalin alla morte di Lenin.
la legge costituzionale austriaca del 1929: crea una magistratura indipendente rende elettivo dal popolo il presidente della repubblica amplia la composizione della corte costituzionale introduce una riforma di tipo federale.
Taluni giuristi individuarono la debolezza del sistema costituzionale austriaco del primo dopoguerra: nel forte ruolo del capo dello Stato nell'onnipotenza parlamentare nella debole figura del cancelliere nello squilibrio di poteri tra esecutivo e legislativo.
il consiglio federale nella costituzione austriaca è eletta a suffragio popolare a doppio turno può solo potte veto sospensivo a tutte le leggi nazionali era (ed è) la camera delle regioni federate è nominata dal consiglio nazionale.
Nella costituzione sovietica del 1924, l'organo statale più di rilevo era soviet supremo dell'URSS Partito comunista dell'URSS Presidium dei Soviet Congresso dei Soviet.
L'ultimo capo dello Stato della repubblica di Weimar fu Kurt von Schleicher Friedrich Ebert Heinrich Bruening Paul von Hindenburg.
Della costituzione di Weimar restarono in vita, dopo la guerra, gli articoli sulla magistratura la parte sulle attribuzioni del cancelliere la parte riguardante i poteri del capo dello Stato gli articoli sulla libertà religiosa e di associazione.
L'articolo 48 della costituzione di Weimar consentiva al capo dello Stato di revocare il cancelliere sciogliere le camere prendere le misure necessarie al ristabilimento dell’ordine e della sicurezza pubblica ricorrere alla misura dell'arresto preventivo.
ciò che permise al capo dello Stato di influire incisivamente nella politica di Weimar fu l'uso dei "pieni poteri" sciogliere le camere il "terzetto" degli articoli 25 48 e 53 della costituzione il ricorso alle forze armate.
A Weimar, la figura politica che presto si impose in modo preminente fu il cancelliere il presidente della Repubblica il Reichstag i politici provenienti dai ranghi dell'esercito.
Si disse che la costituzione di Weimar, per il suo assetto, fosse stata Una costituzione troppo "democratica" un costituzione mal scritta e difficilmente applicabile un compromesso tra principi "imperiali" e democratici una costituzione monarchica "ottriata".
L'elemento, tratto dalla costituzione del 1931, che più gettò nella crisi politica e nella divisione degli animi la Spagna fu la forma repubblicana di governo la maggioranza parlamentare di sinistra la politica anticlericale il federalismo, troppo "spinto".
nel ritracciare una nuova costituzione, la Germania federale dopo il 1945 era intenzionata a ricreare l'attenzione per i "diritti sociali" propria dello statuto di Weimar a non ricadere nel baratro del passato a ridare al parlamento tedesco competenze centrali a bloccare ogni deriva autoritaria o comunista.
la nuova costituzione della Germania federale, forte della passata esperienza, riduce ad un ruolo puramente coordinativo i poteri del cancelliere riduce ad un ruolo puramente rappresentativo i poteri del presidente della repubblica crea una "onnipotenza parlamentare" riduce la portata del federalismo.
Quello di Weimar fu un federalismo perfetto e paritario programmatico, da attuare gradatamente imperfetto e zoppicante, con poteri ineguali dei Laender moderato, con prevalenti competenze dello Stato centrale.
01. La Carta del Lavoro del 1927 rappresentava il nucleo del pensiero fascista in termini di corporativismo economico, sostenendo non il conflitto (come nelle società liberali), ma la collaborazione e l'armonia di tutte le classi sociali nell'interesse nazionale rappresentava il nucleo del pensiero fascista, sostenendo la competizione di tutte le classi sociali nell'interesse nazionale rappresentò unicamente la prima fase del pensiero fascista in termini di corporativismo economico, sostenendo non il conflitto (come nelle società liberali), ma la collaborazione e l'armonia di tutte le classi sociali nell'interesse nazionale rappresentava il nucleo del pensiero fascista, ricollegandosi al vecchio Stato liberale in termini di antagonismo di tutte le classi sociali nell'interesse nazionale.
02. L'articolo 1 della Carta del Lavoro del 1927 esalta il fascismo, che "riconosce i bisogni reali che hanno dato origine al socialismo e al sindacalismo" il "Duce" come regolatore supremo della vita sociale ed economica italiana Il contratto collettivo di lavoro come "espressione concreta della solidarietà dei produttori mediante la conciliazione degli interessi opposti dei datori di lavoro e dei lavoratori" La Nazione italiana come un organismo "avente fini, vita e mezzi di azione superiori a quelli degli individui, singolarmente o in gruppi".
La Carta del Lavoro del 1927 fu inserita tra le fonti del diritto nel codice civile del 1942 e tale rimase fino agli anni '70 fu inserita tra le fonti del diritto nel codice civile del 1942, poi espunta nel dopoguerra fu inserita tra le fonti del diritto nel codice penale del 1930 fu inserita tra le fonti del diritto nel codice civile del 1942 e tale rimane ancor oggi.
Legge n. 2029 del 1925: tutte le associazioni di cittadini devono sottoporsi a un controllo di polizia. è vietato lo sciopero viene creato un sindacato fascista unico obbligo di iscriversi al partito unico fascista.
Magistrati e giuristi italiani collaborarono, sotto diverse forme, col regime fascista si schiararono in maggioranza all'opposizione del regime fascista tennero un atteggiamento attendista verso il regime fascista diedero mano alla creazione stessa del regime fascista.
Regio Decreto n. 1848 dell'8 novembre 1926: viene stabilita una lista di partito unica di 409 candidati alle elezioni stilata dal partito fascista il “Gran Consiglio del Fascismo”, presieduto da Mussolini e composto da tutti i notabili di spicco del regime, è dichiarato “organo supremo” del partito e dello Stato; scioglimento di tutti i partiti e le organizzazioni che agiscono contro lo Stato. Sopravvive solo il partito fascista. viene creata la polizia segreta OVRA.
Legge n. 2263 del 24 dicembre 1925: si vieta qualsiasi forma di sciopero è creato un Tribunale speciale la stampa è sottoposta a rigidi controlli il presidente del Consiglio diventa “Capo del governo”, superiore ai ministri da lui revocabili.
Le "leggi fascistissime" furono emanate tra il 1922 e il 1924 Nel 1938, con le leggi razziali tra il 1930 e il 1932 tra il 1925 e il 1926.
Una considerevole crisi politica il fascismo al potere ebbe a subirla... Nel 1924, a seguito delle contestate elezioni e del delitto Matteotti Nel 1922, immediatamente dopo la "marcia su Roma". Nel 1938, a seguito dell'alleanza con la Germania hitleriana Nel 1929, a seguito dei "Patti Lateranensi" con la chiesa cattolica.
Le "leggi fascistissime" istituirono il "culto della personalità" di Mussolini istituirono un apparato statale autoritario e dittatoriale crearono un regime totalitario di massa abolirono il parlamento del vecchio Stato liberale.
Per il ministro della giustizia della RSI, Piero Pisenti, il Tribunale speciale ricostituito doveva innanzitutto tornare ad occuparsi dei fenomeni di ribellismo politico affiancare la giustizia ordinaria nei crimini, anche gravi, di guerra coadiuvare la giustizia dei tribunali militari tedeschi affiancare la giustizia militare.
Il rinato tribunale speciale per la difesa dello stato di Salò, tra ilo 1943 e il 1945 avrà sede a Milano - e avrà sezioni regionali avrà sede a Mantova, poi a Parma, poi a Bergamo - e avrà sezioni regionali avrà sede dall'inizio a Bergamo - e avrà sezioni regionali avrà sede a Mantova, poi a Parma, poi a Bergamo.
Perché, alla fine, il Tribunale speciale deciderà di insediarsi a Parma e non a Mantova? per l'ostilità della popolazione per la contrarietà delle autorità tedesche di occupazione per mancanza di locali e di un carcere adeguato per detenuti politici per mancanza di alloggi per il personale.
Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato fu costituito nel 1926 con lo scopo di individuare le cellule dei movimenti antifascisti in Italia proteggere la vita e l'integrità del capo del governo e della famiglia reale reprimere l'opposizione al fascismo pronunciare internamenti e misure di confino contro antifascisti.
I tribunali militari, pur restii a prestare collaborazione alla voglia di giustizia sommaria dei dirigenti fascisti repubblicani, svolgevano però opera di repressione nei confronti di reati militari. E condannavano a morte per diserzione e renitenza alla leva. Quando talune sentenze di morte furono eseguite in pubblico l'effetto deflagrante, negativo, nella popolazione fu vastissimo Il pubblico non assisté affatto L'effetto fu dissuasivo nei confronti della commissione di ulteriori reati dello stesso genere vi furono sommosse e rivolte, a stento represse.
Perché, alla fine, il Tribunale speciale deciderà di traslocare a Bergamo nell'estate 1944? per l'incertezza dovuta alla minaccia della guerra partigiana a seguito dello sbarco alleato ad Anzio, gennaio 1944 a causa dell'avanza alleata verso nord a seguito della liberazione di Roma (4 giugno 1944) a causa del volgere al peggio della guerra per l'alleato tedesco.
Perché un uomo come Mario Griffini alla presidenza del Tribunale speciale di Salò? per l'affidabilità nei confronti dell'alleato tedesco per l'amicizia personale con Mussolini Per la sua lunga esperienza precedente e l'altro grado rivestito nella Milizia per la forte rete di conoscenze influenti di cui disponeva.
Per il ministro della giustizia della RSI, Piero Pisenti, il Tribunale speciale ricostituito era un organo troppo pletorico e poco efficiente era un organo autorevole se affiancato alla giustizia ordinaria era un organo che aveva dato prova di sé in modo negativo era l'organo "legale" competente per la repressione dell'antifascismo.
Durante tutto il periodo della RSI, il ministro della giustizia Pisenti e lo stesso tribunale speciale dovettero fronteggiare il prevalere di una giustizia sommaria, che implicava l'esecuzione di antifascisti od oppositori senza processo o con processi-farsa il prevalere della diffidente giustizia ordinaria il prevalere della giustizia militare tedesca l'occhiuta sorveglianza dell'esercito e delle SS tedesche.
L’avversione del fascismo militante di Salò, dell'estremismo della "base" e delle formazioni armate verso le procedure giudiziarie, anche del Tribunale speciale diventerà sempre più accesa: si desiderava il ricorso ad una giustizia rapida gestita dai capi provincia locali si desiderava il ricorso ad una giustizia rapida gestita dal partito fascista si desiderava il ricorso ad una giustizia sommaria: o esecuzioni immediate di resistenti, o tramite tribunali militari o pseudo-militari farsa si desiderava il ricorso ad una giustizia rapida gestita dall'occupante tedesco.
L’intransigentismo militante della RSI, con i suoi variegati corpi armati e le brigate nere - veste militare assunta dal PFR a partire dal 1° luglio 1944 - non credeva più che si potesse ricorrere ad un barlume anche tenue di "legalità” fascista nei confronti di nemici giurati. Non era raro che chi venisse catturato a seguito di rastrellamenti (spesso condotti insieme a forze tedesche) o sorpreso con armi addosso, o in attività “sovversive” e di sabotaggio, fosse consegnato ai tedeschi per essere o ucciso sul posto o deportato in campi di sterminio non credeva più che si potesse ricorrere ad un barlume anche tenue di "legalità” fascista nei confronti di nemici giurati. Non era raro che chi venisse catturato a seguito di rastrellamenti (spesso condotti insieme a forze tedesche) o sorpreso con armi addosso, o in attività “sovversive” e di sabotaggio, fosse processato sul posto non credeva più che si potesse ricorrere ad un barlume anche tenue di "legalità” fascista nei confronti di nemici giurati. Occorreva deferirli ai tedeschi per deportazione in campi di concentramento non credeva più che si potesse ricorrere ad un barlume anche tenue di "legalità” fascista nei confronti di nemici giurati. Non era raro che chi venisse catturato a seguito di rastrellamenti (spesso condotti insieme a forze tedesche) o sorpreso con armi addosso, o in attività “sovversive” e di sabotaggio, fosse passato per le armi o sul posto o poco dopo.
12. La diverse concezioni della repressione di quello che nella RSI prese il nome di “ribellismo” (era il fenomeno resistenziale) rispetto ai vari centri di potere della RSI: quella della vendetta pura e semplice, e, all’opposto, la tendenza legalitaria e al rispetto delle procedure sostenuta dal ministro Pisenti e dal suo entourage. Ma c’era anche una terza concezione: deportazioni in massa in campi di sterminio quella della vendetta pura e semplice, e, all’opposto, la tendenza legalitaria e al rispetto delle procedure sostenuta dal ministro Pisenti e dal suo entourage. quella della vendetta pura e semplice, e, all’opposto, la tendenza legalitaria e al rispetto delle procedure sostenuta dal ministro Pisenti e dal suo entourage. Ma c’era anche una terza concezione: quella, cara a settori duri del fascismo, di ricorrere a processi-farsa quella della vendetta pura e semplice, e, all’opposto, la tendenza legalitaria e al rispetto delle procedure sostenuta dal ministro Pisenti e dal suo entourage. Ma c’era anche una terza concezione: quella di ricorrere ai tedeschi.
Il favore dell'estremismo fascista "di base" per un tipo di giustizia rapida da attuarsi tramite pseudo-tribunali militari, farsa, Il favore dell'estremismo fascista "di base" per un tipo di giustizia rapida da attuarsi tramite pseudo-tribunali militari, farsa, Ebbe il consenso da parte dei vertici militari, concorsi coi fascisti intransigenti Incontrò preoccupazione da parte dei vertici militari, mal disposti, per ragioni politiche, a servire da "ancelle" del fascismo più militante Suscitò preoccupazioni tra gli alleati tedeschi.
Sia sotto il profilo della (delle) polizia (e) che sotto quello della giustizia, la RSI, seppure presieduta da Benito Mussolini, presentava una situazione di endemici, feroci conflitti e insanabili rivalità di vertice e di dirigenze conservava un buon grado di coesione e coordinamento, ma doveva sottostare ai "Diktat" e alle istruzioni dell'occupante tedesco era un insieme policentrico di gruppi slegati tra loro. Potentati e gruppi locali agivano isolatamente, spesso ignorando leggi e procedure conservava nonostante tutto un notevole grado di coesione e coordinamento.
Il rinato tribunale speciale per la difesa dello stato verrà ora messo alle dipendenze del ministero delle forze armate della RSI del ministro degli interni dell'autorità occupante tedesca del ministro della giustizia.
A partire dall'autunno 1944, i tribunali militari si dimostrarono più inclini ad assecondare elementi fascisti nella costituzione di tribunali straordinari antipartigiani. Ciò fu dovuto essenzialmente Alle intromissioni dell'occupante tedesco All'intervento diretto dello stesso Mussolini Al cambio della guardia allo stato maggiore dell'esercito, ove aveva preso funzione il generale della Milizia Archimede Mischi, ardente fascista all'intervento del ministro della giustizia Pisenti.
Meglio disposti a formare tribunali straordinari antipartigiani di quanto non fosse successo prima dell'autunno 1944, i militari usarono durezza, più di quanto avrebbero potuto fare tribunali di guerra tedeschi ebbero però le mani legate dal timore di rappresaglie da parte della Resistenza non rispettarono, spesso, nemmeno le forme prescritte nel condannare (a morte) non sempre usarono durezza repressiva. Forse per timore di ciò che sarebbe successo a guerra finita.
Il tribunale speciale per la difesa dello stato, a Salò', convivrà e subirà conflitti di competenze con tribunali militari ed anche giustizia ordinaria italiana convivrà e subirà conflitti di competenze con tribunali militari, giustizia militare tedesca ed anche giustizia ordinaria italiana convivrà e subirà conflitti di competenze con la giustizia militare tedesca ed anche la giustizia ordinaria italiana date le specifiche attribuzioni, non subirà competenze concorrenti di altri organi giudiziari.
con la seconda guerra mondiale, le competenze del Tribunale speciale per la difesa dello Stato rimangono sostanzialmente inalterate si allargano anche alla punizione di tutti i reati politici e militari, nonché ai reati di disfattismo e sedizione si allargano anche alla punizione di gravi reati comuni, commessi in connessione con la guerra, nonché ai reati di disfattismo e sedizione diminuiscono, rispetto a quelle della giustizia militare.
Il tribunale speciale per la difesa dello stato, creato con legge del 25 marzo 1926 n. 2008 e abolito dal governo Badoglio il 29 luglio 1943, n. 668, appena quattro giorni dopo la caduta di Mussolini, fu ricostituito dall'occupante militare tedesco mediante ordinanza 3 dicembre 1943, n.794 . Gli furono riattribuite le stesse identiche competenze di cui godeva al momento dello scioglimento dalla neonata Repubblica sociale italiana mediante il decreto 3 dicembre 1943, n.794 . Gli furono riattribuite le stesse identiche competenze di cui godeva al momento dello scioglimento con espresso ordine di Adolf Hitler mediante ordinanza 3 dicembre 1943, n.794 . Gli furono riattribuite le stesse identiche competenze di cui godeva al momento dello scioglimento dalla neonata RSI mediante ordinanza 3 dicembre 1943, n.794 . Ma gli furono riattribuite minori competenze rispetto al passato.
IL T.U. di Pubblica Sicurezza, che limitava fortemente le libertà individuali, fu varato nel 1926 Nel 1938, con le leggi razziali nel 1931 nel 1929, a seguito dei "Patti Lateranensi" con la chiesa cattolica.
Il capo del governo fascista tra 1925 e 1926 assunse il completo controllo dell'apparato poliziesco divenne di fatto completo titolare della funzione legislativa divenne un primus inter pares rispetto ai suoi ministri assunse il completo controllo della funzione giudiziaria.
l'ampliamento dei poteri istituzionali del capo del governo fascista, ben oltre la semplice funzione esecutiva tagliò fuori dalla vita politica ogni movimento di opposizione compresse enormemente i poteri regi e senatoriali fu giudicato illegittimo dalla dottrina giuridica dell'epoca esautorò il parlamento aprendo la strada allo Stato dittatoriale.
per una legge del 1926 il capo del governo poteva controllare unilateralmente leggi emanate dal parlamento, ponendone il veto porre il Consiglio di Stato sotto la propria tutela richiedere la rimessa in votazione, onde approvarli se lo gradiva, di disegni di legge bocciati, e poteva emanare norme in tutta una serie di materie ora sottratte alla competenza del Parlamento bocciare ad libitum leggi del parlamento.
Una legge del 1926, poi una circolare del 1927 configuravano il prefetto come il rappresentante del potere centrale nelle province davano poteri straordinari a sindaco e prefetto congiuntamente, nel comune e nella provincia di competenza (senza passare per i consigli comunali/provinciali) configuravano il prefetto come il rappresentante del potere centrale nelle regioni italiane configuravano il sindaco come il rappresentante del potere centrale nel comune.
In un discorso del 1934 Mussolini disse che poteri prefettizi non erano sovraordinati ma di pari grado rispetto a quelli del segretario locale del partito fascista poteri prefettizi erano sovraordinati anche a quelli del segretario locale del partito fascista poteri prefettizi erano sovraordinati anche a quelli dei sindaci del comune più importante poteri prefettizi erano di pari livello rispetto a quelli del questore.
Circa la magistratura, nel 1923 il fascismo abolì l'inamovibilità dei magistrati nominò direttamente i membri del consiglio superiore della magistratura dispose la nomina diretta dei membri del consiglio di Stato abolì le cassazioni locali (erano cinque: oltre a Rome, c’erano Firenze, Napoli, Milano e Torino),.
in materia economico-sociale, una legge fascista del 1926 vietò solo le serrate vietò gli scioperi creò la Carta del Lavoro vietò scioperi e serrate.
Una legge del 1926 in materia di cittadinanza la sospendeva a chi avesse compiuto fatti turbativi dell’interesse nazionale (ivi compreso il divorzio ottenuto all’estero), la toglieva a chi avesse compiuto propaganda antinazionale all'estero la toglieva a chi avesse compiuto fatti turbativi dell’interesse nazionale (ivi compreso il divorzio ottenuto all’estero), la toglieva a chi avesse compiuto atti violenti contro il regime fascista.
Ed in effetti, cosa era diventato, di fatto, il Tribunale speciale alla vigilia della sua soppressione, il 29 luglio 1943? un organo sempre meno incisivo Era diventato un tribunale speciale e ordinario insieme, un organo jolly dalle molteplici, troppe competenze un organo dalla scerse competenze un organo troppo specifico e settoriale.
L'ammonizione e in confino erano provvedimenti giudiziari, restrittivi della libertà individuale erano provvedimenti di pura polizia, restrittivi della libertà individuale, revocabili su ricorso in giustizia erano provvedimenti di giurisdizione amministrativa, restrittivi della libertà individuale erano provvedimenti di pura polizia, restrittivi della libertà individuale.
la parabola storica del fascismo in tutta l'Italia finì l'8 settembre 1943, con l'armistizio con gli angloamericani il 25 aprile 1945 il 25 luglio 1943, con la destituzione di Mussolini il 2 giugno 1946.
Quale composizione e quale procedura, per il Tribunale speciale? A) militare, membri della Milizia fascista B) sommaria, secondo le norme del Codice penale per l'esercito sulla procedura penale in tempo di guerra A) militare, membri della Milizia fascista B)secondo le norme del Codice penale per l'esercito sulla procedura penale in tempo di pace A) militare, di membri dell'esercito B) ordinaria secondo il codice di procedura penale A) militare B) ordinaria secondo il codice di procedura penale.
La RSI organizzò, nel maggio del 1944, processi ai generali e agli ammiragli italiano "colpevoli" di non aver combattuto contro gli angloamericani e di essersi dissociati dai tedeschi dopo l'armistizio dell'8 settembre. Tali processi furono gestiti dai tribunali provinciali fascisti dalla giustizia ordinaria Dal Tribunale speciale dallo stesso tribunale straordinario centrale che, a gennaio, aveva condannato a morte, come "traditori", sei dei diciannove votanti dell'ordine del giorno Grandi del 15 luglio 1943, causa della caduta del fascismo.
35. La leggi 11 giugno 1942, n. 589, e 3 dicembre 1942, n. 1549 lo autorizzarono il Tribunale speciale a punire reati tipici del tempo di guerra, che spesso commette parte della popolazione in stato di bisogno: reati alimentari ed annonari gravi (quelli lievi restavano alla giustizia ordinaria). Il Tribunale speciale avrebbe potuto punire con la morte chi distogliesse o accaparrasse grandi quantità di generi alimentari inadempienza nelle forniture all'esercito, aggiotaggio alimentari ed annonari, anche di lieve entità. omicidio, rapina, violenza carnale, estorsione.
La caduta del fascismo, il 25 luglio del 1943, provocò la riduzione di organico del Tribunale speciale la sospensione dell'attività del Tribunale speciale lo scioglimento del Tribunale speciale la riduzione di competenze del Tribunale speciale ai soli reati di sangue connessi con la guerra.
Il bilancio della attività repressiva di quasi un ventennio del Tribunale speciale era stato molto considerevole, in migliaia di imputati particolarmente feroce, con migliaia di condanne a morte emesse deludente apprezzabile, ma eccessivamente indulgente.
Vi furono, nella RSI, attacchi verbali e giornalistici violenti contro la presunta indulgenza della giustizia. Coma ad esempio da parte di Roberto Farinacci Concetto Pettinato Alessandro Pavolini Benito Mussolini.
Quando un reato politico di competenze del Tribunale speciale concorre con un grave crimine comune, il Tribunale non di rado applica circostanze attenuanti irroga una condanna a morte irroga pene detentive perpetue condanna a morte per decreto, sena dibattimento.
Una figura di reato "tipica", che i tribunali militari, teoricamente competenti ma sovraccarichi, cercarono di scaricare sul Tribunale speciale, fu la propaganda sovversiva l'associazione a delinquere l'attività antinazionale la banda armata.
Il "processo Perotti" fu un esempio di quanto profondamente il fenomeno resistenziale avesse preso piede nelle Langhe in Lombardia in Piemonte in Liguria.
Ben presto, ed in ogni caso nel corso dell'anno 1944, la giurisprudenza del Tribunale speciale riguardò in misura sempre maggiore i delitti politici i reati relativi alla repressione antipartigiana i reati annonari gravi e i crimini gravi commessi in tempo di guerra l'attentato al "Duce".
La difesa di Mario Griffini, ex presidente del Tribunale speciale, di fronte ai tribunali del dopoguerra fu simile a quella di molte altre personalità, di spicco e non, del fascismo (o addirittura del nazismo, o collaborazionisti) Ho compiuto il mio dovere (di soldato) Ho solo obbedito ad ordini Ho rispettato la legge (vigente) Ho difeso la patria e ho "evitato il peggio".
Nell'immediato dopoguerra, le Corti d'assise straordinarie (CAS) erano all’opera in tutto il nord Italia. Fioccavano condanne per favoreggiamento a fascisti fuggiti e sottrattisi alla cattura... erano all’opera in tutto il nord Italia. Fioccavano epurazioni e condanne per stragi fasciste ai danni di civili erano all’opera in tutto il nord Italia. Fioccavano epurazioni e condanne per collaborazionismo “con il tedesco invasore" erano all’opera in tutto il nord Italia. Fioccavano epurazioni e condanne per militari tedeschi colpevoli di gravi fatti di sangue.
Mario Griffini, presidente del tribunale speciale fascista della RSI, dopo la guerra: condannato a morte dalla CAS di Bergamo, poi però amnistiato (amnistia "Togliatti", giugno 1946) assolto con formula piena dalla CAS di Bergamo già nel 1945 condannato, poi amnistiato, poi condannato un'altra volta. Infine assolto condannato a trent'anni di reclusione in via definitiva dalla Corte d'assise straordinaria dei Bergamo.
Nella sua attività quotidiana, il Tribunale speciale incontrò svariati ostacoli. Tra questi vi fu anche L'incompetenza o disorganizzazione della polizia giudiziaria I bombardamenti angloamericani sulle città italiane L'ostilità di Mussolini L'ostilità tedesca.
Mediante il decreto penale il Tribunale speciale colpiva anche l'associazione a delinquere la rivolta in armi contro i poteri dello Stato la banda armata il vilipendio, l'offesa, la piccola propaganda "sovversiva".
L'uso frequentissimo dello strumento del decreto penale, per reati minori, farà del Tribunale speciale, di fatto un organo sempre più spietatamente repressivo un organo incaricato di reprimere il semplice "scherzo", la "bagatella" antifascista un organo dalla repressione capillare e puntuale un organo deputato ad una repressione, anche politica, "minore" (rispetto a quella che, sommaria, spesso sfuggiva alla giustizia tout court). Ma anche, paradossalmente, un organo che puniva tali reati politici "minori" in modo capillare.
Il "processo Perotti" si concluse con ergastoli condanna a morte per Perotti, ergastolo per gli altri condanna a morte per Perotti, pene variabili dai dieci ai trenta anni per tutti gli altri sette condanne a morte.
Il "processo Perotti" fu forse il più noto tra quelli celebrati nella sede di Torino del Tribunale speciale. Il generale Giuseppe Perotti era personaggio di spicco della Resistenza piemontese, di cui (come risulta agli atti) il Tribunale dimostra di conoscere vari aspetti. E tra l'altro, è la prima volta che negli atti e nei documenti della RSI appare, con riferimento alla "banda Perotti", il termine di Resistenza guerra partigiana guerriglia partigianato.
51. Accade di frequente che - data l'ubicazione delle formazioni partigiane e la loro maggiore forza - processi e severe condanne del Tribunale speciale contro formazioni partigiane organizzate, o gappiste, abbiano luogo nella sede di Torino nella sede di Bologna nella sede di Milano nella sede di Genova.
52. Fernanda Wittgens, curatrice della pinacoteca di Brera, insigne storica dell'arte, fu processata nel settembre 1944 per aver fatto parte di una filiera volta a favorire l'espatrio di persone di religione ebraica, La sentenza di condanna fu mite: Il processo Wittgens costituì un caso di indulgenza “pilotata” da parte del Tribunale speciale. Un’indulgenza motivata innanzitutto dalla eccezionale personalità dell'imputata e dal timore di possibili ritorsioni contro il Tribunale stesso a guerra finita (e persa) La sentenza di condanna fu mite: Il processo Wittgens costituì un caso di indulgenza “pilotata” da parte del Tribunale speciale. La sentenza fu di assoluzione: Il processo Wittgens costituì un caso di indulgenza “pilotata” da parte del Tribunale speciale. Un’indulgenza motivata innanzitutto dalla eccezionale personalità dell'imputata e dal timore di possibili ritorsioni contro il Tribunale stesso a guerra finita (e persa) Il processo Wittgens, assolutorio, indusse i giudici a riflettere sull'impossibilità di motivare un castello accusatorio conto la Wittgens, indipendentemente dalla eccezionale personalità dell'imputata.
Non furono rari i casi in cui il Tribunale speciale fascista rinviò la causa alla magistratura ordinaria. Accadde segnatamente quando il reato - o il danno - erano di particolare tenuità il reato - o il danno - coinvolgevano un movente di ordine sociale, degno di rilievo ed estraneo a motivazioni turpi o criminose il reato - o il danno - erano di particolare tenuità, o quando non si rinvenisse un nesso con il contesto bellico il reato - o il danno - erano stati commessi da persone non imputabili.
Molto duro è il Tribunale speciale (condanna a morte) quando col reato di banda armata concorrono quelli di strage (caso della banda Pettar) col reato di banda armata concorrono quelli di associazione a delinquere, favoreggiamento, saccheggio e devastazione (caso della banda Pettar) col reato di banda armata concorrono quelli di omicidio (caso della banda Pettar) col reato di banda armata concorrono quelli di saccheggio e devastazione (caso della banda Pettar).
Quando il Tribunale speciale si dichiara competente a conoscere del reato di banda armata (spesso concorre con altri gravi reati), accade - come successe a Milano nel settembre 1944 - che esso condanni all'ergastolo a trent'anni di reclusione ad una pena variabile dai sei ai dieci anni a morte.
la distanza e "neutralità" di parte della dottrina giuridica rispetto al fascismo distinse quest'ultimo rispetto al franchismo al franchismo e al salazarismo portoghese al nazismo e allo stalinismo al nazismo.
Artefice della dottrina fascista dello Stato fu Costantino Mortati Arturo Rocco Santi Romano Vincenzo Manzini.
Durante il fascismo, buona parte della dottrina giuridica non credette alla propria apoliticità collaborò convintamente con il regime smontò il mito della apoliticità, soprattutto in sede penale credette alla propria apoliticità, in nome del "metodo tecnico-giuridico".
Il fascismo ebbe un suo organico progetto giuridico: la fascistizzazione dello Stato, coadiuvata da segmenti di giuristi convinti la parziale fascistizzazione dello Stato la parziale fascistizzazione dello Stato la limitazione delle garanzie giuridiche individuali.
Nel codice penale del 1930, evidente fu l'influsso fascista con A) la reintroduzione della pena di morte, B) la previsione di una serie infinita di reati d’opinione, C) Pene severissime per i reati contro l'integrità della stripe (aborto ecc.) A) la reintroduzione della pena di morte, B) Pene severissime per i reati contro la personalità dello Stato A) la reintroduzione della pena di morte, B) Pene severissime per i reati contro la personalità dello Stato A) la reintroduzione della pena di morte, B) la previsione di una serie infinita di reati d’opinione, C) Pene severissime per i reati contro la personalità dello Stato.
Un esponente della civilistica le cui teorie risentirono della contaminazione fascista fu, ad esempio, Piero Calamandrei Santi Romano Alfredo Rocco Emilio Betti.
dove più si manifestò, con nuovi testi repressivi, l'influenza fascista, fu nel diritto dell'economia nel diritto pubblico nel diritto penale nel diritto amministrativo.
08. Artefice della penalistica fascista fu Arturo Rocco Carlo Costamagna Alfredo Rocco Antonio Cicu.
oltre alla legge sull'incendio del Reichstag e alla legge sui pieni poteri, una terza legge completava in truce quadro dell'instaurazione della dittatura nazista: le leggi sull'amministrazione civile La legge per la protezione del sangue tedesco e l'onore tedesco la legge per la ricostruzione del Reich”, che scioglieva i parlamenti dei Länder (regioni federate), trasferendone i poteri legislativi e amministrativi al governo centrale Le leggi di Norimberga.
Come fece Adolf Hitler per varare la "legge sui pieni poteri"? ottenne l'accordo parlamentare del partito socialdemocratico Ricorse al mero strumento del decreto legge governativo ottenne l'accordo parlamentare del partito del Centro ottenne l'accordo parlamentare del partito nazionale tedesco.
Il nazismo era portatrice di un'ideologia autoritaria e monopartitica totalitaria e basata sul concetto di "razza superiore" autoritario-repressiva militarista.
La "legge sull'incendio del Reichstag" del 1933 creò i "campi di concentramento" autorizzavano l'arresto e la violenza contro gli ebrei sospese la libera stampa sospendeva i diritti civili e permetteva la repressione dell'opposizione politica.
La "legge sui pieni poteri" del 1933 sospendeva i diritti civili e permetteva la repressione dell'opposizione politica consentiva a Hitler e al suo governo di emanare leggi (anche leggi che violano la costituzione) senza passare per il Reichstag annullava la cittadinanza per gli oppositori politici espelleva dalla Germania gli oppositori.
La "legge sui pieni poteri" del 1933 Nessuna delle precedenti non abbisognava di alcuna votazione del parlamento abbisognava di una maggioranza qualificata in seno al Reichstag stesso abbisognava di una maggioranza semplice.
Le "leggi di Norimberga" del 1935 Autorizzavano l'arresto e la violenza contro gli ebrei sospendevano i diritti politici ai cittadini di razza ebraica rendevano il partito nazista partito unico espellevano gli ebrei dalla Germania.
Un tragico evento costituì il prologo della "Shoah" in Germania... la sospensione della costituzione di Weimar l'incendio del Reichstag Le leggi sui pieni poteri La "notte dei cristalli".
Con il decreto presidenziale «per la protezione del popolo e dello Stato», emanato il 28 febbraio 1933, era stato introdotto lo Schutzhaft (arresto preventivo) creato uno speciale corpo di polizia, le SA introdotto il fermo di polizia per 72 ore creato il confino amministrativo di polizia, sotto stretta sorveglianza.
il "Tribunale del popolo", nazista, esercitò una spietata e vasta opera di repressione in particolare Dopo lo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944 Durante tutta la seconda guerra mondiale (1939-1945) Dopo la presa del potere da parte di Hitler, nel 1933 Dopo l'attentato a Hitler del 20 luglio del 1944.
La giustizia, nel Terzo Reich, fu appannaggio specifico di giudici laici, membri del partito nazista di "tribunali speciali" composti da tre membri di entità amministrative slegate dalla giustizia di giudici amministrativi.
Dal 1993, il triste panorama della detenzione, nel regime nazista, prese anche le forme del campo di concentramento del campo di sterminio del confino di polizia del campo di internamento.
La “Legge sul servizio dello Stato (detta «per il rinnovo dell’amministrazione pubblica») del 7 aprile 1933 consentiva Il licenziamento di dipendenti dai costumi e dalla vita non conformi alla morale del nazismo il licenziamento di dipendenti non "ariani" o "pericolosi" Il licenziamento di dipendenti politicamente non allineati Il licenziamento di dipendenti di tendenze sessuali "devianti".
La modalità di esercizio della funzione legislativa fu, durante il Terzo Reich, quella della decretazione governativa di urgenza, ulteriormente evoluta in una produzione di atti sostanzialmente normativi ad opera di strutture extra-costituzionali costituite da “comitati” o “uffici” direttamente riferibili al Führer quella della normazione amministrativa, ulteriormente evoluta in una produzione di atti sostanzialmente normativi ad opera di strutture extra-costituzionali costituite da “comitati” o “uffici” direttamente riferibili al Führer quella della decretazione governativa ordinaria, ulteriormente evoluta in una produzione di atti sostanzialmente normativi ad opera di strutture extra-costituzionali costituite da “comitati” o “uffici” direttamente riferibili al Führer quella della legislazione di urgenza, ulteriormente evoluta in una produzione di atti sostanzialmente normativi ad opera di strutture extra-costituzionali costituite da “comitati” o “uffici” direttamente riferibili al Führer.
Per reprimere l'opposizione al regime nazista, fu creato, nel 1934 Un "Tribunale del popolo" (Volksgerichtshof) un Tribunale del popolo, sezione distaccata della corte di cassazione tedesca un Tribunale del partito nazista un Tribunale speciale supremo.
Oltre alla revisione amministrativa delle sentenze, nei confronti della magistratura si attuò, per sorvegliarla, un controllo ad personam da parte di SS e Gestapo una fittissima serie di istruzioni da parte del ministri della giustizia la reclusione in campi di concentramento di giudici dissidenti il licenziamento immediato di giudici oppositori politici.
Per sorvegliare da vicino una magistratura cui veniva tolta ogni indipendenza, si attuò une repressione puntuale nei confronti di giudici dissenzienti l'espulsione di giudici "sgraditi" una revisione in via amministrativa di sentenze "sgradite" da parte dell'esecutivo una sorveglianza strettissima sui giudici.
Nel periodo nazista, la fonte del diritto fu in realtà la decretazione emanata dal Adolf Hitler la normativa civile e militare varata dai vertici delle SS e della polizia segreta naziste, col beneplacito di Hitler La volontà espressa del partito nazista il "Fuehrerprinzip", o volontà del dittatore.
In materia civilistica, la Germania nazista progettò la sostituzione del Codice civile (BGB) con un "codice del popolo" la sostituzione, in chiave nazista, della parte relativa alle "condizioni generali di contratto " (AVB) inserita nel codice civile (BGB) la sostituzione della parte generale del Codice civile (BGB) per introdurvi i principi del diritto nazista una riforma legislativa profonda del Codice civile (BGB) in nome dell'ideologia nazista.
Nella concezione socialista, poi applicata nell'Unione sovietica, La produzione giuridica è strettamente controllata da una pluralità di "Centri" ed uffici facenti però tutti capo al partito comunista al potere La produzione giuridica è strettamente controllata dagli organi supremi del partito comunista. La produzione giuridica è strettamente controllata dal comitato centrale del partito comunista La produzione giuridica è strettamente controllata dagli organi di governo delle repubbliche dell'URSS.
Nella concezione socialista, poi applicata nell'Unione sovietica, abbiamo un paradosso che ci ricorda l'antico assolutismo settecentesco: la volontà del "capo supremo", divenuta legge, è l'unica fonte di diritto Stato e diritto sono considerati inscindibili, e la legge dello Stato è l'unica fonte di diritto Stato e diritto sono inscindibili la legge dello Stato è l'unica fonte di diritto.
Per Yevgeny Pashukanis il diritto era un sistema effimero, destinato a scomparire con il rafforzarsi della società socialista. un sistema temporaneo dettato dalle condizioni politiche dettate dalla classe di rivoluzionari al potere. Una volta che il socialismo avesse sradicato i rapporti di forza economici, anche le forme legali sarebbero scomparse. un sistema temporaneo dettato dalle relazioni economiche. Una volta che il socialismo avesse sradicato i rapporti di forza economici, anche le forme legali sarebbero scomparse. un sistema permanente dettato dalle relazioni economiche. Una volta che il socialismo avesse sradicato i rapporti di forza economici, le forme legali non sarebbero scomparse.
04. Nell'ottica leninista di occupazione del potere ad oltranza da parte di una élite (comunista) lo Stato e la legge, destinati ad essere provvisori con l'obiettivo unico di realizzare una società socialista senza classi, scompaiono rapidamente lo Stato e la legge erano destinati a rappresentare lo strumento tassativo di trasmissione degli "ordini" della élite al potere lo Stato e la legge, destinati ad essere duraturi anche in società socialista senza classi, potrebbero anch’essi durare indefinitamente lo Stato e la legge, destinati ad essere provvisori con l'obiettivo unico di realizzare una società socialista senza classi, potrebbero anch’essi durare a lungo: fin quando durerà, appunto, un tale periodo transitorio.
Nella visione di Lenin, che guida la presa del potere da parte dei bolscevichi in Russia nell'ottobre del 1917, il diritto diviene necessario sin quando esisterà una società necessariamente autoritaria , guidata dalla élite dirigente di rivoluzionari di professione diviene necessario sin quando esisterà una società di transizione verso il socialismo puro, senza classi, guidata dalla élite dirigente di rivoluzionari di professione diviene fondamentale quale cinghia di trasmissione di ordini alla società da parte della élite dirigente di rivoluzionari di professione rappresenta la "voce" autorevole dei rivoluzionari al potere.
Nella visione di Engels il diritto è unicamente l'aspetto legale, l'immagine legale dello sfruttamento economico il diritto è lo strumento della dittatura del proletariato il diritto è lo strumento per la costruzione di una società socialista il diritto è il volto legale della borghesia al potere.
Un grande teorico del comunismo dedicò al diritto ampia parte di un suo ben noto saggio.... Engels Trockij Lenin Gramsci.
La dimensione giuridica svolgeva un ruolo importante nella società borghese, ma era destinata a scomparire col socialismo rivestiva un ruolo assai importante nell’ideologia socialista/comunista, nonostante la convinzione di Marx che non ci fosse posto per lo Stato e la legge in una società senza classi Non rivestiva un ruolo importante nell’ideologia socialista/comunista. Era convinzione di Marx che non ci fosse posto per lo Stato e la legge in una società senza classi avrebbe svolto un ruolo del tutto secondario anche nelle società socialiste.
Dopo l'avvento al potere di Stalin, l'Unione sovietica ritrova le origini ideologiche del marxismo ritrova le origini del leninismo diviene una dittatura totalitaria e ferocemente repressiva è governata da una élite di burocrati fedeli al dittatore.
Il volto brutale del diritto stalinista è impersonato da Trockij Pashukanis Vyšinskij Bukharin.
La repressione stalinista si attua segnatamente con lo sterminio dei piccoli contadini indipendenti (kulak) con la repressione dei quadri militari riottosi (a Kronstadt, 1921) con lo sterminio dei proprietari terrieri ucraini e bielorussi (kulak) con lo sterminio della dirigenza comunista sovietica.
Uno scrittore come Robert Conquest è dell'avviso che nel periodo stalinista e post-stalinista Le leggi resero ancora più spietato il “Grande Terrore” vi fu, di fatto, una paralisi nell'uso dello strumento legislativo Le leggi attenuarono la repressione, il “Grande Terrore” Le leggi consentirono e furono funzionali alla repressione, al “Grande Terrore”.
Dopo la seconda guerra mondiale, altri paesi si trovarono sotto egemonia comunista e, divenute società socialiste, adottarono leggi conformi... I paesi dell'Europa centro-orientale Le due Coree Cuba La Cina.
Nell'URSS stalinista e post-stalinista, in cui la repressione fu attuata mediante strumenti anche giuridici (ordinanze ecc.) l'uso di forme legali diede origine ad ampia discussione le forme legali condussero ad un maggiore garantismo le forme legali furono abbandonate le forme legali continuarono ad essere impiegate, se non altro almeno per fini di propaganda.
La scelta di creare una corte costituzionale Si ispirava al modello austriaco si sarebbe dimostrata fragile avrebbe avuto esiti subito positivi sul piano legislativo Era totalmente originale e nuova.
Nella silhouette di "testo di compromesso" sono da ricercare anche le debolezze della costituzione italiana. Come L'accordo in assemblea sui Patti Lateranensi L'accordo concernente il regionalismo La nascita della figura del referendum abrogativo di leggi ordinarie Il delineare in modo disomogeneo talune libertà fondamentali.
Tra il 1944 a il 1945, istituzionalmente, si scelse risolutamente, a maggioranza, di proclamare la repubblica si scelse di non mettere in discussione la forma monarchica dello Stato neanche nell'immediato dopoguerra si scelse di conservare il vecchio Statuto albertino, emendandolo di sue parti ormai obsolete prese corpo l'idea di una scelta, da attuarsi nel dopoguerra, circa la forma di governo e la costituzione del paese.
La costituzione repubblicana del 1° gennaio 1948 Vide prevale le istanze sociali insieme a quelle classiche, liberali e garantiste fu varata nonostante una rilevantissima opposizione monarchica, viva nelle piazze ma anche in assemblea Si presentò sostanzialmente come un compromesso tra le istanze di parte cattolica, quelle più accesamente sociali di parte social-comunista e quelle di tradizione liberale, attente alla salvaguardia dei diritti individuali. Si presentò sostanzialmente come un compromesso tra le istanze di parte cattolica e quelle più accesamente sociali di parte social-comunista.
Nella Assembla costituente repubblicana, scaturita dal referendum e dal voto del 2 giugno 1946, gli esponenti della vecchia classe dirigente liberale (Nitti, Orlando, De Nicola) erano in numero considerevole sedettero esponenti dei nuovi partiti politici democratici presero posto rappresentanti del vecchio regime liberale insieme ad esponenti dei partiti politici democratici sedettero esponenti dei partiti politici democratici ed anche esponenti del partito monarchico.
La costituzione italiana seppe imparare dall'esperienza del passato? Si, poiché tradusse in atto una democrazia parlamentare compiuta Si, poiché delineò un'abile equilibrio tra Stato centrale e autonomie locali Si, ma l'elencazione dei diritti di libertà è troppo scarna rispetto alle enunciazioni ideologiche magniloquenti Non sempre: per timore del vecchio fascismo, si delineò un sistema parlamentare puro che si tradusse in governi deboli ed in un premier scarsamente dotato di poteri incisivi.
Vi fu chi vide nella norme della costituzione repubblicana una debolezza: la disomogeneità e frammentarietà la mancanza di leggi di esecuzione efficaci il loro carattere vago e generico il loro carattere "programmatico", di attuazione solo nel futuro.
La scelta delle autonomie locali ebbe, in assemblea costituente, un movente impellente: ammodernare l'apparato statale arginare poteri troppo vasti dello Stato centrale arginare il pericolo del separatismo di talune regioni imitare il modello federale USA (da cui la Sicilia si sentiva attratta).
La scelta del referendum abrogativo di leggi ordinarie trasse origine anche: dal timore di un potere legislativo troppo centralista e ideologizzato dalla sfiducia reciproca tra i partiti di governo e di opposizione dal timore che uno dei due blocchi politici che si fronteggiavano potesse divenire sopraffattorio, e che quindi era utile per entrambi garantirsi spazi di resistenza contro governi centrali eventualmente sfavorevoli Dal sincero desiderio di far spazio a forme di democrazia diretta.
10. Mentre la costituzione italiana prendeva corpo, un altro paese europeo avrebbe di lì a poco saputo imparare più efficacemente, con la sua carta costituzionale, dagli "errori del passato": la Spagna l'Austria la Francia la Germania.
01. Tra i costituenti francesi del 1946 vi furono una trentina di deputati d'oltremare che rappresentavano i popoli colonizzati e che diedero un contributo importante ai lavori delle Assemblee. Come ad esempio il futuro leader egiziano Nasser il senegalese Léopold Sédar Senghor il vietnamita Ho Chi Mihn il tunisino Bourghiba.
Le costituzioni europee del primo dopoguerra, cui quelle post-1945 vogliono riannodarsi, ampliavano unicamente, rispetto al passato, i "diritti sociali" (lavoro, istruzione, scuola ecc.) non contenevano novità di rilievo sul piano dell'assetto dei poteri contenevano due novità: il catalogo dei diritti sociali e un “parlamentarismo aperto” riprendevano, in chiave parlamentare, il costituzionalismo ottocentesco.
La concezione coloniale "aperta", della costituzione francese del 1946 riuscì in un primo tempo a produrre pace e prosperità nelle colonie francesi fallì di fronte al conservatorismo nazionalista e alle rivolte coloniali di Indocina e Algeria fallì di fronte al conservatorismo nazionalista della destra e dei comunisti fallì di fronte al conservatorismo nazionalista e alle rivolte coloniali di Indocina.
Quando, nel 1958, Charles De Gaulle ritornò al potere, chiamatovi per risolvere la crisi algerina, decretò la fine della Quarta repubblica e promosse il varo di una nuova costituzione, sempre di natura parlamentare pura decretò la fine della Quarta repubblica e promosse il varo di una nuova costituzione, stavolta a carattere presidenzialista. decretò la fine della Quarta repubblica e promosse il varo di una nuova costituzione, sempre di natura parlamentare pura ma con elezione diretta del presidente decretò di voler proseguire le istituzioni della Quarta repubblica ma promosse l'elezione diretta del presidente.
le costituenti dei grandi Paesi dell’Europa occidentale, Francia, Italia e il consiglio parlamentare della Germania Ovest, dopo il 1945 riprendono il filo dell’elaborazione costituzionale del primo dopoguerra ma introducono tutte dei sistemi correttivi nel sistema parlamentare riprendono il filo dell’elaborazione costituzionale del primo dopoguerra, cercando di superare le rigidità, assimilando la lezione della storia e riproponendo da un lato un efficace catalogo di diritti sociali, dall’altro forme più o meno riuscite di sistema parlamentare (riconoscendo il ruolo dei partiti nella società democratica) rompono con l'inefficace elaborazione costituzionale del primo dopoguerra, foriera di regimi totalitari riprendono il filo dell’elaborazione costituzionale del primo dopoguerra.
06. In Francia, un evento bellico giudicato "di discontinuità" indusse i politici a varare una nuova costituzione (e una nuova repubblica) invece di riassumere la costituzione della Terza repubblica: la Resistenza il governo filotedesco di Vichy guidato dal maresciallo Pétain (1940-1944) la disfatta militare del 1940 l'occupazione tedesca durante la guerra.
il governo provvisorio francese post-bellico fu guidato, per un anno, da Robert Schuman da Charles De Gaulle da Pierre Laval da Léon Blum.
la costituzione francese dell'ottobre 1946 fu varata in poco più di tre mesi da una assemblea costituente e sottoposta a referendum confermativo varata in poco più di tre mesi da una assemblea costituente varata in un anno da una assemblea costituente e sottoposta a referendum confermativo varata in sei mesi da una assemblea costituente.
la Quarta repubblica francese, nata nel 1946, era un sistema parlamentare con vari correttivi istituzionali, e produsse governi di lunga durata era un sistema parlamentare puro, e produsse governi relativamente deboli e di breve durata era un sistema semipresidenziale, ma produsse governi relativamente deboli era un sistema parlamentare puro, e produsse governi relativamente duraturi.
La costituzione francese del 1946, liberale e parlamentare, si voleva aperta anche sul piano coloniale: Proclamò una sorta di colonialismo “consensuale”, volendo “scartare ogni sistema di colonizzazione fondato sull’arbitrio” e volendo garantire a tutti gli abitanti delle colonie “l’eguale accesso alle funzioni pubbliche e l’esercizio individuale e collettivo dei diritti e delle libertà", non accordando però, esplicitamente diritti di cittadinanza francese agli abitanti delle colonie Proclamò una sorta di colonialismo “consensuale”, ma ribadì l'indissolubilità del legame con la madrepatria Proclamò una sorta di colonialismo “consensuale”, volendo “scartare ogni sistema di colonizzazione fondato sull’arbitrio” e volendo garantire a tutti gli abitanti delle colonie “l’eguale accesso alle funzioni pubbliche e l’esercizio individuale e collettivo dei diritti e delle libertà" Proclamò una sorta di colonialismo “consensuale”, volendo “scartare ogni sistema di colonizzazione fondato sull’arbitrio” e "sulla forza militare".
la Quarta repubblica francese, nata nel 1946, sarebbe durata sino alla definitiva crisi del 1968 ("maggio francese") sarebbe durata sino alla definitiva crisi del 1958, scaturita dal problema della guerra d'Algeria sarebbe durata sino alla definitiva crisi del 1958, originata da un colpo di Stato di Charles De Gaulle sarebbe durata sino alla definitiva crisi del 1958, scaturita dal problema della guerra d'Indocina.
Sul piano dei diritto fondamentali, la costituzione francese del 1946 Comprime quelli "classici", di tradizione liberale rispetto a quelli sociali (solenni proclamazioni di parità uomo-donna, diritto al lavoro, diritto di asilo, di sciopero, affiliazione sindacale, tutela della famiglia e del fanciullo, rinuncia alla guerra e “limitazioni di sovranità necessarie per l’organizzazione e la difesa della pace”): accoglie quelli consacrati dalla Dichiarazione dei diritti del 1789 nonché “i principi fondamentali riconosciuti dalle leggi della Repubblica”. Vi si aggiungono, come complemento di carattere sociale, solenni proclamazioni di parità uomo-donna, diritto al lavoro, diritto di asilo, di sciopero, affiliazione sindacale, tutela della famiglia e del fanciullo, rinuncia alla guerra e “limitazioni di sovranità necessarie per l’organizzazione e la difesa della pace” sostituisce un proprio elenco rispetto a quelli consacrati dalla Dichiarazione dei diritti del 1789 nonché “i principi fondamentali riconosciuti dalle leggi della Repubblica”. Vi si aggiungono, come complemento di carattere sociale, solenni proclamazioni di parità uomo-donna, diritto al lavoro, diritto di asilo, di sciopero, affiliazione sindacale, tutela della famiglia e del fanciullo, rinuncia alla guerra e “limitazioni di sovranità necessarie per l’organizzazione e la difesa della pace” riformula, modernizzandoli, quelli consacrati dalla Dichiarazione dei diritti del 1789. Vi si aggiungono, come complemento di carattere sociale, solenni proclamazioni di parità uomo-donna, diritto al lavoro, diritto di asilo, di sciopero, affiliazione sindacale, tutela della famiglia e del fanciullo, rinuncia alla guerra e “limitazioni di sovranità necessarie per l’organizzazione e la difesa della pace”.
Nella Spagna di Franco, uscita dalla sanguinosa guerra civile, ove le "Cortes" saranno ricostituite solo nel 1942 e nominate con sistema corporativo, Non vi sarà una vera e propria costituzione, ma un insieme di leggi costituzionali saranno adottate "leggi organiche", ma sempre revocabili ad libitum da Franco Verrà varata una nuova costituzione nel 1939 non sarà adottata alcuna legge costituzionale di rilievo.
dopo la seconda guerra mondiale, Austria e Germania sono entrambe suddivise in zone di occupazione, ma i loro percorsi politici divergeranno profondamente sono entrambe suddivise in zone di occupazione. L'Austria potrà darsi una nuova costituzione solo nel 1955 sono entrambe suddivise in zone di occupazione, ed entrambe potranno darsi nuove costituzioni democratiche sono entrambe suddivise in zone di occupazione, ma la Germania potrà darsi una nuova costituzione nel 1949.
Nella costituzione tedesca del 1949 si tenta di ridurre al minimo, con un correttivo, il rischio di maggioranze impossibili: per questo, lo strumento della mozione di sfiducia, continua ad esistere, ma è subordinato alla condizione di avere l'assenso del presidente della repubblica prima che il cancelliere in carica venga rimosso dai suoi uffici (principio di sfiducia costruttiva). è subordinato alla condizione di trovare una nuova maggioranza parlamentare prima che il cancelliere venga rimosso dai suoi uffici (principio di sfiducia costruttiva) è subordinato alla condizione di trovare un nuovo programma di governo prima che il cancelliere in carica venga rimosso dai suoi uffici (principio di sfiducia costruttiva) è subordinato alla condizione di trovare un nuovo esecutivo prima che il precedente venga rimosso dai suoi uffici (principio di sfiducia costruttiva).
Nel sistema costituzionale tedesco ed in quello austriaco, due istituti divergono nettamente: A) il cancelliere, puramente rappresentativo in Germania, e B) il federalismo, più accentuato in Germania A) il presidente della repubblica, puramente rappresentativo in Austria, e B) il federalismo, più accentuato in Germania A) il presidente della repubblica, puramente rappresentativo in Germania, e B) il federalismo, più accentuato in Austria A) il presidente della repubblica, puramente rappresentativo in Germania, e B) il federalismo, più accentuato in Germania.
Nella costituzione austriaca, il presidente della repubblica assunse poteri più forti (scioglimento delle camere, nomina del cancelliere ecc.) dalla riforma del 1929 che ne dispose l'elezione popolare diretta Gode di attribuzioni incisive (es. scioglimento delle camere) suscettibili di porlo in rotta di collisione con le funzioni del cancelliere ebbe sin da subito (1920) attribuzioni più consistenti (scioglimento delle camere, nomina del cancelliere ecc.) in concomitanza con la sua elezione popolare diretta assunse poteri più forti (scioglimento delle camere, nomina del cancelliere ecc.) solo a partire dal 1955.
La "legge fondamentale" tedesca del 1949 risente molto della volontà di non ripetere gli errori del passato totalitario. Per questo, due grandi principi campeggiano in primo piano: Quello della libertà e quello dell'eguaglianza Quello di "perennità" della costituzione e quello di legalità Quello della rigidità della costituzione e quello della dignità personale (e del diritto di resistenza all'arbitrio) Quello di "perennità" della costituzione e quello della dignità personale (e del diritto di resistenza all'arbitrio).
07. Una figura costituzionale fu delineata, nella costituzione tedesca del 1949, in modo sostanzialmente diverso: e questo, a causa della triste esperienza di Weimar: il cancelliere, ore semplice "primus inter pares" il governo, ora regolamentato nei dettagli la magistratura, ora indipendente ed inamovibile il presidente della repubblica, ora dotato di funzioni puramente notarili e moderatrici.
08. Nella costituzione tedesca del 1949 si tenta di ridurre al minimo, con un correttivo, il rischio di maggioranze impossibili, problema tipico della repubblica di Weimar in cui spesso gli affari politici diventavano ingestibili a causa delle dozzine e dozzine di partiti rappresentati in Parlamento: lo sbarramento elettorale del cinque per cento un sistema elettorale maggioritario a due turni un sistema elettorale maggioritario il sistema del "doppio voto".
Il sistema costituzionale franchista (1939-1975) era un sistema parlamentare puro, e produsse governi relativamente duraturi era un sistema istituzionale che, inizialmente autoritario, finì poi per avviarsi sulla strada di una crescente liberalizzazione potrebbe definirsi un sistema "presidenziale", pur considerandosi Franco stesso come una sorte di "reggente" in vista di una futura restaurazione monarchica. era un sistema sostanzialmente autoritario, imperniato sulla figura istituzionale del "caudillo" (Franco stesso).
Germania e Austria si daranno forme di governo parlamentare, dopo la seconda guerra mondiale, ma l'Austria ripercorrerà lo stesso cammino costituzionale d'anteguerra ma nella costituzione austriaca i "correttivi" al sistema parlamentare saranno più accentuati e molto simili saranno i profili istituzionali che entrambe creeranno. ma nella costituzione tedesca i "correttivi" al sistema parlamentare saranno più accentuati.
la CEE fu costituita: col Trattato di Nizza, 2004 coi Trattati di Roma, 1957 coi Trattati di Parigi, 1952 coi Trattati di Maastricht, 1992.
Secondo Jean Monnet, Schuman e gli altri ispiratori dell'integrazione europea, la CECA avrebbe dovuto configurarsi, nei limiti delle competenze stabilite dal Trattato di Parigi, come un'entità di diritto internazionale a pieno titolo una sorta di entità sovranazionale un'unione intergovernativa una sorta di entità federale.
tra gli artefici della costruzione di un vero e proprio "diritto europeo" vi furono senza dubbio membri del servizio legale della Commissione della CEE due avvocati generali della corte di giustizia della CEE giudici della corte di giustizia della CEE membri del servizio legale della corte di giustizia della CEE.
Il metodo seguito per dar corpo e sostanza, e vita, ad un diritto europeo non semplicemente limitato alle norme dei Trattati CECA e CEE e alla normativa derivata fu quello di emanare raccomandazioni e direttive volte all'armonizzazione dei sistemi e principi giuridici degli Stati membri emanare atti normativi europei di portata generale, vincolanti rinvenire "principi di fondo comuni" proprio del patrimonio giuridico (storico-giuridico) degli Stati membri ritracciare una normativa (civile, commerciale) di tipo codicistico comune agli Stati membri.
Alla base della creazione del diritto europeo di oggi, vi fu un interessante laboratorio giuridico: il consiglio dei ministri europeo il parlamento europeo la Commissione europea la Corte di giustizia europea.
Il diritto europeo, dalla sua creazione negli anni Cinquanta, si sarebbe sviluppato grazie alla frenetica attività legislativa del parlamento europeo si sarebbe sviluppato essenzialmente grazie alle direttive della CEE si sarebbe sviluppato grazie anche ad una interessante costruzione giurisprudenziale si sarebbe sviluppato grazie ad un'intensa opera di normazione codicistica.
Dagli anni Cinquanta, la costruzione europea sarebbe proseguita, seppure con lentezza avrebbe inevitabilmente finto per arenarsi di fronte alle resistenze opposte dagli Stati membri, gelosi della loro sovranità avrebbe alternato stasi e slanci in avanti sarebbe proseguita costantemente.
Anche della CEE si disse che era un'entità europea federale, sovraordinata agli Stati membri, in quanto, come per la CECA i suoi atti potevano ricadere direttamente nella sfera giuridica dei cittadini degli Stati membri gli Stati membri concordemente avevano accettato di sottoporsi a tale entità esplicitamente federale le costituzioni degli Stati membri previdero tutte, esplicitamente, di essere parte di un'entità europea federale identificata sia nella CECA che nella CEE i suoi atti potevano ricadere direttamente nella sfera giuridica dei cittadini degli Stati membri, e questi ultimi limitavano la propria sovranità nelle materie previste dal Trattato.
I primi avvocati generali in servizio presso la Corte di giustizia della CEE, già dal 1952, furono Karl Roemer e Maurice Lagrange Karl Roemer e Michel Gaudet Karl Roemer e Maurice Chevalier Paul Reuter e Maurice Lagrange.
l'Alta Autorità della CECA, guidata da Jean Monnet, era l'organo esecutivo l'organo giudiziario un consesso di ministri dei paesi membri l'organo legislativo.
Gli avvocati generali della corte di giustizia della CEE furono, e sono ancora una sorta di PM, legati agli Stati membri che li hanno nominati e chiamati a sorvegliare l'applicazione del diritto magistrati “neutrali”, chiamati ad esporre conclusioni motivate nel puro interesse del diritto: figure super partes slegate da interessi settoriali e al servizio del diritto coadiutori dei giudici delle corte, chiamati a dar loro pareri ed assistenza in ogni caso che contenga questioni giuridiche complesse e ardue tecnicamente magistrati dipendenti dagli Stati membri, chiamati ad esporre conclusioni motivate nel puro interesse del diritto.
Il 18 aprile 1951, a Parigi, fu firmato il Trattato europeo CECA tra: Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Regno Unito Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Regno Unito Italia, Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo.
Quale fu l'intento della Dichiarazione Schuman” del 9 maggio 1950? Porre le basi di un’Europa di libero scambio, economica Porre le basi di un’Europa politica, federale, da costruire in tempi brevi Porre le basi di un’Europa politica futura, federale, ma a costruzione graduale e pragmatica Porre le basi di un’Europa capace di difendersi e far fronte alle due superpotenze, USA e URSS.
Lo scopo della CECA era quello di mettere in comune tra gli Stati membri le risorse derivanti dallo sfruttamento di carbone e acciaio creare un'area federale nei settori della politica, difesa, politica estera, economia ecc. mettere in comune tra gli Stati membri le risorse derivanti dall'attività economica, creando un'area di libera circolazione di merci, servizi, persone, capitali mettere in comune tra gli Stati membri le risorse, in uomini e mezzi, per una difesa europea comune.
Nacque nel 1952, per iniziativa di Jean Monnet e Robert Schuman, una importantissima entità sovranazionale europea: la FAO il Parlamento europeo la CEE la CECA.
il frutto più importante della primissima fase di costruzione europea, fine anni Quaranta, fu la CED la CECA il Consiglio d’Europa la CEE.
Il primo appello a favore di una unità tra popoli e nazioni europee, dopo la seconda guerra mondiale, lo lanciò Jean Monnet Robert Schuman Winston Churchill Alcide De Gasperi.
Ci si è chiesti se il rinnovato e neonato diritto europeo rappresenti una rinascita dell'antico "diritto comune" (ius commune) medievale-moderno: non può esserlo, in linea generale: ma solo sotto il profilo della ricerca di taluni "principi di base", concordanti e comuni ai sistemi giuridici nazionali può esserlo, ma solo negli ambiti ristretti alla competenza delle istituzioni europee (mentre il diritto comune aveva valenza universale) può esserlo, ma solo negli ambiti ristretti alla competenza delle istituzioni europee (mentre il diritto comune aveva valenza universale) può esserlo a tutti gli effetti, per la sua genesi e il suo sviluppo.
la Corte di giustizia delle Comunità europee fu inaugurata solennemente a Bruxelles, dicembre 1952 a Bruxelles, gennaio 1958 nel Lussemburgo, dicembre 1952 a Strasburgo, dicembre 1951.
01. Una specifica sentenza della Corte di giustizia dichiarò, negli anni sessanta, la superiorità e completezza del diritto europeo rispetto al diritto degli Stati membri: Macchiorlati/Dalmas, 1965 Costa/Enel, del 1964 Van Gend/Loos, 1963 Cassis de Dijon, 1979.
02. Una specifica sentenza della Corte di giustizia dichiarò, negli anni sessanta, l'avvenuta maturità del diritto europeo (ordinamento giuridico di nuovo genere, a favore del quale gli stati membri hanno rinunziato, se pure in settori limitati, ai loro poteri sovrani): Muller/Commissione, del 1964 Kergall/Assemblea parlamentare, del 1955 Costa/Enel, del 1964 Van Gend/Loos, del 1963.
03. Come viene compiuta, dalla Corte di giustizia, la creazione in diritto europeo dei concetti di "sviamento di potere", "responsabilità", "principio di legalità" e "revoca di atti giuridici"? Attingendo, mediante analisi comparative, al patrimonio comune dei sistemi giuridici degli Stati membri in tali specifici settori Ricorrendo all'opera legislativa del parlamento europeo (all'epoca denominato "assemblea parlamentare europea"). Creando un'intelaiatura normativa comune, sovranazionale mediante la creazione di direttive europee a portata generale.
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