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Didattica delle lingue moderne

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Título del Test:
Didattica delle lingue moderne

Descripción:
Test 7 Pegaso

Fecha de Creación: 2025/12/08

Categoría: Universidad

Número Preguntas: 50

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1. Per educazione semiotica si intende: Paragrafo di riferimento - L'accostamento precoce alla lingua straniera. l'educazione alla significazione nel suo complesso. l'educazione esclusivamente linguistica. lo studio della grammatica. lo studio della fonetica.

2. Nella scuola primaria l'educazione linguistica è principalmente: Paragrafo di riferimento - L'accostamento precoce alla lingua straniera. educazione grammaticale. educazione semiotica. educazione ortografica. educazione morfologica.

3. L'educazione semiotica: Paragrafo di riferimento - L'accostamento precoce alla lingua straniera. richiede di concentrarsi esclusivamente sulle regole grammaticali. è incentrata sulla corretta pronuncia. si basa sul dettato. richiede l'assunzione di una prospettiva unitaria tra le programmazioni dei vari docenti che si occupano di linguaggi.

4. Secondo il Trattato di Maastricht: Paragrafo di riferimento - La dimensione sociale. bisogna imparare prima l'italiano. è obbligatorio conoscere almeno due lingue straniere già dalla scuola primaria. ai cittadini dell'Unione europea deve essere garantito il diritto alla conoscenza di due lingue straniere. è sconsigliato insegnare una lingua straniera alla scuola primaria.

5. L'introduzione delle lingue europee nella prima infanzia: Paragrafo di riferimento - La dimensione sociale. confonde i bambini. pone le basi sociali per una società multiculturale. crea confusione nell'acquisizione linguistica del bambino. va evitata.

6. La presenza di due lingue nel cervello nell'infanzia: Paragrafo di riferimento - La dimensione neurologica. confonde i bambini. può creare dei disturbi nel linguaggio. deve essere evitata. porta a un arricchimento cerebrale.

7. L'ipotesi del "periodo critico" è legata a: Paragrafo di riferimento - La dimensione psicologica. Lenneberg. Saussure. Chomsky. Jakobson.

8. Secondo l'ipotesi del periodo critico: Paragrafo di riferimento - La dimensione psicologica. l'acquisizione del linguaggio finisce intorno ai cinque anni. durante i primi anni di vita il cervello non è sviluppato per acquisire il linguaggio. durante i primi anni di vita il meccanismo di acquisizione linguistica sarebbe al suo massimo e decadrebbe alla soglia della pubertà. durante i primi anni di vita il meccanismo di acquisizione linguistica non sarebbe al suo massimo ma aumenterebbe alla soglia della pubertà.

9. Secondo Cummins: Paragrafo di riferimento - La dimensione psicologica. lo studio di una seconda lingua ritarda l'acquisizione del linguaggio. lo studio di una lingua si riflette positivamente sull'intero repertorio linguistico della persona. non si può mai imparare perfettamente una seconda lingua. non bisogna proporre ai bambini più di una lingua.

10. La metafora dell'iceberg è di: Paragrafo di riferimento - La dimensione psicologica. Jakobson. Saussure. Chomsky. Cummins.

1. I capisaldi della glottodidattica precoce sono: Paragrafo di riferimento - Le caratteristiche di una glottodidattica per bambini. morfologia e sintassi. fonetica e morfologia. semantica, pragmatica e testualità. integrazione, flessibilità e ludicità.

2. La flessibilità: Paragrafo di riferimento - Le caratteristiche di una glottodidattica per bambini. è importante perché ogni bambina/o ha un proprio stile cognitivo e un proprio retroterra culturale. deve dipendere dagli orari di lavoro dei genitori. va evitata per non confondere i bambini. deve essere ridotta al massimo per non creare confusione.

3. L'insegnamento linguistico ai bambini: Paragrafo di riferimento - Modelli operativi per i bambini. deve tener conto solo dei programmi ministeriali. deve essere evitato. deve essere organizzato in Unità di Apprendimento flessibili. deve essere ridotto al massimo per non creare confusione.

4. L'Unità di Apprendimento (UdA): Paragrafo di riferimento - Modelli operativi per i bambini. si concentra sulle esigenze del docente. mette l'accento sull'attività del soggetto che apprende. favorisce le esigenze dei docenti. favorisce le esigenze dei genitori.

5. La continuità tra scuola dell'infanzia e scuola di base: Paragrafo di riferimento - La continuità. si realizza sul piano metodologico più che su quello contenutistico. si realizza sul piano contenutistico più che su quello metodologico. va evitata per non confondere i bambini. è un'illusione.

6. Nella scuola media: Paragrafo di riferimento - La continuità. il docente deve ricominciare tutto daccapo. il docente deve saper imporsi. la cognitività cede il passo alla lucidità. la lucidità cede il passo alla cognitività.

7. Nella logica dell'educazione semiotica le lingue straniere: Paragrafo di riferimento - L'introduzione ai testi letterari e microlinguistici. possono contribuire alla scoperta della differenza tra uso estetico e uso funzionale della lingua. devono essere proposte a partire dai dieci anni. possono confondere l'acquisizione del linguaggio. rallentano il processo di acquisizione della lingua materna.

8. Nella logica dell'educazione semiotica le lingue straniere: Paragrafo di riferimento - L'introduzione ai testi letterari e microlinguistici. devono essere studiate a partire dalla scuola media. contribuiscono alla scoperta dell'universalità dell'uso letterario della lingua. possono confondere l'acquisizione del linguaggio. rallentano il processo di acquisizione della lingua materna.

9. Come testo regolativo da proporre nella scuola di base si possono usare: Paragrafo di riferimento - L'introduzione ai testi letterari e microlinguistici. le leggi. le istruzioni per il montaggio di un giocattolo. il regolamento scolastico. la descrizione di un evento o di un esperimento.

10. Come testo referenziale per la scuola di base si può usare: Paragrafo di riferimento - L'introduzione ai testi letterari e microlinguistici. le leggi. le istruzioni per il montaggio di un giocattolo. il regolamento scolastico. la descrizione di un evento o di un esperimento.

1. Il processo di lateralizzazione del cervello: Paragrafo di riferimento - L'aspetto cognitivo. si assesta durante l'adolescenza. è completato nella prima infanzia. è definitivamente completato verso i nove anni. si completa nei primi due anni di vita.

2. Durante l'adolescenza: Paragrafo di riferimento - L'aspetto cognitivo. i discenti sono demotivati. bisogna continuare a concentrarsi solo sulla competenza linguistica. bisogna continuare con l'approccio naturale. alla competenza d'uso della lingua deve affiancarsi quella sull'uso della lingua.

3. Il docente può stimolare la motivazione del discente: Paragrafo di riferimento - L'aspetto sociale. mostrando la sua intransigenza rispetto alle regole grammaticali. minacciandolo con voti bassi. ricorrendo ad attività telematiche come un giornalino internazionale. cercando di essere sempre molto severo.

4. Il trattato di Maastricht: Paragrafo di riferimento - L'introduzione della seconda lingua straniera. introduce il diritto all'istruzione nella lingua materna e in due lingue comunitarie. impone la conoscenza di due lingue straniere. obbliga allo studio di due lingue straniere oltre alla lingua materna. stabilisce che ogni cittadino sia tenuto a conoscere almeno due lingue straniere.

5. Attraverso la compresenza di italiano e lingue straniere: Paragrafo di riferimento - L'introduzione della seconda lingua straniera. si pongono le basi per una istruzione incompleta in diverse lingue. si limiti la capacità di immagazzinare informazioni da parte dei discenti. si confonde l'acquisizione linguistica degli apprendenti. si forma la persona in grado di continuare autonomamente il lavoro di acquisizione delle lingue.

6. Quando si insegnano due lingue straniere: Paragrafo di riferimento - Problemi glottodidattici per la seconda lingua straniera. è importante scollegare gli insegnamenti. è importante coordinare gli insegnamenti. è preferibile che ognuno faccia il proprio programma indipendentemente dall'altro. bisogna prediligere la lingua maggiormente parlata.

7. Intorno ai 14 anni gli studenti: Paragrafo di riferimento - Problemi glottodidattici per la seconda lingua straniera. dovrebbero raggiungere il livello C1. dovrebbero raggiungere il livello C2. dovrebbero raggiungere il livello A2. dovrebbero raggiungere il livello B2.

8. Nella scuola superiore gli studenti: Paragrafo di riferimento - Problemi glottodidattici per la seconda lingua straniera. dovrebbero raggiungere il livello C1. dovrebbero raggiungere il livello C2. dovrebbero raggiungere il livello A2. dovrebbero raggiungere il livello B2.

9. I moduli per lo studio dei testi letterari possono essere organizzati per: Paragrafo di riferimento - Problemi glottodidattici per la seconda lingua straniera. tema (amore, morte, guerra). grammatica. utilità. regole.

10. Nello studio dei testi letterari è importante: Paragrafo di riferimento - Problemi glottodidattici per la seconda lingua straniera. costringere gli studenti a conoscere bene la vita degli autori. imparare a memoria i testi in prosa e le poesie. contestualizzare ed essere in grado di elaborare e argomentare un proprio punto di vista. imparare a memoria le poesie.

1. Quando il discente è un adulto il rapporto tra docente e discente è: Paragrafo di riferimento - Lo studente adulto. un rapporto in cui il maestro resta comunque l'educatore. prevalentemente istruttivo. un rapporto alla pari come tra amici. prevalentemente educativo.

2. Nella glottodidattica per adulti: Paragrafo di riferimento - Lo studente adulto. docente e discente devono accordarsi subito sugli obiettivi. tra docente e discente deve restare il rapporto che c'è nella didattica per gli adolescenti. è importante la dimensione ludica. bisogna lavorare perché non è ancora completato il processo di lateralizzazione.

3. Nella glottodidattica per adulti: Paragrafo di riferimento - Lo studente adulto. il docente deve sorprendere ogni giorno gli studenti con metodologie nuove. tra docente e discente deve restare il rapporto che c'è nella didattica per gli adolescenti. il docente deve essere chiaro anche sulla propria metodologia. bisogna lavorare perché non è ancora completato il processo di lateralizzazione.

4. Rispetto al bambino: Paragrafo di riferimento - Lo studente adulto. l'adulto ha una maggiore velocità di apprendimento linguistico. l'adulto non ha nessuna capacità metalinguistica. l'adulto ha una maggiore necessità metalinguistica. l'adulto ha una minore capacità metalinguistica.

5. Per approccio andragogico si intende: Paragrafo di riferimento - Lo studente adulto. l'approccio relativo all'insegnamento rivolto a tutti gli esseri umani a prescindere dall'età, dal sesso e dall'etnia. l'approccio relativo all'insegnamento rivolto agli adolescenti. l'approccio relativo all'insegnamento rivolto ai bambini. l'approccio relativo all'insegnamento rivolto agli adulti.

6. Nell'approccio andragogico: Paragrafo di riferimento - Lo studente adulto. l'insegnante deve permettere allo studente di misurare continuamente il percorso effettuato. l'insegnante deve nascondere allo studente i risultati che sta ottenendo per evitare che possa perdere l'attenzione. gli studenti hanno un ruolo passivo. è importante svolgere attività didattiche con le tecniche ludiche.

7. Per "lifelong learning" si intende: Paragrafo di riferimento - Lifelong learning. la formazione permanente. un apprendimento lento. l'insegnamento alle persone comprese nella fascia d'età tra i 30 e i 40 anni. l'apprendimento che allunga la vita.

8. Il curricolo della formazione permanente: Paragrafo di riferimento - Lifelong learning. è lo stesso di quello previsto per la scuola. è quello che viene reso obbligatorio dalle Linee guida. va personalizzato sulla base dell'analisi dei bisogni. è quello imposto dall'Unione europea.

9. Nell'approccio andragogico: Paragrafo di riferimento - Lifelong learning. è importante la dimensione ludica. è fondamentale la valutazione del livello di conoscenza di ingresso per la personalizzazione del curricolo. bisogna comunque partire da zero. va spiegata daccapo la grammatica per evitare il rischio che le conoscenze degli studenti siano arrugginite.

10. Con gli studenti universitari: Paragrafo di riferimento - Lo studente universitario. il docente è solo un facilitatore dell'apprendimento. si ha lo stesso approccio che si ha con gli studenti adulti. si ha un approccio andragogico. si ha un approccio pedagogico.

1. Tra le tecniche che affidano all'allievo il compito della realizzazione e della valutazione in contesto adulto sono preferibili: Paragrafo di riferimento - Le tecniche didattiche per gli adulti. i giochi di ruolo e tutte le attività ludiche che facciano comprendere all'adulto che si è sempre bambini quando si impara qualcosa. il dettato auto-corretto, la procedura cloze, l'accoppiamento parole-immagini e tutte le forme di incastro. le tecniche basate sul roleplay che facciano riscoprire all'apprendente adulto il sapore dell'infanzia. il dettato corretto in classe che possa far sentire all'apprendente il peso del giudizio dei compagni oltre che del docente.

2. Il role-play è: Paragrafo di riferimento - Le tecniche didattiche per gli adulti. una tecnica da evitare assolutamente nella glottodidattica, soprattutto infantile. una tecnica glottodidattica basata sul principio che la lingua è anzitutto un insieme di regole grammaticali. una tecnica glottodidattica basata sul principio che la lingua è anzitutto un mezzo che serve a comunicare in una data situazione. un insieme di canzoni che il discente deve trascrivere dopo il primo ascolto.

3. Il role-play: Paragrafo di riferimento - Le tecniche didattiche per gli adulti. funziona soltanto nella didattica delle lingue rivolta ai bambini. è assolutamente da evitare con i bambini perché potrebbero farsi male. scoraggia il discente di qualunque età. deve essere proposto con attenzione in un contesto adulto.

4. Le tecniche ludiche: Paragrafo di riferimento - Le tecniche didattiche per gli adulti. possono essere accettate in un contesto adulto se vengono spiegati gli scopi glottodidattici. non funzionano mai con gli adulti. non funzionano mai con i bambini. sono le uniche da cui si possono ottenere risultati soddisfacente nell'apprendimento linguistico.

5. Il termine "microlingua": Paragrafo di riferimento - Unità e moduli per l'insegnamento delle microlingue. è usato come sinonimo di linguaggio settoriale. si riferisce agli elementi più piccoli della lingua come i fonemi. si riferisce a testi brevi che gli apprendenti possono comprendere. è usato per quelle lingue che hanno parole molto brevi.

6. Saper fare microlingua: Paragrafo di riferimento - Unità e moduli per l'insegnamento delle microlingue. vuol dire saper produrre testi molto brevi. vuol dire saper comprendere, produrre e manipolare testi microlinguistici. è una competenza necessaria per vivere in un luogo in cui si parla una lingua diversa da quella materna. si riferisce agli elementi più piccoli della lingua come i fonemi.

7. Per il curricolo di microlingua: Paragrafo di riferimento - Unità e moduli per l'insegnamento delle microlingue. non è necessaria la programmazione. bisogna concentrarsi soprattutto sulla corretta pronuncia. è necessaria la programmazione. si fa riferimento soprattutto agli aspetti grammaticali e prosodici della lingua.

8. L'individuazione dei moduli in un curricolo di microlingua: Paragrafo di riferimento - Unità e moduli per l'insegnamento delle microlingue. deve spettare al solo insegnante di lingua. deve essere deciso dagli apprendenti. deve prevedere prima lezioni di grammatica. deve essere il frutto della cooperazione tra docente, il discente e l'azienda o l'ente entro il quale si opera.

9. L'insegnamento della microlingua: Paragrafo di riferimento - Unità e moduli per l'insegnamento delle microlingue. è rivolto a un apprendente specialista che conosce i contenuti descritti dalla microlingua. è svolto sempre da un docente specialista che conosce perfettamente i contenuti della microlingua. deve prevedere prima lezioni di grammatica. è rivolto ad apprendenti che non conoscono i contenuti della microlingua.

10. Nell'insegnamento microlinguistico: Paragrafo di riferimento - I materiali microlinguistici. si usano testi molto brevi. si parte dai fonemi. docente e discente sono complementari. non si fa mai riferimento alla grammatica.

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