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Dinamiche relazionali e rischio evolutivo 41-48

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Título del Test:
Dinamiche relazionali e rischio evolutivo 41-48

Descripción:
41-48 lezioni da 41 a 48

Fecha de Creación: 2025/08/29

Categoría: Personal

Número Preguntas: 64

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Temario:

Il fallimento del percorso di adozione si manifesta quando: Il bambino rifiuta la famiglia adottiva. I genitori adottivi restituiscono il figlio adottivo. Emerge una psicopatologia del bambino. Emerge una psicopatologia del genitore.

Quali sono le principali difficoltà che si riscontrano nei bambini adottati: tutte le risposte sono corrette. Ansia e difficoltà relazionali con i pari. Aggressività auto ed etero diretta e bassa autostima. Disturbi della condotta e iperattività.

Predittore di disturbicomportamentali dei bambini adottatiè: Abuso sessuale, maltrattamento fisico o trascuratezza. Genitori con personalità dipendente e frequenti spostamenti in diverse famiglie affidatarie. Adozione in età adolescenziale. tutte le risposte sono corrette.

Quale tra i seguenti è un fattore che mitiga le difficoltà e contribuisce un miglior adattamento del bambino in una famiglia adottiva?. Assenza di fallimenti adottivi precedenti. Migliore livello socio-economico. Maggiore livello di flessibilità e adattabilità della famiglia. Alto rischio genetico.

Quale tra i seguenti è il fattore principale da indagare nei genitori che si candidano perl’adozione: Capacità educative. Livello socio-economico. Presenza di altri figli naturali. Motivazioni consce e inconsce.

Quale fattore di rischio determina il fallimento adottivo nel sistema bambino?. Età adolescenziale. Storia pregressa. tutte le risposte sono corrette. Difficoltà di adattamento nel nuovo sistema socioculturale.

Quale fattore di rischio determina il fallimento adottivo del sistema famiglia?. Ricorso canali di intermediazione autorizzati. Giovane età dei coniugi. Mancata elaborazione consapevole della scelta adottiva. Basse aspettative neiconfronti del bambino adottato.

Quale fattore di rischio può portare ad un possibile fallimento nell’adozione internazionale: Doppia traumatizzazione del bambino. Dosturbi psicopatologici del bambino. Immediata disponibilità familiare per ottenere un bambino velocemente. nessuna delle risposte è corretta.

Nei percorsi di intervento in caso di maltrattamento e abuso qual è il ruolo dei Servizi?. Garantire un recupero della relazione genitore-figlio. Lavorare prevalentemente sui genitori per sciogliere le resistenze e i nodi problematici. nessuna delle risposte è corretta. Attuare una tutela giuridica del minore orientato alla riduzione del danno psicologico al potenziamento della resilienza.

Negli interventi in caso di prevalenza di fattori protettivi, si lavora con famiglieche: Non possono essere aiutate, si lavora esclusivamente con il bambino a fini della sua tutela. Possono essere supportati per la prevenzione dell’abuso fisico della trascuratezza, con supporti a domicilio, contatti con pediatri, attivazioni di centri drop-in e traininggenitoriale. Richiedono protezione esplicita e immediata al bambino, abbinati a programmi di aiuto per comprendere le cause del disagio familiare. Possono essere supportate per problemi economici, medici, conflitti momentanei, eventi traumatici improvvisi stabilizzanti.

Negli interventi in caso di compresenza di fattori di rischio e fattori di protezione, si lavora con famiglie che: Possono essere supportate per problemi economici, medici, conflitti momentanei, eventi traumatici improvvisi stabilizzanti. Richiedono protezione esplicita e immediata al bambino, abbinati a programmi di aiuto per comprendere le cause del disagio familiare. Non possono essere aiutate, si lavora esclusivamente con il bambino a fini della sua tutela. Possono essere supportati per la prevenzione dell’abuso fisico della trascuratezza, con supporti a domicilio, contatti con pediatri, attivazioni di centri drop-in e traininggenitoriale.

Negli interventi in caso di prevalenza di fattori di rischio, si lavora con famiglie che: Possono essere supportati per la prevenzione dell’abuso fisico della trascuratezza, con supporti a domicilio, contatti con pediatri, attivazioni di centri drop-in e traininggenitoriale. Non possono essere aiutate, si lavora esclusivamente con il bambino a fini della sua tutela. Possono essere supportate per problemi economici, medici, conflitti momentanei, eventi traumatici improvvisi stabilizzanti. Richiedono protezione esplicita e immediata al bambino, abbinati a programmi di aiuto per comprendere le cause del disagio familiare.

Le famiglie in difficoltà con prevalenza di fattori di rischio sono caratterizzate da: Desiderio di sottrarsi al circuito assistenziale per il recupero dell’autonomia e dell’indipendenza. dell’autonomia e dell’indipendenzaImpoverimento. tutte le risposte sono corrette. Riconoscimento del bisogno di supporto, gratitudine, atteggiamento collaborativo.

Negli interventi rivolti alle famiglie in difficoltà dove prevalgono fattori di protezione, le esperienze di vita possono essere orientate in senso protettivo da: Presenza di rete parentale e amicale. Una relazione affettiva con un partner che possiede attaccamento insicuro. Fattori genetici positivi. Presenza di esperienze condivise.

Nei percorsi di intervento in caso di compresenza dei fattori di rischio di protezione, la maggiore efficacia è legata a: Partecipazione attiva dei nonni. Discontinuità degli interventi. Capacità degli operatori distabilire una relazione positiva con la famiglia. nessuna delle risposte è corretta.

Rispetto ai percorsi di intervento in caso di maltrattamento abuso, cosa distingue le famiglie dove prevalgono fattori dirischio?. Isolamento sociale e povertà economica. Condotte di dipendenza da sostanze dei genitori. Psicopatologia dei genitori. Violenza e danno ai minori.

Nella previsione di utilità nell’intervento terapeutico con genitori maltrattanti e abusanti, cosa si intende per trattabilità?. La possibilità che questi possano aderire alla terapia per aumentare le loro competenze parentali. La possibilità che traggano beneficio in tempi compatibili alle esigenze evolutive del minore. tutte le risposte sono corrette. La possibilità che recuperino il rapporto con i figli.

Quale tra i seguenti NON è un fattore da considerare per la trattabilità di genitori abusanti emaltrattanti: La motivazione interna. L'ammissione che cisono stati problemi nella cura del figlio. Il riconoscimento del contributo personale problemi. Il livello di conflittualità della coppia.

Nella previsione di utilità nell’intervento terapeutico con genitori maltrattanti e abusanti, su quali aspetti intende lavorare l’approccio psicodinamico?. Sulle dinamiche di attaccamento e i modelli operativi interni. Sul contenimento dell’ansia e del calo dell’umore. Sul sistema famiglia e le sue relazioni disfunzionali. Sui conflitti psicologici, la negazione e l’alleanza terapeutica.

Quale tra i seguenti NON è un fattore da considerare per la trattabilità di genitori abusanti emaltrattanti: La presenza di disturbi psichiatrici. La capacità di considerare gli esperti come utili. tutte le risposte sono corrette. La mancanza di reti parentali amicali.

Nella previsione di utilità nell’intervento terapeutico con genitori maltrattanti e abusanti, cosa comporta la negazione di abusi sessuali qualora ci fosserostati?. Una relazione affettiva con il figlio difficilmente recuperabile. Che il figlio diventi sua volta abusante in futuro. Lo sviluppo di condotte sessualizzate nel figlio. La mancanza di idoneità al trattamento e il rischio di recidiva dei comportamenti abusanti.

Nella previsione di utilità nell’intervento terapeutico con genitori maltrattanti e abusanti, perché i genitori non mostrano genuina motivazione al trattamento?. Perché non riescono a rappresentarsi l’altro come qualcuno che possa aiutare e rimangono diffidenti. tutte le risposte sono corrette. Perché si mostrano collaborativi e compiacenti esclusivamente ai fini delle valutazioni da fornire ai Tribunali. Perché mancano di motivazione intrinseca.

Nella previsione di utilità nell’intervento terapeutico con genitori maltrattanti e abusanti, quando si parla di “valutazione attraverso la terapia”?. In presenza di madri mature. tutte le risposte sono corrette. Durante una crisi evolutiva o un conflitto psicologico interiore. Quando visono le basi di un buon attaccamento tra genitore e figlio.

Nei percorsi di intervento in caso di maltrattamento e abuso qual è il ruolo dei Servizi?. Ganrantire un recupero della relazione genitore-figlio. nessuna delle risposte è corretta. Attuare una tutela giuridica del minore orientato alla riduzione del danno psicologico al potenziamento della resilienza. Lavorare prevalentemente sui genitori per sciogliere le resistenze e i nodi problematici.

Quale tra le seguenti NON è una causa diBurnout: Fattori situazionali. Fattori sociali. tutte le risposte sono corrette. Fattori individuali.

. Quale azione permette di compiere la supervisione in qualità di intervento contro il Burnout?. Azione di rinnovata ricerca disignificato rispetto al tema della realizzazione personale. tutte le risposte sono corrette. Azione riparativa rispetto alla spersonalizzazione. Azione contenitiva rispetto all’esaurimento percepito.

Quale tra questi non è considerato un approccio contro il Burnout?. tutte le risposte sono corrette. Approccio istituzionale. Approccio organizzativo. Approccio individuale.

Individua la definizione corretta della dimensione di Burnout relativa alladepersonalizzazione?. Sensazione di sentirsi vuoto e distaccato dal proprio corpo, oppure che l'ambiente attorno a te non sia reale, con possibile sensazione di osservarsii dall'esterno, di essereanestetizzato o di non percepire più il tempo e lo spazio. Tendenza ad eseguire compiti meccanicamente con procedure standardizzate, stereotipate, mettendo distanza tra sé e l’utente. Alterazione della percezione del mondo esterno tale per cui la realtà viene sperimentata come strana, estranea, lontana e rimpicciolita, deformata ed irreale o comeosservata con un microscopio o una lente. Distacco emotivo per cui si assiste all'incapacità di “liberare” ciò che si prova, tendendo a ignorarlo o nasconderlo.

Quale tra le seguenti non è una dimensione del burnout?. Esaurimento emozionale. Scissione emotiva. Depersonalizzazione. Ridotta realizzazione personale.

Le emozioni per gli operatori ditutela: Vanno attentamente gestite con la giusta distanza. Permettono di empatizzare senza eccessivo coinvolgimento. tutte le risposte sono corrette. Offrono l’opportunità di raccogliere dati sulla famiglia con cui si sta lavorando.

Segni e sintomi di burnout: Sono tipici. Riguardano trasversalmente tutti gli operatori dopo un lasso di tempo specifico nei servizi di tutela. Possono essere categorizzati in fisici, emotivi, comportamentali, interpersonali, attitudinali. Possono essere categorizzati in cognitivi, relazionali e sociali, emotivi.

La sindrome da burnout consiste: Si sviluppa a seguito dell’ambiguità di ruolo vissuta dagli operatori di tutelaù. nessuna delle risposte è corretta. In un acuto esaurimento emotivo tipico delle helping professions. Sisviluppa a causa di stressors di alta intensità spesso legati a condizioni emotivamente difficiliù.

Nelle famiglie con bambini malati, qual è la prospettiva deigenitori?. Il funzionamento familiare è predittivo dell’adattamento del bambino alla malattia cronica. Le dimensioni fondamentali sono gli aspetti economici e le prospettive future. La malattia del figlio diventa prioritaria quando è acuta. Si assiste a un rafforzamento del legame di coppia dei genitori.

Individua l’affermazione vera tra le seguenti nei casi di famiglie con bambini malati: fratelli spesso vengono eccessivamente coinvolti. nessuna delle risposte è corretta. Si intensifica la relazione tra bambino malato e i genitori, specie il padre. L'adattamento alla patologia è un compito dell’intera famiglia.

Individua le corrette fasi di adattamento alla patologia nelle famiglie con bambini malati: Distacco tristezza, resilienza, rilancio. Sconvolgimento emotivo, ritiro, negazione, rifiuto. Shock, negazione, depressione, rielaborazione, accettazione. nessuna delle risposte è corretta.

Individua la corretta caratteristica del concetto di “caring niche”: tutte le risposte sono corrette. Nicchia premurosa che si prende cura in termini evolutivi dell’individuo. Perdura nel tempo. Permette la sopravvivenza degli individui e il loro processo di adattamento.

Quuale tra i seguenti NON è un obiettivo della caringniche?. Evitare l’isolamento del bambino. Modulare gli interventi medici e la pressione dell’ospedalizzazione. Conservare forme positive di vita nei momenti più duri. Ridurre la traumaticità dello stress.

Nelle famiglie con bambini malati, qual è la prospettiva del bambino?. Si adatta progressivamente alla patologia grazie alle risorse della famiglia. Mostra irritabilità e malessere dal momento della diagnosi. A seconda dell’età si assiste a regressione, perdita di controllo, paura dei cambiamenti corporei, consapevolezza del pericolo, paura della sofferenza e dell’incertezza delfuturo. I cambiamenti comportamentali dipendono dalla gravità della patologia.

Il processo di adattamento del bambino malato nella sua famiglia è influenzato da qualivariabili?. Fattorisociali, risorse di rete, caratteristiche della famiglia. Fattori individuali e instrapsichici del bambino malato. Fattorisituazionali, fattori familiari, caratteristiche del bambino. Ecologia ambientale, nicchia di cura, bambino malato.

Nelle famiglie con bambini malati, qual è la prospettiva deifratelli?. Si sentono talvolta esclusi in quanto le attenzionisono accentrate sul fratello malato. tutte le risposte sono corrette. Sono disostegno all’intero nucleo familiare. E' bene che non sappiano la diagnosi data al fratello.

Individua l’affermazione falsa relativa ai disturbi dello sviluppo: Riguardano condizioni omogenee di quadri patologici dei bambini. impattano sulla modalità relazionale genitore-figlio e sulla sintonizzazione. Non sono riconducibili a una categoria diagnostica ma riferiti al raggruppamento di disturbi. Riguardano il disturbo della regolazione, il disturbo dello spettro autistico e condizioni che influiscono sulla sfera intellettiva.

Nelle famiglie con bambini affetti da disturbi dello sviluppo, il genitore: nessuna delle risposte è corretta. Si accorge immediatamente della patologia e rende possibili interventi precoci. Deve modificare le proprie predisposizioni e riassestare le modalità parentale per adattarsi al bambino. Quando fallisce nel compito peggiora la diagnosi.

Le competenze regolatorie: Riguardano la capacità di modulare i propristati emotivi e organizzare l’esperienza e le risposte comportamentali. Si sviluppano dalla nascita. tutte le risposte sono corrette. Il genitore ricopre il ruolo guida a supporto dello sviluppo di tali competenze.

Quando il genitore fallisce nel sostegno allo sviluppo della capacità regolatoria del figlio?. Le esperienze interattive precoci vengono totalmente compromesse. Significa che utilizza solamente contatto fisico, visivo, vocale mancando però di capacità affettiva. Il bambino si autoregola e auto consola, utilizzando modalità funzionali che possono inibire le nascenti capacità relazionali. Non crea la base per lo sviluppo di modelli relazionali concepite come base sicura.

Quale tra i seguenti NON è un è un disturbo dellaregolazione?. Disturbo della regolazione dei ritmi del sonno. Disturbo della regolazione della processazione sensoriale. Disturbo di regolazione dell’alimentazione. Disturbo della regolazione corporea.

Individua l’affermazione corretta sul disturbo dello spettro autistico: Effettisulla sfera cognitiva, affettiva e comportamentale. tutte le risposte sono corrette. Ha una prevalenza notevolmente aumentata negli ultimi anni. Riguarda generalmente la difficoltà nello stabilire relazioni intersoggettive.

individua l’affermazione corretta sul disturbo dello spettro autistico: Interessa il cervello sociale, senza un reale impatto sul linguaggio. L'rea del cervello maggiormente compromessa è quella del cervello motorio. nessuna delle risposte è corretta. Ha un’eziologia ancora confusa dove sono compresenti una responsabilità genetica unitamente a possibili fattori ambientali.

Quale tra le seguenti NON è un’alterazione significativa nel disturbo dello spettro autistico?. Alterazione cognitiva. Alterazione nell’interazione. Aterazione motoria. Alterazione nell’intersoggettività.

Nel trattamento della disorganizzazione dell’attaccamento infantile, chi è l’oggetto dell’intervento?. La diade genitore-bambino e la loro relazione. Il sistema famiglia. il bambino reattivo. Il genitore non sintonizzato.

L'attaccamento disorganizzato rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di una psicopatologia quando: Uno dei due genitori è deceduto. i bambinisoffrono di patologie dello sviluppo. Vi è una distorsione della base sicura. I contesti di accudimento sono caratterizzati da antisocialità.

Quale tra i seguenti fattori NON è eziopatogenetico della disorganizzazione infantile?. Maltrattamento e abuso i campioni ad alto rischio. nessuna delle risposte è corretta. ipotesi del fallimento nella protezione del bambino. Ipotesi sul comportamento spaventato-spaventante.

Quale tra i seguenti NON è un precursore dell’attaccamento disorganizzato?. Morte di un genitore. Eventitraumatici irrisolti subiti nell’infanzia del caregiver. Maltrattamento. Psicopatologia di un genitore.

Cosa si osserva nella disorganizzazionedell’attaccamento?. Un conflitto irrisolvibile nel bambino, conteso tra rassicurazione e paura. Un bambino che manca di una strategia organizzata per avvicinarsi all’adulto. Il comportamento del bambino che mostra Evita mento, resistenza elementi disfunzionali, stereotipie, paura verso il genitore. tutte le risposte sono corrette.

Alla base dell’attaccamento vi è: La predisposizione biologica del genitore a stabilire un legame con il neonato per proteggerlo dai pericoli. Una condizione appresa dalle esperienze vissute nell’infanzia. Un gene specifico. nessuna delle risposte è corretta.

Cosa si intende per “basesicura”?. Nella possibilità da parte del bambino di esplorare e giocare insicurezza sulla base della fiducia nella disponibilità emotiva e fisica del caregiver. La possibilità da parte del bambino di poter tornare dal genitore anche dopo un conflitto. tutte le risposte sono corrette. Nella possibilità da parte di un figlio adulto di ritrovare un supporto nei propri genitori nell’esperienza genitoriale.

Cosa sono i disturbi reattivi dell’attaccamento?. tutte le risposte sono corrette. Condizioni in cui il bambino ricerca livelli di adattamento nella relazione disfunzionale con il genitore. Comportamenti disfunzionali della diade genitore-figlio. Disturbi distribuiti lungo un continuum che va dall’attaccamento sicuro alla patologia.

Nel DSM-5 i disturbi alimentari dell’infanzia sono categorizzati come: Non sono considerati una categoria diagnostica. nessuna delle risposte è corretta. Rientrano nella categoria clinica disturbi della nutrizione dell’alimentazione dell’infanzia della prima fanciullezza. Rientrano nel disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo.

Tra gli interventi attuabili con famiglie con bambini affetti da disturbo alimentare si riscontrano: Videofeedback. Ipnosi. Psicoterapia del genitore. I gruppi di auto-mutuo aiuto.

Qual è la funzione del padre in famiglie con bambini affetti da disturbi alimentari?. La funzione non è nota per carenza di studi e ricerche insufficienti. Ha un ruolo importante nello sviluppo del bambino verso lo sviluppo del modello di attaccamento sicuro. Ha un ruolo limitato, in quanto è prevalentemente ricoperto dalla diade madre-bambino. Ha un ruolo importante nello sviluppo del bambino verso l’apertura all’ambiente esterno.

I bambini con disturbi alimentari hanno sviluppato una modello diattaccamento: Sicuro. Disorganizzato. nessuna delle risposte è corretta. Insicuro.

Nelle famiglie con bambini affetti da disturbi alimentari quando la reciprocità diadica può essere compromessa?. A causa delle caratteristiche disfunzionali del bambino. tutte le risposte sono corrette. Per difficoltà che riguardano il sistema famiglia. Per via delle difficoltà psicologiche del genitore.

Indivisua l’affermazione scorretta sui disturbi alimentari in fase evolutiva: Riguarda preferenze alimentari restrittive e/o ritardo nell’acquisizione dell’autonomia alimentare. E' una patologia conclamata che si declina in sintomi specifici. Può essere una condizione reattiva ad un trauma. Può essere una difficoltà alimentare transitoria.

Da che momento l’alimentazione infantile è considerata un’attività privilegiata per lo sviluppo della relazionalità della diade madre-bambino?. Sin dalla gestazione tramite l’unità feto-placentare nella vita intrauterina. Dall'allattamento. nessuna delle risposte è corretta. Dallo svezzamento.

Alla base dei disturbi alimentari in fase evolutiva si trova: nessuna delle risposte è corretta. Un'eziologia multifattoriale che tenga in considerazione fattori temperamentali, costituzionali, psicogeni e relazionali. Una causa medica e/o organica del disturbo. Fattori genetici.

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