diritto del lavoro2
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Título del Test:![]() diritto del lavoro2 Descripción: diritto del lavoro |




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E' una forma speciale di retribuzione: la retribuzione a cottimo. solo la retribuzione in natura. la retribuzione in natura, la retribuzione con provvigione, la partecipazione agli utili. la retribuzione a tempo. Ci sono delle ipotesi in cui la disciplina del rapporto subordinato non si applica alle nuove forme collaborazione?. no, si applica anche ai rapporti di collaborazione in essere alla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 81/2015. la nuova disciplina non trova applicazione ai datori di lavoro che abbiano alle loro dipendenze meno di 15 dipendenti. no, si applica a tutti i rapporti di collaborazione istaurati dopo il 1° gennaio 2016. la nuova disciplina non trova applicazione, ad esempio, con riferimento alle collaborazioni per le quali gli accordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale prevedono discipline specifiche riguardanti il trattamento economico e normativo, in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore. Quali sono le condizioni affinchè, dal 1° gennaio 2016, ai applichi la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione?. ogni volta in cui il collaboratore sia sottoposto alle direttive del committente. il collaboratore deve avere una postazione fissa presso la sede del committente per un periodo superiore ai sei mesi. qualora la durata del rapporto sia superiore agli otto mesi e/o il fatturato verso un unico committente superi l'80% del volume d'affari in un anno solare. ogni volta in cui la prestazione del collaboratore abbia carattere esclusivamente personale, sia resa in maniera continuativa e le modalità di esecuzione della stessa siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro. Le sanzioni disciplinari possono essere impugnate?. si, se previsto dal contratto collettivo. no, ad eccezione del licenziamento. no. si, sempre. Quali sono i limiti sostanziali al potere disciplinare?. preventiva contestazione dell'addebito e diritto di difesa del lavoratore. pubblicità del codice disciplinare. non vi sono limiti al potere disciplinare. sussistenza e imputabilità del fatto, adeguatezza della sanzione, limite di rilevanza della recidiva. 3. Quali sono i limiti procedurali al potere disciplinare?. sussistenza e imputabilità del fatto, adeguatezza della sanzione, limite di rilevanza della recidiva. non vi sono limiti al potere disciplinare. divieto di interferenza e indagini sulle opinioni dei lavoratori. pretedeterminazione e pubblicità del codice disciplinare, preventiva contestazione dell'addebito e diritto di difesa del prestatore di lavoro. Entro quali limiti temporali rileva la recidiva nelle infrazioni?. entro 1 anno. entro 5 anni. entro 3 anni. entro 2 anni. Quali sono le sanzioni disciplinari?. soltanto le sanzioni conservative. soltanto il licenziamento è una sanzione disciplinare. non sono predeterminate, vengono stabilite a livello di contrattazione aziendale. richiamo verbale, ammonizione scritta, multa, sospensione dal lavoro e dalla retribuzione, il licenziamento disciplinare. 6. Quali sono i requisiti essenziali per il legittimo esercizio del potere disciplinare?. requisiti formali. requisiti di fatto. non vi sono requisiti per l'esercizio del potere disciplinare. requisiti sostanziali e procedurali. In quali modi è possibile impugnare le sanzioni disciplinari?. ricorso al Tribunale Lavoro, procedura arbitrale presso la DTL, procedure previste dai contratti collettivi. accordandosi bonariamente con il datore di lavoro. le modalità di impugnativa sono stabilite soltanto dai contratti collettivi. azionando la procedura di conciliazione preventiva prevista dalla legge n. 92/2012. La preventiva contestazione dell'addebito al lavoratore: esige che il datore di lavoro ascolti il lavoratore che ne faccia richiesta. impone al datore di lavoro di rendere pubblico il codice disciplinare affinchè sia accessibile a tutti. impone al datore di lavoro di redigere un regolamento aziendale che contempli le infrazioni e le relative sanzioni. esige che il datore di lavoro non possa adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli preventivamente contestato l'addebito e specificato i fatti imputati con precisione in modo che egli si possa difendere. La pubblicità del codice disciplinare: impone al datore di lavoro di contestare pubblicamente i fatti di cui si è reso responsabile il lavoratore. impone al datore di lavoro di redigere un regolamento aziendale che contempli le infrazioni e le relative sanzioni. impone al datore di pubblicare sul sito aziendale il codice disciplinare. impone al datore di lavoro di rendere pubblico il codice disciplinare affinchè sia accessibile a tutti. Quale articolo dello Statuto dei Lavoratori è dedicato alle sanzioni disciplinari?. art 8. art 7. art 5. art 3. Ai fini del legittimo esercizio del potere disciplinare si esige, innanzitutto, la sussistenza e imputabilità del fatto, in che cosa consistono?. ci si riferisce alla condotta colpevole del lavoratore anche con riferimento ai comportamenti che attengono alla sfera privata dello stesso. si tratta, in sostanza del requisito della proporzionalità tra infrazione agli obblighi contrattuali e sanzione disciplinare. soltanto condotte dolose del lavoratore possono essere punite con le dovute sanzioni disciplinari. si tratta di un presupposto di fatto consistente nella colpevole violazione dei doveri contrattuali imposti al lavoratore dal vincolo della subordinazione. . La sanzione della multa: non può essere comminata per un importo superiore a 6 ore della retribuzione base. può essere comminata entro il limite massimo di 10 ore della retribuzione base. può essere comminata senza alcun limite quantitativo. non può essere comminata per un importo superiore a 4 ore della retribuzione base. La sanzione della sospensione dal lavoro e dalla retribuzione: non può essere disposta per un periodo superiore a 20 giorni. può essere disposta per un periodo superiore a quello stabilito dalla legge purché sia indicato dal contratto collettivo nazionale. può essere disposta senza limiti quantitativi. non può essere disposta per un periodo superiore a 10 giorni. Dopo la contestazione dell'addebito, il datore di lavoro è obbligato a sentire il lavoratore a sua difesa?. soltanto se il lavoratore chieda l'intervento di un rappresentante sindacale. no, non ha nessun obbligo. si, sempre. si, qualora il lavoratore ne faccia richiesta. Quali sono i limiti procedurali al potere disciplinare?. non vi sono limiti al potere disciplinare. sussistenza e imputabilità del fatto, adeguatezza della sanzione, limite di rilevanza della recidiva. divieto di interferenza e indagini sulle opinioni dei lavoratori. predeterminazione e pubblicità del codice disciplinare, preventiva contestazione dell'addebito, diritto di difesa del prestatore di lavoro. Alle collaborazioni prestate nell'esercizio di professioni intellettuali per le quali e' necessaria l'iscrizione in appositi albi professionali, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato qualora sia resa in maniera continuativa verso un solo committente?. si applica soltanto qualora le modalità di esecuzione della prestazione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro. si applica soltanto nel caso in cui il rapporto sia di durata pari o superiore ai 15 mesi consecutivi. si, si applica. no, è escluso dal comma 2, dell'art. 2 del decreto legislativo n. 81/2015. Le lavoratrici parasubordinate possono richiedere l'indennità di maternità?. si, qualora sia prevista dal contratto di lavoro. si, qualora il contratto di lavoro sia stato certificato. no, soltanto le lavoratrici subordinate ne hanno diritto. si, se iscritte alla Gestione separata INPS. In che cosa consiste il potere disciplinare?. compendia una serie di facoltà e poteri finalizzati ad assicurare l'esecuzione e la disciplina del rapporto di lavoro. indica il diritto del datore di lavoro di organizzare l'attività lavorativa dei dipendenti dell'impresa. indica il potere del datore di effettuare dei controlli sull'attività lavorativa dei suoi dipendenti. indica la facoltà del datore di lavoro di irrogare sanzioni al lavoratore che venga meno ai suoi doveri contrattuali. I lavoratori parasubordinati possono richiedere gli assegni per il nucleo familiare?. si, qualora il contratto di lavoro sia stato certificato. si, qualora sia previsto dal contratto. no, soltanto i lavoratori subordinati possono farne richiesta. si, se iscritti alla Gestione separata dei lavoratori autonomi INPS. La disciplina sulle nuove collaborazioni organizzate dal committente ex D.lgs n. 81/2015: è applicabile alle collaborazioni stipulate con i titolari di trattamento pensionistico. trova applicazione anche nei confronti dei contratti dii lavoro sottoposti alla certificazione della commissioni istituite ai sensi dell'art. 76 del D. Lgs. n. 276/2003. trova applicazione anche con riferimento alle pubbliche amministrazioni. non trova applicazione nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Dopo la contestazione dell'addebito, il datore di lavoro è tenuto a ricevere le eventuali difese scritte del lavoratore entro un dato termine?. il datore di lavoro può, a sua insindacabile scelta, concedere al lavoratore il termine che ritenga più opportuno per le sue eventuali difese scritte od orali. no, il datore può irrogare la sanzione disciplinare anche subito. si, il datore deve concedere al lavoratore per le sue eventuali difese un termine non inferiore a 10 giorni. si, il datore deve concedere al lavoratore per le sue eventuali difese un termine non inferiore a 5 giorni. Di quali elementi si compone la retribuzione?. paga base e attribuzioni patrimoniali accessorie. paga base, maggiorazioni lavoro straordinario, gratifiche, compensi per ferie non godute. la retribuzione si compone di varie voci o elementi che unitamente determinano il complessivo trattamento economico del lavoratore. la retribuzione è composta unicamente dalla paga base. Come si calcola il TFR?. non comprende eventuali mensilità aggiuntive e la tredicesima mensilità. si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all'importo della retribuzione dovuta per l'anno stesso divisa per 12,5. si calcola moltiplicando la retribuzione per ogni anno di servizio. si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all'importo della retribuzione dovuta per l'anno stesso divisa per 13,5. Il trattamento di fine rapporto: spetta in ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro. non spetta in caso di licenziamento disciplinare. non spetta in caso di dimissioni. non spetta in caso di fallimento dell'azienda. Che cos'è il Fondo di Garanzia?. è un Fondo privato alimentato dal datore di lavoro che eroga il trattamento di fine rapporto in caso di fallimento dell'imprenditore. è una forma di previdenza complementare. è un Fondo tesoreria dello Stato per l'erogazione del trattamento di fine rapporto istituito presso l'INPS che si occupa di rivalutarlo e renderlo disponibile al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro. è un Fondo istituito dalla legge n. 297/1982 presso l'INPS che si sostituisce al datore di lavoro nel pagamento del trattamento di fine rapporto e delle ultime tre mensilità in caso di sua insolvenza. L'erogazione del trattamento di fine rapporto da parte del Fondo di Garanzia avviene in caso di: fallimento dell'imprenditore. fallimento e concordato preventivo dell'impresa. fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria dell'impresa in crisi. fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria ed esecuzione forzata dell'imprenditore. Il coniuge nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio ha diritto: ad una percentuale dell'indennità di fine rapporto percepita dall'altro coniuge all'atto della cessazione del rapporto di lavoro anche se l'indennità viene a maturare dopo la sentenza. il coniuge divorziato non ha diritto ad alcun emolumento dell'ex coniuge. ad una percentuale dell'indennità di fine rapporto percepita dall'altro coniuge all'atto della cessazione del rapporto di lavoro solo se l'indennità è maturata prima della sentenza. ad una percentuale pari al 50% dell'indennità di fine rapporto riferibile agli anni in cui il rapporto di lavoro è coinciso con il matrimonio. Nel caso di insolvenza accertata in sede fallimentare, la domanda al Fondo può essere presentata: entro 15 giorni dal deposito dello stato passivo, anche nel caso in cui siano proposte opposizioni. entro cinque anni dal deposito dello stato passivo. entro dodici mesi dal deposito dello stato passivo. trascorsi 15 giorni dal deposito dello stato passivo, salvo il caso in cui siano proposte opposizioni allo stato passivo per cui i 15 giorni decorrono dalla sentenza che decide su di esse. Le sentenze che pronunciano condanna per i crediti di lavoro: sono esecutive. non sono esecutive. possono essere azionate esecutivamente soltanto dopo il deposito delle motivazioni. sono esecutive e all'esecuzione si può procedere anche con la sola copia del dispositivo. I crediti retributivi, in caso di insolvenza del datore di lavoro: sono crediti chirografari. sono assistiti da privilegio generale sui beni immobili. sono assistiti da privilegio generale sui beni mobili e non sono posposti alle spese di giustizia. sono assistiti da privilegio generale sui beni mobili. La partecipazione alle assemblee durante l'orario di lavoro dà diritto alla retribuzione?. si sempre, senza limiti di orario. le assemblee non possono essere tenute durante l'orario di lavoro. no, le assemblee tenute durante l'orario di lavoro non danno diritto alla retribuzione. si, purché si rientri nelle dieci ore annue previste dall'art. 20 dello St. Lav. Quali sono i principi costituzionali in tema di retribuzione sanciti dall'art. 36?. principio di tutela della professionalità acquisita. principi di proporzionalità della retribuzione e adeguatezza della stessa. principi di equità e giustizia della retribuzione. principi di proporzionalità e sufficienza della retribuzione. Quale principio in materia di retribuzione è sancito dall'art. 37 Cost.?. il principio di proporzionalità e sufficienza della retribuzione. il principio di sufficienza della retribuzione. il principio di proporzionalità della retribuzione. il principio di parità della retribuzione tra uomo e donna. La retribuzione può essere determinata dal giudice?. no, è sempre determinata dall'accordo tra le parti. no, mai. no, è sempre stabilita dalla contrattazione collettiva. si, in mancanza di accordo tra le parti, tenuto conto ove occorra del parere delle associazioni professionali. 5. Che cosa sono gli scatti di anzianità?. aumenti periodici che sono erogati a richiesta del lavoratore. aumenti periodici che maturano in maniera automatica ogni due o tre anni in relazione al raggiungimento dell'anzianità di lavoro presso lo stesso datore ma che non possono essere determinati dalla contrattazione collettiva. aumenti della retribuzione determinati dal giudice in base all'anzianità di servizio del lavoratore. aumenti periodici che maturano in maniera automatica ogni due o tre anni in relazione al raggiungimento dell'anzianità di lavoro presso lo stesso datore. E' una forma ordinaria di retribuzione: la retribuzione con provvigione. la retribuzione in natura. la retribuzione con partecipazione agli utili dell'impresa. la retribuzione a tempo. In caso di morte del prestatore di lavoro, le indennità previste dagli articoli 2118 e 2119 c.c. possono essere corrisposte alla parte dell'unione civile?. no, salvo che non sia stato disposto dal prestatore nel suo testamento. no, mai. soltanto se non ci sono altri parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo. si, devono corrispondersi anche alla parte dell'unione civile. Il principio di corrispettività tra retribuzione e prestazione di lavoro può essere derogato qualora il lavoratore sia assente dal lavoro?. si, in alcuni casi tassativamente previsti di assenze dal lavoro autorizzati dalla legge o dai contratti collettivi. si, qualora vi sia accordo tra datore e lavoratore. no, in nessun caso. no, fatta solo eccezione nel caso in cui l'assenza sia autorizzata dalla DTL. Che cosa è il superminimo?. è il minimo contrattuale, il cui ammontare è determinato dai contratti collettivi e che varia in base alla qualifica attribuita al lavoratore. un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori del settore privato e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita. è un elemento fisso della retribuzione. è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva. La busta paga o cedolino: non può essere trasmessa al lavoratore telematicamente. non deve essere consegnata obbligatoriamente dal datore di lavoro al lavoratore. consiste in un prospetto paga analitico che, sottoscritto dal lavoratore, ha valore di quietanza. consiste in un prospetto paga, consegnato mensilmente al lavoratore unitamente alla retribuzione in cui sono indicate in modo analitico tutte le voci che compongono la retribuzione, le ritenute fiscali, previdenziali e assistenziali. . Che cosa è l'E.D.R. (elemento distintivo della retribuzione)?. è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva. è un elemento della retribuzione che fino al 31.12.1991 aveva la funzione di adeguare il salario al costo della vita. è un elemento accessorio della retribuzione. un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori del settore privato e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita. Che cosa è il premio di produzione?. un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori del settore privato e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita. è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva. è un'attribuzione non retributiva. un elemento accessorio della retribuzione che ha la finalità di far partecipare il lavoratore ai benefici della produttività aziendale. Che cosa è l'indennità di contingenza?. un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita. è un elemento accessorio della retribuzione. è il minimo contrattuale, il cui ammontare è determinato dai contratti collettivi e che varia in base alla qualifica attribuita al lavoratore. è un elemento della retribuzione che fino al 31.12.1991 aveva la funzione di adeguare il salario al costo della vita. Ai sensi dell'art. 2099 c.c. la misura della retribuzione può essere determinata: dalla contrattazione collettiva e dalle parti. solo dalle parti. solo dalla contrattazione collettiva. dalla contrattazione collettiva, dalle parti e dal giudice. |