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TEST BORRADO, QUIZÁS LE INTERESELABORATORIO METRICA

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Título del test:
LABORATORIO METRICA

Descripción:
laboratorio metrica

Autor:
g00
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Fecha de Creación:
11/03/2024

Categoría:
Universidad

Número preguntas: 66
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Temario:
Poesia è ogni prodotto artistico verbale che sia scritto in rima ogni prodotto artistico non verbale che sia scritto in versi ogni prodotto artistico verbale che sia non scritto in versi ogni prodotto artistico verbale scritto in versi.
Le scelte metriche corrispondono alle uniche scelte possibili alle scelte stilistiche dei poeti alle scelte tradizionali alle scelte che i poeti fanno rispetto al contenuto.
Una vocale iniziale seguita da consonante semplice forma una sillaba un trisillabo una sdrucciola un bisillabo.
Una parola in cui l'accento cade sulla terzultima sillaba si definisce sdrucciola oppure ossitona si definisce parossitona si definisce bisdrucciola si definisce sdrucciola oppure proparossitona.
Le parole sei e nuora contengono rispettivamente un dittongo discendente e uno ascendente un dittongo discendente e uno ascendente due dittonghi discendenti due dittonghi ascendenti.
06. Per cogliere la metrica della poesia è utile leggere separando mentalmente le parole leggere senza pronunicare le parole leggere con attenzione alla rima leggere a voce alta .
Il fenomeno che vede, all'interno del verso, la vocale di uscita di una parola unirsi con la vocale iniziale della parola seguente è detto dialefe sinalefe dieresi sineresi.
I versi Inferno XXXI, 144: né sì chinato, lì fece dimora e Inferno XXXI, 145: e come albero in nave si levò sono rispettivamente un endecasillabo piano e un endecasillabo tronco un endecasillabo proparossitono e un endecasillabo tronco un endecasillabo parossitono e un endecasillabo piano un endecasillabo tronco e un endecasillabo piano.
In Inferno I,2: mi ritrovai per una selva oscura incontriamo una serie di dittonghi un endecasillabo tronco una sinalefe una serie di iati.
Le parole che chiudono i primi due versi del I canto dell'Inferno dantesco sono entrambe parossitone sono una tronca e una piana sono una parossitona e una tronca sono entrambe ossitone.
In Petrarca, Canz. CCCX, 1: Zephiro torna, e 'l bel tempo rimena incontriamo un dittongo uno iato una dialefe una sinalefe.
"cammin di nostra vita". Le sillabe (con sillabazione metrica) di questa parte di verso sono: 8 7 6 5.
"selva oscura". Le sillabe (con sillabazione metrica) di questa parte di verso sono: 5 4 3 6.
Nel verso Fior, frondi, erbe, ombre, antri, onde, aure soavi troviamo la sinalefe 4 volte 3 volte 5 volte 2 volte.
Nella sinalefe la fusione fra le vocali avviene né nella pronuncia, né nel computo metrico nel computo metrico, non nella pronuncia sia nel computo metrico, sia nella pronuncia nella pronuncia, non nel computo metrico .
In Purgatorio VII, 8 "lo ciel perdei" troviamo una dieresi una sineresi una dialefe una sinalefe.
La sineresi è la contrazione di due sillabe in una all'interno di una parola l'affermazione è vera solo se le sillabe sono atone l'affermazione è falsa l'affermazione è vera l'affermazione è vera solo se le sillabe sono almeno tre.
Possono contenere dieresi: visione, ozioso, viaggio ozioso, malevolo, orientale grato, visione, orientale visione, viaggio, gradevole.
La sillabazione metrica di Purgatorio I, 13 è: Dol-ce- co-lor- d'o-rïen-tal- zaf-fi-ro Dol-ce- co-lor- d'orï-en-tal- zaf-fi-ro Dol-ce- co-lor- d'orïen-tal- zaf-fi-ro Dol-ce- co-lor- d'o-rï-en-tal- zaf-fi-ro.
Nel computo metrico delle sillabe la dieresi permette di contarne una in più lascia il computo indifferente non è rilevante permette di contarne una in meno.
Si cominciò a segnalare la dieresi con due punti soprascritti per errore per necessità tipografiche nel Seicento nell'Ottocento.
La dieresi è il fenomeno in cui si dividono metricamente vocali non contigue anche se linguisticamente non costituiscono una sola sillaba in sillabe staccate vocali contigue all'interno di una parola, che linguisticamente costituiscono una sola sillaba in sillabe vocali all'interno di parole distinte in sillabe staccate vocali di una parola, che linguisticamente costituiscono sillabe distinte.
Nella parola quiete il dittongo è discendente (accento sulla prima vocale) ascendente (accento sulla prima vocale) ascendente (accento sulla seconda vocale) discendente (accento sulla seconda vocale).
La dialefe è molto frequente in Petrarca, soprattutto nel Canzoniere nella poetica siciliana, negli stilnovisti e nel Dante della Commedia nei poeti successivi a Petrarca solo nei poeti successivi a Dante.
Bembo indica come modello dell'uso del volgare in poesia Boccaccio Dante Petrarca i siciliani.
. Il segno ? e quello con la cuspide in basso ? indicano rispettivamente dialefe e sineresi sinalefe e dialefe dialefe e sinalefe sineresi e sinalefe.
Si definisce ipometro un verso superiore alla misura ordinaria inferiore alla misura ordinaria settenario ottonario.
Se all'interno di un verso due vocali in parole contigue rimangono metricamente distinte si ha sinalefe non si ha alcuna figura metrica si ha dalefe la metrica non è rilevante.
Nel verso di Cavalcanti come calore in clarità di foco non troviamo accento fondamentale sulla quarta sillaba accento sulla decima sillaba metrica una sinalefe una dieresi.
Nel primo verso di Cavalcanti: Al cor gentil rempaira sempre amore c'è accento fondamentale solo sulla sesta sillaba non c'è accento fondamentale sulla quarta sillaba c'è accento fondamentale sulla quarta sillaba non ci sono accenti fondamentali sulle sillabe pari.
Nell'endecasillabo gli accenti secondari sono variabili, più spesso nelle sillabe pari fissi, solo nelle sillabe pari variabili, con maggiore probabilità nelle sillabe dispari fissi, solo nelle silabe dispari.
Nell'endecasillabo gli accenti fondamentali per il ritmo sono nella quarta silaba nella quarta o sesta sillaba, oppure in entrambe nella decima sillaba nella sesta o decima sillaba.
Il verso quadrisillabo è detto anche nessuna delle risposte previste è esatte quaternario piano tronco.
Il verso settenario non si trova mai con altri versi ha l'accento fondamentale sulla settima sillaba viene utilizzato solo in alternanza con l'endecasillabo viene utilizzato anche con l'endecasillabo.
Quale tra le seguenti affermazioni è falsa: il settenario è il verso più utilizzato dai poeti italiani dopo l'endecasillabo il settenario è un verso utilizzato dai poeti italiani il settenario è un verso utilizzato a volte insieme all'endecasillabo il settenario è un verso utilizzato raramente dai poeti italiani.
Quale tra le seguenti affermazioni è vera: il quinario, oltre all'accento di sesta ne ha uno in settima il quinario non ha mai un accento di quarta il quinario, oltre all'ovvio accento di quarta, ne può avere uno in 2a sede il quinario, oltre all'accento di quarta non ne ha uno in 2a sede.
Quant'è bella giovinezza Che si fugge tuttavia sono due ottonari sono due settenari sono un settenario e un senario sono un ottonario e un settenario.
Il verso quadrisillabo ha l'accento principale sulla terz'ultima sillaba sulla quarta sillaba sulla terza sillaba sull'ultima sillaba.
Un endecasillabo si definisce a maiore quando è formato da settenario II senario è formato da quinario II settenario è formato da senario II settenario è formato da settenario II quinario.
Nel verso Zacinto mia, che te specchi nell'onde la cesura precede di una sillaba la virgola la virgola è in una posizione diversa rispetto alla cesura la virgola corrisponde alla cesura la virgola precede di una sillaba la cesura.
Il simbolo II si utilizza per indicare una cesura sinalefe dieresi sineresi.
La cesura divide in verso in due versi in due quinari in due settenari in due emistichi.
Quale tra le seguenti affermazioni è falsa: un enjambement è l'inverso di una inarcatura nella poesia ottocentesca la coincidenza tra metrica e semantica non è sempre scontata l'inarcatura non è tipica della poesia trecentesca una inarcatura si verifica quando l'aspetto metrico e quello semantico non corrispondono.
Il secondo emistichio di un verso che si completa semanticamente con il primo emistichio del verso successivo non forma inarcatura può formare un endecasillabo può essere incompatibile non forma mai un endecasillabo.
La parte che completa il significato di un verso nel verso successivo non contiene mai un verbo contiene sempre elementi essenziali grammaticalmente contiene sempre il verbo può contenere elementi essenziali grammaticalmente.
Quando una rima costituisce in sé una parola che appare nella sua interezza e autonomia all'interno della poesia si ha una rima tonica rima facile rima difficile rima inclusiva.
02. Per avere una rima si deve avere identità di suono dalla vocale tonica, eclusa, fino alla fine dall'inizio fino alla vocale tonica dalla vocale tonica, compresa, alla fine dalla vocale tonica e a volte fino alla fine.
La rima ipermetra si verifica tra una parola piana e una parossitona una parola piana e una sdrucciola due parole parossitone due parole piane.
Ciò che riguarda la sillabazione e l'accentazione dei versi si definisce prosodia rimica prosopopea ritmica.
L'identità di suono di una vocale è detta omoritmia omologhia omofonia omosintonia.
Gli infiniti e i participi dei verbi spesso formano rime facili rime bisdrucciole rime difficili rime tronche.
Lo schema AA BB CC descrive una rima baciata rima incrociata rima alternata rima incatenata.
Lo schema AB AB descrive una rima incrociata rima incatenata rima alternata rima baciata.
Lo schema AB BA descrive una rima alternata rima incrociata rima baciata rima incatenata.
Lo schema ABA BCB CDC descrive una rima incrociata rima baciata rima incatenata rima alternata.
Se all'identità della parola dall'ultima vocale accentata si aggiunge quella di un fonema antecedente la tonica, si ha rima inclusiva rima ricca rima facile rima tonica.
Sono forme metriche della tradizione italiana: sonetto, canzone, ballata, sestina sonetto, inarcatura, canzone, ballata sonetto, canzone, incatenata, sestina sonetto, sineresi, ballata, sestina.
Lo schema delle rime ABBA ABBA, CDE CED è quello della sestina del sonetto della ballata del mottetto.
La volta è l'equivalente della sineresi sirma strofa sinalefe.
Una strofetta introduttiva breve può essere detta ritorno, ripresa, rimatura ritornello, ripresa, responsorio ritornello, sirma, volta responsorio, ritornello, inarcatura.
La lassa è utilizzata solo nel Trecento viene utilizzata nel corso di molti secoli viene utilizzata a partire da Leopardi è sempre isometrica.
La ballata in genere è inarcata omofonica isostrofica alternata.
. Quale tra le seguenti affermazioni è falsa: i settenari vengono indicati con lettere minuscole gli endecasillabi vengono indicati con lettere maiuscole Il congedo è composto da versi più lunghi dei precedenti il congedo è composto da pochi versi.
Nella canzone spesso si alternano endecasillabi e settenari rime alternate e rime ipermetre endecasillabi e senari sonetti e terzine.
Lo schema delle terzine di un sonetto può essere, oltre a CDE CED CDC DCD, CDD DCC, CDE DCE, CDE DEC, CCE EFC nessuno degli schemi descritti CDC DCD, CDD DCC, CDE DCE, CDE DEC, CDE EDC CDC DCD, CDD DCC, CDE DCE, CDE DEC, FFD DDH.
Sull'origine del sonetto sono state formulate diverse ipotesi tra cui l'influenza della numerologia di Fibonacci l'affermazione è falsa tra cui la derivazione da ballate trecentesche tra cui l'ipotesi che sia invenzione quattrocentesca.
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