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Lingua e letteratura latina

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Título del Test:
Lingua e letteratura latina

Descripción:
Test 5 Pegaso

Fecha de Creación: 2025/11/22

Categoría: Universidad

Número Preguntas: 50

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Gli aggettivi pronominali: seguono la flessione dei pronomi. fungono sintatticamente da pronomi. nel genitivo e nel dativo singolari condividono le uscite tipiche dei pronomi. si declinano come aggettivi della seconda classe.

L'accusativo plurale femminile del pronome relativo è: quibus. quās. quăs. quōs.

In latino esistono: quattro classi aggettivali. tre classi aggettivali. due classi aggettivali. cinque classi aggettivali.

Rientra fra gli aggettivi a un'uscita: fortis. celeber. omnis. felix.

Rientra tra gli aggettivi pronominali: tantus. solus. fortis. neuter.

Rientra fra gli aggettivi di prima classe: bonus. ego. fortis. felix.

Rientra tra i dimostrativi latini: qui. idem. ille. tantus.

Il dativo di nos è: nostri. nostrum. nos. nobis.

Ablativo singolare di ipse è: ipsi. ipso. ipsa. ipsum.

I pronomi indefiniti: indicano qualcosa in maniera generica. indicano qualcosa in maniera specifica. indicano l'appartenenza di qualcosa. indicano l'origine di qualcosa.

Rispetto all'italiano, il latino è privo del: gerundio. supino. condizionale. congiuntivo.

Il tema del perfetto si ricava: dalla quarta voce del paradigma. dall'ultima voce del paradigma. dalla seconda voce del paradigma. dalla terza voce del paradigma.

Il verbo possum: è un composto di sum. è un composto di sum solo nei tempi dell'infectum. è un composto di sum solo nel perfectum. è un composto di poteo.

Il modo: segnala il rapporto del verbo col soggetto. può essere attivo o deponente. segnala l'atteggiamento di chi parla o scrive rispetto all'azione espressa dal verbo e all'interlocutore. può essere presente o perfetto.

L'opposizione fondamentale del sistema latino è quella: tra infectum e perfectum. tra presente e perfetto. tra presente e futuro. tra numero e persona.

Le coniugazioni regolari in latino: sono tante quante in italiano. sono meno che in italiano. sono più che in italiano. sono molte di più che in italiano.

Il tema del presente si ricava: dalla prima persona del presente indicativo. dal supino. dall'infinito presente. dalla seconda persona singolare del presente indicativo.

Novi: è usato solo nella forma presente. è usato solo nella forma del perfetto. è usato solo nel futuro. ha forma identica tra presente e perfetto.

Tipici verbi impersonali sono: i verbi al perfetto. i perfetti-presenti. i verbi atmosferici. i verbi difettivi.

Gli incoativi: indicano il momento finale di un'azione. rafforzano il significato del verbo di base. non implicano alcun mutamento del significato del verbo di base. indicano il momento iniziale di un'azione.

Quando è usato come copulativo, videor regge: un'infinitiva retta da un accusativo. un accusativo. un predicativo del soggetto. un predicativo dell'oggetto.

L'accusativo indica: solo il complemento oggetto. solo il complemento di moto a luogo. il soggetto. estensione nel tempo e nello spazio.

Nell'espressione metus hostium, "la paura dei nemici" è presente un: genitivo soggettivo. genitivo oggettivo. un genitivo che può essere interpretato sia come oggettivo che come soggettivo. un genitivo di pertinenza.

Il dativo d'agente: figura con la perifrastica attiva. non figura mai in frase indipendente. esprime il complemento di unione. figura con la perifrastica passiva.

L'ablativo propriamente detto: non si trova nel latino storico. esprime l'allontanamento. esprime lo strumento. viene a coincidere, in epoca storica, con il locativo.

I titoli di opere sono espressi con: il vocativo. l'ablativo. il nominativo. il dativo.

L'accusativo di relazione: è diffuso soprattutto nei testi di genere umile. è costruito sul greco. indica un complemento di causa. indica un complemento di moto a luogo.

Il genitivo indica: appartenenza. separazione. estensione. limitazione.

Il dativo di possesso si presenta in combinazione col verbo: dico. facio. habeo. sum.

Il complemento di limitazione rientra nell'ablativo: propriamente detto. strumentale-sociativo. locativo. di causa.

Il valore conativo dell'imperfetto indicativo: esprime il tentativo di compiere l'azione espressa dal verbo. esprime la ripetitività dell'azione compiuta nel passato. esprime un'azione compiuta nel passato. esprime il risultato nel presente di un'azione compiuta nel passato.

Nell'uso dei tempi nelle lettere: i passati vanno tradotti come presenti. quel che è accaduto ieri va riferito all'oggi. viene assunto il punto di vista del destinatario. nella traduzione bisogna sempre rispettare i tempi latini.

Per stabilire un rapporto di contemporaneità quando nella reggente il predicato è al perfetto indicativo, nella subordinata di primo grado troveremo: il futuro semplice. l'imperfetto o, meno spesso, il perfetto. il presente. il piuccheperfetto.

Il presente storico: rende l'azione più vivida al lettore. serve ad attenuare il perfetto. corrisponde a un futuro. coincide col presente esclamativo.

Il piuccheperfetto: ha tipicamente valore proprio. può essere utilizzato nelle frasi indipendenti. ha valore relativo e viene usato solo nelle subordinate. descrive un'azione compiuta nel passato.

Il perfetto gnomico si usa: per esprimere un'azione compiuta nel futuro. per esprimere il presente. per esprimere massime. per esprimere un'azione compiuta nel passato.

Il futuro semplice: equivale al futuro anteriore. descrive un'azione che si svolgerà nel futuro. è un tempo relativo. è un tempo storico.

Nello stile epistolare l'espressione eo die corrisponde a: pridie. cras. heri. hodie.

Nella frase ignoro quid feceris tra principale e subordinata sussiste un rapporto di: contemporaneità. anteriorità della subordinata. anteriorità della principale. posteriorità della subordinata.

Tra i seguenti è un tempo principale nell'indicativo: piuccheperfetto. imperfetto. perfetto. perfetto-presente.

Tra le seguenti frasi una non contiene un falso condizionale: paene omnia dixi. non negaverim tristem atrocemque vobis visam orationem meam. longum est enumerare omnia proelia Hannibalis. ad mortem te, Catilina, duci iussu consulis iam pridem oportebat.

Nella frase ne erraveris sane: certe imprudens fuisti è presente un congiuntivo di tipo: concessivo. dubitativo. potenziale. esortativo.

L'imperativo presente negativo si esprime di solito con: non + infinito presente. ne + congiuntivo presente. ne + congiuntivo perfetto. ne + congiuntivo imperfetto.

L'indicativo: è il caso dell'ipotesi. esprime obiettività. esprime un ordine. esprime un desiderio.

Tra italiano e latino: l'uso dell'indicativo è generalmente analogo. l'indicativo ha significati molto diversi. l'indicativo cambia solo nei tempi dell'infectum. l'indicativo cambia solo nei tempi del perfectum.

La traduzione di un indicativo latino con un congiuntivo italiano è ammessa con: il falso condizionale. le particelle correlative. i verbi sinonimi di possum. i verbi difettivi.

La negazione dei congiuntivi volitivi è: non. nonne. ne. haud.

Utinam si accompagna a un congiuntivo: irreale. suppositivo. eventuale. ottativo.

Sane si accompagna a un congiuntivo: concessivo. ipotetico. volitivo. esortativo.

L'imperativo futuro: è una forma presente in italiano. esprime un ordine rivolto al futuro. coincide con l'imperativo presente. è forma non attestata negli autori classici.

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