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Lingua e letteratura latina

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Título del Test:
Lingua e letteratura latina

Descripción:
Test 6 Pegaso

Fecha de Creación: 2025/11/23

Categoría: Universidad

Número Preguntas: 50

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L'infinito viene usato come complemento oggetto: con altri verbi all'infinito. quando è retto da verbi impersonali. coi verbi servili. con il genitivo di pertinenza.

Quando il participio è perfetto, l'ablativo assoluto prevede: transitivi attivi e deponenti intransitivi. intransitivi attivi. deponenti transitivi. tutti i verbi.

Il gerundio: si usa nella perifrastica passiva. completa la flessione dell'infinito. non può alternarsi col gerundivo quando il nome verbale è all'ablativo semplice. si traduce col gerundio italiano.

Il supino attivo: funge da complemento di limitazione. è un accusativo alla greca. si usa in dipendenza da verbi statici. è un nome verbale di IV declinazione.

L'infinito: ha 4 tempi. ha 3 tempi. ha un solo tempo. ha tutti i tempi dell'indicativo.

Hanno il participio perfetto: tutti i verbi. solo i deponenti transitivi. i verbi transitivi attivi ei deponenti intransitivi. solo i verbi transitivi attivi.

Il participio si dice congiunto quando: concorda in caso genere e numero con un sostanziale. concorda con un elemento della frase e specifica le circostanze in cui si svolge l'azione. si unisce a un pronome. si traduce con un aggettivo.

Il gerundivo: è presente in italiano. è un sostantivo verbale. è sempre passivo. è sempre attivo.

La perifrastica passiva: si forma col gerundivo e il verbo sum. si forma col participio futuro e il verbo sum. indica imminenza e predestinazione. indica un comando.

Il supino passivo: funge da complemento di limitazione. è un accusativo alla greca. si usa in dipendenza da verbi statici. è un nome verbale di III declinazione.

Si parla di asindeto: quando sono usate congiunzioni subordinanti. quando non sono usate congiunzioni coordinanti. quando non sono usate congiunzioni subordinanti. quando sono usate congiunzioni coordinanti.

Nelle domande retoriche la particella num attende: risposta negativa. risposta affermativa. risposta incerta. nessuna risposta.

Le proposizioni circostanziali: fungono da soggetto. fungono da attributi. fungono da complementi indiretti. completano in modo fondamentale l'informazione della principale.

Negli scrittori classici l'attrazione modale: si ha soprattutto in dipendenza dai tempi storici. avviene soprattutto in dipendenza dai tempi principali. avviene quando lo scrittore esprime il proprio pensiero. concerne i tempi verbali.

La coordinazione: pone due frasi su diversi piani sintattici. pone due frasi sullo stesso piano sintattico. è usata solo in prosa. è usata solo in poesia.

La subordinazione: pone due frasi su diversi piani sintattici. pone due frasi sullo stesso piano sintattico. è usata solo in prosa. è usata solo in poesia.

Il primo membro di una interrogativa disgiuntiva può essere introdotto da: UN. quae. utrum. uter.

La finale negativa è stata introdotta da: ma. non. ita. ne.

Le avverse sono introdotte da: ma. cum + congiuntivo. quod. fatto.

Il congiuntivo caratterizzante: si usa per esprimere un pensiero che non coincide con quello dello scrivente. si usa per esprimere una caratteristica tipica di una persona. esprime una congettura. esprime un'eventualità.

La collocazione dell'accento latino: è fissa, sempre sulla penultima sillaba. va sulla penultima sillaba se la terzultima sillaba è breve. va sulla terzultima sillaba se la penultima sillaba è breve. va sulla terza vocale se la penultima vocale è breve.

Il nesso muta cum liquida: può anche essere separato nella sillabazione. non si deve mai scindere nella sillabazione. non va mai scisso prima di vocale breve. fa sempre sillaba con la voce che precede.

Accentus è calco del termine greco: prosodia. metrica. quantità. tono.

Le enclitiche: lasciare invariata la struttura prosodica di una parola. attirano l'accento sulla sillaba che le precede. ricevono sempre l'accento. sono sempre polisillabiche.

L'accento cade sulla terza sillaba quando: la prima è breve. l'ultima è lunga. la terzultima è breve. la penultima è breve.

Arpinàs: rispetta le leggi prosodiche. è accentato sulla terzultima. è un caso di ossitonia secondaria. è accentato sulla penultima.

Una consonante compresa fra due vocali: fa sillaba con la precedente. fa sillaba con entrambe. fa sillaba con la successiva. fa sillaba a sé.

La poesia latina: è quantitativa. è accentativa. è melodica. è ritmica.

La seconda i di mihi è: lunga. breve. nessuna delle precedenti. ancipite.

Ortotonico vuol dire: accentato sull'ultima sillaba. dotato di un proprio accento. accentato sulla prima sillaba. non dotato di un accento proprio.

La sinalefe: si quando due vocali che non formano dittongo si fondono. si ha prima di es o est. è rara nella poesia classica. è più frequente in Virgilio che in Lucano.

Glicemia: fanno parte della metrica classica. in metrica corrispondono sempre a quelli di parola (o grammaticali). cadono di solito sui longa. corrispondevano a un'effettiva elevazione della pronuncia sulla sillaba accentata.

Se ha prodelisione nel nesso: incertum est. somma incerta. incerta eram. incerti erimus.

Se ha sinizesi nel termine: solum. Tereo. poeta. moneta.

Si ha il fenomeno della s caduca nel nesso: somma incerta. poeti salutanti. manibus divis. puellas basiant.

Lo iato: è ben più diffuso della sinalefe nella poesia latina. è raro rispetto alla sinalefe nella poesia latina. avviene nell'incontro tra una consonante e una vocale. avviene nell'incontro fra due consonanti.

Catalettico è detto un verso: che si apre con un piede raddoppiato. che si apre con un piede decurtato. che si chiude con un piede intero. che si chiude con un piede decurtato.

Tra un verso e l'altro: può non esserci interruzione di sinafia. deve esserci interruzione di sinafia. può esserci un legamento fonetico. c'è sempre una continuità metrica.

Incisione significa: che un verso appare spezzato. che un verso contiene un inciso. una fine di parola coincidente con una determinata sede del verso. che i piedi sono decurtati.

Unità di base dei singoli versi sono i: piedi. metra. cola. a.

Gli annales erano redatti da: i pontefici. io consoli. i censori. il dittatore.

Appio Claudio è considerato il padre: della storiografia. dell'elegia latina. dell'oratoria romana. del teatro.

I fescennini erano rappresentati durante: feste religiose. trionfi militari. feste campestri. funerali.

I Lares venivano invocati nei canti intonati dai: sacerdoti Salii. Fratres Arvali. Flamines Dialis. pontefici.

Il Saturnio è suddiviso in: quattro unità ritmiche. tre unità ritmiche. cinque unità ritmiche. due unità ritmiche.

Il dramma a Roma era considerato: un ludus. un evento religioso. un evento politico. un evento elitario.

Il vaso di Duenos risale: al VI-V sec. d. C. al VI-V sec. a. C. al III sec. a. C. al II sec. a. C.

I carmina convivalia erano recitati: durante i trionfi. durante i funerali. durante i banchetti. durante le feste.

Il carmen Arvale: non aveva a che fare con la religione. era recitato dai Fratres Arvales. era recitato dai Salii. era recitato dal popolo.

Fu composto in saturni: il Sota di Ennio. il Bellum Poenicum di Nevio. il Bellum civile di Lucano. il Protrepticus di Ennio.

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