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LINGUAGGI DEI NUOVI MEDIA

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Título del Test:
LINGUAGGI DEI NUOVI MEDIA

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Santangelo Antonio Dante Maria

Fecha de Creación: 2023/08/29

Categoría: Universidad

Número Preguntas: 225

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Quale dei seguenti elementi del modello di Jakobson non fa parte della definizione materiale del concetto di medium?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Canale. Codice. Mittente.

Quale dei seguenti elementi non si può ricondurre alla definizione materiale del concetto di medium?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Tecnologie. Istituzioni. Linguaggi.

Cosa si intende con il concetto di "pratica" quando si studiano i media?. I codici che definiscono il modo in cui i media vengono utilizzati. Nessuna delle suddette risposte è corretta. I codici che definiscono il modo in cui vengono costruiti i contenuti dei media. I codici che definiscono il modo in cui i media si riferiscono al mondo che ci circonda.

Quale dei seguenti elementi del modello di Jakobson non fa parte della definizione immateriale del concetto di medium?. Messaggio. Codice. Canale. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Perché nel nostro corso, che è incentrato sulla Semiotica, ci interessa la definizione immateriale del concetto di media?. Perché la Semiotica si occupa del linguaggio dei media. Perché i codici che regolano la forma linguistica dei contenuti dei media e le pratiche comunicative che colleghiamo a essi influiscono sulla natura materiale di questi ultimi. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché non abbiamo le competenze tecniche per occuparci di quella materiale.

Cosa si intende, quando si parla della definizione immateriale del concetto di medium?. I modelli teorici da cui deriva il funzionamento del medium. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Le idee che circolano nella società, a proposito di come devono essere fatti i contenuti del medium, ma anche le sue tecnologie e, soprattutto, le pratiche di utilizzo di queste ultime. Le idee che circolano nella società, a proposito di come devono essere fatti i contenuti del medium.

Cosa si intende, quando si parla della definizione materiale del concetto di medium?. Le istituzioni che comunicano attraverso i media. L'insieme delle tecnologie su cui si basano i media, delle istituzioni che ne confezionano i contenuti e dei contesti sociali in cui questi ultimi vengono fruiti. Le tecnologie su cui si fonda la comunicazione mediatica. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Cosa si intende per "narrazione non lineare" nel mondo dei nuovi media?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Una narrazione che si muove in varie direzioni, all'interno del mondo che racconta, mostrandone le più diverse sfaccettature. Una narrazione che procede per salti logici. Una narrazione audiovisiva, che non si serve della linearità della scrittura.

Perché Frank Rose usa la metafora del "narratore dislessico", per parlare di come si costruiscono i contenuti dei nuovi media?. Perché la dislessia è una forma di lettura non lineare, volta comunque a individuare il senso complessivo di un atto di comunicazione. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Per rimarcare la "sgrammaticatura" di questo genere di contenuti. Perché le narrazioni che hanno a che fare coi nuovi media sono così difficili da comprendere, da richiamare alla mente le difficoltà di decodifica dei testi che incontrano i soggetti dislessici.

Cos'è un Arg?. E' una applicazione per cellulari collegata a un programma televisivo. Nessuna delle suddette risposte è corretta. E' un gioco che collega internet al mondo reale, creando un'esperienza di realtà aumentata. E' un gioco di ruolo tradizionale.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. I nuovi media favoriscono una fruizione passiva e lineare dei loro contenuti. I nuovi media sono spesso incentrati sull'idea di costruire un mondo da lasciar esplorare ai propri destinatari. I nuovi media si concentrano molto sulla costruzione di una esperienza mediale immersiva. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Cosa tiene insieme, di solito, le varie componenti del media mix dei prodotti dei nuovi media?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Una specifica visione del mondo di cui parla il progetto di comunicazione complessivo, costruita narrativamente. Una certa estetica comune tra i contenuti dei vari media. Un sito web che fa da collettore dei contenuti presenti sui vari media.

Qual è il segreto per gestire al meglio il media mix di un progetto di comunicazione, nel settore dei nuovi media?. Non esagerare con la complessità delle esperienze proposte. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Proporre forme di esperienza coerenti tra di loro. Fare attenzione alla qualità dei contenuti proposti.

Cosa si intende con il concetto di "media mix", nel settore dei nuovi media?. Si tratta di un modo di mischiare in un unico testo, contenuti provenienti da media diversi. Si tratta di una strategia che si serve di più media, per sviluppare i contenuti di un medesimo progetto di comunicazione. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Si tratta dei vari media che le persone scelgono di utilizzare, per approfondire i contenuti dei loro prodotti mediatici preferiti.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. L'immersività dei nuovi media ha a che vedere col fatto che i loro contenuti ci appaiono più realistici di quelli dei vecchi media. L'immersività dei nuovi media ha a che vedere con la possibilità di instaurare relazioni sociali all'interno dei media stessi. Nessuna delle suddette risposte è corretta. L'immersività dei nuovi media ha a che vedere con l'interattività dei contenuti che essi propongono.

Perché i contenuti dei nuovi media sono spesso incentrati sulla presenza di molti più personaggi, rispetto a quelli dei vecchi media?. Per arricchire l'offerta di intrattenimento dei propri destinatari. Per rendere più complessa la loro fruizione e allungare il tempo necessario per consumarli. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Per consentire a persone differenti di immergersi meglio nei mondi che raccontano, condividendo il punto di vista su questi ultimi che trovano più significativo.

Perché "Lost" dà vita a una nuova forma di esperienza mediale?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché non sono mai state investite cifre così ingenti per creare una serie tv. Perché supera in complessità le serie tv tradizionali. Perché propone l'esplorazione di un mondo incompleto e misterioso, richiedendo ai suoi spettatori di attivare meccanismi di intelligenza collettiva.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. L'interattività dei nuovi media ha sempre a che vedere con la possibilità dei loro utenti di influenzare i loro contenuti. L'interattività dei nuovi media ha spesso a che vedere con la possibilità che viene data ai loro utenti di esplorarne i contenuti da diversi punti di vista. L'interattività dei nuovi media ha spesso a che vedere con la necessità che i destinatari dei loro contenuti li completino, ricostruendo insieme le informazioni necessarie per comprenderli a fondo.

Perché Rose si riferisce al contrasto tra i contenuti di due videogiochi come Doom e Myst, quando parla del progetto transmediale di Avatar?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Per mettere a fuoco due importanti generi di videogiochi, che possono essere utilizzati nei progetti dei nuovi media. Per far capire come devono essere fatti i videogiochi di successo, quando si decide di inserire un videogioco nel media mix dei nuovi media. Perché le due forme di esplorazione dei mondi di finzione su cui essi sono incentrati permettono di mettere a fuoco i problemi di coerenza dell'esperienza mediale che devono essere risolti dai progettisti dei nuovi media.

Perché spesso i contenuti dei nuovi media si fondano su un meccanismo narrativo incentrato attorno al mistero?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. E' una casualità. Perché alla gente piace il genere giallo. Perché questo stimola le persone a confrontarsi tra di loro, su altri media, per risolverlo.

Perché gli smartmedia sono annoverabili tra quelli che in questo corso vengono definiti come "nuovi media"?. Perché utilizzano i contenuti dei media che li hanno preceduti, proponendoci un'esperienza mediale più immersiva e immediata. Perché sono più interattivi dei media che li hanno preceduti. Perché sono l'ultimo ritrovato della tecnologia nel settore dei media. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Qual è la funzione dei nuovi media, quando sono progetti di comunicazione fattuali e non di finzione?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Arricchire la nostra esperienza della realtà coi media e la nostra esperienza dei media con la realtà. Arricchire la nostra esperienza della realtà. Arricchire la nostra esperienza mediale.

Qual è l'insidia che si nasconde dietro gli smartmedia?. Che ci alienano dalla realtà. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Che ci danno l'impressione di imporre il nostro punto di vista sulla realtà, ma in realtà ci offrono contenuti selezionati per noi da software. Che possono creare forme di dipendenza.

Che rapporto c'è tra i concetti di "virtuale" e "reale" nei progetti comunicativi legati ai nuovi media?. I nuovi media di finzione propongono esperienze virtuali e quelli fattuali esperienze reali. I nuovi media, fattuali e finzionali, fanno in modo che l'esperienza del virtuale diventi reale, nel senso che immergono le persone all'interno di mondi o di visioni del mondo che esse vivono in prima persona e stando insieme agli altri. I nuovi media inducono le persone a spostarsi dal mondo "reale" in cui vivono, a quello "virtuale" del web e dei contenuti dei mezzi di comunicazione in generale. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Perché il progetto de I signori Rossi ci propone una nuova forma di esperienza mediale?. Perché ci fa venire a conoscenza di cose di cui gli altri media non parlano. Perché ci consente di fare controinformazione. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché è una narrazione transmediale che ci permette di costruire insieme una visione alternativa del mondo, per poi spingerci a trasportarla nella realtà, facendone esperienza diretta.

Quale metafora si può utilizzare per rappresentare le dinamiche della rimediazione?. Quella della circolarità: un nuovo medium rimedia i vecchi, che a loro volta si rimediano e lo portano a modificarsi. Quella della linea retta, che rappresenta l'evoluzione dei media in generale, grazie alla comparsa dei nuovi media. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Quella della linea tratteggiata discontinua: un nuovo medium compare e fa fare come un salto, un'evoluzione, all'intero sistema dei media.

Chi è l'autore a cui si rifanno Bolter e Grusin, formulando il concetto di "rimediazione"?. Greimas. Nessuna delle suddette risposte è corretta. McLuhan. Lévy.

A quale film e a quale macchinario fanno riferimento Bolter e Grusin, per spiegare che cos'è l'immediatezza?. Al teletrasporto di Star Trek. Alla matrice di Matrix. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Al wire di Strange Days.

Cosa si intende per "rimediazione"?. La comparsa di un nuovo medium sulla scena del sistema dei media. La trasformazione del sistema dei media, grazie alla comparsa di un nuovo medium, che si appoggia su quelli vecchi, apportando delle novità che questi ultimi, a loro volta, recepiscono. La ricerca di un linguaggio proprio, da parte dei nuovi media. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Verso cosa tende la rimediazione, secondo Bolter e Grusin?. Verso l'immediatezza dell'esperienza mediale. Non si può dire: a volte tende verso l'immediatezza, altre verso l'ipermediazione. Verso l'ipermediazione dell'esperienza mediale. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Quale, tra le caratteristiche dei media immediati, è più tipica dell'attuale panorama dei nuovi media?. La cancellazione dell'interfaccia. L'interattività. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La prospettiva lineare.

Quale delle seguenti opere propone un'esperienza mediale più immediata?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La fotografia di un paesaggio. Il dipinto di un paesaggio. La descrizione di un paesaggio, all'interno di una lettera.

Cosa si intende per "immediatezza", quando si riflette sulle dinamiche della rimediazione?. Il fatto che il nuovo medium sia facile da usare. Il fatto che il nuovo medium faccia sentire pesantemente la presenza della sua mediazione rispetto a ciò di cui si parla, servendosi dei suoi contenuti e del suo apparato comunicativo. Il fatto che il nuovo medium dia l'impressione che non ci sia alcuna mediazione tra i suoi contenuti e ciò a cui essi si riferiscono. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Quale delle seguenti caratteristiche non è tipica dei media "immediati"?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. L'interattività. La moltiplicazione dei punti di vista sulle cose. L'automatismo produttivo.

Che tipo di esperienza ci offrono i media "immediati"?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Puntano a scomparire, dandoci l'impressione di essere un'estensione dei nostri sensi. Puntano a renderci consapevoli del fatto che tra la realtà e la sua rappresentazione mediatica c'è un diaframma, fatto del linguaggio e dell'interfaccia dei media stessi. Puntano ad aumentare a dismisura le nostre fonti di informazione sulla realtà che ci circonda.

Qual è la metafora che meglio rappresenta il concetto di immediatezza?. La finestra chiusa e appannata. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Lo schermo che trasmette dati. La finestra aperta sul mondo.

Perché la prospettiva lineare ha a che vedere con l'immediatezza?. Perché le persone la riconoscono come la tecnica migliore per rappresentare la realtà. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché riproduce fedelmente le proporzioni delle cose a cui ci si riferisce attraverso i media, dando l'impressione che i media stessi siano una finestra sul mondo che rappresentano. Perché è una tecnica molto semplice per riprodurre la realtà dentro ai contenuti dei media.

Perché, per ottenere l'effetto dell'immediatezza, è necessario cancellare ogni segno della presenza dell'autore dei contenuti dei media?. Perché la presenza dell'autore dà l'impressione di una forte mediazione tra i contenuti dei media e ciò che essi rappresentano. Perché sentire la presenza dell'autore dà l'impressione di poter interagire con lui. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché la presenza dell'autore svia l'attenzione da ciò che viene rappresentato dai contenuti dei media.

Quale delle seguenti opere propone un'esperienza più ipermediata?. Una cattedrale romanica. Una cattedrale neoclassica. Una cattedrale barocca. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Quale, tra le caratteristiche dei media ipermediati, è più tipica dell'attuale panorama dei nuovi media?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. L'enfatizzazione della presenza dell'autore. L'enfatizzazione della presenza dell'interfaccia. La moltiplicazione dei punti di vista all'interno del mondo rappresentato.

Cosa si intende per "ipermediazione", quando si riflette sulle dinamiche della rimediazione?. Il tentativo di rendere facile e immediato l'utilizzo dell'interfaccia dei media. Il tentativo di rendere i media come una sorta di estensione dei nostri sensi, dunque qualche cosa di apparentemente invisibile. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Quel certo modo di costruire i contenuti dei media che fa sentire come "mediato" il discorso che viene condotto attraverso di essi.

Qual è la metafora che meglio rappresenta il concetto di ipermediazione?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Un macchinario che è in grado di farci "vedere" i contenuti dei media come se fossero direttamente nel nostro cervello, senza la mediazione di alcuna interfaccia. Una finestra appannata, che ci consente di vedere fuori, ma che ci fa sentire che tra noi e il mondo c'è un elemento di mediazione. Un quadro iperrealista.

Quale, delle seguenti caratteristiche, non è tipica dei media ipermediati?. Cancellazione dell'interfaccia. Molteplicità dei punti di vista sui contenuti proposti. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Ipermedialità.

Quali sono le due caratteristiche principali dei nuovi media, secondo Bolter e Grusin?. Sono allo stesso tempo basati sull'automatismo della produzione dei contenuti e sulla cancellazione della presenza dell'interfaccia. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Sono allo stesso tempo molteplici e interattivi. Sono complessi da utilizzare e molto opachi nella loro interfaccia.

Perché la complessità dell'io e della visione della realtà contemporanea ha a che vedere col fenomeno della rimediazione?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché rimediare i media precedenti significa proporci esperienze più complesse di quelle che questi ultimi erano in grado di offrirci. Perché discende dai medesimi modelli culturali che determinano il modo di funzionare dei nuovi media e che i nuovi media contribuiscono a diffondere nella nostra società. Perché man mano che i media progrediscono, ci offrono visioni della realtà sempre più complesse.

03. Cosa si intende con la fomula "rimediazione come inseparabilità tra mediazione e realtà"?. Che la rimediazione è in grado di darci accesso diretto alla realtà attraverso i media. Che la rimediazione trasforma la realtà in cui viviamo, facendocela apparire diversamente rispetto al passato. Che in alcuni casi la rimediazione produce forme di esperienza mediale che, pur apparendoci ipermediate, ci fanno passare il messaggio che la realtà è quella cosa mediata che viviamo attraverso il medium. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Cosa si intende con la formula "rimediazione come riforma"?. Che la rimediazione è in grado di modificare non solo il sistema dei media, ma anche il nostro io e la società in cui viviamo. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Che la rimediazione è un fenomeno che si appoggia sul funzionamento dei media del passato, al fine di modificarli. Che la rimediazione è il frutto dei grandi cambiamenti sociali.

Cosa si intende, quando si dice che la rimediazione è una forma di "mediazione di mediazione"?. Che ogni medium diventa parte della realtà e influenza il nostro modo di percepirla. Che ogni medium ne rimedia altri. Che ogni medium modifica il nostro modo di concepire gli altri media e noi stessi. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Cosa accade ai vecchi media, quando un nuovo medium si dimostra più immediato?. I vecchi media appaiono ipermediati e puntano a esasperare la loro offerta di ipermediazione. Nessuna delle suddette risposte è corretta. I vecchi media cercano di inglobare il nuovo medium al loro interno. Nulla: continuano a funzionare come prima e si ritagliano una propria nicchia, anche se ridotta rispetto al passato.

Che tipo di riforma apportano i nuovi media alla struttura dell'io di chi li usa, secondo Bolter e Grusin?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Lo rendono più molteplice e complesso. Lo rendono incoerente e disgregato. Lo rendono più coerente e lineare.

In che senso la campagna Adidas "I kiss football" è intermediale?. Perché si serve di più media per raccontare la storia di un personaggio fittizio. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché parla di un personaggio che utilizza vari media per comunicare con altri personaggi. Perché i medesimi contenuti vengono diffusi su più media differenti.

Da dove nasce l'intermedialità?. Dall'esigenza delle major di Hollywood di utilizzare più canali di comunicazione per sviluppare i contenuti dei loro franchise. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Dall'esigenza dei grandi investitori di diversificare i loro investimenti su media diversi. Dall'esigenza dei grandi produttori di contenuti per l'intrattenimento di diversificare la loro offerta.

Tra i programmi storici della televisione, quale può essere visto come il capostipite dei programmi intermediali?. Grande Fratello. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Un giorno in pretura. X Factor.

A quale tipo di "rivoluzione" si deve collegare l'intermedialità, secondo Ferraro?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Alla rivoluzione multimediale. Alla rivoluzione industriale. Alla rivoluzione tecnologica.

Quanti sono i punti principali che costituiscono il paradigma dell'intermedialità?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. 9. 8. 7.

Cosa si intende per "paradigma dell'intermedialità"?. Un insieme di modelli culturali che determinano il nostro modo di pensare al linguaggio e alle pratiche di comunicazione dei progetti di comunicazione intermediali, in modo da poterceli prefigurare e da sapere sia come devono essere fatti, sia come devono essere fruiti. La moda di costruire progetti di comunicazione intermediali, per differenziarsi dalle forme di comunicazione tipiche dei vecchi media. Una sorta di manuale di istruzioni, che tutti i professionisti usano, per costruire progetti di comunicazione intermediali. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Cosa vuol dire che l'intermedialità conduce all'ibridazione dei media?. Che dà origine a campagne di comunicazione miste, in cui si utilizzano più media. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Che induce ogni singolo medium che fa parte del suo media mix a modificare sia il proprio linguaggio, sia le proprie pratiche di utilizzo, ibridandole con quelle di altri mezzi di comunicazione. Che dà origine a prodotti di comunicazione complessi, in cui convivono i contenuti di media differenti.

Quale dei seguenti progetti di comunicazione non è intermediale?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La campagna pubblicitaria di Adidas "I kiss football", in cui l'azienda seleziona il proprio testimonial cercando tra le pagine di Myspace dei tifosi di calcio e utilizzando le immagini che trova in quel contesto, per confezionare i propri spot e il proprio sito. Il Grande Fratello, che mette un gruppo di persone in una casa e poi racconta le loro vicende con la televisione i giornali, il web e la radio. Il merchandising di Star Wars, che grazie al successo del film crea giocattoli, magliette e una serie di altri gadget che distribuisce su piattaforme diverse da quella cinematografica.

09. Cosa vuol dire che nei progetti intermediali è necessario tenere conto della funzione che i media ricoprono nella comunicazione in generale?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Che bisogna capire come vengono di solito utilizzati al di fuori dei progetti intermediali, al fine di modificare le abitudini delle persone e innovare, proprio grazie all'intermedialità. Che bisogna assegnare loro funzioni diverse e specifiche, all'interno del media mix del progetto. Che bisogna utilizzarli secondo le abitudini consolidate nella nostra società, pena il rischio del fallimento del progetto.

Cosa si intende, quando si parla di intermedialità?. Ci si riferisce a forme narrative che coinvolgono diversi media ma restano identiche nelle loro declinazioni sulle diverse piattaforme. Ci si riferisce a storie che mutano in relazione ai diversi mezzi di comunicazione che le distribuiscono. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Ci si riferisce a tutti quei progetti di comunicazione che si appoggiano in maniera coordinata e consapevolmente progettata a due o più media, senza la cui integrazione il progetto stesso non potrebbe esistere o sarebbe completamente un'altra cosa.

11. Cosa si intende per "media mix" di una campagna di comunicazione intermediale?. Le strategie di diffusione dei medesimi contenuti su media differenti, al fine di raggiungere il maggior numero di persone possibile. Il modo in cui si mescolano i linguaggi di media differenti, producendo contenuti ibridi. L'insieme dei media utilizzati per la campagna e delle funzioni comunicative progettate per questi ultimi, al fine di integrarli al meglio e di dare origine a un'esperienza comunicativa che non potrebbe esistere, senza questa integrazione. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Cosa si intende per "fine della specializzazione dei media", nel paradigma dell'intermedialità?. Il fatto che non ci sia un medium più importante degli altri, nel media mix di una campagna di comunicazione intermediale. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il fatto che tutti i media possano essere utilizzati per veicolare i medesimi contenuti di una campagna di comunicazione. Il fatto che ogni medium può rimediare gli altri, che un tempo avevano linguaggi e funzioni comunicative differenti, diventando come una sorta di "metamedium".

Cosa si intende per "progressiva sparizione dei confini del testo", nel paradigma dell'intermedialità?. Che i testi diventano sempre più lunghi, al fine di mantenere il pubblico "incollato" ai progetti di comunicazione che gli vengono indirizzati. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Che i testi che compongono un progetto di comunicazione intermediale si richiamano e si collegano tra di loro, completandosi in modo tale da dare l'impressione che il loro confine non sia facilmente identificabile. Che chi progetta contenuti intermediali, poiché persegue l'immersività, non vuole dare l'impressione di comunicare attraverso testi, che in fondo sono contenuti mediatici e danno quindi una sensazione di ipermediazione.

Perché Kill Bill Vol. 1 può essere considerato un film con alcune caratteristiche intermediali?. Perché è pensato per favorire una fruizione personalizzata da parte del suo spettatore. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché la sua fruizione è pensata per avvenire in contemporanea con quella di altri testi. Perché ibrida i linguaggi di media diversi ed è costruito come assemblaggio di contenuti modulari.

Cosa si intende per "contenuti modulari", nel paradigma dell'intermedialità?. Contenuti confezionati in modo tale da poter essere fruiti su piattaforme differenti. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Contenuti che si richiamano l'un l'altro, all'interno del media mix di un progetto intermediale. Contenuti differenti, progettati secondo il linguaggio e le logiche tipiche di media differenti, che svolgono la funzione di comunicare le medesime informazioni su tutte le piattaforme che compongono il media mix di un progetto intermediale.

Quale delle nove caratteristiche del paradigma dell'intermedialità è la più pertinente per descrivere il significato del progetto del film di Greenaway, intitolato "Le valigie di Tulse Luper"?. La fine della specializzazione dei singoli mezzi di comunicazione. La progressiva sparizione del concetto di testo dai confini chiaramente delimitati. La trasformazione dei media in spazi sociali. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Qual è, tra quelli che riconosciamo come "nuovi media", quello che punta maggiormente a dare l'impressione della contemporaneità di diversi flussi informativi?. Il cinema che si serve degli Arg per rendere più immersiva l'esperienza dei film. Le applicazioni di realtà aumentata per gli smartmedia, che fanno convergere sugli schermi dei nostri device vari contenuti mediali legati ai luoghi in cui ci troviamo. Nessuna delle suddette risposte è corretta. I giornali, che nelle loro versioni per tablet e smartphone, collegano file audiovisivi agli articoli che riportano le notizie.

Cosa si intende per "personalizzazione dei contenuti", nel paradigma dell'intermedialità?. Il fatto di moltiplicare il più possibile l'offerta di contenuti, affinché chiunque possa trovare qualcosa di suo gradimento. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il fatto che chi progetta questi contenuti faccia delle ricerche di mercato, per stabilire come confezionarli, in modo tale che il proprio pubblico possa trovarli di suo gradimento. Il fatto che i destinatari di questi progetti di comunicazione non debbano fruire passivamente i loro contenuti, ma possano sentirsi coinvolti attivamente nella scelta di come interagirvi.

03. In che senso i progetti di comunicazione intermediale privilegiano uno sguardo soggettivante sul mondo di cui parlano?. Sono interattivi e, dunque, privilegiano lo sguardo soggettivo dei loro utenti. Vengono costruiti per filtrare il racconto dei mondi di cui parlano, dal punto di vista soggettivo dei personaggi e dei soggetti che li popolano, in modo da favorire l'immedesimazione, altrettanto soggettiva, dei loro destinatari. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Sono pensati per una fruizione personalizzata, che possa soddisfare l'interesse soggettivo di chiunque.

Perché è così importante il ruolo dei metatesti nelle campagne di comunicazione intermediale?. Perché i metatesti sono forme di testualità molto moderne. Perché i metatesti servono per tenere insieme le diverse forme di testualità presenti nel progetto complessivo e di orientarsi all'interno di quest'ultimo. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché i metatesti sono forme di testualità complesse, che rispecchiano la forma mentis dei destinatari dei progetti intermediali.

Cosa si intende per "grado zero" dell'intermedialità, oggi?. Creare un sito web che aggrega i commenti delle persone sui social network, a proposito di un progetto di comunicazione costruito per un'altra piattaforma (Tv, cinema, eccetera). Nessuna delle suddette risposte è corretta. Creare un sito web che pubblicizza i contenuti di un progetto di comunicazione costruito per un'altra piattaforma (Tv, cinema, eccetera). Creare un sito web che consente di fruire i contenuti di un progetto di comunicazione costruito per un'altra piattaforma (Tv, cinema, eccetera) e di commentarli attraverso i social.

Tra i nove tratti distintivi del paradigma dell'intermedialità, qual è quello che ha più a che fare con la funzione svolta dai siti web nel media mix dei progetti di comunicazione intermediali?. L'ibridazione del linguaggio di diversi media. L'organizzazione modulare dei contenuti. L'importanza di produrre dei metatesti che permettano di orientarsi all'interno del media mix del progetto intermediale. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

In che senso i progetti di comunicazione intermediale trasformano i media in spazi sociali?. Consentono alle persone di fare società direttamente al loro interno, in spazi più o meno virtuali progettati per far stare insieme i loro destinatari. Producono contenuti di cui la gente ama discutere nei luoghi e negli spazi della propria vita quotidiana. Producono contenuti che influenzano la vita sociale delle persone, le quali li utilizzano per parlare di sé e dei propri gusti personali con gli altri. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Quali problemi legati ai progetti di comunicazione intermediale ha portato alla luce la serie Tv "Mad Men"?. Il fatto che le persone non si sentono rappresentate dai personaggi di finzione e, dunque, non socializzano negli spazi virtuali a essi dedicati. Il fatto che il successo inaspettato può mettere a nudo l'inadeguatezza degli spazi sociali approntati per un numero esiguo di persone. Il fatto che non sempre la gente vuole essere convogliata negli spazi sociali approntati dai progettisti intermediali, ma che è importante lasciare che la socialità legata a questo genere di contenuti nasca dove lo desiderano i loro destinatari. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Qual è la funzione dei brand intermediali nella costruzione della socialità dei loro destinatari?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Sono il frutto di grandi investimenti e dunque i loro contenuti sono migliori e più interessanti di altri. Sono molto visibili e attirano dunque molta gente al loro interno. Sono costruiti attorno a sistemi di valori e visioni del mondo molto chiari e riconoscibili, che accomunano le persone che li condividono, creando i presupposti per la socialità al loro interno.

01. Cosa si intende per "progetto di comunicazione crossmediale" secondo Giovagnoli?. Una forma narrativa che coinvolge diversi media ma resta identica nelle sue declinazioni sulle diverse piattaforme. Un progetto di comunicazione che tiene insieme diversi media, in maniera tale che i contenuti di ognuno siano collegati a quelli dell'altro e che non possano sussitere senza il reciproco supporto. Una storia che muta in relazione ai diversi mezzi di comunicazione che la distribuiscono. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Cosa si intende per "progetto di comunicazione transmediale" secondo Giovagnoli?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Una storia che muta in relazione ai diversi mezzi di comunicazione che la distribuiscono. Un progetto di comunicazione che tiene insieme diversi media, in maniera tale che i contenuti di ognuno siano collegati a quelli dell'altro e che non possano sussitere senza il reciproco supporto. Una forma narrativa che coinvolge diversi media ma resta identica nelle sue declinazioni sulle diverse piattaforme.

Che cos'è un franchise fattuale?. Un franchise basato sul racconto di fatti reali, che hanno a che vedere con il mondo in cui viviamo. Un franchise i cui contenuti sono di tipo giornalistico e forniscono informazioni. Un franchise basato sull'invenzione di un mondo narrativo di finzione che viene declinato su vari prodotti mediali. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Quale deve essere il collante dei progetti transmediali, affinché i loro destinatari vi si ritrovino?. La coerenza. Nessuna delle suddette risposte è corretta. L'aderenza alla realtà. La spettacolarità.

Quale delle tipologie di progetti transmediali individuate da Bernardo si avvicina di più al concetto di "transmedia storytelling" espresso da Giovagnoli?. Organic transmedia. Stepping stone. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Brand extension.

Che cos'è un "franchise", secondo Romagnoli?. Il mondo di finzione costruito da un prodotto di comunicazione qualsiasi (un film, un videogioco, un libro, ecc.). Un brand che unifica, all'interno di un medesimo universo narrativo, tutti i contenuti autonomi sviluppati da chi lo ha creato o dal pubblico dei suoi destinatari. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Un contenuto mediatico che può essere sviluppato da chiunque ne voglia approfondire alcune sfumature.

Cosa si intende per "tridimensionalità" dei progetti di comunicazione transmediale?. La loro completezza narrativa. La loro capacità di apparire realistici e di interessare i propri destinatari. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La loro capacità di allestire degli spazi di interazione con i propri destinatari.

Quale delle seguenti caratteristiche NON ha a che vedere con la tridimensionalità dei progetti di comunicazione transmediale?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La loro capacità di catalizzare l'attenzione e l'interesse dei destinatari. La loro capacità di consentire ai destinatari di interagire con lo storyworld. La loro capacità di consentire ai destinatari di orientarsi nello storyworld.

Come viene gestito l'arco di trasformazione del personaggio, nei progetti di transmedia storytelling?. Viene utilizzato per costruire plot e subplot, indipendentemente dai media su cui questi ultimi vengono raccontati. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Viene utilizzato come strumento per aiutare i destinatari a orientarsi nello sviluppo della storia. Viene utilizzato per decidere quando passare da un medium a un altro.

Come vengono gestiti, di solito, i plot e i subplot, nei progetti di transmedia storytelling?. Vengono sviluppati indifferentemente sui cantastorie principale e secondari, a seconda delle strategie dei narratori. I subplot vengono sviluppati sul cantastorie principale e il plot su quelli secondari. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il plot viene sviluppato sul cantastorie principale e i subplot su quelli secondari.

Cos'è un attivatore culturale?. Un progetto di comunicazione transmediale originale e innovativo. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Un progetto di comunicazione transmediale capace di innalzare il livello culturale del proprio pubblico di destinatari. Un progetto di comunicazione transmediale che pesca nell'immaginario dei temi più rilevanti per i propri destinatari.

Cos'è il "cantastorie mediale principale" di un progetto di transmedia storytelling?. La voce narrante della storia che viene raccontata, passando da una piattaforma all'altra. Il medium più utilizzato dai destinatari, tra tutti quelli che fanno parte del progetto complessivo. Il contenuto mediale e, dunque, il medium, su cui si appoggia lo sviluppo del plot principale. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Qual è la differenza principale tra narrazioni collaborative e partecipative?. Le prime sono interattive e le seconde no. Le prime richiedono che i destinatari siano anche autori del plot principale e le seconde no. Le prime consentono ai destinatari solo di sviluppare subplot secondari e le seconde consentono loro di sviluppare tutto il mondo narrato. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Quali di queste tecniche non serve a creare le condizioni per approfondire il retroscena dei personaggi, nei progetti di transmedia storytelling?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Creare una ferita inconscia in ognuno dei personaggi. Allestire punti di vista differenti per guardare le storie dei personaggi. Creare un fantasma interiore per ognuno dei personaggi.

A cosa serve giocare coi punti di vista dei personaggi, nei progetti di transmedia storytelling?. A motivare i destinatari a passare da un medium all'altro, per vedere la storia da angolazioni nuove. Ad approfondire la storia, arricchendola. Nessuna delle suddette risposte è corretta. A creare le condizioni per lo sviluppo di subplot sui cantastorie mediali secondari.

Quanti tipi di premi ci possono essere, per la partecipazione a un progetto transmediale, secondo Giovagnoli?. 3. 2. 4. nessuna.

Che differenza c'è tra "bridge" e "touchpoint", in un progetto di transmedia storytelling?. I primi servono per passare da uno snodo all'altro della storia e i secondi sono il punto di ingresso, di contatto con la storia. I primi sono intesi come strumenti per passare da uno snodo all'altro della narrazione, spostandosi di piattaforma, i secondi, invece, sono utili per replicare i medesimi contenuti su piattaforme differenti e creare così il senso di immersività di un universo transmediale pervasivo. Nessuna delle suddette risposte è corretta. I secondi sono intesi come strumenti per passare da uno snodo all'altro della narrazione, spostandosi di piattaforma, i primi, invece, sono utili per replicare i medesimi contenuti su piattaforme differenti e creare così il senso di immersività di un universo transmediale pervasivo.

Che cos'è il "primer" di un progetto di transmedia storytelling?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il primo punto di ingresso nella storia. Il premio principale che si ottiene, entrando nella storia. Le ragioni per cui si dovrebbe entrare nella storia.

A quale delle nove caratteristiche dei progetti di comunicazione intermediale possono essere collegati i touchpoint che riutilizzano i medesimi contenuti su più piattaforme supportive o onnivore?. Alla fine della specializzazione dei media. Sensazione di fruizione contemporanea di diversi flussi informativi. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Produzione di testi ibridi.

Che differenza c'è tra "threshold" ed "engagement" in un progetto transmediale, secondo Giovagnoli?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il primo è il premio che si ottiene entrando in un progetto transmediale, il secondo è la ragione dell'interesse culturale di tale progetto. Il primo è il vero coinvolgimento all'interno di quest'ultimo, il secondo è il semplice ingresso. Il primo è il semplice ingresso all'interno di quest'ultimo e il secondo è il vero coinvolgimento.

Che cos'è il "referral" di un progetto di transmedia storytelling?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. E' il premio più importante che si ottiene partecipandovi. E' la ragione principale per cui si decide di entrare nel progetto stesso. E' una strategia pensata per consentire ai destinatari di poter vedere con chiarezza da dove si può accedere al progetto di transmedia storytelling e quali sono gli effetti delle proprie azioni al suo interno.

Quale tra le seguenti tipologie di competenze riveste minore importanza, secondo Giovagnoli, al fine di imparare appieno a servirsi delle potenzialità comunicative ed educative del transmedia storytelling?. La capacità di servirsi dei meccanismi dell'intelligenza collettiva. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La capacità di memorizzare molte nozioni. La capacità di fare network con gli altri.

Cosa intende Giovagnoli, quando utilizza l'espressione "transmedia for good"?. Si riferisce ai migliori progetti di transmedia storytelling del mondo. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Si riferisce ai progetti di transmedia storytelling che si appoggiano sugli Arg. Si riferisce ai progetti di transmedia storytelling con finalità sociali.

A quale caratteristica tipica del paradigma dell'intermedialità fa pensare il concetto di "bridge" nei progetti di transmedia storytelling?. All'importanza dei metatesti. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Al fatto che vengano meno i confini dei testi. Alla fine della specializzazione dei media.

Qual è la caratteristica del paradigma dell'intermedialità più rilevante, per spiegare il successo dei progetti di transmedia storytelling?. La trasformazione dei media in spazi sociali. La personalizzazione delle logiche di fruizione. Nessuna delle suddette risposte è corretta. L'importanza dei metatesti.

Qual è la definizione che dà Jenkins del fenomeno della convergenza?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Un processo di cambiamento sociale, culturale, industriale e tecnologico legato alle modalità di circolazione della nostra cultura. Un processo di cambiamento prettamente tecnologico, che porta i vari media a convergere in uno solo. Un processo di cambiamento tecnologico e industriale, che porta le grandi aziende che operano nel settore dei media a fondersi e a proporci contenuti innovativi.

Perché Jenkins preferisce accompagnare la parola "convergenza" col termine "cultura"?. Perché vuole sottolineare come la convergenza tecnologica e industriale influenzi la nostra cultura. erché ritiene che la convergenza non sia solo un fatto tecnico ed economico, ma che sia il frutto di un vero e proprio cambiamento culturale, in parte determinato dalla tecnologia e dall'economia, ma anche capace di influenzare queste ultime. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché vuole studiare l'influsso della cultura contemporanea sul fenomeno della convergenza.

Cosa intende Jenkins, quando fa riferimento al concetto di "intelligenza collettiva"?. Il sapere condiviso e "ufficiale", su cui si fonda la cultura di un intero popolo. Una forma di sapere costruita insieme dalle persone, mettendo ognuno a disposizione degli altri le proprie conoscenze limitate. Una tecnologia in grado di rendere più intelligente un collettivo di individui. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Perché Jenkins si interessa allo spoiling, per descrivere il fenomeno della cultura convergente?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché dimostra l'importanza del paradigma dell'esperto nella generazione della cultura convergente. Perché gli consente di far vedere come funzionano le dinamiche dell'intelligenza collettiva. Perché è un'attività che richiede l'utilizzo di diversi media.

Tra le seguenti dinamiche di funzionamento dei mass media, quale NON fa parte delle caratteristiche della convergenza individuate da Jenkins?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Netta distinzione tra la figura del produttore e del consumatore di contenuti. Partecipazione. Importanza della creatività grassroots.

Perché il modding appare a Jenkins un buon esempio di collaborazione tra produttori e consumatori di contenuti dei mass media?. Perché dimostra che il gossip aiuta la diffusione dei contenuti di cui tutti parlano. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché dimostra che dare in mano alle persone lo sviluppo dei propri videogiochi preferiti fa sì che poi, questi ultimi, siano esattamente come li vogliono i loro giocatori. Perché dimostra che traducendo gratuitamente i propri film, serie tv e fumetti preferiti, i consumatori aiutano la diffusione e la vendita di questi ultimi.

Perché, secondo Jenkins, il gossip generato dai mass media favorisce lo sviluppo della cultura convergente?. Perché consente alle persone di discutere di questioni etiche spesso importanti, prendendo posizioni che dicono molto di loro e dei loro valori, senza doversi riferire a qualcuno che si conosce direttamente. Perché la gente preferisce discutere di tematiche leggere. Perché il basso livello delle discussioni a cui dà origine allarga la base del numero di persone che vi possono prendere parte. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

A cosa si riferisce Jenkins, quando parla di "collaborazionismo", nello studio del rapporto tra mass media e fandom?. Al fatto che esistono produttori che collaborano coi consumatori allo sviluppo o alla diffusione dei loro prodotti. Si tratta di un termine utilizzato in senso dispregiativo dai produttori, per parlare della collaborazione tra i consumatori, finalizzata al file sharing di contenuti piratati. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Si tratta di un termine utilizzato per descrivere la collaborazione tra i produttori, al fine di proteggere i diritti d'autore dei loro prodotti, dall'attività creativa di tipo grassroots dei consumatori.

Qual è il modo migliore, per i produttori dei contenuti dei mass media che innescano la cultura convergente, di monetizzare questo risultato?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Inserire al loro interno interruzioni pubblicitarie. Proteggere i propri diritti d'autore e impedire la nascita di fenomeni di creatività di tipo grassroots attorno a essi. Sponsorizzarli o utilizzare la strategia del product placement.

Che genere di programma televisivo è in grado di favorire meglio lo sviluppo della cultura convergente attorno a sé?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il programma contenitore. Il talent show. Il telegiornale.

A quali tipi di consumatori si rivolgono i contenuti dei mass media che sono in grado di attivare le dinamiche della cultura convergente?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. A quelli occasionali, che decidono di consumare un prodotto sulla base di scelte estemporanee. A quelli più appassionati, che prediligono i cosiddetti "lovemarks" e amano riunirsi in "brand communities". A quelli più razionali, che decidono di consumare un prodotto sulla base di calcoli numerici, considerazioni sul rapporto qualità/prezzo, eccetera.

A quale forma di cultura Jenkins associa quella prodotta dalla creatività grassroots?. Alla cultura elitaria, prodotta dagli intellettuali. Alla cultura popolare, altrimenti detta folk culture. Alla cultura di massa. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Perché, secondo Jenkins, la convergenza aumenta il valore economico di alcuni tipi di prodotti dei mass media?. Perché aumenta il tempo di esposizione delle persone ai contenuti della comunicazione di massa. Perché innesca e favorisce le dinamiche della cosiddetta "economia emozionale". Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché aumenta la possibilità che le persone entrino in contatto coi contenuti della comunicazione di massa.

Quale, tra le seguenti competenze culturali, NON è tipica dell'epoca della cultura convergente?. La capacità di unire la propria conoscenza a quella di altri. Nessuna delle suddette risposte è corretta. L'abilità di trovare collegamenti tra frammenti sparsi di informazione. La conoscenza mnemonica di testi o di parti di testi ritenuti fondamentali.

Quale delle seguenti affermazioni è scorretta?. Secondo Jenkins, la cultura che si deve apprendere nell'epoca della convergenza è talmente ampia che vengono meno gli spazi di affinità tra gli studenti e le materie che essi studiano, un fatto, questo, che in passato non avveniva. Secondo Jenkins, la cultura che si deve apprendere nell'epoca della convergenza è più di tipo bottom-up, mentre quella che si doveva apprendere in passato era più di tipo top-down. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Secondo Jenkins, la cultura che si deve apprendere nell'epoca della convergenza è più partecipativa di quella che si doveva apprendere in passato.

Cosa si intende per "cittadino monitorante", nell'epoca della cultura convergente?. Un cittadino che controlla la veridicità di ciò che dicono i media, o di ciò che. Un cittadino che controlla la politica e denuncia le sue malefatte. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Un cittadino che si informa.

Qual è, secondo Jenkins, il pericolo per la democrazia, nell'epoca della cultura convergente?. L'impossibilità, da parte delle istituzioni, di governare il flusso delle informazioni che le riguardano e che indirizzano alla gente. La frammentazione delle posizioni della gente. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La polarizzazione delle posizioni della gente.

Cosa intende Jenkins, quando parla di "photoshop per la democrazia"?. Il fatto che, con dei semplici software che tutti posseggono, oggi i cittadini possono partecipare alla vita politica più facilmente, manipolando le immagini prodotte dai mass media e facendo circolare interpretazioni differenti di queste ultime. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il fatto che il potere delle immagini è talmente forte, oggi, che per comunicare al meglio i politici devono saper attingere alle competenze tecniche necessarie per manipolarle. Il fatto che è necessario possedere delle competenze a proposito di come funziona photoshop, per capire se le immagini prodotte dai mass media per parlare di politica sono manipolate.

Quale delle seguenti caratteristiche NON è tipica di quelli che Jenkins, Ford e Green chiamano i "testi producenti"?. L'incompletezza. La capacità di riferirsi a rumors e leggende metropolitane, fomentandoli. Il rigore documentale nel riferirsi alla realtà di cui si parla. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Perché Jenkins, Ford e Green criticano la parola "viralità", quando viene collegata ai contenuti dei media?. Perché secondo loro non esiste nella cultura nulla di simile ai memi di cui parlano i fautori della memetica e della viralità dei contenuti dei media. Perché preferiscono fare riferimento alla teoria della cultura elaborata da Lévi-Strauss. Perché non enfatizza abbastanza il ruolo attivo e consapevole che le persone giocano nel diffonderli. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Il video della performance di Susan Boyle a "Britain's got talent" è virale perché è modulare ed è facile da condividere. Il video della performance di Susan Boyle a "Britain's got talent" è virale perché questa donna rappresenta il tipico personaggio di successo dei talent show musicali. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il video della performance di Susan Boyle a "Britain's got talent" è virale perché questa donna incarna nella realtà un contenuto tipico del nostro immaginario, che credevamo esistesse solo nell'immaginario stesso.

Qual è la caratteristica che, secondo Jenkins, Ford e Green, rende diffusibile la campagna pubblicitaria "Smell like a man, man"?. Il suo contenuto parodico. Il suo contenuto umoristico. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il fatto che essa attivi la nostalgia generazionale.

Quale delle seguenti caratteristiche NON è tipica di quelli che Jenkins, Ford e Green chiamano i "testi producenti"?. L'umorismo. li mistero. Il perfetto utilizzo del linguaggio dei media che li diffondono. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Qual è l'elemento del pensiero di Lévi-Strauss che si può accostare al concetto di meme, così come viene definito dai fautori della memetica?. Matrice mitemica. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Mitema. Trasformazione.

Perché il problema dei regimi di visibilità è così centrale, per spiegare i meccanismi degli spreadable media?. Perché i contenuti mediali che si diffondono sono quelli prodotti con più professionalità e che, dunque, fanno vedere meglio ciò che mostrano. Perché la gente tende a diffondere ciò che va oltre ciò che è abituata a vedere nella quotidianità. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché la gente diffonde i contenuti dei media per aumentare di popolarità e risultare più visibile.

Da un punto di vista neurale e funzionale, quanti sono, secondo Eugeni, i metasistemi che intervengono nel direzionare la nostra esperienza del mondo?. 5. 3. 4. 8.

Quale metasistema funzionale dell'esperienza viene coinvolto da progetti transmediali come Lostpedia?. Il metasistema del ragionamento. Il metasistema mnestico. Il metasistema motorio. Il metasistema percettivo.

Quale metasistema funzionale dell'esperienza viene coinvolto dalla narrazione non lineare dei nuovi media?. Il metasistema emotivo. Il metasistema del ragionamento. Il metasistema motorio. Il metasistema percettivo.

Quale, tra i seguenti metasistemi funzionali che regolano l'esperienza, ha a che vedere con la pianificazione e il controllo di azioni complesse?. Il metasistema emotivo. Il metasistema mnestico. Il metasistema del ragionamento. Il metasistema percettivo.

Da quanti punti di vista si può studiare, secondo Eugeni, l'esperienza?. 3: quello sociale e antropologico, quello neuronale e fisiologico, e quello mentale. 2: quello dell'esperienza "vissuta" e quello dell'esperienza "vivente". 5: quelli dei metasistemi funzionale, percettivo, emotivo, mnestico, motorio e del ragionamento. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

A quale dei seguenti punti di vista da cui può essere studiato il concetto di esperienza, possiamo ricondurre la dimensione relazionale dell'esperienza stessa?. Nessuna delle risposte e corretta. Le descrizioni mentali. Il punto di vista neurale e fisiologico. Il punto di vista sociale e antropologico.

A quale dei seguenti punti di vista da cui può essere studiato il concetto di esperienza, possiamo ricondurre la seguente affermazione? "L'esperienza è un fenomeno culturale. Nella Cultura, infatti, si definiscono le conoscenze e le competenze che ogni individuo deve possedere, al fine di saper affrontare le varie situazioni in cui si trova". Le descrizioni mentali. Il punto di vista sociale e antropologico. Nessuna delle risposte e corretta. Il punto di vista neurale e fisiologico.

A cosa serve il livello dell'ordinamento narrativo nel modello dell'esperienza mediale di Eugeni?. Serve per descrivere i flussi di sensazioni che provengono al soggetto dell'esperienza dal mondo circostante. Serve per spiegare come le sensazioni vengano organizzate dal soggetto che le riceve in configurazioni che le trasformano in oggetti, i quali vengono distinti dal soggetto stesso e vengono messi in relazione con quest'ultimo, secondo delle logiche di trasformazione. Serve per descrivere le relazioni che il soggetto dell'esperienza intrattiene con altri soggetti, al fine di realizzare ciò che si è prefisso. Nessuna delle altre risposte è corretta.

09. Che tipo di esperienza ci propongono i progetti di realtà aumentata?. Un'esperienza "vivente" e "vissuta" insieme, che ci propone di guidare le sensazioni che proviamo in un certo luogo, per mezzo dei contenuti dell'intelligenza collettiva, legati al luogo stesso. Un'esperienza "vissuta", basata sulla condivisione dell'intelligenza collettiva legata ai luoghi in cui ci troviamo. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Un'esperienza "vivente", basata su una gamma di sensazioni che ci viene proposto di provare in tempo reale.

Cosa intende Eugeni per "esperienza vivente"?. Nessuna delle risposte è corretta. Ciò che abbiamo vissuto, oppure studiato o appreso dagli altri e che rimane nella nostra mente come ricordo. Il decorso degli eventi di coscienza che si svolgono a partire dalla concreta e viva collocazione del soggetto all'interno di un mondo. Ciò che sappiamo e che ci serve per orientarci nelle nostre esperienze di vita.

Quante definizioni dà Eugeni del concetto di "esperienza" in generale?. 1. 3. Nessuna delle suddette risposte è corretta. 2.

Quanti e quali sono i livelli del modello dell'esperienza mediale di Eugeni?. 3: quello della rilevazione sensibile, dell'ordinamento narrativo e della sintonia relazionale. 2: quello dell'esperienza "vissuta" e quello dell'esperienza "vivente". Nessuna delle suddette risposte è corretta. 5: quelli dei metasistemi funzionale, percettivo, emotivo, mnestico, motorio e del ragionamento.

Che tipo di relazione si instaura, secondo Eugeni, tra quelle che egli definisce le nicchie "ambientale" e "culturale" dell'esperienza mediale?. Una relazione lineare: prima ci si rende dell'ambiente in cui ci si trova e poi lo si elabora dal punto di vista culturale. Una relazione spiraliforme: le due nicchie interagiscono continuamente, fino a quando non si individua il modo migliore per interpretare la situazione in cui ci si trova. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Non c'è nessuna relazione: i meccanismi di funzionamento delle due nicchie sono completamente diversi.

Quanti e quali sono gli oggetti che fanno parte del modello dell'esperienza mediale di Eugeni?. 1: il mondo diretto. 2: il mondo diretto e il mondo indiretto. 3: il mondo diretto, il mondo indiretto e il discorso. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Nella rappresentazione mediatica di un concerto, che tipo di "oggetto" è il concerto dal vivo?. Oggetto del discorso. Nessuna delle altre risposte è corretta. Oggetto del mondo diretto. Oggetto del mondo indiretto.

Se si utilizza il modello dell'esperienza mediale di Eugeni, qual è la principale tendenza che si nota, nel settore dei nuovi media?. La tendenza a concentrarsi sul livello dell'esperienza sensibile, creando strumenti di comunicazione sempre più pervasivi. La tendenza a far coincidere il mondo indiretto e il mondo diretto, dando l'impressione che l'uno debordi nell'altro. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La tendenza a concentrarsi sul livello del discorso, creando contenuti e forme testuali sempre più ipermediate.

Rispetto all'organizzazione della nostra esperienza del mondo diretto del modello di Eugeni, qual è la principale tendenza che si può notare, nell'ambito dei nuovi media?. Si nota la tendenza a fluidificare la nostra esperienza, in modo tale che passiamo di continuo da forme di esperienza pervasiva o situata, automatica o ad attivazione manuale, così da sentirci immersi nei mondi che ci vengono proposti, secondo le modalità che riteniamo più desiderabili. Si nota la tendenza a proporre esperienze sempre più pervasive e automatiche, in modo che siamo continuamente "bombardati" dai contenuti mediali. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Si nota la tendenza a proporre esperienze sempre più situate e ad attivazione manuale, in modo che possiamo accedere ai contenuti dei media sempre e comunque, e solo quando ne abbiamo voglia.

Quale, dei seguenti quadranti della mappa che utilizza Eugeni per descrivere le logiche di costruzione del discorso mediatico, è il più significativo, per descrivere come funzionano le nuove forme di esperienza mediale?. Quello dell'esperienza ambientale (conformazione reticolare e aperta). Quello dell'esperienza testuale (conformazione chiusa e lineare). Quello dell'esperienza di flusso (conformazione aperta e lineare). Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Quali sono i due quadranti in cui si posizionano le nuove forme di esperienze mediali, tra quelli che Eugeni utilizza per descrivere il rapporto tra il mondo indiretto, da un lato, e il mondo diretto e il discorso dall'altro?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. I due quadranti di destra: quello dell'esperienza partecipativa e quello dell'esperienza estetica. I due quadranti in basso: quello dell'esperienza finzionale e quello dell'esperienza estetica. I due quadranti di sinistra: quello dell'esperienza fattuale e quello dell'esperienza finzionale.

Quanti sono gli snodi dell'esperienza mediale di cui, secondo Eugeni, un designer dell'esperienza mediale stessa deve tenere conto, nel suo lavoro?. 3. 7. 5. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Quante e quali sono, secondo Eugeni, le categorie con cui si può studiare il livello della rilevazione sensibile dell'esperienza mediale?. 4: qualità e diagrammi tonali e ritmici. Nessuna delle suddette risposte è corretta. 1: configurazioni sensibili sinetesiche. 2: configurazioni sensibili elementari e complesse.

01. Che differenza c'è tra sensazione e percezione, nel livello della rilevazione sensibile dell'esperienza mediale del modello di Eugeni?. Mentre la sensazione è un processo di costituzione degli oggetti che ci troviamo davanti, tale per cui ce li raffiguriamo nella loro interezza e immaginiamo ciò che ci potremmo fare, la percezione è qualcosa di più parcellizzato, che ci consente di fare esperienze delle varie qualità sensibili che compongono gli oggetti stessi. Mentre la percezione è un processo di costituzione degli oggetti che ci troviamo davanti, tale per cui ce li raffiguriamo nella loro interezza e immaginiamo ciò che ci potremmo fare, la sensazione è qualcosa di più parcellizzato, che ci consente di fare esperienze delle varie qualità sensibili che compongono gli oggetti stessi. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Non c'è nessuna differenza, sono due termini che si possono utilizzare come sinonimi.

Qual è la principale caratteristica delle nuove forme di esperienza mediale, per ciò che riguarda quello che Eugeni chiama "l'ordinamento narrativo del mondo indiretto"?. I continui giochi di ribaltamento e di modifica delle mappe situazionali legate alla storia narrata. L'esteriorizzazione e la socializzazione delle mappe situazionali legate alla storia narrata. L'uso di molte più mappe situazionali rispetto ai vecchi media. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Qual è la caratteristica che contraddistingue il livello della rilevazione sensibile delle nuove esperienze mediali contemporanee di tipo situato?. Sono fortemente narrative. Sono ipermediate e opache. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Sono immediate e trasparenti.

Qual è la caratteristica che contraddistingue il livello della rilevazione sensibile delle nuove forme di esperienza mediale pervasive immediate?. E' fondamentale fornire la sensazione della prensione e della manipolabilità di ciò che si trova nelle molteplici finestre aperte sullo schermo (in televisione, per esempio) o sui vari "livelli" (layer) dell'immagine, poiché l'effetto di senso che si vuole ottenere è quello dell'interattività e del coinvolgimento del corpo del destinatario. Esse cercano di dare l'impressione che i mondi che si era sempre creduto di poter conoscere solo attraverso i mezzi di comunicazione debordino nella realtà, senza alcuna mediazione, così da poterne fare esperienza diretta. In questi casi, è molto importante che ci sia qualche forma di coerenza - visiva, sonora, ritmica - con ciò che si trova sui media. E' molto importante che la rilevazione sensibile giochi sull'effetto di straniamento rispetto alla realtà che conosciamo e nella quale si collocano i mezzi di comunicazione. I contenuti dei media quindi si moltiplicano, circondano i loro destinatari, riempiono gli spazi fino quasi a colmarli, immergendo chi vi si trova davanti in una sorta di iperrealtà, molto saliente dal punto di vista percettivo. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Quanti sono i livelli dell'articolazione del discorso mediatico, secondo Eugeni?. 7. 3. Nessuna delle suddette risposte è corretta. 5.

A quale livello dell'articolazione del discorso mediatico del modello di Eugeni possono essere collegate le riflessioni a proposito della durata della sequenza di un video?. Livello della produzione. Nessuna delle altre risposte è corretta. Livello dell'intreccio. Livello del formato.

03. Nell'analisi del funzionamento del discorso mediatico, cosa intende Eugeni per "microtessiture"?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Discorsi che raccontano una piccola porzione del mondo diretto, caratterizzata dall'unità di spazio e di tempo. Discorsi che raccontano una piccola porzione del mondo indiretto, caratterizzata dall'unità di spazio e di tempo. Discorsi che trattano di porzioni più ampie del mondo indiretto, compiendo salti temporali e spaziali.

Come vengono gestite, di solito, nei nuovi media (soprattutto nel transmedia storytelling), le microtessiture del livello dell'ordinamento narrativo del discorso del modello di Eugeni?. Facendo ricorso a più piattaforme e richiedendo all'utente di passare da una all'altra. Costruendo delle esperienze ipertestuali che coinvolgono attivamente l'utente/destinatario. Facendo ricorso alle regole discorsive dei vecchi media e confezionando "moduli" autonomi per piattaforme differenti. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Quale snodo del modello di Eugeni può essere utilizzato, per capire il senso di alcune scelte linguistiche dei media contemporanei, come per esempio quella di mostrare il pubblico in studio in un programma televisivo?. Ordinamento narrativo del mondo indiretto. Ordinamento narrativo del mondo diretto. Nessuna delle altre risposte è corretta. Rilevazione sensibile.

Rispetto al tema dell'ordinamento narrativo del mondo diretto del modello di eugeni, qual è la tendenza che si riscontra nei nuovi media?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Ridurre la discontinuità rispetto al mondo indiretto, facendo sentire le persone all'interno di quest'ultimo. Aumentare e diminuire le distanze tra mondo diretto e mondo indiretto a seconda delle esigenze comunicative degli autori dei contenuti dei nuovi media. Aumentare la discontinuità tra mondo indiretto e mondo indiretto, in modo che le persone acquisiscano un distacco critico nei confronti di quest'ultimo.

A cosa serve la "diegetizzazione del dispositivo", secondo Eugeni, per ciò che riguarda quello che egli chiama "l'ordinamento narrativo del mondo diretto"?. Serve a rendere più esplicite le mappe situazionali legate alla storia narrata. Serve a potenziare la rilevazione sensibile del proprio destinatario. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Serve a mostrare all'utente il modo in cui si deve porre, riguardo la situazione comunicativa che gli viene proposta, e le azioni che egli è supposto compiere in quel contesto.

A cosa serve la figura del soggetto della percezione, nel modello di Eugeni?. A spiegare come si regolano le relazioni con i soggetti del mondo diretto. A spiegare come si regolano le relazioni con i soggetti del mondo indiretto. Nessuna delle altre risposte è corretta. A spiegare come funziona il livello della rilevazione sensibile.

In che posizione deve essere collocato il soggetto della percezione in un prodotto mediatico, affinché quest'ultimo generi un effetto di presenza nel suo destinatario, secondo Eugeni?. Deve essere incluso nel mondo indiretto. Deve essere escluso dal mondo indiretto. Deve essere incluso nel mondo diretto. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Attraverso la mediazione del soggetto della percezione, quanti tipi di relazione possono intercorrere tra noi e i soggetti del mondo indiretto, secondo Eugeni?. Nessuna delle altre risposte è corretta. 1: di pura percezione. 2: di pura percezione e di condivisione. 3: di pura percezione, di comprensione e di condivisione.

Quale tra i seguenti strumenti è più utile per rendere più profonda la comprensione dei soggetti del mondo indiretto, secondo Eugeni?. Microsceneggiature. Nessuna delle altre risposte è corretta. Inferenza. Enciclopedie.

Cos'è che ci rende possibile la condivisione delle esperienze dei soggetti del mondo indiretto?. Il fatto di avere i loro stessi valori. Il fatto di aver letto o visto storie simili alla loro. Nessuna delle altre risposte è corretta. Il fatto di aver avuto esperienze simili.

Come viene costruita quella che Eugeni chiama "la relazione con i soggetti del mondo indiretto" nei nuovi media?. E' di tipo "monoaspettuale" e la sua costruzione è tutta nelle mani degli autori dei contenuti dei nuovi media. Nessuna delle suddette risposte è corretta. E' di tipo "multiaspettuale" e la sua costruzione è condivisa tra gli autori dei contenuti dei nuovi media e i loro destinatari. E' pensata per favorire una presa di distacco razionale dal mondo indiretto, da parte del pubblico dei destinatari dei contenuti dei nuovi media.

Cosa si intende per esperienza monoaspettuale del mondo indiretto, secondo Eugeni?. Si tratta di un tipo di esperienza in cui viene consentito al destinatario del discorso mediatico di condividere il punto di vista di uno solo dei soggetti del mondo indiretto. Nessuna delle altre risposte è corretta. Si tratta di un tipo di esperienza in cui viene consentito al destinatario del discorso mediatico di condividere il punto di vista di un intero gruppo di soggetti del mondo indiretto. Si tratta di un tipo di esperienza in cui viene consentito al destinatario del discorso mediatico di condividere il punto di vista di due soggetti antoginsti del mondo indiretto.

08. A cosa ci servono, secondo Eugeni, le microsceneggiature somatiche?. Nessuna delle altre risposte è corretta. A comprendere i soggetti del mondo indiretto. A condividere le esperienze dei soggetti del mondo indiretto. A percepire i soggetti del mondo indiretto.

Che tipo di entità sono, secondo Eugeni, quelli che egli chiama "soggetto della produzione, dell'intreccio, del formato, autore e destinatario"?. Entità astratte. Nessuna delle altre risposte è corretta. Persone in carne e ossa. Soggetti che fanno parte del gruppo di lavoratori che realizzano un certo contenuto mediatico e di quello dei consumatori di quest'ultimo.

Quali sono le due tematiche su cui verte la costruzione della relazione con i soggetti del discorso dei media in generale, secondo Eugeni?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Estetica e Fiducia. Intrattenimento e Cultura. Etica e Politica.

Che differenza c'è, secondo Eugeni, tra quelli che egli chiama "il soggetto apparato" e il "soggetto autore" del discorso mediatico?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il primo si rivolge a noi con alcuni stilemi che fanno parte del sistema tecnico di produzione e di realizzazione del formato di queste forme di testualità. Il secondo, invece, si manifesta con segni particolari, tipici del proprio modo personale di esprimersi. Non c'è nessuna differenza. Il secondo si rivolge a noi con alcuni stilemi che fanno parte del sistema tecnico di produzione e di realizzazione del formato di queste forme di testualità. Il primo, invece, si manifesta con segni particolari, tipici del proprio modo personale di esprimersi.

Nella costruzione di quella che Eugeni chiama "la relazione con i soggetti del discorso", a quale tipo di soggetto è ascrivibile la scelta di servirsi, per esempio, della computer graphics invece che dell'animazione a fumetti, per parlare di certi determinati temi dentro a un prodotto mediatico?. Al soggetto della produzione. Al soggetto del formato. Nessuna delle altre risposte è corretta. Al soggetto dell'intreccio.

Quanti tipi di discorso vengono portati avanti nei contenuti dei media in generale, secondo Eugeni, quando si tratta di riflettere su come, all'interno di questi ultimi, viene gestito il design di quella che egli chiama "la relazione con i soggetti del discorso"?. 1: il discorso del "soggetto della produzione". 3: i discorsi del "soggetto della produzione", "dell'intreccio" e del "formato". 2: i discorsi del "soggetto della produzione" e di quello "dell'intreccio". Nessuna delle suddette risposte è corretta.

A cosa serve il modello di Eugeni?. A descrivere in maniera analitica qualsiasi prodotto mediale. Nessuna delle altre risposte è corretta. A dare delle indicazioni tecniche ai progettisti dei prodotti mediatici, circa il modo in cui essi devono essere realizzati. A descrivere come è fatto un prodotto mediatico, aiutando chi lo analizza a porsi la domanda circa il significato di come esso è stato progettato per funzionare.

Quale delle seguenti strategie di costruzione della relazione con quelli che Eugeni denomina "i soggetti del discorso" non è tipica delle esperienze mediali proposte dai nuovi media?. Puntare sulla fiducia nel fatto che, lavorando insieme e confrontandosi con gli autori, i destinatari dei nuovi media possano ricostruire il senso complessivo della struttura dei nuovi contenuti mediali, che in molti casi viene lasciata nel mistero, al fine di motivare i destinatari stessi nel ricomporne i pezzi. Dare l'impressione dell'assenza di un soggetto del discorso, così che i destinatari si sentano a loro volta soggetti del discorso. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Chiedere al destinatario di aderire passivamente all'estetica del prodotto e di accordare la propria fiducia al suo autore, al fine di godersi con immediatezza il piacere di fruire del prodotto stesso.

03. Qual è l'ipotesi di fondo che intende sostenere Eugeni, quando parla di costruzione delle relazioni con i soggetti del mondo diretto?. Che le relazioni sociali che intercorrono tra le persone, nella vita quotidiana, possono vertere attorno ai contenuti dei media e che questi ultimi possono essere progettati per indirizzarle e, addirittura, per ospitarle. Che le persone fanno quello che vogliono, con i contenuti dei media e che è necessario studiare i loro comportamenti a posteriori, per modificare un certo contenuto mediatico e renderlo il più possibile affine ai loro desideri. Che le persone accettano passivamente il ruolo che viene confezionato per loro in quanto destinatari dei contenuti dei media e che, dunque, non è così importante curarsi del design della relazione tra un contenuto mediatico e il suo pubblico. Nessuna delle altre risposte è corretta.

Quale, tra le caratteristiche del paradigma dell'intermedialità, può essere ricollegata, nell'esperienza mediale, al concetto che Eugeni denomina come "relazioni con i soggetti del mondo diretto"?. L'importanza dei metatesti nel rendere reperibili e fruibili i contenuti. La trasformazione dei media in uno spazio sociale. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La produzione di testi ibridi.

Quale, tra le seguenti affermazioni, appare più in linea con i ragionamenti di Eugeni, a proposito di come si costruiscono le relazioni tra i soggetti del mondo diretto, attraverso i contenuti dei media?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Se le persone non sono animate da certi valori, non c'è modo di farle interagire tra di loro o di portarle a condividere certe esperienze negli spazi sociali costruiti dai media. Le persone animate dal valore della condivisione e del lavoro di squadra per capire il senso di determinate situazioni, si metteranno in moto comunque per raggiungere questi obiettivi, a prescindere dal modo in cui è costruito il mondo indiretto del prodotto mediatico che viene loro indirizzato. Se si desidera far interagire tra loro persone che sono animate dal valore della condivisione e del lavoro di squadra per capire il senso di determinate situazioni, è necessario che questi valori vengano rispecchiati anche all'interno del mondo indiretto del prodotto mediatico che viene loro indirizzato.

01. Da cosa dipende il linguaggio delle web serie?. Dalla natura delle serie tv come genere comunicativo. Dall'idea che hanno i loro fruitori e i loro autori, a proposito di come questo genere di prodotti deve essere strutturato, affinché abbia un senso guardarlo e, ancora prima, realizzarlo. Nessuna delle altre risposte è corretta. Dalla natura del web come mezzo di comunicazione.

Come si possono definire le web serie "rivelatrici"?. Oggettive-immediate. Soggettive-ipermediate. Soggettive-immediate. Oggettive-ipermediate.

Qual è la prospettiva migliore per studiare il linguaggio delle web serie?. La prospettiva fenomenologica. La prospettiva ontologica. La prospettiva semiotica. Nessuna delle altre risposte è corretta.

La brevità è un elemento imprescindibile per distinguere una web serie da una serie tv tradizionale?. sì. no. Nessuna delle altre risposte è corretta. Non per i loro autori, ma sì per il pubblico.

Quale, tra i seguenti concetti, è più importante, per definire il funzionamento delle web serie?. Brevità. Regimi di visibilità. Costi economici. Nessuna delle altre risposte è corretta.

All'interno delle regole che definiscono i regimi di visibilità sui media, quali sono le categorie di cui tenere conto, quando si riflette sul problema del "guardare"?. Scopico ed etico. Immediatezza trasparente e ipermediazione. Razionalità e passionalità. Nessuna delle altre risposte è corretta.

Qual è il motto che si potrebbe usare, per definire le regole che determinano il funzionamento dei regimi di visibilità delle web serie?. Vedere tanto quanto si vede con gli altri media audiovisivi, vedere bene, guardare con consapevolezza. Nessuna delle altre risposte è corretta. Vedere di più rispetto agli altri media audiovisivi, vedere bene, guardare con consapevolezza. Vedere bene, vedere velocemente, guardare attraverso una finestra aperta sul mondo.

Come si possono definire le web serie "formali"?. Soggettive-immediate. Oggettive-ipermediate. Soggettive-ipermediate. Oggettive-immediate.

Come si possono definire le web serie "meta-riflessive"?. Soggettive-immediate. Oggettive-ipermediate. Soggettive-ipermediate. Oggettive-immediate.

Come si possono definire le web serie "impegnate"?. Soggettive-ipermediate. Oggettive-immediate. Oggettive-ipermediate. Soggettive-immediate.

Utilizzando la mappa delle web serie fornita nel corso, come si possono classificare le web serie di tipo "companion"?. Ancillari. Scopiche. Etiche. Nessuna delle altre risposte è corretta.

Come si può classificare una web serie come "Getting down"?. Meta-riflessiva. Rivelatrice. Impegnata. Formale.

Quale, tra le seguenti categorie teoriche, si rivela più importante, per capire il senso di un prodotto come "Venice - The series"?. Ipermediazione. Immediatezza. Nessuna delle altre risposte è corretta. Moralismo.

Cos'è più importante, per una web serie "impegnata"?. Mostrare il funzionamento del linguaggio della televisione. Mostrare di saper confezionare prodotti simili a quelli che si vedono di solito in tv. Nessuna delle altre risposte è corretta. Mostrare di più di ciò che si vede di solito in televisione, soprattutto in termini etici, e in maniera immediata.

Come si può classificare una web serie come "Ho sognato Manuela"?. Formale. Rivelatrice. Meta-riflessiva. Impegnata.

Cos'è più importante, per una web serie "meta-riflessiva"?. Mostrare di saper confezionare prodotti simili a quelli che si vedono di solito in tv. Mostrare come funziona la televisione, soprattutto, ma anche la comunicazione audiovisiva su Internet, oppure un certo modo commerciale di fare cinema, prendendone criticamente le distanze. Mostrare in maniera trasparente come funzionano alcuni ambiti della nostra vita quotidiana. Nessuna delle altre risposte è corretta.

Come si può classificare una web serie come "Bob Torrent"?. Formale. Rivelatrice. Meta-riflessiva. Impegnata.

Come può essere classificata una web serie come "The invisible man"?. Meta-riflessiva. Rivelatrice. Formale. Impegnata.

Come se puoi classificare una web serie come "Wastelander panda"?. Impegnata. Rivelatrice. Formale. Meta-riflessiva.

Cos'è più importante, per una web serie "formale"?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Riprodurre alla perfezione il linguaggio audiovisivo di televisione, cinema, eccetera, per gioco o per bravura. Mostrare come funziona la televisione, soprattutto, ma anche la comunicazione audiovisiva su Internet, oppure un certo modo commerciale di fare cinema, prendendone criticamente le distanze. Mostrare in maniera trasparente come funzionano alcuni ambiti della nostra vita quotidiana.

Come si può classificare una web serie come "Blue"?. Rivelatrice. Formale. Impegnata. Meta-riflessiva.

Come si può classificare una web serie come "Hot for words"?. Ibrida. Impegnata. Formale. Nessuna delle altre risposte è corretta.

Tra le seguenti affermazioni, qual è la più corretta, per definire il modo di funzionare delle web serie?. Le caratteristiche peculiari di questo genere di contenuti sono qualcosa che è stabilito dalle pratiche di comunicazione di chi li realizza, li distribuisce e li consuma, tenendo conto del fatto che essi devono proporre un patto comunicativo in qualche modo diverso, riconoscibile e sensato, rispetto a quello delle serie televisive o dei prodotti audiovisivi già esistenti. Le web serie hanno un linguaggio proprio, decisamente distinguibile dall'uso che si fa dell'audiovisivo sugli altri media. e web serie si distinguono dai contenuti audiovisivi degli altri media, per ragioni produttive (sono realizzate da soggetti che non operano sugli altri media), economiche (costano meno di film o programmi tv) e di formato (sono più brevi). Nessuna delle altre risposte è corretta.

Quali sono i quadranti della mappa sul funzionamento delle web serie presentata nelle lezioni del corso, che vengono meno utilizzati, al momento, da chi produce le web serie stesse?. Quelli a sfumatura etica e meta-riflessiva. Nessuna delle altre risposte è corretta. Il quadrante delle web serie rivelatrici. Il quadrante delle web serie formali.

Cos'è più importante, per una web serie "rivelatrice"?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Riprodurre alla perfezione il linguaggio audiovisivo di televisione, cinema, eccetera, per gioco o per bravura. Mostrare come funziona la televisione, soprattutto, ma anche la comunicazione audiovisiva su Internet, oppure un certo modo commerciale di fare cinema, prendendone criticamente le distanze. Mostrare in maniera trasparente qualcosa che di solito non viene mostrato nei prodotti audiovisivi che circolano sugli altri media.

Nelle lezioni sulle nuove frontiere del transmedia storytelling, chi è l'autore/autrice che si occupa del rapporto tra transmedia storytelling e arte?. Giulio Lughi. Simona Tirocchi. Domenico Morreale. Sara Monaci.

Nelle lezioni sulle nuove frontiere del transmedia storytelling, chi è l'autore/autrice che si occupa del rapporto tra transmedia storytelling e realtà aumentata?. Sara Monaci. Simona Tirocchi. Domenico Morreale. Giulio Lughi.

Nelle lezioni sulle nuove frontiere del transmedia storytelling, chi è l'autore/autrice che si occupa del rapporto tra transmedia storytelling e divulgazione scientifica?. Domenico Morreale. Giulio Lughi. Sara Monaci. Simona Tirocchi.

Nelle lezioni sulle nuove frontiere del transmedia storytelling, chi è l'autore/autrice che si occupa del rapporto tra transmedia storytelling e Internet of things?. Sara Monaci. Simona Tirocchi. Giulio Lughi. Domenico Morreale.

Quale tra le seguenti tecniche letterarie è più vicina alle tecniche di narrazione non lineari del transmedia storytelling, secondo gli autori citati nelle lezioni su arte, transmedia e territorio?. Nessuna delle altre risposte è corretta. La citazione. Lo stream of consciousness. Il discorso indiretto libero.

Quale delle seguenti tematiche di ricerca non ha a che vedere con lo studio di Lughi e Coniglio Viola sul rapporto tra arte, territorio e transmedia storytelling?. Crossmedialità. Gamification. Nessuna delle altre risposte è corretta. Smart city.

Cosa si intende per "embodiment", nell'utilizzo del transmedia storytelling legato al territorio?. Coinvolgere il corpo umano nelle esperienze mediatiche, inserendolo il più possibile al loro interno, o quantomeno simulando questo inserimento. Migliorare le performance del corpo umano, per mezzo degli strumenti di comunicazione. Inserire alcune tecnologie comunicative all'interno del corpo umano. Nessuna delle altre risposte è corretta.

Quale tra i seguenti concetti è rilevante, per ottenere l'effetto dell'embodiment nei prodotti di transmedia storytelling legati al territorio?. Interattività. Intermedialità. Iperattività. Nessuna delle altre risposte è corretta.

Quale tra le seguenti modalità di comunicazione è la più "ossessiva e da laboratorio", secondo Lughi e Coniglio Viola, per raccontare in maniera transmediale un territorio?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Realtà virtuale. Realtà aumentata. Letteratura.

A quale tra le seguenti figure si può collegare il concetto di "flaneur culturale generalista", nei progetti di transmedia storytelling legati al territorio?. Al fotografo che cerca di trovare la prospettiva giusta per inquadrare il territorio che intende conoscere. All'archeologo che va in cerca di saperi nascosti che gli raccontino la storia del territorio. Nessuna delle altre risposte è corretta. Al vagabondo che esplora contenuti culturali di ogni tipo legati al territorio, secondo una logica del tutto personale.

Cosa si intende con il termine "digital storytelling"?. La costruzione e il racconto di storie per mezzo di strumenti digitali, di natura multimediale, testuale e audio-visiva. Nessuna delle altre risposte è corretta. È il modo di definire la narrazione nella società contemporanea. La digitalizzazione delle storie tradizionali, che in passato erano contenute nei vecchi media come i libri, i film, i programmi televisivi, eccetera.

In cosa consiste la narrazione immersiva?. Si tratta di una tecnica utilizzata nel cinema, che si serve della tecnologia 3D e del dolby surround, per far sentire gli spettatori all'interno del film. Si tratta di una tecnica di narrazione in prima persona, molto utilizzata in letteratura, per far sentire i lettori immedesimati nei personaggi. Nessuna delle altre risposte è corretta. Si tratta di un mix di tecnologie di realtà aumentata, realtà virtuale, giochi 3D e applicazioni per smartphone, che consentono alle persone di sentirsi, per l'appunto, immerse nelle storie.

Che tipo di narrazioni vengono portate avanti, secondo Giacardi e Maffucci, nel digital storytelling?. Le cosiddette "narrazioni informali". Narrazioni altamente spettacolari e ad alto budget. Le cosiddette "grandi narrazioni". Nessuna delle altre risposte è corretta.

Perché viene scelto di lavorare sulle storie di Sherlock Holmes, nel progetto transmediale "Sherlock Holmes and the Internet of Things"?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Perché le major di Hollywood sono interessate a sviluppare nuove storie su Sherlock Holmes. Perché il personaggio di Sherlock Holmes è quello che si definisce un "attivatore culturale". Perché gli autori sono fan delle storie di Sherlock Holmes.

Cosa si intende per "Mooc", nel progetto "Sherlock Holmes and the Internet of Things"?. Massive online/offline collaboration. Multiple office online collaboration. Massive open online course. Nessuna delle altre risposte è corretta.

Che cos'è una escape room?. Uno spazio costruito apposta perché le persone vi possano entrare, "fuggendo" dalla vita quotidiana e vivendo delle esperienze ludiche. Una stanza che viene allestita per rinchiudervi un gruppo di giocatori, sfidandoli a risolvere una serie di enigmi, spesso servendosi di tecnologie digitali e anche dell'aiuto di altre persone, collegate in remoto via internet, allo scopo di liberarsi. Una stanza dentro la quale viene chiuso un prestigiatore, che ne deve uscire, liberandosi con qualche trucco. Nessuna delle altre risposte è corretta.

Qual è il motto degli autori di Sherlock Holmes and the Internet of Things?. Intrattenere, intrattenere, intrattenere. Divertirsi imparando. Nessuna delle altre risposte è corretta. Imparare, fare, condividere.

Qual è il principio cardine del transmedia storytelling seguito da Morreale e Chaaya per decidere quale media mix utilizzare per il proprio progetto di comunicazione di divulgazione scientifica legato a JamToday?. è necessario utilizzare sempre il medium meno costoso in termini economici. Nessuna delle altre risposte è corretta. è necessario portare tutto il proprio pubblico su internet. è necessario tenere conto del medium più consono per comunicare con il proprio target di riferimento.

Quale tra questi principi legati al transmedia storytelling non fa parte di quelli utilizzati da Morreale e Chaaya per confezionare il loro progetto di disseminazione di JamToday?. Nessuna delle altre risposte è corretta. È necessario utilizzare sempre il medium meno costoso in termini economici. ogni medium deve apportare un contributo originale e non, semplicemente, riprendere contenuti già trasmessi attraverso un altro mezzo di comunicazione. ogni medium del media mix del progetto deve avere una funzione differente.

Cosa si intende per "gamification"?. Un modo particolare di giocare, legato al mondo dei giochi di ruolo. La procedura di costruzione di un gioco. Nessuna delle altre risposte è corretta. L'utilizzo di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di game design in contesti esterni ai giochi stessi.

A quale corrente artistica si ispirano Equizzi e Monaci per il loro esperimento di transmedia storytelling in realtà aumentata?. Iperrealismo. Surrealismo. Astrattismo. Nessuna delle altre risposte è corretta.

Quanti tipi di rapporti ci possono essere tra il transmedia storytelling in realtà aumentata e lo spazio reale, secondo Equizzi e Monaci?. 3. 5. Nessuna delle altre risposte è corretta. 2.

Cosa intendono Equizzi e Monaci per "hypertopie fantasmatiche"?. Hypertopie che mostrano come erano o come saranno certi luoghi, nel passato o nel futuro. Nessuna delle altre risposte è corretta. Hypertopie che non hanno nulla a che vedere con i luoghi in cui si dispiegano, essendo pensate per evadere. Hypertopie che sono strettamente legate ai luoghi in cui si dispiegano, aggiungendovi informazioni utili per viverli appieno per come sono adesso.

Cosa intendono Equizzi e Monaci per "hypertopie illusorie"?. Hypertopie che sono strettamente legate ai luoghi in cui si dispiegano, aggiungendovi informazioni utili per viverli appieno per come sono adesso. Nessuna delle altre risposte è corretta. Hypertopie che non hanno nulla a che vedere con i luoghi in cui si dispiegano, essendo pensate per evadere. Hypertopie che mostrano come erano o come saranno certi luoghi, nel passato o nel futuro.

Cosa intendono Equizzi e Monaci per "Hypertopia"?. Spazi che fanno parte del mondo in cui viviamo, ma nei quali vigono delle regole diverse da quelle che siamo soliti seguire nella nostra vita quotidiana e per mezzo delle quali ci relazioniamo tra di noi. Eterotopie virtuali, che si attivano, come un ipertesto, solo nel momento in cui noi, volontariamente, pigiamo il bottone di uno strumento comunicativo come un telefono cellulare, un computer portatile o un tablet. Gli spazi virtuali degli ipertesti. Nessuna delle altre risposte è corretta.

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