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Título del Test:
Master

Descripción:
Test 1 Pegaso

Fecha de Creación: 2025/12/31

Categoría: Universidad

Número Preguntas: 50

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1. E' intento della docimologia: Dotare gli insegnanti di nuovi strumenti di valutazione '€˜superiori' a quelli tradizionali. Defenestrare dalle aule scolastiche l'interrogazione. Dotare gli insegnanti di nuovi strumenti in grado di rilevare efficacemente le competenze degli allievi. Rendere sempre più complessa l'attività valutativa degli insegnanti.

2. E' intento della docimologia: Mettere in discussione la facoltà individuale di ogni insegnante di valutare la formazione. Dare agli insegnanti strumenti idonei per svolgere al meglio la loro funzione valutativa. Sollevare l'insegnante dal gravoso compito delle interrogazioni, compiti in classe... Offrire agli insegnanti un'adeguata preparazione alla formulazione di quiz per la classe.

3. A differenza di ciò che sostiene Mario Pirani, la ricerca scientifica nell'ambito del sapere docimologico ha messo in rilievo che: E' ormai obsoleta la cosiddetta 'interrogazione' poiché non sono oggettivamente valutabili le conoscenze acquisite ed espresse oralmente dagli allievi. L'insegnante non può più fare affidamento sul suo giudizio, ma deve fornire all'alunno una serie di parametri pre-stabiliti utili per auto-valutarsi. L'insegnante viene deprivato della sua facoltà individuale di valutare equamente ed in modo oggettivo. Quanto più l'approccio finalizzato alla valutazione dell'alunno è di tipo oggettivo, tanto meno esso verrà influenzato dalla soggettività individuale dell'insegnante.

4. Indicare qual è, per la ricerca docimologica, la giusta relazione tra le prove oggettive di profitto e i sistemi tradizionali di valutazione: Le prove oggettive, ovvero i test strutturati, sono 'uno' dei tanti strumenti validi che il docente ha a disposizione. Il loro utilizzo è quindi facoltativo e non necessario ai fini della valutazione in itinere. Le prove oggettive sono da privilegiare poiché, seguendo regole scientificamente rigorose, risultano scevre dai condizionamenti insiti in colui che valuta. Le prove oggettive di profitto, utili al docente in fase di valutazione finale, non possono e non debbono sostituirsi ai sistemi più tradizionali (come ad es. l'interrogazione). Le prove oggettive di profitto e i sistemi tradizionali di valutazione possono svolgere efficacemente la loro funzione, purché utilizzati con consapevolezza.

5. Secondo la docimologia ricorrere a valutazioni oggettive: Significa ridurre la qualità del rapporto insegnante-alunno in quanto le prove oggettive sono 'meccaniche' e 'aride'. Significa aumentare la possibilità di valutare in maniera efficace e consentire una maggior interazione tra il docente e l'alunno. Presuppone l' abbandono delle prove tradizionali quali l'interrogazione, il compito in classe '€¦. Vuol dire aumentare la possibilità di gestire in maniera efficace la relazione tra il docente e l'allievo.

6. E' piuttosto diffusa la '€˜concezione'/'pregiudizio' che per insegnare sia necessario: Possedere una conoscenza adeguata della materia da insegnare. Possedere la conoscenza della materia da insegnare e le competenze didattiche. Avere doti psicologiche non comuni. Essere competenti nell'ambito della pedagogia e della didattica.

7. Indicare quale, tra questi, non si può definire propriamente uno studioso di docimologia: M. Pirani. M. Gattullo. A. Visalberghi. F. Frabboni.

8. Secondo M. Pirani il 'voto' è: Strumento atto a rappresentare in maniera ristretta e non oggettiva le abilità raggiunte dall'allievo. Giudizio insindacabile dato dall'insegnante in quanto garante della trasmissione dei contenuti didattici. Strumento obsoleto che non ha più ragion d'essere. Valido strumento di valutazione solo se dato, previa discussione, in sede collegiale.

9. Gli articoli di M. Pirani sul sistema valutativo introdotto nella scuola contemporanea, evidenziano: Che le riforme e le competenze docimologiche determinano nuove forme di analfabetismo. Che le riforme nella scuola producono autocritica e tendono sempre a migliorare la popolazione scolastica. Che le innovazioni in campo scolastico producono "rivoluzioni culturali". Che il sistema valutativo introdotto con la riforma sia in grado di apportare modifiche sostanziali al dibattito psicopedagogico dell'ultimo ventennio.

10. Gli articoli di Mario Pirani sono un esempio di: Come il sapere didattico subisca i contributi scientifici di altre discipline. Come la didattica subisca da parte dei non addetti ai lavori incursioni ideologiche. Come l'opinione pubblica più consapevole consideri la legislazione scolastica. Consapevolezza di come la ricerca sia necessaria per ottimizzare la qualità dell'istruzione.

1. Secondo la docimologia una efficace strategia didattica dipende da: La capacità di reperire informazioni sistematiche sui processi di insegnamento-apprendimento. Conoscenza approfondita della programmazione didattica e degli obiettivi cognitivi. Condivisione tra i docenti dei processi cognitivi. Capacità espositiva dell'insegnante.

2. In ambito docimologico per operare una valutazione oggettiva: Occorre tener conto, nel valutare una performance, anche di altre variabili, quali l'emotività. Non bisogna tener conto di altro se non della performance dell'alunno per non lasciarsi fuorviare da fattori esterni. Bisogna operare in modo da eliminare in anticipo tutte le variabili esterne che possano influenzare il giudizio. Occorre stabilire un criterio in base al quale rilevare le informazioni.

3. Da indagini ed esperimenti sugli strumenti tradizionali della valutazione emerge che: La valutazione espressa è influenzata da fattori esterni. La valutazione può essere solo sommativa. Essi sono interscambiabili tra insegnanti. Essi sono costruiti meglio da esperti esterni alla scuola.

4. Gli atteggiamenti di seguito elencati possono manifestarsi in un alunno dopo il pronunciamento di un giudizio negativo sulla propria performance. Quale delle seguenti alternative non è coerente con quanto appena affermato?. Si teme il giudizio della famiglia. Diminuisce la qualità della performance in ragione dello stato di ansia presente nell'allievo. Subisce alterazioni l'autostima o il senso di autoefficacia in relazione al significato che il ragazzo attribuisce al giudizio valutativo. Si allenta la motivazione scolastica.

5. Nell'interrogazione entrano in gioco diversi fattori che influenzano la performance dell'alunno. Quale, tra quelli elencati qui di di seguito, risulta estraneo?. La capacità di far fronte ad un colloquio. La ricerca del consenso affettivo nei confronti del docente. Il timore di far brutta figura nei confronti dei compagni. Il timore di essere sgridati dalla famiglia.

6. Quali di questi comportamenti è nella direzione di gestire al meglio problemi che derivano dallo stato ansiogeno dell'allievo?. Sostituire al criterio migliore-peggiore il criterio corretto-non corretto. Isolare l'alunno al momento dell'interrogazione. Coinvolgere i compagni nell'interrogazione. Sostituire al criterio migliore-peggiore il criterio del confronto con il gruppo.

7. Pensando alle competenze docimologiche, è auspicabile che gli insegnanti acquisiscano: Competenze relazionali. Competenze espositive. Conoscenza della didattica inclusiva. Competenze diagnostiche.

8. Quando si consolida nel docente l'idea che un allievo abbia un rendimento pressoché simile si parla di : Relazione. Ideologia delle doti. Stereotipia. Didattica inclusiva.

9. Luigi Calonghi pubblicò una ricerca nel 1983 su temi svolti da bambini di quinta elementare e corretti da 6 insegnanti. Emerse che: Errori segnalati da alcuni insegnanti non lo furono da altri. Gli errori segnalati dagli insegnanti erano - sostanzialmente - gli stessi. Gli insegnanti segnalarono rigorosamente gli stessi errori. Pochi errori furono segnalati solo da un paio di insegnanti.

10. Mario Gattullo nel 1970 coordinò una ricerca dalla quale emerse che: Dei 100 temi presi in analisi quasi tutti ottennero la sufficienza dai docenti coinvolti. Dei temi presi in analisi tutti ottennero la sufficienza. Dei 10 temi presi in analisi nessuno ottenne la sufficienza dai 77 docenti coinvolti. Dei temi presi in analisi quasi nessuno ottenne la sufficienza.

1. Per 'uguaglianza reale' nella scuola si intende: Che tutti abbiano accesso alla scuola. Che tutti possano raggiungere lo stesso livello di apprendimento. Che tutti possano raggiungere il loro livello massimo. Che tutti possano beneficiare di elevate opportunità educative.

2. Parole chiave della legge sull'autonomia sono: Decentramento, articolazione, flessibilità. Flessibilità, decentramento, statalizzazione. Indipendenza, delocalizzazione. Indipendenza, centralizzazione.

3. La 'legge sull'autonomia' viene anche chiamata: Legge Moratti. Legge liberale. Six Subject. Legge Bassanini.

4. Da una lettura più attenta dell'indagine PISA risulta che: In Italia ci sono grosse differenze tra la scuola del Nord e quella del Sud. La scuola italiana si situa ad un livello molto basso. La scuola finlandese è migliore di quella italiana. La scuola inglese è migliore di quella finlandese.

5. Quale elemento risulta determinante per la carriera scolastica nel ' Rapporto sulla scuola in Italia 2010' ?. L'istruzione genitoriale. La collocazione geografica. Le doti che l'alunno possiede. La didattica.

6. Per POF si intende: La progettazione didattica. La programmazione didattica. I progetti extra scolastici. Il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche.

7. Per progettazione intendiamo: La progettazione extra-scolastica da aggiungere alla programmazione. L'intervento educativo all'interno della scuola da parte di agenzie extra-scolastiche. Tutte quelle azioni che la scuola ipotizza al fine di concretizzare gli obiettivi del sistema di istruzione. La programmazione ministeriale.

8. Il POF viene elaborato da: Consigli di classe. Consiglio di Istituto. Dirigente scolastico. Collegio docenti.

9. Per programmazione intendiamo: Attività specifica degli insegnanti (individuale e di gruppo) che, guidata da criteri scientifici, stabilisce il percorso formativo da svolgere in classe. Attività specifica dell'insegnante che, partendo dalla propria esperienza, stabilisce il percorso formativo da svolgere in classe. Attività specifica dell' insegnante che, basandosi su criteri soggettivi, stabilisce il percorso formativo da svolgere in classe. Attività specifica degli insegnanti (individuale e di gruppo) che stabilisce il percorso formativo da svolgere in classe.

10. La legge sull'autonomia chiede alle scuole. Di prendere decisioni sia in ambito organizzativo che in ambito didattico. Di prendere decisioni solo in ambito didattico. Di prendere decisioni solo in ambito organizzativo. Di prendere decisioni solo in ambito amministrativo.

1. Il condizionamento sociale si dimostra presente nelle seguenti situazioni: gli allievi più dotati da un punto di vista intellettuale conseguono i risultati positivi. i risultati scolastici appaiono sostanzialmente indipendenti dalle qualità dell'esperienza scolastica. gli insegnanti intrattengono relazioni amichevoli con le famiglie di alcuni allievi. la qualità delle esperienze scolastiche ed extrascolastiche sono omogenee.

2. Le condizioni funzionali a mantenere la "fiducia" in un sistema di cooptazione sono: La severità degli esaminatori e la rilevanza del premio promesso ai migliori. La garanzia di elevazione sociale e quindi il miglioramento del proprio "status". L'assenza di favoritismi ed il ricorso ad esaminatori sensibili alle esigenze delle classi popolari. La correttezza delle procedure di esame e le qualità degli esaminatori.

3. In un contesto didattico tradizionale le funzioni didattiche più diffuse sono: la comunicazione di elementi culturali e le valutazioni. la comunicazione di elementi culturali e le spiegazioni. la valutazione e la verifica degli apprendimenti. la verifica degli apprendimenti ed il recupero.

4. La cooptazione nella scuola consentiva di entrare a far parte di un determinato gruppo se: si apparteneva alla stessa classe sociale di coloro che effettuavano la cooptazione. si uniformava il proprio comportamento a quello di chi effettua la cooptazione. si era molto intelligenti e capaci di contribuire allo sviluppo della cultura. si dimostrava di possedere capacità e competenze molto elevate.

5. La lezione "ex cathedra" è strutturata in questo modo: il docente propone materiali di studio e valuta in itinere gli apprendimenti. il docente pianifica una serie di lezioni poi, mediante il computer, le propone agli allievi. il docente trasmette abilità culturali in forma logica coinvolgendo raramente gli allievi. il docente tramette le abilità culturali coinvolgendo il più possibile gli allievi.

6. Nella storia della scuola la cooptazione esercitata ha avuto il ruolo di: moderare la mobilità verticale della popolazione. eguagliare le possibilità dei giovani più dotati. stimolare tutti i giovani ad impegnarsi nello studio. assicurarsi il reclutamento per la carriera ecclesiastica.

7. Per 'funzionalità dello scarto' intendiamo: un meccanismo di limitazione dell'accesso alla scuola da parte degli allievi socialmente meno favoriti. il rifiuto di soluzioni didattiche incapaci di offrire garanzie circa la qualità degli apprendimenti. la semplificazione che deriva dal rifiuto di chi ha difficoltà ad adattarsi al compito scolastico. la necessità di individuare, anche negli allievi meno dotati, aspetti funzionali alla formazione.

8. Avete letto che l'espressione 'scuola di massa': ha lo stesso significato di 'scuola per tutti'. suggerisce un' immagine di scarsa qualità. descrive una situazione di scolarizzazione diffusa. si riferisce all'affermarsi del diritto allo studio.

9. Abbiamo definito 'popolazione di riserva': la parte di potenziali allievi esclusa dalla possibilità di accedere alla scuola. il gruppo meno dotato di allievi che comunque è necessario ammettere alla scuola. la fascia di allievi che si presume abbandoni gli studi al completamento dell'obbligo. l'insieme di quanti, per varie ragioni, hanno difficoltà a frequentare la scuola.

10. Si può parlare di "tradizionalismo didattico" quando le caratteristiche degli allievi sono: Considerate predittive dei risultati conseguibili. Sono influenzate soprattutto dalle pratiche della didattica. Non sono determinanti nell' insuccesso scolastico. facilitano l'acquisizione di cognizioni ben determinante.

1. La valutazione è strumento per l'incremento della qualità ed ha per oggetto: Il prodotto dell'attività dei soggetti. I processi di crescita della personalità integrale dei soggetti. Le abilità costruite. Le scelte operate.

2. La valutazione del profilo dell'allievo alla fine di un percorso formativo necessita di: Standard di riferimento. Esperti di docimologia che operano nelle università. Eliminazione di variabili di disturbo. Situazioni da valutare in modo oggettivo.

3. L'apprendimento si avvale: Della revisione dei percorsi formativi per facilitare la costruzione delle competenze. Di fondi per la sperimentazione. Di materiali cartacei ed audiovisivi. Di una pluralità di progetti.

4. Un processo di formazione, per essere efficace, deve promuovere: Capacità e abilità lavorative. Un pensiero critico e divergente da itinerari consueti. Abilità in termini di analisi e di ricerca di progetti congruenti con quadri economici. Sentimenti positivi nei confronti del prossimo e attenzione alla sensibilità altrui.

5. L'acquisizione di competenze favorisce: Guadagni più consistenti ed immediati. I rapporti tra il soggetto ed il dirigente d'azienda. L'inclusione nei processi sociali e l'autonomia di pensiero. L'integrazione tra soggetti di razza ed etnia diverse.

6. L'apprendimento si fonda sulle curiosità, ma: Le curiosità sono necessarie ma non sufficienti. Le curiosità sono inutili perché occasionali. E' difficile che una curiosità si trasformi in motivazione ed interesse. Avere curiosità è rischioso.

7. Le competenze sono determinate: Dall'uso di conoscenze e di abilità che vengono elaborate e trasferite nei diversi contesti di vita, per la risoluzione di problemi nuovi. Dalle buone spiegazioni dei docenti. Da chiare lezioni su unità didattiche disciplinari. Dalla disponibilità all'ascolto da parte del soggetto.

8. Le competenze sono strumentali: Ad essere valutati positivamente dagli altri. Al saper rispondere bene alle interrogazioni. All'eseguire compiti assegnati. Al saper scegliere in modo autonomo e con pensiero critico itinerari personali di sviluppo.

9. Le competenze danno forma: Ad atteggiamenti di sicurezza e di autonomia nelle scelte di vita, ad obiettivi formativi di cittadinanza attiva. Ad abilità lavorative. A conoscenze disciplinari. A processi di socializzazione.

10. L'apprendimento deve avvalersi di: Forme di comunicazione efficaci e di forti motivazioni. Risorse economiche. Atteggiamenti regolativi da parte dei docenti. Progetti preconfezionati secondo le richieste del mondo del lavoro.

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