Metodologie della ricerca archeologica
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Título del Test:![]() Metodologie della ricerca archeologica Descripción: Test 5 Pegaso |



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É fondamentale addizionare le materie prime in polvere per la preparazione dell'impasto di una faience con: acqua. resina. olio. argilla. In un composto tissotropico: con l'aumento della forza applicata, il composto diventa più solido. la viscosità diminuisce in relazione al tempo di applicazione di una sollecitazione. la viscosità aumenta in relazione al tempo di applicazione di una sollecitazione. la viscosità resta costante in relazione al tempo di applicazione di una sollecitazione. Il principale agente cementante nei prodotti finiti in faience è/sono: gli ossidi di ferro. l'argilla. il vetro interparticolare. la resina. Si tratta di un metodo di invetriatura simile a quello usato per la produzione di ceramiche invetriate: efflorescenza. cementazione. fusione. applicazione diretta. Si tratta di ingredienti base usati nello slurry predisposto per l'applicazione diretta: resina e argilla. argilla e fondenti. fondenti e coloranti. resina e coloranti. La creazione di un'incrostazione efflorescente avviene durante: la cottura. l'essicazione. la decorazione. la modellazione. Nella tecnica della cementazione gli oggetti erano invetriati tramite: cottura in un contenitore pieno di polveri. fusione nel forno. cementando la vetrina con della resina. uso di cemento. La tecnica di invetriatura che crea un glaze più uniforme è: la cementazione. l'applicazione diretta. l'efflorescenza. la produzione a stampo. Le decorazioni dipinte nere erano ottenute tramite ossidi di: rame. cobalto. stagno. manganese. Questo materiale era usato per creare i distanziatori dei reperti in faience nella fornace: sabbia. paglia. calcare. argilla. Le officine primarie producevano: prodotti finiti. vasi non soffiati. i vetri più antichi. vetro grezzo. Le officine secondarie in epoca romana erano responsabili: di produrre semilavorati di vetro. di produrre il vetro grezzo. di colorare il vetro. di acquisire le materie prime. Le officine primarie in epoca romana si trovano: solo in Egitto. in tutte le province. prevalentemente in Egitto e Levante. sulle coste Levantine e a Roma. Le più accurate raffigurazioni di fornaci romane da soffiatura appaiono: nelle pitture di Pompei. nella decorazione di alcune lucerne. sulle pareti della tomba di un vetraio di Alessandria d'Egitto. in una serie di pinakes (quadretti) trovati in Grecia. Le prime tecniche per creare unguentari prevedono l'impiego di: un nucleo friabile. vetro cameo. vetro mosaico. una matrice. La tecnica di modellazione a matrice inversa: parte da un disco di vetro prefabbricato. coinvolge la soffiatura a mano libera. prevede la soffiatura in una matrice capovolta. utilizza il legno come materiale di base. La tecnica del vetro mosaico include: decorazioni a rilievo. la tiratura e la segmentazione di canne. la pittura della superficie delle tessere. l'inserzione di lamine metalliche. La tecnica della soffiatura è stata introdotta: nel II millennio a.C. nel I secolo d.C. nel I sec. a.C. durante l'età del Ferro. Il passo dal Satyricon di Petronio evidenzia che: il vetro è un materiale prezioso. i boccali di vetro emanano cattivo odore. i romani amavano il vetro. il vetro non vale più nulla. Le coppe di Ennion erano: prodotte tramite soffiatura a mano libera. vetri diatreta. vetri cameo. prodotte tramite soffiatura in matrice. Si tratta di un minerale primario contenente rame: azzurrite. tenorite. pirite. covellite. Le prime tracce di attività metallurgiche in Vicino Oriente risalgono al: III-II millennio a.C. V-IV millennio a.C. IV-III millennio a.C. III-IV millennio d.C. Il minerale di rame più comune è: calcopirite. cuprite. malachite. rame metallico. Papiro delle Miniere descrive la geografia e la geologia: del deserto occidentale egiziano. del Sinai. del Wadi Hammamat. della Nubia. La damnatio ad metalla era una punizione: che prevedeva di lavorare nelle officine metallurgiche. per i reati più gravi. riservata agli schiavi. diffusa già a partire dall'età del Bronzo. Il processo di arricchimento prevedeva: l'uso del fuoco. la frantumazione. l'aggiunta di degrassanti. l'uso di sostanze acide. Il blumo è: una tipologia di oggetti in ferro. una scoria di lavorazione del rame. un semilavorato. uno scarto. Le prime lamine metalliche vengono produtte: tramite fusione. per compressione. per battitura. tramite intaglio. Gli stampi monovalvi: si usano soprattutto per oggetti medio-grandi. sono sempre in pietra. sono usati nella tecnica a cera persa. sono usati per la fuzione piena. Temperature tra 1000°C e 1300°C: non sono sufficienti per fondere il rame e nemmeno il ferro. sono sufficienti per fondere sia il rame che il ferro. sono sufficienti per fondere solo il ferro. sono sufficienti per fondere solo il rame. Le decorazioni plastiche sono: dipinte sulla superfice. colorate in colori vivaci. opache come la plastica. tridimensionali. Individua le decorazioni non figurate: animali fantastici. figure geometriche. elementi fitomorfi. esseri umani. Parlando di attributi iconografici restano esclusi: la resa delle ombre. gli oggetti recati in mano. la capigliatura. il colore e il tipo delle vesti. La statuina di una donna con in braccio un bambino del I sec. a.C. rappresenta probabilmente: Iside e Arpocrate. Artemide e Tivulzio. una nutrice. la Madonna con Gesù bambino. Il valore iconografico di un'immagine deriva: dalla consuetudine. da esperimenti casuali. da leggi naturali. la teorie scientifiche. Uno antico romano avrebbe interpretato una figura alata come: un angelo. Zeus. la Vittoria. il cavaliere di Pegaso. L'iconologia si occupa di: descrivere le caratteristiche immagini. interpretare in modo soggettivo le immagini nel loro contesto storico. ottenere informazioni circa cronologia e origine delle immagini. analizzare la composizione figurativa delle immagini. Il secondo livello di lettura di Edwin Panofsky corrisponde a: l'analisi strutturale. l'analsi preiconografica. l'analisi iconografica. l'analisi iconologica. Le fonti iconografiche: non permettono di ricostruire aspetti della vita quotidiana. non sono utili a chi si occupa di architetture. non sono utili per completare le fonti letterarie e archeologiche. non vanno sempre prese alla lettera. L'analisi stilistica: permette di riconoscere la mano del singolo artista/ artigiano. non dipende dal destinatario o committente dell'opera. prevede che a stili diversi corrispondano diverse iconografie. può essere indicativa di un'epoca e di un luogo. L'archeozoologia si disinteressa a: ossa di dinosauri. denti animali e conchiglie. avorio e palchi. mummie animali. L'osso compatto è caratterizzato da: elevata porosità. buona resistenza. bassa densità. assenza di vasi sanguigni. La parte centrale e allungata di un osso lungo è chiamata: epifisi. diafisi. prossimale. distale. Lo scheletro assile include: cranio. scapole e pelvi. colonna vertebrale e falangi. ossa delle zampe. Gli atlanti con raffigurazioni sono: sempre sufficienti per l'identificazione. importanti per la provenienza delle specie. spesso non sufficienti per l'identificazione. fondamentali per l'analisi del DNA. La gestione quantitativa dei dati archeozoologici non conteggia: il peso dei resti. il numero di resti determinati. il numero massimo di individui. il numero minimo di individui. La determinazione non si occupa di: tassonomia. tassidermia. età. parte anatomica e lateralità. Il microscopio elettronico a scansione è utilizzato per: riconoscere le tracce di macellazione. calcolare l'età dell'individuo dagli anelli di accrescimento ossei. calcolare l'altezza originale al garrese dell'animale. fotografare reperti di grandi dimensioni. L'età degli animali abbattuti può essere stimata attraverso: la lunghezza delle ossa. il colore delle ossa. le tracce di usura sulle falangi. la fusione delle epifisi. I pattern di sesso ed età degli animali abbattuti non sono fondamentali per studi che riguardano: lo sfruttamento dei prodotti secondari. la domesticazione. le prassi di allevamento. il traino animale. |





