Psicologia Sociale
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Título del Test:![]() Psicologia Sociale Descripción: Rollero Chiara |




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Per McKinley e Hyde (1996), le credenze associate al controllo si riferiscono a: la credenza di poter controllare le proprie emozioni. la credenza di poter controllare la propria vita. la credenza di poter controllare i processi di influenza sociale. la credenza di poter controllare e modellare il proprio corpo. Gli stati emozionali di picco (flow) sono: esperienze di rabbia particolarmente intense. esperienze di aggressività particolarmente intense. esperienze in cui si è completamente e positivamente assorbiti in un’attività. esperienze di flusso di coscienza. Nei processi di oggettivazione assume un ruolo centrale: la consapevolezza del valore di sè come persona. l’interiorizzazione degli standard di bellezza proposti dai media. la personalità degli individui coinvolti. la resilienza. Secondo Fredrickson e Roberts (1997), l’auto-oggettivazione: induce gli stati emozionali di picco (flow. riduce gli stati di rabbia particolarmente intense (flow). riduce l’aggressività particolarmente intensa (flow). riduce gli stati emozionali di picco (flow). Secondo McKinley e Hyde (1996) la consapevolezza del corpo oggettivato si compone di: sorveglianza verso il proprio corpo, vergogna per il proprio corpo e credenze associate al controllo. vergogna per il proprio corpo, influenza dei media e credenze associate al controllo. credenze associate al controllo, influenza dei media e influenza dei pari. sorveglianza verso il proprio corpo, vergogna per il proprio corpo e influenza dei media. Secondo Martha Nussbaum, tra le dimensioni che caratterizzano l’oggettivazione figurano: violabilità, negazione della soggettività, sessualizzazione. violabilità, proprietà, negazione della soggettività. violabilità, proprietà, sessualizzazione. proprietà, negazione della soggettività, sessualizzazione. L’insoddisfazione corporea: nessuna delle precedenti. è fortemente correlata con i processi di auto-oggettivazione. è indipendente dalla cultura di appartenenza. è positivamente correlata agli stati emozionali di picco. In relazione alla salute mentale: molte ricerche hanno escluso relazioni tra oggettivazione e disturbi mentali. nessuna delle precedenti. molte ricerche hanno riscontrato relazioni tra oggettivazione e disturbi mentali. molte ricerche non hanno trovato relazioni tra oggettivazione e disturbi mentali. Tra le dimensioni che caratterizzano l’oggettivazione, secondo Nussbaum, figurano: inerzia, fungibilità, sessualizzazione. strumentalità, inerzia, fungibilità. strumentalità, fungibilità, sessualizzazione. strumentalità, inerzia, sessualizzazione. L’auto-oggettivazione viene intesa da Fredrickson e Roberts (1997): come credenza associata al controllo. come processo regolatore delle rappresentazioni sociali. come interiorizzazione di uno sguardo oggettivante. come effetto di percezioni critiche sul proprio aspetto estetico. Tra le conseguenze individuali dell’auto-oggettivazione figura: un incremento dell'autostima. una maggior auto-efficacia. l’assunzione di comportamenti dannosi per la salute. il miglioramento della performance in compiti specifici. Nel modello socioculturale di Thompson e Stice (2001): l’oggettivazione sessuale è indipendente dal contesto sociale. l’oggettivazione sessuale è indipendente dalla cultura. la soddisfazione per il proprio corpo dipende dai parametri antropometrici. la soddisfazione per il proprio corpo dipende da quanto ci si sente vicini agli ideali di bellezza interiorizzati. L’oggettivazione: è una forma di attribuzione. è una forma di deumanizzazione. è una forma di esclusione sociale. è una forma di anomia. I mass media hanno un ruolo chiave nei processi di oggettivazione: perché spesso stigmatizzano modelli eccessivamente sessualizzati. non è vero che i mass media hanno un ruolo chiave nei processi di oggettivazione. perché sono potenti agenti di influenza sociale. perchè sono gestiti dalle multinazionali della moda. Lo spectatoring: si verifica quando si osserva il proprio corpo durante l’attività sessuale. inibisce i comportamenti di aiuto. è un sinonimo di voyeurismo. si verifica insieme all’inerzia sociale. I processi di oggettivazione: riguardano gli oggetti sociali. riguardano esclusivamente le donne. riguardano entrambi i generi. riguardano esclusivamente gli uomini. Secondo il modello socioculturale proposto da Thompson e Stice (2001): l’oggettivazione sessuale è indipendente dalla cultura. la soddisfazione per il proprio corpo dipende dall’approvazione sociale di cui si gode. l’oggettivazione sessuale è indipendente dal proprio contesto sociale. la soddisfazione per il proprio corpo dipende da quanto ci si sente vicini agli ideali di bellezza interiorizzati. Secondo Fredrickson e Roberts (1997), l’auto-oggettivazione è: l’interiorizzazione di uno sguardo oggettivante. la credenza associata al controllo del proprio aspetto estetico. uno dei due processi regolatori delle rappresentazioni sociali. l’effetto di percezioni critiche sul proprio aspetto estetico. L’auto-oggettivazione può essere definita come: considerazione dell'altro come oggetto sessuale. interiorizzazione di uno sguardo esterno per guardare al proprio corpo come unico indicatore del proprio valore. interiorizzazione dei modelli dei mass media. considerazione di sé come oggetto delle rappresentazioni sociali. Il concetto di auto-oggettivazione è stato affrontato da due prospettive teoriche: quella di Jessica Benjamin (1997) e quella di Fredrickson e Roberts (1997). quella di Fredrickson e Roberts (1997) e quella di Glick e Fiske (1999). quella di McKinely e Hyde (1996) e quella di Jessica Benjamin (1997). quella di McKinley e Hyde (1996) e quella di Fredrickson e Roberts (1997). Il Cognitivismo: ritiene centrale lo studio dell’apprendimento mediante premi e punizioni. adotta un approccio fenomenologico. ritiene centrale lo studio delle emozioni e dei sentimenti. ritiene centrale lo studio dei processi di pensiero. Il comportamentismo: ritiene centrale lo studio dell’apprendimento mediante premi e punizioni. nessuna delle precedenti. ritiene centrale lo studio delle cognizioni e dei processi di pensiero. ritiene centrale lo studio delle emozioni e dei sentimenti. Una bambina viene apprezzata dalla sua maestra perché ha aiutato un compagno in difficoltà. Alla luce delle teorie sugli atteggiamenti, possiamo affermare. si tratta di un processo di attribuzione causale. si tratta di un processo di condizionamento operante. si tratta di un processo di condizionamento classico. si tratta di un processo di confronto sociale. La psicologia della Gestalt: nessuna delle precedenti. ritiene centrale lo studio dell’apprendimento. considera l’individuo uno “scienziato ingenuo”. si fonda su un approccio olistico, per cui l’intero è diverso dalla somma delle parti. La cognizione sociale: si riferisce ai processi di pensiero che gli individui adottano nel proprio mondo sociale. si riferisce alle emozioni che gli individui sperimentano in relazione all’identità sociale. si riferisce alle emozioni che gli individui sperimentano nel proprio mondo sociale. nessuna delle precedenti. Gli schemi sono: nessuna delle precedenti. strutture mentali che organizzano la conoscenza del mondo sociale. valutazioni positive o negative verso qualcosa o qualcuno. artefatti che mediano le attività umane. Gli schemi consentono di: attivare e implementare processi di pensiero controllati. avere una percezione corretta e accurata del mondo sociale. nessuna delle precedenti. organizzare e dare un senso al mondo sociale. La profezia che si autoadempie: è dovuta alle euristiche della disponibilità e della rappresentatività. è dovuta a meccanismi di difesa individuali. è dovuta alle aspettative che le persone sviluppano verso altri. è dovuta a specifici tratti di personalità. “Strutture di dati che organizzano la conoscenza del mondo sociale”. Questa è la definizione: del concetto di schema. del concetto di emozione. del concetto di cognizione. del concetto di euristica. La cognizione sociale: è il modo con cui le persone si confrontano con altri. nessuna delle precedenti. è il modo con cui le persone si comportano in mezzo agli altri. è il modo con cui le persone pensano se stesse e il proprio mondo sociale. L’euristica della rappresentatività si basa: sulla facilità con cui vengono in mente esempi che fanno riferimento alla categoria di giudizio in questione. sulla somiglianza dell’elemento in questione con il caso tipico. sul ragionamento controfattuale. su un riferimento stabile, sulla base del quale vengono compiuti aggiustamenti. L’euristica della disponibilità si basa: su un riferimento stabile, sulla base del quale vengono compiuti aggiustamenti. sull’elaborazione di scenari ipotetici controfattuali. nessuna delle precedenti. sulla facilità con cui vengono in mente esempi che fanno riferimento alla categoria di giudizio in questione. L’euristica della rappresentatività: si riferisce alla tendenza a classificare le cose in base alla loro somiglianza con il caso tipico. si riferisce alla tendenza a sottostimare le influenze situazionali nel comportamento altrui. si riferisce alla tendenza a giudicare la probabilità degli eventi in base alla facilità con cui questi vengono ricordati. si riferisce alla tendenza a immaginare scenari alternativi che sarebbero potuti accadere. L’euristica dell’ancoraggio e accomodamento si basa: su un riferimento stabile, sulla base del quale vengono compiuti aggiustamenti. sulla facilità con cui vengono in mente esempi che fanno riferimento alla categoria di giudizio in questione. sull’elaborazione di scenari ipotetici controfattuali. nessuna delle precedenti. L’euristica della disponibilità: si riferisce alla tendenza a sottostimare le influenze situazionali nel comportamento altrui. si riferisce alla tendenza a immaginare scenari alternativi che sarebbero potuti accadere. si riferisce alla tendenza a giudicare la probabilità degli eventi in base alla facilità con cui questi vengono ricordati. si riferisce alla tendenza a classificare le cose in base alla loro somiglianza con il caso tipico. Il pensiero controllato: si utilizza, di solito, in modo inconsapevole. implica scarsi sforzi cognitivi. nessuna delle precedenti. si utilizza, di solito, per assumere decisioni importanti. Il pensiero automatico: induce riflessioni accurate e ben ponderate. si utilizza, di solito, per assumere decisioni importanti. implica notevoli sforzi cognitivi. si utilizza, di solito, in modo inconsapevole. Le teorie implicite di personalità: contribuiscono alla conoscenza approfondita di sé. nessuna delle precedenti. contribuiscono alla conoscenza approfondita dell’altro. contribuiscono alla formazione delle impressioni. Le teorie implicite di personalità permettono di: nessuna delle precedenti. proteggere la propria immagine. favorire l’ingroup. formarsi un’impressione sugli altri. Le emozioni primarie: sono quelle emozioni la cui espressione viene scoraggiata nelle culture collettiviste. vengono espresse e codificate in modo analogo in tutte le culture. vengono interpretate in modo diverso a seconda della cultura. variano a seconda della cultura. Per formarci un’impressione sulle altre persone: di solito utilizziamo il modello della covariazione. di solito utilizziamo l'effetto testimone. di solito utilizziamo processi di pensiero controllato. di solito utilizziamo teorie implicite di personalità. Nell’ambito della formazione delle impressioni, la bellezza fisica: porta a pensare che le persone fisicamente attraenti posseggano anche altri tratti socialmente desiderabili. porta a pensare che le persone attraenti siano anche supponenti e presuntuose. porta gli individui a scegliere partner attraenti quanto loro. non ha alcun effetto. Nei processi di attribuzione causale, l’attribuzione esterna si verifica quando: il focus è sui fattori situazionali. il focus è sui fattori disposizionali. il focus è sui fattori transazionali. nessuna delle precedenti. “Sono stato bocciato all’esame solo perché il docente era di pessimo umore”. Nel campo dell’attribuzione causale, questa affermazione potrebbe costituire un esempio di: motivazione intrinseca. attribuzione interna. covariazione. self-serving bias. Secondo il modello della covariazione di Kelley (1967), quando si compie un’attribuzione, le informazioni ritenute pertinenti alla covariazione sono: Informazioni di contenuto, consenso e coerenza. Informazioni di specificità, forma e coerenza. Informazioni di contenuto, forma e coerenza. Informazioni di consenso, specificità e coerenza. Nei processi di attribuzione causale, l’attribuzione interna si verifica quando: nessuna delle precedenti. il focus è sui fattori disposizionali. il focus è sui fattori transazionali. il focus è sui fattori situazionali. L’errore fondamentale di attribuzione si riferisce alla tendenza a: sovrastimare nel comportamento degli altri le influenze disposizionali. sovrastimare nel comportamento degli altri le influenze sociali. sovrastimare nel comportamento degli altri le influenze situazionali. sovrastimare nel comportamento degli altri le influenze ambientali. L’errore fondamentale di attribuzione: conduce a sovrastimare l’influenza delle disposizioni individuali. conduce a sovrastimare l’influenza dell’attribuzione. nessuna delle precedenti. conduce a sovrastimare l’influenza dell’ambiente. Se attribuisco a me le cause dei miei successi e ad altri le cause dei miei insuccessi, si sta verificando: l’effetto Pigmalione. l’errore fondamentale di attribuzione. l’effetto primacy. il self-serving bias. Mediante il bias self-serving: i propri successi si attribuiscono a cause esterne. i propri successi si attribuiscono a cause interne. i propri fallimenti si attribuiscono a cause interne. i successi degli altri si attribuiscono a cause interne. Secondo l’effetto definito “illusione di trasparenza”: ciascun individuo cerca di dissimulare le emozioni negative. le persone favoriscono l’ingroup. le persone sono portate a credere che le loro emozioni nascoste possano affiorare ed essere facilmente lette dagli altri. le persone sono convinte che gli altri prestino più attenzione al loro aspetto e comportamento di quanto non facciano in realtà. Secondo l’effetto spotlight: le persone sono portate a credere che le loro emozioni nascoste possano affiorare ed essere facilmente lette dagli altri. le persone favoriscono l’ingroup. ciascun individuo cerca di dissimulare le emozioni negative. le persone sono convinte che gli altri prestino più attenzione al loro aspetto e comportamento di quanto non facciano in realtà. Le culture di tipo collettivistico: attribuiscono enorme importanza al Sé privato. nessuna delle precedenti. promuovono l’interdipendenza del Sé. ritengono che le necessità del singolo prevalgano su quelle collettive. Le culture di tipo individualistico: attribuiscono scarsa importanza al Sé privato. promuovono l’interdipendenza del Sé. ritengono che le necessità collettive prevalgano su quelle del singolo. ritengono che le necessità del singolo prevalgano su quelle collettive. Quando un soggetto agisce in virtù di una motivazione intrinseca: è particolarmente sensibile al prestigio sociale che può raggiungere. è particolarmente sensibile all’influenza degli altri. è particolarmente sensibile alla possibilità di essere ricompensato per l’azione compiuta. è particolarmente sensibile al piacere che prova nel compiere quella azione. Una cultura di tipo individualista: attribuisce enorme importanza all'interdipendenza tra i vari membri. ritiene che le necessità collettive prevalgano su quelle del singolo. ritiene centrale l'indipendenza del Sé. nessuna delle precedenti. Se un comportamento è guidato da una motivazione intrinseca: l’individuo è mosso soprattutto dal godimento derivante dall’azione che compie. l’individuo è mosso soprattutto dalla necessità di essere accettato nel gruppo. l’individuo è mosso soprattutto dalla necessità di ottenere prestigio sociale. l’individuo è mosso soprattutto da potenziali ricompense. Se un comportamento è guidato da una motivazione estrinseca: l’individuo è mosso soprattutto dalle proprie autentiche curiosità. l’individuo è mosso soprattutto dal godimento derivante dall’azione che compie. l’individuo è mosso soprattutto da potenziali ricompense. nessuna delle precedenti. Il confronto sociale: si attua quando sono presenti criteri oggettivi di auto-valutazione. consente di ottenere informazioni sugli altri. se verso l’alto consente di aumentare la propria autostima. consente di ottenere informazioni su se stessi. Secondo la teoria del confronto sociale di Festinger (1954) la conoscenza di sé può derivare. nessuna delle precedenti. solo dal confronto sociale verso il basso. sia dal confronto sociale verso l’alto, sia verso il basso, dipende dalla natura dei propri scopi. solo dal confronto sociale verso l’alto. Secondo la teoria del confronto sociale: il confronto verso l’alto è funzionale al rafforzamento dell’autostima. le persone utilizzano il confronto sociale per avere informazioni sugli altri. per essere informativo, il confronto deve avvenire con persone simili a sé. nessuna delle precedenti. Secondo quanto afferma la teoria del confronto sociale: le persone cercano il confronto per conoscere meglio gli altri. il confronto verso l’alto consente di aumentare la propria autostima. nessuna delle precedenti. il confronto verso il basso consente di aumentare la propria autostima. Per quanto riguarda le strategie di presentazione di sé, l’automonitoraggio: si riferisce alla capacità di orientare il proprio comportamento in modo adeguato al contesto. si riferisce ai cosiddetti “cavalli sociali”. si riferisce alla capacità di comprendere empaticamente le altre persone. nessuna delle precedenti. Le strategie di presentazione di sé: sono invarianti culturali. sono indipendenti dagli obiettivi dell’interazione sociale. presentano un qualche rischio di fallimento. sono sempre le stesse, a prescindere dal contesto. Un’eccessiva autostima può implicare: notevole preoccupazione verso gli altri. bassi livelli di aggressività. mancanza di empatia verso gli altri. sensazione di non poter controllare la propria vita. Nel famoso esperimento di Festinger i soggetti che cambiano atteggiamento verso il compito noioso sono quelli: nessuno studente cambia atteggiamento verso il compito. che hanno ricevuto un dollaro. che hanno ricevuto 20 dollari. che hanno fornito il maggior numero di risposte esatte. Nel famoso esperimento di Festinger “Venti dollari per una menzogna”, chi ha provato dissonanza?. chi ha compiuto un’azione controattitudinale. chi era pagato 20 dollari. nessuno: non si trattava di un esperimento sulla dissonanza. chi era pagato un dollaro. Nel famoso esperimento di Festinger “Venti dollari per una menzogna”: chi viene pagato di meno sperimenta maggiore dissonanza cognitiva. chi viene pagato di meno non svolge bene il proprio compito. chi viene pagato di più svolge meglio il proprio compito. chi viene pagato di più sperimenta maggiore dissonanza cognitiva. Quando un individuo si rende conto di agire in modo incoerente rispetto alle proprie convinzioni può presentarsi: catarsi. dissonanza cognitiva. l’effetto primacy. l’effetto del falso consenso. “Sì, io fumo, ma in fondo l’inquinamento urbano è molto più dannoso di qualche sigaretta”. Questa affermazione potrebbe essere un esempio di: covariazione. self-serving bias. effetto primacy. dissonanza cognitiva. Secondo Festinger, se un individuo sperimenta una sensazione di incoerenza tra la propria cognizione ed il proprio comportamento: cercherà di giustificare la propria cognizione modificando il comportamento. cercherà di modificare sia il comportamento che la cognizione. cercherà di giustificare il comportamento modificando la propria cognizione. nessuna delle precedenti. Gli individui che sperimentano dissonanza cognitiva: ottengono un rafforzamento dell’autostima. tentano di preservare lo status quo. tentano di modificare la propria cognizione. nessuna delle precedenti. Per ridurre la dissonanza cognitiva: si tende a modificare i propri tratti di personalità. si tende a ridurre anche la propria autostima. si tende a modificare l’immagine di sé. si tende a modificare la propria cognizione. Un individuo ha appena assunto una decisione per lui molto rilevante. Sta riducendo la propria dissonanza postdecisionale se: si focalizza sugli aspetti positivi dell’indecisione. si focalizza sugli aspetti positivi delle alternative non scelte. si svaga pensando ad altro. si focalizza sugli aspetti positivi dell’alternativa scelta. Durante la guerra del Vietnam, i soldati americani definivano gli autoctoni “musi gialli”. Questo appellativo costituisce un esempio di: euristica. attribuzione. confronto sociale. deumanizzazione. Gli atteggiamenti a base comportamentale: si fondano perlopiù sulle emozioni. si fondano perlopiù sulla valutazione dell’oggetto. si fondano perlopiù sulle sensazioni. si fondano perlopiù sull’azione. I valori: assumono un ruolo chiave negli atteggiamenti a base comportamentale. assumono un ruolo chiave negli atteggiamenti a base cognitiva. non sono correlati agli atteggiamenti. assumono un ruolo chiave negli atteggiamenti a base emotiva. Gli atteggiamenti impliciti: sono valutazioni che si esprimono solo nei rapporti intimi. sono valutazioni che conseguono a processi di pensiero controllato. sono valutazioni involontarie e spesso inconsapevoli. sono valutazioni in cui prevalgono i ragionamenti sottintesi. Gli atteggiamenti si fondano su: affetti, cognizioni e pregiudizi. affetti, cognizioni e comportamenti. affetti e cognizioni. affetti e cognizioni e stereotipi. Gli atteggiamenti a base cognitiva: si fondano perlopiù sull’osservazione del comportamento. si fondano perlopiù sulla discriminazione. si fondano perlopiù sulle emozioni. si fondano perlopiù sulla valutazione dell’oggetto. Quali sono le componenti degli atteggiamenti?. Quella emotiva, cognitiva e comportamentale. Quella riferita al Sé, agli altri e all’ambiente. Quella attributiva, motivazionale e sociale. Quella intrapsichica, interpersonale e sociale. Gli atteggiamenti sono costituiti dalle seguenti componenti: emotiva, cognitiva, comportamentale. nessuna delle precedenti. emotiva, valoriale, comportamentale. emotiva, cognitiva, valoriale. Gli atteggiamenti a base emotiva: si fondano perlopiù sulle sensazioni. si fondano perlopiù sulla valutazione dell’oggetto. spesso si associano al sistema valoriale dell'individuo. si fondano perlopiù sull’osservazione del comportamento. Nel modello di Petty e Cacioppo sulla probabilità di elaborazione: si misura la velocità di acquisizione di nuove informazioni. è prevista una via centrale della persuasione. è prevista una via tangenziale della persuasione. è prevista una via specifica per gli stereotipi. Le emozioni possono influenzare il percorso persuasivo quando: nessuna delle precedenti. si crea una dose moderata di paura. si crea una dose elevata di disgusto. si crea una dose elevata di paura. Gli atteggiamenti: si possono modificare solo nelle relazioni intime. non si possono modificare. spesso si modificano in risposta a un’influenza sociale. nessuna delle precedenti. Secondo la teoria dell’azione ragionata (Fishbein e Ajzen, 1975) il modo migliore per prevedere un’azione è quello di considerare: Autostima, norme soggettive e intenzioni. Autostima, norme sociali e intenzioni. Atteggiamenti, norme soggettive e intenzioni. Atteggiamenti, norme sociali e intenzioni. L’influenza sociale informazionale: è probabile che si verifichi quando le persone si trovano in una situazione ambigua. è probabile che si verifichi quando le persone vogliono opporsi alla maggioranza. è probabile che si verifichi quando le persone vogliono sentirsi accettate nel gruppo. di fatto non si verifica mai. L’influenza sociale informazionale: si verifica in situazioni di esclusione sociale. deriva dal bisogno di essere accettati dal gruppo. nessuna delle precedenti. si verifica in situazioni di incertezza. Il conformismo che si presenta quando il comportamento altrui risulta fonte di conoscenze è definito: Influenza sociale informazionale. Influenza sociale normativa. Inerzia sociale. Ignoranza pluralistica. L’esperimento di Sherif sull’effetto auto cinetico dimostra che: in condizioni ambigue le norme di gruppo prevalgono su quelle individuali. in condizioni ambigue l’influenza sociale può essere ricondotta a un tratto di personalità. in condizioni ambigue il controllo sociale è un meccanismo di difesa. nessuna delle precedenti. L’influenza sociale definita "normativa": deriva dal bisogno di ottenere informazioni. si verifica in situazioni di incertezza. deriva dal bisogno di essere accettati dal gruppo. nessuna delle precedenti. Una maggioranza potrebbe adottare l’opinione della minoranza?. Sì, anche quando alcuni membri della minoranza esprimono opinioni diverse tra loro. Sì, se l’opinione della minoranza risulta coerente e lo stile di negoziato flessibile. Sì, infatti le minoranze producono spesso acquiescenza. No, la maggioranza non accetta mai opinioni minoritarie. L’influenza sociale normativa: è probabile che si verifichi quando le persone si trovano in una situazione ambigua. è probabile che si verifichi quando le persone vogliono sentirsi accettate nel gruppo. è probabile che si verifichi quando le persone vogliono opporsi alla maggioranza. nessuna delle precedenti. Il conformismo che si presenta quando prevale la necessità di sentirsi accettati dal gruppo è definito: Influenza sociale normativa. Influenza sociale informazionale. Ignoranza pluralistica. Inerzia sociale. L’influenza sociale esercitata dalla minoranza: promuove il cambiamento. promuove lo status quo. non esiste. promuove il conformismo. I partecipanti all’esperimento di Milgram (1974) relativo all’obbedienza all’autorità: erano soggetti mentalmente disturbati. avevano tratti di personalità particolarmente inclini all'aggressività. nessuna delle precedenti. avevano capito che le scosse non venivano realmente inflitte. Nel famoso esperimento “la prigione di Stanford” Zimbardo ha dimostrato che: con i soggetti aggressivi è meglio utilizzare pene severe. i soggetti più deboli non sono in grado di affrontare situazioni stressanti. il contesto ed il ruolo possono condizionare fortemente il comportamento individuale. i soggetti dell’esperimento soffrivano di disturbi mentali. Trovarsi in un gruppo non genera mai: inerzia sociale. deindividuazione. possessione sociale. facilitazione sociale. La deindividuazione è più probabile che si verifichi quando: un ostacolo blocca un comportamento volto al raggiungimento di un obiettivo. si presenta dissonanza cognitiva. si verifica l’effetto priming. non ci si sente responsabili delle proprie azioni. “Processo per cui l’impegno individuale si riduce quando si svolge un compito collettivo, in cui i risultati del singolo sono combinati con quelli degli altri membri del gruppo”. Questa è la definizione di: facilitazione sociale. groupthink. inerzia sociale. deindividuazione. “Tendenza della discussione di gruppo a produrre decisioni più estreme della media delle precedenti opinioni”. Questa è la definizione del processo di: polarizzazione di gruppo. facilitazione sociale. groupthink. inerzia sociale. Il groupthink è quel processo di pensiero: che sintetizza i pensieri del leader del gruppo. in cui ciò che conta maggiormente è assumere la decisione migliore. in cui il mantenimento della coesione all’interno del gruppo è più importante dell’analisi realistica dei fatti. in cui le persone all’interno del gruppo di solito implementano un processo decisionale ottimale. Il groupthink: consente al gruppo di assumere la decisione migliore. nessuna delle precedenti. facilita la buona riuscita dei processi di pensiero di gruppo. induce il gruppo ad assumere decisioni scadenti. Il groupthink è un processo decisionale di gruppo: che induce il gruppo a riflettere sulle proprie dinamiche. che induce il gruppo ad assumere decisioni scadenti. che induce il gruppo ad assumere la decisione migliore. che induce il gruppo a vagliare ogni alternativa. Il processo interattivo fra parti in conflitto, che porta al raggiungimento di un accordo favorevole per entrambe le parti, è definito: Ingraziamento. Polarizzazione. Negoziazione. Covariazione. Secondo la teoria del grande uomo (o della grande persona): l’efficacia del leader dipende dal contesto. l’efficacia del leader dipende dalle caratteristiche della situazione. l’efficacia del leader dipende dallo stile di leadership. l’efficacia del leader dipende dai suoi tratti di personalità. La teoria della contingenza riferita alla leadership: ricalca gli assunti della teoria del grande uomo. ipotizza che siano i tratti di personalità a definire un buon leader. ritiene che l'efficacia del leader dipenda dallo stile adottato in relazione alla situazione specifica. considera centrale il genere del leader. Secondo l’effetto della prossimità: è più probabile prestare aiuto e soccorso a persone vicine a noi. è più probabile manifestare favoritismo verso i membri del proprio gruppo. è più probabile obbedire a persone che vediamo e con cui interagiamo maggiormente. è più probabile diventare amici di persone che vediamo e con cui interagiamo maggiormente. Sull’attrazione interpersonale incidono in modo particolare: la prossimità e la sincerità. nessuna delle precedenti. la sincerità e la somiglianza. la prossimità e la somiglianza. Uno degli elementi che determina l’attrazione interpersonale è: la diversità. la prossimità. la sincerità. nessuno dei precedenti. “Secondo la sociobiologia gli uomini sarebbero più propensi alla promiscuità sessuale rispetto alle donne”. Questa affermazione è: nessuna delle precedenti. falsa: sono i teorici dell’apprendimento sociale a sostenere la maggiore promiscuità maschile. falsa: i sociobiologi non sostengono tale affermazione. vera. Per quanto concerne l’attrazione interpersonale: le persone di diverse categorie sociali si attraggono reciprocamente. le persone che sono opposte si attraggono. le persone che condividono opinioni, interessi, valori sono più portate ad attrarsi reciprocamente. nessuna delle precedenti. Nell’ambito dei rapporti di coppia, la teoria dell’equità sostiene che: le persone coinvolte in una relazione cercano di sminuire i comportamenti negativi del partner. le persone coinvolte in una relazione percepiscono equità quando i benefici superano gli sforzi compiuti. in una relazione i costi e i benefici apportati dai due partner devono essere grossomodo uguali. le persone coinvolte in una relazione seguono i propri personali desideri. Secondo la norma della reciprocità: l’altruismo si fonda sull’idea che l’aiuto prestato verrà ricambiato. l’altruismo è motivato dall’intenzione di far sopravvivere i propri geni. nessuna delle precedenti. l’altruismo si fonda sull’empatia. L'empatia: favorisce comportamenti apatici. favorisce comportamenti altruisti. favorisce comportamenti aggressivi. nessuna delle precedenti. Secondo la psicologia evoluzionista: l’altruismo è motivato dall’empatia. l’altruismo è frutto di un’analisi di costi e benefici. l’altruismo è motivato dall’intenzione di far sopravvivere i propri geni. l’altruismo è l’esito di processi di apprendimento sociale. Secondo la norma della reciprocità: nessuna delle precedenti. le persone aiutano gli altri per effetto dell'apprendimento sociale. le persone si vendicano con chi li ha feriti. le persone aiutano gli altri con l’idea che il loro aiuto verrà ricambiato. Secondo la norma della reciprocità: è più probabile che le persone con maggiore autostima aiutino gli altri. le persone aiutano gli altri pensando che tale comportamento verrà ricambiato in futuro. soccorrere chi dipende dal nostro aiuto è un dovere morale. le persone aiutano gli altri per empatia. Secondo la teoria dello scambio sociale: l’altruismo è motivato dall’empatia. l’altruismo è frutto di un’analisi di costi e benefici. l’altruismo è motivato dall’intenzione di far sopravvivere i propri geni. l’altruismo è l’esito di processi di apprendimento sociale. L’empatia: rende più probabile comportamenti aggressivi. prevede una componente affettiva e una cognitiva. è un sinonimo di simpatia. nessuna delle precedenti. Secondo l’ipotesi del sollievo dallo stato negativo di Cialdini: l’altruismo si fonda sull'apprendimento sociale. l’altruismo si fonda su motivazioni perlopiù egoistiche. l’altruismo si fonda sul buon umore. l’altruismo si fonda su tratti di personalità. Secondo l’ipotesi del sollievo dallo stato negativo di Cialdini: l’altruismo si fonda sull'apprendimento sociale. l’altruismo si fonda su tratti di personalità. l’altruismo si fonda sul buon umore. l’altruismo si fonda su motivazioni perlopiù egoistiche. Secondo l’effetto testimone: la diffusione di responsabilità facilità i comportamenti d’aiuto. è meno probabile che le persone prestino aiuto quando sono insieme ad altri. all’interno dei gruppi si verifica facilitazione sociale. all’interno dei gruppi si verifica inerzia sociale. Secondo l’effetto testimone: all’interno dei gruppi si verifica inerzia sociale. la diffusione di responsabilità facilità i comportamenti d’aiuto. all’interno dei gruppi si verifica facilitazione sociale. è meno probabile che le persone prestino aiuto quando sono insieme ad altri. Secondo gli studi di Latané e Darley in seguito al caso di Kitty Genovese: l’aggressività è indipendente dal contesto. il caso di Kitty Genovese fu risolto positivamente con l’assunzione di responsabilità. la diffusione di responsabilità facilità i comportamenti d’aiuto. l’effetto testimone spiega la diffusione di responsabilità. Secondo la teoria dell’apprendimento sociale: l’aggressività si verifica solo in contesti sociali. l’aggressività è un aspetto innato negli esseri umani. nessuna delle precedenti. l’aggressività è l’esito di esposizione a modelli violenti. L’aggressività: può essere causata dalla deprivazione incondizionata. può essere causata dalla deprivazione relativa. non può essere causata da uno stato di deprivazione. può essere causata dalla deprivazione cognitiva. La discriminazione: è correlata a specifici tratti di personalità. è la componente comportamentale del pregiudizio. nessuna delle precedenti. è correlata a disturbi di personalità. La discriminazione: è la componente cognitiva del pregiudizio. è la componente affettiva del pregiudizio. nessuna delle precedenti. è la componente comportamentale del pregiudizio. “Atteggiamento nei confronti dei membri di un gruppo basato esclusivamente sull’appartenenza a tale gruppo”. Questa potrebbe essere una buona definizione del concetto di: stereotipo. pregiudizio. schema. categoria. Gli stereotipi: sono credenze semplificate. servono a modificare lo status quo. sono processi di pensiero controllato. sono meccanismi di difesa. I pregiudizi impliciti: dimostrano che i pregiudizi si possono sradicare. dimostrano che gli individui usano processi di pensiero controllato. non esistono. dimostrano che gli individui nascondono i propri pregiudizi. I pregiudizi: si esprimono sempre nello stesso modo, a prescindere dall’epoca storica e dal contesto culturale. nessuna delle precedenti. scompaiono man mano che le società si evolvono. si manifestano in modo più subdolo e indiretto man mano che le società si evolvono. Il cosiddetto "ingroup bias": è la tendenza a riconoscere più accuratamente i visi appartenenti alla propria etnia. è la tendenza a favorire il proprio gruppo. è la tendenza ad attribuire i propri successi a cause disposizionali. è la tendenza a considerare i membri dell’ingroup come più simili fra loro. Quando le risorse sono limitate, il conflitto fra i gruppi si inasprisce ed aumentano così pregiudizi e stereotipi. Questo è l’assunto di base de: la teoria del conflitto realistico. la teoria del pregiudizio etnico. la teoria del confronto sociale. la teoria dell’oggettivazione. L’ingroup bias: è un processo per cui si privilegiano i membri dell’ingroup. è un processo per cui si è imparziali. è un processo per cui si privilegiano i membri dell’outgroup. è un errore di attribuzione. L’ipotesi del contatto: si riferisce ad una strategia di riduzione del pregiudizio intergruppi. si riferisce ad una strategia per ridurre l’aggressività. si riferisce ad un processo di euristica. si riferisce ad un processo di ricognizione sociale. L’ipotesi del contatto: prevede che il pregiudizio si riduca se il contatto avviene fra persone dello stesso sesso. prevede che il pregiudizio si riduca se il contatto avviene fra persone dello stesso status. prevede che il pregiudizio si riduca se il contatto avviene fra persone dello stesso gruppo. prevede che il pregiudizio aumenti se il contatto avviene fra persone dello stesso gruppo. E’ stato dimostrato in diversi studi sperimentali che l’oggettivazione favorisce atteggiamenti sessisti. Questa affermazione è: nessuna delle precedenti. falsa. vera. né vera né falsa: nessuno studio si è occupato di questo tema. Secondo l’APA (American Psychological Association): l’auto-oggettivazione è un fenomeno utile in età adulta. nessuna delle precedenti. i processi di oggettivazione non si possono arginare. i processi di oggettivazione devono essere contrastati. Quale, tra i fenomeni seguenti, può essere una conseguenza sociale dell’oggettivazione?. L’effetto primacy. Il mantenimento di atteggiamenti sessisti. La vergogna per il proprio corpo. Un peggioramento nelle performance cognitive. Tra le strategie per contrastare l’oggettivazione figura: l’oggettivazione non si può contrastare. la censura dei mezzi di comunicazione. la promozione di un rapporto più soddisfacente con il corpo. l' adozione dei modelli oggettivati proposti dai media. La giustificazione della violenza e della molestia sessuale: dipende dall’orientamento alla dominanza sociale. non è correlata coi processi di oggettivazione. nessuna delle precedenti. può essere anche una conseguenza dell’oggettivazione. I processi di oggettivazione: si possono arginare vietando l’uso dei mass media. devono essere incentivati. si possono arginare mediante progetti di media literacy. non si possono arginare. Tra le conseguenze sociali dell’oggettivazione figurano: il mantenimento di atteggiamenti sessisti. l’insoddisfazione corporea. le disfunzioni sessuali. la vergogna corporea. I processi di oggettivazione: riguardano entrambi i sessi. riguardano solo gli uomini. si correlano all’effetto primacy. riguardano solo le donne. L’auto-oggettivazione: riguarda entrambi i sessi. riguarda solo le donne. riguarda l'effetto recency. riguarda solo gli uomini. I mass media assumono un ruolo chiave nei processi di oggettivazione perché: spesso propongono standard di perfezione estetica irrealistici. esercitano influenza sociale. tutte le precedenti. spesso enfatizzano il valore del corpo a discapito del valore della persona. I mass media hanno un effetto negativo, secondo la teoria dell’oggettivazione: quando i modelli e le modelle mostrano eccessiva magrezza. nessuna delle precedenti. quando gli standard di bellezza irrealistici proposti vengono interiorizzati. quando una persona non ha abbastanza capacità critica. |