Psyco Apprendimento lez 59-69
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Título del Test:![]() Psyco Apprendimento lez 59-69 Descripción: Cantoia/Sansoni Novembre 2025 |



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01. Nell'apprendimento per argomentazione, i contenuti sono: trovati dal discente. dati dal docente. secondari. creati dal discente. 02. Secondo Candy, le dimensioni dell’apprendimento auto-diretto sono: autonomia personale, autogestione dell’apprendimento, controllo, realizzazione indipendente dell’apprendimento. autonomia personale, gestione condivisa dell’apprendimento, controllo, realizzazione indipendente dell’apprendimento. autonomia personale, autogestione dell’apprendimento, controllo, motivazione. autonomia personale, autogestione dell’apprendimento, realizzazione indipendente dell’apprendimento, autovalutazione. 03. I modelli dell'apprendimento possono attivare operazioni di: Autoregolazione. Imitazione. Scaffolding. tutte le opzioni proposte. 04. Nell'apprendimento basato sui problemi, i contenuti sono: trovati dal discente. creati dal discente. secondari. dati dal docente. 05. Lo Scaffoding può essere: concettuale, procedurale, euristico, metacognitivo. concettuale, procedurale, relazionale, riflessivo. concettuale, procedurale, strategico, metacognitivo. teorico, operativo, strategico, metacognitivo. 06. I contenuti di riferimento nell'apprendimento possono essere forniti: dal docente o dal discente. dal lavoro del discente. dal formatore/docente. dall'ambiente. 07. Il Mastery learning si rifà a un modello basato su: basato sulle operazioni. basato sui comportamenti. basato sui contenuti. basato sulla relazione. 08. L'apprendimento basato sui problemi, si rifà a un modello: basato sui comportamenti. basato sui contenuti. basato sulle operazioni. basato sulla relazione. 09. L'apprendimento per discussione, si rifà a un modello: basato sui contenuti. basato sulla relazione. basato sui comportamenti. basato sulle operazioni. 10. L'autoregolazione si basa su un modello dell'apprendimento: basato sulle operazioni. basato sui contenuti. basato sulla relazione. basato sui comportamenti. 11. Il processo personale orientato nel tempo e nello spazio, sempre diretto ad un interlocutore preciso, costituito da una serie di affermazioni valutative, è detto: discussione. autovalutazione. argomentazione. critica. 12. Lo scaffolding si basa su un modello dell'apprendimento: basato sulle operazioni. basato sulla relazione. basato sui contenuti. basato sui comportamenti. 13. L'imitazione comporta le capacità di: elaborare una rappresentazione mentale che attiva processi inter-modali di traduzione dei modelli visivi in modelli motori e la capacità di mindreading. elaborare una rappresentazione mentale che attiva processi inter-modali di traduzione dei modelli visivi in modelli motori e la capacità di valutarne la correttezza. elaborare una rappresentazione mentale che attiva processi inter-modali di traduzione dei modelli visivi in modelli motori e la capacità di attuarli. elaborare una rappresentazione mentale che attiva processi inter-modali di traduzione dei modelli visivi in modelli motori e la capacità di coordinamento motorio. 01. Il pensiero narrativo è vincolato alla realtà. falso. dipende dall'età del narrante. vero. Dipende dal tipo di argomento. 02. Il pensiero narrativo media tra l’esperienza e colui che la narra. Dipende dal tipo di argomento. dipende dall'età del narrante. falso. vero. 03. Il pensiero narrativo è un punto di vista sulla realtà esperita e ricreata. dipende dall'età del narrante. falso. vero. Dipende dal tipo di argomento. 04. Secondo Bruner, il pensiero narrativo è: Particolare, concreo, visivo. Sequenziale, generale, concreto. Sequenziale, particolare, creativo. Sequenziale, particolare, concreto. 05. Le narrazioni sul sé possono essere: orizzontali/verticali. fisse/aperte. primarie/secondarie. chiuse/aperte. 06. Secondo la classificazione funzionale di Mayer, le immagini possono avere una funzione: decorativa, rappresentativa, organizzativa, esplicativa. nessuna delle opzioni proposte. decorativa, rappresentativa, cognitiva, esplicativa. decorativa, rappresentativa, organizzativa, sintetica. 07. Gli assunti di Mayer affermano che: i canali per l’elaborazione delle informazioni non sono limitati quanto a capacità di elaborazione di informazioni in entrata. le informazioni/esperienze di tipo visivo/uditivo sono elaborate da canali di elaborazione distinti. l’elaborazione di esperienze/informazioni è un processo cognitivo di riproduzione fedele di elementi provenienti dall'esterno. tutte le opzioni proposte. 08. Nella categorizzazione funzionale delle immagini di Mayer, l'illustrazione rappresentativa di primo livello: ha un rapporto lontano e non diretto con testo. rappresenta parti o scene del testo. non ha nessun rapporto con il testo. rappresenta parti o scene del testo, sostituendo il testo stesso. 09. Secondo il Principio della contiguità spaziale. Si impara meglio quando parole e immagini sono presentate vicine tra loro sulla pagina o sullo schermo. Gli effetti del design incidono maggiormente nel caso in cui non ci siano preconoscenze sull’argomento trattato o i discenti abbiano alte abilità visuo-spaziali. Si impara meglio da un’animazione unita a una narrazione, che da un’animazione unita a testo riportato sullo schermo. Si impara meglio quando parole e immagini corrispondenti sono presentate simultaneamente. 10. Secondo il Principio della ridondanza. Si impara meglio quando parole e immagini corrispondenti sono presentate simultaneamente. Si impara meglio dall’unione di animazione e narrazione piuttosto che da animazione, narrazione e testo insieme. Si impara meglio da parole e immagini, che dalle sole parole. Si impara meglio da un’animazione unita a una narrazione, che da un’animazione unita a testo riportato sullo schermo. 11. Secondo il Principio della modalità. Si impara meglio da parole e immagini, che dalle sole parole. Si impara meglio quando parole, immagini o suoni “estranei” sono esclusi dalla presentazione. Si impara meglio da un’animazione unita a una narrazione, che da un’animazione unita a testo riportato sullo schermo. Si impara meglio dall’unione di animazione e narrazione piuttosto che da animazione, narrazione e testo insieme. 12. Quali dei seguenti elementi rientrano nel pensiero narrativo: dimensione interpretativa ed episodica. management e script. plan e goal. pensiero sintagmatico e procedure d’azione. 13. Nella categorizzazione funzionale delle immagini di Mayer, l'illustrazione rappresentativa di secondo livello: rappresenta la relazione tra più elementi. rappresenta parti o scene del testo, sostituendo il testo stesso. spiega un processo o un'evoluzione. rappresenta parti o scene del testo. 01. Il PEGI classifica i videogiochi in base: alle fasce di età e ai contenuti critici. alla difficoltà e ai contenuti critici. alle fasce di età e alla difficoltà. alle fasce di età e ai device di gioco. 02. L’utilizzo didattico dei videogiochi: serve come attivatore e spunto iniziale. è realizzabile solo nella formazione superiore. può attraversare tutte le fasi del processo di apprendimento. si realizza nella fase di consolidamento degli apprendimenti. 03. Il PEGI valuta: il livello di difficoltà dei giochi. l’adeguatezza del contenuto del gioco per i minori,. la diffusione del gioco. le abilità necessarie per giocare. 04. La sigla PEGI indica: PAN EUROPEAN GAMES INFORMATION. PAN ENVIRONMENT GAMES INFORMATION. PRO EUROPEAN GAMES INFORMATION. PRO EUROPEAN GAMES INTERACTION. 05. Con i videogiochi si possono realizzare diverse forme di apprendimento: a) learning by doing; b) apprendimento per argomentazione; c) apprendimento per obiettivi; d) apprendimento collaborativo e costruttivista; e) apprendimento per prove ed errori; f) apprendimento per concetti. a, c, d, f. b, c, e, f. a, b, c, d, e, f. a, c, d, e,. 06. Le dimensioni costitutive dei Serious Games sono: motivazione, divertimento, sfida. curiosità, motivazione, emozioni positive. apprendimento, serietà, gioco. simulazione, apprendimento, gioco. 07. I punti di forza dell’E-Learning sono: emozioni positive e motivazione. frammentarietà, interazione educativa e learning objects. motivazione, flessibilità e autoregolazione. motivazione e curiosità. 01. Le intuizioni permettono di: a) cogliere gli aspetti essenziali delle situazioni; b) cogliere aspetti strutturali delle situazioni; c) estrapolare elementi salienti e organizzarli in una schematizzazione o rappresentarli mentalmente; d) favorire l’elaborazione analitica delle informazioni; e) tenere contemporaneamente presenti vari aspetti della realtà. a, b, c, e. a, b, c, d. a, c, e. b, d, e. 02. L‘intuizione: ha un carattere olistico. favorisce l’elaborazione seriale delle informazioni. prescinde dall’incidenza di variabili contestuali e disposizionali. isola gli elementi dal contesto. 03. L’intuizione permette la costruzione di rappresentazioni: a) che portano a cogliere pattern superficiali; b) funzionali e selettive; c) olistiche; d) che evidenziano affordance e aspetti strutturali; e) rassicuranti. a, b, c, d. a, b, c, d, e. b, c, d, e. b, c, d. L’intuizione è una forma di pensiero che: precede lo sviluppo di modi articolati di ragionamento sempre vincolati all’intuizione stessa. dipende dall’argomentazione analitica. precede lo sviluppo di modi articolati di ragionamento che prescinderanno dall’intuizione stessa. è alternativa all’analisi. 05. L’intuizione è un atto mentale: indipendente dallo stile di pensiero dell’individuo. rapido e diretto. pienamente consapevole dei processi attivati. pienamente consapevole dei motivi che hanno portato a una data conclusione. 01. L'apprendimento strategico dipende da: tutte le opzioni di risposta indicate. la capacità di utilizzare le strategie in modo adeguato rispetto agli obiettivi. il livello di abilità nell’esecuzione. l’ampiezza del repertorio strategico. 02. Secondo Sternberg i processi di acquisizione delle conoscenze comprendono le operazioni di: analisi selettiva, confronto selettivo, combinazione selettiva. codifica selettiva, confronto selettivo, combinazione selettiva. codifica selettiva, confronto selettivo, applicazione selettiva. codifica selettiva, elaborazione selettiva, combinazione selettiva. 03. Secondo Sternberg i processi di combinazione selettiva cosistono nel: analisi e organizzazione delle informazioni in entrata rispetto a quelle possedute. integrare le informazioni acquisite in un sistema strutturato. attivare una strategia di identificazione delle informazioni rilevanti rispetto agli obiettivi. integrare le informazioni nuove tra quelle già possedute. 04. Modello interattivo e multicomponenziale di Borkowski: integra l'analisi cognitiva a variabili emotive. sposta il discorso metacognitivo su termini esclusivamente motivazionali. riporta il discorso metacognitivo a termini puramente cognitivi. integra l'analisi cognitiva a variabili quali gli stati personali e motivazionali e il livello di autostima. 05. Il modello di Kitchener (1983) è articolato in: tutte le opzioni. operazioni cognitive di base; monitoraggio; verifica del valore di verità delle soluzioni. piano cognitivo; piano metacognitivo; piano epistemico. operazioni cognitive di base; monitoraggio; riflessioni sulla natura dei compiti. 06. Le strategie possono essere distinte in base a: il livello di specificità, il carico cognitivo, l’obiettivo di applicazione. il livello di specificità, la conoscenza, le modalità di applicazione. il livello di abilità richiesto, la conoscenza, l’obiettivo di applicazione. il livello di specificità, la conoscenza, l’obiettivo di applicazione. 07. Secondo Sternberg i processi di codifica selettiva cosistono nel: attivare una strategia di identificazione delle informazioni rilevanti rispetto agli obiettivi. attivare una strategia di identificazione delle informazioni. analisi e organizzazione delle informazioni in entrata rispetto a quelle possedute. integrare le informazioni acquisite in un sistema strutturato. 08. Bruner definisce le strategie “sequenze di decisioni relative all’acquisizione, al mantenimento e all’utilizzazione dell’informazione al fine di conseguire determinati scopi”: vero. falso è la definizione di stile cognitivo. vero, ma non rispetto al mantenimento. falso. 09. La conoscenza strategica generale riguarda la relazione reciproca tra: impegno profuso, raggiungimento di risultati e utilizzo di strategie adeguate. impegno profuso e utilizzo di strategie adeguate. impegno profuso e ampiezza del repertorio di conoscenze strategiche. capacità di applicazione di strategie adeguate e conoscenze generali. 10. Si definiscono conoscenze tacite: tute le opzioni proposte. conoscenze che definiscono priorità e rilevanza degli ambiti di applicazione. abilità che si acquisiscono partendo da una comprensione teorica. competenze operative che si possono spiegare a parole o in termini teorici. 11. Il pensiero post-formale: ha uguale grado di astrattezza e assolutezza di quello formale. ha maggior grado di astrattezza e assolutezza di quello formale. è relativo, integrante, accetta contraddizioni. è relativo, globale, accetta contraddizioni. 12. Le skill sono: come le tattiche. Più generali delle risorse di base. Meno generali delle abilità. Più generali degli stili. 13. Secondo Bandura, l’apprendimento è l'esito dell’interazione dinamica tra variabili: personali, sociali, ambientali. personali, comportamentali, familiari. personali, comportamentali, ambientali. personali, strategiche, ambientali. 01. Le stime tendono frequentemente all’“ottimismo cognitivo” soprattutto nel caso di: buona conoscenza di strategie. compiti nuovi o situazioni non chiare. familiarità con i materiali. compiti abituali o familiari. 02. I precursori della metacognizione nella prima infanzia sono: il pensiero narrativo, la comprensione delle emozioni e la teoria della mente. il gioco simbolico, il pensiero narrativo e la teoria della mente. il gioco simbolico, lo sviluppo del linguaggio e la teoria della mente. il gioco simbolico, il pointing e la teoria della mente. 03. I presupposti teorici della metacognizione sono ascrivibili, tra gli altri, al pensiero di: Flavell. Tolman. Bruner. Piaget e HIP. 04. I processi di controllo metacognitivo possono essere: superiori/inferiori. attivi/passivi. autoregolati/eteroregolati. aperti/chiusi. 05. Rispetto alle funzioni di controllo metacognitivo, è vero che: dipendono dall’apprendimento e dalla trasmissione culturale, ma non dallo sviluppo delle aree cerebrali delle funzioni esecutive. permettono di realizzare il transfer degli apprendimenti generali. vengono regolate in relazione all’età e alla quantità di risorse cognitive a disposizione. vengono regolate in relazione alla quantità di risorse cognitive a disposizione, ma non all'età. 06. Flavell ha distinto le conoscenze metacognitive in: mete cognitive, atti cognitivi, esperienze metacognitive. mete cognitive, atti metacognitivi, esperienze cognitive. mete metacognitive, atti metacognitivi, esperienze metacognitive. mete cognitive, atti metacognitivi, esperienze metacognitive. 07. Le conoscenze metacognitive possono avere origine: informale, formale, sociale. intraindividuale, interindividuale, universale. soggettiva, oggettiva, universale. intraindividuale, interindividuale, sociale. 08. I presupposti teorici della metacognizione sono ascrivibili, ttra gli altri, al pensiero di: Gestalt. Comportamentismo. Psicologia cuturale. Vygotskij. 09. Differenziare la preparazione di un esame orale e scritto è indice di una conoscenza metacognitiva: delle strategie. delle condizioni di lavoro. delle caratteristiche del compito. tutte le opzioni proposte. 10. Le conoscenze metacognitive comprendono: conoscenza delle caratteristiche del compito. conoscenza delle strategie e delle condizioni di lavoro. tutte le opzioni proposte. conoscenze sulle caratteristiche della persona. 11. La capacità di monitorare e valutare la propria prestazione è una: funzione di controllo metacognitivo. conoscenza metacognitiva. abilità. capacità strategica. 01. Lo studente esperto si riconosce perché non dice di aver imparato quando: sviluppa delle competenze a partire da conoscenze organizzate e flessibili. elabora le conoscenze in modi differenti. recupera le conoscenze facilmente. riconosce e incamera le informazioni. 02. La relazione tra cognizione e metacognizione è: non sempre diretta. sempre diretta:. inversamente proporzionale. incrementale. 03. Lo sviluppo interindividuale della consapevolezza metacognitiva si sviluppa nei seguenti passaggi: consapevolezza di ciò che si conosce, consapevolezza del perché di un’idea, consapevolezza di procedure nella ricostruzione di conoscenze, consapevolezza dell’affidabilità delle proprie strutture concettuali. consapevolezza di ciò che si conosce, consapevolezza del perché di un’idea, consapevolezza di procedure nella ricostruzione di conoscenze, consapevolezza del cambiamento delle proprie strutture concettuali. consapevolezza di ciò che si conosce, consapevolezza del perché di un’idea, consapevolezza di procedure nella verifica di conoscenze, consapevolezza del cambiamento delle proprie strutture concettuali. consapevolezza di ciò che si conosce, consapevolezza della fonte della propria conoscenza, consapevolezza di procedure nella ricostruzione di conoscenze, consapevolezza del cambiamento delle proprie strutture concettuali. 04. La capacità di autoregolazione è caratterizzata da: a) capacità di concentrarsi su mete articolate realisticamente e nei dettagli; b) atteggiamento “vincente” in partenza; c) interesse per le attività; d) intenzione di costruire un bagaglio conoscitivo e operativo personale; e) capacità di pianificare il lavoro con obiettivi organizzati per priorità; f) capacità di adattare piani e comportamenti strategici; g) conoscenze specifiche; h) disponibilità e produzione di strategie di apprendimento. a, c, d, e, f, g, h. a, b, c, d, e, f, g, h. a, b, c, d, f, g, h. a, b, c, d, e, f, h. 05. il PQ4R è: un test per la valutazione dei vissuti emotigeni. un principio di percezione. un metodo di studio. un modello motivazionale. 06. Nel modello di Boekaerts, ciò che il discente pensa sia lo scopo delle attività che deve compiere, la sua capacità di elaborare piani, controllarne la messa in pratica e verificarne i risultati, rientrano nella componente: cognitiva conoscitiva. cognitiva strategica. cognitiva degli obiettivi. motivazionale degli obiettivi. 07. Nel modello di Boekaerts, l'autoregolazione prevede le componenti: conoscitiva, strategica, degli obiettivi. conoscitiva, regolativa, degli obiettivi. conoscitiva, strategica, motivazionale. conoscitiva, strategica, autoregolativa. 08. Secondo Boekaerts, l'autoregolazione: comporta una dimensione cognitiva e motivazionale. è assimilabile alla metacognizione. è assimilabile a forme di autocontrollo. va analizzata sul piano motivazionale. 09. Secondo Zimmerman i processi di self-regulation: sono ciclici, perché le esperienze precedenti permettono di adattare quelle nuove. sono organizzati in 4 cicli: comportamento, ambiente, persona, risultati. hanno l‘obiettivo di costruire consapevolezza dell’utilità dei processi di autoregolazione. tutte le opzioni proposte. 10. L’acronimo MURDER significa: Mood, Understand, Relate, Elaborate, Review. Mood, Understand, Recall, Elaborate, Repeat. Mood, Understand, Recall, Elaborate, Review. Mood, Understand, Rename, Elaborate, Review. 11. Uno studente efficace è caratterizzato da: obiettivi di padronanza e alti livelli di fiducia nell’intelligenza. obiettivi di padronanza e attribuzione orientata all’impegno. obiettivi di padronanza e visione entitaria dell’intelligenza. obiettivi di padronanza e attribuzione orientata all’abilità. 01. Lo stile comprensione-operazione di Pask contrappone le tendenze: olistico-seriale vs. comprensione-operazione. olistico-comprensione vs. seriale-operazione. nessuna delle opzioni proposte. olistico-operazione vs. seriale- comprensione. 02. Lo stile di apprendimento analitico: percepisce l'informazione come parte di un tutto. si contrappone alle modalità di lavoro dell’ambiente scolastico tradizionale. evita i compiti poco stimolanti. è orientato a compiti relativi a materie scolastiche. 03. Nel modello di Kolb, gli assi danno orgine agli stili: nessuna delle opzioni proposte. accomodatore/assimilatore. entrambe le opzioni proposte. divergente/convergente. 04. Gli stili di pensiero sono: abilità specifiche dell’individuo. strategie preferenzialmente adottate. aspetti della personalità. strategie sistematicamente adottate. 05. Gli stili di apprendimento sono: organizzati lungo un continuum rispetto al quale si valuta la tendenza ad avvicinarsi ad una polarità più che all’altra. modelli strutturati che considerano anche variabili quali obiettivi, motivazioni, attese. nessuna delle opzioni proposte. modelli che distinguono le concezioni ingenue di apprendimento. 06. Lo stile di pensiero è la modalità costante di elaborazione delle informazioni da parte dell'individuo. falso, dipende anche dal contesto di riferimento. vero, è innato. falso. vero. 07. I crtieri di analisi dello stile Adattatore-Innovatore di Kirton sono: originalità, efficacia, autonomia. originalità, efficacia, ruoli e autorità. novità, economia, autorità. novità, economia, efficacia. 08. Lo stile cognitivo destro/sinistro contrappone rispettivamente le tendenze ad utilizzare strategie: frettolose/costanti. sequenziali/simultanee. globali-sintetiche vs. analitiche. realistiche/fantasiose. 09. Nello stile riflessivo/impulsivo di Kagan: lo stile impulsivo non coincide con il tratto di personalità impulsiva. lo stile impulsivo coincide con il tratto di personalità impulsiva. l’impulsività è funzionale ad una elaborazione analitica. la riflessività è funzionale ad una elaborazione globale. 10. Lo stile di pensiero sinistro. tutte le opzioni proposte. è sistematico. è sequenziale. è verbale. 11. Lo stile assimilatore-esploratore di Kaufmann distingue tra: applicazione di strategie di pensiero familiari vs. ricerca di nuove procedure di problem-solving. applicazione di schemi mentali tradizionali vs. adattamento dei propri schemi. Non è una categorizzazione di Kaufmann. adozione di categorie definite vs. generali. 12. Lo stile associazione-bisociazione di Jabri distingue tra: adozione di categorie definite vs. generali. applicazione di strategie di pensiero familiari vs. ricerca di nuove procedure di problem-solving. applicazione di schemi mentali tradizionali vs. adattamento dei propri schemi. Non è una categorizzazione di Jabri. 13. Quale tra le seguenti è una categorizzazione di stile di pensiero proposta in letteratura?. visualizzatore/puntualizzatore. esploratore/innovatore. adattatore/innovatore. adattatore/assimilatore. 14. La distinzione di pensiero destro e pensiero sinistro è stata proposta da: Torrance. Pask. Schmeck. Marton. 01. La dissonanza di stile riflette: la tendenza all'utilizzo di strategie differenti da parte della persona. la tendenza all'utilizzo di strategie differenti nel rapporto docente/discente. una contrapposizione di opinioni. la tendenza all'utilizzo di strategie differenti in persone differenti. 02. Stile e abilità: sono costrutti indipendenti. sono aspetti dello stesso costrutto. lo stile predice il livello di abilità. sono costrutti interdipendenti. 03. Il modello degli stili di Antonietti distingue le fasi di: rappresentazione, processo, atteggiamento. percezione, memoria, pensiero. rappresentazione, memoria, atteggiamento. rappresentazione, processo, pensiero. 04. La rilevazione degli stili di pensiero può avere valenza: orientativa e diagnostica. orientativa e formativa. formativa, ma non diagnostica. orientativa, formativa e diagnostica. 05. La rilevazione degli stili di pensiero «a freddo»: nessuna delle opzioni di risposta. agisce sul piano delle conoscenze metacognitive. agisce sul piano del controllo metacognitivo. entrambe le opzioni di risposta. 06. L'assessment degli stili può essere fatto attraverso questionari, verbal report, osservazione, attività. dipende dal modello di stile che si assume. dipende dall'età dei formandi. falso. vero. 07. Nel Modello dell’autogoverno mentale di Sternberg, rispetto alle funzioni dello stile cognitivo si distinguono: Stile globale e locale. stile interno e esterno. Stile legislativo, esecutivo e giudiziario. stile conservatore e progressista. 08. Nel Modello dell’autogoverno mentale di Sternberg, rispetto allo scopo dello stile cognitivo si distinguono: Stile globale e locale. stile conservatore e progressista. stile interno e esterno. Stile legislativo, esecutivo e giudiziario. 09. Nel modello degli stili di Miller, il processo di memoria prevede le seguenti fasi: recezione, immagazzinamento, recupero. recezione, immagazzinamento, organizzazione. recezione, immagazzinamento, recupero. recezione e immagazzinamento, organizzazione, recupero. 10. Il modello degli stili di Miller distingue i processi di: percezione, memoria, processo. percezione, elaborazione, ragionamento. percezione, memoria, pensiero. percezione, memoria, atteggiamento. |





