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1/3/6/7 BES

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Título del Test:
1/3/6/7 BES

Descripción:
BES2023

Fecha de Creación: 2023/09/22

Categoría: Otros

Número Preguntas: 91

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E' fondamentale compilare il PEI proprio per fare in modo che ci sia: una programmazione annuale. una programmazione prestabilita. una programmazione adatta. una programmazione stabilita.

Nell’ambiente scolastico, al fine di progettare in modo coerente e funzionale con le caratteristiche specifiche dell’ alunno, è necessario: un periodo sperimentale. un periodo di osservazione. un periodo di valutazione. un approccio terapeutico.

Con il DSM-II (1968) annullamento del termine: didattica. comprensione. relazione. reazione.

Gli scopi del nuovo modello ICF tendono ad offrire una visione globale: del deficit in atto. della patologia in atto. della malattia e non della persona. della persona e non della malattia.

Le Linee Guida sull’ integrazione scolastica, introducono: due elementi di riferimento importanti. tre elementi di riferimento importanti. quattro elementi di riferimento importanti. cinque elementi di riferimento importanti.

Prendono parte al GLO: il dirigente. il terapista. i genitori dell’alunno con disabilità. il DSGA.

Possono essere chiamati a prendere parte alle riunioni del GLO anche: i collaboratori scolastici. i tecnici. altri esperti che operano in modo stabile nella scuola. i segretari.

Nel PEI sono indicati chiaramente e dettagliatamente gli interventi di: di prevenzione. assistenza di base. di assistenza. di autostima.

I qualificatori che vengono usati per quantificare il livello di ostacolo o di facilitazione sono: nessuna delle altre risposte è corretta. delle rivelazioni statistiche. dei numeri che vanno da 0 a 4. dei grafici.

Certificare le competenze spetta: al team docenti. al consiglio di classe. al team docenti e al consiglio di classe. al GLO.

La presenza di due insegnati di sostegno per Daniele ha rappresentato: un problema. una strategia di intervento fallimentare. una strategia di intervento vincente. nessuna delle altre risposte è corretta.

Alessia presenta dei problemi: emotivi. cognitivi. comportamentali. cognitivi con disturbi emozionali.

l'obiettivo del corso "la promozione dell'inclusione scolastica in caso di BES" è: riflettere sulla propria professione. fornire competenze didattiche. fornire conoscenze psicopedagogiche relativamente al processo di integrazione e inclusione di alunni con BES. tutte le risposte sono corrette.

Tutti quegli alunni che evidenziano una difficoltà nell’apprendimento e nella partecipazione sociale, rispetto alla quale è richiesto un intervento didattico mirato, individualizzato e personalizzato sono definiti. DSA. BES. con disagio socioculturale. ADHD.

In quante sotto-categorie possono suddividersi i BES. 3. 5. 2. 4.

E’ un docente in possesso di specifico diploma di specializzazione attinente le problematiche relative alla disabilità e all’integrazione scolastica, grazie al quale è abilitato a svolgere attività didattica di sostegno ai sensi dell’art.14,c.2, della legge 104/1992. la maestra della scuola dell'infanzia. l'educatore professionale. il professione di scuola secondaria. l'insegnante di sostegno.

Le competenze dell'insegnante di sostegno, secondo _______________________, sono interdisciplinari, organizzative, psicopedagogiche. D.M. 30.09.2011. D.M. 20.02.2002. Legge 53/2003. DPR 970/75.

Cosa definiscono Mancini e Gabrielli con “uno stato emotivo, non correlato significativamente a disturbi di tipo psicopatologico, linguistici o di ritardo cognitivo, che si manifesta attraverso un insieme di comportamenti disfunzionali (scarsa partecipazione, disattenzione, comportamenti prevalenti di rifiuto e di disturbo, cattivo rapporto con i compagni, ma anche assoluta carenza di spirito critico), che non permettono al soggetto di vivere adeguatamente le attività di classe e di apprendere con successo, utilizzando il massimo delle proprie capacità cognitive, affettive e relazionali ”. un distubo affettivo. il disagio. un distubo psicosociale. nessuna risposta è corretta.

Quando si parla di "disabilità scolastica" si deve far riferimento: ad alcuni disturbi che creano una disabilità scolastica. tutte le risposte sono corrette. a tutti quei disturbi dello sviluppo del bambino che creano una compromissione anche in ambito scolastico. i distubi che creano una seria compromissione anche dell'apprendimento scolastico.

Chi è il garante delle opportunità formative offerte e dei servizi erogati ed è colui che attiva ogni possibile iniziativa affinché il diritto allo studio di tutti e di ciascuno si realizzi. il docente. il dirgente scolastico. il referente scolastico. il collegio dei docenti.

Secondo le Indicazioni Nazionali per il curricolo, la scuola cosa deve promuovere. il sapere. l'insegnamento. le conoscenze. lo sviluppo di competenze.

In quale anno venne emanata la legge quadro 104. 1998. 1987. 1992. 1995.

In quale anno è stata emanata la legge 170. 2015. 2012. 2007. 2010.

Con l'acronimo PDP indichaimo. piano didattico programmato. procedura didattica pianificata. piano didattico personalizzato. pianificazione didattica potenziata.

Nel PDP, per ciascuna materia o ambito di studio, devono essere individuati. gli strumenti dispensativi. il calendario giornaliero delle attività. gli strumenti compensativi e dispendativi. gli strumenti compensativi.

E' una modalità di apprendimento che si basa sull'interazione all'interno di un gruppo di allievi che collaborano, al fine di raggiungere un obiettivo comune, attraverso un lavoro di approfondimento e di apprendimento che porterà ad una nuova conoscenza. l'apprendimento per imitazione. il cooperative learning. l'apprendimento tradizionale. il gioco.

Quale figura, secondo le sorelle Agazzi, deve avere una profonda adesione spirituale, ma anche delle cooscenze in ambito psicologcco e la capacità di trasformare tutto ciò che sa in opera educativa. il counselor. il docente. l'allievo. l'educatrice.

Le cianfrusaglie, i contrassegni, l'igiene, l'educazione linguistica etc. sono gli elementi centrali del metodo: del metodo Rousseau. del medodo Montessori. del metodo Froebel. delle sorelle Agazzi.

Le sorelle Agazzi credevano particolamente ne .............................................., che permette al bambino di imparare non solo la diversità e le caratteristiche delle stagioni e dei fenomeni atmosferici, ma anche di instaurare un rapporto positivo con l'ambiente. il gioco. la meteorologia. l'apprendimento all'aperto. il giardinaggio.

La prima "Casa dei bambini" venne aperta a Roma (quanrtiere S. Lorenzo) da. Maria Montessori. Don Lorenzo Milani. Pestalozzi. sorelle Agazzi.

Maria Montessori ha elaborato il proprio metodo partendo. tutte le risposte sono corrette. dall'esperienza didattica in classe. dal lavoro con i bambini affetti da disabilità mentale. dall'osservazre i bambini durante le attività di gioco.

I presupposti teorici del metodo educativo Montessoriano si basa. fiducia nell'educabilità dell'individuo. esperienza senso-motoria come base dell'apprendimento. riconoscimento della specificità dei bisogni del bambino, del fanciullo e dell'adolescente. tuttel le risposte sono corrette.

Il metodo montessoriano si basa sul presupposto che si debba rispettare la normale inclinazione del bambino ad apprendere, partendo dall'attenzione a quale elemento/i. ruolo dell'insegnante. uso di materile di sviluppo. cura dell'ambiente. tutte le risposte sono esatte.

___________________ significa aiutare l'uomo a favorire l'autosviluppo della sua personalità al fine di differenziarla in base all'ambiente esterno ed a tutte le condizioni socio-culturali con cui egli si confronterà. Apprendere. Educare. Sostenere. Socializzare.

La scuola dell'infanzia accoglie bambini che hanno un'età compresa. tra i 6 e i 10 anni. tra i 2 e i 5 anni. tra i 3 e i 6 anni. tra 6 mesi e 3 anni.

quale autore affermava che «nell’infanzia il più alto grado di sviluppo del genere umano è rappresentato dal gioco, che è libera manifestazione del mondo interiore e rappresenta il quadro e il modello della vita umana futura ». Montessori. Pestalozzi. Froebel. Agazzi.

In quale anno una sentenza della Corte Costituzionale riconosce il diritto di istruzione anche agli studenti con disabilità degli istituti superiori. 1987. 1982. 1992. 2006.

Il buon esito di un intervento di riabilitazione dipende anche da. un'attenta didattica. una diagnosi precoce. dalla scuola. dalla famiglia.

L'ICF -International Classification of Functioning, Disability and Healt- si fonda sul/i principio/i. applicazione universale riferita a tutte le persone senza discriminazione. tutte le risposte sono corrette. approccio interattivo: importanza dei fattori individuali e sociali coinvolti nel concetto di disabilità. approccio integrativo: riconosce la multidimensionalità e la complessità del fenomeno della disabilità.

I DSA. riguardano specifici domini di abilità. intaccano il funzionamento intellettivo generale. sono spiegabili con deficit sensoriali. dipendono da fattori relazionali e sfavorevoli condizioni socioculturali.

Identifica un disturbo nella lettura che si presenta con difficoltà di decodifica del testo a causa della difficoltà di riconoscere la corrispondenza fra lettera e suono. dislessia. comprensione del testo. dsa. disortografia.

Un bambino con DSA. tutte le risposte sono corrette. riesce a leggere e scrivere non commettenro errori banali. è più lento nell'eseguire i compiti rispetto ai compagni di classe. non va incontro a situazioni fallimentari.

Gli interventi riabilitativi di un bambino con DSA non devono tener conto. deve essere più precoce possibile. non va regolato sulla base dell'effettiva efficacia dimostrabile. fattori emotivo-relazionali. età del bambino-classe frequentata.

Le attività di osservazione condotte in classe vengono stabilite in sinergia. tutte le risposte sono errate. dal Dirigente, dall'inseganti di classe, dall'insegnante di sostegno. dal team psicopedagogico, dagli insegnanti di classe, dal consiglio di istituto. dal collegio docenti, dal consiglio docenti, dal consiglio di classe,, dal team docenti di interclasse.

Agli studenti con DSA possono esssere garantiti i seguenti diritti dalle istituzioni scolastiche. introduzione di strumenti compensativi. l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale per l'apprendimento delle lingue straniere. tutte le risposte sono corrette. uso di una didattica individualizzata e personalizzata.

Secondo il DSM-5, deficit persistenti della comunicazione sociali in molteplici contesti- pattern di comportamento, interessi o attività ristretti e ripetitivi, sono manifestazioni fondamentali. del ritardo mentale. dello spettro autistico. dell'ADHD. del Disturbo specifico dell'apprendimento.

Per Tuling quali sono gli elementi comuni alle due situazioni di apprendimento e di memoria?. sono i processi cognitivi. sono i rinforzi. Nessuna di queste. sono i condizionamenti.

Che cos’è l’apprendimento secondo Ernest Hilgard ?. è un processo intellettivo attraverso cui l’individuo acquisisce conoscenze sul mondo che, successivamente, utilizza per strutturare e orientare il proprio comportamento in modo duraturo. Nessuna di queste. è un processo intellettivo attraverso cui l’individuo acquisisce conoscenze sul mondo che utilizza per la carriera scolastica. è un processo intellettivo attraverso cui l’individuo acquisisce conoscenze sul mondo che utilizza per strutturare e orientare il proprio comportamento nell'immediato.

Nel paradigma del condizionamento classico, la risposta di salivazione ad uno stimolo neutro viene definita. Risposta condizionata. Risposta incondizionata. Risposta neutra. Risposta provocata.

Il fenomeno per il quale se lo stimolo incondizionato viene omesso dopo che c’è stato apprendimento, e viene presentato solo lo stimolo condizionato, allora la risposta condizionata perde progressivamente di intensità fino a sparire, è definito. Recupero spontaneo. Estinzione. Rafforzamento. Generalizzazione.

I rinforzi possono essere. Nessuna di queste. Secondari. Tutte le risposte sono corrette. Primari.

Nella prospettiva di Paget, l'intelligenza. è la più alta forma di adattamento all'ambiente. si avvale dialettivamente dei meccanismi di assimilazione e accomodamento. Tutte le risposte sono corrette. Nessuna di queste.

Quale autore osteneva che l'apprendimento non fosse localizzato, ma distribuito?. Fluorens. Lashley. Franz Joseph Gall. Hebb.

Le connessioni tra un neurone e altri neuroni è resa possibile. dal nucleo. dai dendriti. dagli assoni. dalle sinapsi.

Le modifiche nella connessione tra neuroni sono state registrate specie analizzando quali forme di apprendimento?. Tutte le risposte sono corrette. la sensibilizzazione. riflesso condizionato. l'abituazione.

Il potenziamento a lungo termine riguarda. il potenziamento della forza della connessione sinaptica tra i neuroni dell'ippocampo. il potenziamento della resistenza della connessione sinaptica tra i neuroni della corteccia occipitale. il potenziamento della corteccia parietale. il potenziamento della forza della connessione dei neuroni del talamo.

Quale studio ha permesso di localizzare le funzioni legate all'apprendimento e alla memoria?. Lo studio dell'amnesia irreversibile. Nessuna di queste. Lo studio dell'afasia globale. Lo studio dell'agnosia digitale.

Nei pazienti amnesici. non è possibile alcun tipo di apprendimento. non si ha alcuna facilitazione del riconoscimento a seguito del priming. non si verifica l'effetto di priming. l'effetto priming era simile ai controlli.

Si tratta di abilità potenzialmente presenti fin dalla nascita. abilità metacognitive. abilità acquisite. abilità innate. abilità complesse.

I saperi nelle scienze dell'educazione. hanno una ricaduta immediata sulla prassi educativa. dovrebbero promuovere nello studente le competenze trasversali. Nessuna di queste. sono saperi professionali.

L'apprendimento dall'esperienza richiede: apertura e disponibilità a coinvolgersi in nuove esperienze. abilità analitiche. Tutte le risposte sono corrette. capacità di osservazione e riflessione.

Una strategia didattica. applica una forte attenzione allo svolgimento dell’azione e continui adattamenti sul campo. Tutte le risposte sono corrette. è l'applicazione di un insieme di azioni intenzionali, coerenti e coordinate volte al raggiungimento di un obiettivo educativo. si basa su alcuni riferimenti regolativi applicati in maniera flessibile.

L'architettura istruttiva metacognitiva/autoregolativa è stata introdotta da. Ruth Clark. Maria Ranieri. Antonio Calvani. Giovanni Bonaiuti.

Quali strategie didattiche si individuano nell'architettura recettiva?. l'esposizione classica. Nessuna di queste. l'esposizione multimodale. Tutte le risposte sono corrette.

La nozione di BES, di uso comune nei paesi anglosassoni, non è univocamente definita. In linea di massima e semplificando, tutte descrivono situazioni in cui la proposta educativa scolastica annuale, "standard" - pur considerando una fisiologica fascia di variabilità individuale – non consente allo studente un apprendimento e uno sviluppo efficace, a causa delle difficoltà dovute a situazioni di varia natura. In linea di massima e semplificando, tutte descrivono situazioni in cui la proposta educativa scolastica quotidiana, "standard" - pur considerando una fisiologica fascia di variabilità individuale – non consente allo studente un apprendimento e uno sviluppo efficace, a causa delle difficoltà dovute a situazioni di varia natura. In linea di massima e semplificando, tutte descrivono situazioni in cui la proposta educativa scolastica quotidiana, eccezionale - pur considerando una fisiologica fascia di variabilità individuale – non consente allo studente un apprendimento e uno sviluppo efficace, a causa delle difficoltà dovute a situazioni di varia natura. In linea di massima e semplificando, tutte descrivono situazioni in cui la proposta regionale, "standard" - pur considerando una fisiologica fascia di variabilità individuale – non consente allo studente un apprendimento e uno sviluppo efficace, a causa delle difficoltà dovute a situazioni di varia natura.

Occorre la considerazione che. l’eterogeneità dei bisogni educativi che caratterizza la scuola di oggi era minore negli anni precedenti agli attuali: gli studenti di lingua e di culture diverse erano in numero minore di quelli di oggi e molti disturbi venivano riconosciuti ufficialmente. l’eterogeneità dei bisogni educativi che caratterizza la scuola di oggi era maggiore negli anni precedenti agli attuali: gli studenti di lingua e di culture diverse erano in numero minore di quelli di oggi e molti disturbi non venivano né riconosciuti ufficialmente né tantomeno i diritti di chi ne soffriva venivano tutelati. l’eterogeneità dei bisogni educativi che caratterizza la scuola di oggi era minore negli anni precedenti agli attuali: gli studenti di lingua e di culture diverse erano in numero minore di quelli di oggi e molti disturbi non venivano né riconosciuti ufficialmente né tantomeno i diritti di chi ne soffriva venivano tutelati. l’eterogeneità dei bisogni educativi che caratterizza la scuola di oggi era minore negli anni precedenti agli attuali: gli studenti di lingua e di culture diverse erano in numero maggiore di quelli di oggi e molti disturbi non venivano né riconosciuti ufficialmente né tantomeno i diritti di chi ne soffriva venivano tutelati.

I processi inclusivi pertanto non si limitano a mobilitare solo capacità tecniche (quali quelle previste dalla integrazione), ma un impegno. a favorire contesti educativi che sappiano accogliere e promuovere la realizzazione di un progetto di ascolto indipendente e di una cittadinanza attiva. a favorire contesti educativi che sappiano respingere e promuovere la realizzazione di un progetto di vita indipendente e di una cittadinanza attiva. a favorire contesti educativi che sappiano accogliere e promuovere la realizzazione di un progetto di vita dipendente e di una cittadinanza attiva. a favorire contesti educativi che sappiano accogliere e promuovere la realizzazione di un progetto di vita indipendente e di una cittadinanza attiva.

Possiamo definire l’integrazione sociale. come l’implementazione e la cura delle comunicazioni che consentano al soggetto di sentirsi parte di un gruppo classe, di una comunità scolastica, di una rete sociale e di una comunità. come l’implementazione e la cura delle condizioni che consentano al soggetto di sentirsi parte di un gruppo classe, di una comunità scolastica, di una rete sociale e di una comunità. come l’implementazione e la cura delle condizioni che consentano al soggetto di sentirsi escluso dal gruppo classe, di una comunità scolastica, di una rete sociale e di una comunità. come la riduzione e la cura delle condizioni che consentano al soggetto di sentirsi parte di un gruppo classe, di una comunità scolastica, di una rete sociale e di una comunità.

Il passaggio dall’inserimento all’integrazione e poi, da questa all’inclusione, non implica un semplice cambiamento semantico, ma si configura come un percorso formativo, un processo che l’intera comunità scolastica deve concretizzare in modo trasversale soffermandosi, in particolare, sui valori che il concetto di inclusione porta con sé: l’enfasi sullo sviluppo delle comunità scolastiche, il sostegno al senso di appartenenza di ciascuno, la riduzione dell'esclusione, della discriminazione e delle barriere all'apprendimento e alla partecipazione. la libertà, la dignità, la solidarietà, l’uguaglianza, il diritto, la partecipazione, la sostenibilità, la non violenza, la fiducia, l’onestà, il rispetto per la diversità e la valorizzazione della diversità stessa, l’enfasi sullo sviluppo delle comunità scolastiche, il sostegno al senso di appartenenza di ciascuno, la riduzione dell'esclusione, della discriminazione e delle barriere all'apprendimento e alla partecipazione. la libertà, la dignità, la solidarietà, l’uguaglianza, il diritto, la partecipazione, la sostenibilità, la non violenza, la fiducia, l’onestà, il rispetto per la diversità e la valorizzazione della diversità stessa, l’enfasi sullo sviluppo delle comunità scolastiche, il sostegno al senso di appartenenza di ciascuno. la libertà, la dignità, la solidarietà, l’uguaglianza, il diritto, la partecipazione, la sostenibilità, la non violenza, la fiducia, l’onestà, il sostegno al senso di appartenenza di ciascuno, la riduzione dell'esclusione, della discriminazione e delle barriere all'apprendimento e alla partecipazione.

L’inclusione realizza pienamente il principio costituzionale del diritto allo studio, espresso. agli artt. 3 – 33 – 34 della Costituzione. agli artt. 6 – 63 – 64 della Costituzione. agli artt. 5 – 53 – 54 della Costituzione. agli artt. 4 – 43 – 44 della Costituzione.

Un’apposita Commissione Ministeriale, presieduta da Franca Falcucci ( che qualche anno dopo divenne Ministro della Pubblica Istruzione), prepara una relazione nella quale si inizia a parlare di una scuola che deve essere attenta alle diversità guardando l’handicap come una risorsa. Rappresenta questo un vero e proprio capovolgimento dell’ atteggiamento nei confronti degli alunni disabili. In quale anno?. 1974. 1984. 1964. 1994.

Il 13 aprile 2017 è stato approvato il Decreto Legislativo n. 66 attuativo della Legge 13 Luglio 2015 n.107, entrato in vigore il 31 maggio 2017. Il suddetto Decreto reca le nuove norme per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. L’ articolo 1 in particolare. precisa principi e finalità dell’inclusione scolastica, chiarendo che l’inclusione scolastica non riguarda soltanto la disabilità, ma abbraccia tutti i bisogni educativi speciali e si realizza attraverso attività didattiche individualizzate e personalizzate che permettano a tutti gli studenti di sviluppare le proprie potenzialità. precisa principi e finalità dell’inclusione scolastica, chiarendo che l’inclusione scolastica riguarda soltanto la disabilità e si realizza attraverso attività didattiche individualizzate e personalizzate che permettano a tutti gli studenti di sviluppare le proprie potenzialità. precisa principi e finalità dell’inclusione scolastica, chiarendo che l’inclusione scolastica non riguarda soltanto la disabilità, ma abbraccia tutti i bisogni educativi speciali e si realizza attraverso attività didattiche non individualizzate e personalizzate che permettano a tutti gli studenti di sviluppare le proprie potenzialità. precisa principi e finalità dell’educazione finanziaria, chiarendo che l’inclusione scolastica non riguarda soltanto la disabilità, ma abbraccia tutti i bisogni educativi speciali e si realizza attraverso attività didattiche individualizzate e personalizzate che permettano a tutti gli studenti di sviluppare le proprie potenzialità.

Il Decreto Legislativo n.96 del 7 agosto 2019 (cd Decreto Inclusione) contiene il. il riferimento del tutto nuovo, al concetto di affidamentoo ragionevole. il riferimento del tutto nuovo, al concetto di certificazione ragionevole. il riferimento del tutto nuovo, al concetto di accomodamento ragionevole. il riferimento del tutto nuovo, al concetto di comunicazione ragionevole.

Seconda importante modifica è l’intento, chiaramente espresso dal decreto. di recepire al massimo le linee guida internazionali, basandosi su un approccio inclusivo che tenga in considerazione una visione più ampia, collegata all’OCSE. di recepire al massimo le linee guida internazionali, basandosi su un approccio esclusivo che tenga in considerazione una visione più ampia, collegata all’ICF. di recepire al massimo le linee guida nazionali, basandosi su un approccio inclusivo che tenga in considerazione una visione più ampia, collegata all’ICF. di recepire al massimo le linee guida internazionali, basandosi su un approccio inclusivo che tenga in considerazione una visione più ampia, collegata all’ICF.

Con il Decreto n. 96/19 si ripensa la scuola con una nuova architettura. ovvero una scuola esclusiva in senso lato, in grado di portare avanti tutti i singoli alunni nel tentativo di ottenere i massimi risultati, sia a livello didattico ed educativo, da tutti gli studenti, in definitiva una vera scuola per tutti. ovvero una scuola inclusiva in senso lato, in grado di portare avanti tutti i singoli alunni nel tentativo di ottenere i minimi risultati, sia a livello didattico ed educativo, da tutti gli studenti, in definitiva una vera scuola per tutti. ovvero una scuola integrativa in senso stretto e non lato, in grado di portare avanti tutti i singoli alunni nel tentativo di ottenere i massimi risultati, sia a livello didattico ed educativo, da tutti gli studenti, in definitiva una vera scuola per tutti. ovvero una scuola inclusiva in senso lato, in grado di portare avanti tutti i singoli alunni nel tentativo di ottenere i massimi risultati, sia a livello didattico ed educativo, da tutti gli studenti, in definitiva una vera scuola per tutti.

Il Decreto del Ministro dell'istruzione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, 29 dicembre 2020, n. 182. definite le modalità per l'assegnazione delle misure di sostegno di cui al decreto legislativo 66/2017 e il modello di piano Assistenziale individualizzato (PAI), da adottare da parte delle istituzioni scolastiche. definisce le modalità per l'assegnazione delle misure di sostegno di cui al decreto legislativo 66/2017 e il modello di piano educativo individualizzato (PEI), da adottare da parte delle istituzioni scolastiche. definite le modalità per l'assegnazione delle misure di sostegno di cui al decreto legislativo 66/2017 e il modello di piano educativoInterno (PEI), da adottare da parte delle istituzioni scolastiche. definisce le modalità per l'assegnazione delle misure di accompagnamento di cui al decreto legislativo 66/2017 e il modello di piano educativo individualizzato (PEI), da adottare da parte delle istituzioni scolastiche.

Il Decreto del Ministro dell'istruzione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, 29 dicembre 2020, n. 182 istituisce: Il Gruppo di Lavoro Operativo - GLO. Il Gruppo di Lavoro Unico - GLU. Il Gruppo di Lavoro Indipendente - GLI. Il Gruppo di Lavoro Esterno - GLE.

La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità è del. 2001. 1923. 2016. 2006.

Il principio del mainstreaming. implica una gestione delle problematiche relativa alla disabilità nel contesto delle politiche generali, ognuna delle quali, per il suo ambito, deve prevedere fin dall'inizio interventi che tengano in considerazione le esigenze dei normodotati. implica una gestione delle problematiche relativa alla disabilità nel contesto delle politiche di un singolo partito, ognuna delle quali, per il suo ambito, deve prevedere fin dall'inizio interventi che tengano in considerazione le esigenze dei disabili. implica unrifiuto delle problematiche relativa alla disabilità nel contesto delle politiche generali, ognuna delle quali, per il suo ambito, deve prevedere fin dall'inizio interventi che tengano in considerazione le esigenze dei disabili. implica una gestione delle problematiche relativa alla disabilità nel contesto delle politiche generali, ognuna delle quali, per il suo ambito, deve prevedere fin dall'inizio interventi che tengano in considerazione le esigenze dei disabili.

I PCTO saranno attuati per una durata complessiva: a) non inferiore a 210 ore nel triennio terminale del percorso di studi degli istituti professionali; b) non inferiore a 150 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici; c) non inferiore a 90 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei. a) non inferiore a 300 ore nel triennio terminale del percorso di studi degli istituti professionali; b) non inferiore a 150 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici; c) non inferiore a 90 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei. a) non inferiore a 210 ore nel triennio terminale del percorso di studi degli istituti professionali; b) non inferiore a 70 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici; c) non inferiore a 90 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei. a) non inferiore a 210 ore nel triennio terminale del percorso di studi degli istituti professionali; b) non inferiore a 150 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici; c) non inferiore a 50 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei.

Un riferimento legislativo significativo in merito alla prima richiesta di integrazione lavorativa dei soggetti handicap è riconducibile. all’articolo n°18 della Legge-quadro del 1992 n°204 secondo cui “le regioni istituiscono cooperative sociali di lavoro, di servizi e di centri di lavoro guidato, associazioni ed organizzazioni di volontariato che svolgono attività idonee a favorire l’inserimento e l’integrazione lavorativa di persone handicappate”. all’articolo n°18 della Legge-quadro del 1996 n°104 secondo cui “le regioni istituiscono cooperative sociali di lavoro, di servizi e di centri di lavoro guidato, associazioni ed organizzazioni di volontariato che svolgono attività idonee a favorire l’ inserimento e l’integrazione lavorativa di persone handicappate”. all’articolo n°18 della Legge-quadro del 1992 n°104 secondo cui “le regioni istituiscono cooperative sociali di lavoro, di servizi e di centri di lavoro guidato, associazioni ed organizzazioni di volontariato che svolgono attività idonee a favorire l’ inserimento e l’integrazione lavorativa di persone handicappate”. all’articolo n°18 della Legge-quadro del 2000 n°104 secondo cui “le regioni istituiscono cooperative sociali di lavoro, di servizi e di centri di lavoro guidato, associazioni ed organizzazioni di volontariato che svolgono attività idonee a favorire l’ inserimento e l’integrazione lavorativa di persone handicappate”.

Costruire la propria conoscenza, le proprie attitudini e i propri atteggiamenti in situazione consente ai discenti con disabilità e in generale con bisogni educativi speciali. di sviluppare, di consolidare e di potenziare la propria autonomia, la propria autoefficacia e la propria autostima riuscendo a conquistare in maniera graduale la consapevolezza del sé. di ridurre la propria autostima riuscendo a conquistare in maniera graduale la consapevolezza del sé. di diminuire la propria autoefficacia e la propria autostima riuscendo a conquistare in maniera graduale la consapevolezza del sé. di contenere la propria autonomia, la propria autoefficacia e la propria autostima riuscendo a conquistare in maniera graduale la consapevolezza del sé.

I fini proposti nel Documento Falcucci erano di una portata innovativa senza precedenti, soprattutto per quegli anni. poiché non era più l’alunno a dover frequentare la scuola, ma era proprio la scuola - che fino ad allora era stata afflitta da una forte autoreferenzialità e che quindi guardava solo al suo interno senza preoccuparsi di ciò che avveniva fuori - a dover prendere per mano tali studenti, guidandoli nel percorso di crescita. poiché non era più l’alunno a doversi adeguare all’istituzione scolastica, ma era proprio la scuola - che fino ad allora era stata afflitta da una forte autoreferenzialità e che quindi guardava solo al suo interno senza preoccuparsi di ciò che avveniva fuori - a dover prendere per mano tali studenti, guidandoli nel percorso di crescita. poiché era l’alunno a doversi adeguare all’istituzione scolastica, ma era proprio la scuola - che fino ad allora era stata afflitta da una forte autoreferenzialità e che quindi guardava solo al suo interno senza preoccuparsi di ciò che avveniva fuori - a dover prendere per mano tali studenti, guidandoli nel percorso di crescita. poiché non era più l’alunno a doversi adeguare all’istituzione scolastica, ma era proprio la scuola - che fino ad allora era stata afflitta da una forte autoreferenzialità e che quindi guardava solo al suo interno senza preoccuparsi di ciò che avveniva fuori - a dover affidare ad altre associazioni il loro percorso di crescita.

Nella Relazione Falcucci viene chiarito. che per poter efficacemente iniziare il percorso di superamento di ogni forma di emarginazione nei confronti degli studenti handicappati, garantendo loro una condizione di piena integrazione, era necessario un nuovo modo di concepire ed attuare la scuola, per poterli realmente “accogliere”, era infatti necessario superare il concetto delle mete culturali minime pervenendo ad un diverso criterio di valutazione. che per poter efficacemente portare a termine il percorso di superamento di ogni forma di emarginazione nei confronti degli studenti handicappati, garantendo loro una condizione di piena integrazione, era necessario un nuovo modo di concepire ed attuare la scuola, per poterli realmente “accogliere”, era infatti necessario superare il concetto delle mete culturali massime pervenendo ad un diverso criterio di valutazione. che per poter efficacemente portare a termine il percorso di superamento di ogni forma di emarginazione nei confronti degli studenti handicappati, garantendo loro una condizione di piena integrazione, era necessario un nuovo modo di concepire ed attuare la scuola, per poterli realmente “accogliere”, era infatti necessario superare il concetto delle mete culturali minime pervenendo ad un diverso criterio di valutazione. che per poter efficacemente portare a termine il percorso di superamento di ogni forma di emarginazione nei confronti degli studenti handicappati, garantendo loro una condizione di piena integrazione, era necessario un nuovo modo di concepire ed attuare la scuola, per poterli realmente escludere, era infatti necessario superare il concetto delle mete culturali minime pervenendo ad un diverso criterio di valutazione.

Secondo il documento Falcucci. i vantaggi dell’intervento di gruppo non dovevano essere “pregiudicati” dagli svantaggi della separazione dal gruppo degli alunni normali; un lavoro congiunto sarebbe stato certamente più stimolante, sicchè anche per il sostegno ed il recupero doveva essere favorita la connessione con la normale attività scolastica in maniera da impedire il concepimento di un livello distinto di programmazione e di verifica. i vantaggi dell’intervento individualizzato non dovevano essere “pregiudicati” dagli svantaggi della separazione dal gruppo degli alunni normali; un lavoro congiunto sarebbe stato certamente più stimolante, sicchè anche per il sostegno ed il recupero doveva essere favorita la connessione con la normale attività scolastica in maniera da impedire il concepimento di un livello distinto di programmazione e di verifica. i vantaggi dell’intervento individualizzato non dovevano essere “pregiudicati” dagli svantaggi dellinserimento nel gruppo degli alunni normali; un lavoro congiunto sarebbe stato certamente più stimolante, sicchè anche per il sostegno ed il recupero doveva essere favorita la connessione con la normale attività scolastica in maniera da impedire il concepimento di un livello distinto di programmazione e di verifica. i vantaggi dell’intervento individualizzato non dovevano essere “pregiudicati” dagli svantaggi della separazione dal gruppo degli alunni normali; un lavoro congiunto sarebbe stato certamente più stimolante, sicchè anche per il sostegno ed il recupero doveva essere favorita la separazione dalla normale attività scolastica in maniera da impedire il concepimento di un livello distinto di programmazione e di verifica.

Nella Commissione Falcucci venne indicato il numero di studenti che ogni singola classe doveva raccogliere al proprio interno, stimato in non più di. dieci alunni. venticinque alunni. trenta alunni. venti alunni.

Il fine ultimo rimaneva comunque quello della piena integrazione, e tutte le scuole si sarebbero dovute uniformare per diventare “la scuola di tutti” e il Documento riporta integralmente che. “Tale scuola non deve essere configurata in nessun modo come un nuovo tipo di scuola speciale o differenziata, ma essere un prototipo per tutte le scuole comuni, quali dovranno risultare al termine del processo globale di ristrutturazione dell’ ordinamento scolastico di cui essa può costituire un esempio da non seguire. “Tale scuola deve essere configurata come un nuovo tipo di scuola speciale o differenziata, ma essere un prototipo per tutte le scuole comuni, quali dovranno risultare al termine del processo globale di ristrutturazione dell’ordinamento scolastico di cui essa può costituire l’iniziale attuazione”. “Tale scuola non deve essere configurata in nessun modo come un nuovo tipo di scuola speciale o differenziata, ma essere un prototipo per tutte le scuole comuni, quali dovranno risultare al termine del processo globale di ristrutturazione dell’ ordinamento scolastico di cui essa può costituire l’iniziale attuazione”. “Tale scuola non deve essere configurata in nessun modo come un nuovo tipo di scuola speciale o differenziata, ma essere un prototipo per tutte le scuole speciali, quali dovranno risultare al termine del processo globale di ristrutturazione dell’ ordinamento scolastico di cui essa può costituire l’iniziale attuazione”.

La Commissione Falcucci studiò particolari accorgimenti in base ai singoli gradi di scuola e per quella primaria previde che i bambini in condizione di disabilità. avessero il diritto di priorità all’atto dell’iscrizione, ciò proprio in ragione della funzione essenziale che la scuola svolgeva in favore dello sviluppo della persona, innovando in tal modo la previsione secondo la quale tali alunni, non appena compiuto il settimo anno di età, dovevano essere esclusi dal predetto grado di scuola. non avessero il diritto di priorità all’atto dell’iscrizione, ciò proprio in ragione della funzione essenziale che la scuola svolgeva in favore dello sviluppo della persona, innovando in tal modo la previsione secondo la quale tali alunni, non appena compiuto il sesto anno di età, dovevano essere esclusi dal predetto grado di scuola. avessero il diritto di priorità all’atto dell’iscrizione, ciò proprio in ragione della funzione essenziale che la scuola svolgeva in favore dello sviluppo della persona, innovando in tal modo la previsione secondo la quale tali alunni, non appena compiuto il decimo anno di età, dovevano essere esclusi dal predetto grado di scuola. avessero il diritto di priorità all’atto dell’iscrizione, ciò proprio in ragione della funzione essenziale che la scuola svolgeva in favore dello sviluppo della persona, innovando in tal modo la previsione secondo la quale tali alunni, non appena compiuto il sesto anno di età, dovevano essere esclusi dal predetto grado di scuola.

La Commissione da ultimo, specificava. la necessità di superare le strutture scolastiche specializzate facendo in modo di immettere nelle scuole normali tutti gli studenti in condizioni di disabilità; tale processo doveva essere attuato con immediatezza tenendo in considerazione la gravità del disturbo di tali studenti. la necessità di superare le strutture scolastiche specializzate facendo in modo di immettere nelle scuole normali tutti gli studenti in condizioni di disabilità; tale processo doveva essere scadenzato secondo precise e reali tappe che tenessero anzitutto in considerazione la gravità del disturbo di tali studenti. la necessità di mantenere le strutture scolastiche specializzate facendo in modo di immettere nelle scuole normali tutti gli studenti in condizioni di disabilità; tale processo doveva essere scadenzato secondo precise e reali tappe che tenessero anzitutto in considerazione la gravità del disturbo di tali studenti. la necessità di superare le strutture scolastiche specializzate facendo in modo di escludere dalle scuole normali tutti gli studenti in condizioni di disabilità; tale processo doveva essere scadenzato secondo precise e reali tappe che tenessero anzitutto in considerazione la gravità del disturbo di tali studenti.

Non si può fare a meno di rilevare come la scuola di oggi sia profondamente mutata da quella in cui si trovò ad operare il Documento Falcucci. il viaggio da percorrere per una totale integrazione dei disabiliappare tuttavia tristemente lungo in quanto sono molti i contesti in cui il confine tra normalità e diversità appare ancora molto netto, un confine che spesse volte dipende dagli occhi di chi guarda, dall’atteggiamento assunto da chi riesce ad evidenziare solo il deficit / “ciò che manca”, non riuscendo a cogliere invece i punti di debolezza posseduti da ciascuna persona in condizione di disabilità. il viaggio da percorrere per una totale integrazione dei disabiliappare tuttavia tristemente lungo in quanto sono molti i contesti in cui il confine tra normalità e diversità appare ancora molto netto, un confine che spesse volte dipende dagli occhi di chi guarda, dall’atteggiamento assunto da chi riesce ad evidenziare solo il deficit / “ciò che manca”, non riuscendo a cogliere invece i punti di forza e le potenzialità possedute da ciascuna persona in condizione di disabilità. il viaggio da percorrere per una totale integrazione dei disabiliappare tuttavia tristemente lungo in quanto sono molti i contesti in cui il confine tra normalità e diversità appare ancoralabile, un confine che spesse volte dipende dagli occhi di chi guarda, dall’atteggiamento assunto da chi riesce ad evidenziare solo il deficit / “ciò che manca”, non riuscendo a cogliere invece i punti di forza e le potenzialità possedute da ciascuna persona in condizione di disabilità. il viaggio da percorrere per una parziale integrazione dei disabiliappare tuttavia tristemente lungo in quanto sono molti i contesti in cui il confine tra normalità e diversità appare ancora molto netto, un confine che spesse volte dipende dagli occhi di chi guarda, dall’atteggiamento assunto da chi riesce ad evidenziare solo il deficit / “ciò che manca”, non riuscendo a cogliere invece i punti di forza e le potenzialità possedute da ciascuna persona in condizione di disabilità.

Per concludere la presente riflessione ci si avvarrà di un altro passo estratto dal Documento Falcucci, per mostrare la sua straordinaria attualità: “La Commissione mentre considera la realizzazione di un nuovo modo di essere della scuola, un obiettivo fondamentale, generale ed irrinunciabile, ritiene che esso costituisca il punto di arrivo di un processo necessariamente graduale, realistico ... È superfluo sottolineare che le necessarie e profonde modificazioni strutturali della scuola non sono per sé sufficienti (...) occorre escludere la società da questo impegno, giacché l’emarginazione sociale nasce oltre che da condizioni strutturali, da modelli culturali del costume”. “La Commissione mentre considera la realizzazione di un nuovo modo di essere della scuola, un obiettivo fondamentale, generale ed irrinunciabile, ritiene che esso costituisca il punto di arrivo di un processo necessariamente graduale, realistico ... È superfluo sottolineare che le necessarie e profonde modificazioni strutturali della scuola non sono per sé sufficienti (...) occorre coinvolgere la società in questo impegno, giacché l’emarginazione sociale nasce oltre che da condizioni strutturali, da modelli culturali del costume”. “La Commissione mentre considera la realizzazione di un nuovo modo di essere della scuola, un obiettivominimo, ritiene che esso costituisca il punto di arrivo di un processo necessariamente graduale, realistico ... È superfluo sottolineare che le necessarie e profonde modificazioni strutturali della scuola non sono per sé sufficienti (...) occorre coinvolgere la società in questo impegno, giacché l’emarginazione sociale nasce oltre che da condizioni strutturali, da modelli culturali del costume”. “La Commissione mentre considera la realizzazione di un antico modo di essere della scuola, un obiettivo fondamentale, generale ed irrinunciabile, ritiene che esso costituisca il punto di arrivo di un processo necessariamente graduale, realistico ... È superfluo sottolineare che le necessarie e profonde modificazioni strutturali della scuola non sono per sé sufficienti (...) occorre coinvolgere la società in questo impegno, giacché l’emarginazione sociale nasce oltre che da condizioni strutturali, da modelli culturali del costume”.

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