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Approccio metacognitivo e cooperativo

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Título del Test:
Approccio metacognitivo e cooperativo

Descripción:
Romano TFA Enna

Fecha de Creación: 2025/03/03

Categoría: Otros

Número Preguntas: 121

Valoración:(7)
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1. Quali sono i concetti fondamentali che le influenzano la progettazione del docente?. Disabilità, disturbo, difficoltà. Disabilità, disturbo, diversità. Disabilità, menomazione, handicap.

2. Cos’è la metacognizione?. È la capacità di rendersi conto di ciò che accompagna i propri processi cognitivi, serve a controllare i nostri pensieri e quindi a dirigere i processi di apprendimento sviluppando appieno le potenzialità personali. È la capacità dell’uomo di riconoscere il contesto attraverso segnali che definiscono la situazione. È la capacità dell’uomo di unire il conosciuto con lo sconosciuto, di acquisire un saper fare, ma anche un saper fare acquisizione di sapere, di riconoscere non soltanto ciò che era già noto, ma ricongiungere il riconosciuto con la scoperta.

3. Nella lezione frontale di solito viene utilizzata una struttura di apprendimento: Verticale. Orizzontale. Entrambe.

4. L’apprendimento cooperativo adottato come modalità di lavoro: Può innestarsi nella normale programmazione della classe. Non si presta ad essere integrata nella normale programmazione della classe. Genera difficoltà nell’attività di programmazione.

5. Per senso di autoefficacia si intende: La convinzione di un individuo rispetto alle proprie capacità complessive di poter raggiungere il successo nell’esecuzione di un compito. La convinzione di un individuo rispetto alle proprie capacità cognitive di poter raggiungere il successo nell’esecuzione di un compito. La convinzione di un individuo rispetto alle proprie capacità emotive di poter raggiungere il successo nell’esecuzione di un compito.

6. La procedura didattica dell’autoistruzione verbale (Withmann, 1990) prevede che: Nel processo di apprendimento l’insegnante riduca man mano l’aiuto iniziale fornito all’alunno con disabilità. Nel processo di apprendimento l’insegnante non fornisca aiuto all’alunno con disabilità. Nel processo di apprendimento, l’insegnante fornisca aiuto continuo all’alunno con disabilità.

7. La struttura di apprendimento che fa riferimento all’apprendimento cooperativo comporta: Una modificazione dei ruoli dell’insegnante, degli allievi e dell’organizzazione del lavoro in classe. Una modificazione del ruolo dell’insegnante, in parte degli allievi e dell’organizzazione del lavoro in classe. Una modificazione dei ruoli dell’insegnante, degli allievi e non incide sull’organizzazione del lavoro in classe.

8. L’insegnante che opera in modo metacognitivo interviene: A quattro livelli diversi, che rappresentano dimensioni ben distinte della metacognizione, anche se strettamente interconnesse e che si influenzano reciprocamente. A quattro livelli diversi, che rappresentano dimensioni ben distinte della metacognizione, non strettamente interconnesse e che non si influenzano reciprocamente. A quattro livelli diversi che rappresentano dimensioni ben distinte della metacognizione, strettamente interconnesse ma che non si influenzano reciprocamente.

9. All’interno dei gruppi, l’interdipendenza positiva può essere strutturata: In diversi modi, affinché gli studenti percepiscano di essere intrinsecamente collegati ai compagni di gruppo. In un solo modo, affinché gli studenti percepiscano di essere intrinsecamente collegati ai compagni di gruppo. Per obiettivo e ricompensa, affinché gli studenti percepiscano di essere intrinsecamente collegati ai compagni di gruppo.

10. Quando il docente adotta l’apprendimento cooperativo…. I gruppi vengono composti in base a criteri predeterminati dal docente in modo tale da promuovere lo sviluppo cognitivo e le abilità sociali degli alunni. I gruppi vengono composti in base a criteri predeterminati dal docente in modo tale da promuovere prevalentemente le relazioni interpersonali degli alunni. I gruppi vengono composti in base a criteri predeterminati dal docente in modo tale da promuovere prevalentemente lo sviluppo cognitivo degli alunni.

11. Il modello di apprendimento cooperativo denominato Group Investigation, è stato ideato da: Sharan e Sharan. Kagan. D.W. Johnson e R.T Johnson.

12. Secondo Borkowski e collaboratori (1990), le attribuzioni sull’uso reale delle strategie sono: Modificabili tramite sistematici interventi strutturati. Modificabili parzialmente tramite sistematici interventi strutturati. Immodificabili.

13. Per conoscenza metacognitiva si intende: L’insieme delle conoscenze che un individuo possiede in relazione al funzionamento della mente, potenzialmente in grado di influire su di esso. L’insieme delle conoscenze che un individuo possiede in relazione al funzionamento della mente, di cui alcune potenzialmente in grado di influire su di esso. L’insieme delle conoscenze che un individuo possiede in relazione al funzionamento della mente, potenzialmente in grado di influire su di esso solo determinate condizioni.

14. Nell’empowerment psicologico, l’insegnante: Infonde fiducia, forza e valorizza i risultati degli alunni della classe. Assegna ruoli agli alunni della classe. Infonde fiducia e forza agli alunni della classe.

15. L’interdipendenza positiva responsabilizza gli alunni: Nell’imparare quanto previsto in relazione al materiale assegnato e nel garantire che tutti i membri del gruppo raggiungano l’obiettivo di apprendimento previsto. Nell’imparare quanto previsto in relazione al materiale assegnato senza garantire che tutti i membri del gruppo raggiungano l’obiettivo di apprendimento previsto. Nell’imparare quanto previsto in relazione al materiale assegnato e garantire che tutti i membri del gruppo raggiungano anche parzialmente l’obiettivo di apprendimento previsto.

16. Gli stili di attribuzione si riferiscono: Agli atteggiamenti e alle convinzioni dell’alunno riguardo alle strategie, alla loro utilità nel processo di apprendimento, al ruolo rivestito dallo sforzo attivo di apprenderle. Agli atteggiamenti e alle convinzioni dell’alunno riguardo la conoscenza della teoria della mente. Alle sole convinzioni dell’alunno riguardo alle strategie, alla loro utilità nel processo di apprendimento, al ruolo rivestito dallo sforzo attivo di apprenderle.

17. La didattica rivolta all’uso di meccanismi di autoregolazione stimola nell’alunno. Uno stile di pensiero strategico. Uno stile di pensiero creativo. Uno stile di pensiero flessibile.

18. Nella didattica metacognitiva l’attenzione dell’insegnante è: Rivolta a formare strategie mentali superiori di autoregolazione. Rivolta a formare abilità di autoregolazione. Rivolta all’elaborazione di metodi nuovi.

19. L’approccio didattico metacognitivo viene applicato: Con risultati positivi a livello della metodologia didattica rivolta alla generalità degli alunni con alcune eccezioni nel caso di disabilità intellettiva grave. Con risultati positivi negli interventi di recupero in genere. Con risultati positivi solo negli interventi di recupero degli alunni con difficoltà di apprendimento.

20. Per autostima si intende: Il complesso di giudizi di valore e di sentimenti che proviamo nei confronti dei molti aspetti della nostra persona. Il complesso di giudizi di efficacia ed efficienza che attribuiamo alla nostra persona. La sensazione di forza che attribuiamo alla nostra persona.

21. La creazione di una relazione di interdipendenza negativa tra gli alunni: Può verificarsi sia in una struttura di apprendimento orizzontale che verticale. Può verificarsi in una struttura di apprendimento verticale. Può verificarsi in una struttura di apprendimento orizzontale.

22. L’approccio didattico metacognitivo con alunni con BES e finalizzato: A far emergere processi di autoregolazione dei processi cognitivi. A sviluppare processi di automazione nell’esecuzione dei compiti. A mettere in atto routine di apprendimento.

23. La didattica individuale risulta efficace: Se integrata a una didattica di gruppo. Se utilizzata in un breve arco temporale. Se adottata come unico approccio.

24. Nello sviluppo dell’autoregolazione, nella disabilità intellettiva, il linguaggio sembra: Ricoprire un ruolo importante. Ricoprire un ruolo parziale. Non ricoprire alcun ruolo.

25. Il senso personale di auto efficacia si basa: Su un’infinità di fattori che interagiscono tra loro. Sulla personalità dell’individuo. Su alcuni fattori che interagiscono tra loro.

26. Nel processo di insegnamento-apprendimento, i concetti di personalizzazione e formazione individuale: Non coincidono. Coincidono. Sono intercambiabili.

27. Il lavoro di gruppo comporta: Un’interazione continua anche con conflitti. Un’interazione continua senza conflitti. Un’interazione continua anche passiva.

28. L’apprendimento cooperativo (AC) stimola un processo di crescita:: Sia a livello cognitivo sia a livello sociale. Solo a livello sociale. Solo a livello emotivo.

29. Secondo Nisbet e Shucksmith, le strategie di autoregolazione potrebbero essere organizzate globalmente su tre livelli, secondo il seguente percorso: Strategia centrale (stile globale di approccio ai compiti), macrostrategie (processi metacognitivi di controllo), microstrategie (porsi specifiche domande). Macrostrategie (rivolgersi parti particolari domande e pianificare), microstrategie (processi metacognitivi di autocontrollo), strategia centrale. Strategia centrale (stile globale di approccio ai compiti), macrostrategie (porsi specifiche domande), microstrategie (processi metacognitivi di controllo).

30. Nel processo di apprendimento cooperativo, la classe è organizzata in. Gruppi di lavoro eterogenei per sesso, livello di apprendimento e provenienza sociale. Gruppi di lavoro eterogenei per sesso, livello di apprendimento e provenienza sociale e rendimento scolastico. Gruppi di lavoro omogenei per sesso, livello di apprendimento, provenienza sociale e rendimento scolastico.

31. Il modello di apprendimento cooperativo denominato Student Team Learning è stato ideato da: Slavin. Kagan. D.W. Johnson e R.T Johnson.

32. Nell’insegnamento metacognitivo: Si enfatizza lo sviluppo della flessibilità del pensiero, dell’adattabilità, dell’auto monitoraggio e controllo. Si enfatizza lo sviluppo dell’autoregolazione. Si enfatizza lo sviluppo della flessibilità del pensiero.

33. In cosa consiste l’approccio didattico metacognitivo nell’ipotesi di alunni con BES?. Nel cercare di far uscire allo scoperto i processi di autoregolazione, rendendoli consapevoli del loro svolgimento e nella loro funzione rispetto alle proprie prestazioni. Rendere tutti gli alunni padroni delle proprie conoscenze. Nel renderli consapevoli dei propri processi cognitivi.

34. Cos’è l’apprendimento cooperativo?. Una strategia didattica che utilizza piccoli gruppi eterogenei sia dal punto di vista sociale che culturale e promuove una crescita sia a livello cognitivo che sociale. Una strategia didattica che promuove una logica basata sull’interdipendenza negativa e sulla competitività. Una strategia didattica che utilizza grandi gruppi omogenei e che promuove una crescita sia a livello cognitivo che sociale.

35. Cos’è il planning?. Una metodologia per programmare una sequenza di azioni stabilita. Una metodologia per pianificare un lavoro di gruppo. Una strategia didattica cooperativa.

36. Quali sono i possibili metodi di insegnamento e apprendimento?. Verticali e orizzontali. Collaborativi, individuali e competitivi. Collaborativi e individuali.

37. Quali sono secondo Kirby e Grimley le procedure più importanti nella diagnosi del bambino con ADHD?. Chiedergli cosa lui stesso sappia del suo fare attenzione e quali sono sia le condizioni che lo facilitano che quelle che lo ostacolano. Quantificare il grado di iperattività e il livello di disattenzione. Chiedergli cosa lui stesso sappia del suo livello di disattenzione e quali sono le condizioni che lo ostacolano.

38. Quanti e quali sono i livelli della didattica metacognitiva?. Sono 4: Conoscenze del funzionamento cognitivo generale; Autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo; Uso generalizzato di strategie di autoregolazione; Variabili psicologiche di mediazione. Sono 4: Autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo; Conoscenza sul funzionamento cognitivo; Variabili psicologiche di mediazione; Uso generalizzato di strategie di autoregolazione cognitive. Sono 3: Conoscenze sul funzionamento cognitivo generale; autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo; Variabili psicologiche di mediazione.

39. Cosa fa il docente durante la sessione di apprendimento cooperativo (AC)?. Monitorare ogni gruppo e interviene se necessario. Predispone un piano, fa l’analisi della situazione e stabilisce compiti e obiettivi. Ascolta la presentazione dei lavori e valuta il lavoro svolto.

40. Su cosa si fonda lo Structural Approach (Kagan)?. Sullo sviluppo di strutture di lavoro che assicurano l’interdipendenza positiva, il coinvolgimento di tutti gli alunni e l’organizzazione sociale della classe. Sul desiderio di conoscere come stimolo all’apprendimento e mira allo sviluppo delle abilità metacognitive. Sul proporre compiti complessi che richiede abilità differenti al fine di garantire la partecipazione di tutti gli alunni e non soltanto dei più bravi.

41. Cosa sono attività a supporto dello studio?. Mirano a favorire l’apprendimento attraverso il confronto con il compagno e il suo aiuto. Intendono favorire una reale ed efficace appropriazione dei contenuti attraverso il confronto con il docente. Hanno lo scopo di coinvolgere gli alunni durante la lezione frontale, evitando che essi distraggono e stimolandoli all’ascolto attivo e all’elaborazione immediata dei contenuti. Es. Interrogando ogni cinque minuti durante la lezione su quanto si è detto.

42. Quali sono i rischi dei metodi verticali?. Creare un clima competitivo tra studenti. Escludere determinati alunni dal processo di apprendimento. Creare un clima eccessivamente collaborativo in cui non vige alcuna regola.

43. Qual è il ruolo dell’insegnante nel metodo verticale. Di espositore dei contenuti. Di facilitatore dell’apprendimento. Di monitoraggio e organizzazione dell’apprendimento.

44. Cos’è la responsabilità individuale e di gruppo?. Si configura quando, nel valutare i singoli studenti, i risultati vengono restituiti sia per ciò che ha fatto il singolo sia per quanto ha svolto l’intero gruppo. Dopo aver partecipato ad una lezione cooperativa, i membri del gruppo dovrebbero essere meglio preparati a completare da soli attività simili. Consiste nel processo di riflessione su una sessione di gruppo, distinguendo le azioni utili da quelle inutili e prendendo decisioni su cosa continuare e su cosa cambiare. Dopo aver partecipato ad una lezione cooperativa, i membri del gruppo dovrebbero essere meglio preparati a completare da soli attività diverse. Si configura quando ogni membro del gruppo riceve una ricompensa dopo il raggiungimento degli obiettivi. Dopo aver partecipato ad una lezione cooperativa, i membri del gruppo dovrebbero essere meglio preparati a completare da soli attività simili.

45. Per far crescere nell’alunno la consapevolezza di ciò che non ha funzionato in lui, cosa si potrebbe fare?. L’analisi guidata degli errori e delle situazioni affrontate positivamente. Dare continui feedback sociali positivi. Auto istruire l’alunno.

46. Che tipo di interdipendenza sussiste nella metodologia del Jigsaw?. Di materiali: ogni membro del gruppo possiede solo una parte delle risorse che devono essere unite per raggiungere gli obiettivi comuni. Di ruolo perché ai membri sono assegnati i ruoli interconnessi tra loro. Di ricompensa poiché ogni membro del gruppo riceve una ricompensa.

47. Cosa si intende per attività di confine?. Attività inventate dai docenti che si collocano a metà strada tra quelle semplici e complesse, sono inventate dagli insegnanti per trasformare un compito complesso in uno più semplice. Hanno lo scopo di coinvolgere gli alunni durante la lezione frontale, evitando che si distraggono e stimolandoli all’ascolto attivo e all’elaborazione immediata dei contenuti. Mirano a favorire l’apprendimento attraverso il confronto con il compagno e il suo aiuto.

48. Quali sono le abilità sociali necessarie nell’apprendimento cooperativo?. Conoscersi e avere fiducia reciproca, comunicare con precisione e senza ambiguità, accettarsi e sostenersi a vicenda, risolvere i conflitti in modo costruttivo. Instaurare relazioni d’aiuto e condividere le risorse. Creare un clima positivo all’interno della classe basato sulla collaborazione e sull’assertività.

49. Quali sono le principali caratteristiche del Learning Together?. Interdipendenza positiva, responsabilità individuale e di gruppo, interazione faccia a faccia, abilità sociale e valutazione individuale e di gruppo. Interdipendenza positiva, responsabilità di gruppo, interazione faccia a faccia, abilità sociale e valutazione di gruppo. Interdipendenza positiva, responsabilità individuale, interazione faccia a faccia, abilità sociale e valutazione di gruppo.

50. Su cosa si basa il Group Investigation?. Sul desiderio di conoscere come stimolo all’apprendimento e mira allo sviluppo delle abilità metacognitive. Sullo sviluppo di strutture di lavoro che assicurano l’interdipendenza positiva, il coinvolgimento di tutti gli alunni e l’organizzazione sociale della classe. Sul proporre compiti complessi che richiede abilità differenti al fine di garantire la partecipazione di tutti gli alunni e non soltanto dei più bravi.

51. Quali sono le principali modalità di realizzazione pratica di attività cooperative?. Attività di creazione del clima della classe, attività a supporto dello studio, attività di confine, attività cooperative semplici, attività di sostegno della spiegazione, attività cooperative complesse. Attività a supporto dello studio, attività di confine, attività cooperative semplici, attività di sostegno della spiegazione, attività cooperative complesse. Learning Together, attività supporto dello studio, attività di confine, attività cooperative semplici, attività di sostegno della spiegazione, attività cooperative complesse.

52. Quali sono le principali tecniche cooperative?. Structural approach, learning together, group investigation, complex instruction, student team learning. Learning together, cyrcle time, complex instruction, team learning, group investigation. Cyrcle time, brain storming e Structural Approach.

53. Cosa riguarda il livello 3 sulle strategie di autoregolazione?. L’alunno che dirige consapevolmente sé stesso riuscendo a gestire i propri processi cognitivi. L’introspezione, la consapevolezza sui propri livelli cognitivi. La consapevolezza di come funziona la nostra mente.

54. Cos’è l’interazione promozionale faccia a faccia?. È l’insieme dei componenti degli individui che si incoraggiano e si facilitano a vicenda per raggiungere gli obiettivi del gruppo. Nel valutare le prestazioni dei singoli studenti, i risultati vengono restituiti sia per quanto ha fatto il singolo individuo sia per quanto svolto dal gruppo. Chiarire e migliorare gli obiettivi comuni.

55. Su cosa fa leva lo Student Team Learning (Slavin)?. Sulla motivazione estrinseca mediante l’uso uso di gratificazione e del confronto tra gruppi. Sulla motivazione estrinseca mediante utilizzo di gratificazioni e e del confronto tra pari. Sulla motivazione intrinseca mediante l’uso uso di gratificazione e del confronto tra gruppi.

56. In cosa consiste la revisione di gruppo?. Nel processo di riflessione su una sessione di gruppo, distinguendo le azioni utili da quelle inutili e prendendo decisioni su cosa continuare e su cosa cambiare. In attività preparatorie volte a creare un clima positivo in classe. In attività che seguono lo svolgimento di una sessione di gruppo e che mirano a promuovere l’interdipendenza positiva.

57. Quali sono le caratteristiche delle attività cooperative semplici?. Hanno tre caratteristiche comuni: si svolgono in coppie di alunni o al massimo in gruppi di tre, prevedono un tempo breve di permanenza nella coppia (1-2 ore di lezioni), non richiedono necessariamente un buon livello di abilità sociali. Hanno due caratteristiche: eterogeneità dei gruppi e interdipendenza positiva. Hanno tre caratteristiche: i gruppi sono costituiti da 3-5 studenti, il tempo di permanenza nel gruppo è maggiore richiede suddivisione dei compiti.

58. Cosa è la leadership distribuita?. Un tipo di leadership che alterna tra i vari componenti del gruppo in relazione al tipo di obiettivo e alla struttura dell’attività. Un tipo di leadership che si alterna tra i vari componenti del gruppo in relazione ai compagni. Un tipo di leadership che è attribuito al gruppo nella sua globalità.

59. Perché secondo Dario Ianes la didattica metacognitiva si colloca nel quadro della speciale normalità?. Perché permette all’insegnante di non distinguere nettamente le operazioni di recupero e di sostegno individualizzato dalla didattica dell’intera classe. Perché rende tutti gli alunni capaci di essere gestori diretti dei propri processi cognitivi allo stesso modo. Perché permette di rispondere ai bisogni di tutti gli alunni.

60. Cosa sono le attività a sostegno della spiegazione?. Sono attività che hanno lo scopo di coinvolgere gli alunni durante la lezione frontale, evitando che si distraggono e stimolandoli all’ascolto attivo e all’elaborazione pressoché immediata dei contenuti proposti. Sono attività preparatorie a quelle di apprendimento e mirano alla creazione di un’atmosfera piacevole basata sulla fiducia reciproca al fine di incentivare gli alunni a mettersi in gioco e ad impegnarsi. Sono attività che mirano a favorire l’apprendimento attraverso il confronto con il compagno e il suo aiuto.

61. Cosa si intende per attività di creazione del clima della classe?. Sono preparatorie a quelle di apprendimento e mirano alla creazione di un’atmosfera piacevole basata sulla fiducia reciproca al fine di incentivare gli alunni a mettersi in gioco e ad impegnarsi. Hanno lo scopo di coinvolgere gli alunni durante la lezione frontale, evitando che si distraggono e stimolandoli all’ascolto attivo e all’elaborazione immediata dei contenuti. Mirano a favorire l’apprendimento attraverso il confronto con il compagno e il suo aiuto.

62. Su cosa deve porre l’attenzione l’insegnante secondo la didattica metacognitiva?. A formare strategie superiori. A rendere gli alunni auto consapevoli. Ai processi cognitivi primari.

63. Cosa sono le attività cooperative complesse?. Consistono in compiti generalmente complessi per i quali è solitamente necessario un lavoro di gruppo (3-5 membri). Attività svolte a sostenere l’alunno durante la spiegazione frontale. Attività in coppia e a sostegno della spiegazione.

64. Oltre a quelli enunciati dei fratelli Johnson per il Learning Together, quali sono gli altri principi fondamentali per il buon funzionamento dei gruppi cooperativi?. Contemporaneità delle azioni realizzate e leadership distribuita. Simultaneità e collaborazione. Cooperazione e leadership distribuita.

65. Cosa si intende per metodi verticali?. Sono metodi top-Down che vedono l’insegnante da un lato e gli alunni dall’altro (ad esempio la lezione frontale). Sono metodi bottom-up basati sulla mediazione tra compagni (ad esempio peer tutoring e cooperative Learning). Sono metodi basati sulla collaborazione tra pari.

66. Qual è il ruolo dell’insegnante nel metodo orizzontale?. Facilitatore e organizzatore dell’apprendimento. Espositore dei contenuti. Mediatore sociale.

67. A quale filone della didattica speciale appartengono la metacognizione e l’autoregolazione consapevole?. Terzo filone. Primo filone. Secondo filone.

68. In cosa consiste l’autoistruzione verbale?. Dare istruzione all’alunno, ridurre l’aiuto finché l’alunno stesso si darà le istruzioni ad alta voce. Nell’insegnare all’alunno ad autoregolarsi. Nel pianificare una serie di azioni.

69. Cos’è l’interdipendenza di obiettivo?. Quella dove ogni membro del gruppo percepisce di realizzare l’obiettivo comune. Quella dove ogni membro del gruppo ha un compito che dipende dall’altro membro. Quella dove il gruppo crea un’identità comune.

70. Quando non sussiste alcun legame tra i membri del gruppo, che tipo di situazione si verifica?. Assenza di interdipendenza. Interdipendenza negativa. Interdipendenza di obiettivo.

71. Quali sono le variabili psicologiche di mediazione?. Locus of Control, auto efficacia, autostima, attribuzioni e credenze, autoefficacia e motivazione. Autoefficacia ed emotività. Comportamenti problema, locus of control, autostima, auto efficacia, motivazione.

72. Cos’è il complex instruction (Cohen)?. Si basa sul proporre compiti complessi al fine di evitare che i più bravi monopolizzino l’attività. È una modalità di apprendimento cooperativo che pone grande rilievo sul desiderio di conoscere. È basato sulla motivazione estrinseca.

73. Cos’è la motivazione intrinseca?. Un riconoscimento personale da parte dell’allievo dell’importanza che riveste per lui quel tipo di acquisizione. È quel tipo di motivazione potenziata dalla presenza di rinforzi positivi. Autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo.

74. In cosa consiste l’interdipendenza di compito?. Si basa su una divisione del lavoro in modo che le azioni di ogni membro del gruppo debbano essere completate da altri membri. Ai singoli membri sono assegnati i ruoli interconnessi, con specifiche responsabilità di cui il gruppo ha bisogno per completare l’attività condivisa. Quando è stabilita un’identità comune.

75. Perché la didattica metacognitiva non può essere applicata agli alunni affetti da disabilità intellettiva grave?. Perché non hanno sviluppato i processi psichici superiori di metacognizione e autoregolazione consapevole. Perché non hanno un adeguato sviluppo intellettivo. Perché non sono capaci di diventare gestori del proprio apprendimento.

76. Quando si configura l’interdipendenza positiva all’interno di un gruppo?. Quando ogni membro del gruppo percepisce che i suoi sforzi sono indispensabili per il successo del gruppo. Quando tutti i membri collaborano. Quando ogni membro ha la funzione di leader all’interno di un gruppo.

77. Quali sono le strategie di autoregolazione cognitiva utili alla didattica?. Problem solving, planning, autoistruzione. Locus of control, analisi guidata degli errori. Modeling, problem solving.

78. Quali sono le forme di interdipendenza positiva?. Di obiettivo, di ricompensa, di materiali, di ruolo, di compito e di identità. Di ruolo, di fine, di materia materiali, di compito. Di status e di ruolo.

79. Qual è il compito dell’insegnante nel primo livello di metacognizione?. Fornire le informazioni generali rispetto ai processi cognitivi e risolutivi. Orientare l’alunno verso l’autoconsapevolezza. Dare all’alunno delle istruzioni verbali sullo svolgimento di un compito e ridurle gradualmente finché l’alunno non acquisisce la sua autonomia.

80. Le strategie di planning consentono di: Programmare una sequenza di azioni e aiutarsi a svolgerla regolarmente rispettando tutte le fasi previste per il raggiungimento di uno scopo o fine. Prevede gli accadimenti all’interno dell’aula, gestendo il caos delle relazioni e favorendo l’interdipendenza positiva. Programmare una sequenza di azioni e aiutarsi a svolgerla rispettando i compiti di ciascun componente del gruppo.

81. La leadership è una di quelle abilità richieste dal cooperative Learning…. Deve essere condivisa da tutti i membri del gruppo cooperativo. Deve essere condivisa da tutti i gruppi cooperativi. Non richiede la condivisione da parte di tutti i membri del gruppo cooperativo.

82. Il possesso di competenze e abilità auto regolative è utile a: Auto dirigere attivamente e deliberatamente i propri processi cognitivi e comportamentali. Auto dirigere attivamente e deliberatamente i propri processi cognitivi. Creare relazioni emotive e affettive positive con le persone attorno a noi.

83. Quali lezioni fanno parte del metodo verticale?. Lezione frontale, partecipata o interattiva, nella misura in cui l’insegnante tiene le fila. Peer tutoring, tutoring tra individui di età simili, il lavoro libero per gruppi e il cooperative Learning. Cooperative Learning, lezione partecipata o interattiva nella misura in cui l’insegnante tiene le fila.

84. Cosa favorisce la revisione?. Lo sviluppo continuo delle pratiche che portano alla conoscenza, perché permette l’utilizzo dei processi metacognitivi dell’imparare ad imparare. Lo sviluppo continuo delle pratiche che portano alla conoscenza, perché permette l’utilizzo dei processi metacognitivi e del cooperative Learning. Lo sviluppo discontinuo delle pratiche che portano alla conoscenza, perché permette l’utilizzo dei processi metacognitivi dell’imparare ad imparare.

85. Cosa bisogna fare durante la sessione di apprendimento cooperativo?. Il docente deve monitorare ogni gruppo e intervenire se necessario, mentre gli studenti fanno prima uno studio individuale, poi di gruppo e infine una produzione di gruppo. L’insegnante valuta la presentazione dei lavori, ascolta e corregge il lavoro svolto e le competenze sociali, infine, ne favorisce l’autovalutazione. Il docente deve monitorare ogni singolo gruppo e intervenire se necessario, mentre gli studenti fanno prima uno studio in classe, poi uno di gruppo e infine uno individuale.

86. Qual è lo scopo dell’autovalutazione?. È quello di chiarire e migliorare l’efficacia dei membri nel contribuire agli sforzi di collaborazione per raggiungere gli obiettivi del gruppo. È quello di chiarire e migliorare l’efficacia dei gruppi nel contribuire agli sforzi di collaborazione per raggiungere gli obiettivi comuni. È quello di chiarire e migliorare gli aspetti cognitivi.

87. Cos’è l’interdipendenza di materiali (Jigsaw)?. Ogni membro del gruppo possiede solo una parte delle risorse, delle informazioni o dei materiali necessari per completare il compito; le risorse possedute dai membri devono essere, dunque, unite per raggiungere gli obiettivi comuni. Ogni membro del gruppo possiede solo una parte delle risorse, delle informazioni o di materiali necessari per completare il compito; le risorse possedute dai membri devono essere, dunque, unite per raggiungere gli obiettivi individuali. Ogni membro del gruppo possiede tutte le risorse, le informazioni e i materiali necessari per completare il compito; le risorse possedute dai membri devono essere, dunque, unite per raggiungere gli obiettivi comuni.

88. Quando si crea interdipendenza negativa?. Quando si trasmette l’idea che al successo di uno corrisponda inevitabilmente l’insuccesso di un altro (competizione, percezione che il compagno sia una minaccia al proprio successo). Quando si trasmette l’idea che al successo di uno corrisponda inevitabilmente il successo di un altro (competizione, percezione che il compagno sia una minaccia al proprio successo). Nessuna delle risposte precedenti.

89. Cosa promuove il confronto con i compagni?. Una conoscenza autentica di sé e degli altri e una percezione del diverso da sé come risorsa che può arricchire, anziché o ostacolare o minacciare, la propria identità. Una conoscenza autentica di sé e degli altri e una percezione del diverso da sé come risorsa che può influenzare o ostacolare o minacciare, la propria identità. Una conoscenza autentica degli altri e una percezione del diverso da sé come risorsa che può arricchire, anziché ostacolare o minacciare, la propria identità.

90. Quando si parla di spiegazione simultanea?. Quando tutti gli studenti sono in grado di insegnare quello che hanno imparato ai compagni. Quando tutti gli insegnanti sono in grado di insegnare e spiegare ai propri alunni. Quando tutti gli studenti sono in grado di parlare a gruppi contemporaneamente con i loro compagni.

91. A cosa può portare la lezione frontale?. Può portare gli alunni verso un approccio competitivo e individualistico, creando una relazione di interdipendenza negativa che causa ansia e disistima negli alunni. Può portare gli alunni verso un approccio competitivo e di gruppo, creando una relazione di interdipendenza negativa che causa ansia e disistima negli alunni. Può portare gli alunni verso un approccio competitivo e vincente, creando una relazione di interdipendenza negativa che causa ansia e disistima negli alunni.

92. Cosa bisogna fare dopo la sessione di apprendimento cooperativo?. L’insegnante ascolta la presentazione dei lavori, valuta il lavoro svolto e le competenze sociali, infine, ne favorisce l’autovalutazione. L’insegnante valuta la presentazione dei lavori, ascolta e corregge il lavoro svolto e le competenze sociali, infine ne favorisce l’autovalutazione. L’insegnante ascolta la presentazione dei lavori e valuta il lavoro svolto e le competenze sociali.

93. Cos’è l’interdipendenza di ricompensa?. Ogni membro del gruppo, in questo caso riceve una ricompensa quando il gruppo raggiunge i suoi obiettivi. Ogni membro del gruppo, in questo caso, riceve una ricompensa quando il singolo raggiunge i suoi obiettivi. Ogni membro del gruppo possiede solo una parte delle risorse, delle informazioni o dei materiali necessari per completare il compito; le risorse possedute dai membri devono essere, dunque, unite per raggiungere gli obiettivi comuni.

94. Cos’è il group Investigation (Sharan e Sharan)?. È una modalità di apprendimento cooperativo che pone grande rilievo sull’elemento del “desiderio di conoscere” come stimolo all’apprendimento, mira a sviluppare le abilità metacognitive e dei processi di autoregolazione, puntando sul desiderio di conoscere come stimolo all’apprendimento piuttosto che sulle strategie di apprendimento e le abilità relazionali. È una modalità di apprendimento cooperativo che pone grande rilievo sull’elemento del “desiderio di conoscere” come stimolo all’apprendimento, mira a sviluppare le abilità metacognitive e dei processi di autoregolazione, puntando sul desiderio di conoscere come stimolo all’apprendimento piuttosto che sulle strategie di apprendimento. È una modalità di apprendimento cooperativo che non pone grande rilievo sull’elemento “desiderio di conoscere” come stimolo all’apprendimento, ma mira a sviluppare le abilità metacognitive e dei processi di autoregolazione, puntando sul desiderio di conoscere come stimolo all’apprendimento piuttosto che sulle strategie di apprendimento e le abilità relazionali.

95. Cos’è l’interdipendenza di identità?. Quando un’identità comune è stabilita attraverso un nome o un motto. Quando un’identità comune è stabilita attraverso una serie di competenze. Quando un’identità comune è stabilita d’ufficio.

96. L’apprendimento cooperativo è: È una strategia didattica volta a creare un ambiente inclusivo. È una strategia didattica volta a creare un ambiente salubre. È una tecnica didattica volta a creare un ambiente inclusivo.

97. Quali sono i principi che caratterizzano i gruppi cooperativi?. Sono 5: interdipendenza positiva, interazione faccia a faccia, responsabilità individuale e di gruppo, abilità sociali, valutazione individuale e di gruppo. Sono 4: interdipendenza positiva, interazione faccia a faccia, responsabilità individuale e di gruppo, valutazione individuale di gruppo. Sono 6: interdipendenza positiva, interazione faccia a faccia, responsabilità individuale e di gruppo, abilità sociali, abilità logistiche, valutazione individuale e di gruppo.

98. Cos’è l’interdipendenza di ruolo?. Ai singoli membri sono assegnati i ruoli interconnessi, con specifiche responsabilità di cui il gruppo ha bisogno per completare l’attività condivisa. Si ha quando, al termine di un lavoro, il gruppo riceve un feedback sulla base dei risultati ottenuti da ciascuno. È una divisione del lavoro in modo che le azioni di ogni singola alunno debba completare i lavori di altri membri.

99. Quali lezioni fanno parte del metodo orizzontale?. Peer tutoring, tutoring tra individui di età diverse, il lavoro libero per gruppi e il cooperative Learning. Peer tutoring, tutoring tra individui di età diverse, il lavoro libero individuale e il cooperative Learning. Peer tutoring, tutoring tra individui di età simili, il lavoro libero per gruppi e il cooperative Learning.

100. Cosa sono i metodi orizzontali?. Sono modalità di insegnamento-apprendimento associate generalmente alla “mediazione sociale dei compagni”; gli alunni rappresentano le risorse e l’origine dell’apprendimento. Sono modalità di insegnamento-apprendimento associata generalmente alla “mediazione sociale dei compagni”; gli alunni rappresentano le risorse e la fine dell’apprendimento. Sono modalità di insegnamento-apprendimento associata raramente alla “mediazione sociale dei compagni”; gli alunni rappresentano le risorse e l’origine dell’apprendimento.

101. Cosa bisogna fare prima della sessione di apprendimento cooperativo?. Bisogna predisporre un piano (anche di lunga durata), fare l’analisi della situazione, stabilire compiti e obiettivi, prendere decisioni organizzative, definire controllo e revisione dell’attività. Bisogna predisporre un piano di breve durata e fare l’analisi della situazione, stabilire compiti e obiettivi, prendere decisioni organizzative, definire controllo e revisione dell’attività. L’insegnante valuta la presentazione dei lavori, ascolta e corregge il lavoro svolto e le competenze sociali, infine, ne favorisce l’autovalutazione.

102. Cos’è il “controllo della comprensione”?. Una strategia di insegnamento significativamente associata con livelli più elevati di apprendimento e realizzazione da parte degli studenti (l’allievo che assume il ruolo di controllo della comprensione si occupa di chiedere a ogni compagno di gruppo di spiegare ciò che viene appreso). Una metodologia innovativa associata con livelli più elevati di apprendimento e realizzazione da parte degli studenti (l’allievo assume il ruolo di controllo della comprensione; si occupa di chiedere ad ogni compagno di gruppo di spiegare ciò che viene appreso). Una strategia di apprendimento significativamente associata con livelli più elevati di apprendimento e realizzazione da parte degli studenti (l’allievo che assume il ruolo di controllo della comprensione si occupa di chiedere ad ogni compagno di gruppo di spiegare ciò che viene appreso).

103. Secondo Vygotskij, cosa favorisce l’approccio di tipo cooperativo?. Lo sviluppo di uno stile attributivo centrato sul proprio impegno e sull’assunzione di una teoria dell’intelligenza più incrementale rispetto ad un ambiente di lavoro a carattere individualistico. È da intendersi come “preparatoria” a quelle di apprendimento vero e proprie e in questo senso sono utili per favorire la conoscenza e la fiducia reciproca tra i componenti del gruppo classe. Attività di creazione del clima della classe; attività cooperative complesse; attività cooperative sociologiche; attività di confine.

104. A cosa mirano i lavori di coppia a supporto dello studio?. Intendono favorire una reale ed efficace appropriazione dei contenuti attraverso il confronto con il compagno e il suo aiuto. Intendono favorire una reale ed efficace appropriazione dei contenuti attraverso un compito con il compagno e il suo aiuto. Intendono favorire una reale ed efficace appropriazione dei contenuti attraverso il confronto con il docente.

105. Cos’è l’interdipendenza di valutazione?. Si ha quando, al termine di un lavoro, il gruppo riceve una valutazione sulla base dei risultati ottenute da ciascuno. Si ha quando, al termine di un lavoro, il gruppo riceve un feedback sulla base dei risultati ottenuti da ciascuno. Viene creata una divisione del lavoro in modo che le azioni di ogni singolo alunno influenzino i lavori di altri membri.

106. Qual è il modello di apprendimento da seguire in aula?. Gli studenti imparano le conoscenze, le abilità, le strategie, le procedure da seguire in un gruppo cooperativo. Gli studenti applicano le conoscenze, la strategia o la procedura per dimostrare le abilità acquisite e la personale padronanza del materiale. Gli studenti imparano insieme e poi eseguono da soli. Gli studenti imparano le conoscenze, le abilità, le procedure da seguire in un gruppo cooperativo. Gli studenti applicano le conoscenze, la strategia o la procedura per dimostrare le abilità acquisite e la personale padronanza del materiale. Gli studenti imparano insieme e poi eseguono da soli. Gli studenti imparano le conoscenze, le abilità, le strategie, le procedure da seguire in un gruppo cooperativo. Gli studenti applicano il sapere, la strategia o la procedura per dimostrare le abilità acquisite e la personale padronanza del materiale.

107. Quali sono gli effetti positivi dell’apprendimento cooperativo, secondo la teoria di Johnson e Johnson?. Lo sviluppo di competenze sociali, quali riuscire a comunicare con maggior chiarezza, risolvere i conflitti o accettarsi e sostenersi a vicenda, maggiore fiducia nelle proprie capacità e promozione di una collaborazione sempre più forte. Lo sviluppo di competenze sociali, quali riuscire a comunicare con maggior chiarezza, risolvere i conflitti o accettarsi e sostenersi a vicenda, maggiore fiducia nelle proprie capacità e promozione di una collaborazione sempre più debole. Lo sviluppo di competenze alla fine del percorso di studi, quali riuscire a comunicare con maggior chiarezza, risolvere i conflitti o accettarsi e sostenersi a vicenda, maggiore fiducia nelle proprie capacità e promozione di una collaborazione sempre più forte.

108. Quali sono, all’interno di situazioni di apprendimento cooperativo, le responsabilità degli studenti?. Imparare quanto previsto in relazione al materiale assegnato e garantire che tutti i membri del gruppo raggiungano l’obiettivo di apprendimento previsto. Imparare quanto previsto in relazione al materiale assegnato e garantire che tutti i membri del gruppo raggiungano le competenze attese. Imparare quanto previsto in relazione al materiale assegnato e garantire che almeno uno dei membri del gruppo raggiunga l’obiettivo di apprendimento previsto.

109. Nell’ambito dell’apprendimento cooperativo, secondo Johnson e Johnson, cosa è il processo?. È una sequenza identificabile di eventi che si svolgono nel corso del tempo, i cui obiettivi si riferiscono alla sequenza di eventi strumentali al raggiungimento degli obiettivi di risultato. È una sequenza identificabile di eventi che si svolgono nell’immediato, i cui obiettivi si riferiscono alla sequenza di eventi strumentali al raggiungimento degli obiettivi di risultato. È una sequenza identificabile di eventi che si svolgono nel corso del tempo, i cui obiettivi si riferiscono alla sequenza di eventi strutturati al raggiungimento degli obiettivi di risultato.

110. In che modo si può favorire l’assunzione della responsabilità individuale?. Mantenere la dimensione del gruppo piccolo; esame individuale; valutare oralmente gli studenti in ordine casuale; osservare ogni gruppo e registrare la frequenza con cui ogni membro contribuisce al lavoro del gruppo; assegnare ad uno degli studenti in ogni gruppo il ruolo di controllore; avere studenti che insegnano quello che hanno imparato a qualcun altro. Mantenere la dimensione del gruppo piccolo; esame individuale; valutare con questionari gli studenti in ordine casuale; osservare ogni gruppo e registrare la frequenza con cui ogni membro contribuisce al lavoro del gruppo; assegnare a uno degli studenti in ogni gruppo il ruolo di controllore; avere studenti che insegnano quello che hanno imparato a qualcun altro. Mantenere la dimensione del gruppo piccolo; esame individuale; valutare oralmente gli studenti in ordine casuale; osservare ogni gruppo e registrare la frequenza con cui ogni membro contribuisce al lavoro del gruppo; assegnare a tutti gli studenti il ruolo di controllore; avere studenti che insegnano quello che hanno imparato a qualcun altro.

111. Cosa prevede lo Structural Approach (Kagan)?. Si focalizza principalmente sullo sviluppo di strutture di lavoro che assicurino una reale interdipendenza positiva e il massimo coinvolgimento, attivo e responsabile, degli alunni; è quindi una struttura che mira all’organizzazione sociale della classe. Si focalizza principalmente sullo sviluppo di strutture di lavoro che assicurino una reale interdipendenza positiva e il massimo coinvolgimento, attivo e responsabile, degli alunni; è quindi una struttura che mira all’organizzazione per competenze degli alunni in uscita. Si focalizza principalmente sullo sviluppo di strutture di lavoro che assicurino una reale dipendenza positiva e il massimo coinvolgimento, attivo responsabile, degli alunni; è quindi una struttura che mira all’organizzazione sociale della classe.

112. È possibile combinare due tipi di interdipendenza?. Sì, perché aumenta la probabilità di successo. No, perché aumenta la probabilità di insuccesso. Sempre.

113. Cosa può produrre il cooperative Learning?. Un miglioramento delle relazioni interpersonali, rispetto e riconoscimento di chi è più competente, consapevolezza dei punti di vista altrui, potenziamento del pensiero creativo. Un miglioramento delle relazioni interpersonali, rispetto e riconoscimento di chi è più competente, consapevolezza dei punti di vista altrui, potenziamento del pensiero logico. Un miglioramento delle relazioni personali, rispetto e riconoscimento di chi è più competente, consapevolezza dei punti di vista altrui, potenziamento del pensiero creativo.

114. Quando riscontriamo assenza di interdipendenza?. Quando non esiste alcun tipo di “incastro” tra i membri di un gruppo, per cui il risultato di ciascuno non è influenzato dal risultato altrui. Quando non esiste alcun tipo di “incastro” tra i membri di un gruppo, per cui il risultato di ciascuno non è influenzato dal proprio. Quando esiste un tipo di “incastro” tra i membri di un gruppo, per cui il risultato di ciascuno non è influenzato dal risultato altrui.

115. Su cosa si basa la valutazione individuale e di gruppo?. Si basa sull’elaborazione e sulla revisione, per vedere su cosa ha ben funzionato, su cosa è stato utile o inutile. Si basa sull’elaborazione e sulla revisione, per vedere su cosa non ha funzionato, su cosa è stato utile o inutile. Si basa sull’elaborazione e sulla revisione, per vedere su cosa ha ben funzionato, su cosa è stato facile o difficile.

116. Su cosa si basa lo Student Team Learning (Slavin)?. Sulla motivazione estrinseca mediante l’uso di gratificazione. Sulla complessità dei compiti. Sul desiderio di conoscenza.

117. In cosa si distinguono le attività cooperative semplici?. In attività di coppia a sostegno della spiegazione e in lavori di coppia a supporto dello studio. In attività di coppia a sostegno della spiegazione e in lavori di gruppo a supporto dello studio. In attività di coppia a sostegno della spiegazione e i lavori di coppia a supporto del partner.

118. Nell’insegnamento metacognitivo: Si enfatizza lo sviluppo della flessibilità del pensiero, dell’adattabilità, dell’automonitoraggio e del controllo. Si enfatizza lo sviluppo della flessibilità del pensiero. Si enfatizza lo sviluppo dell’autoregolazione e del controllo.

119. Cos’è l’interdipendenza positiva?. Quando tra i membri del gruppo o ognuno percepisce che la sua relazione con gli altri e del tipo “tutti per uno, uno per tutti”. Quando tra i membri del gruppo ognuno percepisce che la sua relazione con gli altri è del tipo “chi la dura la vince”. Quando tra i membri del gruppo ognuno percepisce che la sua relazione con gli altri e del tipo “chi fa da sé fa per tre “.

120. L’apprendimento cooperativo è una strategia didattica o una tecnica didattica?. È una strategia didattica volta a creare un ambiente inclusivo. È una tecnica didattica volta a creare un ambiente inclusivo. È una strategia didattica volta a creare un ambiente salubre.

121. Posa caratterizza il Complex Instruction (Cohen). L’attenzione che rivolge allo status degli alunni all’interno della classe allo scopo di evitare che i più abili monopolizzino l’attività e che quelli in difficoltà rimangano passivi, per cui i primi continuano a migliorare i secondi peggiorano. Vengono proposti i compiti complessi che richiedono abilità differenti così che ogni componente del gruppo possa contribuire con la consapevolezza della necessità dell’apporto di ciascuno. L’attenzione che rivolge allo status degli alunni all’interno della classe allo scopo di evitare che i più abili monopolizzino l’attività e che quelli in difficoltà rimangano passivi per cui i primi continuano a migliorare i secondi peggiorano. Vengono proposti compiti semplici che richiedono abilità differenti così che ogni componente del gruppo possa contribuire con la consapevolezza della necessità dell’apporto di ciascuno. L’attenzione che rivolge allo status degli alunni all’interno della classe e al contesto extra scolastico allo scopo di evitare che più abili monopolizzino l’attività e che quelli in difficoltà rimangano passivi, per cui i primi continuano a migliorare i secondi peggiorano. Vengono proposti i compiti complessi che richiedono abilità differenti così che ogni componente del gruppo possa contribuire con la consapevolezza della necessità dell’apporto di ciascuno.

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