CLIL SPAGNOLO
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Título del Test:![]() CLIL SPAGNOLO Descripción: clil spagnolo |




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Le fasi in cui si articola la produzione orale e scritta sono, nell’ordine: Concettualizzazione - progettazione - realizzazione. Expectancy grammar - progettazione - realizzazione. Progettazione - concettualizzazione - realizzazione. Realizzazione - progettazione - concettualizzazione. I decreti di attuazione della riforma della scuola secondaria di secondo grado DPR 87/2010, 88/2010 e 89/2010 prevedono l’insegnamento di una disciplina non linguistica in una lingua straniera: Nell’ultimo anno dei Licei, nell’ultimo anno degli Istituti Tecnici e negli ultimi tre anni dei Licei Linguistici. Negli ultimi tre anni dei Licei, nell’ultimo anno degli Istituti Tecnici, e nell’ultimo anno dei Licei Linguistici. Nell’ultimo anno dei Licei, negli ultimi tre anni degli Istituti Tecnici, e negli ultimi tre anni dei Licei Linguistici. Nell’ultimo anno dei Licei, nell’ultimo anno degli Istituti Tecnici, e nell’ultimo anno dei Licei Linguistici. CLIL è l’acronimo di: Content and Language Integrated Learning. Content and Language Information Learning. Content and Language Interdisciplinary Learning. Content and Language Interactive Learning. Il CLIL è un approccio didattico: focalizzato esclusivamente sui contenuti. con doppia focalizzazione: sui contenuti di due discipline didattiche a scelta. focalizzato esclusivamente sulla lingua. con doppia focalizzazione: sui contenuti e sulla lingua. A differenza delle metodologie didattiche tradizionali, nel CLIL lo studente: impara la lingua in un contesto comunicativo artificiale. impara la lingua per utilizzarla in seguito. utilizza la lingua mentre impara, e impara la lingua mentre la utilizza. impara la lingua automaticamente. Krashen fa una distinzione tra: acquisizione e apprendimento. monitor e input. monitor e ordine naturale. input comprensibile e output comprensibile. Secondo la teoria dell’input comprensibile di Krashen, il ruolo del docente consiste nel: limitarsi a promuovere le abilità BICS. esigere un output comprensibile. limitarsi a fornire una gran quantità di input comprensibili. aiutare lo studente a raggiungere la zona di sviluppo potenziale. Cummins definisce le abilità CALP come: le abilità comunicative di base. le abilità comunicative non curricolari. le abilità linguistiche richieste per lo svolgimento di compiti accademici. le competenze linguistiche nella L2. In base al criterio del carico cognitivo individuato da Cummins, le abilità BICS richiedono uno sforzo: alto. basso. intermedio. maggiore rispetto alle CALP. Vygotskij definisce la Zona di Sviluppo Prossimale come: la zona in cui il bambino è in grado di risolvere I problemi autonomamente. una zona in cui non c’è sviluppo. la differenza tra la zona di sviluppo attuale e la zona di sviluppo potenziale. la distanza tra la zona di sviluppo attuale e la zona di sviluppo potenziale. Il supporto fornito dal docente attraverso lo scaffolding è: permanente. temporaneo. superfluo. facoltativo. Le competenze richieste al docente CLIL comprendono: La competenza nei contenuti disciplinari, nella lingua straniera, e la conoscenza dell’argomento della lezione. La competenza nei contenuti disciplinari, nella lingua straniera, e la conoscenza delle basi teoriche del CLIL. La competenza nei contenuti disciplinari, nella propria lingua materna, e la conoscenza delle basi teoriche del CLIL. La competenza nei contenuti interdisciplinari, nella lingua straniera, e la conoscenza delle basi teoriche del CLIL. La competenza linguistica del docente CLIL deve essere pari almeno al livello: C1 del QCER. C2 del QCER. A1 del QCER. B1 del QCER. La natura topic-focused del CLIL implica che: Gli argomenti possono essere scelti liberamente dal docente. L’apprendimento della materia e della lingua sono inscindibili. Ogni unità deve essere incentrata su più argomenti. ogni unità deve essere incentrata su un singolo argomento. Le attività individuate dal docente devono essere finalizzate all’apprendimento: Unicamente della lingua. Unicamente dei contenuti e della lingua. Dei contenuti, della lingua, di abilità e di competenze. Unicamente dei contenuti. Le quattro C del CLIL sono: Contenuto, capacità cognitiva, comunicazione e creatività. Contenuto, capacità cognitiva, comunicazione e cultura. Contenuto, capacità cognitiva, competizione e cultura. Combinazione, capacità cognitiva, comunicazione e cultura. Nella Tassonomia di Bloom versione di Anderson, la capacità di creare è compresa: Negli HOTS. Nei BICS. Nei LOTS. Nei CALP. Il trittico linguistico del CLIL comprende: La L1, la L2 e la lingua straniera veicolare LSV. La microlingua, la lingua straniera e la lingua franca. La lingua di apprendimento, la lingua nell’apprendimento e la lingua attraverso l’apprendimento. La lingua di apprendimento, la lingua per l’apprendimento e la lingua attraverso l’apprendimento. Nel CLIL la partecipazione attiva degli studenti alla comunicazione può essere promossa riducendo: Lo student talking time STT. Il teacher talking time TTT. Il wait time. Il supporto linguistico del docente. Il docente deve assicurarsi che la maggior parte dei problemi linguistici che emergono durante la lezione vengano risolti: Entro la fine del percorso CLIL. Autonomamente dagli studenti. Subito dopo la lezione. Al momento. Nel CLIL il contenuto e la lingua devono essere valutati: Congiuntamente. Separatamente. In base ai criteri del Quadro comune europeo di riferimento QCER. Sia separatamente che congiuntamente. La sociolinguistica è una branca: Della filosofia del linguaggio. Della sociologia. Della sociologia del linguaggio. Della linguistica generale. La sociolinguistica è nata: Negli Stati Uniti negli anni Sessanta. In Europa negli anni Ottanta. Negli Stati Uniti negli anni Ottanta. In Europa negli anni Sessanta. Le basi della sociolinguistica sono: La filosofia e la linguistica. La semiotica e la linguistica. La sociologia e la linguistica. La dialettologia e la linguistica. Per Berruto, la sociolinguistica è: Una scienza che studia il comportamento sociolinguistico. Un settore degli studi linguistici. Un settore delle scienze del linguaggio che studia le dimensioni sociali della lingua e del comportamento linguistico. Un settore degli studi linguistici che studia la lingua senza considerarne le dimensioni sociali. Quale affermazione non è esatta: La linguistica generale studia gli universali linguistici. La sociolinguistica studia la diversità e la variazione linguistica. La linguistica generale si occupa del parlante "ideale" laddove la sociolinguistica si occupa di parlanti "reali". La linguistica generale si occupa della diversità linguistica, laddove la sociolinguistica ricerca i tratti universali del linguaggio sociale. La capacità comunicativa: E’ la capacità di utilizzare la lingua a seconda dei contesti comunicativi. Può esserci a prescindere dalla competenza linguistica. E’ un sinonimo di competenza linguistica. Non presuppone la competenza linguistica. La sociolinguistica è affine a molte discipline. Indicare la risposta falsa: Con la linguistica. Con la biologia. Con la dialettologia. Con la creolistica. "La sociolinguistica può essere definita lo studio della lingua in rapporto con la società" secondo: Berruto. Bloomfield. Mioni. Hudson. Per covarianza, Berruto intende: Il variare dei soli fattori extralinguistici. Il variare di fattori linguistici ed extralinguistici ma in momenti diversi. Il variare dei soli fattori linguistici. Il variare di fattori linguistici ed extralinguistici contemporaneamente. Compito del sociolinguista è: Studiare gli universali linguistici. Studiare la variazione linguistica. Studiare i dialetti. Studiare il comportamento sociale. Quale dei seguenti non è un concetto derivato dalla linguistica: Comunità linguistica. Situazione comunicativa. Competenza comunicativa. Repertorio linguistico. La definizione di comunità linguistica secondo cui "ogni aggregato umano caratterizzato da un’interazione regolare e frequente per mezzo di un’insieme condiviso di segni verbali e distinto da altri aggregati simili a causa di differenze significative nell’uso del linguaggio" è di: Berruto. Gumperz. Labov. Bloomfield. Per Berruto, una comunità linguistica è un insieme di persone che condividono: Un insieme di valori. Un insieme di varietà di lingua. Un insieme di atteggiamenti. Un’area geografica. "L’insieme delle risorse linguistiche possedute dai vari membri di una comunità linguistica" costituisce: La competenza linguistica. La comunità linguistica. Il repertorio linguistico. La situazione comunicativa. In una varietà di lingua: Fattori linguistici e fattori extralinguistici co-occorrono secondo regole specifiche. Non esistono fattori extralinguistici. Fattori linguistici e fattori extralinguistici co-occorrono senza regole specifiche. Fattori linguistici e fattori extralinguistici non co-occorrono mai. Si individui l’affermazione giusta. La competenza comunicativa: E’ oggetto della linguistica generale. Indica la capacità di utilizzare la lingua in maniera appropriata rispetto al contesto. E’ correlata agli universali linguistici. Coincide con alla competenza linguistica. Quale dei seguenti non è un concetto derivato dalla sociologia: Rete sociale. Situazione comunicativa. Strato sociale. Competenza comunicativa. La rete sociale è: Un sinonimo di comunità linguistica. Uno strato sociale. Un gruppo effettivamente interagente di parlanti legati tra di loro da vincoli di diversa qualità: amicizia, parentela, vicinato. Un gruppo. Per Labov, la comunità linguistica condivide: Atteggiamenti sociali riguardo alla lingua. Lo strato sociale. L’area geografica. Simboli. E’ una generalizzazione diffusa che le donne: Tendono ad usare maggiormente varietà di prestigio. Tendono ad usare in misura minore varietà di prestigio. Tendono ad usare maggiormente un linguaggio simbolico. Tendono ad usare dialetti. L’oggetto principale di studio della sociolinguistica è: La variazione del repertorio. La variazione diamesica. La variazione diacronica. La variazione interlinguistica. La variazione diacronica è correlata: Alla situazione comunicativa. All’area geografica dei parlanti. Al canale di trasmissione del messaggio. Al tempo. La variazione diatopica è correlata: All’area geografica dei parlanti. Al tempo. Alla situazione comunicativa. A fattori sociali. La variazione diastratica è correlata a: A fattori sociali. Alla situazione comunicativa. All’area geografica dei parlanti. Al canale di trasmissione del messaggio. I parametri della variazione sono definiti tecnicamente: Caratteristiche. Registri. Dimensioni. Fattori. La terminologia relativa alla variazione linguistica si deve a: Berruto. Chomsky. Sobrero. Coseriu. La distinzione tra "registri" e "sottocodici" operata da Berruto attiene alla variazione: Diamesica. Diafasica. Diastratica. Diatopica. Ciascuna dimensione di variazione è: E’ quasi sempre isolata, raramente si intreccia con le altre. Si intreccia sempre con le altre. Si intreccia quasi sempre con tutte le altre, raramente rimane isolata. Sempre isolata dalle altre. Un elemento della lingua che si può manifestare in due o più forme è definito: Una variante. Una variabile. Un continuum. Una varietà. L’asse di variazione formale-informale rappresenta: Un continuum. Una varietà. Una variante. Una variabile. I linguaggi specialistici costituiscono: Una varietà diastratica della lingua. Una varietà diafasica della lingua. Una varietà diamesica della lingua. Una varietà diatopica della lingua. Le lingue speciali costituiscono "una varietà funzionale di una lingua naturale, dipendente da un settore di conoscenze o da una sfera di attività specialistici". E’ una definizione di: Berruto. Sobrero. Cortelazzo. Gotti. La nozione che può consentire l’individuazione di un linguaggio settoriale è quella di: Valore. Variazione. Atteggiamento. Scopo. I linguaggi specialistici: Condividono con la lingua comune solo la pronuncia. Condividono parte del lessico e delle strutture con la lingua comune. Condividono con la lingua comune soltanto il lessico. Sono del tutto diversi dalla lingua comune. Per il principio di economicità, nei testi specialistici si ha: Nominalizzazione del verbo e depotenziamento del verbo. Depotenziamento del verbo. Potenziamento del verbo. Nominalizzazione del verbo. Il lessico dei linguaggi specialistici è caratterizzato da: Monosemia, precisione denotative e connotazione emotiva. Monosemia, precisione denotativa e neutralità emotiva. Polisemia, precisione denotative e connotazione emotiva. Polisemia, precisione denotativa e neutralità emotiva. I prestiti sono: Non possono essere utilizzati nei linguaggi specialistici. Sono raramente utilizzati nei linguaggi specialistici. Uno dei modi principali di formazione del lessico dei linguaggi specialistici. Fanno parte solo della lingua comune. I linguaggi specialistici sono caratterizzati da: Un alto grado di specificità dei contenuti. Nessuna specificità dei contenuti. Un basso grado di specificità dei contenuti. Un medio grado di specificità dei contenuti. Il docente di linguaggi specialistici dovrebbe avere: Una competenza disciplinare e una competenza linguistica. Solo una competenza disciplinare. Solo una competenza linguistica. Una competenza disciplinare e una competenza linguistica di livello A2 del QCER. E’ importante: Proporre agli studenti tutte le tipologie testuali. Proporre solo alcune tipologie testuali. Proporre agli studenti solo una tipologia testuale. Non mostrare alcuna tipologia testuale. La glottodidattica è: Il ramo della linguistica che studia la lingua nell’uso da parte della comunità di parlanti. La disciplina che studia soltanto i processi di insegnamento e apprendimento della lingua materna. La branca della linguistica che studia i processi di insegnamento e apprendimento linguistico. La disciplina che studia i valori e le mete educative. La glottodidattica può essere definita una scienza: Esclusivamente teorica, perché studia approcci, metodi e tecniche dell’apprendimento. Esclusivamente pratica perché è volta alla risoluzione di problemi pratici di apprendimento. Sia pratica che teorica, a carattere interdisciplinare. Non teorica, ma pratica, con carattere interdisciplinare. La lingua materna si definisce: La lingua parlata dalla famiglia materna. Una lingua naturale che viene appresa dall’individuo spontaneamente in età infantile. Una lingua appresa in età adulta nell’ambiente dove la lingua stessa costituisce il mezzo di comunicazione quotidiana ed è parlata come lingua nativa. Una qualsiasi lingua che venga appresa in un secondo momento rispetto alla lingua materna o L1. Per un individuo che ha il tedesco come L1 e si trasferisce a lavorare in Italia, la lingua italiana è: Una lingua che può diventare quella materna. Una lingua che dovrà necessariamente apprendere in contesto d’istruzione formale. Una lingua seconda, che può acquisire per esigenze d’uso nel quotidiano. Una lingua straniera, che ha studiato a scuola. L’acquisizione linguistica, in contesto naturale avviene: Nel caso della L2 e LS. Nel caso della L1, L2 e LS. Nel caso della L1 e LS. Nel caso della L1 e L2. Il caso di un docente francese di chimica che va ad insegnare in Polonia e frequenta un corso serale di lingua polacca è un esempio di: Apprendimento misto di una L2. Apprendimento spontaneo di una L1. Acquisizione naturale di una L1. Apprendimento guidato di una L2. Gli obiettivi di apprendimento linguistico sono: Il risultato delle motivazioni interne ed esterne del soggetto in relazione a ciò che si svolgerà fuori dal contesto classe in ambienti diversi, di tipo professionale o privato. Mete specifiche dell’educazione linguistica, corrispondenti alle quattro valenze fondamentali della competenza linguistica. Specifici dell’istruzione linguistica, circoscritti e direttamente verificabili, e costituisco lo scopo di un preciso atto di istruzione, quali una lezione, o un’unità didattica. Finalità a lungo termine, che permetteranno l’autorealizzazione del soggetto nella sfera cognitiva, affettiva e socio-culturale, ovvero nei suoi rapporti con altre componenti. Socializzazione. Saper riassumere un testo è: Una abilità integrata, trasversale alla scrittura e alla lettura. Una abilità produttiva scritta. Una abilità mista. Una abilità ricettiva scritta. La competenza comunicativa è: La capacità di apprendere la lingua per scopi speciali ed è fondamentale nella metodologia CLIL. La capacità d’uso, ovvero di comprendere e produrre testi adeguati alla situazione, all’ambiente e agli interlocutori. La capacità di riflettere sulla propria cultura, proiettarsi in culture diverse e comprendere e rispettare le diversità. La competenza sull’uso della lingua, detta anche meta-competenza. La competenza interculturale è: La capacità di riflettere sulla propria cultura, proiettarsi in culture diverse e comprendere e rispettare le diversità. La capacità di comprendere testi specifici di arte, letteratura e storia. La capacità di trasportare significati da una lingua all’altra. La conoscenza sugli usi della lingua. La glottodidassi è: La componente pratica della glottodidattica finalizzata all’individuazione di approcci efficaci. La componente pratica della glottodidattica finalizzata alla definizione di metodi, tecniche e tecnologie. La componente teorica della glottodidattica analizza i meccanismi dell’acquisizione linguistica allo scopo di individuare approcci efficaci. Il fondamenti teorico che fornisce indicazioni su come un docente deve operare in classe. Con il termine approccio s’intende: Una teoria glottodidattica che determina i meccanismi di apprendimento spontaneo e guidato. La filosofia di fondo di ogni proposta glottodidattica, che traduce in pratica didattica una teoria esterna alla glottodidattica. Un sistema generato da un metodo, che a sua volta si fonda su una teoria psicologica. L’insieme di attività o esercizi che realizzano in classe le indicazioni del metodo. Un metodo si definisce come: La componente pratica della glottodidattica finalizzata all’individuazione di approcci efficaci. Un insieme chiuso di criteri, procedimenti e attività pedagogiche secondo cui si realizza il processo di insegnamento di una lingua. L’insieme di attività o esercizi che realizzano in classe le indicazioni della teoria psicologica. Una teoria glottodidattica che determina i meccanismi di apprendimento spontaneo e guidato. La differenza tra metodo e approccio risiede nel fatto che: Un approccio è una teoria astratta, mentre un metodo è sicuramente concreto ed efficace. Un metodo è al servizio di uno o più approcci e di una o più teorie. Ogni approccio applica uno o più metodi nella pratica dell’insegnamento. Un metodo applica nell’insegnamento i principi dell’approccio e ogni approccio può generare uno o più metodi. Una tecnica glottodidattica è: Un’attività o un esercizio che realizza in classe le indicazioni del metodo e le finalità dell’approccio. Un insieme di strategie per favorire il processo di insegnamento-apprendimento dell’individuo. Un insieme di esercizi e procedure per la valutazione. Un insieme di criteri, procedimenti e attività pedagogiche secondo cui si realizza il processo di insegnamento di una lingua. Un approccio o un metodo si definisce neo-comportamentista in base alla: Teoria linguistica soggiacente. Strumentazione utilizzata e alla organizzazione dei materiali. Teoria psicologica su cui si fonda. La relazione tra norma e uso della lingua. In relazione alla teoria linguistica sulla quale si basano, distinguiamo approcci: Cognitivisti, neo-comportamentisti, umanistici. Induttivi e deduttivi. Formali, strutturali, generativo-trasformazionali, funzionali. Formali, strutturali, umanistici, funzionali. Un metodo in cui ci si accosta alla lingua nella sua globalità, nel suo uso reale, per poi arrivare alla scoperta delle norme strutturali viene detto: Deduttivo. Pragmatico. Induttivo. Strutturale. Oggigiorno, la glottodidattica tende a: Integrare nozioni, tecniche e strategie mutuate da vari approcci. Prediligere nozioni, tecniche e strategie proprie dell’approccio strutturale-umanistico. Seguire i dettami dell’approccio comunicativo perché sviluppa la competenza comunicativa. Ricercare nuove nozioni, tecniche e strategie per superare i limiti dei vari approcci, soprattutto quelli umanistici. Il ruolo dell’apprendente, anche in base al QCER, è cambiato da quello di: Soggetto passivo che interiorizza schemi e strutture al ruolo di attore protagonista. Modello da imitare a quello di collaboratore attivo nel processo di insegnamento-apprendimento. Modello da imitare a quello di guida e facilitatore. Modello imitante a guida indipendente. Il modello a 5 approcci proposto da Balboni contempla: Approccio formalistico, diretto, strutturale, umanistico-affettivo, integrato. Approccio formalistico, diretto, strutturale, integrato, umanistico-affettivo. Approccio diretto, strutturale, comunicativo, umanistico-affettivo, integrato. Approccio formalistico, diretto, strutturale, comunicativo, umanistico-affettivo. Nell’approccio formalistico, l’obiettivo è: La competenza linguistica, soprattutto scritta. La competenza linguistica, soprattutto orale. La competenza pragmalinguistica, soprattutto orale. La competenza comunicativa, soprattutto scritta. Le tecniche impiegate nel metodo grammaticale-traduttivo sono: Esercizi di comprensione delle regole, dettato, traduzione scritta e dialoghi orali. Attività significative di comprensione di testi autentici e conversazione in contesti reali d’uso. Esercizi di memorizzazione e comprensione delle regole, dettato e traduzione scritta. Esercizi di memorizzazione e comprensione delle regole, dettato, traduzione scritta e dialoghi orali. Le tecniche impiegate nel metodo Berlitzs sono: Conversazioni con il docente madrelingua, dettato e traduzione scritta. Esercizi di comprensione delle regole, dettato, traduzione scritta e dialoghi orali. Conversazioni con il docente madrelingua, drammatizzazioni, uso di immagini e gesti. Esercizi di comprensione delle regole, dettato, conversazioni e traduzione orale. Nell’approccio strutturale, l’obiettivo è: La competenza linguistica orale che risulta dall’interiorizzazione di abitudini verbali. La competenza linguistica orale che risulta dall’interiorizzazione di abitudini verbali attraverso pattern drills. La competenza linguistica scritta, con particolare attenzione alla correttezza formale. La competenza sociopragmatica. Il neo-comportamentismo di Skinner, alla base dell’approccio strutturale, si basa sul processo : Chiamato Language Acquisition Device. La sequenza Stimolo →Risposta →Rinforzo. La sequenza Stimolo →Risposta →Rinforzo e il Language Acquisition Device. La sequenza Prova →Errore →Ripetizione del compito. Nell’approccio comunicativo, il modello di apprendimento è legato a: Bisogni dell’apprendente, competenza linguistica, approccio deduttivo alle strutture linguistiche, comunicazione in contesti costruiti ad hoc. Bisogni dell’apprendente, competenza comunicativa, approccio euristico alle strutture linguistiche, comunicazione in contesti reali d’uso. L’affettività, la relazionalità, le caratteristiche di personalità dell’individuo, la motivazione e l’analisi dei bisogni comunicativi, la rimozione di ansia e competitività. Bisogni dell’apprendente, competenza linguistica, approccio deduttivo alle strutture linguistiche. Le tecniche impiegate nell’approccio comunicativo sono: Esercizi meccanici manipolativi. Attività significative ad esempio, i dialoghi e apprendimento collaborativo. Attività significative da svolgersi come lavoro individuale. Esercizi meccanici, solo di grammatica e traduzione. La cosiddetta "ipotesi del filtro affettivo" di Krashen riguarda il fatto che: L’apprendimento consapevole opera solo come un monitor o un correttore che verifica o ripara l’uscita di quello che è stato acquisito. Le persone possono acquisire un linguaggio migliore da messaggi che sono solo un po’ oltre i loro attuali competenze. Lo stato emotivo del discente può agire come un filtro che impedisce o blocca l’ingresso di input necessari per l’acquisizione. Le strutture grammaticali sono acquisite in un ordine prevedibile e ancora non si sa bene se sia funzionale o meno cercare di impararle in un altro ordine. Il termine "lexical chunks", alla base dell’approccio lessicale, designa: Una qualsiasi coppia o gruppo di suoni che si trovano frequentemente uno accanto all’altro o che comunque sono molto vicini. Collocazioni, parole polifunzionali, verbi frasali e gruppi di suoni. Una coppia o gruppo di parole che si trovano spesso una accanto all’altra o molto vicine, ma non alle collocazioni. Una qualsiasi coppia o gruppo di parole che si trovano frequentemente una accanto all’altra o che comunque sono molto vicine. Una tecnica glottodidattica è: Un insieme di mezzi, materiali, e procedure, per la presentazione ed elaborazione dell’input in coerenza con il metodo o l’approccio. E’ un’attività ludica per lo svolgimento di un dialogo nelle sviluppo delle abilità ricettive, soprattutto nei metodi strutturali. E’ un esercizio di tipo manipolativo che serve a realizzare quello che l’apprendente ha acquisito. E’ la teoria che sta alla base di un approccio, che a sua volta si realizza in un metodo. Rispetto a un esercizio, un’attività, si caratterizza: Per essere ripetitiva e poco motivante e non avere uno scopo comunicativo. Per essere motivante, sebbene non abbia uno scopo comunicativo. Per il fatto che ha uno scopo comunicativo e risulta motivante per gli apprendenti. Per il fatto che è motivante, anche se non ha uno scopo comunicativo. I parametri di valutazione delle tecniche glottodidattiche si misurano secondo le opposizioni: Coerente/non coerente con l’approccio e efficace/inefficace per la riflessione grammaticale. Coerente/non coerente con l’approccio e efficace/inefficace rispetto agli obiettivi. Buona/cattiva in relazione alla capacità di accrescere la motivazione degli studenti. Innovativa/tradizionale e efficace/inefficace rispetto agli obiettivi. La cosiddetta "expectancy grammar" è: La capacità di fare previsioni o anticipare ciò che sta per essere detto o che ci si accinge a leggere. Uno dei fattori dai quali dipende la produzione. L’insieme delle regole che un parlante elabora dopo un periodo di esercitazione per la fissazione. La conoscenza enciclopedica o del mondo condivisa tra i parlanti. Le tecniche per la guida alla comprensione includono: Brainstorming, roleplay, incastro tra paragrafi, incastro tra testi. Brainstorming, incastro tra paragrafi, incastro tra testi, domande solo chiuse. Incastro tra paragrafi, uso della griglia, abbinamento testo-immagine. Transcodificazione, domande aperte, trasformazioni di strutture. Il cloze può definirsi: Una tecnica che consiste nell’inserire le parole mancanti in un testo, in cui si lasciano integre le righe iniziali per una prima contestualizzazione, e poi si elimina una parola in ordine statistico o casuale. Una tecnica in cui, data una domanda o una frase da completare, bisogna scegliere tra una serie di risposte proposte. Una tecnica in cui si ha il passaggio da un codice all’altro; ad esempio, l’apprendente ascolta una serie di indicazioni stradali e traccia un percorso su una mappa fornita. Una tecnica usata sia per la comprensione sia globale che di dettagli, consistente nell’abbinare testi numerati ad immagini contrassegnate da lettere dopo aver ascoltato o letto brevi testi che si riferiscono alle immagini. Nel modello del LAD, la seconda fase di apprendimento delle regole della lingua si ha: La creazione di ipotesi sul funzionamento di quel dato meccanismo attraverso tecniche di natura induttiva. Il reimpiego delle regole spiegate dal docente, prima con esercizi manipolativi, poi con attività comunicative. La riflessione esplicita guidata dal docente. L’individuazione delle strutture, delle regole tecniche: sottolineare, evidenziare, cerchiare, trascrivere. L’attività detta di "classificazione" è: Una tecnica di esclusione che può essere impiegata per l’acquisizione delle regole, simile al riordino. Una tecnica di inclusione che può essere impiegata per l’acquisizione delle regole. Una tecnica di riordino delle regole acquisite durante la spiegazione del docente. Una tecnica per lo sviluppo delle abilità produttive. Le tecniche per lo sviluppo della competenza extralinguistica sono volte: A migliorare la padronanza dei meccanismi fonologici, morfosintattici, lessicali e testuali. A migliorare la padronanza dei processi cognitivi, oltre che linguistici, che sottostanno alle abilità linguistiche. Alla identificazione, riflessione e catalogazione dei segni non verbali nell’atto comunicativo. Al potenziamento della capacità di impiegare la lingua in maniera adeguata al contesto d’uso. Con il termine Education ci riferiamo: All’ Educazione. Al Rapporto Insegnante/Allievo. Ad un processo più complesso che coinvolge l’identità della persona. Al Processo di Insegnamento. Nel metodo di insegnamento “tradizionale”: il docente attua una comunicazione bidirezionale. vige una netta separazione dei ruoli tra docente e discente. il docente attua una comunicazione partecipativa. lo studente interagisce con il docente. Nel nuovo Modello di Insegnamento: il docente progetta il percorso di apprendimento degli studenti, che vi hanno parte attiva e costruttiva. il docente è visto come il depositario assoluto del sapere. il docente attua una comunicazione unidirezionale. il docente è l’unico trasmettitore di conoscenze e solitario attore del processo educativo. Il Manifesto è un: Self Media. Media Impersonale. Media Interpersonale. Pesonal media. I media intervengono nella didattica a vantaggio: dell’insegnamento, dell’apprendimento e della valutazione. solo della valutazione. solo dell’apprendimento. solo dell’insegnamento. Con il termine e-learning si fa riferimento: all’apprendimento attraverso una lezione a distanza. all’insegnamento a distanza. all’apprendimento in aula. all’insegnamento in aula. La formazione in presenza: può essere svolta 24 ore su 24, 7 giorni su 7. può essere svolta solo se si ha un collegamento adsl. è caratterizzata dalla dipendenza spaziotemporale. è caratterizzata dall’indipendenza spazio-temporale. I media sono definiti impersonali quando: sono utilizzati per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio in rete. sono indirizzati a più persone. sono utilizzati da una singola persona. collegano due persone. LIM è l’acronimo di: Lavagna Interattiva Mediale. Lavagna Interattiva Multimediale. Laboratorio Interattivo Multimediale. Libro Interattivo Multimediale. Nell’accezione più comune la LIM è: Un dispositivo elettronico che comprende una superficie interattiva, un proiettore ed un computer. Una lastra rettangolare di legno, ardesia o altro materiale, usata generalmente in aule scolastiche per scriverci sopra. Un dispositivo elettronico che comprende un proiettore collegato ad computer. Un dispositivo elettronico che comprende una superficie interattiva ed un computer. Le superfici interattive per quanto concerne la tecnica di visualizzazione si distinguono in: 2 categorie. 3 categorie. 4 categorie. 6 categorie. Le tipologie di superfici interattive per quanto concerne la tecnica di visualizzazione sono: Frontali e retroproiettate. Superfici retroproiettate, a proiezione frontale, a schermi interattivi. Retroproiettate e a schermi interattivi. A schermi interattivi. Le LIM a schermi interattivi sono: Dei grandi schermi collegati ad un personal computer dotato del software per realizzare i file di presentazione. Degli schermi collegati ad un PC ed un proiettore. Degli e-book, libri in formato elettronico. Dei display "touch screen" con computer incorporato. Nelle lavagne con “retroproiezione” l’immagine proviene: Dalla parte posteriore dello schermo. Dall’alto dello schermo. Dalla parte anteriore dello schermo. Dalla parte laterale dello schermo. Gli strumenti che permettono di scrivere o utilizzare i comandi sullo schermo della LIM sono: Matita elettronica. Telecomando e pennarello. Pennarello e matita. Pennarello, telecomando, tocco della mano e mini schermi wireless. La collocazione ottimale della LIM in classe è: Al muro. Su postazione mobile. Al centro dell’aula. Sulla cattedra. I learning object sono: Percorsi di apprendimento chiusi, definiti da una sezione di spiegazione ed una di verifica. Presentazioni didattiche animate. Video didattici. Percorsi di apprendimento aperti. La LIM può essere utilizzata: Solo attraverso connessione ad internet. Solo off-line. Tramite connessione internet o off-line. Attraverso gps. Gli utenti di una libreria digitale: Hanno accesso ad un numero limitato di informazioni. Non hanno bisogno di spostarsi per accedere alle informazioni, è sufficiente che abbiano una connessione a disposizione. Possono accedere alle informazioni solo in orari stabiliti. Non possono condividere simultaneamente le stesse informazioni. Nel Web Semantico si parla di: Risorse e relazioni. Collegamenti. Documenti. Risorse. Il primo uso del termine “libreria digitale” risale al: 1998. 1995. 1993. 1997. In RDF le informazioni sono esprimibili con asserzioni costituite da: Soggetto. Oggetto. Soggetto, predicato e oggetto. Soggetto e oggetto. Un contenitore di tipo bag è una lista: Di risorse che rappresenta un elenco di alternative al valore singolo di una proprietà. Non ordinata di risorse utilizzata per dichiarare che una proprietà ha valori multipli e che l’ordine con cui questi valori sono inseriti non è rilevante. Ordinata di risorse usata per dichiarare che una proprietà ha valori multipli e che l’ordine dei valori è rilevante. Di risorse che rappresenta un elenco di alternative al valore multiplo di una proprietà. Un contenitore di tipo sequence è una lista: Ordinata di risorse usata per dichiarare che una proprietà ha valori multipli e che l’ordine dei valori è rilevante. Di risorse che rappresenta un elenco di alternative al valore multiplo di una proprietà. Di risorse che rappresenta un elenco di alternative al valore singolo di una proprietà. Non ordinata di risorse utilizzata per dichiarare che una proprietà ha valori multipli e che l’ordine con cui questi valori sono inseriti non è rilevante. Con il termine Top-level ontologies ci riferiamo a: Vocabolario relativo ad un generico task o attività. Concetti molto generali, indipendenti dal dominio. Vocabolario relativo ad un generico dominio. Conoscenza proveniente da domain e task ontologies. Indicare quante versioni esistono dell’ Ontology Web Language OWL: 1. 2. 3. 4. Indicare quale versione dell’ontology Web Language OWL è sintatticamente la più semplice: OWL-Lite. OWL-LIGHT. OWL-Full. OWL-DL. Indicare su quali componenti si basa un’ontologia OWL: Su quella degli individui, quella delle proprietà e quella delle classi. Solo su quella delle classi. Solo su quella delle proprietà. Solo su quella degli individui. L’apprendimento linguistico Integrato è: Un approccio educativo in cui avviene l’integrazione degli alunni. Un approccio educativo con il quale l’insegnamento di una materia avviene in lingua straniera. Un approccio educativo della lingua straniera. Un approccio educativo attraverso il quale si insegnano due o più materia. L’acronimo CLIL significa: Content and Language Integrated Learning. Content and Literature Integrated in Learning. Contenuto del linguaggio Inglese. Content and Linguistics in Learning. Attraverso il metodo CLIL: La lingua è al centro dell’apprendimento. L’alunno non è al centro dell’apprendimento. La lingua non è al centro dell’apprendimento. La materia è insegnata nella lingua madre dell’alunno. Secondo le indicazioni del Curricolo 2012 , l’apprendimento di una seconda lingua permette di: Sviluppare le competenze motorie. Imparare prima. Sviluppare competenze plurilingue e pluriculturali. Superare le prove invalsi. Quale delle seguenti affermazioni non si riferisce al CLIL: Favorisce la student centred lesson. Permette un’educazione interculturale. Stimola la motivazione e l’apprendimento. E’ un approccio poco innovativo e tradizionale. I decreti di attuazione della riforma della scuola secondaria di secondo grado DPR 87/2010, 88/2010 e 89/2010 prevedono l’insegnamento di una disciplina non linguistica in una lingua straniera: Nell’ultimo anno dei Licei, nell’ultimo anno degli Istituti Tecnici, e nell’ultimo anno dei Licei Linguistici. Nell’ultimo anno dei Licei, nell’ultimo anno degli Istituti Tecnici e negli ultimi tre anni dei Licei Linguistici. Nell’ultimo anno dei Licei, negli ultimi tre anni degli Istituti Tecnici, e negli ultimi tre anni dei Licei Linguistici. Negli ultimi tre anni dei Licei, nell’ultimo anno degli Istituti Tecnici, e nell’ultimo anno dei Licei Linguistici. Il CLIL è un approccio didattico: focalizzato esclusivamente sui contenuti. con doppia focalizzazione: sui contenuti e sulla lingua. focalizzato esclusivamente sulla lingua. con doppia focalizzazione: sui contenuti di due discipline didattiche a scelta. A differenza delle metodologie didattiche tradizionali, nel CLIL lo studente: utilizza la lingua mentre impara, e impara la lingua mentre la utilizza. impara la lingua per utilizzarla in seguito. impara la lingua in un contesto comunicativo artificiale. impara la lingua automaticamente. La natura topic-focused del CLIL implica che: Ogni unità deve essere incentrata su più argomenti. ogni unità deve essere incentrata su un singolo argomento. L’apprendimento della materia e della lingua sono inscindibili. Gli argomenti possono essere scelti liberamente dal docente. Il trittico linguistico del CLIL comprende: La L1, la L2 e la lingua straniera veicolare LSV. La lingua di apprendimento, la lingua nell’apprendimento e la lingua attraverso l’apprendimento. La microlingua, la lingua straniera e la lingua franca. La lingua di apprendimento, la lingua per l’apprendimento e la lingua attraverso l’apprendimento. Quale affermazione non è esatta: La linguistica generale si occupa della diversità linguistica, laddove la sociolinguistica ricerca i tratti universali del linguaggio sociale. La linguistica generale studia gli universali linguistici. La sociolinguistica studia la diversità e la variazione linguistica. La linguistica generale si occupa del parlante "ideale" laddove la sociolinguistica si occupa di parlanti "reali". Ciascuna dimensione di variazione è¨: Sempre isolata dalle altre. E’ quasi sempre isolata, raramente si intreccia con le altre. Si intreccia quasi sempre con tutte le altre, raramente rimane isolata. Si intreccia sempre con le altre. I linguaggi specialistici: Condividono con la lingua comune soltanto il lessico. Condividono parte del lessico e delle strutture con la lingua comune. Sono del tutto diversi dalla lingua comune. Condividono con la lingua comune solo la pronuncia. Per il principio di economicità , nei testi specialistici si ha: Nominalizzazione del verbo. Depotenziamento del verbo. Potenziamento del verbo. Nominalizzazione del verbo e depotenziamento del verbo. I linguaggi specialistici sono caratterizzati da: Nessuna specificità dei contenuti. Un alto grado di specificità dei contenuti. Un basso grado di specificità dei contenuti. Un medio grado di specificità dei contenuti. La glottodidattica è: Il ramo della linguistica che studia la lingua nell’uso da parte della comunità di parlanti. La disciplina che studia soltanto i processi di insegnamento e apprendimento della lingua materna. La disciplina che studia i valori e le mete educative. La branca della linguistica che studia i processi di insegnamento e apprendimento linguistico. La glottodidattica può essere definita una scienza: Esclusivamente pratica perché è volta alla risoluzione di problemi pratici di apprendimento. Esclusivamente teorica, perché studia approcci, metodi e tecniche dell’apprendimento. Non teorica, ma pratica, con carattere interdisciplinare. Sia pratica che teorica, a carattere interdisciplinare. L’acquisizione linguistica, in contesto naturale avviene: Nel caso della L1 e L2. Nel caso della L1 e LS. Nel caso della L1, L2 e LS. Nel caso della L2 e LS. La competenza comunicativa è: La competenza sull’uso della lingua, detta anche meta-competenza. La capacità di apprendere la lingua per scopi speciali ed è fondamentale nella metodologia CLIL. La capacità di riflettere sulla propria cultura, proiettarsi in culture diverse e comprendere e rispettare le diversità. La capacità d’uso, ovvero di comprendere e produrre testi adeguati alla situazione, all ambiente e agli interlocutori. Con il termine approccio s’intende: L’insieme di attività o esercizi che realizzano in classe le indicazioni del metodo. una teoria esterna alla glottodidattica. Un sistema generato da un metodo, che a sua volta si fonda su una teoria psicologica. La filosofia di fondo di ogni proposta glottodidattica, che traduce in pratica didattica. Un metodo si definisce come: Un insieme chiuso di criteri, procedimenti e attività pedagogiche secondo cui si realizza il processo di insegnamento di una lingua. L’insieme di attività o esercizi che realizzano in classe le indicazioni della teoria psicologica. La componente pratica della glottodidattica finalizzata all’individuazione di approcci efficaci. Una teoria glottodidattica che determina i meccanismi di apprendimento spontaneo e guidato. Un approccio o un metodo si definisce neo-comportamentista in base alla: Teoria psicologica su cui si fonda. Strumentazione utilizzata e alla organizzazione dei materiali. La relazione tra norma e uso della lingua. Teoria linguistica soggiacente. In relazione alla teoria linguistica sulla quale si basano, distinguiamo approcci: Induttivi e deduttivi. Cognitivisti, neo-comportamentisti, umanistici. Formali, strutturali, generativo-trasformazionali, funzionali. Formali, strutturali, umanistici, funzionali. Il ruolo dell’apprendente, anche in base al QCER, è cambiato da quello di: Modello da imitare a quello di guida e facilitatore. Soggetto passivo che interiorizza schemi e strutture al ruolo di attore protagonista. Modello imitante a guida indipendente. Modello da imitare a quello di collaboratore attivo nel processo di insegnamento-apprendimento. Il modello a 5 approcci proposto da Balboni contempla: Approccio formalistico, diretto, strutturale, integrato, umanistico-affettivo. Approccio formalistico, diretto, strutturale, umanistico-affettivo, integrato. Approccio diretto, strutturale, comunicativo, umanistico-affettivo, integrato. Approccio formalistico, diretto, strutturale, comunicativo, umanistico-affettivo. Le tecniche impiegate nel metodo Berlitzs sono: Conversazioni con il docente madrelingua, drammatizzazioni, uso di immagini e gesti. Conversazioni con il docente madrelingua, dettato e traduzione scritta. Esercizi di comprensione delle regole, dettato, traduzione scritta e dialoghi orali. Esercizi di comprensione delle regole, dettato, conversazioni e traduzione orale. Nell’approccio strutturale, l’obiettivo è: La competenza linguistica orale che risulta dall’interiorizzazione di abitudini verbali attraverso pattern drills. La competenza linguistica scritta, con particolare attenzione alla correttezza formale. La competenza linguistica orale che risulta dall’interiorizzazione di abitudini verbali. La competenza sociopragmatica. Le tecniche impiegate nell’approccio comunicativo sono: Esercizi meccanici manipolativi. Esercizi meccanici, solo di grammatica e traduzione. Attività significative ad esempio, i dialoghi e apprendimento collaborativo. Attività significative da svolgersi come lavoro individuale. Señale cuál de las siguientes opciones no es una iniciativa llevada a cabo por la Comisión Europea con el objetivo de impulsar una sociedad multilingüe: el Libro Blanco sobre la educación y la formación. la comunicación "Una nueva estrategia marco para el multilingüismo". el Plan de Acción para promover el aprendizaje de lenguas y la diversidad lingüística. el aprendizaje permanente de lenguas. Documento en el que se presenta la propuesta de formar a los ciudadanos europeos para que sean capaces de hablar dos idiomas extranjeros: el Libro Blanco sobre la educación y la formación. la comunicación "Una nueva estrategia marco para el multilingüismo". el Plan de Acción para promover el aprendizaje de lenguas y la diversidad lingüística. el Programa de aprendizaje permanente 2007-2013. Señale la respuesta correcta con respecto a la situación multilingüe de Europa: en la Unión Europea no conviven alfabetos diferentes. la importancia de promover una sociedad multilingüe es puramente económica. el multilingüismo mejora tanto la competitividad económica como la capacidad de empleo y de movilidad de los ciudadanos. fomentando el aprendizaje de idiomas extranjeros la situación laboral de los ciudadanos europeos no varía. En Italia, se lleva a cabo la reorganización de la instrucción con respecto a la enseñanza de las lenguas extranjeras mediante: la Buona Scuola. ley 53/2003. ley 107/2015. piano per la formazione dei docenti 2016-2019. Para la Comisión Europea: en Italia se debe impartir una asignatura no lingüística en LE el tercer año de estudio en los institutos lingüísticos. el multilingüismo se relaciona solamente con la capacidad de hablar en más de un idioma. el multilingüismo hace referencia a la capacidad de hablar más de un idioma, pero también a la convivencia de varias comunidades lingüísticas en una zona geográfica. no es necesario promover un clima idóneo para alcanzar la expresión plena de todas las lenguas. Según la Comisión Europea: no en muchos países la mitad de los niños de primaria aprenden un idioma extranjero. el aprendizaje de idiomas a una edad temprana siempre es ventajoso. las ventajas del aprendizaje de idiomas a temprana edad no se ven perjudicadas en base a la ratio de la clase. en el contexto en el que tiene lugar el aprendizaje de L2 a edad temprana tiene que cumplirse una serie de requisitos para que resulte mayormente beneficioso. El enfoque AICLE: no responde a los objetivos de la Comisión Europea. facilita la implementación de una segunda y una tercera lengua en el currículo de los sistemas educativos. introduce al alunmo en una situación de inmersión lingüística. no proporciona ninguna ventaja para el alumnado con respecto al tiempo de exposición a una lengua extranjera. Señale cuál de las siguientes opciones no se encuentra entre los descriptores del potencial de AICLE indicados por Muñoz: el aprendizaje se da en un clima relativamente relajado. la calidad de la enseñanza de la L2 se beneficia gracias al trabajo colaborativo entre docentes. en la clase AICLE se potencia la fluidez, frente a la corrección grmatical de la clase tradicional. aumenta el nivel de comunicación entre los agentes del proceso de enseñanza-aprendizaje. En Italia: se imparte una única materia no lingüística en L2 tanto en institutos técnicos como lingüísticos. se imparten dos materias no lingüísticas en L2 tanto en institutos técnicos como lingüísticos. en los institutos lingüísticos se imparten un total de dos materias no lingüísticas en LE/L2 a partir del cuarto año. en los institutos técnicos se imparten un total de dos materias no lingüísticas en LE/L2 a partir del cuarto año. Comparando los sistemas educativos italiano y español: en Italia se imparte una única materia no lingüística durante todo el ciclo de Educación Secundaria Obligatoria tanto en los institutos técnicos como lingüísticos. solamente en los institutos técnicos italianos se imparte una sola materia no lingüística en el año que equivale al último de la ESO en España. solamente en los institutos lingüísticos italianos se imparte una sola materia no lingüística en el año que equivale al último de la ESO en España. en Italia se imparten dos materias no lingüística durante todo el ciclo de Educación Secundaria Obligatoria tanto en los institutos técnicos como lingüísticos. Señale la opción correcta: el término CLIL fue acuñado a mediados de los 80. AICLE significa Aprendizaje Integral de Contenidos en Lengua Extranjera. según el Instituto Cervantes el estudio de una asignatura del currículo en L2 no es compatible con la existencia de asignaturas específicas de ese idioma extranjero en el mismo currículo. según el Instituto Cervantes nos encontramos ante un caso de inmersión lingüística cuando más de la mitad de las materias se imparten en una lengua extranjera. Determina el tipo de lenguaje que se necesita aprender en la clase AICLE: la L2. la materia. la mayor importancia de la fluidez frente a la "pérdida" de valor de los aspectos gramaticales. el aprendizaje colaborativo. Asocia la opción correcta al profesor de L2: lenguaje académico. contenidos. BICS. CALP. Asocia la opción correcta al profesor de la materia: lenguaje cotidiano. lenguaje del aula. BICS. CALP. Según Cummins: las destrezas lingüísticas son cuatro: leer, escribir, hablar y escuchar. el lenguaje se divide dos grupos: el de la lengua conversacional y el del lenguaje académico. el enfoque AICLE es una versión elaborada del aprendizaje mediante el estudio de materias. el andamiaje es fundamental. Según el Instituto Cervantes: el lenguaje académico no es un elemento diferenciador de la clase AICLE. el lenguaje se divide dos grupos: el de la lengua conversacional y el del lenguaje académico. el enfoque AICLE es una versión elaborada del aprendizaje mediante el estudio de materias. el andamiaje es fundamental. En el enfoque AICLE: el lenguaje académico es un elemento diferenciador con respecto a la clase de L2. la lengua como tal carece de importancia. la colaboración docente es prescindible. se lleva a cabo la identificación del lenguaje académico y espacífico una vez finalizada la tarea. La teoría del andamiaje de Vigostky: se relaciona con los problemas que el alumno puede resolver de manera autónoma. se relaciona con los problemas que el alumno no consigue resolver aún contando con ayuda. se relaciona con los problemas que el alumno consigue resolver si se le proporciona la ayuda adecuada. la teoría del andamiaje no es de Vigostky. Los gráficos y las tablas organizativas para completar son ejemplos de: andamiaje de recepción. andamiaje de transformación. andamiaje de producción. no es un ejemplo de andamiaje. Un guion de escritura es un ejemplo de: andamiaje de recepción. andamiaje de transformación. andamiaje de producción. no es un ejemplo de andamiaje. Señale cuál de las siguientes opciones representa tanto las 4 Cs del currículo de Doyle como las dimensiones AICLE: comunicación y contenido. conocimiento y cultura. contenido y conocimiento. contenido y cultura. Se relaciona con la incorporación del desarrollo de las destrezas cognitivas mediante la realización de tareas que favorecen la construcción de un aprendizaje significativo: conocimiento. contenido. comunicación. cultura. Dimensión que prepara para la internacionalización, especialmente a nivel europeo: dimensión de la integración. dimensión de la cultura. dimensión del entorno. dimensión de la lengua. Dimensión que optimiza la relación entre contenidos y lengua meta: dimensión del aprendizaje. dimensión de la cultura. dimensión del contenido. dimensión de la integración. Señale cuál de las siguientes opciones no se encuentra entre los aspectos que caracterizan el enfoque AICLE: flexibilidad. autonomía. homogeneidad de recursos. interacción. Señale cuál de las siguientes opciones no representa una estrategia facilitadora con el fin de favorecer la comprensión del contenido: uso de diagramas. usar textos en L2 destinados a estudiantes nativos de menor edad. realizar tareas de comprensión. utilizar siempre la lengua meta. Indique la actividad de recepción: reorganización de imágenes. realizar una búsqueda guiada. terminar oraciones. responder a preguntas de comprensión lectora. Indique la tarea de producción: analizar un tema. proponer una solución. contrastar información. recopilar información. La dimensión del aprendizaje: introduce terminología temática específica en la lengua meta. promueve intereses y actitudes plurilingües. diversifica los métodos y formas de aprender en el aula. atiende a la diversidad de necesidades y objetivos educativos. La dimensión del contenido: introduce terminología temática específica en la lengua meta. mejora la competencia general en lengua meta. introduce una nueva lengua meta. optimiza la relación entre contenidos y lengua meta. Está permitida la reproducción digital de un _______ de una obra para su uso educativo: 20%. 30%. 10%. 15%. Los Recursos Educativos Abiertos: es una expresión acuñada en el año 2000 por la ONU. pueden ser utilizados solamente por docentes. pueden ser utilizados solamente por estudiantes. son publicados bajo una licencia abierta. Grupo de licencias cuyo objetivo es liberar el contenido de cualquier tipo de obra permitiendo su uso, modificación y distribución: Copyleft. Creative Commons. REA. Free Software Foundation. En el control de calidad de un recurso, los metadatos forman parte de la categoría: accesibilidad. calidad técnica. usabilidad pedagógica. calidad del diseño. Hay _____ diferentes tipos de lincencias Creative Commons: 5. 6. 7. 8. Señale el intruso: en el diseño de material AICLE hay que tener en cuenta ocho aspectos. en el diseño de material AICLE es importante dar priorizar al uso de apoyo gráfico. la tarea final no tendrá en cuenta el proceso anterior llevado a cabo por el alumno. es recomendable prever la organización de los alumnos (por ejemplo, grupos o parejas). En el control de calidad de un recurso, la distribución del espacio de cada una de las destrezas responde a la categoría de: calidad de contenido. motivación. usabilidad pedagógica. calidad del diseño. La categoría que valora la posibilidad de realizar una autoevaluación por parte del alumno es: calidad de contenido. motivación. usabilidad pedagógica. calidad del diseño. En el proceso de diseño de actividades o de una secuencia AICLE, los procesos cognitivos: determinan la lengua necesaria para trabajar el contenido. determinan los objetivos del proyecto. determinan las herramientas de evaluación. están directamente relacionados con las actividades y tareas. Una buena opción para realizar una WebQuest es: Wordpress. Zunal. Wix. Quizlet. The dual focused aim of CLIL is: Learning of content and the simultaneous learning of a foreign language. Learning of content and history. Dual citizenship for students. Learning about subjects and integration. The equilibrium between content and language learning is: Non-language content is taught in the native language (L1)and L2 is developed the same way. Non-language content is developed through the L2 and the L2 is developed through the non-language content. Non-lnaguage content and L2 are taught separately. L2 is developed through the non-language content. Among the advantages of using CLIL are: Less exposure to L2 and more learning of the subject. Language learning as a subject and focus on form. More exposure to L2 and more communicative language teaching. Language learning through translation and reading. Choose the communication strategies that should be used to help students during a CLIL lesson: Translation and reformulation. Reformulation, simplification and exemplification. Translanguaging, translating and simplification. Translation and exemplification. Plurilinguism in Europe aims at : Integrating political systems. Consolidating the Monarchy and integration among citizens. Economic cohesion, consolidating jobs and integration among political systems. Integration among citizens, consolidating democracy and social cohesion. In adopting the CLIL approach there will be both: Elements of subject teaching and language teaching. Elements of subject teaching and history. Old methodologies and integration. Content and translation. In order to carry out cross curricular projects: Coordination amongst teachers and students is required. It is necessary to allow students to plan projects. Coordination amongst subject teacher and language teacher is required. Students will define learning outcomes. The 4 Cs are: Content, communication, cognition and culture. Content , communication, curriculum and coordination. Communication, cognition, culture and coordination. Content, communication, cross curriculum and CLIL. In the 4Cs framework Communication entails: Self and other awareness/citizenship. Engagement: thinking and understanding. Interaction, using language to learn. Progression in knowledge. Cognition means: Challenging the learners to think in a higher thinking order. Going beyond the grammar system. The starting point of the planning process. Discovering different cultures and perspectives. The suggested strategies to resort to are a total of. 4. 5. 3. 6. According to the Higher thinking order theory, classwork needs to be designed to : Trigger communication. Trigger both higher thinking skills and lead to authentic communication. Trigger skills such as remembering and memorising. Trigger both authentic input and scaffolding. Higher order thinking skills are: Remembering and applying. Analysing, evaluating and creating. Remembering, understanding and applying. Applying, analysing and evaluating. Creating means: Putting informtion together in an innovative way. Making judgements based on a set of guidelines. Using the knowledge gained in new ways. Making sense of what you have learnt. Analysing means: Putting informtion together in an innovative way. Using the knowledge gained in new ways. Making sense of what you have learnt. Breaking the concepts into parts and understanding how each part is related to another. |