Dinamiche relazionali e rischio ev
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Título del Test:![]() Dinamiche relazionali e rischio ev Descripción: Dinamiche relazionali |




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Il modello processuale di Belsky: Studia le caratteristiche del burnout degli operatori di tutela. Studia la transizione alla genitorialità. Studia gli stili educativi. Studia le modalità di parenting. 02. Il modello processuale di Belsky: Individua 3 fattori determinanti la transizione alla genitorialità. Lavora secondo una prospettiva ecologica. E' un modello innovativo degli ultimi anni. solo due risposte sono corrette. 03. La ricerca negli ultimi 25 anni: Considera la psicopatologia dello sviluppo principalmente in termini interattivo-relazionali. Considera la psicopatologia dello sviluppo in terminisia interattivo-relazionali che intrapsichici. Considera la psicopatologia dello sviluppo solo termini interattivo-relazionali. Non considera la psicopatologia dello sviluppo in termini interattivo-relazionali. 04. Cosa significa che la patologia nello sviluppo è espressione del fallimento relazionale?. Che è trascurabile parlare di funzione genitoriale. Che il modello intrapsichico ha fallito. nessuna delle risposte è corretta. Che la qualità relazioni costituiscono un fattore predominante della psicopatologia dello sviluppo. 05. La funzione genitoriale: E' primario fattore di impatto nello sviluppo della prol. Assume primaria importanza nella qualità delle interazioni delle relazioni precoci. tutte le risposte sono corrette. A seconda della competenza con cui viene esercitata può avere effetti ad attivi e funzionali o disadattivi e psicopatologici. 06. La funzione genitoriale NON individua: Fattori che influenzano lo svolgimento della funzione genitoriale. Caratteristiche della genitorialità. Caratteristiche e specificità del bambino. Percorsi di sviluppo della funzione genitoriale nell’infanzia del soggetto. 07. Gli interventi sulla salute mentale infantile a seguito di diagnosi di patologia legata ad aspetti relazionali: Sono focalizzati sulle relazioni e l’esperienza emotiva dei bambini. Sono incentrati su modelli di regolazione della rabbia. Sono terapie lunghe. Sono incentratisugli aspetti comunicativi e linguistici. 08. Quale sistema di classificazione tiene conto del modello relazionale?. DSM. ICD10. PMD. APA. 09. Quali sono le variabili interdipendenti considerate dal modello processuale di Belsky?. Individuali, di coppia, sociali. Personologiche, intrapsichiche, identitarie. Familiari, lavorative, economiche. nessuna delle risposte è corretta. 10. La funzione genitoriale: E' indipendente e dinamica. Si focalizza sulla cura fisica del bambino. E' unicamente legata alla generatività biologic. Consiste nel comprendere i bisogni dell’altro. 01. I sottoinsiemi della famiglia concepita “come insieme strutturato e gerarchico” sono: La diade madre- bambino. La coppia e la prole. La coniugalità, la genitorialità e la cogenitorialità. La triade madre-padre-bambino. 02. La coniugalità è: Il rapporto tra partner. nessuna risposta è corretta. Il rapporto di ciascun genitore con il figlio. Il rapporto tra genitori. 03. La valutazione delle interazioni adulto-bambino nella funzione genitoriale si effettua con: Test e reattivi in batteria. Anamnesi prossima e remota. Strumenti e metodi osservativi. Colloqui, interviste e questionari. 04. La valutazione delle rappresentazioni nella funzione genitoriale si effettua con: Strumenti e metodi osservativi. Anamnesi prossima e remota. Test e reattivi in batteria. Colloqui, interviste e questionari. 05. Come può essere concettualizzata la funzione genitoriale?. Insieme di vissuti ed esperienze da figlio a genitore. nessuna risposta è corretta. Insieme di rappresentazioni e interazioni adulto-bambino. Insieme di cure e capacità di mentalizzazione. 06. In quali casi la funzione genitoriale necessita di essere analizzata per la valutazione delle competenze?. Stati di trascuratezza e abbandono. Separazioni conflittuali. Affidamento figli minori. tutte le risposte sono vere. 07. La genitorialità è: Il rapporto tra genitori. Il rapporto fra i partner come genitori. Il rapporto di ciascun genitore con il figlio. Il rapporto tra partner. 08. La cogenitorialità è: nessuna risposta è corretta. Il rapporto tra partner come genitori. Il rapporto tra partner. Il rapporto di ciascun genitore con il figlio. 09. Nella genitorialità come funzione triadica: Coopera allo scopo di costruire l’interazione che consente la creazione di specifici pattern interattivi familiari. Non è riconducibile alla somma dei singoli sistemi diadici. La triade è considerata come sistema primario nello sviluppo del bambino. tutte le risposte sono corrette. 10. La genitorialità come funzione diadica riguarda: La diade madre-bambino. sistemi diadici madre-bambino, padre-bambino presisingolarmente. La cosiddetta “diade evoluta”. La diade padre-bambino. 01. Cosa si intende per patto di fiducia in una coppia: L'esclusività del legame di coppia a prescindere dall’amore. Un legame relazionale costituito da intimità e impegno. L'accettazione incondizionata dell’altro a discapito dise stessi. L'idealizzazione dell’altro come partner ideale. 02. Secondo una concezione processuale, quali sono le fasi del legame di coppia?. Stabilità, innamoramento, scelta, ricerca. Ricerca, scelta, stabilità, innamoramento. Ricerca, scelta, innamoramento, stabilità. Innamoramento, scelta, stabilità. 03. Quali sono le tre componenti del modello trifasico di Sternberg?. Ricerca, scelta, amore. Scelta, innamoramento, stabilità. Attrattiva, esclusività, patto fiduciario. Passione, intimità, impegno. 04. Qual è la funzione dello stabilirsi del legame di coppia?. nessuna risposta è corretta. Affettivo-sociale di tipo realizzativo. Biologica evoluzionistica di tipo procreativo. solo due risposte sono corrette. 05. Cosa si in tende per intimità di coppia?. Il mutuo aiuto. La passione erotica. La dimensione emotiva affettiva che si concretizza nella libertà di espressione reciproca con l’aspettativa di trovare comprensione empatica e sostegno nel partner. Le tenerezze scambiate nel legame. 06. Il “patto segreto” di coppia è: La dimensione implicita inconsapevole. La dimensione implicita consapevole. La dimensione esplicita consapevole. La dimensione esplicita inconsapevole. 07. Il patto dichiarato di coppia è: La dimensione esplicita consapevole. La dimensione esplicita inconsapevole. La dimensione implicita inconsapevole. La dimensione implicita consapevole. 08. Cosa sono i compiti di sviluppo di Scabini: Compiti evolutivi della coppia genitoriale. Compiti evolutivi del bambino. Compiti evolutivi del bambino. nessuna risposta è corretta. 09. Il patto di coppia è metaforicamente paragonato a: Un castello. Una montagna. Un iceberg. Un albero. 01. Quale tra i seguenti NON è un fattore determinante la qualità del legame di coppia?. Stile di attaccamento. Sessualità. Credenza relativa a ruolo. Motivi economici. 02. Quale tra i seguenti NON è un fattore determinante la stabilità del legame di coppia?. Adattabilità al cambiamento. Coesione della relazion. Valori morali o religios. Intimità. 03. Individua la risposta SCORRETTA sulla soddisfazione di coppia: Ha un calo nel periodo vicino al matrimonio. La nascita dei figli ha funzione stressogena. Ha un lento declino negli annisuccessivi al matrimonio. Migliora con l’uscita di casa dei figli. 04. Quali sono le nuove sfide che le coppie moderne devono affrontare?. Eterogamia dei legami. Rifiuto dei ruoli di genere tradizionali. tutte le risposte sono corrette. Nuovi modelli di coppia e familiari. 05. Quali sono i fattori in grado di controbilanciare gli aspetti negativi delle minacce alla qualità e stabilità del legame di coppia?. Aumento della comunicazione tra partner. nessuna delle risposte è corretta. Riduzione dell’intimità a favore dell’extimità. Esclusione dell’uomo nel contesto di cura. 06. Il primo a parlare di cogenitorialità come funzionamento familiare adattivo fu: Bowen. Jackson. Haley. Minuchin. 07. La cogenitorialità è un costrutto che si esercita: Dalla nascita del figlio. Dalla propria nascita. Dalla gravidanza. nessuna delle risposte è corretta. 08. "L'accordo e sostegno reciproco che si viene ad instaurare nell’affrontare le responsabilità derivanti dall’assunzione del nuovo ruolo genitoriale che una coppia deve agire” è la definizione di. Corresponsabilità. Coniugalità. Cogenitorialità. Coordinamento genitoriale. 09. Quale tra i seguenti NON è una dimensione fondamentale della cogenitorialità: Antagonismo. Intimità. Solidarietà. Impegno reciproco. 10. La qualità nella relazione di coppia: E' costituita da fattori di tipo cognitivo-affettivo, aspetti interattivi e processi interpersonali. E' indice di soddisfazione relazionale. tutte le risposte sono corrette. Influenza il benessere individuale. 01. Il coinvolgimento paterno nelle cure dei figli impatta sullo sviluppo evolutivo?. Negativamente. Positivamente. Non ci sono sufficienti dati per esprimersi. Positivamente nella cultura americana, non in modo significativo nella cultura occidentale. 02. Il nuovo modello multicausale che importanza da ai genitori?. Non differenzia madre o padre, ma parla di caregiver. Privilegia il ruolo del padre. Privilegia il ruolo della famiglia allargata. Privilegia il ruolo della madre. 142. Quale delle seguenti affermazioni NON è corretta parlando di supervisione come strumento di intervento nel burn out?. la supervisione aiuta l'operatore a legittimare il proprio intervento e il proprio ruolo. la supervisione aiuta l'operatore a compiere riflessioni critiche sulle proprie azioni, sui processi, sulle persone e sul contesto. la supervisione serve per avere indicazioni su come comportarsi. la supervisione è proposta sia come aiuto nella gestione dei casi particolarmente difficili, sia come strumento per aumentare le competenze professionali. 03. Il sostegno percepito nella transizione alla genitorialità può essere definito: nessuna delle risposte è corretta. Un metacostrutto costituito da aspetti oggettivi e soggettivi. Come la struttura formata dalle relazioni interpersonali all’interno delle quali il supporto sociale viene fornito e percepito. La credenza individuale che si possa ottenere aiuto o empatia quando se ne ha bisogno. 04. Il supporto sociale nella transizione alla genitorialità può essere definito: La la struttura formata dalle relazioni interpersonali all’interno delle quali il supporto sociale viene fornito e percepit. La credenza individuale che si possa ottenere aiuto o empatia quando se ne ha bisogno. Un metacostrutto costituito da aspetti oggettivi e soggettivi. nessuna delle risposte è corretta. 05. La rete sociale nella transizione alla genitorialità può essere definita: nessuna delle risposte è corretta. Un metacostrutto costituito da aspetti oggettivi e soggettivi. Come la struttura formata dalle relazioni interpersonali all’interno delle quali il supporto sociale viene fornito e percepito. La credenza individuale che si possa ottenere aiuto o empatia quando se ne ha bisogno. 06. La transizione alla genitorialità: tutte le risposte sono corrette. Viene tradizionalmente rappresentato come una “luna di miele”, ma erroneamente. Può essere superato grazie al sostegno sociale e il supporto reciproco di coppia. Costituisce un momento di crisi personale e di coppia. 07. Quale tra queste abilità NON è una forma di partecipazione del padre verso i figli: Attendibilità. Responsabilità. Accessibilità. Impegno. 08. Il progressivo coinvolgimento del padre nella relazione di cura: Si apprezza grazie al diffondersi dei modelli a “doppia carriera”. Si associa ad un diminuito desiderio di paternità ma a nuove esigenze delle madri. E' ormai totalmente affermato. Risente positivamente di una generazione che ha avuto padri fortemente presenti. 09. Il ruolo tradizionale del padre è associato a: tutte le risposte sono corrette. Autorità e normatività. Disciplina. Sostentamentoeconomico e sicurezza familiare. 01. Genitori con alto controllo sui figli, punitivi, direttivi e che ne limitano l’autonomia, esercitano uno stile educativo genitoriale: Autoritario. nessuna delle risposte è corretta. Autorevole. Permissivo. 02. Il Material caregiving di Bornstein attiene: Le esigenze del bambino relative alla sfera affettiva e degli scambi interpersonali. Le esigenze del bambino relative alla sfera fisica. Le modalità con cui i genitori strutturano il mondo fisico del bambino (ambiente ed esperienze). Le modalità con cui i genitori stimolano il figlio a comprendere il proprio ambiente. 03. Il Nurturant caregiving di Bornstein attiene: Le modalità con cui i genitori stimolano il figlio a comprendere il proprio ambiente. Le esigenze del bambino relative alla sfera affettiva e degli scambi interpersonali. Le esigenze del bambino relative alla sfera fisica. Le modalità con cui i genitori strutturano il mondo fisico del bambino (ambiente ed esperienze). 04. Il parenting: E'solo un aspetto delle competenze genitoriali. E' la capacità di un genitore di soddisfare i bisogni fondamentali del proprio figlio. tutte le risposte sono corrette. Ha conseguenze significative sul tipo di relazione che si crea con il figlio e sul suo sviluppo. 05. Le principali caratteristiche del parenting sono: Responsività e capacità di porre i limiti. Disciplina e lascività. Autorità e normatività. Sensibilità e autorità. 06. Il Social caregiving di Bornstein attiene: Le esigenze del bambino relative alla sfera fisica. Le modalità con cui i genitori stimolano il figlio a comprendere il proprio ambiente. Le modalità con cui i genitori strutturano il mondo fisico del bambino (ambiente ed esperienze). esigenze del bambino relative alla sfera affettiva e degli scambi interpersonali. 07. Il Didacting caregiving di Bornstein attiene: Le esigenze del bambino relative alla sfera affettiva e degli scambi interpersonali. Le modalità con cui i genitori stimolano il figlio a comprendere il proprio ambiente. Le modalità con cui i genitori strutturano il mondo fisico del bambino (ambiente ed esperienze). Le esigenze del bambino relative alla sfera fisica. 08. Seriedi comportamenti ed interazioni tra genitore bambino relativamente stabili in diversi situazioni, è la definizione di: Funzione genitoriale. Responsabilità genitoriale. Stile educativo. Pratica genitoriale. 09. Un insieme di comportamenti orientati ad ottenere risultati specifici da parte di un genitore verso un figlio è la definizione di: Stile educativo. Funzione genitoriale. Pratica genitoriale. Responsabilità genitoriale. 01. I bambini di genitori trascuranti e rifiutanti: Dipendenti e socialmente incompetenti con comportamenti antisociali aggressivi con i coetanei. Impegnati, riflessivi, con buoni livelli di autostima. Demotivati, privi di obiettivi, irresponsabili. Immaturi, poveri di competenze sia sul piano cognitivo che soci. 02. I genitori che si pongono in modo non ricettivo né esigente, disimpegnato sia sul profilo del calore che sulla permissività e severità sul, piano educativo, definiscono uno stile genitoriale: Trascurante e di rifiuto. Permissivo. Autoritario. Autorevole. 03. Come viene definito il quarto stile genitoriale individuato da Maccoby e Martin?. Lascivo e reticente. Permissivo rifiutante. nessuna delle risposte è corretta. Trascurante e di rifiuto. 04. Le dimensioni fondamentali per definire gli stili genitoriali di Maccoby e Martin sono: Autorità/normatività, accettazione/ostilità. Accettazione/ostilità, permissività/ostilità. Sensibilità/autorità, accettazione/ostilità. Autorità/normatività, permissività/severità. 05. Lo stile educativo di Hoffman agito attraverso il potere fisico e le privazioni di oggetti, per mezzo del controllo autoritario e la forza è definito: Costrittivo basato sulla sottrazione dell’affetto. Costrittivo basato sulle punizioni. Induttivo razionale. Induttivo empatico-emotivo. 06. Lo stile educativo di Hoffman agito stimolando il dialogo centrato sulla comprensione dei sentimenti altrui e sulla vicinanza è definito: Costrittivo basato sulle punizioni. Induttivo empatico-emotivo. Costrittivo basato sulla sottrazione dell’affetto. Induttivo razionale. 07. Lo stile educativo di Hoffman agito attraverso la riflessione, la comprensione delle motivazioni dei comportamenti e il ragionamento è definito: Costrittivo basato sulla sottrazione dell’affetto. Costrittivo basato sulle punizioni. Induttivo razionale. Induttivo empatico-emotivo. 08. Lo stile educativo di Hoffman agito attraverso la privazione dell’attenzione, della stima e il distanziamento è definito: Induttivoempatico-emotivo. Costrittivo basato sulla sottrazione dell’affetto. Costrittivo basato sulle punizioni. Induttivo razionale. 09. Le dimensioni fondamentali per descrivere gli stili educativi di Hoffman sono: Ragionamento ed emotività. Costrizione e ragionamento. Costrizione e persuasione. Persuasione e punizione. 01. Il colloquio sulla funzione genitoriale: Indaga la sintomatologia/psicopatologia del bambino. Non si occupa del disagio degli adulti. E' un’intervista rigida strutturata. E' condotta anche dai magistrati. 02. Il colloquio sulla funzione genitoriale si intraprende in quali situazioni?. Disagio sperimentato dagli adulti nella costruzione della propria funzione genitoriale. tutte le risposte sono corrette. Sintomatologia o psicopatologia del bambino derivante da stile relazionale disfunzionale costruito dai genitori. Situazioni in cui uno o più individui sono chiamati a svolgere la funzione di cura nei confronti di qualcun altro. 03. Il colloquio sulla funzione genitoriale: Si effettua sulla famiglia allargata, anche i cugini se occorre. Non si può effettuare in gravidanza. Si occupa del disagio sperimentato dagli adulti nella costruzione della funzione genitoriale. Si effettua solo sui parenti di sangue. 04. Le funzioni del colloquio sulla funzione genitoriale: Indagano la qualità delle relazioni tra genitore-bambino. tutte le risposte sono corrette. Partono dall’assunto che la qualità delle interazioni dell’individuo sia la base fondamentale del suo benessere/disagio. Hanno lo scopo di conoscere e comprendere le caratteristiche dell’evoluzione della funzione di accudimento di cura. 01. Nel colloquio sulle funzioni genitoriali è importante nella storia individuale del genitore: Valutare le amicizie e la rete di supporto. Capire quando la coppia si è conosciuta. Valutare la congruità dell’ambiente di vita (grandezza della casa, pulizia degli ambienti). Indagare la qualità dei rapporti familiari e l’accudimento ricevuto in infanzia. 02. Quale tra queste NON è un’area di primario interesse sondata nel colloquio sulle funzioni genitoriali: Livello di relazioni amicali dei figli. Stato di benessere/malessere dei minori coinvolti. Rapporti familiari. Storia dei genitori individuali e di coppia. 01. Individua la risposta scorretta sul LTP: Si può utilizzare dal secondo mese di gravidanza. Il gioco di ruolo sisvolge secondo uno schema in quattro fas. La sessione viene videoregistrata. La durata complessiva è intorno ai cinque minuti. 02. In cosa consiste il LTP prenatale: La madre anticipa i comportamenti che agirà alla nascita del figlio. I genitori si abituano all’idea di avere un bambino. I partner devono far finta di fare i genitori attraverso l’utilizzo di un bambolotto. tutte le risposte sono corrette. 03. Chi è l’autore di riferimento del LTP: McHale. Baumrind. Fivaz-Depeursinge e Corboz-Warnery. Minuchin. 04. Quale strumento si può utilizzare per valutazione delle competenze genitoriali in gravidanza?. Osservazione dei comportamenti. Colloquio clinico. tutte le risposte sono corrette. Lausanne Trilogue Play. 05. Nella concezione di “famiglia come insieme” le entità studiate sono: La genitorialità come funzione triadica. Le diadi madre-bambino, padre-bambino. tutte le risposte sono corrette. Gli individui presi singolarmente. 06. La funzione cogenitoriale è quella che si esplica: Tra le diadi familiari. Tra i partner insieme nei confronti del figlio. Tra i partner all’interno della coppia. Tra un genitore e un figlio. 07. Individua la corretta definizione di coparenting: Grado di coordinazione con cui gli adulti svolgono la loro funzione genitoriale in termini interattivo-relazionali. Funzione autonoma e processuale dell’essere umano, che consiste nella capacità di comprendere i bisogni dell’altro, proteggerlo e accudirlo. nessuna delle risposte è corretta. Funzione in cui prevale un evento critico nelle rappresentazioni mentali dei genitori rispetto ai figli. 08. Nel colloquio con i genitori per la valutazione della funzione genitoriale: tutte le risposte sono corrette. Si esplorano i vissuti di accudimento. L'idea che l’individuo ha disé come genitore. Si sonda la storia dell’adulto in quanto figlio. 09. Lo scopo del LTP in gravidanza: Valutare le rappresentazioni agite dai partner e comportamenti intuitivi genitoriale prima della nascita del bambino. Indagare la qualità dei rapporti familiari e l’accudimento ricevuto dei genitori. L'evoluzione affettivo-relazionale del bambino. Valutare la cogenitorialit. 01. La capacità dei genitori di riuscire a costruire uno spazio di gioco condiviso come coppia, è la definizione di quale variabile di valutazione del LTP?. Cooperazione di coppia. Vivacità ludica. Struttura del gioco. Comportamenti intuitivi genitoriali. 02. Le variabili di valutazione del LTP prenatale sono: 8. nessuna delle risposte è corretta. Alcune elaborate appositamente altre si basano sull’integrazione di altristrumenti per la valutazione del bambino. Vengono codificate attraverso l’attribuzione di punteggi su una scala Likert. 03. Vivacità ludica, struttura del gioco, comportamenti intuitivi genitoriali, cooperazione di coppia, clima affettivo, sono le variabili di valutazione di: Emotional Availability Scale. Lausanne Trialogue Play postnatale. Coparenting Family Rating Scale (CFRS). Lausanne Trialogue Play prenatale. 04. La quantità e la qualità dei comportamenti genitoriali ritenuti anticipatori della funzione genitoriale in fase prenatale sono definiti?. Comportamenti intuitivi. Comportamenti ludic. Comportamenti cooperativi. Comportamenti affettiv. 05. Come si valuta il clima affettivo attraverso il LTP prenatale?. Quantità e qualità delle rappresentazioni. Quantità e qualità delle manifestazioni esplicite di affetto e delle tenerezze. Quantità e qualità delle interazioni. Quantità e qualità degli atti cooperativi. 06. L'Alleanza Familiare NON è: E' un parametro indicativo delle possibilità interattive triadiche dei protagonisti nel LTP. Un parametro risultante dalla somma dei punteggi ottenuti in ogni variabile di valutazione del LTP. Si esprime in un range da 5 a 25 punti. Rappresenra il grado di coordinazione interattiva che la diade raggiunge nella situazione di gioco. 07. Quale tra le seguenti caratteristiche è un punto di forza del LTP prenatale: tutte le risposte sono corrette. Procedura non è eccessivamente intrusiva o forzata. Simulazione di gioco piacevole e non stressogena. L'impiego di tempo limitato e possibilità di video registrazione. 08. Un possibile contesto applicativo del LTP prenatale è: In caso di adozione. In caso di malformazione del feto. In caso di gravidanza a rischio. In caso di corsi di accompagnamento alla nascita e di sostegno alla genitorialità. 01. La cornice teorica delle GRS: Richiama gli studi dell’Infant Research. Richiama l’approccio psicodinamico. Si ispira alle transazioni Berniane. Si appoggia a studi di neuroscienze. 02. Le GRS analizzano l’interazione tra: Padre-madre-bambino. Padre-bambino. Padre-madre. Madre-bambino. 03. Le tipologie di madri principalmente osservate nelle GRS sono?. Madri con disturbi dissociativi. Madri depresse. Madri schizofreniche. Madri con disturbo borderline di personalità. 04. Le GRS consentono di. Valutare quantità delle rappresentazioni del genitore. Leggere le sequenze interattive diadiche e individuare le abilità sociali precoci del bambino. Intercettare le manifestazioni esplicite di affetto e delle tenerezze. Individuare gli atti cooperativi. 05. Qual è setting delle GRS?. Laboratorio o domicilio. Scuola. Comunità. Studio professionale. 06. Le condizioni per cui le GRS sono praticabili sono: Bambino seduto davanti alla madre con sguardo alla stessa altezza. Bambino stressato o affamato. Presenza del padre in disparte. Assenza di videoregistrazione. 07. Qual è la corretta struttura delle GRS?. 5 parti: comportamento madre, comportamento padre, comportamento bambino, interazione triadica, analisi del momento di solitudine del bambino. 3 parti: comportamento madre, comportamento bambino, interazione. 2 parti: comportamento genitore, comportamento bambino. nessuna delle risposte è corretta. 08. Con l’acronimo GRS si riferisce a: Una procedura microanalitica. tutte le risposte sono corrette. Con globali di interazione madre-bambino. Un'intervista semistrutturata. 01. Le scale GRS s ono: Uno strumento osservativo di tipo microanalitico. Uno strumento osservativo che si basa sull’analisi di macrocategorie comportamentali. Un reattivo mentale. Un test proiettivo. 02. Negli studi in cui sono state applicate le GRS è emerso: Lo stato depressivo materno in tutti i Paesi considerati è indice di scarsa sensibilità, minor coinvolgimento e maggiore irritabilità del bambino. Influenza negativa dello svantaggio economico. Una differenza significativa tra le madri depresse e la qualità di sviluppo a 18 mesi del bambino. tutte le risposte sono corrette. 03. Negli studi in cui sono state applicate le GRS è emerso: Non sono emerse particolari differenze. Una differenza significativa tra le madri depresse e la qualità di sviluppo a 18 mesi del bambino. E' necessario indagare maggiormente il costrutto con ulteriori studi futuri. Una differenza significativa nelle interazioni padre-bambino rispetto a madre-bambino. 04. Tra gli studi eseguiti per indagare la validità dello strumento GRS quali altri aspetti di studio sono stati considerati: Depressione della madre e svantaggio economico. Provenienza culturale mediorientale delle madri. Presenza di reti amicali di supporto. nessuna delle risposte è corretta. 05. Tra gli studi eseguiti per indagare la validità dello strumento GRS quali altri aspetti di studio sono stati considerati?. Assenza dei padri. Assenza delle reti familiari. Aspetto crossculturale. Bambini con patologie organiche. 06. L'attribuzione dei punteggi della GRS: tutte le risposte sono corrette. Necessita di una revisione della videoregistrazione. Determina la descrizione di 5 dimensioni. Evidenzia lapresenza di un determinato comportamento. 07. I punteggi delle scale GRS sono attribuiti: tutte le risposte sono corrette. Secondo una procedura standardizzata qualitativa. Secondo una scala Likert da 1 a 5. Secondo aspetti quantitativi. 08. Tra gli studi eseguiti per indagare la validità dello strumento GRS quale campione studio è stato considerato?. Padri depressi e bambini a 2 e 18 mesi di vita. Madri schizofreniche e bambini a 5 anni di vita. nessuna delle risposte è corretta. Madri depresse post partum e bambini a 2 e 18 mesi di vita. 01. La disponibilità emotiva è un costrutto fondamentale: Come misuratore dell’intelligenza emotiva. Come indicatore della qualità globale dellarelazione affettiva. Nella valutazione di famiglie allargate. Nella valutazione di bambini con problemi di sviluppo. 02. La disponibilità emotiva si concretizza: tutte le risposte sono corrette. Nella capacità del caregiver di fornire protezione. Nella presenza supportiva materna a favore dell’esplorazione del bambino volta all’autonomia. Nella possibilità del bambino di affrontare il mondo senza limiti. 03. Quali costrutti risultano fondamentali per promuovere un attaccamento sicuro?. Disponibilità emotiva e sensibilità emotiva del caregiver. Sintonizzazione di sguardo e apertura all’esperienza. nessuna delle risposte è corretta. Ascolto attivo ed empatia. 04. Le scale EAS sono: Capacità di leggere gli stati mentali altrui. Capacità del caregiver di percepire la comunicazione del bambino riflessa nel comportamento. Capacità di sospendere il giudizio e ascoltare attivamente. Capacità di regolare la propria comunicazione sulla base dei bisogni altrui. 05. Quale costrutto è un’integrazione della teoria dell’attaccamento, teoria delle emozioni e teoria della sensibilità materna?. Disponibilità emotiva e sensibilità emotiva del caregiver. Regolazione emotiva. Intelligenza emotiova. Empatia. 06. Individua la risposta corretta sulle Scale EAS: Sono state teorizzate da Christina Maslach nel 1991. Rispondono alla consegna “riproducete il disegno di una famiglia”. Non necessitano di training per la somministrazione. Sono utilizzate in ambito clinico e ricerca attraverso videoregistrazioni di circa 20 minuti. Sono utilizzate in ambito clinico e ricerca attraverso videoregistrazioni di circa 20 minuti 07. L'innovazione delle scale EAS: Considerare la reciprocità della diade, con un caregiver che non sia esclusivamente la madre. Considerare precise dimensioni emotive che riguardano solo l’adulto. Avvalersi di test aggiuntivi. Considerare un sistema di codifica calibrato multimetodo. 01. Individua la corretta definizione della dimensione della non intrusività delle Scale EAS: Capacità dell’adulto di rivolgersi al bambino con modalità pazienti, piacevoli e armoniose. Capacità del genitore di essere disponibile nei confronti del bambino senza invaderne l’autonomia. Capacità dell’adulto di offrire al minore degli stimoli a favore dell’incremento delle sue abilità. Capacità di leggere e rispondere in modo adeguato ai segnali del bambino. 02. Individua la corretta definizione della dimensione del coinvolgimento delle Scale EAS: Grado con cui il bambino coinvolge ricerca il genitore nel gioco. Capacità di leggere e rispondere in modo adeguato aisegnali del bambino. Capacità dell’adulto di rivolgersi al bambino con modalità pazienti, piacevoli e armoniose. Capacità del genitore di essere disponibile nei confronti del bambino senza invaderne l’autonomia. 03. Le dimensioni delle scale EAS sono: 6 dimensioni: 2 del caregiver e 4 del bambino. nessuna delle risposte è corretta. 6 dimensioni: 4 del caregiver e 2 del bambino. 6 dimensioni: 3 del caregiver e 3 del bambino. 04. Le dimensioni delle scale EAS del genitore sono: Sensibilità, strutturazione, non intrusività, non ostilità. Responsività coinvolgimento. Protezione e Accudimento. Sensibilità e disponibilità emotiva. 05. Le dimensioni delle scale EAS del bambino sono: Sensibilità, strutturazione, non intrusività, non ostilità. Protezione e Accudimento. Sensibilità e disponibilità emotiva. Responsività coinvolgimento. 06. Individua la corretta definizione della dimensione della strutturazione delle Scale EAS: Capacità del genitore di essere disponibile nei confronti del bambino senza invaderne l’autonomia. Capacità di leggere e rispondere in modo adeguato ai segnali del bambino. Capacità dell’adulto di rivolgersi al bambino con modalità pazienti, piacevoli e armoniose. Capacità dell’adulto di offrire al minore deglistimoli a favore dell’incremento delle sue abilità. 07. Individua la corretta definizione della dimensione della non ostilità delle Scale EAS: Capacità di leggere e rispondere in modo adeguato ai segnali del bambino. Capacità dell’adulto di offrire al minore deglistimoli a favore dell’incremento delle sue abilità. Capacità dell’adulto di rivolgersi al bambino con modalità pazienti, piacevoli e armoniose. Capacità del genitore di essere disponibile nei confronti del bambino senza invaderne l’autonomia. 08. Individua l’affermazione corretta sulla valutazione delle scale EAS: Riguardano la valutazione globale delle interazioni. Si basano sul conteggio discreto deisingoli comportamenti. Avviene per mezzo di una griglia di scoring. Viene condotta da 3 operatori. 01. Individua il corretto setting dell’LTP: Due sedie e un bambolotto, la procedura viene videoregistrata con due camere. Due sedie e un bambolotto, la procedura non viene videoregistrata. Due sedie e un seggiolino nel laboratorio, la procedura viene videoregistrata con una camera. Due sedie e un seggiolino nel laboratorio, la procedura viene videoregistrata con una camera. 02. Individua tra le seguenti quale NON è una variabile osservative dell’LTP: Comportamento intrusivo. Co-costruzione. Sostegno e cooperazion. Scaffolding. 03. LTP è il il risultato di studi effettuati: Pavia, Italia. Londra, Regno Unito. Losanna, Svizzera. Chicago, USA. 04. Lo scopo dell’LTP è quello di: Valutare le interazioni globali. Valutare il livello di depressione delle madri. Valutare la qualità delle interazioni triadiche nella famiglia. Valutare il livello di competenze fisiche del bambino. 05. La triade familiare è rappresentata da: Madre--padre-bambino. Le tre generazioni: nonni, figli, nipoti. Madre-padre-genitor. Madre-padre-figlio in arrivo. 06. Individua l’affermazione corretta sull’LTP. E' un metodo osservativo costituito da una procedura semistandardizzata. E' una procedura nella quale madre e padre immaginano di giocare con il bambino. nessuna risposta è corretta. E' un metodo terapeutico costituito da un’intervista. 07. Cosa sono le transizioni nell’LTP: Stati dell’Io nell’evoluzione del percorso di crescita. Momenti di passaggio da una parte all’altra della procedura dove i genitorisi devono coordinare. Nodi critici che la famiglia deve superare nelle interazioni triadiche. Tappe evolutive e di sviluppo del bambino nei primi 18 mesi di vita. 08. Individua la corretta strutturazione della procedura dell’LTP: tre parti: famiglia immaginata, famiglia rappresentata, famiglia praticante. Tre parti: famiglia immaginata, bambino fantasmatico, famiglia e bambino reale. Quattro parti: configurazione 2 + 1, configurazione 2 + 1 con inversione di ruolo, configurazione tre insieme, il bambino osserva i genitori che parlano tra loro. Quattro parti: configurazione 2 + 1, configurazione tre, configurazione 2 + 1, conclusione. 01. L'approccio relazionale nel contesto delle valutazioni parentali si rifà alle teorie di: Freud e Adler. Erikson e Minuchin. Winnicot e Bowlby. nessuna delle risposte è corretta. 02. Individua la definizione scorretta attribuita ai fattori facilitanti l’abuso: Dinamiche di dipendenza genitoriale con inversione di ruolo. Un genitore maltrattante può essere stato vittima di maltrattamento durante l’infanzia. Povertà, malattia, condizioni abitative precarie. Sono specifici. 03. Quale elemento non è un fattore che espone al rischio di maltrattamento e abuso?. Genitori con precedenti penali. Stressor esterni. Bambini vulnerabili. Caregiver intrappolati in modelli relazionali conflittuali. 02. Individua la definizione scorretta attribuita ai fattori facilitanti l’abuso: Dinamiche di dipendenza genitoriale con inversione di ruolo. Un genitore maltrattante può essere stato vittima di maltrattamento durante l’infanzia. Povertà, malattia, condizioni abitative precarie. Sono specifici. 03. Quale elemento non è un fattore che espone al rischio di maltrattamento e abuso. Genitori con precedenti penali. Stressor esterni. Bambini vulnerabili. Caregiver intrappolati in modelli relazionali conflittuali. 04. Individua l’affermazione corretta sulle competenze genitoriali: Facilitano il percorso evolutivo del bambino in un ambiente sicuro. Risente dei modelli di accudimento ricevuti. Esercitano un’azione di cura equilibrata tra dipendenza-autonomia, protezione-esplorazione. tutte le risposte sono corrette. 05. Individua l’affermazione corretta sullo schema di Reder e Lucey sulla valutazione delle competenze genitoriali: E' un metodo terapeutico costituito da un’intervista. E' una procedura nella quale madre e padre immaginano di giocare con il bambino. E' un metodo osservativo costituito da una procedura semistandardizzata. nessuna delle risposte è corretta. 06. Nella valutazione delle competenze genitoriali i pilastri fondamentali sono: Autonomia del figlio e rispetto delle norme. Allontanare genitore tossico dipendente e favorire quello sano. Avvantaggiare la propria parte in un contesto forense e rispettare la legge. Considerare superiore interesse del minore e che le sue cure migliori derivano dalla famiglia di origine. 07. La qualità delle relazioni genitoriali dipende: Dai traumi subiti. Dalle esperienze di curaricevute nellapropria infanzia Dal fatto di essere stati sufficientemente amati. Dal fatto di essere stati sufficientemente amati. Dal fatto di essere stati adottati. 08. In quale contesto principale si effettua la valutazione delle competenze genitoriali: I tribunali. Le scuole. Le case affido. I centri di accoglienza. 01. Individua l’affermazione scorretta sul genogramma: Evidenzia, malattie, relazioni, talenti, problemi. E' una rappresentazione grafica. Permette di intercettare e riflettere sui modelli ripetitivi familiari. E' uno strumento osservativo. 02. Nella prospettiva transazionale gli autori Stratton e Hanks ritengono: Vanno considerati anche i sottosistemi familiari. I membri della famiglia si influenzano nelle reciproche risposte mettendo in atto una serie di negoziazioni. tutte le risposte sono corrette. Che nella valutazione delle capacità genitoriali debba essere presa in considerazione l’intera famiglia. 03. Nella prospettiva transazionale le cure genitoriali hanno successo quando: Promuovono un adattamento positivo del bambino e incentivano lo sviluppo delle sue competenze. Li rendono autonomi precocemente. Evitano traumi ai figli. Fanno sentire i bambini amati e al contempo nutrono i bisogni dei genitori. 04. Nella valutazione delle competenze genitoriali nell’approccio transazionale gli strumenti principali sono: Colloquio accompagnato sempre una procedura standardizzata. Attaccamenti, percezioni e credenze. Colloquio, ciclo di vita della famiglia, genogramma. Miti familiari e livelli di significato. 05. Nel ciclo della famiglia nella prospettiva transazionale, l’influenza delle famiglie arriva a: nessuna delle risposte è corretta. Fino a 4 generazioni. Solo due generazioni. Fino a 3 generazioni. 06. Seleziona la risposta che descrive meglio l’attaccamento insicuro ansioso-ambivalente: La madre è assorbita da traumi pregressi. Il bambino è passivo, arrabbiato, non reattivo. La madre non risponde ai bisogni del bambino. Il bambino è distante e non richiestivo. La madre risponde in modo stabile e positivo. Il bambino è curioso e fiducioso. Lamadre risponde in modo altalenante, più centrata sui propri bisogni. Il bambino è ansioso e insicuro. 07. Seleziona la risposta che descrive meglio l’attaccamento insicuro evitante: Lamadre risponde in modo altalenante, più centrata sui propri bisogni. Il bambino è ansioso e insicuro. La madre è assorbita da traumi pregressi. Il bambino è passivo, arrabbiato, non reattivo. Lamadre non risponde ai bisogni del bambino. Il bambino è distante e non richiestivo. La madre risponde in modo stabile e positivo. Il bambino è curioso e fiducioso. 08. Seleziona a risposta che descrive meglio l’attaccamento disorganizzato: Lamadre è assorbita da traumi pregressi. Il bambino è passivo, arrabbiato, non reattivo. Lamadre risponde in modo altalenante, più centrata sui propri bisogni. Il bambino è ansioso e insicuro. La madre risponde in modo stabile e positivo. Il bambino è curioso e fiducioso. Lamadre non risponde ai bisogni del bambino. Il bambino è distante e non richiestivo. 01. Nella “sindrome da adattamento” nell’ambito delle competenze genitoriali: Il bambino maltrattato tende a ridurre l’espressione del disagio per tenere a sé la figura d’attaccamento. Il bambino maltrattato tende a manifestare l’espressione del disagio per contenere la figura di attaccamento. Il bambino iperstimolato tende a manifestare il malessere per le sollecitazioni proposte. il bambino iperstimolato tende ad adattarsi alle sollecitazioni proposte dal genitore. 02. Secondo Crittenden i bambini vittime di maltrattamenti fisici: Possono diventare compiacenti con i genitori allo scopo di ridurre il rischio di abuso fisico. Sono passivi nellaprima infanzia, iper attivi nella seconda e hanno ritardo evolutivo nelle famiglie abusanti. Sono difficili, inclini all’acting out oppure eccessivamente prudenti o inibiti nelle famiglie trascuranti. tutte le risposte sono corrette. 03. I Modelli operativi Interni: Sono immodificabili e rigidi. Quando disfunzionali nel bambino consentono sviluppo affettivo-relazionale. Rappresentano schemi interiorizzati che guidano il comportamento. Non si trasmettono a livello transgenerazionale. 04. Tra gli strumenti di valutazione standardizzati per le famiglie e le competenze genitoriali si trovano: BDI, STAI, scale EAS. DFAS, Modello circonflesso, FES, MFAD. LTP, di osservazione, interviste strutturate e semistrutturate, colloqui e reattivi mentali. Strumenti di osservazione, interviste strutturate e semistrutturate, colloqui e reattivi mentali. 01. Al bambino abusato e maltrattato: Riguarda particolari fasce di popolazione ed etnie. Non corrisponde un preciso profilo psicologico. Nessuna delle risposte è corretta. Corrispondono indicatori specifici di abuso. 02. Nel linguaggio psicologico e giuridico la definizione di abuso è stata tratteggiata da: La Convenzione dei Diritti dei Minori. L'Organizzazione mondiale della sanità. Il Consiglio d’Europa. tutte le risposte sono corrette. 03. Il grado di maltrattamento fisico si distingue in: Grado intermedio che corrisponde alla “Sindrome del bambino battuto”. Grado moderato quando le lesioni riportate richiedono un ricovero ospedaliero. Grado lieve quando le lesioni sono appena accennate. Grado estremo quando portano a morte del minore. 04. Gli indicatori del maltrattamento fisico possono essere: Specifiche per ogni età del minore e grado di sviluppo. Dipendono dal grado disviluppo intellettivo del bambino. Segnali riferibili a contusioni, ecchimosi, bruciature, cicatrici, morsi, lesionischeletriche/addominali. Sono riferite dagli stessi genitori. 05. La caratteristica principale del maltrattamento psicologico: E' riferita allo specifico modello parentale di accudimento. Possiede segnali fisici specifici di tipo psicosomatico. abuso della posizione di potere per umiliare e svalutare il bambino. Dipende dall’età del minore e dal suo grado di sviluppo. 06. Un bambino psicologicamente maltrattato si presenta: Distante e non richiestivo. nessuna delle risposte è corretta. Il bambino è passivo o arrabbiato, non reattiv. Con ansia continua, scarsa autostima, sfiducia e percezione minacciosa del mondo. 07. Quale definizione descrive l’incuria: Le cure fornite sono in eccesso caratterizzate da una persistente dannosa medicalizzazion. nessuna delle risposte è corretta. Le cure fornite sono rappresentate da richieste di prestazioni precoci oppure distorte, riferite a fasi di sviluppo precedenti. Le cure fornite sono insufficienti, non si presta attenzione adeguata ai bisogni del bambino. 01. Si classifica l’abuso sessuale: Manifesto, mascherato, infondato. In base all’età dell’abusante dell’abusato. Diretto, indiretto, fittizi. Intrafamiliare, extrafamiliare, perifamiliare. 02. Quale tra le seguenti è una forma di ipercura: La sindrome di adattamento. La sindrome del bambino battuto. La sindrome da risarcimento. Il Medical Shopping. 03. Quale definizione descrive l’ipercura: Le cure fornite sono insufficienti, non si presta attenzione adeguata ai bisogni del bambino. Le cure fornite sono richieste di prestazioni precoci oppure distorte, riferite a fasi di svilupp. Le cure fornite sono in eccesso caratterizzate da una persistente dannosa medicalizzazione. nessuna delle risposte è corretta. 04. Quale definizione descrive la discuria: nessuna delle risposte è corretta. Le cure fornite sono richiesti e di prestazioni precoci oppure distorte, riferite a fasi di sviluppo precedenti. Le cure fornite sono insufficienti, non si presta attenzione adeguata ai bisogni del bambin. Le cure fornite sono in eccesso caratterizzate da una persistente dannosa medicalizzazion. 05. La motivazione di denunce infondate o falsi positivi di abuso sessuale può essere: Legata a una convinzione errata del bambino che ha frainteso le parole del genitore. Legata a una consapevole accusa di un coniuge contro l’altro per alienarlo. Legata alla dichiarazione di un minore a seguito di un’intervista metodologicamente corrett. Non esistono denunce infondate, ma denunce distorte, c’è sempre un fondo di verità. 06. A che rischi sono sottesi i bambini vittime di violenza assistita?. tentativi di suicidio. Dipendenza da sostanze e comportamenti devianti o criminali. tutte le risposte sono corrette. Disturbi psicologici e/o psichiatrici. 01. Tra i sintomi del maltrattamento psicologico è possibile riscontrare: Lesioni fisiche multiple. Dissociazione. Precocità dello sviluppo. Bassa autostima e sfiducia negli altri. 02. Quale tra i seguenti non è un elemento biologicamente determinato nel neonato: i ritmi interattivi. La regolazione emotiva. il sorriso. La capacità di riconoscimento della voce del volto umano. 03. Quale tra le seguenti NON è una conseguenza dell’abuso sessuale: Compromissione delle abilità sociali. Disturbi psicopatologici. Comportamenti sessuali. Compromissione delle capacità cognitive e affettivo-emotive. 04. Quale tra le seguenti aree risultano compromesse nel maltrattamento psicologico: tutte le risposte sono corrette. Competenze sociali e problemi comportamentali. Legame di attaccamento. Abilità cognitive e problem solving. 05. Quale tra le seguenti NON è una conseguenza della trascuratezza e del maltrattamento fisico: Isolamento e passività. Problemi scolastici e di apprendimento. Riflessività e autonomia. Impulsività e rabbia. 06. Indica quale tra queste non è una forma di trascuratezza: Dei legami sociali. Medico sanitario. Fisica e emozionale. Educativa. 01. Nei bambini maltrattati abusati è compromesso lo sviluppo sociale del comportamento, per quale motivo?. Vedono adulti incoerenti nel comportamento che dovrebbe trasmettere norme. Mancanza di padronanza dei compiti pur stando alle regole. tutte le risposte sono corrette. Mancanza di empatia dell’adulto di riferimento. 02. Quall è lo stile di attaccamento prevalentemente riscontrato nei bambini maltrattati e abusati: Attaccamento insicuro. Attaccamento evitante o ansioso-ambivalente. Attaccamento sicuro. Non si sviluppa alcun tipo di attaccamento. 03. Per vittimizzazione del bambino maltrattato abusato si intende: Confusione e ambivalenza emotiva che porta i bambini a sentirsi primi responsabili di quanto accaduto. Sistema di difesa del genitore per negare gli abusi agiti. Sistema di difesa del bambino per sopportare gli abusi subiti. Dinamica che si verifica in tribunale durante la narrazione degli abusi da parte dei bambini. 04. La deformazione dei sentimenti e delle emozioni empatica nel bambino maltrattato abusato si manifesta con: Capacità di ascolto senza farsisoverchiare dalle emozioni. insensibilità alla sofferenza altrui. Iperattività ed eccessiva empatia. Comportamenti proattivi e prosociali. 05. La regolazione emotiva del bambino è determinata da: Relazione interattive con i pari. Competenze biologicamente determinate. Tramissione transgenerazionale. Legame relazionale con l’adulto di riferimento. 06. Quale tra queste NON è una dimensione compromessa nel bambino maltrattato e abusato: Personalità. Dello sviluppo sociale e morale. Sviluppo di sentimenti empatici. Regolazione emotiva. 01. La condizione di comportamento attaccamento disfunzionale inadeguato, con scarsa interazione con le figure genitoriali ove non c’è ricerca del genitore per ottenere conforto nutrimento e protezione, è legato a quale disturbo del DSM-5-TR?. Disturbo di personalità evitante. Disturbo dell’adattamento. Disturbo da stress post traumatico. Disturbo reattivo dell’attaccamento. 02. Molto spesso a seguito di maltrattamento abuso durante l’infanzia si possono riscontrare nelle vittime e quadri psicopatologici correlati a: Disturbi dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici. Disturbi dell’evacuazion. Eventi traumatici e stressanti. Disturbo ossessivo-compulsivo. 03. Il disturbo dell’adattamento: E' associato ad aumento di rischio di suicidio. nessuna delle risposte è corretta. Estremamente correlato agli episodi di violenza. Riguarda esclusivamente un singolo evento. 04. Individua l’affermazione scorretta riguardo il disturbo da stress acuto: Sperimentazione di pericolo per la propria salute fisica e psicologica. sintomi non sono sovrapponibili a quelli del disturbo post traumatico da stress. La diagnosi differenziale si effettua con i disturbi dell’adattamento o disturbo psicotico brev. Aver assistito o sperimentato minaccia realtà di morte, grave lesione o violenza sessuale. 05. Quale tra queste NON è un disturbo correlato a eventi traumatici e stressanti: Disturbo da stress acuto. Disturbo da interazione sociale disinibita. Disturbo reattivo dell’attaccamento. Disturbo bipolare. 06. Il disturbo da interazione sociale disinibita è caratterizzato da: Comportamenti di bambini che sono eccessivamente familiari con persone estranee. Comportamento di ricerca di attenzione. tutte le risposte sono corrette. Eccessiva confidenza con adulti estranei senza reticenza ad allontanarsi dai genitori. 01. Nel PTSD i sintomi riscontrabili possono essere: Combinati, gravi ed invalidanti. Emotivi collegati alla paura. Riguardano anedonia, disforia e pensieri negativi. Si osservano esclusivamente sul versante dissociativo. 02. La sintomatologia NON riscontrate nei bambini vittime di maltrattamento fisico abuso sessuale è: Attacchi di panico e ansia. Sintomi di evitamento. Riattualizzazione del trauma. Comportamenti sessualizzati. 03. Quale tra i seguenti non è un sintomo del PTSD: Stato d’animo persistente negativo. Reazioni comportamentali di rabbia aggressività o ipersensibilità alle potenziali minacce. Regressione dello sviluppo nei bambini (esempio perdita del linguaggio). Maggiore loquacità e spinta continua a parlare. 04. Tra i sintomi del PTSD si possono riscontrare: tutte le risposte sono corrette. Ricordi involontari ricorrenti e intrusivi. Contenuti onirici faticose e spiacevoli. Flashback e stati dissociativi. 05. Individua l’affermazione corretta riguardo al PTSD in casi di abuso e maltrattamento: Può riguardare esperienze sessuali appropriati rispetto lo stadio di sviluppo in corso. nessuna delle risposte è corretta. Il disturbo si può palesare sia quando l’evento traumatico è stato vissuto direttamente o da testimoni. Il disturbo è particolarmente grave prolungato quando il fattore stressante è impersonale e non intenzionale. 06. La particolarità che contraddistingue i criteri diagnostici per individui più piccoli di sei anni nel PTSD è: La presenza di amnesia dissociativa. La differenza riguarda la capacità di ricordare l’evento rispetto soggetti più grandi. Fare esperienza diretta dell’evento traumatico o assistere direttamente a quanto accaduto ad altri in particolare caregiver primari. La differenza riguarda esclusivamente l’età del soggetto rispetto ai soggetti più grand. 07. La diagnosi differenziale di PTSD si fa con: Schizofrenia e deliri paranoidi. Disturbo evitante di personalità. Disturbo dipendente di personalità. Disturbo da stress acuto o disturbi dell’adattamento. 08. L'acronimo PTSD è riferito a: Disturbo da stress post traumatico. Disturbo di personalità paranoide. nessuna delle risposte è corretta. Psicopatologia e sindrome disadattiva. 09. Nel PTSD i sintomi. Variano da individuo ad individuo. Riguardano aree di funzionamento differenti, ma principalmente riconducibili alla sfera paranoide. Sono inseriti in criteri diagnostici che riguardano individui adulti o neonati. Si riscontrano non oltre i sei mesi dall’evento. 01. Individua tra i seguenti quale NON è un fattore di rischio distale nel modello Process-Oriented: Giovane età del padre. Accettazione della pornografia infantile. Povertà cronica. Carenza di relazioni interpersonali. 02. Individua la corretta definizione di resilienza: Capacità disupporto e coordinamento genitoriale nella transizione alla genitorialità. Capacità di sintonizzarsi con l’altro, comprendendone gli stati d’animo. Risorsa interna in grado di comprendere il proprio valore e rilanciare i rapporti interpersonali interrotti. Capacità di adattamento, flessibilità, resistenza allo stress e all’ansia e alle elevate avversità in qualità di adattamento positivo. 03. Un basso livello di istruzione costituisce un fattore di rischio per: nessuna delle risposte è corretta. La durata della relazione di coppia. Lo sviluppo di conflitti familiari. Le buone competenze parentali. 04. La famiglia monoparentale nel modello Process-Oriented è: Un fattore di rischio prossimale. Un fattore di rischio distale. Un fattore protettivo. nessuna delle risposte è corretta. 05. I fattori di rischio prossimali nel modello Process-Oriented: Esercitano un’influenza indiretta introducendo elementi di fragilità e debolezza rendendo gli individui più vulnerabili. Possono avere duplice valenza: di rischio o di protezione ed esercita un’influenza diretta nelle relazioni. Possono avere duplice valenza: di rischio o di protezione ed esercita un’influenza indiretta nelle relazioni. Esercitano un’influenza diretta introducendo elementi di fragilità e debolezza rendendo gli individui più vulnerabili. 06. Perché la giovane età della madre è un fattore di rischio per lo sviluppo di adeguate competenze genitoriali?. Per il bisogno interiore di vivere i compiti evolutivi dell’adolescenza. Perché i giovani madri non sono supportate da reti familiari, sociali e amicali a sostegno della genitorialità. Per la limitata difficoltà di ritrovare il ruolo di genitore quando si è ancora figli non adulti, generando presenza di conflitti interni. Perché la transizione alla genitorialità è bene che avvenga almeno dopo i 25 anni. 07. I fattori fattori di rischio distali nel modello Process-Oriented: Esercitano un’influenza indiretta introducendo elementi di fragilità e debolezza rendendo gli individui più vulnerabili. Possono avere duplice valenza: di rischio o di protezione ed esercita un’influenza indiretta nelle relazioni. Possono avere duplice valenza: di rischio o di protezione ed esercita un’influenza diretta nelle relazioni. Eercitano un’influenza diretta introducendo elementi di fragilità e debolezza rendendo gli individui più vulnerabili. 08. Il modello Process-Oriented si basa: Sull'analisi di fattori di rischio e protezione. Sul rilevamento dei fattori di maladattamento familiare. Sull'accumulo dei fattori disfunzionali familiari. Su un modello multifattoriale della violenza. 09. Il modello Process-Oriented è: Un test proiettivo per valutare le componenti emotive profonde. Un'intervista ai genitori per la transizione alla genitorialità. Un questionario di personalità. Un mezzo di valutazione delle competenze parentali. 01. Individua tra i seguenti quale NON è un fattore di rischio prossimale nel modello Process-Oriented: Sindrome da risarciment. Giovane età della madre. Devianza dei genitor. Abuso di sostanze. 02. Cos'è un fattore di amplificazione del rischio per lo sviluppo delle competenze parentali?. nessuna delle risposte è corretta. Un fattore neutro che ha trovato un substrato favorevole di vulnerabilità dell’individuo. Un fattore prossimale che ha trovato un substrato favorevole di vulnerabilità dell’individuo. Un fattore distale che ha trovato un substrato favorevole di vulnerabilità dell’individuo. 03. La debole o assente assunzione di responsabilità costituisce un fattore di rischio per: La durata della relazione di coppia. Lo sviluppo di conflitti familiari. nessuna delle risposte è corretta. Lo sviluppo di buone competenze parentali. 04. La devianza dei genitori è: Un fattore protettivo. nessuna delle risposte è corretta. Un fattore di rischio distale. Un fattore di rischio prossimale. 05. Perché la devianza dei genitori è un fattore di rischio per lo sviluppo di adeguate competenze genitoriali?. Perché porta al genitore a non riconoscere di aver provocato un danno al figlio attraverso il proprio comportamento. Perché la scarsa conoscenza delle regole delle norme, la scarsa empatia e impossibilità si associano all’aggressività e quindi arrischio per il maltrattamento e abuso. Perché espone il figlio all’attenzione di estranei. Perché portano a conseguenze per il feto nelle donne gravide. 06. Nell'ambito nella valutazione delle competenze genitoriali, la psicopatologia del genitore: Porta al patricidio. Espone all’evitamento della famiglia di origine. Porta al suicidio del genitore. Espone al rischio di maltrattamento, abuso o trascuratezza del minore. 08. Nel modello process-Oriented i fattori di rischio prossimali si distinguono in: Fattori di personalità e di identità. Fattori somatici ed emotivi. Fattori individuali, fattori familiari e sociali, caratteristiche del bambino. Fattori genetici, fattori lavorativi. 01. Le vittime possiedono caratteristiche che predispongono i genitori ad attuare maltrattamenti. Quale tra le seguenti?. Disturbi del comportamento alimentare. Disturbi del sonno. Presenza di deficit attentivi. Deficit di apprendimento. 02. Quale tra le seguenti NON è una forma di trascuratezza?. Medico-sanitaria. Fisica. Ambientale. Emozionale. 03. Qual è la forma prevalente di violenza e la più soggetta recidiva?. Violenza sessuale. Maltrattamento fisico. Violenza di genere. Trascuratezza. 04. In caso di maltrattamento fisico, quale tra i seguenti è un fattore trasversale che incide aumento del rischio?. Non esistono fattori trasversali. Numerosità dei figli. Differiscono tra uomini e donne. Deficit. cognitivi del bambino. 05. Individua l’affermazione corretta sulle capacità genitoriali e la violenza all’infanzia: I rapporti deteriorati genitori-figli sono irrecuperabili. La maggior parte dei genitori continuano ad agire dinamiche distruttive. Esistono fattori che ostacolano e non promuovono il processo di recupero. La maggior parte dei genitori sono disposti a cambiare il proprio comportamento. 06. In qualità di fattore di rischio nei casi di maltrattamento fisico è una variabile prossimale del perpetratore: Alta reattività della madre, impulsività e condotte educative punitive. Disforia. tutte le risposte sono corrette. Stress familiare e scarse capacità di coping. 07. In qualità di fattore di rischio nei casi di maltrattamento fisico è una variabile distale del perpetratore: Giovane età dei genitori in particolare della madre. tutte le risposte sono corrette. Essere stati vittima di maltrattamento. Problemi di alcolismo in particolare del padre. 08. I fattori che ostacolano o non promuovono il processo di recupero tra genitori e figli nell’ambito della violenza l’infanzia si declinano in: Caratteristiche individuali, familiari, ambientali. Caratteristiche legate le famiglie di origine. Caratteristiche genetiche e intrapsichiche. Caratteristiche legate alle leggi e all’accessibilità dei servizi di cura. 01. L'abuso psicologico è definito anche: Abuso personale. Abuso emozionale. Abuso intrapsichico. Abuso mentale. 02. La sistematica svalutazione, umiliazioni, denigrazioni del minore e/o la mancata capacità di riconoscere i suoi bisogni di ammirazione e accoglimento, è la definizione di: Abuso fisico. Maltrattamento psicologico. Trascuratezza. Abuso sessuale. 03. Quale tra questi è considerato un fattore di rischio per il maltrattamento psicologico: Caratteristiche delle relazioni familiari. Variabili socio demografiche. Caratteristiche del bambino e dei genitori. tutte le risposte sono corrette. 04. Quale variabile concorre all’identificazione dei fattori di rischio nei casi di abuso sessuale: Caratteristiche del possibile abusanti sessuali. tutte le risposte sono corrette. Caratteristiche dei minori vittime. Caratteristiche delle famiglie di appartenenza del bambino vittima. 05. La protostoria tipica del soggetto abusante sessuale si collega a: Depressione della madre. Deficit di apprendimento. Carenze accuditive nell’infanzia. Psicopatologia dei genitore. 06. Tra le caratteristiche del bambino legate a un aumentato rischio di abuso sessuale si riscontra: Non esistono fattori di rischio. Differiscono tra maschi e donne. Ri-vittimizzazione. Essere figlio unico. 07. Genitori con una storia di vittimizzazione sessuale durante l’infanzia presentano un rischio quante volte superiore rispetto alla popolazione generale di esercitare vittimizzazione sessuale sui propri figli?. 20 volte. 2 volte. 5 volte. 10 volte. 08. Nella temporalità dell’evento di abuso sessuale sono stati riscontrati specifici predittori prima e dopo un’età target, quale?. 3 anni. 9 anni. 12 anni. 6 anni. 01. Tra i “giochi” nelle famiglie violente si riscontrano: Sto solo cercando di aiutarti. tutte le risposte sono corrette. Il capro espiatorio. Ti ho beccato. 02. Individua l’affermazione corretta sul “segreto” dell’abuso sessuale?. Impedisce il cambiamento positivo. Da luogo alla piramide della violenza. Diventa un segreto generazionale. Viene mantenuto grazie a manipolazione affettiva, lusinghe, minacce, violenza. 03. Secondo Finkelhor esistono quante precondizioni affinché si sviluppi l’abuso sessuale?. 5. 4. 3. 6. 04. I nuclei familiari sessualmente abusanti sono caratterizzati da: Moglie dipendente trascurata che mette distanza con il marito, il quale considera la figlia come sostituta della moglie. nessuna delle risposte è corretta. Marito padre-padrone che sisente legittimato ad avvicinarsi sessualmente alla figlia. entrambe le risposte sono corrette. 05. Quale tra le seguenti NON è un tipo di famiglia maltrattante: Genitori ompetenti che creano un ambiente insano. Figura materna autoritaria, rigida, controllante e manipolatoria. Figura paterna dominante, intimidatoria e intolleranteFi gura materna autoritaria, rigida, controllante e manipolatoria. Nonni invadenti che si sostituiscono ai genitori. 06. Tra i “giochi” nelle famiglie violente si riscontrano: Guarda cosa mi hai fatto fare. La perversione carnale. tutte le risposte sono corrette. Incapacità genitoriale come messaggio verso la famiglia di origine. 07. Nei genitori fisicamente maltrattanti, il comportamento del bambino è interpretato: Come una tara familiare. Come il risultato di problemi di apprendimento. Come il risultato di scarsa dotazione genetica. Come tratti di personalità negativi che devono essere puniti. 08. Le famiglie abusanti: Le relazioni sono caotiche e ci sono conflitti di coppia. Sono caratterizzate da una struttura particolarmente instabile. Con la famiglia di origine i rapporti sono poveri. tutte le risposte sono corrette. 01. Quale psicopatologia del genitore ha particolare effetto sullo sviluppo dei minori?. tutte le risposte sono corrette. PTSD. Schizofrenia. Depressione. 02. Crescere con un genitore affetto da psicopatologia: La diagnosi è molto importante nella valutazione del rapporto genitore-figlio. Il disturbo psichiatrico di genitore non costituisce un fattore di rischio. Esercita un impatto negativo sullo sviluppo sul benessere dei minori. i disturbi psichiatrici non possono esitare nella morte del figlio. 03. Il modello di Hall nella valutazione dei genitori affetti da psicopatologia identifica quale dei seguenti tre ordini di fattori che influenzano lo sviluppo del bambino?. Fattori causali, incidenti, conseguenti. Fattori primari, secondari, terziari. Fattori predisponenti, perpetuanti, precipitanti. nessuna delle risposte è corretta. 04. Nel modello di Hall i fattori predisponenti: Perpetuano il disagio interagendo in modo più diretto con la vulnerabilità. Rendono più vulnerabile il bambino di fronte alla presenza di un genitore con problemi psichiatrici. nessuna delle risposte è corretta. Si legano a variabili contingenti durante il ciclo di vita della famiglia. 05. Nel modello di Hall i fattori perpetuanti: Rendono più vulnerabile il bambino di fronte alla presenza di un genitore con problemi psichiatrici. nessuna delle risposte è corretta. Si legano a variabili contingenti durante il ciclo di vita della famiglia. Amplificano il disagio interagendo in modo più diretto con la vulnerabilità. 06. Nel modello di Hall i fattori precipitanti: Perpetuano il disagio interagendo in modo più diretto con la vulnerabilità. Si legano a variabili contingenti durante il ciclo di vita della famiglia. nessuna delle risposte è corretta. Rendono più vulnerabile il bambino di fronte alla presenza di un genitore con problemi psichiatrici. 07. Quale psicopatologia del genitore ha effetto più contenuto sullo sviluppo dei minori: Tratti evitante di personalità. Disfunzioni sessuali. Disturbo del neurosviluppo. Disturbi alimentari. 08. In che caso è più facilmente riscontrabile l’infanticidio?. In genitori affetti da disturbisonno-veglia. In madri ansiose. In genitori affetti da una patologia psichiatrica. In abusi sessuali extrafamiliari. 01. Individua la risposta scorretta sulle donne affette da sindrome di Down: Spesso spesso vittime di abuso sessuale quando diventano madri. Vengono deprivate dei figli se in contesti istituzionalizzati. Diventano più facilmente madri per scelta quando hanno ritardo mentale grave. Diventano più facilmente madri per scelta quando hanno ritardo lieve. 02. Per valutare il genitore con ritardo mentale si utilizza: nessuna delle risposte è corretta. La scala WAIS. Le scale Wechsler. Il Mini Mental State Examination. 03. Nella valutazione delle competenze genitoriali nel soggetto con ritardo mentale, cosa fondamentale valutare?. Il quoziente intellettivo. La presenza di disturbi associati come bipolarismo e ipoacusia. Le abilità prassiche. La competenza personali e sociali utili all’adattamento e all’autonomia quotidiana. 04. Nella valutazione dei figli di soggetti con ritardo mentale, qual è lo strumento utilizzato?. Blacky Picture. Test Stanford Binet e Merrill-Palmer. VMGT di Bender. Matrici di Raven. 05. Quale tra le seguenti caratteristiche dei figli ha impatto sulle capacità del genitore con ritardo mentale nel prendersene cura?. Discontrollo degli impulsi. Tratti di personalità disfunzionali. Età, numero di figli e distanza tra uno e l’altro. Disfunzioni del ritmo sonno-veglia. 06. Quale metodologia osservativa è da preferire nella valutazione del rapporto genitori con ritardo mentale-figlio?. Laboratorio. Telecamera. Specchio unidirezionale. Metodologia non intrusiva nell’ambiente naturale di crescita. 07. I rapporti di coppia nei genitori entrambi con ritardo mentale sono caratterizzati da: Abuso di potere dell’uomo che prevarica la donna e giunge alla violenza. Donna manipolatrice che si affranca completamente al marito responsabile di ogni aspetto. Supporto e solidarietà ma chiusura verso gli altri. Buon equilibrio con l’uomo che si occupa di aspetti scolastici ed economici, la donna di aspetti di cura dei figli. 08. Crescere con un genitore affetto da ritardo mentale: Il ritardo mentale del genitore esita nella morte del figlio. Il ritardo mentale del genitore non costituisce un fattore di rischio per le capacità genitoriali. La diagnosi è molto importante nella valutazione del rapporto genitore-figlio. Esercita un impatto negativo sullo sviluppo sul benessere dei minori. 01. Per la prevenzione l’intervento in tema di trasmissione interna generazionale della criminalità sarebbe auspicabile: Promuovere campagne suisocial utilizzati dai ragazzi. Operare collaborando con la scuola ed eseguire un’indagine psicosociale delle famiglie a rischio. Collaborare con le forze dell’ordine. Intercettare i gruppi a rischio nelle compagnie dei pari. 02. Individua la risposta corretta sulla trasmissione intergenerazionale del comportamento deviante: Non esistono dati in letteratura che lo configurano come un fattore di rischio. E' prevalentemente sesso-specifica. Riguarda un esiguo numero di famiglie senza impronta culturale. Le madri trasmettono ai figli maschi, i padri alle figlie femmine. 03. Quale fattore contrasta l’emergenza di condotte antisociali nei figli interrompe la catena della devianza?. Controllo attento del comportamento dei figli. Stile parentale autoritari. Relazione positiva genitore-figlio con legame di attaccamento sicuro. nessuna delle risposte è corretta. 04. Il comportamento deviante antisociale è facilmente riscontrabile: In famiglie con stile parentale carente. In famiglie multiproblematiche. tutte le risposte sono corrette. In compresenza di altri fattori di rischio. 05. Il periodo di insorgenza del comportamento antisociale della madre: Riguarda solo le donne italiane, non i contesti esteri. E' relativo, conta maggiormente la tipologia di comportamento e la gravità. Responsività e sensibilità materna non sono mediate dalla storia deviante della madre. E' fondamentale valutarlo se compare prima o dopo i 15 anni. 06. Quale figura familiare determina un maggiore danno al minore qualora fosse in carcere a causa di un comportamento deviante/antisociale?. I nonni. Il fratello/la sorella. Il padre. La madre. 07. Individua la risposta scorretta sulla trasmissione intergenerazionale del comportamento deviante?. Un membro familiare con tendenza antisociale costituisce un fattore predittivo per il comportamento delinquenziale delle generazioni future. Inserisce in un circuito di deprivazione sociale psicologica in famiglie multiproblematiche. La trasmissione è maggiormente evidente quando interessa le madri. Si assiste alla formazione di coppie coniugali accomunati da comportamenti antisociali. 01. Individua la risposta corretta tra le seguenti in tema di genitori tossicodipendenti: Gli uomini rispondono meglio ai percorsi di cura e la metà di queste vive con la prole. Importante la questione della doppia diagnosi per comorbilità ad altri disturbi psichici. Gli uomini presentano problemi più complessi rispetto alle donne (sintomi di astinenza più gravi, livelli maggiori di depressione o ansia). Il rapporto maschi-femmine è di 2:1. 02. Il comportamento tossicodipendente dei genitori incide: tutte le risposte sono corrette. Durante tutto l’arco disviluppo e influendo sullo stile di parenting dei genitori. Sono nella fase prenatale con conseguenze sullo sviluppo fetale. Principalmente dopo la nascita con conseguenze fisiche dirette come effetto delle sostanza sul neonato. 03. Quale tra i seguenti è un fattore di rischio cumulativo per le madri che abusano di sostanze: Dimensione della famiglia e monoparentalità. Violenza domestica e non domestica. Depressione materna e sintomatologia psichiatrica. tutte le risposte sono corrette. 04. In merito all’allontanamento del minore e la collocazione in un regime di affidamento esterno alla famiglia in caso di genitori tossicodipendenti: La letteratura è unanime nel ritenerla una soluzione che espone il bambino alla medesima situazione di carenza. La letteratura esalta la figura dei nonni come unica da perseguire. La letteratura è unanime nel ritenerla una soluzione protettiva per il bambino. nessuna delle risposte è corretta. 05. In merito al tema dei genitori tossicodipendenti, quali effetti possono avere gli allucinogeni?. Riducono la responsività emotiva fino alla perdita di coscienza, rendendoli incapaci di occuparsi dei figli e mettendoli a rischio in condizioni di astinenza. Oscillazione tra atteggiamenti affettuosi e scoppi di ira che sfociano in episodi di violenza. Alterano le capacità di accudimento per lo stato di agitazione incontrollabile, cui fa seguito una stato depressivo grave. Modificano la percezione sensoriale e portano a possibili flashback rendendoli incapaci di prendersi cura del figlio. 06. I principali problemi legati all’assunzione di sostanze d’abuso nei genitori tossicodipendenti sono: Formazione di coppie coniugali accomunate da comportamenti ansiosi. Tendenza antisociale come fattore predittivo per il comportamento delinquenziale delle generazioni future. Problemi della regolazione degli impulsi e strutturazione di un legame di attaccamento disorganizzato. Disturbi di personalità schizotipica. 07. In merito alle differenze di genere dei genitori tossico dipendenti, l’uso di droghe nel genere femminile è associato a: Prostituzione e influenza del partner. Comportamenti criminal. Basso reddito familiar. Tramissione intergenerazionale della violenza. 08. A livello sociale lo status di tossico dipendente è associato a: Etichettamento del genere femminile, soprattutto per le madri. Policonsumo. Incapacità lavorativa. Certa incapacità genitoriale. 01. Quale tra i seguenti è il legame di attaccamento che si crea tra figli e genitori alcoldipendenti?. Attaccamento insicuro disorganizzato. Attaccamento insicuro ansioso-ambivalente. Attaccamento sicuro. Attaccamento insicuro evitante. 02. Individua tra le seguenti la risposta scorretta sui figli di genitori alcolisti: Si assiste a una trasmissione intergenerazionale della dipendenza da alcol. Crescere con un genitore alcol dipendente è implicazione diretta di sviluppo di comportamenti disfunzionali nei figli. Le conseguenze comportamentali ed emotive dei figli creano gruppi di bambini caratterizzati da grande eterogeneità. Le conseguenze comportamentali ed emotive riguardano diverse aree. 03. Quale tra le seguenti aree NON è intaccata nei figli di genitori alcolisti: Area delle difficoltà scolastiche. Area relazionale. Area della condotta e disturbi psichiatrici. Area della sessualità. 04. Qual è la conseguenza principale sui figli dei genitori che abusano di alcol?. Esposizione a condotte devianti. Ricerca di un partner alcolista. Violenza domestica. Trasmissione intergenerazionale dell’abuso di sostanze psicotrope. 05. Individua le principali caratteristiche dei figli di genitori alcol dipendenti: Terrorizzati ed evitanti. Riconoscono i genitori come prevedibili e li assumono come modello. Percepiscono genitore come assente. Rabbiosi e aggressivisono incapaci di regolare il comportamento emotivo. 06. Il comportamento dei soggetti alcoldipendenti è associato ad uno stile genitoriale: tutte le risposte sono corrette. Non supportivo e basato sulla conflittualità. Incoerente caratterizzato da attenzione fallace. Educativo autoritario e punitivo. 07. Cosa sostiene il modello di Flett e Hewitt nei genitori alcoldipendenti?. La violenza è la conseguenza dell’interazione tra fattori di personalità, stress e interpersonali e strategie di coping. La violenza non ha una componente transgenerazionale. La violenza è la conseguenza della depressione materna. La violenza si sviluppa per la tendenza ad attribuire la causa delle condotte negative ai figl. 08. I figli di genitori alcol dipendenti sono a rischio di: Violenza familiare. Violenza, maltrattamenti, trascuratezza e abusi. tutte le risposte sono corrette. Violenza esterna alla famiglia. 01. La violenza assistita correla positivamente con: Successivi maltrattamenti sulla prole. tutte le risposte sono corrette. Disturbi della personalità. Sintomi di evitament. 02. Individua l’affermazione corretta circa la trasmissione intergenerazionale della violenza in caso di violenza assistita?. La violenza non ha una componente transgenerazionale. Bambini vittime di violenza diventeranno potenzialmente adulti violenti. Bambini vittime di violenza diventeranno potenzialmente adulti non violenti. I bambini tentano di adattarsi velocemente a situazioni di squilibrio e negando la violenza per compensare il disagio. 03. I bambini esposti a violenza assistita sono a rischio di: Competenze sociali non significativamente alterate. Figli più piccoli esposti a sintomi depressivi. Maggior maladattamento nelle femmine. Legame di attaccamento madre-bambino di tipo disorganizzato. 04. Tra le seguenti individua l’affermazione vera tra violenza assistita e abuso diretto: Entrambe le forme si verificano tra il 30 e 60% dei casi. Non è descritto in letteratura una relazione significativa. Nella maggior parte dei casi la violenza assistita precede l’abuso sessuale dei figli. solo due risposte sono corrette. 05. Il maltrattamento sui bambini in caso di violenza assistita e indiretto quando: I bambini perdono i riferimenti sociali anche nel contesto di vita extrafamiliare. I bambini vengono traumatizzati dal comportamento violento a cui assistono. nessuna delle risposte è corretta. Si assiste al fallimento nel compito protettivo del genitore che non riesce ad evitare l’assistenza alla violenza. 06. Le competenze parentali dei genitori in caso di violenza assistita verso i figli: La violenza assistita non incide sulle competenze genitoriali. Sono carenti nel genitore che subisce violenza. Sono carenti nel genitore violento. Sono carenti in entrambi i genitori. 07. I bambini vittime di violenza assistita hanno conseguenze?. tutte le risposte sono corrette. Sul piano fisico. Sul piano psichico. Sul piano sociale. 01. Il contatto genitore-figlio nei bambini di genitori che hanno ucciso il partner è: Viene stabilito arbitrariamente dal Giudice. Un diritto del genitore e non del figlio. Bisogna agire nelsuperiore interesse della famiglia. Un diritto del figlio e non del genitore. 02. Qual è la condizione più frequente nei genitori che hanno ucciso il partner?. Il padre uccide la madre. La madre uccide il padre. La madre uccide il padre e i figli. il padre uccide la madre e i figli. 03. Cosa capita ai bambini figli di genitori che hanno ucciso il partner: Potrebbero sviluppare maggiori problemi psicopatologici se tornano sotto la custodia del genitore dopo la detenzione. tutte le risposte sono corrette. Subiscono un doppio lutto: quello del genitore ucciso e quello del genitore di cui sono deprivati per la detenzione. Si sentono abbandonati o responsabili se non viene spiegato loro l’accaduto. 04. Dopo la detenzione di un genitore che ha ucciso il partner questi può riottenere la custodia o il collocamento dei figli?. No mai. Si sempre dopo un’attenta valutazione. Sì sempre. Dipende da molteplici fattori legati al bambino, al carer, al perpetratore, e di contesto. 05. Individua le principali problematiche dei figli in cui un genitore ha ucciso il partner: tutte le risposte sono corrette. Disturbi dell’apprendimento. PTSD. Disturbi della condotta e interpersonali. 06. Individua l’affermazione corretta relativa ai figli di genitori che hanno ucciso il partner: nessuna delle risposte è corretta. In età scolare presentano maggiori problemi disalute e lamentele somatiche. In età prescolare presentano senso di colpa e conflitti di realtà. PTSD nell’80% dei casi, ma con differenze in base al genere e all’età. 07. I figli dei genitori che hanno ucciso il partner: Vengono affidati e collocati in base ad un’attenta analisi di contesto. Vengono affidati a livello extrafamiliare. Vengono affidati a una delle famiglie di origine. Vengono collocati in Comunità mamma bambino. 08. Nelle valutazioni familiari nei casi di figli di genitori che hanno ucciso il partner è bene considerare: La percezione del rischio da parte dei minori. La disponibilità di un’abitazione e un reddito sufficiente. tutte le risposte sono corrette. La presenza delsostegno alla famiglia. 01. La separazione altamente conflittuale genera: Un'altra capacità di elaborare la separazione. Un “legame disperante” che mantiene il conflitto pur di non separarsi veramente. Adattamenti faticosi per i soli figli. E' un evento normativo del ciclo di vita familiare. 02. Quale tra i seguenti non è un effetto sui figli di coppie che si separano con alti livelli di conflittualità?. Condotte persecutorie. Disregolazione affettiva. Carente mentalizzazione. Difficoltà nell’intersoggettività. 03. Cosa potrebbe capitare ai bambini figli di genitori coinvolti in separazioni altamente conflittuali?. tutte le risposte sono corrette. Subiscono maltrattamento psicologico. Subiscono maltrattamento fisico e trascuratezza. Subiscono patologie della cura. 04. Nelle separazioni altamente conflittuali i figli: Raramente sono coinvolti in un’inversione di ruolo. Subiscono la parentificazione in un faticoso adattamento adultizzante. Spingono i genitori in un conflitto di lealtà. nessuna delle risposte è corretta. 05. Quale tra seguenti non è un sintomo potenzialmente presente nei figli di coppie che si separano con alti livelli di conflittualità?. Evitamento o scissione. Solitudine iperadattamento e senso di colpa. Somatizzazione. Stato ansiogeno e confusione. 06. Nelle separazioni altamente conflittuali i genitori: Sono talmente concentrati sul conflitto da perdere di vista i bisogni dei figli. Chiedono aiuto alle famiglie d’origine. I comportamenti verso i figli sfociano sempre in violenza. Mostrano comunque capacità cooperative. 07. Quale tre seguenti non è un percorso riparativo nelle coppie coinvolte in separazioni altamente conflittuali: Assistenza educativa domiciliare e/o mediazione familiare. Gruppi di mutuo aiuto. Programmi psico-educativi con i genitori e supporto alla genitorialità. Psicoterapia per genitori e sostegno terapeutico ai bambini. 01. Quando un bambino viene sottoposto ad un percorso di affidamento familiare?. Quando viene maltrattato fisicamente. Quando un genitore muore. Quando ha genitori ammalati. Quando versa in condizioni di forte disagio o di grave pregiudizio ai fini della sua tutela. 02. Quali sono i potenziali effetti a lungo termine a seguito dell’esperienza di affidamento familiare?. Disoccupazione, abitazione inadeguata, scasso supporto sociale e livello socio-economico. nessuna delle risposte è corretta. Minor probabilità disperimentare la genitorialità. Sviluppo di relazioni affettive disfunzionali. 03. I bambini in affido: Mostrano in bassa percentuale problemi di autostima e comportamenti devianti. Mostrano in altissima percentuale difficoltà relazionali e scolastiche. Non presentano particolari problemi di sviluppo ma non è da escludere che possano averne. Mostrano una media percentuale aggressività auto o eterodiretta. 04. Individua la corretta caratteristica dell’affidamento familiare: Tutela il diritto del minore a crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia. tutte le risposte sono corrette. Mantenimento dei contatti con la famiglia di origine e previsione di rientro presso il nucleo. Temporaneità. 05. L'affidamento familiare prevede l’inserimento del bambino: Presso una comunità o un istituto. Dipende dalla situazione in cui versa il bambino, la sua famiglia di origine, la famiglia candidata all’affidamento. Presso i nonni del bambino. Presso una famiglia affidataria esterna al nucleo famigliare. 06. Le tipologie di affido possono essere: Giudiziario. Consensuale. nessuna delle risposte è corretta. entrambe le risposte sono corrette. 07. Quali possono essere i sentimenti sperimentati dai bambini in affido?. tutte le risposte sono corrette. Sollievo per l’allontanamento dal contesto pregiudizievole al suo benessere. Lealtà e appartenenza verso la famiglia di origine. Senso di colpa e preoccupazione per il futuro della famiglia affidataria. 08. Quale tre le seguenti condizioni costituisce un limite per la famiglia affidataria al fine del successo di un percorso di affidamento familiare?. Disponibilità limitata nel tempo. Motivazione scarsa e celato desiderio di adozione. Mancanza di esperienze pregresse. Solidarietà con la famiglia di origine. 01. Il fallimento del percorso di adozione si manifesta quando: Il bambino rifiuta la famiglia adottiva. I genitori adottivi restituiscono il figlio adottivo. Emerge una psicopatologia del bambino. Emerge una psicopatologia del genitore. 02. Quali sono le principali difficoltà che si riscontrano nei bambini adottati: tutte le risposte sono corrette. Ansia e difficoltà relazionali con i pari. Aggressività auto ed etero diretta e bassa autostima. Disturbi della condotta e iperattività. 03. Predittore di disturbi comportamentali dei bambini adottati è: Abuso sessuale, maltrattamento fisico o trascuratezza. Genitori con personalità dipendente e frequenti spostamenti in diverse famiglie affidatarie. Adozione in età adolescenziale. tutte le risposte sono corrette. 04. Quale tra i seguenti è un fattore che mitiga le difficoltà e contribuisce un miglior adattamento del bambino in una famiglia adottiva?. Assenza di fallimenti adottivi precedenti. Migliore livello socio-economico. Maggiore livello di flessibilità e adattabilità della famiglia. Alto rischio genetico. 05. Quale tra i seguenti è il fattore principale da indagare nei genitori che si candidano per l’adozione: Capacità educative. Livello socio-economico. Presenza di altri figli naturali. Motivazioni consce e inconsce. 06. Quale fattore di rischio determina il fallimento adottivo nel sistema bambino?. Età adolescenziale. Storia pregressa. tutte le risposte sono corrette. Difficoltà di adattamento nel nuovo sistema socioculturale. 07. Quale fattore di rischio determina il fallimento adottivo del sistema famiglia?. Ricorso canali di intermediazione autorizzati. Giovane età dei coniugi. Mancata elaborazione consapevole della scelta adottiva. Basse aspettative nei confronti del bambino adottato. 08. Quale fattore di rischio può portare ad un possibile fallimento nell’adozione internazionale: Doppia traumatizzazione del bambino. Disturbi psicopatologici del bambino. Immediata disponibilità familiare per ottenere un bambino velocemente. nessuna delle risposte è corretta. 01. Nei percorsi di intervento in caso di maltrattamento e abuso qual è il ruolo dei Servizi?. Garantire un recupero della relazione genitore-figlio. Lavorare prevalentemente sui genitori per sciogliere le resistenze e i nodi problematici. nessuna delle risposte è corretta. Attuare una tutela giuridica del minore orientato alla riduzione del danno psicologico al potenziamento della resilienza. 02. Negli interventi in caso di prevalenza di fattori protettivi, si lavora con famiglie che: Non possono essere aiutate, si lavora esclusivamente con il bambino a fini della sua tutela. Possono essere supportati per la prevenzione dell’abuso fisico della trascuratezza, con supporti a domicilio, contatti con pediatri, attivazioni di centri drop-in e training genitoriale. Richiedono protezione esplicita e immediata al bambino, abbinati a programmi di aiuto per comprendere le cause del disagio familiare. Possono essere supportate per problemi economici, medici, conflitti momentanei, eventi traumatici improvvisi stabilizzanti. 03. Negli interventi in caso di compresenza di fattori di rischio e fattori di protezione, si lavora con famiglie che: Possono essere supportate per problemi economici, medici, conflitti momentanei, eventi traumatici improvvisi stabilizzanti. Richiedono protezione esplicita e immediata al bambino, abbinati a programmi di aiuto per comprendere le cause del disagio familiare. Non possono essere aiutate, si lavora esclusivamente con il bambino a fini della sua tutela. Possono essere supportati per la prevenzione dell’abuso fisico della trascuratezza, con supporti a domicilio, contatti con pediatri, attivazioni di centri drop-in e training genitoriale. 04. Negli interventi in caso di prevalenza di fattori di rischio, si lavora con famiglie che: Possono essere supportati per la prevenzione dell’abuso fisico della trascuratezza, con supporti a domicilio, contatti con pediatri, attivazioni di centri drop-in e training genitoriale. Non possono essere aiutate, si lavora esclusivamente con il bambino a fini della sua tutela. Possono essere supportate per problemi economici, medici, conflitti momentanei, eventi traumatici improvvisi stabilizzanti. Richiedono protezione esplicita e immediata al bambino, abbinati a programmi di aiuto per comprendere le cause del disagio familiare. 05. Le famiglie in difficoltà con prevalenza di fattori di rischio sono caratterizzate da: Desiderio di sottrarsi al circuito assistenziale per il recupero dell’autonomia e dell’indipendenza. Impoverimento temporaneo delle funzioni di parenting. tutte le risposte sono corrette. Riconoscimento del bisogno disupporto, gratitudine, atteggiamento collaborativo. 06. Negli interventi rivolti alle famiglie in difficoltà dove prevalgono fattori di protezione, le esperienze di vita possono essere orientate in senso protettivo da: Presenza di rete parentale e amicale. Una relazione affettiva con un partner che possiede attaccamento insicuro. Fattori genetici positivi. Presenza di esperienze condivise. 07. Nei percorsi di intervento in caso di compresenza dei fattori di rischio di protezione, la maggiore efficacia è legata a: Partecipazione attiva dei nonni. Discontinuità degli interventi. Capacità degli operatori distabilire una relazione positiva con la famiglia. nessuna delle risposte è corretta. 08. Rispetto ai percorsi di intervento in caso di maltrattamento abuso, cosa distingue le famiglie dove prevalgono fattori di rischio?. Isolamento sociale e povertà economica. Condotte di dipendenza da sostanze dei genitori. Psicopatologia dei genitor. Violenza e danno ai minori. 01. Nella previsione di utilità nell’intervento terapeutico con genitori maltrattanti e abusanti, cosa si intende per trattabilità?. La possibilità che traggano beneficio in tempi compatibili alle esigenze evolutive del minore. La possibilità che questi possano aderire alla terapia per aumentare le loro competenze parentali. tutte le risposte sono corrette. La possibilità che recuperino il rapporto con i figli. 02. Quale tra i seguenti NON è un fattore da considerare per la trattabilità di genitori abusanti e maltrattanti: La motivazione interna. L'ammissione che cisono stati problemi nella cura del figlio. Il riconoscimento del contributo personale problemi. Il livello di conflittualità della coppia. 03. Nella previsione di utilità nell’intervento terapeutico con genitori maltrattanti e abusanti, su quali aspetti intende lavorare l’approccio psicodinamico?. Sulle dinamiche di attaccamento e i modelli operativi interni. Sul contenimento dell’ansia e del calo dell’umore. Sulsistema famiglia e le sue relazioni disfunzionali. Sui conflitti psicologici, la negazione e l’alleanza terapeutica. 04. Quale tra i seguenti NON è un fattore da considerare per la trattabilità di genitori abusanti e maltrattanti: La presenza di disturbi psichiatrici. La capacità di considerare gli esperti come utili. tutte le risposte sono corrette. La mancanza di reti parentali amicali. Nella previsione di utilità nell’intervento terapeutico con genitori maltrattanti e abusanti, cosa comporta la negazione di abusi sessuali qualora ci fossero stati?. Una relazione affettiva con il figlio difficilmente recuperabile. Che il figlio diventi sua volta abusante in futuro. Lo sviluppo di condotte sessualizzate nel figlio. La mancanza di idoneità al trattamento e il rischio di recidiva dei comportamenti abusanti. 06. Nella previsione di utilità nell’intervento terapeutico con genitori maltrattanti e abusanti, perché i genitori non mostrano genuina motivazione al trattamento?. Perché non riescono a rappresentarsi l’altro come qualcuno che possa aiutare e rimangono diffidenti. tutte le risposte sono corrette. Perché si mostrano collaborativi e compiacenti esclusivamente ai fini delle valutazioni da fornire ai Tribunali. Perché mancano di motivazione intrinseca. 07. Nella previsione di utilità nell’intervento terapeutico con genitori maltrattanti e abusanti, quando si parla di “valutazione attraverso la terapia”?. In presenza di madri mature. tutte le risposte sono corrette. Durante una crisi evolutiva o un conflitto psicologico interiore. Quando visono le basi di un buon attaccamento tra genitore e figlio. 08. Nei percorsi di intervento in caso di maltrattamento e abuso qual è il ruolo dei Servizi?. Ganrantire un recupero della relazione genitore-figlio. nessuna delle risposte è corretta. Attuare una tutela giuridica del minore orientato alla riduzione del danno psicologico al potenziamento della resilienza. Lavorare prevalentemente sui genitori per sciogliere le resistenze e i nodi problematic. 01. Quale tra le seguenti NON è una causa di Burnout: Fattori situazionali. Fattori sociali. tutte le risposte sono corrette. Fattori individuali. 02. Quale azione permette di compiere la supervisione in qualità di intervento contro il Burnout?. Azione di rinnovata ricerca disignificato rispetto al tema della realizzazione personale. tutte le risposte sono corrette. Azione riparativa rispetto alla spersonalizzazione. Azione contenitiva rispetto all’esaurimento percepito. 03. Quale tra questi non è considerato un approccio contro il Burnout?. tutte le risposte sono corrette. Approccio istituzionale. Approccio organizzativo. Approccio individuale. 04. Individua la definizione corretta della dimensione di Burnout relativa alla depersonalizzazione?. Sensazione di sentirsi vuoto e distaccato dal proprio corpo, oppure che l'ambiente attorno a te non sia reale, con possibile sensazione di osservarsii dall'esterno, di essere anestetizzato o di non percepire più il tempo e lo spazio. Tendenza ad eseguire compiti meccanicamente con procedure standardizzate, stereotipate, mettendo distanza tra sé e l’utente. Alterazione della percezione del mondo esterno tale per cui la realtà viene sperimentata come strana, estranea, lontana e rimpicciolita, deformata ed irreale o come osservata con un microscopio o una lente. Distacco emotivo per cui si assiste all'incapacità di “liberare” ciò che si prova, tendendo a ignorarlo o nasconderlo. 05. Quale tra le seguenti non è una dimensione del burnout?. Esaurimento emozionale. Scissione emotiva. Depersonalizzazione. Ridotta realizzazione personale. 06. Le emozioni per gli operatori di tutela: Vanno attentamente gestite con la giusta distanza. Permettono di empatizzare senza eccessivo coinvolgimento. tutte le risposte sono corrette. Offrono l’opportunità di raccogliere dati sulla famiglia con cui si sta lavorando. 07. Segni e sintomi di burnout: Sono tipici. Riguardano trasversalmente tutti gli operatori dopo un lasso di tempo specifico nei servizi di tutela. Possono essere categorizzati in fisici, emotivi, comportamentali, interpersonali, attitudinali. Possono essere categorizzati in cognitivi, relazionali e sociali, emotivi. 08. La sindrome da burnout consiste: Si sviluppa a seguito dell’ambiguità di ruolo vissuta dagli operatori di tutela. nessuna delle risposte è corretta. In un acuto esaurimento emotivo tipico delle helping professions. Sisviluppa a causa di stressors di alta intensità spesso legati a condizioni emotivamente difficiliù. 01. Nelle famiglie con bambini malati, qual è la prospettiva dei genitori?. Il funzionamento familiare è predittivo dell’adattamento del bambino alla malattia cronica. Le dimensioni fondamentali sono gli aspetti economici e le prospettive future. La malattia del figlio diventa prioritaria quando è acuta. Si assiste a un rafforzamento del legame di coppia dei genitori. 02. Individua l’affermazione vera tra le seguenti nei casi di famiglie con bambini malati: I fratelli spesso vengono eccessivamente coinvolti. nessuna delle risposte è corretta. Si intensifica la relazione tra bambino malato e i genitori, specie il padre. L'adattamento alla patologia è un compito dell’intera famiglia. 03. Individua le corrette fasi di adattamento alla patologia nelle famiglie con bambini malati: Distacco tristezza, resilienza, rilancio. Sconvolgimento emotivo, ritiro, negazione, rifiuto. Shock, negazione, depressione, rielaborazione, accettazione. nessuna delle risposte è corretta. 04. Individua la corretta caratteristica del concetto di “caring niche”: tutte le risposte sono corrette. Nicchia premurosa che si prende cura in termini evolutivi dell’individuo. Perdura nel tempo. Permette la sopravvivenza degli individui e il loro processo di adattamento. 05. Quuale tra i seguenti NON è un obiettivo della caring niche?. Evitare l’isolamento del bambino. Modulare gli interventi medici e la pressione dell’ospedalizzazione. Conservare forme positive di vita nei momenti più duri. Ridurre la traumaticità dello stress. 06. Nelle famiglie con bambini malati, qual è la prospettiva del bambino?. Si adatta progressivamente alla patologia grazie alle risorse della famiglia. Mostra irritabilità e malessere dal momento della diagnosi. A seconda dell’età si assiste a regressione, perdita di controllo, paura dei cambiamenti corporei, consapevolezza del pericolo, paura della sofferenza e dell’incertezza del futuro. I cambiamenti comportamentali dipendono dalla gravità della patologia. 07. Il processo di adattamento del bambino malato nella sua famiglia è influenzato da quali variabili?. Fattorisociali, risorse di rete, caratteristiche della famiglia. Fattori individuali e instrapsichici del bambino malato. Fattorisituazionali, fattori familiari, caratteristiche del bambino. Ecologia ambientale, nicchia di cura, bambino malato. 08. Nelle famiglie con bambini malati, qual è la prospettiva dei fratelli?. Si sentono talvolta esclusi in quanto le attenzioni sono accentrate sul fratello malato. tutte le risposte sono corrette. Sono disostegno all’intero nucleo familiare. E' bene che non sappiano la diagnosi data al fratello. 01. Individua l’affermazione falsa relativa ai disturbi dello sviluppo: Riguardano condizioni omogenee di quadri patologici dei bambini. impattano sulla modalità relazionale genitore-figlio e sulla sintonizzazione. Non sono riconducibili a una categoria diagnostica ma riferiti al raggruppamento di disturbi. Riguardano il disturbo della regolazione, il disturbo dello spettro autistico e condizioni che influiscono sulla sfera intellettiva. 02. Nelle famiglie con bambini affetti da disturbi dello sviluppo, il genitore: nessuna delle risposte è corretta. Si accorge immediatamente della patologia e rende possibili interventi precoci. Deve modificare le proprie predisposizioni e riassestare le modalità parentale per adattarsi al bambino. Quando fallisce nel compito peggiora la diagnosi. 03. Le competenze regolatorie: Riguardano la capacità di modulare i propristati emotivi e organizzare l’esperienza e le risposte comportamentali. Si sviluppano dalla nascita. tutte le risposte sono corrette. Il genitore ricopre il ruolo guida a supporto dello sviluppo di tali competenze. 04. Quando il genitore fallisce nel sostegno allo sviluppo della capacità regolatoria del figlio?. Le esperienze interattive precoci vengono totalmente compromesse. Significa che utilizza solamente contatto fisico, visivo, vocale mancando però di capacità affettiva. Il bambino si autoregola e auto consola, utilizzando modalità funzionali che possono inibire le nascenti capacità relazionali. Non crea la base per lo sviluppo di modelli relazionali concepite come base sicura. 05. Quale tra i seguenti NON è un è un disturbo della regolazione?. Disturbo della regolazione dei ritmi del sonno. Disturbo della regolazione della processazione sensoriale. Disturbo di regolazione dell’alimentazione. Disturbo della regolazione corporea. 06. Individua l’affermazione corretta sul disturbo dello spettro autistico: Effettisulla sfera cognitiva, affettiva e comportamentale. tutte le risposte sono corrette. Ha una prevalenza notevolmente aumentata negli ultimi anni. Riguarda generalmente la difficoltà nello stabilire relazioni intersoggettive. 07. individua l’affermazione corretta sul disturbo dello spettro autistico: Interessa il cervello sociale, senza un reale impatto sul linguaggio. L'rea del cervello maggiormente compromessa è quella del cervello motorio. nessuna delle risposte è corretta. Ha un’eziologia ancora confusa dove sono compresenti una responsabilità genetica unitamente a possibili fattori ambientali. 08. Quale tra le seguenti NON è un’alterazione significativa nel disturbo dello spettro autistico?. Alterazione cognitiva. Alterazione nell’interazione. Alterazione motoria. Alterazione nell’intersoggettività. 01. Nel trattamento della disorganizzazione dell’attaccamento infantile, chi è l’oggetto dell’intervento?. La diade genitore-bambino e la loro relazione. Il sistema famiglia. il bambino reattivo. Il genitore non sintonizzato. 02. L'attaccamento disorganizzato rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di una psicopatologia quando: Uno dei due genitori è deceduto. i bambini soffrono di patologie dello sviluppo. Vi è una distorsione della base sicura. I contesti di accudimento sono caratterizzati da antisocialità. 03. Quale tra i seguenti fattori NON è eziopatogenetico della disorganizzazione infantile?. Maltrattamento e abuso i campioni ad alto rischio. nessuna delle risposte è corretta. ipotesi del fallimento nella protezione del bambino. Ipotesi sul comportamento spaventato-spaventante. 04. Quale tra i seguenti NON è un precursore dell’attaccamento disorganizzato?. Morte di un genitore. Eventi traumatici irrisolti subiti nell’infanzia del caregiver. Maltrattamento. Psicopatologia di un genitore. 05. Cosa si osserva nella disorganizzazione dell’attaccamento?. Un conflitto irrisolvibile nel bambino, conteso tra rassicurazione e paura. Un bambino che manca di una strategia organizzata per avvicinarsi all’adulto. Il comportamento del bambino che mostra Evita mento, resistenza elementi disfunzionali, stereotipie, paura verso il genitore. tutte le risposte sono corrette. 06. Alla base dell’attaccamento vi è: La predisposizione biologica del genitore a stabilire un legame con il neonato per proteggerlo dai pericoli. Una condizione appresa dalle esperienze vissute nell’infanzia. Un gene specifico. nessuna delle risposte è corretta. 07. Cosa si intende per “base sicura”?. Nella possibilità da parte del bambino di esplorare e giocare insicurezza sulla base della fiducia nella disponibilità emotiva e fisica del caregive. La possibilità da parte del bambino di poter tornare dal genitore anche dopo un conflitt. tutte le risposte sono corrette. Nella possibilità da parte di un figlio adulto di ritrovare un supporto nei propri genitori nell’esperienza genitoriale. 08. Cosa sono i disturbi reattivi dell’attaccamento?. tutte le risposte sono corrette. Condizioni in cui il bambino ricerca livelli di adattamento nella relazione disfunzionale con il genitore. Comportamenti disfunzionali della diade genitore-figlio. Disturbi distribuiti lungo un continuum che va dall’attaccamento sicuro alla patologia. 01. Nel DSM-5 i disturbi alimentari dell’infanzia sono categorizzati come: Non sono considerati una categoria diagnostica. nessuna delle risposte è corretta. Rientrano nella categoria clinica disturbi della nutrizione dell’alimentazione dell’infanzia della prima fanciullezza. Rientrano nel disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo. 02. Tra gli interventi attuabili con famiglie con bambini affetti da disturbo alimentare si riscontrano: Videofeedback. Ipnosi. Psicoterapia del genitor. I gruppi di auto-mutuo aiuto. 03. Qual è la funzione del padre in famiglie con bambini affetti da disturbi alimentari?. La funzione non è nota per carenza di studi e ricerche insufficienti. Ha un ruolo importante nello sviluppo del bambino verso lo sviluppo del modello di attaccamento sicuro. Ha un ruolo limitato, in quanto è prevalentemente ricoperto dalla diade madre-bambino. Ha un ruolo importante nello sviluppo del bambino verso l’apertura all’ambiente esterno. 04. I bambini con disturbi alimentari hanno sviluppato una modello di attaccamento: Sicuro. Disorganizzato. nessuna delle risposte è corretta. Insicuro. 05. Nelle famiglie con bambini affetti da disturbi alimentari quando la reciprocità diadica può essere compromessa?. A causa delle caratteristiche disfunzionali del bambino. tutte le risposte sono corrette. Per difficoltà che riguardano il sistema famiglia. Per via delle difficoltà psicologiche del genitore. 06. Indivisua l’affermazione scorretta sui disturbi alimentari in fase evolutiva: Riguarda preferenze alimentari restrittive e/o ritardo nell’acquisizione dell’autonomia alimentare. E' una patologia conclamata che si declina in sintomi specifici. Può essere una condizione reattiva ad un trauma. Può essere una difficoltà alimentare transitoria. 07. Da che momento l’alimentazione infantile è considerata un’attività privilegiata per lo sviluppo della relazionalità della diade madre-bambino?. Sin dalla gestazione tramite l’unità feto-placentare nella vita intrauterina. Dall'allattamento. nessuna delle risposte è corretta. Dallo svezzamento. 08. Alla base dei disturbi alimentari in fase evolutiva si trova: nessuna delle risposte è corretta. Un'eziologia multifattoriale che tenga in considerazione fattori temperamentali, costituzionali, psicogeni e relazionali. Una causa medica e/o organica del disturbo. Fattori genetici. |