FILOLOGIA ROMANZA - ANDREOSE
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La Romània è l'area geo-linguistica in cui sono parlate lingue e varietà dialettali. che continuano in loco il latino volgare parlato nel'Impero romano. che derivano dal latino volgare parlato nel'Impero romano. che continuano in loco il latino volgare parlato nella parte occidentale dell'Impero romano. che continuano in loco il latino classico parlato nella parte occidentale dell'Impero romano. A Sud della linea Jireček. si parlava sia latino, sia greco (accanto alle lingue antiche locali). si parlava soltanto latino. si parlava prevalentemente greco (accanto alle lingue antiche locali). si parlava prevalentemente latino (accanto alle lingue antiche locali). L'espansione delle lingue romanze conseguente alla scoperta dell'America, alle grandi navigazioni e alle colonizzazioni, ha riguardato. lo spagnolo, il galego e il francese. lo spagnolo e il portoghese. lo spagnolo, il portoghese e il francese. il portoghese e il francese. Un'espansione delle lingue romanze nel mediterraneo si ebbe. con l'espulsione degli arabi sefarditi dalla Penisola Iberica. con la scoperta dell'America. con la Reconquista. con l'espulsione degli ebrei sefarditi dalla Penisola Iberica. In seguito alle invasioni degli Anglo-sassoni, popolazioni celtiche si spostarono dall'Inghilterra. nell'attuale Francia del Nord, impiantandovi la loro lingua, che si continua oggi nel francese settentrionale. nell'attuale Bretagna, impiantandovi la loro lingua, che si continua oggi nel bretone. nell'attuale Normandia, impiantandovi la loro lingua, che si continua oggi nel normanno. nell'attuale Bretagna, impiantandovi la loro lingua, che si continua oggi nel britannico. La latinità africana fu cancellata. dall'invasione araba dell'VIII secolo. dall'invasione araba del IX secolo. dall'invasione araba del VII secolo. dall'invasione araba del X secolo. territori 'perduti', dove si suppone che si fosse già formata una lingua romanza, vengono indicati col termine di. Romània scomparsa. Romània immersa. Romània perduta. Romània continua. Le lingue nazionali, di uso ufficiale negli stati di appartenenza, che appartengono al dominio romanzo sono: portoghese, spagnolo, francese, italiano, romeno. portoghese, spagnolo, francese, occitano, italiano, romeno. portoghese, galego, spagnolo, francese, romancio, italiano, romeno. portoghese, spagnolo, francese, romancio, italiano, romeno. Il dalmatico. è caduto in disuso già dal XV secolo sotto la pressione di croato e veneziano, e si è estinto alla fine del secolo XIX. è caduto in disuso già dal XV secolo sotto la pressione di croato e veneziano, e si è estinto attorno alla metà del Novecento. è caduto in disuso già dal XV secolo sotto la pressione di croato e veneziano, e si conserva oggi solo nell'isola di Krk. è caduto in disuso nel XIX secolo sotto la pressione di croato e veneziano, e si conserva oggi solo nell'isola di Krk. In Italia, i grandi dialetti storici italiani. sono ufficialmente riconosciuti e tutelati. non hanno nessuna forma di riconoscimento ufficiale ma spesso godono di tutela. godono spesso di forme di riconoscimento e di tutela. non hanno nessuna forma di riconoscimento ufficiale e spesso nemmeno nessuna forma di tutela. Il sardo, il friulano e il ladino sono le uniche varietà romanze riconosciute in Italia?. no, perché sono riconosciute anche le lingue delle minoranze catalane, franco-provenzali e occitane. sì. no, perché sono riconosciute anche le lingue delle minoranze franco-provenzali e occitane. no, perché sono riconosciute anche le lingue delle minoranze catalane, franco-provenzali, occitane e francesi. In quali Comunità Autonome della Spagna il galego e il catalano sono lingue ufficiali accanto allo spagnolo?. il galego in Galizia, il catalano in Catalogna e nel País Valenciano e ad Alghero. il galego in Galizia, il catalano in Catalogna, nel País Valenciano e ad Andorra. il galego in Galizia, il catalano in Catalogna, nel País Valenciano e nelle Baleari. il galego in Galizia e in Portogallo, il catalano in Catalogna, nel País Valenciano e nelle Baleari. Il romancio è. una delle tre lingue ufficiali del cantone dei Grigioni e una delle quattro lingue nazionali della Confederazione Elvetica. una delle tre lingue ufficiali del cantone dei Grigioni e una delle tre lingue nazionali della Confederazione Elvetica. una delle quattro lingue ufficiali del cantone dei Grigioni e una delle quattro lingue nazionali della Confederazione Elvetica. una delle due lingue ufficiali del cantone dei Grigioni e una delle tre lingue nazionali della confederazione Elvetica. L'occitano. ha avuto un ruolo molto importante nel Medioevo e in età moderna nel campo letterario e amministrativo, ma lo ha perduto in seguito. ha avuto un ruolo molto importante nel Medioevo nel campo amministrativo, ma lo ha perduto in seguito. ha avuto un ruolo abbastanza importante nel Medioevo nel campo letterario e amministrativo, ma lo ha perduto in seguito. ha avuto un ruolo molto importante nel Medioevo nel campo letterario e amministrativo, ma lo ha perduto in seguito. Secondo alcuni studiosi il fenomeno della gorgia toscana dipenderebbe. dal sostrato italico. dal sostrato mediterraneo. dal sostrato celtico. dal sostrato etrusco. Graziadio Isaia Ascoli ipotizzò che il fonema /y/ presente in francese e nella gran parte dei dialetti gallo-romanzi, fosse una «reazione etnica». delle popolazioni italiche che avevano appreso il latino. delle popolazioni francesi che avevano appreso il latino. delle popolazioni celtiche che avevano appreso il latino. delle popolazioni pre-indoeuropee che avevano appreso il latino. [21] Le parole che non sono né indoeuropee né prestiti moderni. possono essere considerate forestierismi. possono essere considerate cultismi. possono essere considerate forme di superstrato. possono essere considerate pre-indoeuropee. L'influsso delle lingue di sostrato si riflette prevalentemente. nel lessico. nella morfologia. nella sintassi. nella fonologia. La lingua basca è. una lingua pre-indoeuropea, giunta in Europa nel IX-X secolo. una lingua indoeuropea preromana. una lingua indoeuropea appartenente al ramo celtico. una lingua non indoeuropea, più precisamente, pre-indoeuropea. Tutte le famiglie dell'indoeuropeo sono continuate da rami vivi. no, perché famiglie come quelle del tocario e dell'ittita sono oggi estinte. no, perché famiglie come quelle del celtico e dell'ittita sono oggi estinte. sì. no, perché famiglie come quelle del baltico e dell'ittita sono oggi estinte. Il nome di «indoeuropeo». viene dalla localizzazione geografica dei popoli che lo parlavano originariamente, stanziati in un'area che comprendeva India e Europa. viene dalla localizzazione geografica prevalente dei popoli che parlavano e parlano le lingue che ne derivano, stanziati prevalentemente in India e in Europa. viene dall'origine geografica prevalente degli studiosi che lo studiarono per primi, che provenivano perlopiù da India e Europa. viene dalla localizzazione geografica prevalente dei popoli che parlavano e parlano le lingue che ne derivano, stanziati prevalentemente in Indocina e in Europa. Il cosiddetto proto-indoeuropeo è. una lingua non documentata, le cui caratteristiche sono state determinate dagli studiosi mediante il metodo storico-ricostruttivo. una lingua ben documentata, le cui caratteristiche sono state determinate dagli studiosi anche mediante il metodo storico-ricostruttivo. una lingua scarsamente documentata, le cui caratteristiche sono state determinate dagli studiosi principalmente mediante il metodo storico-ricostruttivo. una lingua ben documentata, le cui caratteristiche sono state determinate dagli studiosi mediante lo studio sistematico delle antiche testimonianze scritte. Le lingue che formano quasi uno "strato" su cui si è diffusa in un secondo tempo una nuova lingua, vengono dette. di sottostrato. si sostrato. di adstrato. di superstrato. Da alcune testimonianze scritte di età repubblicana e imperiale si possono ricavare informazioni sul latino volgare. perché contengono delle forme scorrette (dette romanismi o volgarismi), che preludono a quelle che saranno la norma nelle lingue romanze. perché contengono delle forme già interamente romanze che poi saranno tipiche dei volgari medievali, dette "volgarismi". perché contengono espressioni oscene e volgari, dette "volgarismi". perché contengono delle forme già interamente romanze, dette "romanismi". Il sistema fonologico del latino possedeva. una doppia serie di vocali e consonanti, lunghe e brevi; sia le vocali lunghe sia le consonanti lunghe venivano segnate nella grafia. una doppia serie di vocali e consonanti, lunghe e brevi; solo le consonanti lunghe venivano segnate nella grafia. una doppia serie di vocali e consonanti, lunghe e brevi; solo le vocali lunghe venivano segnate nella grafia. una doppia serie di vocali e consonanti, lunghe e brevi; né le vocali lunghe né le consonanti lunghe venivano segnate nella grafia. In una prospettiva sincronica, il termine "latino vogare" viene usato per indicare. il latino tardo, parlato negli ultimi secoli dell'impero romano. la varietà socialmente più bassa, parlata solo dalle classi popolari. le forme latine che sono all'origine delle forme romanze, ricostruite mediante il metodo storico-comparativo. la lingua d'uso quotidiana, del parlato spontaneo, opposta alla varietà alta, il latino classico. Il latino. ripartiva i Nomi in quattro declinazioni e li distribuiva in tre diverse classi di genere. ripartiva i Nomi in tre declinazioni e li distribuiva in cinque diverse classi di genere. ripartiva i Nomi in cinque declinazioni e li distribuiva in tre diverse classi di genere. ripartiva i Nomi in cinque declinazioni e li distribuiva in due diverse classi di genere. Il latino aveva ereditato dall'indoeuropeo. un sistema verbale fondato sui casi morfologici, in cui la funzione grammaticale dell'elemento verbale veniva espressa mediante specifici prefissi. un sistema verbale fondato sui casi morfologici, in cui la funzione grammaticale dell'elemento verbale veniva espressa mediante specifici affissi. un sistema nominale fondato sui casi morfologici, in cui la funzione grammaticale dell'elemento nominale veniva espressa mediante specifici prefissi. un sistema nominale fondato sui casi morfologici, in cui la funzione grammaticale dell'elemento nominale veniva espressa mediante specifici affissi. Nel sintagma italiano 'la madre di Paolo'. abbiamo l'ordine modificatore-testa, come nel latino 'Pauli mater'. abbiamo l'ordine testa-modificatore, come nel latino 'Pauli mater'. abbiamo l'ordine modificatore-testa, nel latino 'Pauli mater' abbiamo l'ordine testa-modificatore. abbiamo l'ordine testa-modificatore, nel latino 'Pauli mater' abbiamo l'ordine modificatore-testa. Come conclusione del processo di semplificazione delle declinazioni latine dal latino classico al latino volgare si hanno fondamentalmente. quattro tipi: I, II, III, IV declinazione. quattro tipi: I, IV, V declinazione. due tipi: maschile in -u (-o); generalmente femminile in -a (con un numero circoscritto di forme maschili in -a). tre tipi: maschile in -u (-o); generalmente femminile in -a (con un numero circoscritto di forme maschili in -a); maschile e femminile in -e. In tutte le lingue romanze si sviluppa un nuovo modo verbale, che non era presente in latino: il condizionale futuro. il condizionale. il futuro. il condizionale e il futuro. Nelle lingue romanze sono frequenti i passaggi di singoli verbi da una una coniugazione all'altra, detti. cataplasmi. processi metafonetici. processi di semplificazione. metaplasmi. Nelle lingue romanze. l'espressione del passivo avviene sempre mediante forme analitiche, come in latino. l'espressione del passivo avviene sempre mediante forme analitiche, diversamente che in latino. l'espressione del passivo avviene sempre mediante forme sintetiche, come in latino. l'espressione del passivo avviene sempre mediante forme sintetiche, diversamente che in latino. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. I pronomi clitici sono sempre uniti, sintatticamente e fonologicamente, al verbo. La serie dei pronomi clitici ha conservato i casi e continua in questo direttamente il latino. Tutte le lingue romanze presentano una doppia serie di pronomi personali obliqui. La serie di pronomi clitici si serve spesso nelle lingue romanze delle preposizioni. Nell'italiano moderno la posizione preverbale o postverbale del clitico dipende particolarmente. dalla presenza nella frase di un elemento in posizione postverbale. dalla distinzione tra forma composta e forma semplice del verbo. dalla distinzione tra forma finita e forma infinita del verbo. dalla presenza nella frase di un elemento in posizione preverbale. La legge Tobler-Mussafia prevede che si abbia proclisi. quando il verbo è preceduto dalle congiunzioni «e, ma, o». quando il verbo è in posizione iniziale di frase. quando il verbo è al modo imperativo. quando il verbo non è in posizione iniziale. L'italiano, e con lui tutte le lingue romanze. ha l'ordine Verbo-Oggetto (tipo VO), mentre il latino aveva l'ordine Oggetto-Verbo (tipo OV). ha l'ordine Oggetto-Verbo (tipo OV), come il latino. ha l'ordine Verbo-Oggetto (tipo VO), come il latino. ha l'ordine Oggetto-Verbo (tipo OV), mentre il latino aveva l'ordine Verbo-Oggetto (tipo VO). Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Nel latino 'pinguis vir' troviamo l'ordine Modificatore Testa. Nel latino classico esisteva l'indicativo futuro ma non il condizionale, che è un'innovazione romanza. In italiano, il sistema dei pronomi clitici ha conservato alcuni casi latini: il dativo e l'accusativo. Nella formazione del passivo, il latino usava soltanto forme sintetiche, mentre le lingue romanze usano solo forme analitiche. In quale delle seguenti frasi tratte dal 'Novellino' abbiamo la proclisi del pronome personale?. non ho di che ti sovenire. ma dicoti che …. Mandolli per li detti ambasciadori due pietre nobilissime. Donatele allo ‘mperadore. In latino tardo, l'articolo definito poteva indicare. la notorietà (cioè un membro di una classe noto al parlante e all'ascoltatore), ma non la classe (o specie). la catafora ma non la notorietà (cioè un membro di una classe noto al parlante e all'ascoltatore). la classe (o specie) oppure la notorietà (cioè un membro di una classe noto al parlante e all'ascoltatore). la classe (o specie) ma non la notorietà (cioè un membro di una classe noto al parlante e all'ascoltatore). L'esistenza di un sistema bicasuale, che distingue il Caso del Soggetto dal Caso Obliquo, è tipica di. francese antico e occitano antico. francese antico, occitano antico, catalano antico. francese antico, occitano antico e romeno. francese antico, occitano antico, catalano antico e romeno. Le varietà italiane esprimono l'alternanza di numero. mediante il plurale vocalico come le varietà romanze occidentali (varietà ibero-romanze, gallo-romanze,romancio, ladino, friulano). mediante il plurale vocalico, come il romeno e il dalmatico. mediante il plurale sigmatico, come il romeno e il dalmatico. mediante il plurale sigmatico come le varietà romanze occidentali (varietà ibero-romanze, gallo-romanze, romancio, ladino, friulano). Quale delle seguenti affermazioni è errata o contiene delle inesattezze?. Nel dalmatico e nel romeno, il plurale è contraddistinto dai morfemi -i per il maschile ed -e per il femminile. In friulano, esistono sia nomi con plurale sigmatico, sia nomi con plurale vocalico. In sardo, il plurale si esprime attraverso l'alternanza vocalica. Il plurale sigmatico deriva dall'accusativo plurale latino. In italiano. la lunghezza vocalica ha valore fonologico, mentre la lunghezza consonantica ha valore allofonico. sia la lunghezza vocalica che quella consonantica hanno valore fonologico. sia la lunghezza vocalica che quella consonantica hanno valore allofonico. la lunghezza consonantica ha valore fonologico, mentre la lunghezza vocalica ha valore allofonico. Il passaggio di Ĭ a /e/ e di Ŭ a /o/. interessa gran parte della Romània, tranne la Sardegna, la Corsica meridionale e la Zona Lausberg. interessa gran parte della Romània, tranne la Zona Lausberg. interessa tutta la Romània. interessa solo la Sardegna, la Corsica meridionale e la Zona Lausberg. I linguisti dell'Ottocento hanno individuato con esattezza le forme in cui non ci si doveva aspettare l'applicazione delle leggi fonetiche: cioè. nelle parole che hanno subìto una trasmissione per via colta, in quanto provengono da altre lingue. nelle parole che non hanno subìto una trasmissione per via colta, in quanto provengono da altre lingue. nelle parole che hanno subìto una trasmissione per via popolare e non provengono dalla lingua colta. nelle parole che non hanno subìto una trasmissione per via popolare, in quanto provengono dalla lingua colta o da altre lingue. Il metodo storico-comparativo elaborato all'inizio del sec. XIX da Rasmus Rask, Franz Bopp e dai fratelli Grimm per le lingue germaniche venne applicato per la prima volta alle lingue romanze. da Wilhelm Meyer-Lübke. da Graziadio Isaia Ascoli. da Friederich Diez. da François Raynouard. Abbiamo un fenomeno di analogia quando. una forma si assimila per attrazione ad un'altra forma che è ad essa affine nel suono o nel senso, o che appartiene a un paradigma affine. una forma si sostituisce ad un'altra forma che è ad essa affine nel suono o nel senso, o che appartiene a un paradigma affine. una forma si sostituisce ad un'altra forma che è ad essa affine nel suono o nel senso, o che appartiene allo stesso paradigma. una forma si assimila per attrazione ad un'altra forma che è ad essa affine nel suono o nel senso, o che appartiene allo stesso paradigma. In italiano, la regola per cui Ĭ e Ē danno [e] è. è un'eccezione. è una regola condizionata dal contesto. è una regola generale. è una regola particolare. In francese la A tonica latina. diventa «e» se preceduta da consonante palatale. diventa «ai» davanti a consonante nasale. diventa «e» in tutti i contesti. diventa «e» in sillaba chiusa. In francese, la A tonica latina preceduta da consonante palatale. diventa «ai» davanti a consonante nasale. diventa «e» in sillaba chiusa. diventa «e» in tutti i contesti. diventa «jɛ». In francese, la A tonica latina in sillaba chiusa. diventa «e». diventa «jɛ». resta «a». diventa «ai». In italiano, le vocali toniche latine Ŭ e Ō. evolvono regolarmente in /o/ chiusa in ogni contesto. evolvono regolarmente in /o/ chiusa tranne che nei contesti in cui agisce il fenomeno dell'anafonesi. evolvono regolarmente in /o/ in ogni contesto. evolvono regolarmente in /u/ tranne che nei contesti in cui agisce il fenomeno dell'anafonesi. In italiano, le vocali toniche latine Ĭ e Ē. evolvono regolarmente in /e/ chiusa in ogni contesto. evolvono regolarmente in /e/ chiusa tranne che nei contesti in cui agisce il fenomeno dell'anafonesi. evolvono regolarmente in /i/ tranne che nei contesti in cui agisce il fenomeno dell'anafonesi. evolvono regolarmente in /i/ in ogni contesto. L'eliminazione di uno o più segmenti vocalici o consonantici che si trovano alla fine della parola è detta. metatesi. apocope. aferesi. sincope. L'aggiunta di una vocale o di una consonante all'interno di una parola per facilitare la pronuncia di una sequenza di suoni è detta. epentesi. prostesi. metatesi. epitesi. Due parole di una lingua che, pur essendo riconducibili allo stesso etimo, si presentano differenziate formalmente (e spesso semanticamente) vengono dette. allotropi. alloglotti. allofoni. allomorfi. Per metafonesi si intende il processo di assimilazione per il quale, in una parola,. la vocale tonica subisce un cambiamento regolare per effetto della vocale finale. la vocale tonica subisce un cambiamento regolare per effetto della vocale iniziale. la vocale atona subisce un cambiamento regolare per effetto della vocale finale. la vocale atona subisce un cambiamento regolare per effetto della vocale iniziale. La forma italiana «mangiare». è un cultismo. è un prestito dall'occitano antico. è un prestiio dal francese moderno. è un prestito dal francese antico. Nel sistema fonologico del latino tardo che è alla base di tutte le varietà romanze, le vocali Ă e Ā erano divenute due allofoni del fonema /a/. Si tratta di un caso di. rifonologizzazione. fonologizzazione. transfonologizzazione. defonologizzazione. In francese moderno si è defonologizzata l'opposizione tra i fonemi /ts/ e /s/ perché. /ts/ e /s/ sono passati entrambi a /t/. /s/ è passato a /ts/. /ts/ e /s/ sono passati entrambi a /z/. /ts/ è passato a /s/. In italiano, come in quasi tutte le varietà romanze ad eccezione del sardo e del dalmatico, si assiste. alla palatalizzazione delle occlusive velari latine /k/ e /g/ davanti a /i/ e /o/. alla palatalizzazione delle occlusive velari latine /c/ e /g/ davanti a /i/ e /e/. alla palatalizzazione delle occlusive velari latine /c/ e /g/ davanti a /i/ e /o/. alla palatalizzazione delle occlusive velari latine /k/ e /g/ davanti a /i/ e /e/. Quando nel latino volgare la quantità vocalica ha perso il valore distintivo, quella che per le vocali /i, e, o, u/ era stata un'opposizione di lunghezza è divenuta. una differenza di tipo fonico. un'opposizione fonologica di quantità. una differenza di tipo allofonico. un'opposizione fonologica di timbro. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Il cambiamento fonologico è la manifestazione a livello fonologico di un cambiamento fonetico. L'acquisizione di una nuova opposizione distintiva è detta fonologizzazione. Il primo a distinguere tra cambiamento fonetico e cambiamento fonologico è stato Roman Jakobson. Ad un cambiamento fonetico corrisponde sempre cambiamento fonologico. Due elementi dotati di carattere distintivo, capaci cioè di distinguere almeno due forme di significato diverso, si chiamano. foni. fonemi. allofoni. suoni. Il processo di sviluppo del suffisso avverbiale -mente in latino volgare si spiega come l'effetto. di un processo di grammaticalizzazione. di un processo di rianalisi. di un processo di livellamento analogico. del processo del quarto proporzionale. La genesi del suffisso neutro plurale -uri in romeno si spiega come l'effetto. del processo del quarto proporzionale. di un processo di rianalisi. di un processo di livellamento analogico. di un processo di grammaticalizzazione. In italiano e in molte varietà romanze,il presente indicativo di alcuni verbi presenta un'alternanza. tra forme con accento sulla radice (arizotoniche) dittongate, e forme prive di accento sulla radice (rizotoniche), non-dittongate. tra forme con accento sulla radice (rizotoniche) dittongate, e forme prive di accento sulla radice (arizotoniche), non-dittongate. tra forme con accento sulla radice (arizotoniche) non-dittongate, e forme prive di accento sulla radice (rizotoniche), dittongate. tra forme con accento sulla radice (rizotoniche) non-dittongate, e forme prive di accento sulla radice (arizotoniche), dittongate. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Il fonema è l'unità minima dotata di significato in cui si può scomporre una parola. La morfologia è quel ramo della linguistica che studia la struttura interna della parola e i processi che ne determinano la formazione. I morfemi si combinano per formare le parole. La morfologia analizza le regole che governano i processi morfologici, distinguendo tra processi flessivi e derivativi. La genesi del morfema -o di prima persona dell'imperfetto indicativo in italiano si spiega come l'effetto. di un processo di livellamento analogico. di un processo di rianalisi. del processo del quarto proporzionale. di un processo di grammaticalizzazione. Un cambiamento semantico come it. «spina» ‘escrescenza acuminata delle piante’ > ‘elemento da inserire in apposite cavità’, è dovuto a. un'associazione per similarità tra i due referenti. un'associazione per contiguità tra di due concetti. un'associazione per contiguità tra i due referenti. un'associazione per similarità tra i due concetti. Quale delle seguenti affermazioni non è esatta?. Abbiamo cambiamento semantico quando il significante di un lessema muta da uno stato all’altro di una lingua. Il concetto è nettamente distinto dal significato del segno linguistico. L’entità extralinguistica, concreta o astratta, cui il segno linguistico si riferisce è detta referente. Il concetto è una rappresentazione generale e sopraindividuale di una serie di referenti, distinta da essi perché mentale. Quale tra le seguenti affermazioni non è corretta?. Il lessema italiano 'capello' e il francese 'cheveu' hanno significanti diversi ma uguale significato. Il latino distingueva tra tempo cronologico (TEMPUS) e tempo atmosferico (TEMPESTAS). Il significato del lessema 'tempo' nelle lingue romanze costituisce un’innovazione comune rispetto al latino. Le continuazioni romanze del lat. FOCUS significano tutte ‘fuoco’ come in latino. Mutamenti del tipo lat. «BUCCA» 'guancia' > it. «bocca», oppure «FOCUS» 'focolare' > pg. «fogo», sp. «fuego», fr. «feu», it. «fuoco», rom. «foc» 'fuoco' si spiegano in virtù di una. contiguità tra i due «concetti». contiguità tra i due «significati». similarità tra i due «significati». similarità tra i due «concetti». Un cambiamento semantico come it. (e lat.) «spina» 'escrescenza acuminata delle piante' > 'elemento da inserire in apposite cavità' (e poi 'dispositivo elettrico che si innesta in una presa'), si spiega in virtù di una. contiguità tra i due «significati». similarità tra i due «significati». similarità tra i due «concetti». contiguità tra i due «concetti». Il significante. come il significato, è sovrapponibile da lingua a lingua. è diverso da lingua a lingua, ma anche i significati non sono sovrapponibili in tutte le lingue. è sovrapponibile in tutte le lingue, mentre i significati differiscono da lingua a lingua. è diverso da lingua a lingua, mentre i significati sono sovrapponibili in tutte le lingue. Il 14 febbraio 842, a Strasburgo,. Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico giurarono entrambi in lingua romanza per farsi capire dai rispettivi eserciti. Ludovico il Germanico giurò in antico tedesco per farsi capire dai soldati del fratello, Carlo il Calvo. Ludovico il Germanico giurò in lingua romanza per farsi capire dai soldati del fratello, Carlo il Calvo. Carlo il Calvo giurò in lingua romanza per farsi capire dai soldati del fratello, Ludovico il Germanico. Dal I sec. d.C. al V sec. d.C. si dà una situazione di. bilinguismo tra latino «scritto» e romanzo «parlato». bilinguismo tra latino «classico» e latino «volgare». diglossia tra latino «classico» e latino «volgare». diglossia tra latino «scritto» e romanzo «parlato». Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. La Sequenza di Sant'Eulalia è un testo di uso liturgico. La lingua della Sequenza di Sant'Eulalia presenta tratti di varie parlate del sud della Francia. La Sequenza di Sant'Eulalia venne trascritta una quarantina d'anni dopo i Giuramenti di Strasburgo (probabilmente tra l'878 e l'882). La Sequenza di Sant'Eulalia è copiata nella parte finale di un manoscritto latino in cui sono trascritti anche il suo modello latino e a un poema epico in tedesco antico. In età carolingia, l'emersione delle lingue romanze fu favorita. dal generale miglioramento della qualità del latino e dal suo conseguente allontanamento dalla lingua parlata. dal generale peggioramento della qualità del latino e dal suo conseguente avvicinamento alla lingua parlata. dal generale miglioramento della qualità del latino e dal suo conseguente avvicinamento alla lingua parlata. dal generale peggioramento della qualità del latino e dal suo conseguente allontanamento dalla lingua parlata. La «Vie sant Lethgier» si compone di. strofe di tre distici assonanzati di ottosillabi. lasse di ottosillabi assonanzati. strofe di tre distici di ottosillabi a rima baciata. lasse di ottosillabi a rima baciata. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. La Vie saint Lethgier e la Passion di Clermont Ferrand presentano entrambe una veste linguistica composita, caratterizzata da numerosi tratti meridionali. La Vie saint Lethgier e la Passion di Clermont Ferrand sono poemetti in prosa. La Vie saint Lethgier e la Passion di Clermont Ferrand sono conservate dallo stesso manoscritto. La Vie saint Lethgier e la Passion di Clermont Ferrand risalgono alla fine del X secolo. La «Vie de saint Alexis» è. una chanson de geste che per la sua lunghezza (625 décasyllabes) può dirsi oramai completamente svincolata dall'uso liturgico. un poema cavalleresco che per la sua lunghezza (625 décasyllabes) può dirsi oramai completamente svincolato dall'uso liturgico. un poema agiografico che per la sua lunghezza (625 décasyllabes) può dirsi oramai completamente svincolato dall'uso liturgico. un poema di argomento profano che per la sua lunghezza (625 décasyllabes) può dirsi oramai completamente svincolato dall'uso liturgico. Le chansons de geste sono composte da. lasse, cioè strofe di lunghezza irregolare, in cui tutti i versi hanno la stessa assonanza. Il metro utilizzato è il décasyllabe ('decasillabo'). lasse, cioè strofe di lunghezza regolare, in cui tutti i versi hanno la stessa rima. Il metro utilizzato è il décasyllabe ('decasillabo'). lasse, cioè strofe di lunghezza irregolare, in cui tutti i versi hanno la stessa rima. Il metro utilizzato è il décasyllabe ('decasillabo'). lasse, cioè strofe di lunghezza regolare, in cui tutti i versi hanno la stessa assonanza. Il metro utilizzato è il décasyllabe ('decasillabo'). Joseph Bédier pensava che le chansons de geste. fossero state composte da chierici dotati di una buona cultura, che avrebbero rielaborato racconti orali preesistenti. derivassero dalla saldatura e dalla rielaborazione di preesistenti cantilene romanze incentrate sugli avvenimenti storici. avessero un'origine germanica, in quanto esaltano l'aristocrazia guerriera. risalissero a componimenti orali anteriori ai testi conservati. La Nota emilianense è. un breve appunto copiato nel 1065-1075 che fornisce, trenta o quaranta anni prima del manoscritto di Oxford, un riassunto della Chanson de Roland. un breve appunto copiato nel 1065-1075 che fornisce, circa negli stessi anni in cui fu trascritto il manoscritto di Oxford, un riassunto della Chanson de Roland. un breve appunto copiato nel 1165-1175 che fornisce, trenta o quaranta anni prima del manoscritto di Oxford, un riassunto della Chanson de Roland. un breve appunto copiato nel 1165-1175 che fornisce, circa negli stessi anni in cui fu trascritto il manoscritto di Oxford, un riassunto della Chanson de Roland. La Chanson de Roland si fonda su un fatto reale,. l'uccisione di alcuni capi francesi al ritorno dalla campagna di Spagna del 778 in un'imboscata tesa da popolazioni basche. l'uccisione di alcuni capi francesi al ritorno dalla campagna di Spagna del 778 in un'imboscata tesa da popolazioni arabe. l'uccisione di alcuni capi franchi al ritorno dalla campagna di Spagna del 778 in un'imboscata tesa da popolazioni basche. l'uccisione di alcuni capi franchi al ritorno dalla campagna di Spagna del 778 in un'imboscata tesa da popolazioni arabe. Il termine antico francese «geste» deriva. dal nome femminile «*GESTA», derivato a sua volta dal maschile plurale «GESTI» col valore di 'cose compiute, imprese'. dal nome femminile «*GESTA», derivato a sua volta dal neutro plurale «GESTA» col valore di 'gesti, cenni'. dal nome femminile «*GESTA», derivato a sua volta dal neutro plurale «GESTA» col valore di 'cose compiute, imprese'. dal nome femminile «*GESTA», derivato a sua volta dal maschile plurale «GESTI» col valore di 'gesti, cenni'. Le formule stereotipate, le ripetizioni, gli epiteti che connotano i personaggi dimostrano. l'origine «scritta» delle canzoni di gesta. l'origine «orale» delle canzoni di gesta. l'origine «clericale» delle canzoni di gesta. l'arcaicità delle canzoni di gesta. Nei versi della Chanson de Roland «Carles li reis, nostre emperere magnes / Set anz tuz pleins ad estét en Espaigne» (vv. 1-2), «Carles» è. l'Oggeto della frase («ad estét...») e dunque è al Caso Obliquo. il Soggeto della frase («ad estét...») e dunque è al Caso Soggetto. l'Oggeto della frase («ad estét...») e dunque è al Caso Soggetto. il Soggeto della frase («ad estét...») e dunque è al Caso Obliquo. Intorno al 1170 alcuni trovatori incominciano a coltivare una poesia ermetica, oscura, quasi indecifrabile, detta. trobar leu ('poetare difficile'). trobar clus ('poetare difficile'). trobar clus ('trovare chiuso'). trobar leu ('poetare leggero'). Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Il genere più importante della poesia trobadorica è la canzone. La lirica trobadorica è una poesia cantata, di cui i poeti compongono sia le parole che la musica. La poesia trobadorica è isosillabica, perché i versi sono definiti sulla base della lunghezza sillabica. La «tornada» ripete le rime e la melodia della fine dell'ultima strofa della canzone. I tre paradossisu cui si fonda l'amore cortese sono: il godimento del sacrificio, l'affinamento morale nell'esperienza religiosa, l'esaltazione nel segreto. Il godimento del sacrificio, l'affinamento morale nell'adulterio, l'esaltazione della passione amorosa. Il godimento dell'amore, l'affinamento morale nell'adulterio, l'esaltazione nel segreto. Il godimento del sacrificio, l'affinamento morale nell'adulterio, l'esaltazione nel segreto. Secondo l'interpretazione di Erich Köhler. la genesi dell'amore cortese è da mettere in relazione con l'eresia càtara. l'amore cortese rappresenta la spiritualizzazione di aspetti economici e sociali fondamentali nella società feudale. l'origine dell'amore cortese va ricercata nell'influenza della poesia amorosa araba. l'amore cortese non è che la trascrizione metaforica, nel rapporto amoroso con la donna, del rapporto che lega vassallo e signore. Il termine «romanzo (genere letterario)» deriva dall'espressione antico-francese «mettre en romanz» che significa originariamente. 'tradurre in lingua romanza' (ossia in occitano). 'tradurre in lingua romanza' (ossia in francese). 'trasporre (l'originale) in un'opera narrativa'. 'trasporre (l'originale) in un romanzo'. I primi romanzi francesi sono. traduzione e adattamenti di opere latine di argomento religioso. traduzioni e adattamenti di testi celtici. traduzioni e adattamenti di testi latini classici. traduzioni e adattamenti di testi trobadorici. Quale delle seguenti affermazioni è errata o contiene delle inesattezze?. Il primo testo di materia antica che ci sia giunto è l’'Alexandre' di Alberic de Pisançon. Il 'Roman d'Alexandre' di Alexadre de Bernay (o de Paris) è in lasse monorime di ottosillabi. il 'Roman de Alexandre' riprende il racconto delle gesta di Alessandro il Macedone secondo la versione del cosiddetto «Romanzo di Alessandro» tardoantico, greco e latino. L’'Alexandre' di Alberic de Pisançon risale al 1130 ca. e ci è giunto frammentario. Il primo romanzo in ottosillabi a rima baciata è. il «Roman de Troie». il «Brut». il «Roman d'Enéas». il «Roman de Thèbes». il 'Roman de Thèbes'. è di poco posteriore al 1150, e racconta la lotta fratricida dei figli di Edipo, Eteocle e Polinice, sulla base della Tebaide di Stazio. è di poco posteriore al 1160, e racconta la lotta fratricida dei figli di Edipo, Eteocle e Polinice, sulla base della Tebaide di Ditti Cretese. è di poco posteriore al 1160, e racconta la lotta fratricida dei figli di Edipo, Eteocle e Polinice, sulla base della Tebaide di Stazio. è di poco posteriore al 1150, e racconta la lotta fratricida dei figli di Edipo, Eteocle e Polinice, sulla base della Tebaide di Ditti Cretese. Quale delle seguenti affermazioni è errata o contiene delle inesattezze?. Il 'Roman d’Enéas' e il 'Roman de Thèbes' appaiono legati all’ambiente di Enrico II Plantageneto e di Eleonora d’Aquitania. La 'Chronique des ducs de Normandie' di Benoît de Saint-Maure racconta la storia degli antenati di Enrico II. Wace concluse nel 1155 una rielaborazione in volgare della 'Historia regum Britanniae' di Goffredo di Monmouth. Prima di diventare regina d'Inghilterra, Eleonora d'Aquitania era stata regina di Francia. Molti degli scrittori che furono attivi presso la corte di Enrico II tentarono di stabilire un legame. tra la monarchia anglonormanna che regnava sulla Francia e la figura di Carlo Magno. tra la monarchia anglonormanna che regnava sull'Inghilterrra e la figura di Carlo Magno. tra la monarchia anglonormanna che regnava sulla Francia e gli avvenimenti e gli eroi più prestigiosi dell'Antichità. tra la monarchia anglonormanna che regnava sull'Inghilterrra e gli avvenimenti e gli eroi più prestigiosi dell'Antichità. La parte dell'«Historia regum Britanniae» di Goffredo di Monmouth che parla di Artù, deriva dalla rielaborazione. di opere dell'Antichità classica. di antiche leggende francesi. di antiche leggende britanniche. di antiche leggende celtiche. Il concepimento e la nascita di Artù sono prodigiosi, perché. Uterpandragon, grazie a un incantesimo di Merlino, penetra nel castello e giace con Ginevra, che concepisce Artù. Mordred, grazie a un incantesimo di Merlino, penetra nel castello e giace con Ginevra, che concepisce Artù. Mordred, grazie a un incantesimo di Merlino, penetra nel castello e giace con Ygerne, che concepisce Artù. Uterpandragon, grazie a un incantesimo di Merlino, penetra nel castello e giace con Ygerne, che concepisce Artù. Il «Roman de Brut». è una traduzione e rielaborazione di una parte della «Historia regum Britanniae» di Gugliemo di Malmesbury, realizzata da Benoit de Saint-Maure. è una traduzione e rielaborazione di una parte della «Historia regum Britanniae» di Gugliemo di Malmesbury, realizzata da Wace. è una traduzione e rielaborazione di una parte della «Historia regum Britanniae» di Goffredo di Monmouth, realizzata da Wace. è una traduzione e rielaborazione di una parte della «Historia regum Britanniae» di Goffredo di Monmouth, realizzata da Benoit de Saint-Maure. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Non ci sono prove che dimostrano la circolazione della storia di Tristano e Isotta prima delle prime versioni in antico francese a noi note. Probabilmente la versione più antica del romanzo di Tristano e Isotta tra quelle a noi note è opera dell'anglonormanno Thomas, composta verso il 1172-1175. La versione del «Roman de Tristan» di Thomas viene abitualmente indicata come «cortese». Nella versione di Béroul la materia narrativa si presenta in forme realistiche, talvolta crude e drammatiche. Nel romanzo di Tristano e Isotta si racconta che. Isotta si fa sostituire dall'ancella negli incontri con Tristano per non commettere adulterio. Isotta si fa sostituire dall'ancella al momento di bere il filtro per non innamorarsi di Tristano. Isotta si fa sostituire dall'ancella nel letto coniugale per nascondere la perdita della verginità. Isotta si fa sostituire dall'ancella il giorno delle nozze per non sposare re Marco. Qual è la cronologia delle opere di Chrétien de Troyes?. Erec et Enide: 1170; Cligès e Lancelot: attorno al 1176; Yvain: dal 1177 al 1179 o 1181; Perceval: dopo il 1181. Erec et Enide: 1170; Cligès: attorno al 1176; Yvain e Lancelot: dal 1177 al 1179 o 1181; Perceval: dopo il 1181. Erec et Enide: 1170; Cligès e Yvain: attorno al 1176; Lancelot: dal 1177 al 1179 o 1181; Perceval: dopo il 1181. Erec et Enide: 1170; Cligès: attorno al 1176; Yvain: dal 1177 al 1179 o 1181; Lancelot e Perceval: dopo il 1181. Cligès. si innamora, ricambiato, di Fenice, promessa sposa dello zio Marco. alla morte del padre, decide di sposare Fenice, figlia dell’imperatore di Germania. ruba il corpo di Fenice, che, con l’aiuto di un filtro, si finge morta. è figlio dell’imperatore di Costantinopoli, giunge alla corte di Artù per farsi armare cavaliere e si innamora, ricambiato, di Fenice, sorella di Galvano. Quale romanzo fu composto da Chrétien de Troyes per la contessa Maria di Champagne, figlia del re di Francia Luigi VII e di Eleonora d'Aquitania?. Le chevalier au lion (Yvain). Cligès. Le conte du Graal (Perceval). Le chevalier de la charrette (Lancelot). Quali romanzi ha composto Chrétien de Troyes dopo il «Cligès»?. il «Chevalier de la charrette», il «Chevalier au lion» e il «Conte du graal». «Erec et Enide», il «Chevalier de la charrette» e il «Conte du graal». «Erec et Enide», il «Chevalier de la charrette», il «Chevalier au lion» e il «Conte du graal». «Erec et Enide», il «Chevalier de la charrette» e il «Conte du graal». Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. A partire da «Erec et Enide» i soggetti dei romanzi di Chrétien sono ricavati da racconti tradizionali del folklore bretone e gallese. Uno dei fattori che possono aver orientato Chrétien verso il mondo arturiano è il forte interesse che il folklore celtico esprime per gli ideali cavallereschi. La maggior parte delle opere citate nel prologo del «Cligès» è costituita da traduzioni e adattamenti di testi poetici latini, in particolare di Ovidio. Chrétien intavola uno scambio poetico sulla natura dell'amore con due importanti trovatori: Raimbaut d'Aurenga e Bernart de Ventadorn. Al «Cligès» viene attribuita l'etichetta di «anti-Tristano» perché. in tale romanzo, diversamente che in Tristano e Isotta, la consumazione dell'adulterio non porta a un esito tragico. l'avventura di Cligès con Fenice mostra delle evidenti somiglianze con l'avventura di Tristano e Isotta, ma i protagonisti dell'opera di Chrétien consumano l'adulterio senza che il re venga a scoprirlo. in tale romanzo, diversamente che in Tristano e Isotta, la consumazione dell'adulterio non è la conseguenza di un filtro d'amore. l'avventura di Cligès con Fenice mostra delle evidenti somiglianze con l'avventura di Tristano e Isotta, ma i protagonisti dell'opera di Chrétien non consumano l'adulterio. Quale delle seguenti affermazioni non è corretta?. Una presenza di Chrétien de Troyes in Inghilterra parrebbe confermata dalla precisione dei dettagli geografici concernenti tale paese contenuti in Erec et Enide. il Lancelot di Chrétien de Troyes deve necessariamente essere posteriore al 1164. Chrétien dedica il Conte du Graal (Perceval) a Filippo d’Alsazia, conte di Fiandra dal 1168. Gaston Paris ha identificato Chrétien de Troyes con un chierico documentato presso l’abbazia di Saint-Loup di Troyes nel 1173. Quale di queste affermazioni contiene delle inesattezze?. Il connubio tra la poesia latina ovidiana e l’ideologia dell’amore cortese che si realizza nel XII secolo è per certi versi paradossale. Gli autori del Roman d’Alexandre, del Roman de Thèbes, del Roman d’Enéas e del Roman de Troie erano dei chierici. La maggior parte delle opere citate nel prologo di Erec et Enide è costituita da traduzioni e adattamenti di testi poetici latini. Quando gli autori dell’Enéas o del Roman de Troie parlano dei tormentati amori dei loro eroi e delle loro eroine, lo fanno attingendo sia alla tradizione cortese, sia alla poesia di Ovidio. Maria di Champagne (1145-1198) era. figlia del re d'Inghilterra Enrico II Plantageneto e di Eleonora d’Aquitania. figlia del re d'Inghilterra Luigi VII e di Eleonora d’Aquitania. figlia del re di Francia Luigi VII e di Eleonora d’Aquitania. figlia del duca di Normandia Enrico II Plantageneto e di Eleonora d’Aquitania. Quale delle seguenti affermazioni contiene delle inesattezze?. Il poema di Chrétien su Tristano e Isotta è precedente alle opere di Thomas e di Béroul. Nell’immaginario celtico ha grande peso l’avventura «meravigliosa» intrapresa dal protagonista del racconto. Il Cligès prende una qualche distanza dal mondo del mito celtico. La preferenza di Chrétien per la materia di Bretagna si spiega anzitutto con il forte interesse che il folklore celtico esprime per i personaggi femminili. Quale dei seguenti temi o motivi accomuna il 'Chevalier au lion' a 'Erec et Enide'?. il motivo dell’eroe perfetto, difensore dei deboli e degli oppressi, che diventa, in seguito a una crisi di follia, una creatura ferina e senza misura. l'idea che Amore e Prodezza cavalleresca debbano essere complementari. il tema dell'equilibrio tra la passione amorosa e l'amore coniugale. il motivo folklorico della «Gioia della corte». Quale delle seguenti affermazioni relative all'Yvain di Chrétien de Troyes contiene delle inesattezze?. In una delle sue avventure, Yvain libera dalla schiavitù trecento fanciulle costrette da un avido signore a tessere senza tregua ricchi tessuti. Grazie all'aiuto di Lunete, Ivano si guadagna le grazie della signora del castello, Laudine, e riesce a sposarla. All'inizio del romanzo, Yvain lascia la corte di Artù, parte alla ricerca di Esclados il Rosso, lo trova e dopo un violento scontro lo ferisce a morte. Grazie al soccorso di un leone e a un unguento della fata Morgana, Yvain riesce a recuperare gradualmente il controllo di sé. Come ultimo segno di gratitudine verso Ivano, il leone. ruggisce amichevolmente verso il cavaliere. offre la zampa destra al cavaliere. inumidisce il suo muso di lacrime. lecca la mano del cavaliere. L'opera di Chrétien in cui la lezione della poesia trobadorica appare più forte è. Le conte du Graal (Perceval). Le chevalier au lion (Yvain). Cligès. Le chevalier de la charrette (Lancelot). Il «Chevalier de la charrette». è rimasto interrotto a causa della morte di Godefroi de Lagny. è stato portato a compimento da Chrétien de Troyes con la collaborazione di Godefroi de Lagny. non è stato portato a compimento da Chrétien de Troyes ma è stato concluso da Godefroi de Lagny. è rimasto interrotto a causa della morte di Chrétien de Troyes. La carretta su cui sale Lancillotto nei versi iniziali del «Chevalier de la charrette» è quella che abitualmente trasporta. i lebbrosi e i malati di peste. i condannati. i nani e altre creature deformi. i cavalieri sconfitti. Uno degli elementi che accomunano «Yvain» a «Erec et Enide» è l'affiorare del motivo folklorico. del dono obbligante. del gigante e della fata. della caccia alla cerva bianca. del filtro d'amore. Il tema centrale di «Yvain» è quello. dell'eroe perfetto, che diventa, a causa di un filtro magico, una creatura ferina e senza misura, salvo poi essere reintegrato, grazie a un intervento sovrannaturale e a una serie di prove, nella condizione iniziale. dell'eroe perfetto, che diventa, in seguito a una crisi di follia, una creatura ferina e senza misura, salvo poi essere reintegrato, grazie a un intervento sovrannaturale e a una serie di prove, nella condizione iniziale. di un cavaliere selvaggio e meschino, che, grazie a un intervento sovrannaturale e a una serie di prove, diventa un perfetto cavaliere. dell'eroe maledetto, che, grazie a un intervento sovrannaturale e a una serie di prove, diventa un perfetto cavaliere. I momenti tipici dello schema folklorico del "Gigante e della fata" che si ritrovano nell'Yvain di Chrétien de Troyes sono: l’entrata dell’eroe in uno spazio soprannaturale, il combattimento contro un guardiano dell’altro mondo, la permanenza nell’altro mondo del vincitore, la reintegrazione del vinto nella società cortese. l’entrata dell’eroe in uno spazio soprannaturale, il combattimento contro un guardiano dell’altro mondo, la permanenza nell’altro mondo del vincitore, la convivenza armonica tra la pienezza vitale del sentimento amoroso e la completa realizzazione degli ideali cavallereschi. la consapevolezza del carattere malefico e mortale dell’avventura, l’entrata dell’eroe in uno spazio soprannaturale, il combattimento contro un guardiano dell’altro mondo, la permanenza nell’altro mondo del vincitore. la presenza di un vincolo determinato da un "dono obbligante", l’entrata dell’eroe in uno spazio soprannaturale, il combattimento contro un guardiano dell’altro mondo, la permanenza nell’altro mondo del vincitore. All'inizio del celebre episodio dell'incontro con il leone. Ivano, che cavalca a spron battuto in una radura, sente un lamento e vede un serpente che cinge un leone e gli brucia le reni con una fiamma di fuoco. Ivano, che cammina pensieroso nella boscaglia, sente un lamento e vede un serpente che tiene per la coda un leone e gli brucia le reni con una fiamma di fuoco. Ivano, che cavalca a spron battuto in una radura, sente un lamento e vede un serpente che tiene per la coda un leone e gli brucia le reni con una fiamma di fuoco. Ivano, che cammina pensieroso nella boscaglia, sente un lamento e vede un serpente che cinge un leone e gli brucia le reni con una fiamma di fuoco. Nel «Perceval» emerge una prospettiva religiosa. in cui la cavalleria è consolidata e guidata dalla dottrina della Chiesa. in cui la cavalleria consolida e guida la dottrina della Chiesa. in cui l'esperienza cavalleresca è superata dall'esperienza mistica. in cui l'esperienza cavalleresca è superata dall'esperienza ascetica. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Perceval apprende da una damigella che è stato il suo peccato, cioè l'aver fatto morire la madre di dolore, a impedirgli di porre le domande previste, che avrebbero guarito il Re Pescatore e riportato il benessere nel suo regno. Perceval assiste insieme al re, malato, ad una strana processione, in cui si succedono un giovane con una lancia dalla punta sanguinante, una damigella con un graal e un'altra damigella con un tagliere d'argento. Le parole che Perceval pronuncia durante il misterioso corteo rappresentano una grave mancanza, perché le sue domande sul graal fanno peggiorare la condizione del Re Pescatore. Il graal contiene una sola ostia grazie a cui viene tenuto in vita il vecchio padre del Re Pescatore. Nel poema di Robert de Boron, il graal. diventa un simbolo pagano di fertilità e abbondanza. è una reliquia cristiana: si tratta del calice che Gesù aveva usato nell'Ultima Cena. diventa un simbolo cristiano di fertilità e abbondanza. è una reliquia cristiana: si tratta del calice che Maria ha usato per raccogliere il sangue del corpo di Cristo deposto dalla croce. La struttura del romanzo «Erec et Enide». consta di sei parti. Le parti decisive nello sviluppo della trama sono le tre parti centrali. consta di cinque parti. Le parti decisive nello sviluppo della trama sono le tre parti centrali. consta di quattro parti. Le parti decisive nello sviluppo della trama sono le ultime tre. consta di tre parti. La parte decisiva nello sviluppo della trama è quella centrale. Erec parte con la moglie in cerca di avventure. perché è offeso dai pettegolezzi messi in circolazione da Enide. perché è offeso sia dai pettegolezzi sia dal comportamento di Enide. perché presta fede ai maldicenti che sparlano del suo matrimonio. perché è offeso dai pettegolezzi sul conto di Enide. La caccia al cervo bianco con cui si apre il romanzo «Erec et Enide» è un elemento. di ascendenza folklorica. di ascendenza classica. di ascendenza letteraria. di ascendenza trobadorica. Chrétien usa la parola «conjointure» per indicare. la «congiuntura», cioè i fatti che sono all'origine dell'avventura raccontata nel romanzo. l'avventura cavalleresca raccontata nel romanzo. il suo lavoro di creazione letteraria. il suo lavoro di rielaborazione del materiale folklorico originario. Il rapporto con Enide entra in crisi. perché Erec parte per una serie di avventure cavalleresche e dimentica la moglie. perché Erec trascura l'esercizio delle armi per dedicarsi alla moglie. perché Erec trascura la moglie per dedicarsi all'esercizio delle armi. perché Erec trascura l'esercizio delle armi per intraprendere una serie di avventure cavalleresche. Il significato del romanzo «Erec et Enide». sembra procedere direttamente dal comportamento di Erec, il cavaliere, che dopo aver superato numerose prove, ripristina la condizione di equilibrio iniziale. sembra procedere direttamente dal comportamento di Erec, il cavaliere invincibile che conquista l'amore della bella Enide. sembra procedere dal comportamento di entrambi i coniugi, che affrontano varie prove per ripristinare la condizione di equilibrio iniziale. sembra procedere direttamente dal comportamento di Enide, vera ispiratrice della saggezza della coppia. Quando Erec incontra per la prima volta Enide, la fanciulla è vestita. con una tunica di seta, con le maniche corte. con un mantello rosso, sontuoso ed elegante. con una tunica vecchia, lacera sui gomiti. con un mantello bianco, sontuoso ed elegante. Nella scena dell'incontro con Erec, Enide viene definita. «pucele», termine che in francese antico indicava una giovane fanciulla ancora vergine. «pucele», termine che in francese antico indicava una giovane fanciulla da poco sposata. «dame», parola con cui in francese antico si indicava una fanciulla non sposata. «dame», parola con cui in francese antico si indicava una donna sposata. Il termine antico francese «franchise». significa 'nobiltà d'animo' ed è di origine latina. significa 'franchigia' ed è di origine latina. significa 'franchigia' ed è di origine fràncone. significa 'nobiltà d'animo' ed è di origine fràncone. Il caso obliquo singolare di «ber» ('barone', 'signore valoroso') è. «baron». «bers». «ber». «barons». La desinenza della forma «*ĬLLĪ», che è alla base dell’articolo definito francese antico «li», deriva verosimilmente. da un'analogia col pronome dimostrativo «IS». da un'analogia col pronome dimostrativo «HIC». da un'analogia col pronome dimostrativo «ISTE». da un’analogia col pronome relativo «QUĪ». Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Il francese antico «ce» è un pronome dimostrativo neutro, derivato da (EC)CE HŌC. In francese antico, il pronome personale di III persona possiede una doppia serie di forme: forme atone (o clitiche o deboli) e forme toniche (o libere o forti). In francee antico, Il dimostrativo maschile e femminile si è formato dalla combinazione di (EC)CE con i pronomi e aggettivi latini ĬSTE, ĬSTA e ĬLLE, ĬLLA. Il castello di Brandigan si trova nel bel mezzo di una foresta. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Il nome «suer» ('sorella') al plurale fa «suers». La fanciulla che Erec trova nell'episodio della Gioia della Corte è su un letto, all'ombra di un sicomoro. Nella classe dei nomi femminili uscenti in -e (per es. «teste») manca la distinzione tra Caso Soggetto e Caso Obliquo, sia al singolare che al plurale. In francese antico la prima classe flessionale di nomi femminili è quella dei nomi uscenti in «-e» atono. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?. Il Caso Soggetto plurale «lit» (‘letti’) deriva direttamente dal latino «LĔCTI». I nomi «tens» ('tempo'), «cors» ('corpo'), «nas» ('naso') sono nomi con alternanza radicale (allomorfia). In francese antico distinguiamo tre classi flessionali di nomi maschili. Il caso obliquo plurale di «emperere» è «empereres». Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Come in italiano, in francese la vocale medio-bassa /ɛ/ del latino volgare evolve in un dittongo ascendente. In francese antico, /o/ evolve spontaneamente in un dittongo discendente. Distinguiamo in francese antico due classi flessionali di aggettivi: gli aggettivi derivati dalla I classe latina e gli aggettivi derivati dalla seconda classe latina. In francese antico, le sole vocali che presentano lo stesso sviluppo in sillaba chiusa e aperta sono le vocali alte /i/ e /u/. L’evoluzione di /e/ in RĒGEM > «roi», costituisce un caso. di palatalizzazione progressiva. di assimilazione progressiva. di palatalizzazione regressiva. di dissimilazione regressiva. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Dietro l'episodio della «Joie de la Cort» si intravede lo schema narrativo «del «gigante e della fata». Nell'episodio della «Joie de la Cort», Chrétien reinterpreta, razionalizza e rifunzionalizza un tema risalente al mito celtico. L'enigmaticità dell'espressione «Joie de la Cort» deriva dallo scarto tra il reale significato della parola «Joie» e la realtà di morte che si cela dietro l'espressione «Joie de laCort». Con l'episodio della «Joie de la Cort», Chrétien vuole esaltare e celebrare l'assoluta sottomissione di un fedele d'amore alla sua dama. Secondo gli studiosi, in origine i lais bretoni erano. canzoni dotate di un carattere eminentemente lirico, che venivano cantate con accompagnamento musicale. componimenti dotati di un carattere eminentemente epico, privi di accompagnamento musicale. canzoni dotate di un carattere eminentemente narrativo, che venivano cantate con accompagnamento musicale. componimenti dotati di un carattere eminentemente lirico, privi di accompagnamento musicale. Il lai narrativo. è destinato a un pubblico aristocratico e riflette gli ideali della società di corte, analogamente al romanzo. non è destinato a un pubblico aristocratico e non riflette gli ideali della società di corte, diversamente dal romanzo. non è destinato a un pubblico aristocratico e non riflette gli ideali della società di corte, analogamente al romanzo. è destinato a un pubblico aristocratico e riflette gli ideali della società di corte, diversamente dal romanzo. Maria di Francia è autrice. di una raccolta di dodici lais di origine bretone, di una raccolta di favole sulla leggenda del «Purgatorio di S. Patrizio» e di un poemetto di genere esopico. di una raccolta di dodici lais di origine bretone, di un romanzo di genere esopico e di un poemetto sulla leggenda del «Purgatorio di S. Patrizio». di una raccolta di favole di origine bretone, di dodici lais di genere esopico e di un poemetto sulla leggenda del «Purgatorio di S. Patrizio». di una raccolta di dodici lais di origine bretone, di una raccolta di favole di genere esopico e di un poemetto sulla leggenda del «Purgatorio di S. Patrizio». L'attività di Maria di Francia si è svolta. in Inghilterra, alla corte di Enrico II Plantageneto. in Francia, alla corte di Luigi VII e Eleonora di Aquitania. in Normandia, alla corte di Enrico II Plantageneto. in Francia, alla corte di Maria di Champagne. I lais di Maria di Francia. devono essere posteriori al 1155 ca. perché contengono numerosi riecheggiamenti del «Roman d'Eneas». devono essere posteriori al 1155 ca. perché non contengono riecheggiamenti del «Roman d'Eneas». devono essere anteriori al 1155 ca. perché contengono numerosi riecheggiamenti del «Roman d'Eneas». devono essere anteriori al 1155 ca. perché non contengono riecheggiamenti del «Roman d'Eneas». Nel prologo dei Lais, Maria afferma che i racconti bretoni da cui ha tratto ispirazione. sono degni di essere tradotti in latino. non sono degni di essere tradotti in latino. sono meno autorevoli di quelli dei classici. non sono meno autorevoli di quelli dei classici. Maria di Francia ha composto i suoi testi. non nel suo dialetto materno, ma in franciano, la varietà linguistica in uso presso la corte di Parigi. nel suo dialetto materno, cioè nella varietà linguistica in uso nell'Inghilterra normanna. non nel suo dialetto materno, ma nella varietà linguistica in uso nell'Inghilterra normanna. nel suo dialetto materno, cioè in franciano, la varietà linguistica in uso presso la corte di Parigi. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. il francese «fois» deriva dal latino VĬCEM, anche se non è facile spiegare la presenza della sorda [f] al posto della sonora [v]. In «Bisclavret», il tema della donna colpevole di tradimento verso il marito si incrocia col motivo fantastico della licantropia. Nei versi iniziali di «Bisclavret» Maria si preoccupa di far sapere al lettore che cosa significhi il termine che dà il titolo al lai. Il francese antico «rien» ('niente') è stato sostituito nel francese moderno dalla forma «néant» ('niente'), che ha la stessa etimologia dell'italiano «niente». Secondo Maria di Francia, 'bisclavret'. è una parola bretone, che corrisponde a ciò che i Normanni chiamano 'garulf', cioè il lupo mannaro. è una parola anglosassone, che corrisponde a ciò che i Normanni chiamano 'garulf', cioè il lupo mannaro. è una parola anglonormanna, che corrisponde a ciò che i Sassoni chiamano 'garulf', cioè il lupo mannaro. è una parola normanna, che corrisponde a ciò che i Bretoni chiamano 'garulf', cioè il lupo mannaro. Il termine Bretagna ('Bretaine') designava nel Medioevo. l’antica Britannia romana, corrispondente grosso modo all’attuale Bretagna continentale, ma non la Bretagna insulare, l'attuale Inghilterra. sia l’antica Britannia romana, corrispondente grosso modo all’attuale Inghilterra, sia la Bretagna continentale, l'attuale Bretagna. sia l’antica Britannia romana, corrispondente grosso modo all’attuale Bretagna continentale, sia la Bretagna insulare, l'attuale Inghilterra. l’antica Britannia romana, corrispondente grosso modo all’attuale Inghilterra, ma non la Bretagna continentale, l'attuale Bretagna. Il francese antico. aveva due tipi di possessivo: atono (o clitico) e tonico (o libero). La forma atona era adnominale, in quanto precedeva sempre il Nome o il Sintagma Nominale. aveva due tipi di possessivo: atono (o libero) e tonico (o clitico). La forma tonica era adnominale, in quanto precedeva sempre il Nome o il Sintagma Nominale. aveva due tipi di possessivo: atono (o clitico) e tonico (o libero). La forma tonica era adnominale, in quanto precedeva sempre il Nome o il Sintagma Nominale. aveva due tipi di possessivo: atono (o libero) e tonico (o clitico). La forma atona era adnominale, in quanto precedeva sempre il Nome o il Sintagma Nominale. In francese antico, le desinenze dell'indicativo imperfetto derivano dalle terminazioni. dell'indicativo imperfetto della I coniugazione latina (-ABAM, -ABAS, -ABAT, ecc.). dell'indicativo imperfetto della I coniugazione (-ABAM, -ABAS, -ABAT, ecc.), e della II e III coniugazione latina (-EBAM, -EBAS, -EBAT, ecc.). dell'indicativo imperfetto della II e III coniugazione latina (-EBAM, -EBAS, -EBAT, ecc.). dell'indicativo imperfetto della IV coniugazione latina (-IBAM, -IBAS, -IBAT, ecc.). Il francese antico, come il francese moderno, distingue. un pronome relativo Soggetto (qui, ki) e un pronome relativo Oggetto (que, ke). un pronome relativo Soggetto (que, ke) e un pronome relativo Oggetto (cui, kui). un pronome relativo Soggetto (que, ke) e un pronome relativo Oggetto (qui, ki). un pronome relativo Soggetto (cui, kui) e un pronome relativo Oggetto (que, ke). L'aneddoto raccontato nel lai del «Chievrefoil». trova un riscontro nel «Roman de Tristan» di Béroul. non trova riscontro in nessuno tra i romanzi di Tristano a noi pervenuti. trova un riscontro nel «Roman de Tristan» di Thomas. trova un riscontro nella traduzione tedesca medievale di Gottfried von Straßburg. La forma «esteit» ('era'). era in origine l'imperfetto di ESSE, che a partire dal secolo XII ha sostituito l'arcaico «ert», regolare continuazione di ERAT. era in origine l'imperfetto di STARE, che a partire dal secolo XII è stato sostituito da «ert», regolare continuazione di ERAT. era in origine l'imperfetto di STARE, che a partire dal secolo XII ha sostituito l'arcaico «ert», regolare continuazione di ERAT. era in origine l'imperfetto di ESSE, che a partire dal secolo XII è stato sostituito da «ert», regolare continuazione di ERAT. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?. Conformemente all'immagine che la tradizione ci ha trasmesso, nel lai di Lanval Artù si comporta nei confronti del suo cavaliere da sovrano giusto. L'acqua rappresenta di norma nel mito celtico il confine tra il mondo dei viventi e l'Altro Mondo abitato da esseri mostruosi e crudeli. Lanval dilapida i suoi beni affinché il signore si dimostri generoso nei suoi confronti. Il termine «maisniee» discende dal lat. *MANSIONATA (derivato a sua volta da MANSIO 'dimora') e indicava in origine l'insieme dei servi adibiti alle occupazioni domestiche. Come in gran parte del dominio romanzo, in francese il futuro. deriva dall'agglutinazione dell'infinito e dell'imperfetto indicativo dell'ausiliare 'avere'. deriva dall'agglutinazione dell'infinto e del presente indicativo dell'ausiliare 'avere'. deriva dal condizionale latino. continua il futuro latino. In francese antico, la parola «curage». aveva soltanto il valore di 'cuore'. indicave sia il 'cuore', sia i sentimenti che si riteneva vi albergassero. aveva lo stesso significato che ha oggi in italiano la forma 'coraggio'. aveva soltanto il valore di 'ardimento', 'audacia'. Nelle varietà oitaniche medievali, il termine «curage» - da cui deriva il francese moderno 'courage' -. aveva esclusivamente un valore astratto, in quanto poteva indicare solo un comportamento di ardimento o di audacia. presentava un significato analogo a quello che ha oggi in italiano la forma 'coraggio'. aveva un significato sia astratto, sia concreto in quanto poteva designare sia il 'cuore', sia i sentimenti che si pensava vi risiedessero. aveva esclusivamente un valore semantico concreto, in quanto poteva indicare solo l'organo del cuore. Nelle varietà francesi medievali,. come in italiano, le forme del presente indicativo che hanno l'accento sulla radice possono presentare una vocale radicale diversa da quella delle forme che hanno l'accento sulla desinenza. come in italiano, tutte le forme del presente indicativo presentano la stessa vocale radicale. diversamente che in italiano, le forme con l'accento sulla radice possono presentare una vocale radicale diversa da quella delle forme che non hanno l'accento sulla radice. diversamente che in italiano, tutte le forme del presente indicativo presentano la stessa vocale radicale. In francese antico,. come in italiano, le forme rizotoniche del presente indicativo possono presentare una vocale radicale diversa da quella delle forme arizotoniche. diversamente che in italiano, le forme rizotoniche e arizotoniche del presente indicativo non presentano vocali radicali diverse. diversamente che in italiano, le forme rizotoniche possono presentare una vocale radicale diversa da quella delle forme arizotoniche. come in italiano, le forme rizotoniche e arizotoniche del presente indicativo non presentano vocali radicali diverse. Nelle varietà francesi medievali, i perfetti forti - ossia i perfetti irregolari - sono. quelli che in tutte e sei le persone sono arizotonici. quelli che alla I e III singolare e alla III plurale sono rizotonici. quelli che alla I e III singolare e alla III plurale sono arizotonici. quelli che in tutte e sei le persone sono rizotonici. L'alternanza della vocale radicale nei perfetti forti come «vin» ('venni') ~ «venis» ('venisti') si spiega come un effetto della. anafonesi. metafonesi. allomorfia. assimilazione. In francese antico, i perfetti forti sono. quelli che alla I e III singolare e alla III plurale presentano l'accento sulla radice. quelli che in tutte e sei le persone presentano l'accento sulla radice. quelli che in tutte e sei le persone presentano l'accento sulla desinenza. quelli che alla I e III singolare e alla III plurale presentano l'accento sulla desinenza. L'allomorfia radicale nei perfetti forti del tipo «vin» ('venni') ~ «venis» ('venisti') è prodotta dalla. assimilazione. metafonesi. nasalizzazione. anafonesi. Quale delle seguenti affermazioni è vera?. In francese, i pronomi di I e II persona singolare e plurale non presentano differenze fonetiche tra forma tonica e forma atona. In francese antico, le forme toniche sono sempre adiacenti al verbo. In francese antico, come in italiano, la forma tonica del pronome è quella che figura come complemento di preposizione. In francese antico, come nel francese moderno, la consonate nasale aveva nasalizzato la vocale precedente ed era stata assorbita dalla vocale nasalizzata. Si indica quale delle seguenti affermazioni non contiene delle inesattezze: Nel francese medievale, le forme toniche sono sempre adiacenti al verbo, come in italiano. Nel francese medievale, i pronomi di I e II persona singolare e plurale non presentano differenze fonetiche tra forma tonica e forma atona, come in italiano. Nel francese medievale, la consonante nasale aveva nasalizzato la vocale precedente ed era stata assorbita dalla vocale nasalizzata, come nel francese di oggi. Nel francese medievale, la forma libera del pronome è quella che può occorrere come complemento di preposizione, come in italiano. Quale delle seguenti affermazioni è vera?. Sullo stesso argomento di «Lanval» esistono altri tre lais anonimi: «Graelent», «Guingamor» e «Yonec». Diversamente che in altri racconti di fate, nel lai di «Lanval» la donna di cui l'eroe si innamora non presenta le caratteristiche tipiche delle donne soprannaturali. Nei lais di «Graelent» e di «Guingamor», diversamente che in «Lanval», la fata è sorpresa mentre si fa il bagno in una fonte nel bosco. Il lai di «Lanval» segue fedelmente la struttura del racconto melusiniano. Tra le affermazioni riportate qui di seguito, si identifichi quella che non è esatta: La partenza di Lanval per l'isola di Avalon è riconducibile allo schema del racconto morganiano. Nel lai di Lanval, il personaggio della regina svolge il ruolo di antagonista. In «Lanval», il personaggio della regina ricorda il personaggio biblico di Fedra. Il lai di Lanval presenta numerosi elementi del folklore celtico, ma anche ricordi della letteratura classica ed echi del Vecchio Testamento. Quale delle seguenti affermazioni è scorretta?. Nel lai di Lanval la regina funge da antagonista. In «Lanval», il personaggio della regina ricorda il personaggio classico della moglie di Putifarre. Nel lai di Lanval si rilevano anche ricordi classici ed echi del Vecchio Testamento. La conclusione del lai di «Lanval» presenta le caratteristiche tipiche del racconto morganiano. Si indichi quale delle seguenti asserzioni risulta pienamente corretta: Sullo stesso argomento di «Lanval» esistono tre romanzi francesi anonimi: «Graelent», «Guingamor» e «Yonec». Il lai di «Lanval» segue fedelmente la struttura del racconto morganiano. Nel lai di «Lanval» la donna di cui l'eroe si innamora non presenta le caratteristiche tipiche della fata. Nel lais anonimo di «Graelent», il cavaliere sorprende la fata mentre si fa il bagno in una fonte nel bosco. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Secondo Goffredo di Monmouth, Artù sarebbe stato condotto nella leggendaria isola di Avalon dopo essere stato ferito a morte nella battaglia di Camlann. Il protagonista del «Bel Inconnu» di Renaut de Beaujeu viene per sempre rapito dalla bellissima fata che regna sull'Isola d'Oro. Nella mitologia celtica, spesso l'isola viene rappresentata come uno spazio edenico. In «Erec et Enide» l'esito dell'avventura della «Gioia della Corte» ribalta quello del lai di «Lanval». Quale delle seguenti asserzioni non è corretta?. Nel «Bel Inconnu» di Renaut de Beaujeu, il protagonista viene rapito dalla fata che regna sull'Isola d'Oro e di lui non si avranno più notizie. L'episodio della «Gioia della Corte» in «Erec et Enide» si conclude in modo diametralmente opposto al lai di «Lanval». Nella mitologia celtica, l'isola esibisce spesso i tratti tipici dello spazio edenico. Nella Historia regum Britannie si racconta che Artù fu portato sull'isola di Avalon dopo essere stato ferito nella battaglia di Camlann. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. La classificazione dei testimoni non ci permette sempre di decidere meccanicamente quali varianti accogliere nel testo critico. La classificazione dei testimoni di un testo può avere luogo solo attraverso lo studio degli errori comuni. Si dice «descriptus» un codice che è copia di un altro esemplare. La classificazione dei testimoni permette sempre di scegliere le varianti formali da accogliere a testo. Quale delle seguenti affermazioni non può considerarsi corretta?. Viene detto «descriptus» un codice che è copia di un altro manoscritto. La classificazione dei testimoni permette, in ogni situazione, di selezionare le varianti formali da accogliere a testo. Lo studio degli errori comuni è il presupposto fondamentale per la classificazione dei testimoni. Si danno dei casi in cui la classificazione dei testimoni non ci permette di decidere meccanicamente quali varianti accogliere nel testo critico. |