GESTIONE DELLE IMPRESE E MARKETING
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1. Cos'è l'azienda ?. Organismo composto di persone e beni, diretto al raggiungimento di un fine economico, d'interesse sia pubblico sia privato. organizzazione di beni. Organizzazione senza fine economico. tutte errate. 2. Se parliamo di aziende di erogazione possono distinguere in. corporazioni e fondazioni. fondazioni. organizzazioni. corporazioni. 3. Nelle corporazioni prevale l’elemento personale rispetto a quello patrimoniale. prevale l'elemento patrimoniale. no. si. nessuna tra quelle proposte. 4. Anche le aziende di produzione mirano a soddisfare i bisogni umani. si. nessuna tra quelle proposte. non soddisfano nessun bisogno. no. 5. La struttura organizzativa può essere. verticale o orizzontale. orizzontale. verticale. nessuna tra quelle proposte. 6. Le aziende di erogazione in quanto incentrate sul consumo, sono direttamente rivolte alla soddisfazione deibisogni umani. si. non è un argomento studiato. nessuna tra quelle proposte. no. 7. Marketing analitico. studio del mercato, dei concorrenti e della propria realtà aziendale;. studio del mercato. studio del mercato, della clientela, dei concorrenti e della propria realtà aziendale. nessuna tra quelle proposte. 8. marketing strategico. è un'attività di pianificazione, tradotta in pratica da un'impresa, per ottenere, pur privilegiando il cliente,la sua fidelizzazione e la collaborazione da parte di tutti gli attori del mercato. un'attività di pianificazione, tradotta in pratica da un'impresa, per ottenere, pur privilegiando il cliente. nessuna tra quelle proposte. è un'attività di non pianificazione. 9. marketing operativo. attiene a tutte quelle scelte che l'azienda pone in essere per raggiungere un obiettivo all'interno di una strategia. non è un argomento studiato. nessuna tra quelle proposte. non esiste. 10. L’impresa può essere considerata come un sistema?. si. no. non è un argomento studiato. nessuna tra quelle proposte. 11. Gli interessi economici possono essere di natura istituzionale. ad esempio quelli dei portatori del capitale di rischio. nessuna tra quelle proposte. non è cosi. errato. 12. Gli interessi economici possono essere di natura non istituzionale. ad esempio quelli dei clienti e dei fornitori. errato. non è cosi. nessuna tra quelle proposte. 13. Secondo la teoria economica classica, il profitto è il compenso che spetta all’imprenditore per l’organizzazione dei fattori produttivi. si. errata. no. nessuna tra quelle proposte. 14. Un’altra teoria considera il profitto come la quota destinata a ripagare il rischio corso nell’attività aziendale ecioè un premio per l’investimento del capitale. si. no. errata. nessuna tra quelle proposte. 15. Secondo l’impostazione schumpeteriana, il profitto è un premio che spetta a colui che promuovel’innovazione. si. no. errata. nessuna tra quelle proposte. 16. Il profitto non perde la propria ragion d’essere in rapporto alla natura giuridica della proprietà. si. errata. nessuna tra quelle proposte. no. 17. La critica più importante alla teoria della massimizzazione del profitto deriva dagli economisti sociali. si. nessuna tra quelle proposte. errata. no. 18. Con la formulazione della teoria del valore, la finalità della creazione del valore risponde agli obiettivi di tuttii partecipanti all’impresa. si. nessuna tra quelle proposte. no. errata. 19. Secondo la teoria manageriale dello sviluppo dimensionale, i manager sono più interessati all’espansione dell’impresa perché ciò si traduce in un irrobustimento dell’organizzazione. si. no. nessuna tra quelle proposte. errata. 20. Conflitti esterni. sono risolti sulla scorta della forza che ha l’impresa nei confronti delle altre entità esterne. non esiste. non è un argomento studiato. nessuna tra quelle proposte. 21. Secondo Sciarelli il fine economico si trasforma in un mezzo per il raggiungimento anche di obiettivi moralie sociali. si. no. nessuna tra quelle proposte. errata. 22. Le barriere all'entrata possono derivare da. Decisioni governative. nessuna tra quelle proposte. Decisioni dei lavoratori. Strategie delle imprese. 23. Le economie di scala si hanno. Con la riduzione dei costi unitari di produzione e di vendita, al raggiungimento di determinati volumi. Quando un cliente ha uno scarso potere contrattuale rispetto a quello che esercita il fornitore. Quando un fornitore ha uno scarso potere contrattuale rispetto ai clienti. nessuna tra quelle proposte. 24. L'impresa rappresenta un sistema complesso all'interno del quale si fondono. Elementi tangibili e intangibili. Fattori esogeni. Fattori endogeni. nessuna tra quelle proposte. 25. L'ambiente specifico è definito dall'interazione delle seguenti "forze". Fornitori. impiegati. banche. quadri. 26. definisci: Ambiente fisico. insieme di effetti che si hanno sul sistema di valori della società e sul progresso nella conoscenza. nessuna tra quelle proposte. composizione di effetti che si hanno sul sistema di valori della società e sul progresso nella conoscenza. insieme di effetti che non si hanno sul sistema di valori della società e sul progresso nella conoscenza. 27. definisci: Ambiente economico-sociale. contesto socio-economico nel quale l'impresa svolge le proprie funzioni, all’interno di predeterminate leggi e regole. contesto culturale nel quale l'impresa svolge le proprie funzioni, all’interno di predeterminate leggi e regole. contesto socio-letterario nel quale l'impresa svolge le proprie funzioni, all’interno di predeterminate leggi e regole. contesto sociale nel quale l'impresa svolge le proprie funzioni, all’interno di predeterminate leggi e regole. 28. definisci: Ambiente politico-istituzionale. dipende dall'ordinamento politico-legislativo del territorio considerato. non dipende da nessuno. influenza tutti gli altri ambienti. non esiste. 29. definisci: Ambiente culturale-tecnologico. è il contesto di vita materiale e sociale di una popolazione. Tale ambiente incide sull’impresa con sollecitazioni che provengono dall’esterno, ma anche dall’interno ad opera delle unità che ivi operano. nessuna tra quelle proposte. non esiste. esiste solo in alcuni stati. 30. definisci: Ambiente demografico–sociale. deriva dalla composizione della popolazione residente e dalle relazioni fra gli individui. deriva dalla composizione della popolazione residente e dalle relazioni fra tutti gli individui viventi. nessuna tra quelle proposte. non esiste. 31. definisci: Ambiente economico. è il sistema generale dell'economia che regola le scelte della collettività e degli individui e gruppo che compongono la stessa. nessuna tra quelle proposte. non esiste. è il sistema generale dell'economia che regola le scelte non collettivite e degli individui e gruppo che compongono la stessa. 32. Il sistema è regolato da piani governativi nazionali. parliamo di Economia di Piano. parliamo di cultura. parliamo di economia di mercato. nessuna tra quelle proposte. 33. Il sistema è regolato dalle leggi del mercato. parliamo di economia di mercato. parliamo di economia di piano. nessuna tra quelle proposte. parliamo di cultura. 34. Microambiente. E’ formato dai diversi mercati con cui l'impresa attiva lo scambio delle risorse in entrata ed in uscita. E’ formato dai diversi mercati. E’ formato dai diversi mercati con cui l'impresa attiva lo scambio delle risorse in entrata. E’ formato dai diversi mercati con cui l'impresa attiva lo scambio delle risorse in uscita. 35. Macroambiente. Da esso derivano le condizioni e i vincoli entro cui lo scambio di risorse in entrata ed uscita può verificarsi. non esiste. nessuna tra quelle proposte. non dipende da niente. 36. Ambiente economico è composto da: mercati e settori. non è un argomento trattato. politica. non esiste. 37. Ambiente economico è composto da: politiche economiche, monetarie e finanziarie. non è un argomento trattato. non esiste. politica. 38. Ambiente economico è composto da: mercati ,settori e politiche economiche. non esiste. non è un argomento trattato. politica. 39. Imprese pubbliche. istituti di produzione caratterizzati da capitale conferito totalmente o in maggioranza da istituti pubblici. non esiste. nessuna tra quelle proposte. non è un argomento trattato. 40. l’ambiente generale si divide in: sub-ambiente fisico. sub-ambiente fisico. non esiste. si tratta di ambienti esterni. 41. l’ambiente generale si divide in: sub-ambiente socio culturale. non è un argomento trattato. ambiente etnico. si tratta di ambienti esterni. 42.l’ambiente generale si divide in. sub- politico legislativo. non è un argomento trattato. si tratta di ambienti esterni. ambiente etnico. 43. l’ambiente generale si divide in: sub-ambiente tecnologico. socio-assistenziale. non è un argomento trattato. si tratta di ambienti esterni. 44. l’ambiente generale si divide in. sub-ambiente economico. si tratta di ambienti esterni. socio-assistenziale. non è un argomento trattato. 45. Il sub-ambiente economico fa riferimento al tipo di organizzazione economia che può essere: collettivizzata. governativo. socio-assistenziale. politico. 46. Il sub-ambiente economico fa riferimento al tipo di organizzazione economia che può essere: di mercato. governativo. politico. socio-assistenziale. 47. Il sub-ambiente economico fa riferimento al tipo di organizzazione economia che può essere: mista. socio-assistenziale. governativo. politico. 48. L’ambiente specifico è definito dall’interazione delle seguenti “forze”: fornitori. beni proveniente dall'esterno. imprenditore. nessuna tra quelle proposte. 49. L’ambiente specifico è definito dall’interazione delle seguenti “forze”: clienti. imprenditore. nessuna tra quelle proposte. beni proveniente dall'esterno. 50. L’ambiente specifico è definito dall’interazione delle seguenti “forze”: imprese concorrenti. beni proveniente dall'esterno. nessuna tra quelle proposte. imprenditore. 51. L’ambiente specifico è definito dall’interazione delle seguenti “forze”: prodotti sostitutivi. imprenditore. nessuna tra quelle proposte. beni proveniente dall'esterno. 52 L’ambiente specifico è definito dall’interazione delle seguenti “forze”: servizi sostitutivi. nessuna tra quelle proposte. imprenditore. beni proveniente dall'esterno. 53. L’ambiente specifico è definito dall’interazione delle seguenti “forze”: nessuna tra quelle proposte. nuovi concorrenti. beni proveniente dall'esterno. imprenditore. 54. L’impresa è un sistema e ciò vuol dire: che è costituita da un insieme di parti. nessuna tra quelle proposte. non è costituita da un insieme di parti. le parti non formano un tutto organico. 55. L’impresa è un sistema e ciò vuol dire: le parti formano un tutto organico. nessuna tra quelle proposte. le parti non formano un tutto organico. non è costituita da un insieme di parti. 56. L’impresa è un sistema e ciò vuol dire: l'impresa è un sistema di tipo aperto che intrattiene relazioni di ingresso e uscita. le parti non formano un tutto organico. non è costituita da un insieme di parti. nessuna tra quelle proposte. 57. La vera ricchezza di un’impresa è: il sapere condiviso. il denaro. la propensione ad arricchirsi. la cultura internazionale. 58. La vera ricchezza di un’impresa è: la conoscenza degli individui che in essa lavorano. la cultura internazionale. la propensione ad arricchirsi. il denaro. 59. L’impresa rimane un sistema complesso all’interno del quale si fondono: elementi tangibili e intangibili. solo risorse finanziarie. mezzi di qualsiasi genere. solo risorse umane. 60. L’impresa rimane un sistema complesso all’interno del quale si fondono: immobilizzazioni materiali ed immateriali. solo risorse finanziarie. solo risorse umane. mezzi di qualsiasi genere. 61. L’impresa rimane un sistema complesso all’interno del quale si fondono: mezzi tecnici ed intelligenze. solo risorse umane. solo risorse finanziarie. mezzi di qualsiasi genere. 62. L’impresa rimane un sistema complesso all’interno del quale si fondono. risorse finanziarie ed umane. solo risorse umane. mezzi di qualsiasi genere. solo risorse finanziarie. 63. L’impresa rimane un sistema complesso all’interno del quale si fondono. mezzi di qualsiasi genere. solo risorse umane. risorse finanziarie ed umane. solo risorse finanziarie. 64. IL MONOPOLIO. vi è un unico produttore, ma numerosi compratori. ci sono tanti produttori. ci sono tanti produttori e pochi compratori. ci sono pochi compratori. 65. il monopolio può essere. naturale. finanziario. influente. economico. 66. il monopolio può essere: legale. finanziario. influente. economico. 67. LA CONCORRENZA MONOPOLISTICA. E’ modello intermedio tra la concorrenza perfetta ed il monopolio. E’ modello terminale tra la concorrenza perfetta ed il monopolio. Non E’ modello intermedio tra la concorrenza perfetta ed il monopolio. E’ modello estremo tra la concorrenza perfetta ed il monopolio. 68. L’OLOGOPOLIO DIFFERENZIATO. Si ha quando la differenziazione dei prodotti è attuata in un mercato controllato pochi imprenditori. non esiste. non Si ha quando la differenziazione dei prodotti è attuata in un mercato controllato. nessuna tra quelle proposte. 69. lologopolio è differenziato. ciascun venditore è in concorrenza con pochi altri grandi. nessuna tra quelle proposte. è una forma intermedia. manca del tutto la differenziazione. 70. lologopolio è concentrato. manca del tutto la differenziazione. ciascun venditore è in concorrenza con pochi altri grandi. è una forma intermedia. nessuna tra quelle proposte. 71. lologopolio è misto. è una forma intermedia. manca del tutto la differenziazione. nessuna tra quelle proposte. ciascun venditore è in concorrenza con pochi altri grandi. 72. Il costo di transazione. è quello che non solo include l’acquisto del bene o servizio, ma anche gli oneri da sopportare per trovare il fornitore. non esiste. include solo beni e servizi. non è un argomento trattato dall'economia di gestione. 73. Costi di transazione sono. il costo in tempo e denaro per definire un accordo. i costi di ricerca di informazioni riguardanti il mercato ed i suoi agenti. il costo in tempo e denaro della ricerca dei contraenti per un dato contratto. nessuna tra quelle proposte. 74. Costi di transazione sono. il costo in tempo e denaro della ricerca dei contraenti per un dato contratto. nessuna tra quelle proposte. i costi di ricerca di informazioni riguardanti il mercato ed i suoi agenti. il costo in tempo e denaro per definire un accordo. 75. Costi di transazione sono. i costi di ricerca di informazioni riguardanti il mercato ed i suoi agenti. il costo in tempo e denaro della ricerca dei contraenti per un dato contratto. nessuna tra quelle proposte. il costo in tempo e denaro per definire un accordo. 76. grande impresa. è quella in grado di esercitare un elevato un controllo del mercato. non è quella in grado di esercitare un elevato un controllo del mercato. non ha controllo sul mercato. nessuna tra quelle proposte. 77. piccola impresa. è quella che non riesce ad influenzare le variabili di mercato. hanno molto potere sul mercato. esercitano delle forze sul mercato. influenza le variabili del mercato. 78. VOC è stata fondata. 1602. 1615. 1612. 1600. 79. fondazione della Colonia della Virginia. 1606. 1607. 1604. 1608. 80. grandi investimenti pubblici come l’apertura del canale di Suez avvenne nel: 1869. 1845. 1800. 1815. 81. grandi investimenti pubblici come l’apertura del canale di Panama avvenne nel. 1914. 1948. 1900. 1904. 82. Le qualità essenziali dell’imprenditore sono. conoscenza dei vari aspetti della propria professione. persuasione. ricchezza. conoscenze politiche. 83. Le qualità essenziali dell’imprenditore sono. predisposizione al comando. conoscenze politiche. politiche. ricchezza. 84. Le qualità essenziali dell’imprenditore sono. capacità previsionali. persuasione. ricchezza. conoscenze politiche. 85. Le qualità essenziali dell’imprenditore sono. propensione al rischio. ricchezza. conoscenze politiche. persuasione. 86. Le qualità essenziali dell’imprenditore sono. propensione al rischio. conoscenze politiche. ricchezza. persuasione. 87. Secondo Schumpeter l’imprenditore ha. capacità di previsione. conoscenze politiche. persuasione. ricchezza. 88. Secondo Schumpeter l’imprenditore ha. spirito d’iniziativa. conoscenze politiche. ricchezza. persuasione. 89. Secondo Schumpeter l’imprenditore ha. capacità di leadership nei confronti dei collaboratori. ricchezza. conoscenze politiche. persuasione. 90. Con il termine “imprenditorialità”. si intende l’attitudine ad assumere decisioni rischiose. incapacità di agire. capacità politiche. capacità politiche. 91. Con il termine “managerialità”. si intende la capacità di sviluppare ed attuare tali decisioni. capacità di acquisizione. competenza sul mercato. nessuna tra quelle proposte. 92. Con il termine “direzionalità”. si intende un’attitudine molto simile alla marginalità. non è un termine utilizzato. si intende un’attitudine molto simile alla non marginalità. argomento non trattato. 93. Tutte le organizzazioni sono formate da organi. deliberanti. direzionali. emplementari. di qualifica. 94. Tutte le organizzazioni sono formate da organi. esecutivi. emplementari. direzionali. di qualifica. 95. Tutte le organizzazioni sono formate da organi. di controllo. di qualifica. direzionali. emplementari. 96. L’organizzazione aziendale può espandersi dagli organi interni a quelli esterni. si. no. è difficile da dire. nessuna tra quelle proposte. 97. La rete di rapporti con gli stakeholders deve essere considerata mutevole nel tempo. si. nessuna tra quelle proposte. no. è difficile da dire. 98. Gli stakeholder sono l’insieme degli interlocutori sociali di un’impresa. si. nessuna tra quelle proposte. no. avvolte. 99. La funzione di direzione partecipa fattivamente alla determinazione delle strategie. si. non sempre. nessuna tra quelle proposte. no. 100. Ogni ciclo di direzione aziendale si basa sulle informazioni che fluiscono all'interno dell'impresa. si. non sempre. nessuna tra quelle proposte. no. 101. I vincoli alla progettazione organizzativa sono spesso causa di rinuncia alle scelte ottimali. si. no. nessuna tra quelle proposte. non sempre. 102. All’aumentare delle difficoltà ambientali e con il progressivo tecnicismo delle procedure di gestione, la funzione di direzione ha ampliato il proprio contenuto Direzione. si. no. non sempre. nessuna tra quelle proposte. 103. Lo scopo della funzione organizzativa è definire. i centri decisionali e di controllo da istituire nell'impresa. nessuna tra quelle proposte. solo gli aspetti finanziari. chi comanda. 104. Lo scopo della funzione organizzativa è definire. le relazioni da attivare tra i centri istituiti. chi comanda. solo gli aspetti finanziari. nessuna tra quelle proposte. 105. Lo scopo della funzione organizzativa è definire. l'autorità e la responsabilità da attribuire ai vari centri. solo gli aspetti finanziari. nessuna tra quelle proposte. chi comanda. 106. Lo scopo della funzione organizzativa è definire. le procedure per mantenere una gestione ordinata. solo gli aspetti finanziari. nessuna tra quelle proposte. chi comanda. 107. CICLO INFORMATIVO. Ogni ciclo di direzione aziendale si basa sulle informazioni che fluiscono all'interno dell'impresa. nessuna tra quelle proposte. non è un argomento trattato. non esistono i cicli di direzione. 108. Con la struttura funzionale è tipica. delle imprese che producono beni e servizi omogenei. imprese che producono servizi. nessuna tra quelle proposte. imprese che producono solo bene. 109. Le funzioni organiche sono quelle che assicurano l’operatività del sistema. si. no. non sempre. nessuna tra quelle proposte. 110. Organizzazione di gruppo. L’evoluzione del modello multidivisionale è l’organizzazione di gruppo. L’evoluzione del modello diviso è l’organizzazione di gruppo. L’evoluzione del modello divisionale è l’organizzazione di gruppo. L’evoluzione del modello multidivisionale non è l’organizzazione di gruppo. 111. Condizioni che estendono l’ampiezza del controllo direttivo. elevata formazione dei subordinati. compiti non definiti ma programmati. obiettivi che non cambiano mai. bassa formazione dei subordinati. 112. Condizioni che estendono l’ampiezza del controllo direttivo. compiti ben definiti. bassa formazione dei subordinati. obiettivi che non cambiano mai. compiti non definiti ma programmati. 113. Condizioni che estendono l’ampiezza del controllo direttivo. comunicazioni efficaci. bassa formazione dei subordinati. obiettivi che non cambiano mai. compiti non definiti ma programmati. 114. Condizioni che estendono l’ampiezza del controllo direttivo. obiettivi chiari e verificabili. compiti non definiti ma programmati. obiettivi che non cambiano mai. bassa formazione dei subordinati. 115. Condizioni che estendono l’ampiezza del controllo direttivo. responsabilità concentrate ai livelli più alti. bassa formazione dei subordinati. obiettivi che non cambiano mai. compiti non definiti ma programmati. 116. La Direzione aziendale o Management in economia aziendale è il complesso delle funzioni amministrative, direttive e gestionali di un'azienda. si. non solo. nessuna tra quelle proposte. no. 117. Il termine management proviene dalla lingua inglese e deriva dal verbo to manage, "gestire". si. nessuna tra quelle proposte. no. risposta non esaustiva. 118. Il termine management proviene dalla lingua inglese e deriva dal verbo to manage, "gestire", "coordinare",a sua volta originato dall'italiano "maneggiare«. si. nessuna tra quelle proposte. no. risposta non completa. 119. Henry Mintzberg. analizzando il lavoro quotidianamente svolto dai manager. analizzando il lavoro quotidianamente svolto dai tecnici. analizzando il lavoro quotidianamente svolto dagli operai. analizzando il lavoro quotidianamente svolto dai coordinatori. 120. Il primo fondamentale momento dell’amministrazione economica dell’impresa è costituito dall’organizzazione. dall'organizzazione. non è costituito dall'organizzazione. nessuna tra quelle proposte. è difficile da analizzare. 121. Sono normalmente considerate variabili organizzative: la struttura organizzativa. nessuna tra quelle proposte. un solo tipo di leadership. i sistemi non operativi. 122. Sono normalmente considerate variabili organizzative. i sistemi (o meccanismi) operativi. nessuna tra quelle proposte. un solo tipo di leadership. i sistemi non operativi. 123. Sono normalmente considerate variabili organizzative. lo stile di leadership o, più in generale, la cultura organizzativa. nessuna tra quelle proposte. un solo tipo di leadership. sistemi non operativi. 124. La struttura organizzativa dell'azienda è caratterizzata. dalla divisione del lavoro. da un lavoro non divisionale. dal grop. accentramento. 125. La struttura organizzativa dell'azienda è caratterizzata. dal grouping. da un lavoro non divisionale. dal grop. accentramento. 126. La struttura organizzativa dell'azienda è caratterizzata. dai meccanismi di coordinamento. accentramento. da un lavoro non divisionale. dal grop. 127. La struttura organizzativa dell'azienda è caratterizzata. dal decentramento. accentramento. da un lavoro non divisionale. dal grop. 128. La struttura organizzativa dell'azienda è caratterizzata. dal decentramento. accentramento. da un lavoro non divisionale. dal grop. 129. La struttura organizzativa dell'azienda è caratterizzata. dalla divisione del lavoro. da un lavoro non divisionale. accentramento. dal grop. 130. L’organizzazione può essere. formale. divisionale. informale. poco reale. 131. L’organizzazione può essere. reale. informale. divisionale. poco reale. 132. Il grouping. Il grouping consiste nel raggruppamento degli organi, secondo un detrminato criterio. nessuna tra quelle proposte. definizione non esatta. definizione parziale. 133. Il grouping. unità organizzative alle quali è generalmente preposto un organo di comando. definizione non esatta. nessuna tra quelle proposte. definizione parziale. 134. I metodi di raggruppamento possono essere. In base all’input dei processi aziendali. In base all’ autpot dei processi aziendali. nessuna tra quelle proposte. dei processi aziendali. 135. I metodi di raggruppamento possono essere. In base all’output dei processi aziendali. dei processi aziendali. nessuna tra quelle proposte. In base all’ autpot dei processi aziendali. 136. Il coordinamento. ha,un ruolo complementare alla divisione del lavoro. non ha un ruolo complementare. ha un ruolo intermedio. nessuna tra quelle proposte. 137. La delega. è il trasferimento di poteri decisionali. è il trasferimento di poteri non decisionale. nessuna tra quelle proposte. non è il trasferimento di poteri decisionali. 138. Il decentramento può essere. orizzontale. nessuna tra quelle proposte. misto. compatto. 139. Il decentramento può essere. verticale. misto. compatto. nessuna tra quelle proposte. 140. decentramento verticale. quando i poteri sono trasferiti ad un organo di line subordinato nella gerarcia. poteri non trasferibili. nessuna tra quelle proposte. poteri trasferibili in parte. 141. decentramento orizzontale. quando i poteri sono trasferiti ad un organo di staff. quando i poteri sono trasferiti ma solo in alcuni casiad un organo di staff. quando i poteri non sono trasferiti ad un organo di staff. quando i poteri sono in parte trasferiti ad un organo di staff. 142. La struttura organizzativa può essere. macro-strutturale. strutturale in parte. solo micro-strutturale e in nessun altro modo. solo macrostrutturale e in nessun altro modo. 143. La struttura organizzativa può essere. meso –strutturale. solo micro-strutturale e in nessun altro modo. solo macrostrutturale e in nessun altro modo. strutturale in parte. 144. La struttura organizzativa può essere. micro-strutturale. strutturale in parte. solo macrostrutturale e in nessun altro modo. solo micro-strutturale e in nessun altro modo. 145.La struttura organizzativa macro-strutturale plurifunzionale si caratterizza. per una divisione del lavoro in senso orizzontale. per una divisione del lavoro in senso bidirezionale. per una divisione del lavoro in senso verticale. per una divisione del lavoro in senso unidirezionale. 146. Valutare le performance di una campagna pubblicitaria significa. non soltanto verificare se è stato raggiunto l’impatto previsto. soltanto verificare se è stato raggiunto l’impatto previsto. nessuna tra quelle proposte. verificare se è stato raggiunto l’impatto previsto in parte. 147. La previsione delle vendite. e un processo di gestione aziendale che cerca di prevedere le vendite future. nessuna tra quelle proposte. e un processo di gestione aziendale che cerca di prevedere le vendite precedente. e un processo di gestione aziendale che cerca di prevedere le vendite immediata. 148. Nell’ambito delle indagini di mercato, le analisi possono essere. qualitative e quantitative. solo quantitative. solo qualitative. nessuna tra quelle proposte. 149.La logistica è. un area che assume rilevanza in termini strategici ed economici. un area che assume rilevanza in termini strategici e sociali. un area che assume rilevanza in termini strategici e politiche. nessuna tra quelle proposte. 150. Nella tecnica del ciclo di ordinazione risalta il concetto di scorta ottimale, cioè. la quantità acquistata che varia. la quantità acquistata che non varia. la quantità acquistata che varia solo nel tempo limitato. la quantità acquistata che varia in tempi lunghissimi. 151. Flow control. Si tratta di un metodo col quale le scorte sono determinate in relazione al flusso di ordini di vendita da evadere. nessuna tra quelle proposte. non centra niente con gli ordini. Si tratta di un metodo col quale le scorte non sono determinate in relazione al flusso di ordini. 152. Just in time. è una filosofia di governo del sistema aziendale. è una tipologia di marketing. è una regola di governo del sistema aziendale. tipo di struttura. 153. Il budget. E’ un documento contabile che evidenzia costi e ricavi delle operazioni ed azioni stabile nel piano. E’ un documento contabile che evidenzia costi e ricavi delle operazioni ed azioni stabile nel piano. non è un documento. è una tipologia di marketing. 154. Gap analysis. si basa sulla cosiddetta analisi del divario. non si basa sulla cosiddetta analisi del divario. si basa sulla cosiddetta analisi del complesso. si basa sulla cosiddetta analisi del cambio. 155. La Gap Analysis è uno degli strumenti più potenti a disposizione dei Project Manager. si. non è uno strumento utilizato dal marketing. no. nessuna tra quelle proposte. 156. L’arbitraggio. L’arbitraggio ha una durata differente a seconda dell’elemento scelto. hanno ad oggetto l'uso delle risorse. hanno ad oggetto l'uso delle risorse e stabiliscono le modalità di impiego. nessuna tra quelle proposte. 157. Marketing. processo che, a partire da una serie di obiettivi aziendali di medio-lungo termine e attraverso una fase preliminare di diagnosi della domanda e della concorrenza. nessuna tra quelle proposte. processo che, a partire da una serie di obiettivi aziendali di breve termine e attraverso una fase preliminare di diagnosi della domanda e della concorrenza. processo che, a partire da una serie di obiettivi aziendali di medio termine e attraverso una fase preliminare di diagnosi della domanda e della concorrenza. 158. Per politiche di marketing si intende. intende l’insieme di strumenti utilizzati per raggiungere gli obiettivi di mercato fissati per il periodo. intende l’insieme di strumenti utilizzati per raggiungere gli obiettivi di mercato fissati per il periodo lungo. intende l’insieme di processi utilizzati per raggiungere gli obiettivi di mercato fissati per il periodo. intende l’insieme di canalii utilizzati per raggiungere gli obiettivi di mercato fissati per il periodo. |