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Linguistica italiana

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Título del Test:
Linguistica italiana

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paniere lezioni 56-74

Fecha de Creación: 2025/05/04

Categoría: Otros

Número Preguntas: 88

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Caratterizzano lo "stile giornalistico" ottocentesco. lo svecchiamento linguistico, lo stile ipotattico, le frasi nominali, tutti funzionali ad un approccio divulgativo. l'accettazione di inversioni nell'ordine dei costituenti della frase, la parziale accettazione di arcaismi, le frasi nominali, tutti funzionali ad un approccio divulgativo, ma preciso e chiaro. lo svecchiamento linguistico, lo stile paratattico, le frasi nominali, tutti funzionali ad un approccio divulgativo. l'accettazione di neologismi e francesismi, lo stile paratattico.

La revisione che porta dall'edizione Ventisettana dei Promessi sposi alla Quarantana comporta sistematicamente la sostituzione. di forme arcaiche e letterarie con espressioni dell'uso vivo. di forme arcaiche e letterarie con cultismi. di forme genericamente toscane con espressioni tipicamente fiorentine. di forme del fiorentino popolare con espressioni del fiorentino dell'uso colto.

Indicate la risposta errata. Alla nascita del nuovo giornalismo ottocentesco contribuirono. una nuova imprenditorialità nel campo dell'editoria. la fine dell'interesse sei- e settecentesco per discipline erudite. la nascita di un pubblico più ampio e diversificato. la creazione di un mercato nazionale e non più cittadino conseguente all'unificazione politica.

Sono espressione della nuova stampa periodica ottocentesca. la "Biblioteca italiana", il "Conciliatore", l'"Antologia". le "Novelle letterarie", l'"Antologia", la "Biblioteca italiana". la "Biblioteca italiana", le "Novelle letterarie", il "Journal des Savants". le "Novelle letterarie", il "Journal des Savants" e il "Conciliatore".

In che senso cambia la fisionomia dei periodici fra Seicento e primo Ottocento?. Nel Seicento il periodico è la gazzetta, alla quale nel Settecento si affianca il periodico di cultura che conoscerà il massimo sviluppo nell'Ottocento. Nel Seicento il periodico è un mezzo di diffusione di notizie di cronaca politica (la gazzetta); nel Settecento è un mezzo, destinato ad un pubblico ristretto, per la diffusione di nozioni scientifiche; nel primo Ottocento nasce invece il periodico di cultura mentre non esiste ancora il giornale d'opinione. Nel Seicento e poi nel secolo successivo il periodico o è un mezzo di diffusione di notizie di cronaca politica (la gazzetta) o un mezzo, destinato ad un pubblico ristretto, per la diffusione di nozioni scientifiche; con il primo Ottocento nasce invece il periodico di cultura e il giornale d'opinione. Nel Seicento e poi nel secolo successivo il periodico è un importante strumento di informazione politica; nel primo Ottocento invece c'è un arretramento e una diminuzione del pubblico in seguito alla Restaurazione.

Qual è la connessione che esiste fra storia della lingua e nascita di un giornalismo moderno nel XIX secolo?. I lettori dei giornali sollecitano la creazione di una lingua fiorentina pura e indenne da forestierismi. I lettori dei giornali, in quanto particolarmente esigenti, rifiutano una lingua sciatta e pretendono una prosa alta sebbene con inserti del lessico moderno. I lettori dei giornali sollecitano la creazione di una lingua meno retoricamente impostata, caratterizzata da una sintassi meno artificiosa e da un lessico moderno. I lettori, che nei giornali cercavano il passatempo, sollecitano la creazione di una lingua bassa e comica.

Indicate l'affermazione errata. Nel Seicento il romanzo è un genere alto. Nel Seicento nasce il genere del romanzo. Nel Seicento il romanzo presenta tratti formali di generale trascuratezza. Il romanzo seicentesco ha caratteri fantastici e avventurosi.

La fortuna dei romanzi di Walter Scott in Italia si manifesta. tramite le parodie che ne vennero scritte. tramite la fortuna del romanzo storico nel secondo Ottocento. tramite la fortuna dei loro personaggi a livello popolare. tramite le precoci traduzioni o le riscritture nel melodramma.

Perché esiste una connessione fra evoluzione della lingua italiana e la grande fortuna del romanzo nell'Ottocento?. Perché il romanzo, la cui diffusione anche tramite i giornali aveva un pubblico medio, obbligava alla scelta di una lingua media, lontana dalla tradizione aulica e letteraria. Perché il romanzo, introdotto nel Settecento dalla Francia, portò con sé anche il modello della lingua francese. Perché il romanzo, essendo un genere lungo, metteva a dura prova l'inventività degli scrittori. Perché il romanzo trattava di ambienti e personaggi popolari.

La polemica relativa al romanzo e in particolare al romanzo storico. si intensifica nella seconda metà dell'Ottocento. si concentra subito dopo la prima edizione dei Promessi sposi. occupa tutto il secolo XIX. si esaurisce nella prima metà dell'Ottocento.

Indicate la risposta errata. Il 1827 è una data cruciale per la storia del romanzo in Italia perché esce la prima edizione dei Promessi sposi. Il 1827 è una data cruciale per la storia del romanzo in Italia perché esce la Storia di Benevento di Domenico Guerrazzi. Il 1827 è una data cruciale per la storia del romanzo in Italia perché escono le Ultime lettere di Jacopo Ortis. Il 1827 è una data cruciale per la storia del romanzo in Italia perché esono il Castello di Trezzo di Giovan Battsita Bazzoni, la Sibilla Odaleta di Carlo Varese e altri ancora.

Indicate la risposta errata. Quale esempio indicativo di una rivalutazione del genere romanzo alla fine del Settecento si possono citare le Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo. Quale esempio indicativo di una rivalutazione del genere romanzo alla fine del Settecento si può citare il Viaggio di Platone in Italia di Vincenzo Cuoco. Quale esempio indicativo di una rivalutazione del genere romanzo alla fine del Settecento si possono citare i romanzi di Pietro Chiari. Quale esempio indicativo di una rivalutazione del genere romanzo alla fine del Settecento si possono citare le Avventure di Saffo e le Notti romane di Alessandro Verri.

Quale dei seguenti termini/costruzioni che compaiono nella letterina allo zio Salvatore Catalano Verga è da considerarsi un cultismo di origine libresca?. "della di Lei" in luogo di "della Sua". da canto mio. "spiegare" nel senso di 'avere chiara'. favorire.

In quale dei seguenti tratti presenti nella letterina che Verga unidicenne scrive allo zio Salvatore di Mauro individuiamo la presenza della fonetica siciliana?. Nell'uscita in -i di mani (in dipendenza di un vocalismo atono siciliano a tre gradi di apertura). Nell'uscita in -i di cosi per 'cose' (in dipendenza di un vocalismo atono siciliano a cinque gradi di apertura). Nell'uscita in -i di cosi per 'cose' (in dipendenza di un vocalismo atono siciliano a tre gradi di apertura). Nell'uscita in -i di mani (in dipendenza di un vocalismo atono siciliano a cinque gradi di apertura).

Quale dei seguenti termini che compaiono nella letterina del 1851 di Giovanni Verga è un francesismo?. "foglio" nel significato di 'lettera'. favorire. da canto mio. adempiere.

Come può essere definito l'errore nell'uso dei tempi "abbiamo ricevuto ... nel quale avemmo rilevato" che troviamo nella letterina del verga unidicenne?. l'uso del passato prossimo tenta, impropriamente, di esprimere l'anteriorità rispetto al trapassato remoto. l'uso del trapassato remoto tenta, impropriamente, di esprimere l'anteriorità rispetto al precedente passato prossimo. l'uso del trapassato remoto tenta, impropriamente, di esprimere la posteriorità rispetto al precedente passato prossimo. l'uso del passato prossimo è un errore indotto dal dialetto siciliano.

Quale dei seguenti termini che compaiono nella letterina del 1851 di Giovanni Verga è un toscanismo?. "pigliare" nella locuzione "pigliarsi premura". "foglio" nel significato di 'lettera'. "divertirsi" nel senso di 'allontanarsi dalle occupazioni principali'. "adempiere".

Qual è il personaggio che meglio ci informa sulla formazione scolastica e culturale del giovane Verga?. Antonio Abate. Federico De Roberto. don Mario Torrisi. Domenico Castorina.

Tramite la letterina inviata nel 1851 allo zio Salvatore Verga Catalano possiamo desumere che le letture dello scolaro Giovanni Verga. sono particolarmente stimolanti e aperte verso le novità che provengono dalla Francia. sono particolarmente aggiornate. sono particolarmente stimolanti e aperte verso le novità che provengono dall'Inghilterra. sono tradizionali ed invecchiate.

Individuate fra le seguenti affermazioni la sola corretta. Giovanni Verga nasce nel 1840, lo stesso anno della seconda edizione dei Promessi sposi. Giovanni Verga nasce nel 1827, lo stesso anno della prima edizione dei Promessi sposi. Il Regno d'Italia viene proclamato nel 1870. Graziadio Isaia Ascoli pubblica il proemio all'«Archivio Glottologico Italiano» lo stesso anno della relazione manzoniana Dell'unità della lingua e dei mezzi per diffonderla.

Cosa offre a Giovanni Verga la scuola di Antonino Abate?. La conoscenza approfondita della letteratura trecentesca italiana, che viene additata come modello di lingua in senso puristico. La conoscenza diretta della produzione letteraria nazionale e internazionale contemporanea che viene letta in classe additata come modello. La conoscenza approfondita della letteratura italiana nelle sue varie declinazioni di genere, che viene recitata in classe e additata come modello di lingua. La conoscenza di una letteratura romanzesca alla moda e di una rimeria coeva non particolarmente impegnata; vengono additati come modelli i testi letti in classe dello stesso Abate o di autori romantici del primo Ottocento, affidando dunque l'insegnamento linguistico all'emulazione di modelli letterari non aggiornati o non impegnati.

La lingua della lettera scritta da Giovannino Verga undicenne allo zio. è sostanzialmente eclettica, inconsapevolmente aperta a istanze differenti (arcaismi, francesismi, toscanismi). è improntata all'insegnamento puristico dell'Abate di cui è succube. è ispirata, secondo l'insegnamento dell'Abate, al fiorentino parlato dalle classi colte secondo i dettami manzoniani. è sostanzialmente eclettica, consapevolmente aperta a istanze differenti (arcaismi, francesismi, toscanismi).

L'insegnamento dell'italiano in Sicilia nella metà dell'Ottocento. accostava in maniera contraddittoria e talvolta addirittura stridente le istanze puristiche alle posizioni del classicismo contemporaneo. rinnegava le scelte operate da Manzoni nella seconda edizione dei Promessi sposi per aderire a rigide posizioni puristiche. accostava in maniera contraddittoria e talvolta addirittura stridente le istanze puristiche alle aperture, di ascendenza manzoniana, nei confronti del fiorentino parlato contemporaneo. si ispirava in maniera cosciente alle scelte operate da Manzoni nella seconda edizione dei Promessi sposi.

Il modello che Antonino Abate proponeva ai propri allievi tramite le sue opere personali. era quello di uno stile pieno di attardati rinvii al repertorio mitologico, linguisticamente oscuro e grammaticalmente poco corretto, per di più ricco di antitesi ed artifici. era una buona produzione linguistico-letteraria di matrice classicista. era una produzione buona dal punto di vista letterario, ma linguisticamente e grammaticalmente scorretta. era una produzione modesta dal punto di vista letterario, ma linguisticamente corretta.

Antonino Abate illustrava i sinonimi e le loro differenze d'uso. adducendo riscontri precisi sui testi letterari del Trecento. sulla base di evidenti ragionamenti grammaticali. adducendo riscontri sui testi letterari. sulla base di considerazioni impressionistiche.

Alla scuola di Antonino Abate l'insegnamento propriamente linguistico. era articolato in una raffinata pluralità di esercizi grammaticali. era orientato all'insegnamento della lingua parlata. era limitato all'esercizio sinonimico. era orientato in senso puristico.

Quale dei seguenti sussidi linguistici non si trovano nella biblioteca di casa Verga?. Il Vocabolario degli Accademici della Crusca. il Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana di Giuseppe Grassi. Le Istituzioni di rettorica e belle lettere di Ugo Blair. Il Dizionario dei sinonimi della lingua italiana di Niccolò Tommaseo.

Qual è il contesto culturale della famiglia in cui nasce Giovanni Verga?. La famiglia aveva alle spalle un'importante tradizione culturale, ormai venuta meno nella prima metà dell'Ottocento. Significativamente aggiornato e aperto verso il continente e verso l'estero. Depresso. La famiglia può vantare una tradizione di dignitoso impegno culturale, da valutarsi comunque alla luce della generale arretratezza e marginalità siciliana della prima metà dell'Ottocento.

Del più antico romanzo di Giovanni Verga, Amore è patria, è noto poco più del titolo. perché l'autografo è andato perduto (solo Federico De Roberto aveva potuto leggerlo). perché il nipote Giovanni Verga Patriarca non aveva voluto consegnare l'autografo di quel romanzo alla Biblioteca Universitaria di Catania, come aveva fatto per altri autografi. perché rimasto inedito, l'autografo è stato detenuto impropriamente da Lina e Vito Perroni, fino al recente recupero (2012). perché Verga ne aveva donato l'autografo agli amici Lina e Vito Perroni, chiedendo loro di non renderlo pubblico.

Quali sono gli eventi contemporanei all'autore che si intersecano con la scrittura dei "Carbonari della montagna"?. Il trattato di Campoformio e la delusione per i risultati della prima guerra d'indipendenza. L'armistizio di Villafranca (1859) e la conseguente delusione per la mancata annessione della Lombardia al Regno di Sardegna; la spedizione dei Mille e i movimenti insurrezionali siciliani (che assunsero i caratteri di movimenti di brigantaggio) fomentati dai Borboni contro l'annessione siciliana. La spedizione dei Mille e i movimenti insurrezionali siciliani fomentati dai Garibaldini a favore dell'annessione siciliana. L'armistizio di Villafranca (1859) e la conseguente delusione per la mancata annessione del Veneto al Regno di Sardegna; la spedizione dei Mille e i movimenti insurrezionali siciliani (che assunsero i caratteri di movimenti di brigantaggio) fomentati dai Borboni contro l'annessione plebiscitaria siciliana.

Di che tipo è il narratore dei Carbonari della montagna?. Il narratore di I grado è onnisciente e omodiegetico e conduce una narrazione opaca, ma nei capitoli del Memoriale di Corrado è eterodiegetico e conduce una narrazione opaca. Il narratore di I grado è onnisciente e eterodiegetico che conduce una narrazione opaca, ma nei capitoli del Memoriale di Corrado è omodiegetico e conduce una narrazione opaca. Il narratore di I grado è onnisciente e omodiegetico ma nei capitoli del Memoriale di Corrado è eterodiegetico e conduce una narrazione trasparente. Il narratore di I grado è onnisciente eterodiegetico e conduce una narrazione opaca, ma nei capitoli del Memoriale di Corrado è omodiegetico e conduce una narrazione trasparente.

Quale delle seguenti caratteristiche linguistiche e stilistiche non è desumibile dai pochi frammenti noti del romanzo Amore e patria?. La sostanziale verosimiglianza di una lingua tendenzialmente italiana e moderna. L'enfasi retorica. Gli errori di forma. L'immaturità narrativa.

Qual è la data di pubblicazione dei Carbonari della montagna?. 1870. 1865. 1861-1862. 1869.

L'analisi delle III persone sing. e pl. degli imperfetti dei verbi di II-IV coniugazione dimostra che Verga, all'altezza dei "Carbonari della montagna",. utilizza solo le forme non dissimilate -eva(no), -iva(no). alterna in misura paritaria le forme dissimilate in -ea(no), -ia(no) e le forme non dissimilate -eva(no), -iva(no). utilizza la forma dissimilata "avea" come una forma fossile. utilizza di preferenza le forme dissimilate in -ea(no), -ia(no) rispetto alle forme non dissimilate -eva(no), -iva(no).

Come si spiega la presenza in Verga della forma "intieramente"?. Come un fiorentinismo. Come un arcaismo. Come un mancato rispetto, erroneo, della regola del dittongo mobile. Con la conservazione del dittongo anche fuori d'accento data la coscienza della composizione dell'avverbio con -mente.

Qual è l'origine delle forme forti della I pers. pl. del pass. remoto del tipo "ebbimo", "fecimo", "ripresimo" etc. Tali forme nascono per dissimilazione dalla forma della I pers. singolare, con l'aggiunta della desinenza -mo. Tali forme influenzano per analogia la forma della I pers. singolare, formata con l'eliminazione della desinenza -mo. Tali forme seguono la regolare evoluzione etimologica. Tali forme nascono per analogia, e sono costruite sulla base della forma della I pers. singolare con l'aggiunta della desinenza -mo.

Alla metà del Settecento la "Grammatica" di Francesco Soave giudica la forma in -o della I persona dell'imperfetto. meno "regolare" dell'uscita in -a anche se consente di distinguere la I persona dalla III, e ricorda che è utilizzata dai migliori scrittori. più "regolare" dell'uscita in -a perché consente di distinguere la I persona dalla III, e ricorda che è utilizzata dai migliori scrittori. meno "regolare" dell'uscita in -a anche se consente di distinguere la I persona dalla III, ma avverte che non è utilizzata dai migliori scrittori. più "regolare" dell'uscita in -a perché consente di distinguere la I persona dalla III, ma avverte che non è utilizzata dai migliori scrittori.

Verga, nei "Carbonari della montagna". non si adegua alla scelta manzoniana in fatto di riduzione del dittongo dopo elemento palatale, né, tanto meno, al monottongamento recente proprio di Firenze, in tutte le sedi, che anche Manzoni aveva accolto occasionalmente con attenzione alle differenti connotazioni diastratiche. si adegua alle scelte manzoniane in fatto di riduzione del dittongo dopo elemento palatale, ma non al monottongamento recente proprio di Firenze, in tutte le sedi. non si adegua alla scelta manzoniana in fatto di riduzione del dittongo dopo elemento palatale ma accetta il monottongamento recente proprio di Firenze, in tutte le sedi. si adegua alla scelta manzoniana in fatto di riduzione del dittongo dopo elemento palatale e al monottongamento recente proprio di Firenze, in tutte le sedi.

Da una ricerca sulle banche dati si desume che nell'Ottocento l'esito con conservazione del dittongo finale nel plurale dei nomi in -io. è più frequente rispetto all'assorbimento in un'unica vocale. è normale e si alterna in maniera paritaria con l'assorbimento in un'unica vocale. è talmente raro da essere considerato a questa altezza un'anomalia. è meno frequente rispetto all'assorbimento in un'unica vocale.

Quali giudizi di carattere linguistico vengono espressi dai recensori dei "Carbonari della montagna". Scarsa eleganza, sgrammaticature, stile laconico. Lingua non pura, scarsa eleganza, stile gonfio, qualche sgrammaticatura. Presenza di arcaismi e fiorentinismi. Stile gonfio, correttezza grammaticale, lingua pura.

Le forme dippiù, diggià che troviamo nella produzione, non solo giovanile, di Giovanni Verga devono essere interpretate. come forme colte e della poesia. come estensioni analogiche del raddoppiamento fonosintattico caratteristiche dell'italiano di Sicilia. come forme arcaiche. come tracce del dialetto siciliano.

Sulla base del corpus ottocentesco interrogabile nella banca dati della Biblioteca italiana possiamo dire che la forma sagrifizii usata da Verga per es. nei Carbonari della montagna. è forma meno diffusa e di uso più colto, rispetto alla forma priva di sonorizzazione e di dittongo finale. è forma più diffusa e di uso meno colto per quanto riguarda la conservazione del dittongo finale. è forma più diffusa e di uso più consueto, rispetto alla forma priva di sonorizzazione e di dittongo finale. è forma meno diffusa e di uso più colto per quanto riguarda la sonorizzazione.

Lo stile dei Carbonari della montagna mostra. una notevole e pervasiva presenza del modello manzoniano. una antagonistica contrapposizione con la prosa manzoniana. una netta prevalenza dello style coupé di ascendenza settecentesca (influenzato anche dallo stile dei proclami). una netta prevalenza dello style coupé di ascendenza settecentesca (influenzato anche dallo stile dei proclami) nel brano iniziale, ma nelle descrizioni è evidente la lezione manzoniana.

Quale, fra le seguenti caratteristiche incontrate nei Carbonari della montagna è da considerarsi un sicilianismo?. complemento oggetto costruito con la preposizione "a" quando il compl- ogg. è + ANIMATO. Alternanza dell'imperfetto e del presente. Inversione del soggetto. L'uso della preposizione "a" per introdurre le date (per es. "Al 1810").

Quale, fra le seguenti caratteristiche incontrate nei Carbonari della montagna è da considerarsi un meridionalismo?. Sostituzione dell'imperfetto al passato prossimo. L'inversione del soggetto. Forme analogiche (sui perfetti sigmatici) del tipo "svolse" ('svoltò'). La sostituzione dell'indicativo presente o del congiuntivo imperfetto al congiuntivo presente.

La sintassi semplice e i periodi brevi che caratterizzano la prosa dei Carbonari della montagna. sono un segnale di poetica modernista. sono segno di esclusiva dipendenza di Verga dai modelli letterari francesi settecenteschi. sono un ripiego per la nota incapacità del giovane Verga a gestire periodi ipotattici. sono imputabili allo stile spezzato di ascendenza settecentesca, alla brevità e linearità dello stile giornalistico e alla secchezza dei proclami.

All'altezza dei Carbonari in quale modo Verga reagisce al sistema a due tempi (presente/passato remoto) del suo dialetto?. Creando un sistema a tre tempi introducendo l'imperfetto. Creando un sistema a tre tempi introducendo il passato prossimo. Censurando il passato remoto e sostituendolo impropriamente con l'imperfetto. Censurando il presente e sostituendolo impropriamente con l'imperfetto.

"Sfogliazzare" e "sfogliare". sono attestati in italiano per la prima volta nel XVI secolo. sono francesismi nati nell'Ottocento. sono termini originariamente inglesi giunti in Italia tramite la Francia. sono attestati in italiano per la prima volta nel XV secolo.

Indicate la corretta caratterizzazione della lingua verghiana all'altezza dei "Carbonari della montagna". Nella lingua dei "Carbonari della montagna" sono accostati, senza alcuna distinzione funzionale, forestierismi e arcaismi, forme moderne e colloquiali a forme culte. Nella lingua dei "Carbonari della montagna" i forestierismi sono pochi e si indulge invece ad una lingua arcaizzante, raramente inquinata da forme più moderne. Nella lingua dei "Carbonari della montagna" si indulge ad una lingua moderna, raramente inquinata da forme più arcaiche o culte. Nella lingua dei "Carbonari della montagna" sono accostati, con precisa distinzione funzionale, forestierismi e arcaismi, forme moderne e colloquiali a forme culte.

La forma "aggiornare" nei "Carbonari della Montagna" ha. il significato moderno di 'rinviare'. il significato antico di 'far giorno'. il significato antico di 'rinviare'. il significato moderno di 'fissare una data'.

Le forme utilizzate da Verga "conchiudere", "acchiudere". sono forme latineggianti, a differenza delle forme interamente volgari "concludere", "accludere" che si stabilizzeranno nella lingua italiana solo nella seconda metà dell'Ottocento. sono forme interamente volgari, a differenza delle forme latineggianti "concludere", "accludere" che si stabilizzeranno nella lingua italiana solo nell'Ottocento. sono forme latineggianti, a differenza delle forme interamente volgari "concludere", "accludere" che si stabilizzeranno nella lingua italiana solo nella seconda metà del secolo scorso. sono forme interamente volgari, a differenza delle forme latineggianti "concludere", "accludere" che si stabilizzeranno nella lingua italiana solo nella seconda metà del secolo scorso.

In "Sulle lagune" troviamo. la specializzazione funzionale della forma letteraria "ve, vi" per la forma pronominale e della forma "ce, ci" per l'avverbio. l'indistinzione e l'alternanza fra la forma "ve, vi" e la forma letteraria "ce, ci". l'indistinzione e l'alternanza fra la forma letteraria "ve, vi" e la forma "ce, ci". la specializzazione funzionale della forma letteraria "ve, vi" per l'avverbio e della forma "ce, ci" per la forma pronominale.

In Sulle lagune compare la forma barcarolo che è. probabilmente un venetismo, dovuto all'ambientazione del romanzo. un toscanismo. un sicilianismo. un termine panitaliano.

Qual è la data di pubblicazione di Sulle lagune?. 1869. 1870. 1866. 1862-1863.

Il romanzo Sulle lagune. presenta un narratore onnisciente che conduce una narrazione opaca. presenta un narratore omodiegetico che conduce una narrazione opaca. presenta un narratore onnisciente che conduce una narrazione trasparente. presenta un narratore eterodiegetico che conduce una narrazione trasparente.

Perché si può affermare che "Sulle lagune" fu pensato da Verga per essere pubblicato come romanzo d'appendice?. Perché fu effettivamente pubblicato sulla rivista "La Nuova Europa" nel 1862. Perché è suddiviso in capitoli. Perché è organizzato in sezioni. Perché alla ripartizione in capitoli (che è normale in Verga) si sovrappone la suddivisione in sezioni corrispondenti alle 'puntate' della pubblicazione in rivista.

L'incertezza nelle scelte delle reggenze pronominali. si manifesta esclusivamente nei Carbonari. accomuna Sulle lagune al precedente I Carbonari. contraddistingue senza alcuna variazione cronologica tutta la produzione verghiana. si manifesta esclusivamente in Sulle lagune.

"Garzone". nel significato di 'giovane aiutante' è un francesismo recente. nel significato di 'cameriere' è un francesismo recente. è un francesismo antico ripreso da Verga dalla Crusca. è un francesismo antico che Verga recupera dai "Promessi sposi".

L'insistito ricorso ai deittici e agli aggettivi possessivi in "Sulle lagune". denota gusto di variatio da parte dell'autore. denota un desiderio di chiarezza da parte dell'autore cosciente della propria imperizia a gestire il periodo. indica una prima aspirazione alla mimesi dell'oralità da parte dell'autore. denota un uso sapiente degli strumenti linguistici.

Nell'uso lessicale di Sulle lagune. si assiste ad un tendenziale attutimento delle tre componenti letteraria ed arcaica, fiorentina e francese a favore di una lingua lessicalmente più omogenea. si assiste alla ricercata contrapposizione delle tre componenti, letteraria ed arcaica, fiorentina e francese, della lingua verghiana. si assiste ad una tendenziale distinzione funzionale, a seconda dei diversi contesti narrativi, delle tre componenti della lingua verghiana, letteraria ed arcaica, fiorentina e francese. si assiste ad una incondita indistinzione delle tre componenti, letteraria ed arcaica, fiorentina e francese, della lingua verghiana.

All'interno della sezione epistolare di Sulle lagune il ricorso ad una sintassi breve e spezzata accompagnata da frequenti puntini di sospensione. indica, a differenza dell'analoga sintassi dei Carbonari, un tentativo di mimesi emotiva. indica, come già verificatosi per l'analoga sintassi dei Carbonari, la volontà di adeguamento ad uno stile brillante di carattere giornalistico. indica, come già verificatosi per l'analoga sintassi dei Carbonari, un tentativo di mimesi emotiva. indica, a differenza dell'analoga sintassi dei Carbonari, la volontà di adeguamento ad uno stile giornalistico brillante.

Quale delle seguenti caratteristiche linguistiche del giovane Verga troviamo ancora in Sulle lagune?. Incertezze nelle reggenze preposizionali. Periodi fortemente ipotattici. Assenza del passato prossimo. Fiorentinismi appresi dalla viva voce dei contemporanei.

La struttura sintattica di "Sulle lagune". raramente si articola oltre il quarto grado di subordinazione. raramente scende sotto il terzo grado di subordinazione. raramente si articola oltre il primo grado di subordinazione. raramente usa la subordinazione.

Quando fu scritto "Una peccatrice"?. Fra il 1864 e il 1866 a Catania. Nel 1865 a Firenze. Fra il 1864 e il 1866 a Firenze. Nel 1866 a Catania.

L'uso del condizionale in luogo del congiuntivo imperfetto. è un tratto del dialetto siciliano. è un uso toscano a cui Verga si adegua, gestendolo però in maniera impropria. è da spiegare come ipercorrettismo, data l'assenza di condizionale nel dialetto siciliano. è un modulo sintattico d'importazione francese.

Indicate l'affermazione errata. Con "Una peccatrice" assistiamo. all'adeguamento dal punto di vista lessicale ad un modello sempre più correttamente fiorentino. alla conquista da parte di Verga di una lingua più sciolta, comunque non ancora indenne da incertezze morfo-sintattiche. all'alternanza da parte di Verga di una struttura sintattica variegata che da periodi brevi e monofrasali sa estendersi fino periodi con plurisubordinate. alla conquista da parte di Verga di un lessico più articolato che gli consente anche esercizi di variatio.

Quale fra le seguenti parole, utilizzate da Verga in "Una peccatrice", è da considerarsi un sicilianismo?. rozza 'cavalla'. mortorio. discolo. stradone.

Secondo Francesco Branciforti le forme "ricevetti", "credetti" sono censurate da Verga. perché sentite come troppo arcaiche. perché riconosciute di formazione analogica. perché sentite come troppo colloquiali. perché percepite come cultismi.

All'altezza di "Una peccatrice" Verga utilizza (ad esclusione di altri). il discorso indiretto e diretto legato. il discorso diretto e indiretto libero e legato. il discorso indiretto legato e il discorso diretto libero e legato. il discorso diretto libero e legato.

Riguardo alla forma della prima persona dell'imperfetto, in Una peccatrice,. Verga alterna la forma analogica in -a alla forma etimologica in -o. all'altezza di Una peccatrice Verga ha adottato la forma etimologica come unica soluzione della sua lingua. Verga alterna la forma etimologica in -a alla forma analogica in -o. all'altezza di Una peccatrice Verga ha ormai adottato la soluzione fiorentina e manzoniana.

L'uso del condizionale passato in luogo del trapassato congiuntivo in proposizioni ipotetiche o ottative (per es. mi promise di comunicarmeli…, dopo che avrebbe consultato"). è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come troppo formale. è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come troppo marcato in senso toscano. è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come arcaico. è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come dialettale.

Luigi Russo notò in Una peccatrice l'uso di "Ella". connotandolo, nella funzione di soggetto, come una scelta di massima formalità, in funzione esclamativa come traduzione del siciliano idda. connotandolo come un arcaismo. connotandolo, nella funzione di soggetto, come traduzione del siciliano idda, come una scelta di massima formalità, in funzione esclamativa. connotandolo come un sicilianismo.

La forma abbi del congiuntivo presente del verbo avere. è indicata come la sola forma corretta dalla "Grammatica" di Francesco Soave, perché è ben documentata nella produzione letteraria. è censurata dalla "Grammatica" di Francesco Soave, ma è ben documentata nella produzione letteraria e non. è censurata dalla "Grammatica" di Francesco Soave, perché non è documentata nella produzione scritta. è indicata come la sola forma corretta dalla "Grammatica" di Francesco Soave, nonostante compaia sporadicamente nella produzione letteraria.

Dove fu scritto Frine?. a Milano, durante il primo soggiorno milanese nel 1872. a Firenze, durante il secondo soggiorno fiorentino di Verga, nel 1869. a Catania, ma dopo il primo soggiorno milanese del 1872. a Catania, ma dopo il primo soggiorno fiorentino di Verga, nel 1865.

A quale delle seguenti evoluzioni del genere romanzo si assiste nel periodo catanese di Giovanni Verga?. Dal romanzo propriamente storico, collocato a notevole distanza nel tempo e nello spazio, progressivamente Verga confeziona romanzi intimi relativi a vicende vicine nello spazio e nel tempo. Verga alterna vicende intime e vicine nello spazio e nel tempo a vicende collocate in uno spazio e in un tempo remoti. Dopo un periodo iniziale di fedeltà all'imperante genere del romanzo storico, collocato a notevole distanza nello spazio e nel tempo, si rivolge momentaneamente a vicende intime contemporanee, per poi tornare, con maggiore sapienza letteraria e definitivamente al romanzo storico. Dal romanzo intimo contemporaneo Verga si rivolge sempre più al romanzo storico, collocato a notevole distanza nel tempo e nello spazio.

La parola equipaggio. è un forestierismo. è un francesismo ottocentesco. è un francesismo entrato in Italia nel XVII secolo. è un francesismo entrato in Italia nel XVIII secolo.

L'inizio di Frine si caratterizza come. letterariamente atteggiato, come mostrano la posizione prenominale degli aggettivi e la ricca serie di dittologie. spontaneo e colloquiale, particolarmente scorrevole. letterariamente atteggiato, come mostrano la posizione postnominale degli aggettivi e la ricca serie di dittologie. poco attento alla lingua contemporanea, come mostra la serie di arcaismi.

Nei riguardi dei forestierismi si nota che. Verga è molto attento a rispettarne la grafia originaria. Verga spesso li riproduce con grafie fonetiche. Verga è molto attento a rispettarne la grafia originaria, ma non la pronuncia. Verga è molto attento a rispettarne la pronuncia originaria.

La forma quistione. non è utilizzata da Verga nella produzione giovanile, mentre viene adottata a partire dagli anni Ottanta. percepita come un latinismo, è utilizzata da Verga fino a tutti gli anni Ottanta, in seguito sostituita con questione. percepita come fiorentina, è utilizzata da Verga fino a tutti gli anni Ottanta, in seguito sostituita con questione. non è utilizzata da Verga nella produzione giovanile, mentre viene adottata a partire dagli anni Settanta.

In Manzoni, nel passaggio dall'una all'altra delle redazioni del romanzo, si assiste. all'adozione sistematica di "immagine" nel "Fermo e Lucia" e poi nella Quarantana, mentre nella Ventisettana "imagine", pur minoritaria, alterna con "immagine". all'adozione sistematica di "immagine" nel "Fermo e Lucia" e nella Ventisettana, mentre nella Quarantana "imagine", pur minoritaria, alterna con "immagine". all'adozione sistematica di "imagine" nel "Fermo e Lucia" e nella Quarantana, mentre nella Ventisettana "imagine", maggioritaria, alterna con "immagine". all'adozione sistematica di "immagine" nel "Fermo e Lucia" e poi nella Quarantana, mentre nella Ventisettana "imagine" è maggioritaria rispetto a "immagine".

La forma imagine. è dal punto di vista fonetico un latinismo, ma sebbene alla nostra percezione sia ormai una forma fortemente connotata in senso letterario e poetico, nell'Ottocento era di uso comune e non connotato. è dal punto di vista fonetico un latinismo, e per noi come nell'Ottocento è di uso letterario e poetico. è una forma fortemente connotata in senso letterario e poetico perché utilizzata solo in prosa d'arte e in poesia. è dal punto di vista fonetico e lessicale un latinismo, e perciò è fortemente connotata in senso letterario e poetico.

Una ricerca sulle banche dati informa che la forma imagine. è attestata nell'Ottocento solo in poesia. è attestata nell'Ottocento solo in prosa. è attestata nell'Ottocento in varie tipologie testuali in prosa (storiografia, epistolari, romanzo e novella etc.) oltre che in poesia. è attestata nell'Ottocento in poesia e in prosa solo nei generi più alti e formali.

Indicate la risposta errata. All'altezza di Frine. Verga incrementa la presenza dell'uscita in -o della I persona dell'imperfetto. Verga sostituisce la desinenza di I pers. sing. -ei con -etti. Verga sostituisce le forme dei perfetti forti (tipo "rimasimo", "ebbimo") con le forme arizotoniche. Verga cancella il dittongo dopo elemento palatale.

All'altezza di Frine Verga dimostra. di rispettare la regola del dittongo mobile. di non rispettare la regola del dittongo mobile. di non rispettare la regola del dittongo mobile solo in casi di specializzazione semantica. di rispettare la regola del dittongo mobile in maniera occasionale.

Le forme niega e tuono (di voce) che compaiono in Frine. sono dei fiorentinismi. fanno parte della lingua d'uso ottocentesca. sono dei latinismi. sono degli arcaismi.

Nell'uso delle consonanti scempie/intense. Verga si fa spesso guidare dall'orecchio. Verga si fa spesso guidare dalla pronuncia siciliana. Verga si fa spesso guidare dalla moda francesizzante. Verga si fa spesso guidare dall'etimo latino.

Cangiare. è un antico francesismo fonetico che Verga usa occasionalmente. è un antico francesismo fonetico che Verga usa sistematicamente. è un latinismo fonetico che Verga usa occasionalmente. è un latinismo fonetico che Verga usa sistematicamente.

Riguardo le preposizioni articolate. Verga utilizza di frequente le forme sintetiche (in particolare con "con", meno sistematicamente con "per"). Verga utilizza di frequente le forme sintetiche (in particolare con "per", meno sistematicamente con "con"). Verga utilizza raramente le forme sintetiche con "con" e "per". Verga utilizza di frequente le forme sintetiche con "con", mai le corrispondenti con "per".

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