linguistica italiana parte 4-
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Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. la /i/ di ''il'' deriva da un fenomeno di prostesi. l'articolo definito ''lo'' deriva dalla seconda sillaba del dimostrativo lòatino ''ILLUM''. la forma più arcaica dell'articolo in fiorentino è ''lo''. l'articolo definito ''il'' deriva dalla prima sillaba del dimostrativo latino ''ILLUM''. Nella frase del Decameron '' a cena l'arostisse e governassela'', la legge Tobler-Mussafia: non è mai rispettata. è sempre rispettata. è rispettata solo dalla forma ''governassela''. è rispettata solo dalla forma ''l'arostisse''. la forma ''isperate'' nel verso dantesco '' non isperate mai veder lo cielo'' è un caso di: prostesi di /i/. aferesi di /i/. epitesi di /i/. epentesi di /i/. La forma ''venir'' nel verso dantesco ''ed ecco verso noi venir per nave'' è un caso di: aferesi. troncamento. sincope. elisione. L'indovinello veronese. è un testo che presenta una patina volgare solo a un livello superficiale. è il primo documento del volgare italiano. è il primo documento del volgare veronese. è un testo latino risalente all'VIII secolo. Il Graffito delle catacomba di Commodilla: si trova a Viterbo e risale al IX secolo d.C. si trova a Viterbo e risale all' VIII secolo d.C. Si trova a Roma e risale all'VIII secolo d.C. Si trova a Roma e risale a IX secolo d.C. Tra le più antiche testimonianze letterarie profane in volgare si annoverano: il Ritmo bellunese e l'iscrizione nella basilica inferiore di S. Clemente. il Ritmo laurenzano e il Ritmo cassinese. il Ritmo laurenzano e l'iscrizione della tomba di Giratto. il Ritmo bellunese e la canzone ''Quando eu stava en le tu cadhene''. Nella frase del Placito di Capuana ''kelle terre,⎡...⎤ trenta anni le possette'' si ha un caso di: dislocazione a sinistra. dislocazione a destra. tema libero. anteposizione comntrastiva. la forma ''a bbocce'' del Graffito della catacomba di Commodilla si presenta come un caso di: betacismo. betacismo e assimilazione del neutro pl. in ''-a'' alla declinazione femminile. raddoppiamento fonosintattico. betacismo e raddoppiamento fonosintattico. La veste linguistica originale di ''Pir meu cori alligrari'' di Stefano protonotari ci è stata conservata: dal ''libro siciliano'' composto da Gianmaria Barbieri. da un trattato cinquecentesco di Gianmaria Barbieri. da uno dei tre grandi canzonieri duecenteschi P, L, e V. da uno manoscritto copiato nell'Italia settentrionale. i poeti ''siculo-toscani'' usarono: il siciliano letterario. il siciliano letterario e il provenzale. una lingua di base toscana in cui convivono sicilianismi, provenzalismi ed elementi locali. una lingua di base fiorentina in cui convivono sicilianismi, provenzalismi ed elementi locali. Lo stile di Guittone d'Arezzo: è sciatto e trascurato fino a divenire banale. si rifà alla tradizione siciliana. è ispirato alla semplicità e alla cantabilità. si rifà alla tradizione provenzale del ''trobar clus''. i poeti della scuola siciliana scrissero: nel siciliano di Palermo, la sede della corte di Federico II. in un volgare genericamete meridionale. in una lingua recante una patina grafico-linguistica già toscanizzata. in un siciliano illustre, privo di tratti dialettali locali. i poeti della Scuola poetica siciliana : imitarono la poesia trobadorica, ma scrissero in volgare siciliano. imitarono la poesia trobadorica, ma scrissero in toscano. imitarono la poesia trobadorica, e usarono la lingua d'oc. imitarono la poesia trobadorica e usarono la lingua francese. Quale di queste affermazioni è falsa?. In siciliano le vocali latine e(breve) e o( o breve) evolvono rispettivamente in /e/ e /o/. il sistema fonologico del siciliano ha tre vocali atone. il sistema fonologico del siciliano ha cinque vocali toniche. in siciliano le vocai latine e (e breve)e o (o breve) non dittongano. il vero protagonista della scuola stilnovista fu: Dante Alighieri. Guido Cavalcanti. Guido Guinizzelli. Bonagiunta Orbicciani da Lucca. La definizione di ''dolce stilnovo'' viene formulata da Dante. nel ''Convivio''. nella ''Vita Nova''. nel ''De vulgari eloquentia''. nel ''Purgatorio''. Quale di questi elementi caratterizza la lingua di '' Tanto gentile e tanto onesta pare'' di Dante Alighieri?. L'abbondanza di sicilianismi. il ricorso al linguaggio della filosofia e della medicina del tempo. l'abbondanza di provenzalismi. il ricorso a numerosi latinismi. Quale di queste caratteristiche non appare tipica della prosa delle origini?. polisindeto. abbondanza di sicilianismi. paratassi. ricchezza lessicale. La ''Vita nova'' di Dante: è un romanzo autobiografico in versi. è un trattato in prosa, contenente al suo interno testi poetici. è una raccolta di rime introdotte e seguite da parti prosa. è un canzoniere di rime amorose. Il '' Convivio'' di Dante: è un trattato filosofico che fu scritto nei primi anni dell'esilio. è un trattato in latino che fu scritto poco prima dell'esilio. è un trattato in volgare che fu scritto nei primi anni dell'esilio. è un trattato in volgare che fu scritto poco prima dell'esilio. La lingua della ''Commedia'' di Dante: è il ''vogare illustre'' teorizzato nel ''De vulgari eloquentia''. è un idioma artificiale, in cui si mescolano diverse varietà. è basato sul fiorentino di fine Duecento e inizio Trecento. è abbondantemente modellato sulla prosa latina. Nel canto XXVI del Purgatorio, Dante incontra. Arnaut Daniel e Guittone d'Arezzo. Guido Guinizzelli e Bonagiunta Orbicciani da Lucca. Guido Guinizzelli e Arnaut Daniel. Arnaut Daniel eBonagiunta Orbicciani da Lucca. Secondo Dante il volgare ideale è ''illustre'' perché: è il più celebre dei volgari italiani. è il più nobile tra i volgari italiani. è degno di illustrare le gesta dei grandi personaggi. perché diffonde luce e risplende chiaro su tutti. L'obiettivo che Dante prsegue nel ''De vulgari eloquentia'' è quello : di tratteggiare la storia della poesia volgare, dai provenzali ai suoi giorni. di rivendicare la dignità del volgare nell'uso colto. di creare un' ''arte'' poetica del volgare. di creare una lingua adatta al discorso filosofico. Quale di questi motivi non figura nel sonetto petrarchesco ''Erano i capei d'oro a l'aura sparsi''?. l'inestinguibile passione del poeta. la labilità delle cose. il saluto alla donna. l'apparizione della donna. Quale di queste affermazioni è falsa?. il ''Canzoniere'' di Petrarca è il testo chiave per la storia dell'italiano letterario. al centro del ''Canzoniere'' c'è il concreto e tormentato io individuale. il titolo originale del ''Canzoniere'' è ''Rerum vulgarium fragmenta''. per Petrarca l'amore è uno strumento di conoscenza intellettuale e di elevazione spirituale. nella novella di ''Chichibio'', l'autore inserisce delle brevi frasi: in dialetto veneziano. in vernacolo fiorentino. nel fiorentino ''rustico'' di certaldo. in dialetto bolognese. la lingua del ''Decameron'' si presenta: maggiormente polimorfica di quella della coeva poesia. meno polimorfica di quella della coeva poesia. meno polimorfica di quella della coeva poesia, ma solo nelle ballate che concludono le giornate. altrettanto polimorfica di quella della coeva poesia. la lingua usata nel Proemio del ''Decameron'' e nella cornice introduttiva alle giornate è caratterizzata: dall'uso abbondante di ordini sintattici marcati: dislocazione a sinistra e a destra, tema libero ecc. dall'impiego di forme tipiche delle varietà ''basse'' di fiorentino. dall'uso abbondante del ''che'' polivalente. dall'impiego di periodi lunghi, ricchi di subordinate. Nelle rime righe del Proemio del ''Decameron'' l'autore afferma: di aver trovato sollievo alle sue sofferenze amorose nei classici latini. di aver trovato sollievo alle sue sofferenze amorose nella scrittura di novelle. di aver trovato sollievo alle sue sofferenze amorose nella fede. di aver trovato sollievo alle sue sofferenze amorose nel dialogo con qualche amico. La forma ''aura'' del primo verso del sonetto petrarchesco ''Erano i capei d'oro a l'aura sparsi'' è un: latinismo. sicilianismo. provenzalismo. francesismo. nel verso petrarchesco '' vo mesurando a passi tardi e lenti'', nel sintagma ''tardi e lenti'' che procedimento retorico troviamo?. dittologia sinonimica. polisindeto. anafora. consonanza. Quale di queste affermazioni è falsa?. con l'Umanesimo il latino diventa il principale strumento in ogni campo della cultura. con l'Umanesimo si diffonde l'idea della superiorità della cultura moderna su quella antica. ne Quattrocento il volgare viene usato solo nelle scritture pratiche e nei generi letterari popolari. nel quattrocento il volgare attraversa una fase di crisi. La lingua dei poeti dell'Umanesimo volgare fiorentino: è la lingua dei grandi autori del Due- e del Trecento(Dante, Petrarca e Boccaccio). è la lingua dei grandi autori del Due- e del Trecento, aperta agli influssi del fiorentino contemporaneo. è il fiorentino del Quattrocento (detto anche ''argenteo''). è la lingua dei grandi autori del Trecento, in particolare di Petrarca e Boccaccio. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. La lettera che funge da prefazione alla Raccolta Aragonese fu firmata da Angelo Poliziano. La Raccolta Aragonese è un'antologia dei primi secoli della poesia toscana. Glia autori della Raccolta Aragonese vogliono proporre ai contemporanei un modello linguistico. La Raccolta Aragonese fu inviata da Lorenzo de' Medici a Federico d'Aragona. Quale dei seguenti tratti non è caratteristico del fiorentino del Quattrocento?. la desinenza di III pl. ''-on(o)'' invece di ''-ano''. l'apocope di /e o/ dopo /l n r/. l'articolo definito maschile singolare ''el''. l'articolo definito maschile plurale ''e''. Il tema del latino parlato a Roma fu oggetto di uno scambio epistolare tra due importanti umanisti: Biondo Flavio e Poggio Bracciolini. Poggio Bracciolini e Cristoforo Landino. Cristoforo Landino e Leonardo Bruni. Biondo Flavio e Leonardo Bruni. Tra le opere di Poliziano ricordiamo: La ''Favola di Orfeo'' e i ''Canti carnascialeschi''. Le ''Stanze per la giostra'' e i '' canti carnascialeschi''. Le ''Stanze per la giostra'' e la ''Favola di Orfeo''. Le ''Stanze per la giostra'' e il ''Commento alla commedia''. La grammatica di Leon Battista Alberti è : una grammatica del fiorentino Trecentesco. una grammatica del Fiorentino contemporaneo. una grammatica della lingua degli scrittori più autorevoli della tradizione. una grammatica del fiorentino di Dante, Petrarca e boccaccio. L'imporsi del modello petrarchesco alla fine del Quattrocento è dimostrato: dall' ''Arcadia'' e dalle Rime'' di Sannazzaro, e dagli ''Amorum libri'' di Boiardo. dagli ''Amorum libri'' e dall' ''Orlando innamorato di Boiardo. dall' ''Arcadia'' e dalle Rime'' di Sannazzaro e dall' ''Orlando innamorato di Boiardo. dall' ''Arcadia'' e dalle Rime'' di Sannazzaro e dalle ''Stanze per la giostra di Poliziano. Le ''lingue di Koinè'': sono lingue usate nelle corti dell'Italia settentrionale. sono lingue elaborate nelle cancellerie signorili e comunali, soprattutto nell'Italia meridionale. sono lingue ''cortigiane'' in uso presso le corti d'Italia nei secoli XV e XVI. sono lingue elaborate nelle cancellerie signorili e comunali, soprattutto nell'Italia settentrionale e meridionale. il maccheronico è: un volgare settentrionale infarcito di termini latini e di latinismi. un volgare infarcito di termini latini e di latinismi. un latino infarcito di elementi lessicali volgari, spesso dialettali. un volgare ''saturato'' di latinismi. Per evitare le forme dialettali, le ''lingue di koinè'' elaborate nelle cancellerie del Quattrocento fanno in genere ricorso: ad arcaismi. a neologismi. a latinismi. a toscanismi. La teoria linguistica di Bembo: venne espressa organicamente nelle ''Prose della volgar lingua'', pubblicate nel 1515. era ispirata al principi del classicismo cinquecentesco. teneva conto anche - seppur cautamente - del fiorentino vivo. si fondava sull'idea dell'indipendenza della lingua della letteratura. Quali sono le date delle tre edizioni dell' ''Orlando Furioso'' di Ludovico Ariosto?. 1521, 1525, 1532. 1516, 1525, 1532. 1516, 1521, 1525. 1516, 1521, 1532. Quale di queste affermazioni è falsa?. nel 1501 e nel 1502 Bembo pubblicò a Venezia presso Aldo Manuzio le edizioni a stampa di Petrarca e di Boccaccio. il lavoro nella tipografia aldina permise a Bembo di rivedere in senso toscaneggiante molti testi in vista della pubblicazione. l'edizione di Petrarca del 1501 assicurò a Bembo la possibilità di fissare un testo di riferimento, da cui ricavare una norma grammaticale. l'avvento della stampa ebbe dei riflessi molto rilevanti in campo linguistico perché favorì la diffusione della norma bembiana. Nel verso ''che tutto n'arde e non ritrova loco'' dell' ''Orlando furioso'' (I 18 8), la forma ''loco'': è settentrionalismo sopravvissuto alla revisione linguistica. è un ispanismo. è un latinismo sopravvissuto alla revisione linguistica. è un sicilianismo. L'uso del dialetto nella commedia del Cinquecento: deriva solo dall'esigenza di dar voce alle istanze degli umili e dei disgraziati. deriva da un rifiuto del classicismo bembiano. prosegue la tradizione delle lingue Koiné. prosegue la tradizione dei volgari medievali. La lingua della ''Mandragola'' di Machiavelli. fonde latinismi di origine cancelleresca con parole comuni e quotidiane. è modellata fondamentalmente sul fiorentino letterario del trecento. è un limpido esempio di fiorentino vivo. è un efficace compromesso tra lingua letteraria e lingua viva. Quale autore cercò di conciliare la tesi ''fiorentinista'' che proponeva come modello il fiorentino parlato, con la tesi di Bembo, che proponeva come modello la lingua dei grani autori del Trecento?. Claudio Tolomei. Pier Francesco Giambullari. Benedetto Varchi. Niccolò Machiavelli. La teoria cortigiana fu sostenuta per la prima volta: da Vincenzo Colli detto il Calmeta. da Mario Equicola. da Gian Giorgio Trissino. da Baldassarre Castiglione. Quale di queste forme contenute nelle prime tre ottave della ''Gerusalemme liberata'' è un latinismo?. fanciul. aurea. scogli. petto. Lionardo Salviati trasformò la teoria di Bembo: prendendo in considerazione anche la lingua di dante. ampliando il canone anche ad autori minori del Trecento. prendendo in considerazione anche la lingua del Duecento. prendendo in considerazione anche il fiorentino vivo. La grammatica di Pierfrancesco Giambullari: prende come punto di riferimento la lingua delle ''Tre corone'' privilegiando Dante. prende come punto di riferimento la lingua letteraria. prende come punto di riferimento il fiorentino trecentesco. prende come punto di riferimento il fiorentino vivo. La prima grammatica dell'italiano, dopo quella di Leon Battista Alberti, si deve a: Pierfrancesco Giambullari. Pietro Bembo. Lionardo Salviati. Giovan Francesco Fortunio. Quale di questi elementi non fu criticato dagli Accademici della Crusca nella ''Gerusalemme liberata''. stile oscuro. finalità encomiastiche. uso di latinismi. sintassi complessa e artificiosa. Il ''Cantico di frate sole'': è il più famoso dei testi di s.Francesco scritti in volgare. è l'unico testo di s.Francesco scritto in volgare. è scritto parte in latino, parte in volgare umbro. è il primo testo religioso italiano in volgare. La lingua delle opere volgari di Galileo: è agile, ma sciatta e trascurata. è caratterizzata da un tono severo e magniloquente. è di registro medio, ma non manca di eleganza. è fredda e impersonale. il Concilio di Trento: propugnò il principio del libero esame delle scritture. favorì la traduzione in volgare della lingua. vietò il possesso di Bibbie volgari. contribuì all'unificazione linguistica d'Italia. A quale di questi autori si deve una delle più importanti raccolte di prediche medievali?. Bernardino da Siena. Poliziano. Iacopone da Todi. Garzo. L'uso del vogare da parte di Galileo dipende, tra l'altro, dalla volontà: di dare valore letterario alle sue opere scientifiche. di competere con gli altri scienziati europei che avevano abbandonato il latino. di rivolgersi ai membri dell'aristocrazia fiorentina. di staccarsi personalmente dalla tradizione degli accademici di esprimersi in latino. i più importanti oppositori della crusca nel Seicento furono: Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Carlo Maria Maggi. Paolo beni, Daniello Bartoli, Carlo Maria maggi. Alessandro Tassoni, Daniello Bertoli, Carlo Maria Maggi. Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Daniello Bartoli. Quale di queste affermazioni è falsa?. il più importante esponente del classicismo barocco è Giambattista Marino. nella poesia barocca, un importante serbatoio di parole ''nuove'' è rappresentato dal lessico scientifico. la parola d'ordine della poesia barocca è la ''meraviglia''. la poesia classicista barocca riafferma l'autorità del modello petrarchesco. La prima edizione del Vocabolario degli accademivi della Crusca uscì nel: 1691. 1623. 1612. 1582. il melodramma: viene teorizzato all'interno della fiorentina Camerata dei Bardi. vede la luce con il ''Pastor fido'' di Battista Guarini. vede la luce con l' ''Aminta'' di Tasso. vede la luce con l' ''Orfeo'' di Claudio Monteverdi. Quale di queste idee non rientra tra quelle avanzate da Melchiorre Cesarotti nel ''Saggio sulla Filosofia delle lingue''?. l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano ricco di termini delle arti e delle scienze. l'idea di istituire un ''Consiglio nazionale'' della lingua al posto della crusca. l'idea di redigere un nuovo vocabolario privo di termini regionali. l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano privo di arcaismi. Per Giambattista Vico il linguaggio: è uno strumento di progresso e un veicolo di diffusione della cultura. è il puro prodotto di una convenzione sociale. è un veicolo di espressione e di conoscenza. è uno strumento sociale, che permette la comunicazione tra gli uomini. La sintassi della ''Scienza nuova'' di Giambattista Vico è: abbondamìntemente ipotattica, sebbene non ispirata al modello boccacciano. lineare e limpida, come quella dei suoi contemporanei. abbondantemente ipotattica, perchè ispirata al modello boccacciano. lineare e limpida, diversamente da quella dei suoi contemporanei. Nella ''Rinunzia avanti notaio al vocabolario della Crusca'' di Alessandro verri si afferma: che per arricchire una lingua è necessario ricorrere a prestiti da altre lingue. che nel Settecento la lingua italiana è giunta al suo massimo livello di perfezione. che ogni parlante ha il diritto di inventarsi una sua lingua personale. che ogni lingua moderna necessita di una precisa codificazione grammaticale. Nel ''Saggio sulla filosofia delle lingue'' di Melchiorre Cesarotti si afferma che: la lingua scritta deve conformarsi ai modelli letterari di un determinato secolo. la lingua media deve conciliare l'uso vivo e la lingua della tradizione. la lingua scritta deve rifarsi alla varietà parlata dal popolo, aspirando a un livello medio. la lingua parlata serve deve essere impiegata dai dotti per l'attività intellettuale. Quale di questi elementi non fu caratteristico del periodo dell'illuminismo?. diffusione della cultura nei ceti medi. polemica nei confronti dell'autorità. ridimensionamento del potere spirituale della Chiesa. fiducia nel progresso dell'umanità. nel Settecento, il francese venne considerato ''lingua della ragione'': perché era la lingua degli illuministi. perché ammetteva ordini marcati diversi da quello diretto. perché ammetteva solo un ordine dei costituenti della frase. perché era stato descritto in diverse ''grammatiche ragionate''. Sul piano della lingua, l' Accademia dell'Arcadia propone: il ritorno al modello petrarchesco. il ritorno al modello della poesia barocca. i ritorno al modello petrarchesco e boccacciano. il ritorno al classicismo barocco. Quale di questi procedimenti non è tra quelli che l'Arcadia recupera dal linguaggio lirico tradizionale?. il ricorso al troncameto. l'uso di neologismi. il ricorso a forme monottongate. l'uso dell'enclisi coi verbi di modo finito. La lingua della commedie di Goldoni è caratterizzata: dalla presenza di venetismi, settentrionalismi e francesismi. da una sintassi semplificata, ispirata al modello arcadico. da una sintasi abbondantemente ipotattica. dalla presenza di latinismi, aulicismi, e arcaismi. La riforma del melodramma attuata dai letterati dell'Arcadia si ispirava, tra le altre cose, all'esigenza di: ridare dignità letteraria e autonomia poetica all'accompagnamento musicale. immettere neò testo teatrale temi comici ed eroici. trasformare il testo poetico in un testo teatrale (il cosiddetto ''libretto''). ridare dignità letteraria e autonomia poetica al testo poetico. per la lingua nelle sue commedie, Carlo Goldoni: riproduce la lingua della conversazione quotidiana in uso in Toscana ai suoi tempi. riproduce la lingua della conversazione quotidiana dei suoi tempi. riproduce l'italiano di conversazione borghese e popolare dei suoi tempi. inventa una lingua di conversazione, attingendo prevalentemente da fonti scritte. Ugo Foscolo: coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità romantica. coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità illuminista. coniuga un linguaggio poetico tipicamente illuministica con una sensibilità neoclassica. coniuga un linguaggio poetico tipicamente romantico con una sensibilità neoclassica. nel verso dell'Iliade di Monti ''molte anzi tempo all'Orco / generose travolse alme d'eroi'', quale dei seguenti procedimenti si riscontra?. iperbato. verbo alla fine della frase. inversione (o anastrofe). latinismo. Quale di questi procedimenti non appare caratteristico della poesia neoclassica?. uso di francesismi. uso di riferimenti mitologici. uso di latinismi e grecismi. uso di perifrasi dotte. Le scelte linguistiche di Vittorio Alfieri sono orientate a: recuperare il modello petrarchesco. avvicinare la lingua delle sue tragedie all'uso vivo. allontanare la lingua delle sue tragedie da quella dei contemporanei. recuperare il modello arcadico. La sintassi della ''Quiete dopo la tempesta '' di Leopardi è caratterizzata: dalla paratassi e dal polisindeto. dall'ipotassi e dall'asindeto. dalla paratassi e dall'asindeto. dall'ipotassi e dal polisindeto. Nel sintagma ''sgombrasi''del v. 6 della ''Quiete dopo la tempesta'' abbiamo un: arcaismo fonetico. arcaismo lessicale. arcaismo sintattico. arcaismo morfologico. Il ricorso agli arcaismi da parte di Leopardi dipende dalla sua volontà di: conferire alla lingua poetica la dignità letteraria delle lingue classiche. riportare il linguaggio poetico alla dignità dell'antica lingua letteraria. allontanare il linguaggio poetico dall'uso quotidiano. imitare la grande poesia della tradizione letteraria italiana del Trecento e del Cinquecento. Quale di queste idee non rispecchia le idee di Manzoni espresse nella relazione ''Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla''?. l'unificazione linguistica non poteva essere raggiunta proponendo una lingua già esistente e omogenea. l'unificazione linguistica doveva procedere ''sostituendo'' a ciascun dialetto la lingua fiorentina. ai parlanti e agli scriventi non toscani doveva essere proposto come modello il fiorentino ''dell'uso colto''. la diffusione del fiorentino vivo doveva avvenire tramite l'invio di insegnamenti elementari toscani. la revisione che porta dalla Ventisettana alla Quarantana comporta sistematicamente la sostituzione: di forme arcaiche e letterarie con espressioni dell'uso vivo. di forme arcaiche e letterarie con cultismi. di forme del fiorentino popolare con espressioni del fiorentino dell'uso colto. di forme genericamente toscane con espressioni tipicamente fiorentine. la lingua del ''Fermo e Lucia'' è caratterizzata: da un fondo di lombardo e da vari elementi toscani e francesi. da un fondo di toscano letterario e da vari elementi toscani e francesi. da un fondo di fiorentino contemporaneo e da vari elementi lombardi e francesi. da un fondo di italiano parlato e da vari elementi lombardi e francesi. le scelte linguistiche operate dal Manzoni nella prima edizione dei ''Promessi sposi'' sono determinate dalla volontà di: avvicinarsi il più possibile alla lingua dell'uso medio. avvicinarsi il più possibile all'uso toscano contemporaneo. avvicinarsi il più possibile alla lingua parlata. avvicinarsi il più possibile alla lingua letteraria di base toscana. Nell'edizione finale dei ''Promessi sposi'' Manzoni si orientò: verso una lingua genericamente toscana. verso il fiorentino dell'uso colto. verso il fiorentino delle classi popolari. verso la lingua letteraria. il romanticismo: pose l'accento sul legame tra lingua e popolo e rivalutò i dialetti. promosse la compilazione di dizionari dialettali per facilitare la diffusione della lingua nazionale. pose l'accento sul problema dell'unificazione linguistica nazionale e condannò i dialetti. promosse la compilazione di dizionari dialettali ma disprezzò la letteratura dialettale. il ''dizionario della lingua italiana'' di Tommaseo - Bellini. ha come modello il fiorentini vivo, diversamente dal Giorgini-Broglio. ha come modello sia il toscano parlato che la lingua letteraria, diversamente da Giogini-Broglio. ha come modello il fiorentino vivo, come il Giogini-Broglio. ha come modello sia il toscano parlato che la lingua letteraria, come il Giogini-Broglio. secondo Graziadio Isaia Ascoli, l'unificazione linguistica: doveva essere raggiunta attraverso un intervento pilotato dalle istituzioni. doveva essere raggiunta attraverso il sistema scolastico. doveva essere raggiunta attraverso la diffusione della lingua letteraria di base fiorentina. dipendeva da fattori extralinguistici. nei loro romanzi, gli scrittori Carlo Dossi, Giovanni Faldella e Vittorio Imbriani: usarono prevalentemente la lingua letteraria, lasciando spazio al dialetto dei dialoghi. usarono un italiano di tipo popolare, ricco di termini regionali e dialettali. usarono uno stile fortemente espressivo, ricco, tra l'altro, di regionalismi. usarono il dialetto sia nelle parti narrative che in quelle dialogiche. Quale di questi procedimenti èb tra quelli impiegati da Verga per produrre l'impressione di un a ''oralità popolare''?. il discorso indiretto libero. la dislocazione a destra e a sinistra. il ricorso a sicilianismi morfologici e fonetici. il ricorso a sicilianismi lessicali. la lingua del romanzo ''I malavoglia'': è un siciliano caratterizzato da vari tratti del parlato. è un italiano ricco di termini dialettali siciliani, e caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. è un italiano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. è un italiano di tipo fiorentino, caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. I testi veristi di Giovanni Verga si incardinano su due procedimenti fondamentali: l'impiego politico e la scientificità della letteratura. l'impersonalità e la regressione del narratore. l'impegno politico e l'impersonalità. la scientificità della letteratura e la regressione del narratore. Nella sua opera, Giovanni Pascoli: si attiene alla distinzione classica che separava gli argomenti sublimi da quelli umili. riprende le tematiche e motivi tipici del Positivismo europeo. cerca di avvicinare la lingua della poesia alla lingua parlata. canta esclusivamente realtà umili e dimesse. Quale procedimento sintattico appare dominante nella lirica pascoliana ''L'assiuolo''?. asindeto. anastrofe. enclisi pronominale. iperbnato. La forma ''pèrsica'' che si incontra nella lirica dannunziana ''Nella belletta'' è un: una variante dialettale di ''pèsca''. allofono di ''pèsca''. allomorfo di ''pèsca''. allotropo di ''pèsca''. Il progetto linguistico di D'Annunzio è quello: di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando al linguaggio lirico di tradizione petrarchesca. di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando alla lingua letteraria tradizionale. di avvicinare la lingua poetica a quella parlata, recuperando forme della lingua quotidiana. di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, recuperando forme medievaòi e classiche direttamente dalle fonti. la poesia di Pascoli è stata definita 'postgrammaticale' perché fa ricorso a: procedimenti fonosimbolici. onomatopee. termini specifici attinti dai lessici speciali. figure di suono. Quale di queste misure di politica linguistica fu intrapresa dal regime fascista?. il sostegno dell'attività lessicografica della Crusca. il rifiuto delle parole straniere. la promozione e la valorizzazione dei dialetti. la difesa delle minoranze linguistiche. Don Lorenzo Milani contestava. gli errori concettuali compiuti dagli insegnanti nella correzione degli elaborati. il ruolo avuto dalla classe dominante nell'annosa questione della lingua. la mancanza di specifiche conoscenze tecniche da parte degli insegnanti. il modello linguistico proposto dalla scuola, anacronistico e letterario. Quale di questi eventi non ebbe effetti significativi sulla diffusione dell'italiano nella prima metà del Novecento?. la mobilitazione delle masse popolari. l'innalzamento dell'obbligo scolastico. la Grande guerra (1915-1918). il regime fascista. Quale autore sfruttò al massimo le potenzialità della lingua in senso espressionista?. Carlo Emilio Gadda. Italo Svevo. Italo Calvino. Umberto Saba. Quale di queste caratteristiche è tipica dell'italiano aziendale?. precisione e univocità dei termini. uso di lessico tecnico-scientifico. uso di tecnicismi collaterali. uso di lessico prevalentemente denotativo. Quale di queste affermazioni è falsa?. un elemento che distingue la lingua di Montale da quella dei contemporanei è la sua evidente letterarietà. il linguaggio poetico dei futuristi appare caratterizzatp dal ''cozzo dell'aulico col prosaico''. in Saba, aulicismi e lingua quotidiana convivono armonicamente in un tono medio. Ungaretti persegue l'isolamento della parola al fine di recuperare la ''purezza originaria''. |