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linguistica italiana3 Bertolini Lucia

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Título del Test:
linguistica italiana3 Bertolini Lucia

Descripción:
Bertolini Lucia

Fecha de Creación: 2022/10/22

Categoría: Otros

Número Preguntas: 39

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Cosa si intende per enunciato e per enunciazione?. L'enunciazione è l'atto linguistico, l'enunciato il suo prodotto. L'enunciazione è il prodotto linguistico dell'enunciato, cioè l'atto linguistico. Enunciato e enunciazione sono categorie narratologiche che pertengono allo statuto di autore implicito e rispettivamente autore storico. L'enunciato riguarda l'autore storico, l'enunciazione l'autore implicito.

Quali sono le opere di Bono Giamboni. Bono Giamboni scrive due opere originali (il Trattato e il Libro) e traduce dal francese. Bono Giamboni scrive un'opera originale (il Libro de' Vizi e delle Virtudi)), traduce dal latino e dal francese e probabilmente compila un trattatello retorico (il Fiore di rettorica). Bono Giamboni scrive due opere originali (il Trattato e il Libro) e traduce dal latino (Orosio). Bono Giamboni scrive due opere originali (il Trattato e il Libro), traduce dal latino (Vegezio e Orosio) e probabilmente compila un trattatello retorico (il Fiore di rettorica).

Quale delle seguenti forme non presenta il fenomeno della chiusura in protonia?. diletto. risposto. infermato. Dio.

Bono Giamboni. appartenendo ad un ceto intellettuale medio-alto esprime un nuovo pubblico volgare nato all'interno della società comunale. appartenendo al notariato vuole fare un esercizio di stile. appartenendo ad un ceto che usa solo il latino nello scrivere in volgare fa un'operazione ispirata alla pietà e al desiderio di affrancare le masse popolari dall'ignoranza. appartenendo ad un ceto che usa solo il volgare, esprime le istanze di un pubblico nato in un contesto politico signorile.

Bono Giamboni con il Libro de' Vizi e delle Virtudi. traduce da un originale latino. crea un'opera originale. volgarizza un'opera francese. unisce due fonti principali una latina e una francese che traduce.

Qual è il significato di rizotonico e rizoatono?. E' rizotonica la parola accentata sulla desinenza, è rizoatona la parola accentata sulla radice. E' rizotonica la parola proparossitona, è rizoatona la parola piana. E' rizotonica la parola accentata sulla radice, è rizoatona la parola accentata sulla desinenza. E' rizotonica la parola proparossitona, è rizoatona la parola piana o ossitona.

A quale data inizia a monottongarsi il dittongo toscano dopo consonante palatale?. Nel XV secolo. Nel XIV secolo. Nel XIII secolo. Nell'XI secolo.

Perché nel sistema ortografico italiano si scrive "cielo" (e non "celo")?. Perché il dittongo -AE- si è regolarmente monottongato in e aperta che ha successivamente dato il dittongo toscano -ie-. Perché effettivamente si pronuncia con -i-. La -i- è introdotta come segno diacritico per distinguere il sostantivo dalla I pers. dell'indicativo presente del verbo "celare". Perché il dittongo -AE- si è regolarmente monottongato in e aperta che ha successivamente dato il dittongo toscano -ie-; la grafia conserva traccia dell'antica pronuncia sebbene oggi la -i- sia assorbita dalla affricata precedente e la -i- funzioni solo da diacritico.

La regola del dittongo mobile consiste. nell'alternanza di forme dittongate e forme non dittongate nel paradigma di una parola a seconda della posizione dell'accento e, meno spesso, a seconda che la sillaba sia libera o chiusa. nella libertà di esprimere o non esprimere il dittongo in sillaba tonica. nella libertà di esprimere o non esprimere il dittongo in sillaba atona. nell'alternanza di forme dittongate e forme non dittongate.

Cosa si intende con pressione analogica?. Con pressione analogica si intende l'influenza esercitata da una parola su un'altra allo scopo di ridurne le analogi. Con pressione analogica si intende l'influenza l'una sull'altra di forme analoghe del paradigma allo scopo di esaltarne le differenze. Con pressione analogica si intende l'influenza esercitata da una categoria morfologica su un'altra categoria morfologica analoga. Con pressione analogica si intende l'influenza l'una sull'altra di forme differenti del paradigma allo scopo di ridurne o annullare le differenze.

06. A quale fenomeno propriamente fiorentino è riconducibile la forma "sia" (cong. pres. del verbo essere)?. Alla chiusura in protonia. Alla apertura delle vocali toniche in iato. Al dittongamento toscano. Alla chiusura delle vocali toniche in iato.

Nella lingua di Bono Giamboni a quale delle sue componenti va ascritta l'inversione del soggetto al verbo nella frase interrogativa (per. es. "perché mi facesti tu venire in questo misero mondo?")?. al provenzale. al latino. alle lingue romanze. al fiorentino.

Qual è il significato stilistico del gerundio in apertura del brano di Bono Giamboni analizzato durante il corso?. Il ricorso al gerundio ha lo scopo di introdurre considerazioni razionali e logiche fin dal punto di partenza del Libro. Il ricorso al gerundio ha lo scopo di indicare contemporaneità d'azione. Il ricorso ad un modo finito introduce una nozione di forte movimento all'avvio del Libro. Il ricorso ad un modo infinito introduce una nozione acronica e intima del punto di partenza del Libro.

Indicate quale delle affermazioni seguenti è giusta. La forma meo non è toscana, ma compare nella poesia toscana per influsso della poesia siciliana. La forma Deo può essere solo un latinismo perché in siciliano la e tonica può derivare solo da Ī e Ĭ. La forma non dittongata core, non può essere un sicilianismo, bensì, mancando del dittongamento, solo un latinismo. La forma non dittongata mei è perfettamente fiorentina, perché pl. di meo.

Nel passaggio dal latino VIRIDEM all'italiano verde quale fenomeno fonetico generale riscontriamo?. L'epitesi. La sincope. L'apocope. L'epentesi.

Il dittongo discendente è. un dittongo composto da due semivocali. un dittongo composto da due vocali. un dittongo in cui l'elemento semivocalico segue l'elemento vocalico. un dittongo in cui l'elemento semivocalico precede l'elemento vocalico.

Cosa si intende con 'riduzione dei dittonghi discendenti'. La riduzione al solo elemento semivocalico. La caduta della vocale finale. La caduta di un dittongo in fine di parola. La riduzione al solo elemento vocalico.

Come si chiama il fenomeno che compare in " de' tuo' " nel sintagma " la malizia de' tuo' riggimenti ". Riduzione del dittongo discendente. Riduzione del dittongo al primo elemento. Aferesi. Apocope.

Qual era l'antica pronuncia della congiunzione "e" e della preposizione "per"?. Entrambe erano pronunciate, fino al XVIII secolo, con "e" aperta; poi la "e" si è chiusa per protonia sintattica. Entrambe erano pronunciate, fino al XVIII secolo, con "e" chiusa; poi la "e" si è aperta per protonia sintattica. Erano pronunciate con "e" chiusa come oggi (nonostante la derivazione da E lunga latina). Erano pronunciate con "e" chiusa come oggi (nonostante la derivazione da E breve latina).

Il dittongo ascendente è. un dittongo composto da due vocali. un dittongo il cui elemento semivocalico precede l'elemento vocali. un dittongo il cui elemento vocalico precede l'elemento semivocalicovocalico. un dittongo composto da due semivocali.

L'elisione è. la caduta di una "e" di una "o" finali di parola davanti a parola che inizia per vocale. la caduta di una vocale finale di parola davanti a parola che inizia per vocale. la caduta di una "e" o di una "o" finali di parola. la caduta di una vocale finale di parola davanti a parola che inizia per consonante.

Quali sono le condizioni che incoraggiano la riduzione dei dittonghi discendenti?. I dittonghi discendenti si riducono di preferenza nei polisillabi e in condizioni di tonicità sintattica. I dittonghi discendenti si riducono di preferenza nei monosillabi e in condizioni di tonicità sintattica. I dittonghi discendenti si riducono di preferenza nei polisillabi e in condizioni di proclicità sintattica. I dittonghi discendenti si riducono di preferenza nei monosillabi e in condizioni di proclicità sintattica.

In quale di queste parole si riscontra il fenomeno della chiusura in protonia?. malvagio. lutto. abellire. nipote.

In che cosa consiste il fenomeno dell'aferesi?. Nell'aggiunta di un elemento in posizione iniziale di parola. Nell'aggiunta di un elemento finale di parola. Nella caduta di un elemento finale di parola. Nella caduta di un elemento iniziale di parola.

Quale di queste parole presenta un'apocope sillabica?. fu. quel. po'. bel.

Indicate quale fra le parole proposte non è un francesismo fonetico. palagio. stagione. malvagio. Biagio.

Nella locuzione "Per lo polso" che troviamo in Bono Giamboni agisce. il latinismo fonetico. la legge Tobler Mussafia. il latinismo semantico. la legge Groeber.

Perché tribulazione è da considerarsi un latinismo?. Perché, partendo da TRIBULATIONEM, avremmo dovuto avere il passaggio da -U- in /o/ e di -TI- davanti a vocale in /./. Perché, partendo da TRIBŬLATĬONEM, avremmo dovuto avere il passaggio di -Ŭ- in -/ɔ/. Perché è un termine non popolare. Perché, partendo da TRIBŬLATĬONEM, avremmo dovuto avere il passaggio di -TĬ- + vocale in /ʣ/.

Le forme di imperfetto di I pers. singolare uscenti in -a. sono etimologiche ma coesistono a Firenze nel Duecento e nel Trecento con le forme analogiche in -o. sono di origine analogica e le uniche esistenti a Firenze fra Duecento e Trecento avanzato. sono analogiche ma coesistono a Firenze nel Duecento e nel Trecento con le forme etimologiche in -o. sono etimologiche e le uniche esistenti a Firenze fra Duecento e Trecento avanzato.

Nei più antichi testi toscani le preposizioni articolate. si presentano con l intensa o l scempia in maniera casuale. si presentano con l scempia se davanti a parola che inizia per vocale tonica, con l intensa davanti a parola che inizia per consonante o vocale atona. si presentano con l intensa se davanti a parola che inizia per vocale tonica, con l scempia davanti a parola che inizia per consonante o vocale atona. si presentano con l intensa se davanti a parola che inizia per vocale , con l scempia davanti a parola che inizia per consonante.

In che cosa consiste la Legge Gröber?. nella obbligatorietà, nel Duecento, di usare l'articolo forte lo davanti a parola uscente per vocale, di usare l'articolo debole (il o 'l) davanti a parola uscente in consonante. nella obbligatorietà, nel Duecento, di usare l'articolo forte lo dopo parola uscente per vocale, di usare l'articolo debole (il o 'l) dopo parola uscente in consonante. nella obbligatorietà, nel Duecento, di usare l'articolo forte lo davanti a parola uscente per consonante, di usare l'articolo debole (il o 'l) davanti a parola uscente in vocale. nella obbligatorietà, nel Duecento, di usare l'articolo forte lo dopo parola uscente per consonante, di usare l'articolo debole (il o 'l) dopo parola uscente in vocale.

Il raddoppiamento fonosintattico. è un fenomeno di assimilazione progressiva. è un fenomeno di rafforzamento. è un fenomeno di dissimilazione. è un fenomeno di assimilazione regressiva innescato da monosillabi latini uscenti in consonante, da bisillabi volgari ossitoni e da alcune altre forme associate per analogia.

Come si spiegano le forme di imperfetto del tipo avea, dovea, venia?. Con il fenomeno del dileguo di -v- intervocalica derivante da -B- latina. Con il fenomeno della dissimilazione a partire da verbi che presentavano la sequenza v-v (aveva > avea, doveva > dovea etc.). Per la caduta normale della -B- etimologica latina. Per il normale dileguo di -v- intervocalica.

Le forme con consonante scempia del tipo abellire, apressarsi sono. fiorentinismi. latinismi. provenzalismi. francesismi.

Quale delle seguenti forme verbali attesta il fenomeno del passaggio di -ar- postonico e intertonico a -er-?. scriverei. loderò. berrò. scriverò.

La forma "fue" (III pers. sing. del pass. remoto del verbo "essere") presenta. il fenomeno dell'epentesi. il fenomeno dell'epitesi. vede il cambio di U breve latina in U lunga (per influsso della prima persona) e dunque -u. vede il cambio di U lunga latina in U breve e dunque -u-.

Qual è la più antica forma fiorentina della II persona del presente indicativo del verbo "essere"?. Sè. Sea. Sei. Si'.

In quali condizioni etimologiche si verifica il raddoppiamento fonosintattico?. Dopo monosillabi uscenti in latino in consonante e dopo polisillabi che hanno subito apocope sillabica. Dopo monosillabi uscenti in latino in vocale e dopo polisillabi che hanno subito apocope sillabica. Dopo monosillabi uscenti in latino in consonante e dopo polisillabi che hanno subito apocope vocalica. Dopo monosillabi uscenti in latino in vocale e dopo polisillabi che hanno subito apocope vocaòlica.

Come si spiega la presenza della doppia affricata palatale in "faccendo"?. Come rafforzamento espressivo. Non ha spiegazioni né fonetiche né analogiche. Per influsso di FACIO > faccio. Deriva regolarmente da FACIENDU(M).

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