Metodologia della ricerca parziale (dalla lezione 31)
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Il questionario può includere: nessuna delle alternative. domande chiuse. domande aperte. entrambe le alternative. Durante la creazione di un questionario è necessario: adottare un approccio affrettato e superficiale. tutte le alternative. procedere con una pianificazione delle domande molto accurata. creare le domande basandosi sul senso comune. Un questionario può essere: nessuna delle alternative. entrambe le alternative. autosomministrato. somministrato da un intervistatore. Prima di creare la versione definitiva di un questionario: si dovrebbe chiedere un parere a soggetti che non hanno nessuna esperienza. si dovrebbe creare un'intervista strutturata per la validazione. è necessario confrontarsi con dei colleghi esperti sia di metodologia sia del costrutto che andiamo ad indagare. non è necessario chiedere il parere di nessuno. Quando si crea un questionario: non è necessario fare una somministrazione preliminare ad un piccolo gruppo. serve solo che lo sperimentatore sia convinto della bontà dello strumento. è sempre consigliabile fare una somministrazione preliminare ad un gruppo molto numeroso. è sempre consigliabile fare una somministrazione preliminare ad un piccolo gruppo. Prima di creare un questionario: nessuna delle sue alternative. non serve cercare altri strumenti perché è sempre preferibile crearne uno proprio. tutte le alternative. è bene accertarsi che non ci siano già strumenti validati che rilevino lo stesso costrutto. La desiderabilità sociale porta i soggetti che rispondo ad un'inchiesta a: rispondere quello che pensano realmente. abbandonare la somministrazione del questionario prima di aver terminato tutte le domande. rispondere come credono che l'esaminatore preferisca o quello che viene considerato «politicamente più corretto». non dare alcune risposte. In un'inchiesta la presenza di item mancanti può essere: una riduzione della complessità. un "imbuto". un filtro. un problema. In un questionario, una domanda che mi permette di saltare alcune risposte viene definita: domanda a scelta ragionata. domanda aperta. domanda ad imbuto. domanda filtro. Quando progettiamo un questionari dobbiamo considerare che: i soggetti dovrebbero essere invitati a fare inferenze circa il significato della posta. ogni domanda dovrà essere spiegata al soggetto. il modo in cui le domande sono poste possa influenzare la risposta. soggetti che appartengono ad un'altra cultura di riferimento non dovrebbero avere problemi a comprendere le domande. L'ordine delle domande di un questionario: influenza le modalità di risposta dei soggetti. non va tenuto in considerazione. non influenza le modalità di risposta dei soggetti. dovrebbe essere studiato per portare i soggetti a rispondere nel modo desiderato. In un questionario le domande valutative: servono per controllare il bias della risposta. sono quelle che esprimono una delle possibili risposte. sono quelle che usano parole con un forte valore emotivo nei confronti di una delle risposte. dovrebbero sempre essere inserite. Tra le domande di un questionario dovremmo inserire: domande che valutano un costrutto completamente diverso. domande che esprimano una delle possibili risposte. item invertiti per controllare il bias della risposta. domande valutative. Quando creiamo le domande per un questionario dobbiamo evitare: domande aperte. domande non valutative. domande che esprimano una delle possibili risposte. domande chiuse. Quando usiamo la tecnica ad imbuto per ordinare le domande in un questionario: partiamo da quelle più generali e si procede con quelle più specifiche. si adotta un ordine casuale. partiamo da quelle più specifiche e si procede con quelle più generali. nessuna delle alternative. Una buona tecnica per ordinare le domande in un questionario è: entrambe le alternative. l'ordine casuale. metodo ad imbuto. nessuna delle alternative. Quando il ricercatore non è la persona che ha raccolto i dati di una ricerca stiamo parlando di: un esperimento. una ricerca d'archivio. un quasi esperimento. un'intervista. Le ricerche d'archivio: prevedono che il ricercatore esamini dei registri pubblici. permettono di ottenere nuove informazioni accorpando i risultati di ricerche già svolte su un argomento comune. permettono di descrivere un fenomeno e di delineare una relazione causale. richiedono molte risorse. La ricerca d'archivio ha il vantaggio che: analizza eventi attuali. tutti i dati raccolti sono utilizzabili. non richiede molte risorse. richiede molte risorse. Le ricerche d'archivio permettono di: tutte le alternative. di avvallare ipotesi che riguardano eventi stanno avvenendo nel momento in cui vengono rilevati. avvallare ipotesi che riguardano eventi che dovranno ancora avvenire. avvallare ipotesi che riguardano eventi avvenuti in passato. La review ha un approccio: nominale. quantitativo. numerico. qualitativo. La meta-analisi ha un approccio: quantitativo. fisiologico. ordinale. qualitativo. La review: ottiene nuove informazioni accorpando i risultati di ricerche già svolte su un argomento comune. raccoglie, descrive e sintetizza le ricerche pubblicate su un dato argomento. permette di osservare un comportamento revisionando gli indizi d'uso. raccoglie, descrive e sintetizza le ricerche pubblicate su argomenti diversi. Una meta-analisi può basarsi su: tutte le analisi svolte dal ricercatore che la sta svolgendo. gli indizi d'uso. gli indici di ampiezza dell'effetto o la significatività delle ricerche. il controllo della sequenza e dell'ordine. Quando ottieniamo nuove informazioni accorpando i risultati di ricerche già svolte su un argomento comune stiamo facendo: un'inchiesta. una meta-analisi. una ricerca d'archivio. una review. I dati che vengono usati per la ricerca d'archivio (risposta dubbia). solitamente non sono raccolti per scopi scientifici. tutte le alternative. nessuna delle due alternative. solitamente sono raccolti per scopi scientifici. Gli studi dei casi singoli e gli esperimenti su singoli soggetti: permettono di ottenere gli stessi risultati. rappresentano due metodologie differenti. devono essere usati insieme per garantire una maggiore validità statistica allo studio. sono la stessa cosa. Lo studio dei casi singoli: prevede lo studio intensivo di una singola popolazione attraverso dei colloqui e/o delle osservazioni. rientra nei disegni sperimentali. permette di trarre conclusioni generalizzabili. prevede lo studio intensivo del comportamento di un'unica persona o evento. In una ricerca correlazionale: le variabili vengono solo controllate. le variabili non vengono né manipolate né controllate. le variabili vengono manipolate e controllate. le variabili vengono introdotte dallo sperimentatore per guidare la ricerca. Le ricerche correlazionali: permettono di tratte conclusioni causali. indagano le cause del comportamento attraverso la valutazione dei rapporti causali tra le variabili. indagano le cause del comportamento attraverso la valutazione delle correlazioni tra le variabili. non prevedono l'uso analisi statistiche. Un grosso limite dello studio dei casi singoli riguarda: lo studio di casi poco frequenti. i costi elevati. la possibilità di osservare soggetti con patologie rare. la generalizzabilità dei risultati. Lo studio di caso singolo strumentale prevede: la descrizione di un gruppo di soggetti con comportamenti diversi tra loro. la descrizione un caso prototipico che non ha niente di diverso dagli altri. di comparare il soggetto analizzato con un campione di soggetto sperimentali. di analizzare soggetti unici per evidenziarne le specificità. Quando analizziamo soggetti unici per evidenziarne le specificità stiamo applicando: Lo studio di caso singolo strumentale. gli esperimenti su singoli soggetti. Lo studio di caso singolo intrinseco. Lo studio di caso singolo prospettico. Lo studio dei casi singoli retrospettivo: descrive fenomeni che devono ancora verificarsi. descrive eventi già terminati. prevede l'usare della regressione lineare. analizza il fenomeno nel momento in cui si presenta. Gli studio dei casi singoli possono essere: Retrospettivi. Prospettici. entrambe le alternative. nessuna delle alternative. Lo studio dei casi singoli può portare a conclusioni: descrittivo-fattuali, interpretative o valutative. descrittivo-fattuali. interpretative o valutative. causali e casuali. In uno studio longitudinale: non possono assolutamente essere applicati all'interno dei veri esperimenti. si considerano diversi campioni contemporaneamente, con differenti livelli di età. viene scelto un solo campione di soggetti che viene monitorato costantemente nel tempo, ad intervalli fissi. c'è la possibilità di tenere sotto controllo l'effetto della storia attuale. Gli studi trasversali: non possono assolutamente essere applicati all'interno dei veri esperimenti. considerano diversi campioni contemporaneamente, con differenti livelli di età. permettono di osservare un solo campione con caratteristiche eterogenee. selezionano un solo campione di soggetti che viene monitorato costantemente nel tempo, ad intervalli fissi. Studi sullo stesso costrutto condotti con metodologie studi longitudinali e trasversali hanno prodotto: non sono mai stati fatti. non hanno prodotto risultati. risultati simili. risultati contrastanti. Gli studi longitudinali retrospettivi: prevedono misurazioni regolari su campioni largamente differenti o completamente rinnovati. prevedono misurazioni regolari su soggetti singoli che cambiano ad ogni rilevazione. richiedono ai soggetti di ricordare eventi passati. seguono gli stessi soggetti per diverso tempo. Gli studi longitudinali prospettici: prevedono misurazioni regolari su campioni largamente differenti o completamente rinnovati. prevedono misurazioni regolari su soggetti singoli che cambiano ad ogni rilevazione. richiedono ai soggetti di ricordare eventi passati. seguono gli stessi soggetti per diverso tempo. Gli studi trasversali ripetuti: prevedono misurazioni regolari su campioni largamente differenti o completamente rinnovati. seguono lo stesso soggetto per diverso tempo. seguono gli stessi soggetti per diverso tempo. richiedono ai soggetti di ricordare eventi passati. L'effetto della coorte di età afferma che: i soggetti di uno studio longitudinale provengono da coorti differenti e hanno esperienze differenti. non ci sono differenze tra soggetti appartenenti a diverse coorti. i soggetti di uno studio trasversale mostrano uno sviluppo omogeneo. i soggetti di uno studio trasversale provengono da coorti differenti e hanno esperienze differenti. Gli studi longitudinali possono essere: ripetuti, prospettici, retrospettivi. incrementali, prospettici e ripetitivi. dipendenti, indipendenti e nominali. naturalistici, intrusivi, indiretti. |