PEDAGOGIA SPERIMENTALE- PIACENZA
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Título del Test:![]() PEDAGOGIA SPERIMENTALE- PIACENZA Descripción: DALLA LEZ 30- 50 |




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La prima riga della matrice dei dati deve contenere i nomi delle variabili?. si, in modo che il programma di elaborazione dati possa riconoscerli. no, aumenterebbe la complessità della matrice. si, per capire quante sono le variabili. si, per renderla maggiormente comprensibile al ricercatore. Cosa rilevano le variabili cardinali?. dati personali. conoscenze. abilità. comportamenti. E' necessario inserire segni di trattino basso_ (underscore) nei concetti presenti nei testi preinterpretati?. no, altrimenti si va a capo nei programmi di vidoescrittura. si, altrimenti non possono essere inseriti in matrice dei dati. no, altrimenti non possono essere scritti nei foglio elettronico. si, perchè esistono concetti che devono essere espressi con più parole. A quale tipologia di corpo testuale si applica la tecnica della costruzione di categorie a posteriori?. lunghi e complessi: risposte aperte di questionari semistrutturati che prevedano uno spazio delimitato per risposte aperte. lunghi e complessi: diari di bordo e/o annnotazioni di osservazioni libere. brevi e molto complessi. lunghi e poco complessi. Cosa calcola l'analisi della frequenza lessicale?. calcola quante volte i termini ricorrano all'interno di un testo al fine di individuare il lessico specifico. calcola quante volte i termini ricorrano all'interno di un testo al fine di individuare il lessico ricorrente, per descrivere un fenomeno o una situazione. calcola quanti sinonimi di uno stesso termine vengono utilizzati all'interno di un testo per descrivere un fenomeno o una situazione. calcola il numero di termini presenti all'interno di un teso. Definizione di media aritmetica?. è la modalità della variabile con la frequenza più alta. è la somma dei valori di tutte le modalità della variabile, tenendo conto di quanti casi sono presenti per ciascuna modalità, divisa per il numero di casi. è la modalità della variabile che, nella distribuzione ordinata dei casi, lascia alla sua sinistra e alla sua destra lo stesso numero di casi. è il valore che sta nel mezzo della distribuzione della frequenza. Per quali variabili si può trovare la media aritmetica?. per le variabili categoriali ordinate e cardinali. solo per le variabili cardinali. per le variabili categoriali non ordinate, categoriali ordinate e cardinali. per le variabili categoriali non ordinate e cardinali. Per quali variabili si può trovare la mediana?. per le variabili categoriali non ordinate, categoriali ordinate e cardinali. per le variabili categoriali ordinate e cardinali. per le variabili categoriali non ordinate e categoriali ordinate. per le variabili categoriali non ordinate e cardinali. A cosa serve trovare un intervallo di fiducia?. per quantificare il margine di errore del passaggio dai parametri del campione a quelli della popolazione nei campionamenti non probabilistici. per quantificare il margine di errore nell'estrazione di un campione non probabilistico. per quantificare il margine di errore nel passaggio dai parametri del campione a quelli della popolazione, nei campionamenti ragionati. per quantificare il margine di errore nel passaggio dai parametri del campione a quelli della popolazione, nei campionamenti probabilistici. Definizione di indice di dispersione: un valore sintetico che dice intorno a quale punto è localizzata la distribuzione dei dati corrispondenti alla variabile. un valore sintetico che dice quanto è ampia la distribuzione dei dati corrispondenti alla variabile. un valore sintetico che dice dove si trova un soggetto rispetto al resto della distribuzione dei dati corrispondenti alla variabile. un valore sintetico che dice quanti sono i casi per ciascuna modalità della variabile. Definizione di indica di posizione: un valore sintetico che dice intorno a quale punto è localizzata la distribuzione dei dati corrispondenti alla variabile. un valore sintetico che dice dove si trova un soggetto rispetto al resto della distribuzione dei dati corrispondenti alla variabile. un valore sintetico che dice quanti sono i casi per ciascuna modalità della variabile. un valore sintetico che dice quanto è ampia la distribuzione dei dati corrispondenti alla variabile. Definizione di punteggio standardizzato (detto anche punteggio z): un indice che dice quanto è distante un soggetto dallo scarto tipo della distribuzione in termini di media. un indice che dice quanto è scartato un soggetto dalla media della distribuzione in termini di distanza. un indice che dice qual è lo scarto tipo di un soggetto dalla media della distribuzione in termini di distanza. un indice che dice quanto è distante un soggetto dalla media della distribuzione in termini di scarti tipo. Cos' è un centtile?. una delle 100 parti uguali in cui si può dividere la distribuzione ordinata dei casi. uno dei punti che dividono in 100 parti uguali la distribuzione ordinata dei casi. uno dei 100 punti z calcolabili. uno dei 100 punti t calcolabili. Definizione di scarto tipo: è la radice quadrata della media. è la radice quadrata della devianza. è la radice quadrata della varianza. è la radice quadrata dello scarto semplice. Definizione di devianza: è la somma delle differenze di ciascun punto della distribuzione dalla norma. è la somma delle differenze dei quadrati di ciascun punto della distribuzione dalla media. è la somma delle differenze di ciascun punto della distribuzione dalla media, elevate al quadrato. è la condizione di un punto della distribuzione che non rispetta lenorme stabilite. Definizione di scarto semplice: è la somma delle differenze di ciascun punto della distribuzione dalle proprie frequenze. è la somma delle differenze della media dal punto centrale della distribuzione. è la somma delle differenze della media dalle frequenze dei punti della distribuzione. è la somma delle differenze di ciascun punto della distribuzione dalla media aritmetica della distribuzione. Definizione di varianza: è la devianza diviso la media. è la devianza diviso lo scarto semplice. è la devianza diviso la frequenza semplice. è la devianza diviso il numero dei casi. La differenza interquartilica si calcola per quale tipo di variabili?. categoriali non ordinate e cardinali. categoriali ordinate e non ordinate. categoriali ordinate e cardinali. categoriali e cardinali. Si devono ordinare i casi prima di individuare i quartili?. non ci sono ragioni particolari, è una nostra scelta. si, perchè altrimenti il terzo quartile non sarebbe maggiore del primo quartile. si perchè altrimenti a seconda di come si dispongono i casi avremmo quartili diversi. no, solo per ragioni di comprensibilità, l'ordine non è importante. E' importante che lo scarto tipo abbia la stessa unità di misura della media?. si, perchè altrimenti non si potrebbe stabilire quando è vicino a 0. no, perchè altrimenti non si potrebbe stabilire quando lo scarto semplice è uguale a 0. no, perchè altrimenti non si potrebbe stabilire quando la devianza viene divisa per il numero dei casi. si, perchè altrimenti non si potrebbe stabilire quando è vicino ad 1/3 della media. A cosa servono i centili?. a dire quale punto T della distribuzione ordinata dei casi si trova sopra o sotto un dato punto della distribuzione. a dire quale punto L della distribuzione ordinata dei casi si trova sopra o sotto un dato punto della distribuzione. a dire quale punto z della distribuzione ordinata dei casi si trova sopra o sotto un dato punto della distribuzione. a dire quale percentuale della distribuzione ordinata dei casi di trova sopra o sotto un dato punto della distribuzione. Quale tra questi indici non deriva da una ricodifica dei punti z?. punto C di GUILFORD. centile. punto T. punto pentenaria. A cosa servono i punti della distribuzione pentenaria?. a trovare i punti z a partire dalle categorie basso, mediobasso, medio, medioalto, alto. a trovare i centili a partire dalle categorie basso, mediobasso, medio, medioalto, alto. a trovare i punti T a partire dalle categorie basso, mediobasso, medio, medioalto, alto. a definire soggetti che in un test hanno ottenuto un punteggio basso, mediobasso, medioalto, alto. Cosa indica il coefficente di correlazione (r)?. indica la forza delle relazioni tra due fattori, valore + 1 minima correlazione positiva, valore 1 minima correlazione negativa, 0 assenza di correlazione. indica la forza delle relazioni tra due variabili,valore + 1 minima correlazione positiva, valore 1 minima correlazione negativa, 0 assenza di correlazione. indica la forza delle relazioni tra due fattori,valore + 1 massima correlazione positiva, valore 1 massima correlazione negativa, 0 assenza di correlazione. indica la forza delle relazioni tra due variabili, valore + 1 massimo correlazione positiva, valore 1 massima correlazione negativa, 0 assenza di correlazione. Cos'è l'indice X quadro?. è un indice che dice quanto la situazione corrente è distante dalla situazione di assenza di relazione. è un indice che dice quanto la situazione corrente e la situazione di assenza di relazione sono significative. è un indice che dice quanto la situazione di assenza di relazione è significativa. è un indice che dice quanto la situazione corrente è significativa. Definizione di frequenza osservata: è il numero dei casi che hanno una data combinazione di due modalità delle due variabili della tabella a doppia entrata. è il numero di casi totali presenti in una tabella a doppia entrata. è il numero di casi che hanno una data modalità di una delle due variabili della tabella a doppia entrata. è il numero di casi che avrebbe una data combinazione di due modalità delle due variabili della tabella a doppia entrata se fossimo in condizione di assenza di relazione tra le due variabili. Definizione di frequenza attesa: è il numero di casi totali presenti in una tabella a doppia entrata. è il numero di casi che hanno una data combinazione di due modalità delle due variabili della tabella a doppia entrata. è il numero di casi che hanno una data modalità di una delle due variabili della tabella a doppia entrata. è il numero di casi che avrebbe una data combinazione di due modalità delle due variabili della tabella a doppia entrata se fossimo in condizione di assenza di relazione tra le due variabili. Cosa si intende valutare con l'analisi delle differenze prima-dopo?. si intende valutare il cambiamento, se la performance successiva ad un certo intervento educativo è differente (statisticamente) dalla performace prima dell'intervento stesso. si intende valutare il cambiamento costante nel tempo. si intende valutare il cambiamento, se un fattore dopo ad un certo intervento educativo è differenze (statisticamente) dal fattore individuato prima dell'intervento stesso. si intende valutare il perdurare di una performace nel tempo. L'analisi delle differenze pre-post utilizza tre indici diversi a seconda delle caratteristiche del campione in esame e delle variabili da analizzare, quali sono?. il test delle differenze che si applica a variabili categoriali ordinate con campioni di qualsiasi numerosità, il test T di Wilcoxon che si applica a variabili categoriali ordinate e in campioni da almeno 3 casi, il test T di student che di applica a variabili cardinali e in campioni composti almeno da 30 casi. il test delle differenze che si applica a variabili categoriali e in campioni composti da almeno 3 casi, il test T di Wilcoxon che si applica a variabili categoriali ordinate e in campioni composti da almeno 30 casi, il test T di student che si applica a variabili cardinali con campioni di qualsiasi numerosità. il test delle differenze che si applica a variabili categoriali ordinate con campioni da almeno 30 casi, il test T di Wilcoxon che si applica a variabili categoriali ordinate con campioni di qualsiasi numerosità, il test T di student che si applica a variabili cardinali e in campioni composti almeno da 3 casi. il test delle differenze che si applica a variabili cardinali con campioni di qualsiasi numerosità, il test T di Wilcoxon che si applica a variabili cardinali e in campioni composti da almeno 3 casi, il test t di student che si applica a variabili cardinali e in campioni composti almeno da 30 casi. L'analisi delle differenze prima-dopo che tipologia di analisi è?. analisi dei dati. monovariata. focus group. bivariata. Come si allestisce una ricerca per esperimento?. si allestiscono due gruppi equivalenti che svolgono interventi equivalenti e si valuta il livello finale raggiunto. si allestisce un gruppo, si propone un intervento da sperimentare e si valuta il miglioramento nel gruppo dal prima al dopo. si allestiscono due gruppi equivalenti che svolgono le stesse attività tranne uno specifico insieme di esse e si valutano le differenze nei miglioramenti dal prima al dopo. si allestiscono due gruppi che svolgono interventi equivalenti e si valutano le differenze nei miglioramenti dal prima al dopo. Come si controlla un'ipotesi nella ricerca interpretativa?. si portano esempi di conferma dell'ipotesi. si isolano i soggetti favorevoli e quelli contrari. si costruisce una mappa concettuale. si isolano gli asserti che confermano l'ipotesi e quelli che la confutano. A cosa serve la ricerca interpretativa?. a costruire le intenzioni che muovono le azioni, le ragioni, gli scopi del soggetto e i significati che attribuisce al mondo. a testimoniare una relazione tra fattori nella sua unicità e specificità. ad assegnare un senso agli indizi, trasformando un insieme slegato di fatti e comportamenti in un sapere. a descrivere i contesti e gli ambiti sociali e culturali in cui il soggetto si muove. Perchè è importante il follow up dopo l'esperimento?. per capire se gli effetti del fattore ordinario sono durevoli nel tempo. per capire se vi è stato effetto hawtorne per il gruppo di controllo. per capire se gli effetti del fattore sperimentale sono durevoli nel tempo. per capire se gli effetti della sperimentazione sono durevoli nel tempo. Perchè è importante il diario della sperimentazione?. per avere il parere di uno o più osservatori indipendenti. per ricostruire tutti quei fattori che possono essere intervenuti e che potrebbero rendere i risultati meno validi e meno attendibili. per poter dire che le modificazioni subentrate sono da imputarsi proprio al fattore dipendente. per descrivere le strategie adottate per far fronte agli imprevisti. Cosa si fa nella fase di pianificazione della ricerca azione?. si decide il piano di ricerca da intraprendere per controllare gli effetti dell'intervento. si decide l'intervento da mettere in atto e il piano di ricerca da intraprendere per controllare gli effetti. si analizza il problema e si decide l'intervento da mettere in atto. si analizza il problema, si decide l'intervento da mettere in atto e il piano di ricerca da intraprendere per controllarne gli effetti. Cosa si fa nella fase di azione della ricerca azione?. si mette in atto l'intervento pianificato nella fase di pianificazione. si mette in atto l'analisi del problema di partenza. si mette in atto l'intervento pianificato nella fase di pianificazione e la ricerca pianificata per controllarne gli esiti. si mette in atto la ricerca pianificata nella fase di pianificazione. Cosa si fa nella fase di riflessione della ricerca azione?. si presentano gli esiti della ricerca. si fa un bilancio degli esiti della ricerca. si fa un bilancio degli esiti dell'intervento e si stabilisce se ha risolto il problema. si mettono a confronto gli esiti della ricerca con il problema di partenza. Cosa si fa nella fase di Monitoraggio della ricerca azione?. si raccolgono dati sull'intervento attraverso interviste in profondità. si raccolgono dati sulla ricerca pianificata per controllarne gli esiti. si raccolgono dati sull'intervento attraverso la ricerca pianificata per controllarne gli esiti. si raccolgono dati sul problema di partenza per controllare gli esiti dell'intervento pianificato. Come si allestisce una ricerca per studio di caso?. si definiscono le ipotesi, ci si focalizza sulle relazioni tra fattori e si studia intensamente il caso prescelto, anche per definire strategie di intervento. si definiscono gli obiettivi conoscitivi, ci si focalizza su un certo numero di fattori, non stabilito a priori, intensivamente o comparativamente il caso prescelto, anche per definire le strategie di intervento. si definiscono gli obiettivi conoscitivi, ci si focalizza sulle relazioni tra i fattori e si studia intensivamente il caso prescelto, anche per definire strategie di intervento. si definiscono le ipotesi, ci si focalizza su un certo numero di fattori e si studia, intensivamente o comparativamente il caso prescelto, anche per definire strategie di intervento. Come avviene l'acquisizione di conoscenza sul campo da parte dell'educatore al nido?. osservando sistematicamente, con l'ausilio di griglie apposite, le conoscenze che i bambini fanno attraverso i sensi. osservando sistematicamente, con l'ausilio di griglie apposite, i bambini che osservano le reazioni degli oggetti manipolati. osservando sistematicamente, con l'ausilio di griglie apposite, le interpretazioni che i bambini danno alle informazioni che acquisiscono attraverso i sensi. osservando sistematicamente, con l'ausilio di griglie apposite, le esperienze che fanno i bambini. Cos'è l'apprendimento attivo?. Far fare delle esperienze ai bambini con tanti oggetti e materiali. per giocare i bambini, perchè l'apprendimento avviene attraverso il gioco. far manipolare ai bambini sostanze di varia consistenza. far svolgere ai bambini delle attività e farli riflettere sulle cose che stanno facendo. La fase di elaborazione migliora la fase di esperienza?. si, fornisce al soggetto i concetti da sperimentare. si, fornisce al soggetto il quadro concettuale utile per condurre giochi educativi. no, non fornisce al soggetto gli strumenti per ragionare sull'esperienza. si, fornisce al soggetto il quadro concettuale utile per comprendere appieno ciò che sta facendo e orientare l'esperienza nella direzione più proficua. La fase di esperienza migliora la fase di elaborazione?. no, con l'esperienza non ci possono essere dati osservativi. si, perchè i concetti e gli asserti richiedono controllo empirico. si, fornisce i dati sensoriali da elaborare e concettualizzare. no, l'esperienza sensoriale non è fondamentale per i bambini molto piccoli. E' importante strutturare le attività secondo il ciclio di apprendimento esperienziale?. si, perchè ha in sè i momenti di gioco e di osservazione. si, perchè ha in sè i momenti di esperienza, di verbalizzazione, di analisi di quanto compiuto e di controllo delle ipotesi. si perchè ha in sè i momenti di esperienza, di verbalizzazione, di analisi di quanto compiuto, di estrapolazione di regole generali dall'esperiena e di riapplicazione di tali regole. no, perchè ha in sè solo momenti di esperienza, di racconto, di analisi e di gioco. Qual'è il ruolo dell'osservazione nella conduzione di giochi ed esperimenti al nido?. rilevare dati sulle capacità dei bambini e sulle modalità di conduzione degli interventi da parte dello staff educativo, allo scopo di trovare indicatori per i fattori oggetto di ricerca. rilevare dati sulle capacità dei bambini e sulle modalità di conduzione degli interventi da parte dello staff educativo, allo scopo di rendicontare gli interventi stessi. rilevare dati sulle capacità dei bambini e sulle modalità di conduzione degli interventi da parte dello staff educativo, allo scopo di migliorare capacità e modalità di conduzione degli interventi. rilevare dati sulle capacità dei bambini e sulle modalità di conduzione degli interventi da parte dello staff educativo, allo scopo di controllare le proprie ipotesi di ricerca. Cosa significa adottare un approccio educativo di pedagogia sperimentale?. capire le ragioni alla base di ciò che si fa e raccogliere sistematicamente dati allo scopo di migliorare la pratica educativa. capire le ragioni alla base della crescita dei bambini raccogliendo sistematicamente dati relativi alla pratica educativa. capire le ragioni alla base del miglioramento e raccogliere sistematicamente dati allo scopo di innovare la pratica educativa. capire le ragioni alla base della pratica educativa e raccogliere sistematicamente dati di crescita dei bambini. Cosa significa interpretare i dati?. significa assegnare il proprio pensiero a un insieme di dati rilevati. significa dare un giudizio oggettivo ai dati rilevati. significa leggere i dati quantitativi e i dati qualitativi ottenuti attraverso l'analisi dei dati. significa assegnare un senso, una direzione di lettura a un insieme slegato di dati di ricerca al fine di giungere ad un sapere, possibilmente fruibile. Quali sono le tecniche di analisi testuale?. la rappresentazione dei dati testuali tramite mappe concettuali, l'analisi della frequenza lessicale e la costruzione di categorie a posteriori. la rappresentazione dei dati testuali tramite mappe concettuali e l'analisi della frequenza lessicale. l'analisi della frequenza lessicale e la costruzione di categorie a posteriori. la rappresentazione dei dati testuali tramite mappe concettuali, l'analisi della frequenza e il calcolo delle differenze tra variabili primadopo un trattamento. Quali sono le figure-tipo di lettore di ricerche in ambito educativo?. studiosi esperti accademici, dirigenti di servizi educativi e coordinatori didattici. l'operatore sul campo, l'utente del contesto,i responsabili di struttura e studiosi esperti accademici. nessuno, non esistono figure tipo di lettore di ricerche in ambito educativo. l'operatore sul campo, l'insegnante, l'educatore e l'utente sul campo. Cosa deve contenere una pubblicazione rivolta all'ambito accademico e/o gruppo di esperti?. rappresentare un inquadramento teorico di riferimento, dedicare un'ampia parte a presentare la strategia con cui si è condotta la ricerca e sottolineare come la ricerca possa produrre "sapere scientifico" con specifiche riflessioni di carattere metodologico. rappresentare un inquadramento teorico di riferimento e sottolineare come la ricerca possa produrre "sapere scientifico" con specifiche riflessioni di carattere metodologico. questione metodologica, sottolineare la fotografia degli studenti emersa dalla ricerca, socializzarla con gli utenti stessi e arricchirla o metterla in discussione con un loro commento. questione metodologica, presentare un inquadramento teorico di riferimento, socializzarla con gli utenti stessi. Quali sono le sezioni di cui si compone il R.A.V.?. contesto e risorse, esiti degli utenti, processi messi in atto dall'ente locale, processo di autovalutazione e priorità su cui si intende agire al fine di migliorare gli esiti in vista di un piano di miglioramento. processi messi in atto dalla scuola, processo di autovalutazione e priorità su cui si intende agire al fine di migliorare gli esiti in vista di un piano di miglioramento. contesto e risorse,esiti degli studenti. contesto e risorse, esiti degli utenti, processi messi in atto dalla scuola, processo di autovalutazione e priorità su cui si intende agire al fine di migliorare gli esiti in vista di un piano di miglioramento. Cosa si intende con il termine R.A.V.?. rapporto di autovalutazione. relazione di autovalutazione. rapporto di analisi valutativa. riscontro di analisi valutativa. Cosa sono gli obiettivi di processo?. sono le azioni messe in atto per raggiungere gli obiettivi. sono le conoscenze che si vuol far conseguire attraverso determinate attività. sono i risultati, le capacità o abilità che si vuol far conseguire attraverso determinate attività. sono i risultati, le capacità o abilità e le conoscenze che si vuol far conseguire attraverso determinate attività. Per una corretta formulazione di un obiettivo di processo cosa si deve aver chiaro?. l'obiettivo di apprendimento da raggiungere, il processo coinvolto nel miglioramento scolastico, l'esito di miglioramento atteso e il contesto di riferimento. l'obiettivo di apprendimento da raggiungere e l'esito di miglioramento atteso. il processo coinvolto nel miglioramento scolastico e l'esito di miglioramento atteso. l'obiettivo di apprendimento da raggiungere, il processo coinvolto nel miglioramento scolastico, l'esito di miglioramento atteso. Quale disciplina studia i processi valutativi su basi scientifiche?. pedagogia. sociologia. docimologia. psicologia. Quando viene svolta la valutazione formativa?. all'inizio e alla fine del percorso formativo. alla fine di un percorso formativo. durante un percorso formativo (in itinere). all'inizio di un percorso formativo. Quando voiene svolta la valutazione predittiva?. durante un percorso formativo (in itinere). all'inizio di un percorso formativo. in qualsiasi momento del percorso formativo. alla fine di un percorso formativo. Quale opportunità offre la valutazione diagnostica agli allievi?. ottenere un voto. riflettere su punti di forza e debolezza di metodi e atteggiamenti adottati. nessuna delle precedenti. evidenziare le carenze che influezeranno la valutazione sommativa. Da cosa parte la valutazione diagnostica?. da interrogazioni orali. da test a risposta multipla. da esercizi standard. da situazioni problema e relative consegne valutative. Quali sono le caratteristiche di una buona situazione-problema nella valutazione diagnostica?. propone esercizi standard. viene posta solamente con modalità orale. richiede solo la memorizzazione di informazioni. propone consegne che richiedono allo studente di mettere in atto una o più operazioni cognitive, è una sfida per lui possibile e significativa, è aperta, contestualizzata, unisce l'aspetto didattico all'aspetto valutativo. |