PRINCIPI, LEGISLAZIONE E MANAGEMENT SCOLASTICO
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Título del Test:![]() PRINCIPI, LEGISLAZIONE E MANAGEMENT SCOLASTICO Descripción: prima parte |




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Quando nasce la scuola italiana, dell'Italia quale stato nazionale unitario e indipendente?. Nel 1861. Nel 1923. Nel 1961. Nel 1947. Il sistema medioevale di istruzione si fondava sul trivium. Che cosa era il trivium?. triade di discipline Grammatica, Retorica e Dialettica. La denominazione di un'aula. Un elenco di leggi. lo spazio di insegnamento del priorato. L' “illuminismo pedagogico” si sviluppa in: Germania. Olanda. Italia. Francia. Dove nasce l'obbligo scolastico come diritto-dovere civico?. In Inghilterra. In Germania. A Venezia. A Milano. Le radici della scuola italiana e della conseguente legislazione sono: Laiche. Religiose. familiari. Militari. «nel parallelismo tra iniziativa pubblica e iniziativa privata, allo Stato va riconosciuta una preminenza, che si concentra nel suo potere di ordinare con norme generali la materia dell'istruzione». Questa frase è di: Amintore Fanfani. Aldo Moro. Alcide De Gasperi. Matteo Renzi. Elemento centrale e qualificante dell 'art. 21, però, è rappresentato dalla codificazione dei principi, in passato oggetto di aspre discussioni. Di autonomia comunale. Di autonomia regionale. Di autonomia di sperimentazione. Di autonomia organizzativa e didattica. . L'impianto normativo dell'art. 21 L. 59/1997 dispone che l'autonomia scolastica debba attuarsi innanzitutto attraverso. Il riconoscimento della personalità giuridica alle scuole medie. Il riconoscimento della personalità giuridica alle scuole superiori. L'esclusione della personalità giuridica. Il riconoscimento della personalità giuridica a tutte le scuole. il Regolamento sull'Autonomia definisce le scuole: Autonomie di insegnamento. Autonomie finalizzate alla realizzazione di economie di scala. Autonomie funzionali alla definizione e all'organizzazione dell'offerta formativa. Autonomie controllate. La ratio posta alla base delle norme che hanno poi regolato l'autonomia scolastica era quella di costruire una scuola: in linea con le direttive regionali. In linea con le direttive ministeriali. in presa diretta con il proprio territorio. In linea con le indicazioni delle famiglie. L'attuazione dell'autonomia finanziaria, organizzativa e didattica costituisce, nella dichiarazione d'intenti posta in apertura dell'art. 21 L. 59/1997: il percorso obbligato per effettuare economie di scala. Il percorso obbligato per una riforma finanziaria della scuola. Il percorso obbligato che il legislatore intende seguire verso una riforma della scuola in termini di modernità ed efficienza. Il percorso obbligato per modificare i programmi. La possibilità di distribuire l'attività didattica in cinque giorni settimanali è espressione di: Autonomia finanziaria. Autonomia organizzativa. Autonomia di sperimentazione. Autonomia didattica. L'attuazione dell'autonomia finanziaria, organizzativa e didattica costituisce, nella dichiarazione d'intenti posta in apertura dell'art. 21 L. 59/1997: Il percorso obbligato che il legislatore intende seguire verso una riforma della scuola in termini di modernità ed efficienza. Il percorso obbligato per una riforma finanziaria della scuola. il percorso obbligato per effettuare economie di scala. Il percorso obbligato per modificare i programmi. il Regolamento sull'Autonomia definisce le scuole: sistemi formativi. sistemi complessi. autonomie funzionali alla definizione e all'organizzazione dell'offerta formativa. enti di formazione. L'Autonomia è un processo e pertanto si afferma solo se il responsabile della sua applicazione e attuazione elabora intimamente degli elementi di discontinuità con il suo ambiente, costruendo: contatti con il territorio. originali stili di comportamento. progetti. percorsi di formazione. Il D.P.R. 8-3-1999, n. 275 (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche) che definisce l'autonomia organizzativa e didattica delle scuole come: Garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e la concretizza nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati alla tutela della famiglia. Garanzia di libertà di insegnamento e di differenziazione culturale e la concretizza nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana. Garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e la concretizza nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo delle istituzioni scolastiche. Garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e la concretizza nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana. Con l'autonomia scolastica si opta per un sistema organizzativo: Piramidale e verticale. Centralistico. Piramidale e federalista. Non piramidale ma di tipo orizzontale. L'autonomia produce, inoltre, un profondo cambiamento delle competenze di docenti e dirigenti e modifiche del rapporto tra scuola, Enti e territorio. Come si è già detto cambia il sistema organizzativo, non più piramidale, ma di tipo orizzontale, nel quale la scuola cessa di essere il terminale passivo di norme, circolari e regolamenti, e diventa: un centro di correzione di servizi, un soggetto protagonista che progetta, programma percorsi didattici, elabora nuovi metodi e, infine, ottempera ai compiti di ricerca e sperimentazione. un centro di erogazione di servizi, un soggetto protagonista che riprende percorsi didattici ministeriali, elabora nuovi metodi e, infine, ottempera ai compiti di ricerca e sperimentazione. un centro di erogazione di servizi, un soggetto protagonista che progetta, programma percorsi didattici, elabora nuovi metodi e, infine, ottempera ai compiti di ricerca e sperimentazione. un centro di erogazione di servizi, un soggetto protagonista che progetta, programma percorsi didattici, riprende metodi e, infine, ottempera ai compiti di ricerca e sperimentazione. L'impianto normativo dell'art. 21 della Legge 15 marzo 1997, n. 59, dispone che l'autonomia scolastica debba attuarsi innanzitutto attraverso: il riconoscimento della famiglia. il riconoscimento della personalità giuridica. il riconoscimento dell'inclusione. il riconoscimento finanziario. In attuazione dei principi contenuti nell'art. 21 L. 59/1997 è stato emanato il D.P.R. 8-3-1999, n. 275 (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche) che definisce l'autonomia organizzativa e didattica delle scuole come: sistema di collegamento con il territorio. garanzia di libertà di insegnamento. sistema normativo. modello organizzativo. L'autonomia scolastica porta profonde e complesse trasformazioni nel mondo professionale della scuola. Si introducono significative novità nei diversi ambiti, procedure, programmi, ruoli e mansioni. Il mutamento maggiore risulta essere: il diverso rapporto tra Amministrazione pubblica e cittadino, passando da una filosofia politica basata su un programma istituzionale consolidato, e sul governo delle istituzioni a livello centrale, a una filosofia di governance basata su un uguale rapporto tra controllo centrale e decentramento, tra standard e autonomia. il diverso rapporto tra Amministrazione pubblica e cittadino, passando da una filosofia politica basata su un programma istituzionale consolidato, e sul governo delle istituzioni a livello centrale, a una filosofia di governance basata su un diverso rapporto tra controllo centrale e decentramento, tra standard e autonomia. il diverso rapporto tra Amministrazione pubblica e cittadino, passando da una filosofia politica basata su un programma istituzionale non consolidato, e sul governo delle istituzioni a livello periferico, a una filosofia di governance basata su un diverso rapporto tra controllo centrale e decentramento, tra standard e autonomia. il diverso rapporto tra Amministrazione pubblica e cittadino, confermando una filosofia politica basata su un programma istituzionale consolidato, e sul governo delle istituzioni a livello centrale, a una filosofia di governance basata su un diverso rapporto tra controllo centrale e decentramento, tra standard e autonomia. Il nuovo Regolamento sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche: è stato approvato con Decreto 28 agosto 2021, n. 129. è stato approvato con Decreto 28 agosto 2018, n. 129. è stato approvato con Decreto 28 agosto 2020, n. 129. è stato approvato con Decreto 28 agosto 2017, n. 129. 2. Le risorse assegnate dallo Stato e costituenti la dotazione finanziaria di istituto sono utilizzate: senza altro vincolo di destinazione che quello prioritario per lo svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento proprie dell'Istituzione interessata, come previste ed organizzate nel Piano dell'offerta formativa. senza altro vincolo di destinazione che quello prioritario per lo svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento proprie dell'Istituzione interessata, come previste ed organizzate nel Piano dell'offerta formativa. senza altro vincolo di destinazione che quello prioritario per lo svolgimento delle attività previste dal MIUR. con vincolo di destinazione per le spese previste ed organizzate nel Piano dell'offerta formativa. con vincolo di destinazione per le spese indicate dal MIUR. Con la legge 107/2015 sulla buona scuola la situazione: è parzialmente migliorata, in quanto i fondi per il funzionamento sono stati attribuiti alle scuole con notevole anticipo rispetto agli anni precedenti. è peggiorata, anche se i fondi per il funzionamento sono stati attribuiti alle scuole con notevole anticipo rispetto agli anni precedenti. è peggiorata, in quanto i fondi per il funzionamento sono stati attribuiti alle scuole con notevole ritardo rispetto agli anni precedenti. è parzialmente migliorata, anche se i fondi per il funzionamento sono stati attribuiti alle scuole con notevole ritardo rispetto agli anni precedenti. Con la Legge 27 dicembre 2006, n. 296 il legislatore ha previsto: l'assegnazione da parte dgli USR alle Istituzioni scolastiche delle risorse. l'assegnazione diretta alle Istituzioni scolastiche delle risorse. l'assegnazione da parte dei Comuni alle Istituzioni scolastiche delle risorse. l'assegnazione da parte delle Regioni alle Istituzioni scolastiche delle risors. Con il sistema dei «bandi» il Ministero finanzia i migliori progetti presentati dalle scuole su specifici argomenti. In tal modo: viene stimolata e premiata la progettualità, anche se, per ovvie ragioni di perequazione, bisognerebbe intervenire sulle scuole che per pochi punti siano rimaste fuori dalla graduatoria di merito e sulle scuole che, non rispondendo ai bandi, denotano un preoccupante immobilismo. viene compressa la progettualità, perchè bisognerebbe intervenire sulle scuole che per pochi punti siano rimaste fuori dalla graduatoria di merito e sulle scuole che, non rispondendo ai bandi, denotano un preoccupante immobilismo. viene stimolata e premiata la progettualità, perché vengono messe le scuole in confronto tra loro. viene stimolata e premiata la progettualità, anche ai fini della valutazione. Con la Legge 27 dicembre 2006, n. 296 il legislatore ha previsto: L'assegnazione indiretta alle Istituzioni scolastiche delle risorse disponibili su Fondi istituiti nello stato di previsione del Ministero dell'Istruzione, in apposita unità previsionale di base. l'assegnazione dalle Regioni alle Istituzioni scolastiche delle risorse disponibili su Fondi istituiti nello stato di previsione del Ministero dell'Istruzione, in apposita unità previsionale di base. L'assegnazione tramite USR alle Istituzioni scolastiche delle risorse disponibili su Fondi istituiti nello stato di previsione del Ministero dell'Istruzione, in apposita unità previsionale di base. l'assegnazione diretta alle Istituzioni scolastiche delle risorse disponibili su Fondi istituiti nello stato di previsione del Ministero dell'Istruzione, in apposita unità previsionale di base. Le nuove “Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche”, precedentemente contenute nel D.I. 1° febbraio 2001, n. 44 sono state adottate: Con Decreto 28 agosto 2016, n. 129. Con Decreto 28 agosto 2021, n. 129. Con Decreto 28 agosto 2018, n. 129. Con Decreto 28 agosto 2020, n. 129. il finanziamento statale si scinde: in una assegnazione ordinaria e in una assegnazione temporanea. in una assegnazione ordinaria e in una assegnazione personalizzata. in una assegnazione ordinaria e in una assegnazione perequativa. in una assegnazione ordinaria e in una assegnazione finalizzata. Il D.I. 44/2001, modificato con Decreto 28 agosto 2018, n. 129, prevede il riconoscimento di autonomia negoziale alle scuole per il raggiungimento dei propri fini istituzionali. Nell'ambito di tale autonomia negoziale, le Istituzioni scolastiche: possono stipulare convenzioni e contratti, con esclusione di quelli a carattere aleatorio e, in genere, delle operazioni finanziarie speculative e della partecipazione a società di persone e società di capitali, fatta salva la costituzione e partecipazione a consorzi costituiti nella forma della società a responsabilità limitata. possono stipulare convenzioni e contratti, con esclusione di quelli a carattere aleatorio ma non le operazioni finanziarie speculative e della partecipazione a società di persone e società di capitali, fatta salva la costituzione e partecipazione a consorzi costituiti nella forma della società a responsabilità limitata. possono stipulare convenzioni e contratti, compresi quelli a carattere aleatorio e, in genere, delle operazioni finanziarie speculative e della partecipazione a società di persone e società di capitali, fatta salva la costituzione e partecipazione a consorzi costituiti nella forma della società a responsabilità limitata. possono stipulare convenzioni e contratti, con esclusione di quelli a carattere aleatorio e, in genere, delle operazioni finanziarie speculative e della partecipazione a società di persone e società di capitali compresa la costituzione e partecipazione a consorzi costituiti nella forma della società a responsabilità limitata. Le scuole, sia singolarmente che collegate in rete: possono stipulare convenzioni con Università statali o private, con esclusione di istituzioni, enti, associazioni o agenzie operanti sul territorio che intendono dare il loro apporto alla realizzazione di specifici obiettivi. possono stipulare convenzioni con Università statali o private e con istituzioni con esclusione di enti, associazioni o agenzie operanti sul territorio. possono stipulare convenzioni con Università statali o private, ovvero con istituzioni, enti, associazioni o agenzie operanti sul territorio che intendono dare il loro apporto alla realizzazione di specifici obiettivi. possono stipulare convenzioni solo con Università statali o private. Le reti di scuole hanno due diversi tipi di funzione: dal punto di vista culturale, fanno crescere il senso di identità e di appartenenza che individua in modo riconoscibile la “cultura” di una singola scuola; dal punto di vista strutturale e funzionale consentono economie di scala. Le reti di scuole si connotano, pertanto, come "entità polifunzionali", potenzialmente capaci di assolvere i compiti relativi ad una quantità indeterminata e non numerabile di bisogni. dal punto di vista culturale, fanno crescere il senso di identità e di appartenenza che individua in modo riconoscibile la “cultura” di una singola scuola; dal punto di vista strutturale e funzionale, forniscono aiuti e sostegni facendo fronte ai bisogni professionali, ma anche personali, dei singoli insegnanti e delle singole scuole. Le reti di scuole si connotano, pertanto, come "entità polifunzionali", potenzialmente capaci di assolvere i compiti relativi ad una quantità indeterminata e non numerabile di bisogni. dal punto di vista culturale, fanno crescere il senso di identità e di appartenenza che individua in modo riconoscibile la “cultura” di una singola scuola; dal punto di vista strutturale e funzionale, forniscono aiuti e sostegni facendo fronte ai bisogni professionali, ma anche personali, dei singoli insegnanti e delle singole scuole. Le reti di scuole si connotano, pertanto, come "entità monofunzionali", potenzialmente capaci di assolvere i compiti relativi ad una quantità indeterminata e non numerabile di bisogni. dal punto di vista culturale, fanno crescere il senso di identità e di appartenenza al MIUR; dal punto di vista strutturale e funzionale, forniscono aiuti e sostegni facendo fronte ai bisogni professionali, ma anche personali, dei singoli insegnanti e delle singole scuole. Le reti di scuole si connotano, pertanto, come "entità polifunzionali", potenzialmente capaci di assolvere i compiti relativi ad una quantità indeterminata e non numerabile di bisogni. i poteri di gestione negoziale spettano: al Vicario. al Dirigente Scolastico. al Collegio dei docenti. al DSGA. l'accordo di rete: è depositato presso la Regione, ove gli interessati possono prenderne visione ed estrarne copia. è depositato presso l'USR, ove gli interessati possono prenderne visione ed estrarne copia. è depositato presso le segreterie delle scuole, ove gli interessati possono prenderne visione ed estrarne copia. è depositato presso la scuola capofila, ove gli interessati possono prenderne visione ed estrarne copia. Nell'ambito delle reti di scuole, possono essere istituiti laboratori finalizzati tra l'altro a: la documentazione, secondo procedure definite a livello nazionale per la più ampia circolazione, anche attraverso rete telematica, di ricerche, esperienze, documenti e informazioni; la formazione in servizio del personale scolastico;. la ricerca didattica e la sperimentazione; la documentazione, secondo procedure definite a livello nazionale per la più ampia circolazione, anche attraverso rete telematica, di ricerche, esperienze, documenti e informazioni; la formazione in servizio del personale scolastico; l'orientamento scolastico e professionale. la ricerca didattica e la sperimentazione; la documentazione, secondo procedure definite a livello nazionale per la più ampia circolazione, anche attraverso rete telematica, di ricerche, esperienze, documenti e informazioni; l'orientamento scolastico e professionale. la ricerca didattica e la sperimentazione; la formazione in servizio del personale scolastico; l'orientamento scolastico e professionale. Un ulteriore elemento di forza delle reti è legato alla loro possibilità: di essere interlocutori più forti del MIUR. di essere interlocutori più forti degli enti locali. di essere interlocutori più forti delle altre scuole. di essere interlocutori più forti dell'USR. Gli uffici scolastici regionali promuovono: senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la costituzione di reti nazionali. senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la costituzione di reti tra istituzioni scolastiche del medesimo ambito territoriale. senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la costituzione di reti tra istituzioni scolastiche di diversi ambiti territoriali. la costituzione di reti tra istituzioni scolastiche del medesimo ambito territoriale. la Flipped Classroom è: una metodologia didattica innovativa che prevede la lezione frontale a scuola. una metodologia didattica innovativa che prevede un' inversione dei momenti classici delle didattica: la lezione frontale a scuola e lo studio individuale a casa. una metodologia didattica innovativa che prevede solo la lezione individuale a casa. una metodologia didattica innovativa che prevede la didattica individuale. L'esercizio dell'autonomia didattica da parte delle Istituzioni scolastiche può comportare: l'adozione di alcune tipiche forme di flessibilità, senza il superamento del gruppo classe. l'adozione di alcune tipiche forme di flessibilità, come il superamento del gruppo classe. l'adozione di alcune tipiche forme di flessibilità, come spese fuori bilancio. l'adozione di alcune tipiche forme di flessibilità, come l'assunzione diretta di personale. Giorgio Manacorda ha recentemente sostenuto che: le tecnologie devono facilitare l'approfondimento, togliendo al docente la funzione maieutica. le tecnologie non facilitano l'approfondimento. le tecnologie devono facilitare l'approfondimento, lasciando al docente una insostituibile funzione maieutica. le tecnologie devono facilitare l'approfondimento, lasciando al docente solo il controllo degli apprendimenti. Con il DPR n. 235/2007, è stato introdotto: il Patto di Corresponsabilità Educativa, entrato in vigore il 2 gennaio 2008 che rappresenta uno strumento normativo con lo scopo di determinare le priorità educative rendendo più evidenti i compiti e doveri che ogni soggetto che entra in relazione con il discente deve avere. Patto di Corresponsabilità Formativa, entrato in vigore il 2 gennaio 2008 che rappresenta uno strumento normativo con lo scopo di determinare le priorità educative rendendo più evidenti i compiti e doveri che ogni soggetto che entra in relazione con il discente deve avere. Patto di Corresponsabilità Internazionale, entrato in vigore il 2 gennaio 2008 che rappresenta uno strumento normativo con lo scopo di determinare le priorità educative rendendo più evidenti i compiti e doveri che ogni soggetto che entra in relazione con il discente deve avere. Patto di Corresponsabilità Educativa, entrato in vigore il 2 gennaio 2020 che rappresenta uno strumento normativo con lo scopo di determinare le priorità educative rendendo più evidenti i compiti e doveri che ogni soggetto che entra in relazione con il discente deve avere. Patto di Corresponsabilità Educativa, entrato in vigore il 2 gennaio 2008 che rappresenta uno strumento normativo con lo scopo di determinare le priorità educative rendendo più evidenti i compiti e doveri che ogni soggetto che entra in relazione con il discente deve avere. La flessibilità didattica e organizzativa costituisce: l'aspetto meno qualificante di una Scuola che vuole essere veramente autonoma e rispondente ai bisogni formativi dell'utenza e, in generale, del territorio. l'aspetto maggiormente qualificante di una Scuola che vuole essere finanziariamente autonoma e rispondente ai bisogni formativi dell'utenza e, in generale, del territorio. l'aspetto maggiormente qualificante di una Scuola che vuole essere veramente autonoma e rispondente ai bisogni formativi dell'utenza e, in generale, del territorio. l'aspetto maggiormente qualificante di una Scuola che vuole essere didatticamente autonoma e rispondente ai bisogni formativi dell'utenza e, in generale, del territorio. L'autonomia didattica è finalizzata al perseguimento degli obiettivi generali del sistema nazionale di istruzione e si esercita nel rispetto delle tre libertà richiamate dalla legge n. 59/1997: 1. la libertà d'insegnamento; 2. la libertà di scelta educativa delle famiglie; 3. il diritto di intervento delle reti di scuole. 1. la libertà d'insegnamento; 2. la libertà di scelta educativa delle famiglie; 3. il diritto ad apprendere degli alunni. 1. la libertà d'insegnamento; 2. la libertà di scelta educativa delle famiglie; 3. il diritto di intervento del MIUR. 1. la libertà d'insegnamento; 2. la libertà di scelta educativa delle famiglie; 3. il diritto di intervento delle Regioni. L'autonomia didattica è: la capacità di progettare e realizzare interventi educativi di formazione e istruzione finalizzati allo studio individuale. la capacità di progettare e realizzare lezioni autonome. la capacità di progettare e realizzare interventi educativi di formazione e istruzione finalizzati allo studio di gruppo. la capacità di progettare e realizzare interventi educativi di formazione e istruzione finalizzati allo sviluppo e alla crescita della persona umana. Le indicazioni nazionali individuano: i programmi di ciascuna disciplina e, pertanto rappresentano un riferimento per l'insegnante, ma gli lasciano un ampio margine di autonomia, a livello personale e professionale, per poter progettare percorsi scolastici innovativi e di qualità. le direttive ministeriali di ciascuna disciplina e, pertanto rappresentano un riferimento per l'insegnante, ma gli lasciano un ampio margine di autonomia, a livello personale e professionale, per poter progettare percorsi scolastici innovativi e di qualità. alcuni nuclei fondamentali di ciascuna disciplina e, pertanto rappresentano un riferimento per l'insegnante, ma gli lasciano un ampio margine di autonomia, a livello personale e professionale, per poter progettare percorsi scolastici innovativi e di qualità. le linee prescrittive del percorso di studi e, pertanto rappresentano un riferimento per l'insegnante, ma gli lasciano un ampio margine di autonomia, a livello personale e professionale, per poter progettare percorsi scolastici innovativi e di qualità. La riforma Gelmini introduce le indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento. Essi: definiscono le linee guida delle conoscenze fondamentali che lo studente dovrebbe possedere al termine del proprio percorso di studi. definiscono le linee guida delle abilità fondamentali che lo studente dovrebbe possedere al termine del proprio percorso di studi. definiscono gli apprendimenti fondamentali che lo studente dovrebbe possedere al termine del proprio percorso di studi. definiscono le linee guida delle conoscenze fondamentali che lo studente dovrebbe possedere all'inizio del proprio percorso di studi. La prima definizione dei curricoli nei termini individuati dall'art. 8 D.P.R. 275/1999 si è avuta con il D.M. 26-6-2000, n. 234 (Regolamento recante norme in materia di curricoli nell'autonomia delle istituzioni scolastiche) che, all'art. 3, definisce: . la quota oraria obbligatoria dei curricoli riservata alle singole istituzioni scolastiche nella percentuale del 10% del monte ore annuale. la quota oraria obbligatoria dei curricoli riservata alle singole istituzioni scolastiche nella percentuale del 30% del monte ore annuale. la quota oraria obbligatoria dei curricoli riservata alle singole istituzioni scolastiche nella percentuale del 20% del monte ore annuale. la quota oraria obbligatoria dei curricoli riservata alle singole istituzioni scolastiche nella percentuale del 40% del monte ore annuale. La prima definizione dei curricoli nei termini individuati dall'art. 8 D.P.R. 275/1999 si è avuta con il D.M. 26-6-2000, n. 234 (Regolamento recante norme in materia di curricoli nell'autonomia delle istituzioni scolastiche) che, all'art. 3, definisce: la quota oraria nazionale obbligatoria dei curricoli nella percentuale dell' 90% del monte ore annuale delle singole discipline di insegnamento comprese negli attuali ordinamenti e nelle relative sperimentazioni;. la quota oraria nazionale obbligatoria dei curricoli nella percentuale dell' 70% del monte ore annuale delle singole discipline di insegnamento comprese negli attuali ordinamenti e nelle relative sperimentazioni;. la quota oraria nazionale obbligatoria dei curricoli nella percentuale dell' 80% del monte ore annuale delle singole discipline di insegnamento comprese negli attuali ordinamenti e nelle relative sperimentazioni;. la quota oraria nazionale obbligatoria dei curricoli nella percentuale dell' 60% del monte ore annuale delle singole discipline di insegnamento comprese negli attuali ordinamenti e nelle relative sperimentazioni. La definizione dei curricoli nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento delle discipline e attività costituenti la quota nazionale dei curricoli e del loro monte ore: Spetta all'USR. Spetta al MIUR. Spetta alle istituzioni scolastiche. Spetta alle Regioni. La flessibilità didattica e organizzativa costituisce: l'unico strumento per conseguire gli obiettivi di ciascuna autonoma Istituzione scolastica e quelli previsti dalla legge n. 107/2015. lo strumento principale per conseguire gli obiettivi di ciascuna autonoma Istituzione scolastica e quelli previsti dalla legge n. 107/2015. una alternativa per conseguire gli obiettivi di ciascuna autonoma Istituzione scolastica e quelli previsti dalla legge n. 107/2015. un progetto per conseguire gli obiettivi di ciascuna autonoma Istituzione scolastica e quelli previsti dalla legge n. 107/2015. Nel regime di autonomia definito dal D.P.R. 275/1999 le norme contenute nel testo unico sull'istruzione (artt. 276-281) in tema di sperimentazione metodologico-didattica e organizzativo-strutturale: cessano di trovare applicazione in quanto le istituzioni scolastiche godono di una ampia libertà organizzativa e di possibilità di scelte didattiche sufficientemente discrezionali. Si applicano solo su scelta, in quanto le istituzioni scolastiche godono di una ampia libertà organizzativa e di possibilità di scelte didattiche sufficientemente discrezionali. Trovano limitata applicazione in quanto le istituzioni scolastiche godono di una ampia libertà organizzativa e di possibilità di scelte didattiche sufficientemente discrezionali. continuano a trovare applicazione in quanto le istituzioni scolastiche godono di una ampia libertà organizzativa e di possibilità di scelte didattiche sufficientemente discrezionali. Il rispetto dei complessivi obblighi annuali di servizio dei docenti previsti dai contratti collettivi che possono essere assolti invece che in cinque giorni settimanali anche sulla base di un'apposita programmazione plurisettimanale è espressione di: Autonomia didattica. Autonomia finanziaria. Autonomia organizzativa. Autonomia negoziale. L'Autonomia organizzativa si esplica liberamente, con le seguenti modalità: anche mediante superamento dei vincoli in materia di unità oraria della lezione, dell'unitarietà del gruppo classe ma con le modalità di organizzazione e impiego dei docenti. senza il superamento dei vincoli in materia di unità oraria della lezione, dell'unitarietà del gruppo classe e delle modalità di organizzazione e impiego dei docenti. senza i vincoli in materia di unità oraria della lezione, ma con l'unitarietà del gruppo classe e delle modalità di organizzazione e impiego dei docenti. anche mediante superamento dei vincoli in materia di unità oraria della lezione, dell'unitarietà del gruppo classe e delle modalità di organizzazione e impiego dei docenti. Gli adattamenti del calendario scolastico sono stabiliti: dal MIUR in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell'offerta formativa, nel rispetto delle funzioni in materia di determinazione del calendario scolastico esercitate dalle Regioni. dalle istituzioni scolastiche in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell'offerta formativa, nel rispetto delle funzioni in materia di determinazione del calendario scolastico esercitate dalle Regioni. dalle istituzioni scolastiche in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell'offerta formativa. dalle Regioni in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell'offerta formativa, nel rispetto delle funzioni in materia di determinazione del calendario scolastico esercitate dalle Regioni. Le funzioni riguardanti la gestione delle graduatorie permanenti ormai a esaurimento, della stipula dei contratti a tempo indeterminato (quelle che ancora, con un termine obsoleto, si definiscono nomine in ruolo), della mobilità esterna alla scuola e dell'utilizzazione del personale eccedente l'organico funzionale di istituto, dell' autorizzazione per utilizzazioni ed esoneri, comandi utilizzazioni e collocamento fuori ruolo, riconoscimento di titoli di studio esteri: non sono attribuite alle scuole. sono attribuite alle scuole. sono attribuite al MIUR. sono attribuite alle Regioni. Il Dirigente Scolastico è: un manager didattico e un esperto di diritto e di amministrazione poi un leader educativo. Un leader aziendale. Un manager pubblico. un leader educativo, poi è un manager didattico e un esperto di diritto e di amministrazione. L'autonomia «funzionale» consiste: nel riconoscimento alle istituzioni scolastiche, di funzioni e competenze già proprie dell' amministrazione centrale e periferica della Pubblica Istruzione. nel riconoscimento alle istituzioni scolastiche, di funzioni e competenze già proprie dell' amministrazione regionale. nel riconoscimento alle istituzioni scolastiche, di funzioni e competenze già proprie dell' amministrazione provinciale. nel riconoscimento alle istituzioni scolastiche, di funzioni e competenze già proprie dell' amministrazione comunale. Con la legge sulla Buona Scuola, LEGGE 13 LUGLIO 2015, n. 107 si rende maggiormente programmabile e pianificabile la gestione del bilancio delle scuole, in quanto a decorrere dall'anno scolastico 2015/ 2016, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca provvede alla tempestiva erogazione a ciascuna istituzione scolastica autonoma del fondo di funzionamento in relazione alla quota corrispondente al periodo compreso tra il mese di settembre e il mese di dicembre dell'anno scolastico di riferimento: entro il mese di ottobre. entro il mese di agosto. entro il mese di novembre. entro il mese di settembre. Con l' entrata in vigore della legge 13 luglio 2015, n. 107 (la Buona Scuola) si è verificata: una evidente riduzione delle competenze delle Regioni. un evidente aumento delle competenze degli Uffici Scolastici Territoriali (gli ex Provveditorati agli Studi). una evidente riduzione delle competenze degli Uffici Scolastici Territoriali (gli ex Provveditorati agli Studi). una evidente riduzione delle competenze del MIUR. Cos'è un progetto?. Il “progetto” indica un piano di lavoro ben strutturato, un percorso scolastico riservato a pochi studenti che, a partire da particolari esigenze e bisogni formativi, tende al raggiungimento di uno o più obiettivi specifici, quali lo sviluppo di competenze e conoscenze tramite metodologie e risorse adeguate. Il “progetto” indica un piano di lavoro ben strutturato, un percorso educativo che, a partire da particolari esigenze e bisogni formativi, tende al raggiungimento di uno o più obiettivi specifici, quali lo sviluppo di competenze e conoscenze tramite metodologie e risorse adeguate. Il “progetto” indica un piano di lavoro ben strutturato, un percorso educativo che, a partire da particolari esigenze e bisogni formativi, tende al raggiungimento di un solo obiettivo specifico, con risorse adeguate. Il “progetto” indica un piano di lavoro ben strutturato, un percorso formativo riservato ai soli docenti che, a partire da particolari esigenze e bisogni formativi, tende al raggiungimento di uno o più obiettivi specifici, quali lo sviluppo di competenze e conoscenze tramite metodologie e risorse adeguate. La riscrittura dell'articolo 3 del D.P.R. 275/1999 ad opera dell'art. 1 comma 14 della Legge 107/2015 comporta: una visione strategica a lmedio termine di politica scolastica che permette di operare scelte autonome di organizzazione metodologica, di ricerca e di sviluppo didattico dei percorsi proposti dalle singole istituzioni. una visione strategica a lungo termine di politica scolastica che permette di operare scelte autonome di organizzazione metodologica, di ricerca e di sviluppo didattico dei percorsi proposti dalle singole istituzioni. una visionelimitata di politica scolastica che permette di operare scelte autonome di organizzazione metodologica, di ricerca e di sviluppo didattico dei percorsi proposti dalle singole istituzioni. una visione strategica a breve termine di politica scolastica che permette di operare scelte autonome di organizzazione metodologica, di ricerca e di sviluppo didattico dei percorsi proposti dalle singole istituzioni. Nel PTOF assume un particolare rilievo: l'introduzione di tecnologie innovative e coordinamento con il contesto territoriale. l'introduzione di didattica compensativa e coordinamento con il contesto territoriale. l'introduzione di progetti e coordinamento con il contesto territoriale. l'introduzione di ricerca di sponsor e coordinamento con il contesto territoriale. La realizzazione delle finalità del PTOF richiede alle istituzioni scolastiche di connotarsi in termini di: partecipazione all'assunzione delle decisioni e al compimento delle scelte opportune da parte degli organi collegiali, con una organizzazione orientata alla minima flessibilità, diversificazione, efficacia ed efficienza nel servizio scolastico, integrazione e miglior utilizzo di risorse di ogni natura. partecipazione all'assunzione delle decisioni e al compimento delle scelte opportune da parte degli organi collegiali, con una organizzazione orientata alla massima flessibilità, diversificazione, efficacia ed efficienza nel servizio scolastico, integrazione e miglior utilizzo di risorse di ogni natura. limitata partecipazione all'assunzione delle decisioni e al compimento delle scelte opportune da parte degli organi collegiali, con una organizzazione orientata alla massima flessibilità, diversificazione, efficacia ed efficienza nel servizio scolastico, integrazione e miglior utilizzo di risorse di ogni natura. partecipazione all'assunzione delle decisioni e al compimento delle scelte opportune da parte del MIUR, con una organizzazione orientata alla massima flessibilità, diversificazione, efficacia ed efficienza nel servizio scolastico, integrazione e miglior utilizzo di risorse di ogni natura. Il riparto della dotazione organica tra le regioni è effettuato sulla base: del numero delle classi, per i posti comuni, e sulla base del numero degli alunni, per i posti del potenziamento. del numero dei docentii, per i posti comuni, e sulla base del numero degli alunni, per i posti del potenziamento. delle indicazioni delle Regioni, per i posti comuni, e sulla base del numero degli alunni, per i posti del potenziamento. delle indicazioni del MIUR per i posti comuni, e sulla base del numero degli alunni, per i posti del potenziamento. Al fine di dare piena attuazione al processo di realizzazione dell'autonomia e di riorganizzazione dell'intero sistema di istruzione, è istituito per l'intera istituzione scolastica, o istituto comprensivo, e per tutti gli indirizzi degli istituti secondari di secondo grado afferenti alla medesima istituzione scolastica l'organico dell'autonomia che è: funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche come emergenti dalle indicazioni del MIUR. funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche come emergenti dal piano triennale dell'offerta formativa. non funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche come emergenti dal piano triennale dell'offerta formativa. funzionale alle esigenze finanziarie, organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche come emergenti dal piano triennale dell'offerta formativa. I docenti dell'organico dell'autonomia: non concorrono alla realizzazione del piano triennale dell'offerta formativa con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento. concorrono alla realizzazione di progetti finanziari con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento. concorrono alla realizzazione del piano triennale dell'offerta formativa con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento. concorrono alla realizzazione di percorsi formativi con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento. il Dirigente Scolastico utilizza l'organico dell'Autonomia funzionale alle esigenze di ogni singola istituzione scolastica: secondo le indicazioni del MIUr, anche potenziando l'offerta formativa della scuola. secondo le indicazioni degli organi collegiali, anche potenziando l'offerta formativa della scuola. secondo le indicazioni dell'USR, anche potenziando l'offerta formativa della scuola. secondo le indicazioni della Regione, anche potenziando l'offerta formativa della scuola. L'organico dell'autonomia su base regionale, è determinato, a decorrere dall'anno scolastico 2016/ 2017: con cadenza annuale. con cadenza triennale. con cadenza quadriennale. con cadenza biennale. Le istituzioni scolastiche per mezzo dell'organico dell'autonomia costituito: dai posti comuni e per il sostegno individuano il proprio fabbisogno di attrezzature e di infrastrutture materiali, nonché di posti dell'organico dell'autonomia. dai posti comuni effettuano le proprie scelte in merito agli insegnamenti e alle attività curricolari, extracurricolari, educative e organizzative e individuano il proprio fabbisogno di attrezzature e di infrastrutture materiali, nonché di posti dell'organico dell'autonomia. dai posti comuni, per il sostegno e per il potenziamento dell'offerta formativa. effettuano le proprie scelte in merito agli insegnamenti e alle attività curricolari, extracurricolari, educative e organizzative e individuano il proprio fabbisogno di attrezzature e di infrastrutture materiali, nonché di posti dell'organico dell'autonomia. dai posti comuni, per il sostegno e per il potenziamento dell'offerta formativa. effettuano le proprie scelte in merito agli insegnamenti e alle attività curricolar. Il Piano contiene anche: la definizione delle risorse occorrenti (comma 12 della legge 107) e assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate nell'art.5, comma 2 del decreto legge 14 agosto 2013, n.93. (comma 16 della legge 107). Di concerto con gli organi collegiali il dirigente scolastico può individuare percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento e alla valorizzazione del merito scolastico e dei talenti (comma 29 della legge 107). Le attività e i progetti di orientamento devono essere sviluppati con modalità idonee a sostenere eventuali difficoltà e problematiche proprie degli studenti di origine straniera (comma 32 della legge 107). Il Piano contiene anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliare, nonché la definizione delle risorse occorrenti (comma 12 della legge 107) Di concerto con gli organi collegiali il dirigente scolastico può individuare percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento e alla valorizzazione del merito scolastico e dei talenti (comma 29 della legge 107). Le attività e i progetti di orientamento devono essere sviluppati con modalità idonee a sostenere eventuali difficoltà e problematiche proprie degli studenti di origine straniera (comma 32 della legge 107). Il Piano contiene anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliare, nonché la definizione delle risorse occorrenti (comma 12 della legge 107) e assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate nell'art.5, comma 2 del decreto legge 14 agosto 2013, n.93. (comma 16 della legge 107). la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliare, nonché la definizione delle risorse occorrenti (comma 12 della legge 107) e assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate nell'art.5, comma 2 del decreto legge 14 agosto 2013, n.93. (comma 16 della legge 107). Di concerto con gli organi collegiali il dirigente scolastico può individuare percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento e alla valorizzazione del merito scolastico e dei talenti (comma 29 della legge 107). Le attività e i progetti di orientamento devono essere sviluppati con modalità idonee a sostenere eventuali difficoltà e problematiche proprie degli studenti di origine straniera (comma 32 della legge 107). Nella norma, quindi, è uno studente tecnologicamente, cognitivamente e culturalmente attrezzato, capace di accesso autonomo al sapere e di interazione critica col mondo. E' vero che gli studenti sono, in genere, tecnologicamente attrezzati, ma per il resto?. Per il resto occorre coniugare l'analisi del sociale con i bisogni formativi delle nuove generazioni. Troppi sono i giovani che sul piano cognitivo fruiscono del patrimonio culturale di tipo prevalentemente televisivo, presentano carente capacità attentiva di ascolto, di elaborazione personale delle informazioni, presentano modeste capacità di lettura, scrittura e calcolo, hanno difficoltà a modellizzare, e a comprendere i linguaggi formali. Per il resto occorre coniugare l'analisi del sociale con lo studio. Troppi sono i giovani che sul piano cognitivo fruiscono del patrimonio culturale di tipo prevalentemente televisivo, presentano carente capacità attentiva di ascolto, di elaborazione personale delle informazioni, presentano modeste capacità di lettura, scrittura e calcolo, hanno difficoltà a modellizzare, e a comprendere i linguaggi formali. Per il resto occorre coniugare studio e lavoro. Troppi sono i giovani che sul piano cognitivo fruiscono del patrimonio culturale di tipo prevalentemente televisivo, presentano carente capacità attentiva di ascolto, di elaborazione personale delle informazioni, presentano modeste capacità di lettura, scrittura e calcolo, hanno difficoltà a modellizzare, e a comprendere i linguaggi formali. Per il resto occorre coniugare autonomia e direttive MIUR. Troppi sono i giovani che sul piano cognitivo fruiscono del patrimonio culturale di tipo prevalentemente televisivo, presentano carente capacità attentiva di ascolto, di elaborazione personale delle informazioni, presentano modeste capacità di lettura, scrittura e calcolo, hanno difficoltà a modellizzare, e a comprendere i linguaggi formali. Al PTOF si aggiungono le iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza: delle tecniche di relazione. delle tecniche di primo soccorso (comma 10 della legge 107). delle tecniche di navigazione. delle tecniche di orientamento. Le scuole dovrebbero essere libere di scegliere i percorsi più adeguati, rispetto al proprio contesto, per raggiungere obiettivi e risultati. Il controllo centrale dovrebbe avvenire: sui risultati e non sulle procedure. sui risultati e non sugli obiettivi. sulle procedure e non sui risultati. sui processi e non sulle procedure. La pubblicazione continua di bandi di partecipazione a progetti definiti dal Ministero: aggiunge tempo e ed efficacia alla autonoma capacità di ricerca e progettazione della singola istituzione scolastica. migliora l'autonomia finanziaria. non solo mette in difficoltà la scuola, ma toglie tempo e ed efficacia alla autonoma capacità di ricerca e progettazione della singola istituzione scolastica. toglie tempo e ed efficacia alla autonoma capacità di ricerca e progettazione delle Regioni. La società contemporanea è caratterizzata da trasformazioni sistematiche estremamente rapide e la scuola potrà conservare significatività sociale solo nella osservazione dinamica dei contesti di vita per i quali i giovani devono essere preparati: partendo dalla reale conoscenza degli stili di vita e di pensiero, dei comportamenti, dei linguaggi, delle modalità affettive e relazionali, senza tener conto delle prospettive di lavoro ed esistenziali degli alunni. partendo dalle indicazioni nazionali tenendo conto delle prospettive di lavoro ed esistenziali degli alunni. partendo dalla reale conoscenza degli stili di vita e di pensiero, dei comportamenti, dei linguaggi, delle modalità affettive e relazionali, tenendo conto delle direttive del MIUR. partendo dalla reale conoscenza degli stili di vita e di pensiero, dei comportamenti, dei linguaggi, delle modalità affettive e relazionali, tenendo conto delle prospettive di lavoro ed esistenziali degli alunni. In questa società complessa, tecnologicamente avanzata e contraddittoria la conoscenza assume un ruolo primario sotto il profilo economico,sociale, personale. Cresce, per contro, la consapevolezza che l'informazione e la conoscenza sono cose molto diverse: L. La conoscenza attiene alle procedure, l'elaborazione delle informazioni attiene anche ai sistemi informativi, al servizio delle persone. La conoscenza attiene alla ricerca, l'elaborazione delle informazioni attiene anche ai sistemi informativi, al servizio delle persone. La conoscenza attiene allo studio, l'elaborazione delle informazioni attiene anche ai sistemi informativi, al servizio delle persone. la conoscenza attiene alle persone, l'elaborazione delle informazioni attiene anche ai sistemi informativi, al servizio delle persone. La conoscenza è la condizione necessaria: per l'emancipazione sociale e culturale e per l'assunzione di nuovi e diversi stili di vita nonché condizione di cittadinanza nazionale e terrestre, di condivisione di progetti; è condizione di adeguamento ai nuovi standard di vita, di relazioni allargate, di accesso al mondo del lavoro, per il benessere esistenziale. per l'emancipazione sociale e culturale e per l'assunzione di nuovi e diversi stili di vita nonché condizione di relazioni, di condivisione dell'identità civile del Paese; è condizione di adeguamento ai nuovi standard di vita, di relazioni allargate, di accesso al mondo del lavoro, per il benessere esistenziale. per l'emancipazione sociale e culturale e per l'assunzione di nuovi e diversi stili di vita nonché condizione di cittadinanza nazionale e terrestre, di condivisione dell'identità civile del Paese; è condizione di adeguamento ai nuovi standard di vita, di relazioni allargate, di accesso al mondo del lavoro, per il benessere esistenziale. per gli approfondimenti culturali nonché condizione di cittadinanza nazionale e terrestre, di condivisione dell'identità civile del Paese; è condizione di adeguamento ai nuovi standard di vita, di relazioni allargate, di accesso al mondo del lavoro, per il benessere esistenziale. L'indebolimento delle frontiere tra istruzione e formazione professionale e tra le discipline, l'esigenza di adattabilità al mutare della domanda e di flessibilità al variare dei bisogni, la disponibilità di nuovi strumenti e modi di comunicazione del sapere inducono: un superamento della rigidità ministeriale, il graduale passaggio a modelli flessibili e aperti. un superamento della rigidità dei modelli, il loro graduale passaggio a modelli flessibili e aperti. un superamento della rigidità dei modelli, il loro graduale passaggio a modelli fissi. un superamento della vecchie metodologie, il loro graduale passaggio a modelli flessibili e aperti”. L'istruzione non avviene più solo nella scuola, ma anche in altri luoghi informali di apprendimento. La cosiddetta post-modernità causa spesso incapacità di filtrare, gerarchizzare le conoscenze. A questo si aggiunge che la fine dell'enciclopedismo induce la scuola a concentrarsi su conoscenze e problemi essenziali, basati sui nuclei fondanti delle discipline e generativi di competenze. Possiamo pertanto affermare che il focus dell'azione didattica si è spostato: . dall'insegnamento all'apprendimento; . dal programma ala direttiva; . dalle nozioni alle competenze. . dall'insegnamento all'apprendimento; . dal programma al curricolo; . dalle nozioni alle competenze. . dall'insegnamento alla formazione; . dal programma al curricolo; . dalle nozioni alle competenze. . dall'insegnamento all'apprendimento; . dal programma al curricolo; . dalle nozioni alle conoscenze. Nella scuola pur continuandosi a parlare di “buone pratiche” da introdurre e imitare, i luoghi nei quali lavorare con il supporto delle reti e utilizzando il computer come “compagno di banco” sono pensati e realizzati come “spazi separati” dalla “normale” attività didattica, separati da una linea di demarcazione molto netta rispetto agli ambienti nei quali si sviluppa quest'ultima, sia che si tratti di laboratori “ad hoc”, sia che si abbia a che fare con aule attrezzate. Ciò rende difficoltosa: l'effettiva costituzione di direttive ministeriali capaci di stimolare la partecipazione e il coinvolgimento dei destinatari dei processi formativi e che favoriscano la collaborazione reciproca e lo scambio interattivo tra di essi. l'effettiva costituzione di laboratori regionali basate sulle reti, capaci di stimolare la partecipazione e il coinvolgimento dei destinatari dei processi formativi e che favoriscano la collaborazione reciproca e lo scambio interattivo tra di essi. l'effettiva costituzione di nuovi programmi capaci di stimolare la partecipazione e il coinvolgimento dei destinatari dei processi formativi e che favoriscano la collaborazione reciproca e lo scambio interattivo tra di essi. l'effettiva costituzione di ambienti di apprendimento e di comunità di apprendimento basate sulle reti, capaci di stimolare la partecipazione e il coinvolgimento dei destinatari dei processi formativi e che favoriscano la collaborazione reciproca e lo scambio interattivo tra di essi. Un rinnovamento della scuola al passo con i tempi e all'altezza delle esigenze che si profilano in modo sempre più chiaro deve porsi, tra i suoi obiettivi prioritari e fondamentali, anche quello: della disponibilità di nuovi ambienti di apprendimento (learning environments). della disponibilità di nuovi programmi. della disponibilità di nuovi progetti. della disponibilità di nuovi edifici scolastici. Basare il curricolo sulle competenze significa: intendere l'apprendimento come un processo attivo di costruzione di conoscenze, abilità, atteggiamenti in un contesto di interazione dell'allievo con gli insegnanti, i compagni, i media didattici. intendere l'apprendimento come una relazione culturale in un contesto di interazione dell'allievo con gli insegnanti, i compagni, i media didattici. intendere l'apprendimento come un processo continuoin un contesto di interazione dell'allievo con gli insegnanti, i compagni, i media didattici. intendere l'apprendimento come un processo discontinuo di costruzione di conoscenze, abilità, atteggiamenti in un contesto di interazione dell'allievo con gli insegnanti, i compagni, i media didattici. L'azione dell'insegnante, nel processo di costruzione della conoscenza: ha la funzione di raccordo con gli apprendimenti precedenti, puntualizzazione dei significati delle nozioni, aiuto nell'organizzazione di un sapere più ampio e approfondito. ha la funzione di raccordo con le direttive ministeriali, puntualizzazione dei significati in relazione ai campi di esperienza, aiuto nell'organizzazione di un sapere più ampio e approfondito. ha la funzione di raccordo con gli apprendimenti precedenti, puntualizzazione dei significati in relazione ai campi di esperienza, aiuto nell'organizzazione familiare. ha la funzione di raccordo con gli apprendimenti precedenti, puntualizzazione dei significati in relazione ai campi di esperienza, aiuto nell'organizzazione di un sapere più ampio e approfondito. La rigidità temporale e spaziale che troppo spesso caratterizza ancor oggi l'organizzazione del sistema scolastico stride con l'esigenza di formare persone capaci di “abitare” in modo adeguato, e consapevole, la società della conoscenza e dell'incertezza. Per questo un rinnovamento della scuola al passo con i tempi e all'altezza delle esigenze che si profilano in modo sempre più chiaro deve porsi, tra i suoi obiettivi prioritari e fondamentali, anche quello: della formazione dei Dirigenti Scolastici d. della disponibilità di nuovi ambienti di apprendimento. della formazione dei docenti. di un nuovo sistema di reclutamento. Nella scuola, pur continuando a parlare di “buone pratiche” da introdurre e imitare, i luoghi nei quali lavorare con il supporto delle reti e utilizzando il computer come “compagno di banco” sono pensati e realizzati: come spazi di formazione. come spazi didattici. come spazi alternativi. come “spazi separati” dalla “normale” attività didattica. I Percorsi per competenze trasversali e orientamento consentiranno, a tutti gli studenti del secondo biennio e ultimo anno delle scuole secondarie di II grado, di affrontare dei percorsi esperienziali legati al mondo del lavoro e di orientamento accademico-universitario. Tali percorsi saranno attuati per una durata complessiva: a) non inferiore a 210 ore nel triennio terminale del percorso di studi degli istituti professionali; b) non inferiore a 150 ore nel secondo biennio e nell'ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici; c) non inferiore a 120 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei. a) non inferiore a 210 ore nel triennio terminale del percorso di studi degli istituti professionali; b) non inferiore a 200 ore nel secondo biennio e nell'ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici; c) non inferiore a 90 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei. a) non inferiore a 200 ore nel triennio terminale del percorso di studi degli istituti professionali; b) non inferiore a 180 ore nel secondo biennio e nell'ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici; c) non inferiore a 100 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei. a) non inferiore a 210 ore nel triennio terminale del percorso di studi degli istituti professionali; b) non inferiore a 150 ore nel secondo biennio e nell'ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici; c) non inferiore a 90 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei. Con la legge 30 dicembre 2018, n. 145, relativa al “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021” (Legge di Bilancio 2019) l’Alternanza Scuola-Lavoro cambia denominazione. Quale?. Piano per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento. Percorsi per le Competenze Teoriche e per l’Orientamento. Percorsi per le Competenze Tecniche e per l’Orientamento. Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento. 05. La finalità primaria dei PCTO è quello di accompagnare gli studenti nello sviluppo di competenze che: servono a studiare le discipline storiche per tutto l’arco della vita». servono ad «apprendere ad apprendere per il secondo biennio della Scuola secondaria di secondo grado. servono ad «apprendere ad apprendere per il primo biennio della Scuola secondaria di secondo grado. servono ad «apprendere ad apprendere per tutto l’arco della vita». Il D.L.vo n. 77 del 15 aprile 2005 riconferma che l'alternanza può essere svolta: sia nel sistema dei licei sia nel sistema dell'istruzione e della formazione professionale per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. solo nel sistema dei licei per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. sia nel sistema dei licei sia nel sistema dell'istruzione e della formazione professionale per assicurare ai giovani il lavoro. solo nel sistema dell'istruzione e della formazione professionale per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. La prima risposta normativa alle convergenti esigenze di una più efficace qualificazione proveniente dal mondo del lavoro e di rinnovamento formativo sollecitato dal mondo della scuola non è avvenuta con il predetto art. 4 della Legge n. 53 (la Riforma Moratti), ma è stata offerta: Dalla Riforma Gelmini. dall'art. 18 “Tirocini formativi e di orientamento” della legge 24 giugno 1997, n. 196, Norme in materia di promozione dell'occupazione. dal Regolamento sull'Autonomia. Dalla Legge 107 del 2015. La prima risposta normativa alle convergenti esigenze di una più efficace qualificazione proveniente dal mondo del lavoro e di rinnovamento formativo sollecitato dal mondo della scuola: E' contenuta nel Regolamento sull'Autonomia. E' avvenuta con l'art. 4 della Legge n. 53 (la Riforma Moratti). E' stata data dalle Legge 107/2015 la Buona Scuola. è stata offerta dell'art. 18"Tirocini formativi e di orientamento” della legge 24 giugno 1997, n. 196,. In Italia l'alternanza scuola lavoro è stata introdotta come modalità di realizzazione dei percorsi del secondo ciclo e non come sistema a sé stante (art. 4 legge delega n.53/03). Successivamente, con il Decreto Legislativo n. 77 del 15 aprile del 2005, l'alternanza viene disciplinata: quale metodologia didattica del Sistema dell'Istruzione per consentire agli studenti che hanno compiuto il sedicesimo anno di età di realizzare gli studi del secondo ciclo anche alternando periodi di studio e di lavoro. quale metodologia didattica del Sistema dell'Istruzione per consentire agli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età di realizzare gli studi del secondo ciclo anche alternando periodi di studio e di lavoro. quale metodologia didattica del Sistema dell'Istruzione per consentire agli studenti che hanno compiuto il diciassettesimo anno di età di realizzare gli studi del secondo ciclo anche alternando periodi di studio e di lavoro. quale metodologia didattica del Sistema dell'Istruzione per consentire agli studenti che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età di realizzare gli studi del secondo ciclo anche alternando periodi di studio e di lavoro. L'alternanza cessa di essere un fattore collaterale alla didattica ordinaria per diventare un elemento di stimolo all'innovazione: Con l'innalzamento dell'obbligo di istruzione. Con la Riforma Berlinguer. Con la legge 107 del 2015. Con il Regolamento sull'Autonomia. Il decreto legislativo 15 aprile 2005, n.77 definisce l'alternanza quale modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro: Sono i Comuni che possono presentare la richiesta di svolgere, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, il percorso formativo prescelto alternando periodi in aula e in contesti lavorativi, nel rispetto del medesimo profilo educativo del corso di studi ordinario. Sono gli studenti che possono presentare la richiesta di svolgere, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, il percorso formativo prescelto alternando periodi in aula e in contesti lavorativi, nel rispetto del medesimo profilo educativo del corso di studi ordinario. Sono le Regioni che possono presentare la richiesta di svolgere, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, il percorso formativo prescelto alternando periodi in aula e in contesti lavorativi, nel rispetto del medesimo profilo educativo del corso di studi ordinario. Sono i docenti che possono presentare la richiesta di svolgere, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, il percorso formativo prescelto alternando periodi in aula e in contesti lavorativi, nel rispetto del medesimo profilo educativo del corso di studi ordinario. Giuseppe Bertagna sottolinea che in Italia l'impianto educativo, formativo e ordinamentale: è ancora quello che risale alla Legge Coppino. è ancora quello che risale a Croce e Gentile. è ancora quello che risale al 1861. è ancora quello che risale all'impianto clericale. Il saggio «Democracy and Education» nota che educazione e vita sembrano condannate a escludersi a vicenda, in una società complessa in cui la scuola è diventata il regno dell'astrazione contrapposta alla concretezza della realtà. Chi è l'autore?. Howard Gardner. Edgar Morin. John Dewey. Zygmunt Bauman. Dewey propone una rivoluzionaria concezione dell'istruzione scolastica come educazione alla vita: laboratorio continuo di esperienza e scoperta. Pone le basi per il superamento della contrapposizione tra studi disinteressati e speculativi e formazione professionale. laboratorio continuo di studi sociali. Pone le basi per il superamento della contrapposizione tra studi disinteressati e speculativi e formazione professionale. laboratorio continuo di esperienza e scoperta. Pone le basi per la scuola del novecento. laboratorio continuo di esperienza e scoperta. Pone le basi per il superamento della contrapposizione tra i diversi ceti sociali. Finalmente anche in Italia, settant'anni dopo Dewey, si sostiene, con Bertagna, che al centro dell'alternanza c'è la vita, la realtà. Si potrebbe dire che l'alternanza è il metodo formativo nel quale ci si allena, intenzionalmente, a considerare le conoscenze (sapere) e le abilità (saper fare) come mezzi per impadronirsi di competenze nella risoluzione di problemi concreti (fine). Per questo non c'è prima la scuola e poi il lavoro. Ma è fondamentale: che il lavoro entri nel concreto svolgersi del processo formativo e che la scuola sia sempre meno distante dalla vita reale, affermandosi così una concezione in cui competenze e conoscenze siano antitetiche. che il lavoro non entri nel concreto svolgersi del processo formativo e che la scuola sia sempre meno distante dalla vita reale, affermandosi così una concezione in cui competenze e conoscenze non sono antitetiche, ma cooperano nel processo di insegnamento e apprendimento. che il lavoro entri nel concreto svolgersi del processo formativo e che la scuola sia sempre più distante dalla vita reale, affermandosi così una concezione in cui competenze e conoscenze non sono antitetiche, ma cooperano nel processo di insegnamento e apprendimento. che il lavoro entri nel concreto svolgersi del processo formativo e che la scuola sia sempre meno distante dalla vita reale, affermandosi così una concezione in cui competenze e conoscenze non sono antitetiche, ma cooperano nel processo di insegnamento e apprendimento. L'alternanza scuola – lavoro non è stata introdotta nel nostro sistema educativo con la legge 13 luglio 2015, n. 107, la Legge cosiddetta della «Buona Scuola». Il merito di questa Legge è stato sicuramente quello di richiamarla, estenderla e renderla obbligatoria, ma l'opportunità formativa dell'Alternanza viene da lontano. L'alternanza Scuola-Lavoro non è pertanto una scoperta di oggi ed è stata introdotta nel nostro Sistema Educativo: con la Riforma Moratti. Con la Legge Carrozza. Con la Riforma Berlinguer. Con la Riforma Gelmini. |