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Psic.economica,organizz.e leadership 3

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Título del Test:
Psic.economica,organizz.e leadership 3

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Aloisi 42-71

Fecha de Creación: 2025/11/20

Categoría: Otros

Número Preguntas: 96

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Per valutare la cultura organizzativa a diversi livelli Schein suggerisce di distinguere tra: Artefatti. Valori dichiarati. Assunti impliciti. Artefatti. Valori non dichiarati. Assunti impliciti. Artefatti. Valori non dichiarati. Assunti espliciti. Artefatti. Valori dichiarati. Assunti espliciti.

Secondo Schein la cultura è: lo schema di assunti fondamentali che un certo gruppo ha inventato, scoperto o sviluppato, mentre imparava ad affrontare i problemi legati al suo adattamento esterno o alla sua integrazione interna, e che hanno funzionato in modo tale da essere considerati validi e quindi degni di essere insegnati ai nuovi membri come modo corretto di percepire, pensare e sentire in relazione a tali problemi. un tutto integrato. un sistema di significati accettati pubblicamente e collettivamente, che operano per un certo gruppo in un certo momento. Questo sistema di termini, forme, categorie e immagini aiuta le persone a interpretare le situazioni in cui si trovano ad essere. un prodotto storico frutto della modalità di risposta agli agenti esterni che l’organizzazione ha incontrato nel tempo.

Pettigrew intende la cultura organizzativa come: qualcosa di dinamico, che può generare nuovi conflitti, bisogni e problemi. un tutto integrato. un sistema di significati accettati pubblicamente e collettivamente, che operano per un certo gruppo in un certo momento. Questo sistema di termini, forme, categorie e immagini aiuta le persone a interpretare le situazioni in cui si trovano ad essere. un prodotto storico frutto della modalità di risposta agli agenti esterni che l’organizzazione ha incontrato nel tempo.

01. Quali sono secondo Hofstede le cinque dimensioni per la misura della cultura organizzativa?. Indice di distanza dal potere, paternalismo contro maternalismo, Mascolinità contro femminilità. Indice di rifiuto dell’incertezza. Orientamento a lungo termine contro orientamento a breve termine. Indice di distanza dal potere, Individualismo contro collettivismo, Mascolinità contro femminilità. Indice di rifiuto dell’incertezza. Orientamento a medio termine. Indice di vicinanza al potere, Individualismo contro collettivismo, Mascolinità contro femminilità. Indice di rifiuto dell’incertezza. Orientamento a lungo termine contro orientamento a breve termine. Indice di distanza dal potere, Individualismo contro collettivismo, Mascolinità contro femminilità. Indice di rifiuto dell’incertezza. Orientamento a lungo termine contro orientamento a breve termine.

Secondo Enriquez la tipologia autoritaria di cultura organizzativa è caratterizzata da: dal mito della norma. dall’appartenenza a un gruppo o a un clan. presenza di un capo carismatico che costituisce il fulcro dell’organizzazione. Nessuno delle precedenti.

03. Secondo Quinn e Cameron le organizzazioni con cultura gerarchica: hanno un orientamento valoriale alla competizione. hanno focus esterno e un accento valoriale sulla flessibilità: spinta verso innovazione e cambiamento. hanno focus interno e pongono attenzione sul controllo. hanno focus interno e accento sulla flessibilità. Incoraggiano la partecipazione dei dipendenti.

04. Secondo la visione del cambiamento culturale comportamentale: si propone di modificare la cultura organizzativa attraverso l'inserimento di comportamenti standard. si propone di cambiare prima il comportamento, modificando il contesto. si propone di cambiare prima la persona per modificare la cultura organizzativa. si propone di modificare ogni singolo gruppo di lavoro per creare un cambiamento organizzativo.

Quale di questi non è un fattore di cambiamento organizzativo?. Realizzare il cambiamento organizzativo. Progressi tecnologici. Variazioni demografiche. Diversity management.

Quali sono i 3 stadi del modello procedurale di cambiamento organizzativo proposto da Kurt Lewin?. cambiamento, azione, retroazione. prima, seconda e terza fase. scongelamento, cambiamento, ricongelamento. congelamento, cambiamento, scongelamento.

Secondo Kurt Lewin lo stadio di scongelamento: è necessario per potere sostenere la nuova situazione nel corso del tempo. riguarda il passaggio dal vecchio al nuovo stato. finalizzato a motivare i dipendenti al cambiamento e far sì che ne riconoscano il bisogno, cambiando i loro abituali modi di pensare e comportarsi. modifica relazioni e attività esistenti, come la ristrutturazione dell’organizzazione.

Il laboratorio di azione è: un posto, distante dal luogo di lavoro, dove un gruppo di esperti e di decision makers sono isolati dalle operazioni quotidiane in modo da concentrarsi su uno specifico problema di impresa. un intervento di sviluppo organizzativo utile in circostanze in cui l’interazione tra i membri di un gruppo è fondamentale ai fini della prestazione efficace. un posto, all'interno dell'organizzazione in cui un gruppo di esperti e di decision makers si concentrano su uno specifico problema dell'impresa. lun intervento creato per aiutare le quadre a esaminare il modo in cui lavorano insieme, a identificare i propri punti di forza e debolezza.

Parlando di cambiamento e resistenza al cambiamento, cosa si intende per differenze individuali?. Le differenze individuali non esistono quando si parla di resistenza al cambiamento. La stessa situazione per alcuni è vissuta come una minaccia per altri come una opportunità di crescita. Tutti resistono al cambiamento, indipendentemente dalla cultura, dal genere ecc.. E’ verosimile che le persone oppongano resistenza al cambiamento quando il risultato proposto è per loro foriero di conseguenze negative dal punto di vista personale.

Qual è la caratteristica più importante di un processo di cambiamento?. La comunicazione. L'orientamento all'obiettivo. La relazione. Il problem solving.

Parlando di cambiamento e resistenza al cambiamento, cosa si intende per risultato di cambiamento?. La stessa situazione per alcuni è vissuta come una minaccia per altri come una opportunità di crescita. Tutti resistono al cambiamento, indipendentemente dalla cultura, dal genere ecc.. Le differenze individuali non esistono quando si parla di resistenza al cambiamento. E’ verosimile che le persone oppongano resistenza al cambiamento quando il risultato proposto è per loro foriero di conseguenze negative dal punto di vista personale.

Quali di queste non è una delle fasi dell'analisi di clima?. Osservatorio flessibile. Raccolta estensiva dei dati. Incontro coi responsabili/committenti. Elaborazioni statistiche.

In relazione agli studi di clima organizzativo nell’ultimo decennio: si rafforza l’idea di potere individuare un clima unico e omogeneo in una realtà organizzativa. rafforza l’idea di potere individuare un clima omogeneo a livello organizzativo: il clima unico. si abbandona l’idea di potere individuare un clima unico e omogeneo in una realtà organizzativa, e si rafforza l’idea di clima collettivo. si abbandona l’idea di potere individuare un clima unico e omogeneo in una realtà organizzativa, e si rafforza l’idea di clima organizzativo unico.

Secondo l'approccio strutturale di Moran e Volkwein: clima non è una caratteristica dell'organizzazione. clima deve essere sempre positivo all'interno dell'organizzazione. clima è una caratteristica dell’organizzazione, un suo attributo, che esiste indipendentemente dai membri e dalle loro percezioni. Il clima è sempre connesso alle relazioni tra dipendenti.

Cosa intende Kurt Lewin per “atmosfera sociale”?. qualcosa di intangibile, una proprietà della situazione sociale complessiva. L’atmosfera psicologica è quindi quel sistema di percezioni e di attribuzioni di significato che i protagonisti di un campo psicologico giudicano pertinente in uno spazio e in un campo dato. l'atmosfera presente all'interno delle organizzazioni". qualcosa di tangibile, una proprietà della situazione sociale complessiva. L’atmosfera psicologica è quindi quel sistema di convinzioni dell'individuo. qualcosa di tangibile, una proprietà della situazione relazionale. ”.

Quale tra questi non è un approccio di ricerca-azione?. le diverse pratiche di ricerca azione inclusiva. Le diverse pratiche di ricerca azione partecipativa. L’action science di Argyris e Schon. La ricerca azione classica sperimentale di kurt lewin.

Qual è l'assunto del modello sistemico?. Il sistema è cambiamento. Nessun cambiamento ha impatto sul sistema. L'organizzazione è sistemica. ogni tipo di cambiamento può avere un impatto a cascata nel sistema.

Quale tra queste non è una fase del modello di Lussier?. Promuovere (attivare) il cambiamento, divulgandone la necessità. Vendere il cambiamento all'interno dell'organizzazione. Identificare le resistenze al cambiamento (fonte e intensita. Definire il cambiamento (strutturale, tecnologico, sociale?).

cosa si intende per apprendimento operante nel workaholism?. Le persone producono adrenalina al raggiungimento dell’oggetto della dipendenza. Il workaholic adotta questo comportamento perché percepisce i benefici che attivano la continua ripetizione di esso. Work addiction come esito comportamentale di disposizioni individuali, come tendenza sostenuta da tratti ossessivi, perfezionismo, controllo, negazione di problemi, scarsa capacità di delega. Riconoscimenti elargiti in risposta al comportamento eccessivo al lavoro fungono da rinforzi positivi che renderebbero stabile o progressivo tale tipo di investimento. Dipendenza come conseguenza di credenze e pensieri interiorizzati, trasformati in schemi automatici che fungono da guida alla interpretazione della realtà, come forme di pensiero rigido o il bisogno di mettersi alla prova.

cosa si intende per tratti di personalità nel workaholism?. Riconoscimenti elargiti in risposta al comportamento eccessivo al lavoro fungono da rinforzi positivi che renderebbero stabile o progressivo tale tipo di investimento. Dipendenza come conseguenza di credenze e pensieri interiorizzati, trasformati in schemi automatici che fungono da guida alla interpretazione della realtà, come forme di pensiero rigido o il bisogno di mettersi alla prova. Work addiction come esito comportamentale di disposizioni individuali, come tendenza sostenuta da tratti ossessivi, perfezionismo, controllo, negazione di problemi, scarsa capacità di delega. Le persone producono adrenalina al raggiungimento dell’oggetto della dipendenza. Il workaholic adotta questo comportamento perché percepisce i benefici che attivano la continua ripetizione di esso.

cosa si intende per dipendenza nel workaholism?. Dipendenza come conseguenza di credenze e pensieri interiorizzati, trasformati in schemi automatici che fungono da guida alla interpretazione della realtà, come forme di pensiero rigido o il bisogno di mettersi alla prova. Work addiction come esito comportamentale di disposizioni individuali, come tendenza sostenuta da tratti ossessivi, perfezionismo, controllo, negazione di problemi, scarsa capacità di delega. Riconoscimenti elargiti in risposta al comportamento eccessivo al lavoro fungono da rinforzi positivi che renderebbero stabile o progressivo tale tipo di investimento. Le persone producono adrenalina al raggiungimento dell’oggetto della dipendenza. Il workaholic adotta questo comportamento perché percepisce i benefici che attivano la continua ripetizione di esso.

Il workaholism rientra: nella categoria delle cosiddette “nuove dipendenze” o dipendenze senza sostanza. nelle caratteristiche del manager di successo. nelle caratteristiche dell'imprenditore di successo. nella categoria delle performance che portano uno sviluppo manageriale.

01. l work engagement: definisce uno stato mentale positivo concernente il lavoro e risultante dall’unione di tre caratteristiche chiave: il vigore, la dedizione e l’assorbimento. definisce uno stato di dipendenza dal lavoro. definisce uno stato mentale positivo concernente il lavoro e risultante dall’unione di tre caratteristiche chiave: passione, sorriso e estroversione. definisce uno stato mentale negativo concernente il lavoro.

Il vigore è: la dimensione che concerne pensieri e sentimenti di orgogli, devozione e ispirazione verso la propria attività lavorativa. l’energia investita, che permette agli individui “engaged” di sostenere grandi sforzi nel proprio lavoro. un focus̀ profondo nel lavoro. una concentrazione così profonda nel lavoro da rendere difficile staccarsi da quello che gli individui stanno facendo.

La dedizione è: l’energia investita, che permette agli individui “engaged” di sostenere grandi sforzi nel proprio lavoro. una concentrazione così profonda nel lavoro da rendere difficile staccarsi da quello che gli individui stanno facendo. la dimensione che concerne pensieri e sentimenti di orgogli, devozione e ispirazione verso la propria attività lavorativa. focus̀ profondo nel lavoro.

Una delle principali caratteristiche dei lavoratori engaged è: l'eccessiva dedizione al lavoro. l'attaccamento al lavoro. divertimento che percepiscono nello svolgere la loro attività lavorativa, il loro entusiasmo e senso di realizzazione nel proprio lavoro. l'esaurimento relativo all'eccessivo lavoro svolto.

Quale di questa non è ritenuta una somiglianza tra workaholism e work engagement?. Superamento delle richieste lavorative formali. Motivazione al lavoro diversa da quella economica. Numero elevato di ore di lavoro. Facilità a staccarsi fisicamente e mentalmente dal contesto lavorativo.

Quale tra queste non è una fase identificata per ottenere il work engagement. Sviluppare una fase di indagine, volta a individuare il tipo di domande e di risorse lavorative che caratterizzano un certo ambiente di lavoro e che possono costituire dei punti focali di attenzione rispetto al contesto dell’impegno lavorativo degli individui. I risultati costituiscono un punto di inizio per nuovi interventi a livello individuale, di team o organizzativo, come ad esempio percorsi di coaching o ridefinizione delle mansioni. Creare momenti ludici all'interno della giornata lavorativa. Monitoraggio svolto dai lavoratori in relazione a domande e risposte emerse come critiche.

Con l’espressione “attaccamento lavorativo” si intende: la difficoltà sperimentata nel cambiare il proprio lavoro. la difficoltà riscontrata dai manager nel processo di delega. fare riferimento a un insieme di legami di varia natura, affettivi e non, che condividono la comune caratteristica di manifestarsi nell’ambito dell’occupazione professionale. Tra le dimensioni dell'impegno organizzativo ritroviamo:.

Tra le dimensioni dell'impegno organizzativo ritroviamo: impegno verso l'innovazione. impegno relazionale. impegno affettivo. impegno formativo.

Cosa si intende per impegno affettivo?. attaccamento legato al proprio manager diretto. attaccamento legato alla consapevolezza dei costi associati al lasciare una organizzazione. l’attaccamento emotivo di una persona alla propria organizzazione, c’è una motivazione intrinseca a rimanere nella propria organizzazione;. l’attaccamento determinato dal sentimento di avere l’obbligo normativo o morale di restare con una organizzazione, incarnato da espressioni quali “io devo restare”, etc.

04. I comportamenti di di cittadinanza organizzativa sono: comportamenti individuali, discrezionali, non direttamente o esplicitamente riconosciuti dal sistema di ricompensa formale, che promuovono il funzionamento dell’organizzazione. comportamenti che ostacolano il buon funzionamento dell'organizzazione. comportamenti agiti all'interno di un'organizzazione. comportamenti individuali agiti all'interno del proprio gruppo di lavoro.

Cosa si intende per attaccamento nel luogo di lavoro di tipo verticale?. riguarda le relazioni tra colleghi di pari posizione gerarchica. situazioni in cui il legame affettivo si struttura tra dirigenti. situazioni in cui il legame affettivo si struttura tra persone a differenti livelli gerarchici (es. manager e lavoratore. situazioni in cui il legame affettivo si struttura tra persone di livelli gerarchici alti.

Lo stile di attaccamento preoccupato è caratterizzato da: una positiva immagine di sé e dei propri colleghi. una immagine negativa di sé, ma positiva degli altri, e ciò causerebbe un senso prevalente di mancanza di speranza e l’aspettativa che gli altri siano rifiutanti. una positiva immagine di sé e degli altri, rispecchia un positivo senso di fiducia e l’aspettativa che gli altri siano di supporto, accoglienti e disponibili. una immagine negativa degli altri o dalla immagine positiva di sé, che indica un senso di amore per sé stessi e di attesa che gli altri siano disposti negativamente.

Lo stile di attaccamento sicuro è caratterizzato da: una immagine negativa degli altri o dalla immagine positiva di sé, che indica un senso di amore per sé stessi e di attesa che gli altri siano disposti negativamente. una positiva immagine di sé e dei propri colleghi. una immagine negativa di sé, ma positiva degli altri, e ciò causerebbe un senso prevalente di mancanza di speranza e l’aspettativa che gli altri siano rifiutanti. una positiva immagine di sé e degli altri, rispecchia un positivo senso di fiducia e l’aspettativa che gli altri siano di supporto, accoglienti e disponibili.

L’attaccamento al luogo di lavoro – attachment to the workplace – si definisce come: il legame affettivo diretto verso lo spazio emotivo ed è risultante dall’interazione tra la persona e i suoi responsabili. il legame affettivo diretto verso lo spazio emotivo entro cui l’occupazione professionale di un soggetto si svolge. legame affettivo diretto verso lo spazio fisico entro cui l’occupazione professionale di un soggetto si svolge, ed è risultante dall’interazione tra la persona e i suoi colleghi. legame affettivo diretto verso lo spazio fisico entro cui l’occupazione professionale di un soggetto si svolge, ed è risultante dall’interazione tra la persona e il suo ambiente organizzativo e di lavoro.

Lo stile di attaccamento al luogo di lavoro di tipo evitante: caratterizza i dipendenti che preferiscono evitare certi luoghi della loro organizzazione anche se questo interferisce con il loro lavoro, non si trattengono sul luogo di lavoro più del necessario, temono di rientrare nel proprio luogo di lavoro dopo le vacanze e tendono a indugiare nel recarsi verso il proprio luogo di lavoro. riguarda prevalentemente un sentimento di ansia, disagio e oppressione associato al proprio luogo di lavoro, nonché a ricordi negativi ad esso inerenti. caratterizza i dipendenti che non evitano alcun luogo della loro organizzazione. appartiene a quei dipendenti che si dichiarano affezionati al proprio luogo di lavoro, troverebbero difficile abbandonarlo, sentono una corrispondenza tra quest’ultimo e sé stessi, si godono il tempo che vi trascorrono e non apprezzerebbero lavorare altrove.

Lo stile di attaccamento al luogo di lavoro di tipo sicuro: appartiene a quei dipendenti che si dichiarano affezionati al proprio luogo di lavoro, troverebbero difficile abbandonarlo, sentono una corrispondenza tra quest’ultimo e sé stessi, si godono il tempo che vi trascorrono e non apprezzerebbero lavorare altrove. caratterizza i dipendenti che preferiscono evitare certi luoghi della loro organizzazione anche se questo interferisce con il loro lavoro, non si trattengono sul luogo di lavoro più del necessario, temono di rientrare nel proprio luogo di lavoro dopo le vacanze e tendono a indugiare nel recarsi verso il proprio luogo di lavoro. appartiene a quei dipendenti che si dichiarano affezionati al proprio luogo di lavoro, troverebbero difficile abbandonarlo, sentono una corrispondenza tra quest’ultimo e sé stessi, si godono il tempo che vi trascorrono ma sono alla continua ricerca di altre aziende in cui lavorare. riguarda prevalentemente un sentimento di ansia, disagio e oppressione associato al proprio luogo di lavoro, nonché a ricordi negativi ad esso inerenti.

Lo stile di attaccamento al luogo di lavoro di tipo preoccupato: riguarda prevalentemente un sentimento di euforia associato al proprio luogo di lavoro. appartiene a quei dipendenti che si dichiarano affezionati al proprio luogo di lavoro, troverebbero difficile abbandonarlo, sentono una corrispondenza tra quest’ultimo e sé stessi, si godono il tempo che vi trascorrono e non apprezzerebbero lavorare altrove. riguarda prevalentemente un sentimento di ansia, disagio e oppressione associato al proprio luogo di lavoro, nonché a ricordi negativi ad esso inerenti. caratterizza i dipendenti che preferiscono evitare certi luoghi della loro organizzazione anche se questo interferisce con il loro lavoro, non si trattengono sul luogo di lavoro più del necessario, temono di rientrare nel proprio luogo di lavoro dopo le vacanze e tendono a indugiare nel recarsi verso il proprio luogo di lavoro.

conflitto nelle organizzazioni può presentarsi a diversi livelli, seleziona l'opzione scorretta. intragruppo. interpersonale. intergruppi. gruppale.

Un conflitto che si manifesta a livello intrapsichico: strettamente connesso al concetto di sé. è un conflitto strutturale e permanente tra esigenze dei membri e del gruppo. coinvolge due o più persone. si manifesta tra gruppi appartenenti alla stessa organizzazione.

Un conflitto che si manifesta a livello intergruppi. è strettamente connesso al concetto di sé. coinvolge due o più persone. un conflitto strutturale e permanente tra esigenze dei membri e del gruppo. si manifesta tra gruppi appartenenti alla stessa organizzazione.

I conflitti connessi al compito (task conflict): (seleziona la risposta corretta). riguardano dispute circa la distribuzione delle risorse, punti di vista opposti circa le procedure e le politiche che devono essere usate. sono sempre relativi ad un solo ed unico compito. sono relative al solo compito della delega all'interno dell'organizzazione. riguardano discordanze connesse a gusti e stili personali, preferenze politiche, valori di riferimento.

Le decisioni basate sui modelli di calcolo. garantisce la presa decisionale corretta. spesso sono fallimentari. garantisce assenza di errori. garantisce la correttezza delle procedure.

La logica economica ha sempre trovato supporto metodologico: nelle discipline economiche. nell'algebra. nelle discipline basate sul calcolo. nelle discipline letterarie.

Il problem solving strategico si focalizza. sulla ricerca di una soluzione definitiva. sui tentativi fallimentari di risoluzione di un problema. su una teoria forte. sull'analisi delle cause.

Nell'approccio strategico la verità coincide con: la soluzione. la teoria. l'efficacia. l'efficienza.

Quali sono gli step del problem solving strategico?. Definire soluzioni alternative Aggiustare il tiro progressivamente Soluzione. Definire il problema Accordare l’obiettivo Analisi e valutazioni delle tentate soluzioni Soluzioni alternative Aggiustare il tiro progressivamente Soluzione. Definire il problema Ideazione soluzioni alternative Aggiustare il tiro progressivamente Soluzione. Definire il problema Accordare l’obiettivo Analisi e valutazioni delle tentate soluzioni Soluzioni alternative Arrivare alla soluzione definitiva immodificabile.

La tecnica dello scalatore: si utilizza per definire le tentate soluzioni. si utilizza per frazionare l'obiettivo in micro-obiettivi. è una tecnica ideata dalle guide alpine. si usa in montagna.

le decisioni economiche vengono prese: su base razionale più che su base emotiva. su base emotiva più che su base razionale. né su base razionale, né su base emotiva. solo su base razionale.

Cos'è l'effetto boomerang. la palla di neve che rotolando lungo un pendio nevoso si ingrandisce e aumenta la sua velocità fino a diventare una gigantesca valanga. la reazione a catena che si ritorce sulla causa iniziale distruggendola. la reazione a catena che porta alla soluzione del problema. il battito d’ali di una farfalla che innesca una reazione a catena capace alla fine di produrre un uragano.

La tecnica del “come peggiorare”. si esprime nel formulare una domanda da porsi prima di assumere le decisioni: come posso riuscire nel raggiungimento del mio obiettivo. consiste nel visualizzare lo scenario oltre il problema. consiste nel visualizzare a ritroso i passi per raggiungere l'obiettivo. si esprime nel formulare la domanda strategica da porsi prima di assumere le decisioni che appaiono di primo acchito risolutive: come posso peggiorare volontariamente la situazione invece che migliorarla?.

Cosa si intende per causalità circolare?. linearità degli eventi, logica causa effetto. una causa ha sempre un effetto e la relazione tra causa ed effetto è immutabile. circolarità o ricorsività degli eventi per cui la causa può divenire effetto di ciò che prima ha prodotto. circolarità del processo di soluzione.

Quale tra queste tecniche non viene utilizzata nel problem solving strategico?. La tecnica del pragmatismo. La tecnica dello scenario oltre il problema. La tecnica del come peggiorare. La tecnica dello scalatore.

La tecnica del “come peggiorare”. viene utilizzata per definire l'obiettivo. viene utilizzata solo quando abbiamo obiettivi frazionabili. viene utilizzata per identificare le tentate soluzioni disfunzionali. non viene utilizzata nel processo di problem solving strategico.

Il modello di problem solving strategico. non è sufficiente per affrontare al meglio un processo decisionale, va considerato anche l'aspetto emotivo. non è utilizzato nel campo della presa decisionale. è sufficiente per affrontare al meglio un processo decisionale. è l'unico che ci permette di affrontare un processo decisionale.

Cosa si intende per "timore educato"?. sopravvalutare le proprie capacità. Evitare di sottovalutare gli effetti del proprio agire analizzandone concretamente le conseguenze durante l’applicazione. Lasciare spazio all’entusiasmo. Tenere a bada l’entusiasmo e la sopravvalutazione delle proprie capacità così come evitare di sottovalutare gli effetti del proprio agire analizzandone concretamente le conseguenze durante l’applicazione.

Cosa è utile fare quando la persona prova rabbia?. Alla rabbia va dato uno spazio di esplosione. Alla rabbia va concesso lo spazio affinchè defluisca senza esplodere. La rabbia non è sana, non va assolutamente sentita e sperimentata. Alla rabbia non va lasciato spazio.

Quale tra queste paure non incontriamo nel contesto di decision making. paura di non essere all'altezza. paura di sbagliare. paura dei piccioni. paura di non reggere la fatica.

Quali sono le 4 emozioni da tenere in considerazione secondo il modello strategico?. paura, dolore, rabbia, gioia. vergogna, piacere, rabbia, paura. disgusto, paura, dolore, rabbia. paura, dolore, rabbia, piacere.

Qual è il suggerimento dato di fronte alle profezie negative che si auto avverano?. esasperare l’immaginazione dei peggiori esiti per condurre la mente a “storcere di più per raddrizzare. esasperare l’immaginazione dei peggiori esiti per condurre la mente a “solcare il mare all'insaputa del cielo". esasperare l’immaginazione dei peggiori esiti per condurre la mente a “spegnere il fuoco aggiungendo legna”. esasperare l’immaginazione dei peggiori esiti per condurre la mente a “creare dal nulla".

Cosa dimostrò Il famoso esperimento risalente al 1927 dello psicologo Elton Mayo?. L'"effetto Boomerang". L'"effetto Valanga". L'“effetto Hawthorne”. L'"effetto Butterfly".

Cos'è la "profezia che si autorealizza"?. materializzarsi quasi magico di una realtà evocata. la profezia data da una maga. una profezia negativa. la capacità di alcune persone di realizzare nella vita altrui profezie negative.

Per indirizzare verso comportamenti virtuosi tanto i singoli quanto le masse è necessario: fare leva sulle emozioni più ataviche rispetto alle cognizioni più evolute, focalizzando la profezia autoavverante dapprima sui rischi e pericoli per poi, dopo avere evocato risposte avversive, preparare la via d’uscita salvifica sotto forma di ingiunzione di specifiche azioni da perseguire. fare leva sulle cognizioni più evolute, focalizzando la profezia autoavverante sotto forma di ingiunzione di specifiche azioni da perseguire. fare leva sulle emozioni più ataviche rispetto alle cognizioni più evolute, focalizzando la profezia autoavverante sotto forma di ingiunzione di specifiche azioni da perseguire. fare leva sulle cognizioni più evolute.

01. Il linguaggio: uno strumento di problem solving. è solo tecnica. non è uno strumento di persuasione. è un potente strumento di persuasione.

Cosa si intende per digitalizzazione del linguaggio?. Il focus sul terzo assioma della comunicazione. l'eliminazione della comunicazione digitale. L'utilizzo di soli gesti per comunicare con efficacia. l’eliminazione di tutto ciò che si esprime in modo analogico e per immagini invece che per codici che ricalcano il formalismo della logica e della matematica.

Sguardo e gazing, cosa sono?. la prosodia, il timbro e la modulazione della voce. come guardiamo e quanto manteniamo il contatto oculare. il modo in cui ci muoviamo nello spazio. mimica facciale ed il sorriso.

Quali tra questi è stato nella storia un leader che ha utilizzato la comunicazione come strumento di persuasione?. Protagora. Giulio Cesare. Alessandro Magno. Galileo Galilei.

La seconda fase del problem solving strategico: serve per indagare su eventuali eccezioni positive replicabili nel presente. consiste nell'analisi delle tentate soluzioni messe in atto fino a quel momento per risolvere il problema. riguarda la condivisione dell’obiettivo. è costituita dal chi, cosa, come, dove, quando: rilevare in cosa consiste il problema da risolvere o l’obiettivo da raggiungere; chi ne è coinvolto, dove si esprime, quando appare, come funziona.

Quale di queste tecniche di riduzione della complessità non facilita la gestione del colloquio strategico?: il come migliorare. lo scalatore. lo scenario oltre il problema. il come peggiorare.

Una tentata soluzione: se funziona deve essere modificata. è un tentativo di definizione dell'obiettivo. se non funziona e viene reiterata nel tempo, tende a mantenere il problema e a complicarne il funzionamento. se funziona e viene reiterata nel tempo, tende a mantenere il problema e a complicarne il funzionamento.

La prima fase del problem solving strategico: è costituita dal chi, cosa, come, dove, quando: rilevare in cosa consiste il problema da risolvere o l’obiettivo da raggiungere; chi ne è coinvolto, dove si esprime, quando appare, come funziona. serve per indagare su eventuali eccezioni positive replicabili nel presente. consiste nell'analisi delle tentate soluzioni messe in atto fino a quel momento per risolvere il problema. riguarda la condivisione dell’obiettivo.

Nell’approccio strategico. non è necessario conoscere come funzionano le cose. è necessario conoscere le verità profonde e il perché delle cose, per farle funzionare meglio. non è necessario conoscere le verità profonde e il perché delle cose, ma solo come funzionano e come come farle funzionare meglio. necessario conoscere solo il perché delle cose.

Secondo il quarto assioma: non si può non parlare. tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sulla uguaglianza o sulla differenza. non si può non comunicare. gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico.

Secondo il terzo assioma: tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sulla uguaglianza o sulla differenza. non si può non parlare. non si può non comunicare. la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti.

Quale di questi non è un assioma della pragmatica della comunicazione. non si può non parlare. la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione, in modo che il secondo classifica il primo ed è quindi meta-comunicazione. non si può non comunicare.

Secondo il quinto assioma: tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sulla uguaglianza o sulla differenza. Nessuno delle precedenti. non si può non parlare. non si può non comunicare.

Cosa si intende per "effetto prima impressione"?. Accennare a un sorriso. guardare l’altro per una frazione di tempo. Tutti formuliamo i nostri giudizi impliciti sull’interlocutore nei primi 30 secondi di interazione o al massimo nel primo minuto. Tutti formuliamo i nostri giudizi espliciti sull’interlocutore nei primi 30 secondi di interazione o al massimo nel primo minuto.

Per creare un effetto prima impressione efficace è importante: è importante guardare l’altro per una frazione di tempo. essere sempre seduti. ridere. stare in piedi.

Quale tra questi non è un modo in cui la comunicazione non verbale si combina con quella verbale?. Ripetizione, i gesti sono una trasposizione muscolare delle parole dette. Contraddizione, il corpo nega, invalida il messaggio verbale. Accentuazione, l’azione rimarca, sottolinea determinati contenuti del discorso. Regolazione della postura.

Quale tra questi non è un presupposto dell'ascolto attivo?. Verbalizzare l’intenzione di voler ascoltare e capire utilizzando le domande. La volontà di giudicare prima di capire. La volontà di capire prima di giudicare. Essere consapevoli di ciò che si comunica anche a livello non verbale.

Quale tra queste non è una "regola della comunicazione persuasoria"?. se vuoi persuadere qualcuno, fallo attraverso le sue stesse argomentazioni. tecnica della calibrazione. evitare formule linguistiche negative. tecnica dell’anticipazione.

Cosa significa ristrutturare?. evidenziare ciò che è cambiato. ricodificare le immagini e le percezioni della realtà della persona senza modificare il significato, ma la struttura delle cose. ricodificare le immagini e le percezioni della realtà della persona modificandoil significato delle cose. calibrare in modo differente.

Perché nella comunicazione persuasoria viene utilizzata la tecnica dell'anticipazione?. quando è necessario dire alla persona qualcosa di provocatorio, che toccherà le sue corde emotive o gli risulterà difficile da accettare. quando è necessario condividere con la persona l'obiettivo. perché evoca sensazioni. per evidenziare ciò che è cambiato.

Perché nella comunicazione persuasoria si utilizza il linguaggio analogico?. perché il cliente non deve comprendere quello che diciamo. per evidenziare ciò che è cambiato. perché descrive la situazione. perché evoca sensazioni.

Quale tra questi non è un modo per "far fallire" un colloquio di selezione. Fare domande. Proporre all’altro le proprie opinioni e sensazioni senza dargli la possibilità di esprimersi. Biasimare. Fare la predica.

Il dialogo strategico è: una tecnica sviluppata da Giorgio Nardone che utilizza in maniera mirata e rigorosa le regole della comunicazione persuasoria per indurre la persona a cambiare le proprie disposizioni nei confronti della realtà. una tecnica sviluppata da Milton Erickson che utilizza in maniera mirata e rigorosa le regole della comunicazione persuasoria per indurre la persona a cambiare le proprie disposizioni nei confronti della realtà. una tecnica di convincimento. una tecnica di dialogo che utilizza diverse strategie manipolatorie.

Quale tra queste non è una manovra del dialogo strategico?. evocare sensazioni. fare domande strategiche. usare parafrasi ristrutturanti. descrivere la situazione.

Quali sono le 4 resistenze al cambiamento?. il collaborativo, colui che vorrebbe ma non può, l'antagonista, colui che non può né collaborare né opporsi. il proattivo, colui che vorrebbe ma non può, l'oppositivo, colui che non può né collaborare né opporsi. il collaborativo, colui che vorrebbe ma non può, l'oppositivo, colui che non può né collaborare né opporsi. il proattivo, colui che vorrebbe ma non può, l'antagonista, colui che non può né collaborare né opporsi.

Il collaborativo: ha un'ideologia talmente forte che lo rende collaborativo. vorrebbe collaborare ma non ha le risorse emotive per farlo. non vuole collaborare, si oppone. vuole e può collaborare, ma non dispone dei mezzi per raggiungere l’obiettivo. Costui possiede tutte le risorse emotive e razionali per riuscire nel suo intento.

L'oppositivo: vorrebbe collaborare ma non ha le risorse emotive per farlo. cerca di squalificare chi conduce il colloquio e non osserva deliberatamente le sue indicazioni. vuole e può collaborare, ma non dispone dei mezzi per raggiungere l’obiettivo. Costui possiede tutte le risorse emotive e razionali per riuscire nel suo intento. ha un'ideologia talmente forte che lo rende collaborativo.

01. La tecnica "assecondare la menzogna per farla collassare" consiste nel: mettere la persona a proprio agio, assecondandola nelle sue argomentazioni, per farla rilassare e inciampare sulla propria sicurezza. parafrasare le risposte del candidato come se il selezionatore non avesse compreso fino in fondo, ricorrendo, anche più volte, alla domanda: “mi scusi, non ho capito bene, me lo rispiega?”. La persona sarà così portata ad aggiungere maggiori dettagli finendo per rivelare il tentativo ingannevole. fingere un malore per far sì che il mentitore si sveli. ripetere tutte le domande più volte.

La tecnica del "saggio che si finge stolto": consiste nel mettere la persona a proprio agio, assecondandola nelle sue argomentazioni, per farla rilassare e inciampare sulla propria sicurezza. consiste nel ripetere tutte le domande più volte. consiste nel parafrasare le risposte del candidato come se il selezionatore non avesse compreso fino in fondo, ricorrendo, anche più volte, alla domanda: “mi scusi, non ho capito bene, me lo rispiega?”. La persona sarà così portata ad aggiungere maggiori dettagli finendo per rivelare il tentativo ingannevole. consiste nel travestirsi da saggio.

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