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Psico clinica parziale 1

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Título del Test:
Psico clinica parziale 1

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Psico clinica parziale 1

Fecha de Creación: 2022/10/30

Categoría: Otros

Número Preguntas: 30

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La professione di Psicologo in Italia: Ha l'obiettivo di favorire il cambiamento, potenziare le risorse e accompagnare gli individui, le coppie, le famiglie, le organizzazioni in particolari momenti critici o di difficoltà. Per essere esercitata, non necessita di iscrizione all'Albo - Sez. A. Si occupa solo di psicopatologia. Non comprende attività di sperimentazione, ricerca, didattica.

Il Dottore in Scienze e Tecniche psicologiche: Non si occupa di tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità. Coordina il lavoro degli Psicologi. Applica protocolli per l'orientamento professionale, per l'analisi dei bisogni formativi, per la selezione e valorizzazione delle risorse umane. È uno Psicologo con laurea specialistica in Psicologia (5 anni).

Lo Psicologo Clinico: Si occupa di diagnosi delle caratteristiche di personalità e assessment delle caratteristiche personali, delle risorse psicosociali, dei bisogni e delle aspettative nelle diverse fasi d'età. Non può esercitare attività di libero professionista. Non può effettuare interventi di psicoterapia, di riabilitazione comportamentale, di rieducazione funzionale e integrazione sociale. Non necessita del diploma di una scuola di specializzazione dedicata allo sviluppo di competenze in psicologia clinica.

La psicologia clinica: Si occupa solo di sofferenza psicologica. È una disciplina applicata perché si occupa di ricerca sulle persone. Il suo ambito applicativo comprende ogni tipo di sofferenza e/o disadattamento e i mezzi sono esclusivamente psichici. Include solo la dimensione soggettiva del problema.

Il disturbo mentale: Include tutti i tipi di malessere. Non è sempre caratterizzato da disabilità. È sempre caratterizzato dalla sofferenza e dal malessere. È una reazione culturalmente attesa nei confronti di un evento.

Quale, tra le seguenti affermazioni relative al disturbo mentale, non è corretta: È una reazione culturalmente attesa nei confronti di un evento. Non è primariamente il risultato di devianza sociale o conflitto con la società. Causa stress e disabilità. Non è sempre caratterizzato da sofferenza e da malessere.

La psicologia clinica: È assimilabile e riconducibile alla psicopatologia. Si contraddistingue per le teorie, i metodi, gli strumenti di intervento finalizzati alle attività di prevenzione, valutazione, abilitazione-riabilitazione e sostegno psicologico. Non si occupa di prevenzione (primaria e secondaria) del disagio personale. Non si avvale del contributo conoscitivo di discipline non psicologiche, come l'epidemiologia, la fisiologia, la ricerca valutativa, la sociologia sanitaria.

A partire dagli anni Settanta, nell'ambito della psicologia clinica: Ci si interessa prima di valutazione di abilità intellettive, poi di personalità e di problemi affettivi ed emotivi. Si sviluppano provvedimenti legislativi che consentono il riconoscimento del ruolo dello psicologo clinico. Vi è un declino di interesse per l'attività psicoterapeutica ed uno sviluppo di tecniche di assessment. Ci si occupa di testologia.

Dal secondo conflitto mondiale fino agli anni Sessanta: Si sviluppano provvedimenti legislativi che consentono il riconoscimento del ruolo dello psicologo clinico. Gli psicologi non si occupano di psicologia applicata. Gli psicologi non si interessano di attività di assessment. Vi è un riconoscimento dello psicologo clinico.

La psicologia clinica da fine Ottocento agli anni Quaranta: Si interessa prima di valutazione di abilità intellettive, poi di personalità e di problemi affettivi ed emotivi. Riceve immediatamente spazio in qualità di disciplina autonoma. Non comprende la testologia. Non prevede la concezione organicistica.

Il DSM-5: Rispetto alle precedenti edizioni del Manuale, diminuisce il numero di patologie. Si basa su un preciso approccio teorico. Prevede che il ricorso formale al sistema multi-assiale non sia più necessario. Rispetto alle precedenti edizioni del Manuale, include meno riferimenti ai dati oggettivi o strumentali su cui basare la diagnosi.

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali: Pone enfasi sulle esperienze del paziente e sul suo contesto interpersonale. È uno strumento che consente di fare diagnosi nosografico-descrittive molto valide. È basato su una diagnosi di tipo dinamico, che tende a sottolineare stati di transizione. Il suo costrutto teorico prevalente colloca il disturbo nell'individuo e attua un'operazione di etichettamento che potrebbe essere patologizzante.

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali: È una classificazione categoriale e suddivide i disturbi mentali sulla base di set di criteri con caratteristiche descrittive. Ad eccezione della sua ultima edizione, la 5, si articola in tre assi. È basato su teorie rispetto all'eziologia e al processo fisiopatologico dei disturbi mentali. Include l'Asse II, relativo a sindromi di interesse psichiatrico o disturbi clinici.

Nel DSM-5: È prevista la co-diagnosi tra Disturbo da deficit attenzione/iperattività e disturbo autistico. La gravità del ritardo mentale è definita dal criterio del Quoziente Intellettivo. Il lutto viene definito come un fattore di forte rischio per la comparsa della depressione. I Disturbi d'ansia includono il Disturbo ossessivo compulsivo.

Nel DSM-5: Disturbi un tempo appartenenti a classi assolutamente diverse sono stati accorpati. Rispetto alle precedenti edizioni del Manuale, non è stato ampiamente testato in ambito clinico prima di giungere alla versione definitiva. Prevede che i disturbi siano accomunati per età di insorgenza e non per comunanza di sintomi. Rispetto alle precedenti edizioni del Manuale, viene dedicato uno spazio minore agli strumenti di valutazione dei diversi quadri patologici.

Quale, tra le seguenti affermazioni, non è corretta: Nel DSM-IV-TR la diagnosi dei disturbi di personalità è precisa e non mostra eccessivi spazi di sovrapposizione. Nel DSM-IV-TR vi è un eccesso di diagnosi NAS (non altrimenti specificato) di personalità. Nel DSM-IV-TR molti disturbi dell'Asse I si presentano con sintomi simili a quelli che caratterizzano disturbi dell'Asse II. Ogni paziente con disturbo di personalità presenta anche altri concomitanti disturbi di personalità.

Quale, tra le seguenti affermazioni, non è corretta: La diagnosi dovrebbe essere in relazione con le possibili cause del disturbo. Una diagnosi con forte validità dovrebbe ridurre la possibilità di prevedere uno spettro ampio di informazioni. Le diagnosi hanno validità quando permettono di formulare previsioni accurate sulle relazioni che intercorrono tra osservazioni diverse. La diagnosi dovrebbe permettere di prevedere il probabile decorso del disturbo e la risposta al trattamento.

Quale, tra le seguenti affermazioni, non è corretta: Nel DSM-5 il rischio di suicidio è diventato una categoria diagnostica a se stante. Nel DSM-5 l'etichetta "paziente a rischio di demenza" avrebbe potuto indurre a terapie preventive costose e di dubbia efficacia. Nel DSM-5 la diagnosi di "Sindrome da rischio psicotico" avrebbe l'effetto di "psichiatrizzare" inutilmente numerose persone. Nel DSM-5 la diagnosi da "Sindrome da rischio psicotico" si è ritenuta ingiustificata.

Quale, tra le seguenti affermazioni, è corretta: La diagnosi dovrebbe essere in relazione con le possibili cause del disturbo. Tutte le sindromi psicopatologiche del DSM hanno un'elevata validità di costrutto. Nel DSM-5 l'affidabilità è più bassa rispetto alle precedenti edizioni del manuale. Nel DSM le diagnosi non sono correlate a compromissioni funzionali, come problemi coniugali o assenteismo sul lavoro.

Quali, tra le seguenti affermazioni relative all'approccio interpretativo-esplicativo, non è corretta: Ritiene fondamentale capire la causa e l'evoluzione di un fenomeno patologico. Prevede che si "legga dietro" al sintomo per riuscire a costruire un'interpretazione eziologica. Adotta una propria matrice e una sua prospettiva sulla psicopatologia. È ateoretico.

Entro un approccio interpretativo-esplicativo, il clinico deve: Attribuire importanza unicamente al sintomo. Applicare una specifica teoria del comportamento. Abbracciare l'eclettismo. Individuare un'unica causa che genera il prodursi di fenomeni psicopatologici.

Quale, tra le seguenti affermazioni, è corretta: Nell'approccio nosografico il fermarsi al sintomo determina la perdita di informazioni. Nell'approccio interpretativo l'attenzione è al sintomo. L'approccio nosografico è in grado di spiegare da solo la psicopatologia. Nell'approccio nosografico l'intento è "leggere dietro" al sintomo.

Quanti sono gli item del Questionario sul Funzionamento Mentale (QFM)?. 30. 17. 27. 25.

Quali delle seguenti affermazioni è corretta: La valutazione del PDM può essere considerata multi-assiale, multi-dimensionale e prototipica. Il PDM propone cluster di sintomi ed evita l'attribuzione di significato in quanto l'obiettivo è di rimanere a-teoretico. Nel PDM il ragionamento è categoriale. Il DSM si colloca nella cornice della psicoanalisi.

Il Questionario sul Funzionamento Mentale (QFM): Non si prefigge di misurare alcune delle dimensioni che sono specificamente coinvolte nella psicoterapia. È un questionario self-report costituito da 27 item. Facilita la valutazione del paziente sull'Asse P del Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM). È un questionario clinical-report costituito da 27 item.

Il Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM): Tratta il borderline non come un semplice disturbo ma come un range di organizzazione di personalità. È scaturito dal confronto e dal lavoro di una task force di cognitivisti negli Stati Uniti nel 2008. Si hanno dieci tipi di configurazioni e di disturbi di personalità. Considera la personalità come "ciò che si ha e non ciò che si è".

Nell'Asse M del PDM, quali tra queste funzioni orienta il clinico nella valutazione del profilo del funzionamento mentale del paziente?. Incapacità di auto-osservazione. Incapacità di formare rappresentazioni interne. Difficoltà di regolazione, attenzione ed apprendimento. Qualità dell'esperienza interna, livello di sicurezza e rispetto di sé.

Quante sono le categorie diagnostiche elaborate nel PDM?. 23. 10. 8. 13.

Quale tra queste definizioni indica il genotipo?. E'il prodotto dell'interazione tra fenotipo ed ambiente. E'un'entità statica. L'insieme di tutte le caratteristiche comportamentali manifeste. Il corredo genetico di una persona.

Nell'ambito del paradigma genetico, quali tra i seguenti sono "fattori unici"?. Livello di reddito. Stile educativo. Stato coniugale. Relazioni amicali.

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