PSICOLOGIA DELL’APPRENDIMENTO
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L’apprendimento: è un processo psichico che consente una modificazione durevole del comportamento per effetto dell’esperienza. è un processo psichico che non consente una modificazione durevole del comportamento per effetto dell’esperienza. non consente all’individuo di raggiungere una conoscenza più estesa. non è influenzata dalle emozioni. L’apprendimento è significativo: quando le nozioni apprese non hanno un senso particolare. quando è costruito in un contesto non rilevante. quando le nozioni apprese hanno un senso dato dalle nozioni pregresse alle quali vanno ad integrarsi. tutte le affermazioni sono errate. La ricerca in psicologia: non si basa su dati verbali. si basa anche su dati comportamentali. si basa solo su dati comportamentali. non fa riferimento a dati psicometrici. La ricerca in psicologia. può essere svolta solo in laboratorio. può essere svolta solo nel campo. non prevede studi su casi singoli. può essere svolta solo in laboratorio e nel campo. ll metodo osservativo: opera un controllo delle variabili indipendenti. indaga le relazioni funzionali realmente esistenti nell’evento o gruppo osservato. non considera l’interazione individuo-ambiente. non permette di studiare situazioni non riproducibili in laboratorio. Indica l’affermazione errata: la selezione del fenomeno non può avvenire in seguito ad un’osservazione preliminare. la registrazione del flusso comportamentale può essere continua o intermittente. ogni categoria di codifica deve essere definita in modo univoco, essere omogenea, esaustiva ed esclusiva. tutte le affermazioni sono corrette. Gli indicatori di osservazione. devono essere disomogenei. possono essere ambigui. devono raggruppare le categorie. devono essere discreti ed esclusivi. Una ricerca è valida internamente: se i suoi risultati possono essere generalizzati ad una più ampia gamma di situazioni,. se sono stati presi accorgimenti tali da escludere che i dati raccolti siano viziati dall’intervento di variabili estranee. anche se i dati raccolti sono viziati da variabili estranee. tutte le affermazioni non sono corrette. Individua la risposta esatta. i fattori biologici innati sono deterministici e sono legati a specifici comportamenti e apprendimenti che compariranno più tardi. le funzioni dominio-specifiche hanno tempi lunghi di formazione e possono essere soggette all’interferenza di numerosi fattori. la velocità di elaborazione non è una competenza trasversale alla maggior parte dei compiti cognitivi. tutte le affermazioni sono esatte. Le funzioni esecutive: sono funzioni neuro-cognitive che controllano e gestiscono il funzionamento della mente. non emergono nella prima infanzia. dal punto di vista organizzativo, non cambiano crescendo. tutte le affermazioni sono errate. Tra i nove indicatori empirici dello stato di Flow ci sono: coscienza di sé e concentrazione totale sul compito. obiettivi chiari, esperienza autotelica e paradosso del controllo. Integrazione tra azione e consapevolezza e coscienza di sé. Feedback inequivocabili, esperienza autotelica e coscienza del tempo. Le Funzioni Esecutive sono costituite da tre sottocomponenti indipendenti regolate dall’attenzione: ma non sono regolate dall’attenzione. tutte le affermazioni sono errate. l’inibizione, la flessibilità cognitiva e la memoria di lavoro. l’inibizione, la flessibilità cognitiva e la memoria a lungo termine. Lo stato di consapevolezza di stimoli esterni e interni provati in un dato momento è detto: coscienza. sè. io. consapevolezza. L’elaborazione degli stimoli. è un’elaborazione non costruttiva dell’informazione sensoriale. il processo per il quale le informazioni ricevute attraverso la sensazione vengono organizzate ed elaborate in unità di significato. crea rappresentazioni, ma non parte dalla strutturazione delle sensazioni acquisite dai recettori sensoriali. nessuna affermazione è corretta. La percezione: è il risultato di processi non complessi ed intenzionali. è il risultato di processi non complessi ed automatici. è il risultato di processi complessi ed intenzionali. è il risultato di processi complessi ed automatici. L’articolazione figura-sfondo: è un processo percettivo incostante. è la tendenza non a vedere gli oggetti stagliarsi come figure su uno sfondo indistinto. sono “figure” gli elementi cui viene destinata minore attenzione. è regolata dalle leggi: inclusione, convessità, area relativa, orientamento. Le leggi che regolano l’organizzazione figura – sfondo sono: inclusione, spazio, orientamento, convessità. inclusione, area relativa, orientamento, convessità. inclusione, area relativa, orientamento, concavità. inclusione, area relativa, completamento, convessità. La percezione: non varia in funzione del contesto nel quale l'oggetto viene percepito. nasce da una prima elaborazione globale, ma non è in seguito definita dalle informazioni di contesto. è il risultato di un processo inferenziale. nessuna delle affermazioni è corretta. Individua l’affermazione errata: Le immagini mentali sono il prodotto di un processo cognitivo di immaginazione creativa. I processi attentivi sono quei processi cognitivi attraverso i quali si selezionano e si elaborano gli stimoli rilevanti. L'attenzione permette di percepire e attribuire significato agli stimoli nell'ambiente. si può parlare di attenzione in senso univoco, in quanto vi è un solo tipo di processo attentivo. Le tre fasi dell'attenzione sono: percezione, selezione, gestione. codifica, immagazzinamento, recupero. attivazione, focalizzazione, gestione. attivazione, selezione, organizzazione. L’intelligenza fluida è. l’accumulo di informazioni, abilità e strategie apprese attraverso l’esperienza. la capacità di comprendere il mondo, pensare razionalmente e usare efficacemente le risorse in caso di difficoltà. la capacità di elaborare l’informazione, di ragionare e di memorizzare. tutte le affermazioni sono errate. Il QI è il rapporto tra età: Cronologica e anagrafica. Cronologica e mentale. Mentale e cronologica. Mentale e sociale. Il coping focalizzato sulle emozioni non prevede di: mantenere una prospettiva positiva. mettere in atto abilità di regolazione affettiva. controllare i vissuti emotivi. cercare il supporto sociale. La capacità di resistere e di superare dopo una profonda avversità è detta: resistenza. eustress. coping. resilienza. Secondo le teorie dell'appraisal, l'antecedente emotivo: può essere solo un evento fisico. deve essere rilevante per l’individuo. può non essere particolarmente importante per l’individuo. non può essere un ricordo. Secondo la Teoria Cognitivo-Attivazionale, l’emozione è generata dalla connessione tra: una componente fisiologica di arousal indifferenziato e una componente comportamentale. una componente fisiologica e una componente psicologica di riconoscimento dello stimolo/situazione. una componente fisiologica di arousal indifferenziato e una componente psicologica, di percezione e riconoscimento dello stimolo/situazione. una componente fisiologica e una componente psicologica di percezione. Le emozioni morali: sono emozioni esclusivamente scolastiche. non sono dirette verso gli altri. non sono correlate alle norme sociali. si riferiscono all’abilità e sono dirette verso gli altri. Le emozioni. non hanno effetto sull’apprendimento. hanno effetto solo sulla qualità dell’apprendimento. hanno effetto sulla quantità dell’apprendimento. positive e negative sono correlate all’utilizzo di strategie differenti. Il modello gerarchico di Rosemberg (1998) distingue l'affettività in: stati affettivi e umori. stati affettivi e emozioni. stati affettivi e tratti affettivi. tratti affettivi e cognizioni. Il SAM valuta tre dimensioni dello stato emotivo: valenza, attivazione, controllo. valore, attivazione, discontrollo. valenza, attivazione, disregolazione. valenza, non rispondenza, controllo. La capacità di regolare il proprio vissuto emotivo attiva l’individuo sul piano: affettivo e relazionale. cognitivo, affettivo e sociale-ambientale. cognitivo ma non affettivo. cognitivo, affettivo e comportamentale. Il Modello di Gross collega l'elaborazione e il controllo delle emozioni a: la possibilità di riflettere su di esse e poterle comunicare. la possibilità di apprendere da esse ma non poterle comunicare. la possibilità di riflettere su di esse e poterle esprimere. l’imppossibilità di riflettere su di esse. La competenza emotiva consiste nella capacità di. riconoscere e motivare le emozioni proprie e altrui, di esprimerle e regolarle in funzione del contesto e degli obiettivi. motivare le emozioni proprie e altrui, di esprimerle e regolarle in funzione degli obiettivi. riconoscere e motivare le proprie emozioni, di esprimerle e regolarle in funzione del contesto e degli obiettivi. riconoscere le emozioni proprie e altrui, di esprimerle e regolarle in funzione del contesto. Le emozioni positive: comportano un’attivazione del sistema nervoso autonomo. sono dinamiche e hanno un valore adattivo specifico. comportano una specifica tendenza all’azione. sono un segnale che spinge all’esplorazione dell’ambiente. La psicologia positiva valorizza le esperienze: passate, ma non le future. passate, presenti e future. future, ma non le passate. solo presenti. Stando agli assunti della teoria dell’autodeterminazione, non è uno dei bisogni psicologici di base: competenza. relazioni sociali. affetto. autonomia. Alla sommità della gerarchia dei bisogni così come delineate da Maslow c’è il bisogno di: Sicurezza. Autorealizzazione. Relazione. Appartenenza. Le pulsioni sono: Motivazioni endo-apprese. Bisogni terziari. Deviazioni da uno stato di equilibrio interno. Indipendenti dall’ambiente. L'incongruenza tra le rappresentazioni di sé si supera grazie ai fattori: credere di essere, di riuscire e di volere. credere di potere, di riuscire e di valere. credere di dovere, di sapere e di valere. credere di potere, di riuscire e di superare. La percezione alla competenza riguarda: la sicurezza in se stessi. l'importanza di essere riconosciuti dagli altri per la propria competenza. la valutazione della probabilità di portare a termine con successo un certo compito. la voglia di riuscire senza imparare. La motivazione all'apprendimento: è appresa. è indipendente dall’ambiente. e innata. si manifesta dall’età adulta. La sindrome demotivazionale disfunzionale è caratterizzata da tre ordine di deficit: culturale, motivazionale, relazionale. cognitivo, motivazionale, sociale. cognitivo, motivazionale, emotivo. cognitivo, neuronale, emotivo. L’autostima si basa sulle dimensioni di: solo self-competence. percezione di valore del compito per se stessi. percezione di approvazione degli altri. self-competence e self-liking. Il modello di Burton, Naylor ed Holliday articola il processo di goal setting nelle seguenti fasi: gerarchia, impegno, disadattamento, pianificazione, monitoraggio, valutazione, subgoaling. gerarchia, impegno, valutazione ostacoli, pianificazione, monitoraggio, valutazione, subgoaling. gerarchia, impegno, valutazione condizioni, programmazione, monitoraggio, valutazione di sé, incentivi. impegno, valutazione ostacoli, predizione, monitoraggio, valutazione rischi, subgoaling. La Teoria delle attribuzioni di Seligman descrive: le opinioni delle persone circa i motivi degli insuccessi. le opinioni che le persone circa i motivi dei loro rapporti affettivi. le opinioni che le persone circa i motivi dei loro successi/insuccessi. le opinioni che le persone circa la propria motivazione. La motivazione all’apprendimento si caratterizza per: stupore, percezione dell’entusiasmo, consapevolezza di sé, sfida. stupore, percezione della bellezza, consapevolezza di comprensione, sfida. stupore, percezione del valore, consapevolezza di comprensione, perseveranza. stupore, percezione del valore, consapevolezza di apprendimento, sfida. Gli indicatori non verbali dell’entusiasmo sono: voce, sguardo, gesti, cinesica, espressioni. voce, sguardo, espressioni. voce, sguardo, abbigliamento, postura, espressioni. voce, gesti, movimenti, espressioni. La passione armoniosa e quella ossessiva si differenziano in base a: il vissuto soggettivo e la percezione di discontrollo. il vissuto emotivo e la percezione di gioia. il vissuto emotivo e la percezione di incompetenza. il vissuto emotivo e la percezione di controllo. Il self talk: è saltuario. è sempre consapevole. è un dialogo personale interno. tutte le opzioni proposte. Rispetto al Self-Talk, possiamo affermare che: è una delle principali strategie di auto-motivazione. bisogna preferire formulazioni in forma positiva. i pensieri negativi si contrastano con alternative, non negandoli. tutte le opzioni proposte. Il Think-Pair-Share: alterna lavoro a coppie e in grande gruppo. viene condiviso con il gruppo in tutti i suoi passaggi. prevede un passaggio progressivo alla co-costruzione del sapere. viene realizzato solo a coppie. I quattro stadi dell’imitazione sono: discriminazione delle caratteristiche critiche; osservazione: riproduzione motoria; motivazione alla ripetizione. attenzione dei modelli; ritenzione: riproduzione motoria; motivazione alla ripetizione. attenzione e discriminazione delle caratteristiche critiche; memorizzazione: riproduzione motoria; generalizzazione. attenzione e discriminazione delle caratteristiche critiche; ritenzione: riproduzione motoria; motivazione alla ripetizione. Le fasi della gestione dell'apprendimento cooperativo sono: progettare l'attività, gestire il contesto, valutare il gruppo e il singolo. progettare l'attività, consolidare le precompetenze, valutare il gruppo e il singolo. progettare l'attività, gestire il contesto, valutare il gruppo. progettare l'attività, gestire il contesto, valutare il singolo e il processo. Fanno parte dei gesti: pantomime e ripercussioni. emblemi e imitazioni. tutti le opzioni proposte. emblemi e pantomime. I gesti sono: sono l’insieme delle azioni di contatto in un atto comunicativo. azioni motorie coordinate e circoscritte che generano un significato. un sistema di organizzazione dello spazio interpersonale nella comunicazione. un sistema di organizzazione del tempo nella comunicazione. L'intenzione-in-azione è: la capacità di intervenire in modo intenzionale nell’imprevisto. la progettazione di un’azione. il monitoraggio dell'azione nel suo corso. lo scopo iniziale di un'azione. Il principio di cooperazione indica che coloro che conversano cercano di far sì che: entrambi siano soddisfatti. non si perda tempo. si riesca a comunicare. non sorgano conflitti. Le funzioni di base della comunicazione sono: funzione proposizionale, culturale, linguistica. funzione proposizionale, psicologica, emotiva. funzione dichiarativa, linguistica, espressiva. funzione proposizionale, relazionale, espressiva. Le strategie comunicative: tutte le opzioni proposte. sono stabili. implicano un processo di calibrazione affettiva e cognitiva del messaggio. sono generalizzabili. In assenza di intenzionalità reciproca non si ha: informazione. contenuto. relazione. comunicazione. Tra i principi della comunità di apprendimento ricordiamo: collaborazione e discussione. cultura e ordine. azione e riflessione. contenuti e pianificazione. I luoghi “interni” dell'apprendimento: permettono di acquisire competenze e capacità che motivano valorialmente all’apprendimento. permettono di acquisire competenze nella quotidianità e nelle relazioni. permettono di acquisire competenze intellettuali. permettono di acquisire competenze rilevanti nella cultura di appartenenza. Il modello del setting di Antonietti prevede: spazio di azione, progetto strutturale, atteggiamento, senso. spazio di azione, progetto formale, atteggiamento, valore. spazio di azione, impalcature progettuali, atteggiamento, senso. spazio di azione, valori, azioni, senso. Nel modello di Bronfenbrenner, l’insieme degli schemi di attività, ruoli e relazioni interpersonali all'interno del contesto immediato del soggetto costituisce: l'Esosistema. il Mesosistema. il Microsistema. il Macrosistema. I luoghi “esterni” dell'apprendimento: permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella quotidianità e nelle relazioni. permettono di acquisire competenze o capacità pratiche. permettono di acquisire competenze e capacità che motivano valorialmente all’apprendimento. permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella cultura di appartenenza. Lo sfondo: è predisposto dal formatore, ma deve essere approvato dal formando. è definito dal formando. è predisposto dal formatore, ma si realizza nell'interpretazione del formando. è predisposto dal formatore. In relazione alle epistemologie personali, la dimensione della "natura della conoscenza", comprende credenze: sulle fonti e le giustificazioni della conoscenza. relative al grado di certezza e di semplicità della conoscenza. relative al grado di certezza e di giustificabilità della conoscenza. relative al grado di semplicità e le fonti della conoscenza. Le dimensioni delle epistemologie personali riguardano: la natura della conoscenza e gli effetti del processo del conoscere. la natura della conoscenza e il processo del conoscere. la natura e la valutazione della conoscenza. le tipologie della conoscenza e il processo del conoscere. Le epistemologie personali: sono intuizioni socialmente condivise circa la natura della conoscenza e dell’apprendimento. non incidono sulla definizione degli obiettivi,. sono visioni molto consapevoli. riguardano ciò che un individuo ha appreso in ambito scolastico. Le visioni dell'apprendimento di Magolda sono: assoluta, transizionale, indipendente, contestuale. assoluta, transizionale, indipendente, individuale. assoluta, transnazionale, indipendente, sociale. assoluta, transizionale, interdipendente, contestuale. Le dimensioni strutturali delle concezioni dell’apprendimento sono: convinzioni, emozioni attivate, controllo metacognitivo. convinzioni, emozioni disattivate, conoscenza metacognitiva. convinzioni, pensieri attivati, controllo metacognitivo. convinzioni, motivazioni, controllo cognitivo. Le teorie implicite: non sono micro-teorie che riguardano aspetti generali e specifici della realtà. non incidono sul comportamento, gli atteggiamenti e le valutazioni delle persone. non sono teorie non formalizzate. tutte le affermazioni sono errate. Nell'apprendimento cooperativo si valutano: tutte le opzioni proposte. il piano dei contenuti e dei processi. il piano dei contenuti e delle relazioni. il piano dei processi e delle relazioni. Le teorie implicite: variano in base all’esperienza. tutte le affermazioni sono errate. variano in base al modo di concettualizzare e interpretare l’esperienza. variano in base alle conoscenze specifiche dell’individuo. Secondo il modello dell'apprendimento dell'associazione, il docente deve. segmentare e sequenziare i contenuti in sotto-unità. cogliere la totalità e le strutture dei contenuti. presentare casi emblematici. accertare le competenze iniziali ed evidenziare eventuali lagune. Nel modello costruttivista, il discente deve: elaborare una struttura cognitiva coerente che superi quella precedente. cogliere i collegamenti tra varie unità contenutistich. spiegare i legami sussistenti tra ogni unità informativa. verificare l’applicabilità del principio a casi analoghi. Nel modello della scoperta, il discente deve: elaborare una struttura cognitiva coerente che superi quella precedente. spiegare i legami sussistenti tra ogni unità informativa e quelle adiacenti. verificare l’applicabilità del principio a casi analoghi. cogliere i collegamenti tra varie unità. Nel modello del campo, l'apprendimento è considerato come un processo di: in cui cogliere vettori/forze, relazioni, strutture globali sulla base di principi innati e universali. problem solving e motivazione alla ricerca di soluzioni. di rinforzo/punizione per cementare le catene associative. ristrutturazione. L'apprendimento consente benefici di tipo: motivazionale, di performance, cognitivo. motivazionale, sociale, metodologico. motivazionale, cognitivo, organizzativo. motivazionale, cognitivo, metodologico. Secondo Skinner, il rinforzo è il processo che induce il soggetto a continuare a mettere in atto un’azione per ottenere una ricompensa. Il rinforzatore è invece: l’azione. tutte le alternative sono errate. la ricompensa. il soggetto. Nell'apprendimento basato sui problemi, i contenuti sono: posti dal docente. secondari. creati dal discente. individuati dal discente. L'autoregolazione si basa su un modello dell'apprendimento: basato sui comportamenti. basato sulla relazione. basato sui contenuti. basato sulle operazioni. Secondo Bruner, il pensiero narrativo è: Sequenziale, particolare, concreto. Sequenziale, generale, creativo. Sequenziale, generale, induttivo. Particolare, concreo, visivo. Secondo il Principio della modalità. Si impara meglio dall’unione di animazione e disegno. Si impara meglio da un’animazione unita a una narrazione, piuttosto che da un’animazione unita ad un testo. Si impara meglio quando parole, immagini o suoni “estranei” sono esclusi dalla presentazione. Si impara meglio dalle sole parole. Rientrano nel pensiero narrativo: pensiero sintagmatico e procedure d’azione. plan e goal. management e script. dimensione interpretativa ed episodica. L’utilizzo didattico dei videogiochi: si realizza nella fase di consolidamento degli apprendimenti. può attraversare tutte le fasi del processo di apprendimento. è realizzabile solo nella formazione superiore. serve come attivatore e spunto iniziale. Le dimensioni costitutive dei Serious Games sono: simulazione, apprendimento, gioco. apprendimento, serietà, gioco. curiosità, motivazione, emozioni positive. motivazione, divertimento, sfida. L'apprendimento strategico dipende da: l’ampiezza del repertorio strategico. il livello di abilità nell’esecuzione. la capacità di utilizzare le strategie in modo adeguato rispetto agli obiettivi. non è possibile parlare di apprendimento strategico. Il modello interattivo e multicomponenziale di Borkowski: integra l'analisi cognitiva a variabili quali gli stati personali e motivazionali e il livello di autostima. riporta il discorso metacognitivo a termini puramente cognitivi. sposta il discorso metacognitivo su termini esclusivamente motivazionali. integra l'analisi cognitiva a variabili emotive. La conoscenza strategica generale riguarda la relazione reciproca tra: capacità di applicazione di strategie adeguate e conoscenze generali. impegno profuso e ampiezza del repertorio di conoscenze strategiche. impegno profuso e utilizzo di strategie adeguate. impegno profuso, raggiungimento di risultati e utilizzo di strategie adeguate. I precursori della metacognizione nella prima infanzia sono: il gioco simbolico, il pointing e la teoria della mente. il gioco simbolico, lo sviluppo fisico e la teoria della mente. il gioco simbolico, il pensiero narrativo e la teoria della mente. il pensiero narrativo, la comprensione delle emozioni e la lallazione. Flavell ha distinto le conoscenze metacognitive in: mete cognitive, atti metacognitivi, esperienze metacognitive. mete metacognitive, atti cognitivi, esperienze metacognitive. mete cognitive, atti metaemotivi, esperienze cognitive. mete cognitive, atti cognitivi, esperienze relazionali. La capacità di monitorare e valutare la propria prestazione è una: capacità strategica. abilità fisica. conoscenza contenutistica. funzione di controllo metacognitivo. Lo sviluppo interindividuale della consapevolezza metacognitiva avviene attraverso i seguenti passaggi: consapevolezza di ciò che non si conosce, consapevolezza della fonte delle conoscenze altrui, consapevolezza di procedure nella ricostruzione di conoscenze, consapevolezza del cambiamento delle proprie strutture concettuali. consapevolezza di ciò che si conosce, consapevolezza del perché di un’idea, consapevolezza di procedure di conoscenza, consapevolezza della stabilità delle proprie conoscenze. consapevolezza di ciò che si conosce, consapevolezza del perché di un’idea, consapevolezza di procedure nella ricostruzione di conoscenze, consapevolezza del cambiamento delle proprie strutture concettuali. consapevolezza di ciò che si conosce, consapevolezza del perché di un’idea, consapevolezza di procedure di rievocazione mnesica, consapevolezza dell’affidabilità delle strutture concettuali degli altri. Nel modello di Boekaerts, l'autoregolazione prevede le componenti: conoscitiva, strategica, autoregolativa. conoscitiva, strategica, motivazionale. conoscitiva, regolativa, degli obiettivi. conoscitiva, strategica, degli obiettivi. Secondo Zimmerman, i processi di self-regulation: non hanno a che fare con l’apprendimento. hanno l‘obiettivo di costruire consapevolezza dell’utilità dei processi di autoregolazione. sono organizzati in 4 cicli: comportamento, ambiente, persona, risultati. non sono ciclici. Gli stili di apprendimento sono: modelli che distinguono le concezioni ingenue di apprendimento. nessuna delle opzioni proposte è corretta. modelli strutturati che considerano anche obiettivi, motivazioni, attese. riguardano la tendenza ad avvicinarsi ad una polarità più che all’altra. Nello stile riflessivo/impulsivo di Kagan: la riflessività è funzionale ad una elaborazione semiglobale. l’impulsività è funzionale ad una elaborazione analitica. lo stile impulsivo coincide con il tratto di personalità impulsiva. lo stile impulsivo non coincide con il tratto di personalità impulsiva. La rilevazione degli stili di pensiero può avere valenza: orientativa, formativa e diagnostica. formativa, ma non diagnostica. esclusicamente orientativa. orientativa e preventiva. Nel Modello dell’autogoverno mentale di Sternberg, rispetto allo scopo dello stile cognitivo si distinguono: stile legislativo e giudiziario. stile interno e esterno. stile conservatore e democratico. Stile globale e particolare. La teoria del filtro precoce è stata proposta da: Posner. Broadbent. Deutsch. Treisman. Secondo la Teoria del filtro attenuato: si possono elaborare informazioni provenienti da più fonti contemporaneamente. si può destinare la propria attenzione solo ad una voce o due per volta. una piccola porzione di attenzione è destinata a fonti minori nell'ambiente. la propria attenzione segue solo una voce per volta. L’effetto Stroop spiega. la tendenza all' elaborazioni completa delle informazioni. la capacità di porre attenzione solo a certi aspetti di uno stimolo. l'aumento dell’attenzione selettiva. un processo di elaborazione del gusto. L'effetto cocktail party è stato identificato da: Broadbent. Treisman. Cherry. Posner. I tempi di SMM predicono le performance cognitive a 4 anni, in quanto: maggiore il multitasking, maggiori le prestazioni. maggiore il multitasking, minori le prestazioni. dipende dai dispositivi utilizzati nel multitasking. no, non ci sono effetti del multitasking sulle prestazioni. Le notifiche degli smartphone influiscono su: la continuità dell'impegno. la disattenzione. i sintomi di iperattività. la disattenzione e i sintomi di iperattività. La memoria a lungo termine si organizza in: memoria dichiarativa e memoria procedurale. memoria ecoica e memoria iconica. memoria episodica e memoria semantica. memoria procedurale e memoria semantica. Quando si ricorda qualcosa in maniera non intenzionale, si attiva la memoria: esplicita. implicita. fotografica. ricostruttiva. Gli elementi che rientrano nella memoria procedurale sono: pensiero sintagmatico e management. plan e interpretazioni. goal e schemi. schemi, routine e script. Il processo di "chunking" è. di raggruppamento di elementi in base a informazioni già note. di memoria visiva per i dettagli. utile a comprendere meglio le informazioni. per favorire la reiterazione delle informazioni. Lo script è: Una riserva di memoria proposizionale. Un deficit di rievocazione mnesico. Uno schema mentale sintetico che descrive una sequenza di azioni. L’unità massima del linguaggio scritto. Chi non riesce a ricordare le informazioni acquisite prima di un trauma cerebrale, ha un disturbo di: amnesia psicogena. amnesia cerebrale. degenerazione traumatica della memoria. amnesia retrograda. L’interferenza di uno stimolo appreso in precedenza sulla rievocazione di uno stimolo appreso in un secondo momento è anche detta: Prospettica. Interattiva. Proattiva. Psicoattiva. Il modello di categorizzazione di Rosh prevede le seguenti dimensioni di analisi: sovraordinata e subordinata. verticale e orizzontale. primaria e terziaria. spaziale e temporale. Il sillogismo è un ragionamento: irrazionale. analogico. induttivo. deduttivo. Il ragionamento induttivo segue una linea di pensiero che va: Dal generale al particolare. Dalle premesse alle conclusioni. Dal particolare al generale. Da un caso particolare ad un altro caso particolare. Secondo la teoria dei modelli mentali, un sillogismo può essere risolto attraverso le seguenti quattro fasi: verifica delle premesse; confronto delle premesse; ricerca di contro esempi; conferma delle conclusioni. comprensione delle premesse; confronto delle premesse; estrazione delle conclusioni; ricerca di conferme. comprensione delle premesse; integrazione delle premesse; ipotesi delle conclusioni; ricerca di conferme. comprensione delle premesse; integrazione delle premesse; estrazione delle conclusioni; ricerca di contro esempi. Il pensiero divergente: si oppone al pensiero creativo. si riferisce ai comportamenti devianti. corrisponde all’abilità di generare risposte inusuali. è una componente del pensiero convergente. Secondo Guildford, tra i 5 fattori del pensiero divergente ci sono: originalità, flessibilità, discontinuità. fluidità, flessibilità, valutazione. tutte le affermazioni sono errate. originalità, elaborazione, qualità. Secondo Sternberg, il ragionamento sotteso alle analogie di proporzione prevede sei passaggi: codifica, dissociazione, mapping, applicazione, giustificazione, risposta. codifica, interferenza, mapping, applicazione, giustificazione, confronto. codifica, inferenza, mapping, svolgimento, correlazione, risposta. codifica, inferenza, mapping, applicazione, giustificazione, risposta. |