option
Cuestiones
ayuda
daypo
buscar.php

psicometria prof pedroli elisa (lezioni da 11 a 20 )

COMENTARIOS ESTADÍSTICAS RÉCORDS
REALIZAR TEST
Título del Test:
psicometria prof pedroli elisa (lezioni da 11 a 20 )

Descripción:
universita' e campus

Fecha de Creación: 2023/01/03

Categoría: Otros

Número Preguntas: 55

Valoración:(5)
COMPARTE EL TEST
Nuevo ComentarioNuevo Comentario
Comentarios
NO HAY REGISTROS
Temario:

la somma delle frequenze assolute. deve essere pari alla numerosita' de lcampione. deve essere uguale al totale della popolazione. e' uguale al numero di modalita' della variabile. deve essere pari a cento.

le frequenze assolute e quelle relative. non sono tra loro legate. sono una diversa espressione dello stesso valore. sono indicative della frequenza della popolazione. sono la stessa rappresentazione di due valori diversi.

le frequenze relative si calcolano. tranformando il valoire assoluto in percentuale. trasformando la percentuale in valore assoluto. tranformando i dati relativi in dati cumulati. trasformando i dati grezzi in dati corretti.

qual e' la frequenza assoluta del numero 2 nella siguente distribuzione 4 6 2 7 5 2 3 5 2 7 9 5. 30%. 5%. nessuna delle alternarive. 3.

qual e' la frequenza assoluta del numero 7 nella seguente distribuzione 4 6 7 5 3 5 2 7 9 5. 2. 7. 7%. 20%.

le righe di una tabella di frequenza rappresentano. le varie modalita'. rappresenta la media del campione. i vari soggetti. le varie tipologie di frequenze calcolate.

la somma delle frequenze relative. deve essere uguale al totale della popolazione. deve essere pari alla numerosita' del campione. e' uguale al numero di modalita' della variabile. deve essere pari a cento.

le colonne di una tabella di frequenza. le varie modalita'. rappresenta la media del campione. le varie tipologie di frequenze calcolate. i vari soggetti.

le classi usate per calcolare le frequenze devono essere. disgiunte , esaustive, chiuse a destra. disgiunte , esclusive, chuise a destra. congiunte , esclusive, chiuse a sinistra. non ordinate.

per la variabile "punteggio ad un test di ansia" posso calcolare. nessuna delle due alternative. le frequenze cumulate. le frequenze assolute. entrambe le alternative.

per la variabile "genere" posso calcolare. nessuna delle due alternative. frequenza assoluta. entrambe le alternative. le frequenze cumulate.

le frequenze cumulate non dovrebbero essere calcolate. per variabili ordinali. per variabili quantitative. per variabili nominali. per tutte le precedenti.

le frequenze cumulate vengono calcolate a partire da. nessuna delle due. frequenze relative. frequenze assolute. entrambe.

le frequenze cumulate sono. la somma delle frequenze di una categoria e delle precedenti. la somma totale di tutte le categorie. la somma delle frequenze di una categoria e delle successive. la somma di tutti i soggetti analizzati.

le frequenze cumulate possono essere calcolate anche su dati. organizzati in classi. non organizzati. organizzati in grafici. organizzati in slide.

in un grafico a barre , le barre. fanno parte degli elementi strutturati. fanno parte degli elementi decorativi. rappresentano i dati. nessuna delle alternative.

l'unita di misura dei dati di un grafico fa parte. degli elementi strutturali. nessuna delle due. degli elementi decorativi. entrambe.

gli elementi decorativi di un grafico. non sono legati ai dati. sono la rappresentazione dei dati. sono la rapprsentazione in barre aree o punti. consentono la comprensione dei dati.

i grafici possono includere. elementi decorativi. i dati. elementi strutturali. tutte le alternative.

gle elementi strutturali di un grafico. sono la rappresentazione dei dati. non sono legati ai dati. sono rappresentati in barre, linee, aree o punti. consentono la comprensione dei dati.

le etichette degli assi in u ngrafico fanno parte. nessuna delle due. degli elementi decorativi. degli elementi strutturali. entrambe.

in una tabella di contingenza le frequenze marginali sono. le intestazioni delle righe. gli elementi presenti in ogni casella. le intestazioni delle colonne. le frequenze per ciascuna riga o colonna.

le tabelli di contingenza servono per condurre. un' analisi della varianza. un' analisi fattoriale. un' analisi bivaria. un' analisi univaria.

nelle celle interne di una tabella di contingena sono rappresentate. le frequenze marginali. nessuna delle alternative. le frequneza congiunte. il totale dei casi.

nelle ultime righe e colonne di una tabella di contingenza sono rappresentate. le frequenze congiunte. le frequene marginali. le frequenze di ogni soggetto. nessuna delle alternative.

le tabelle di contingenza possono essere fatte usando. entrambe. le frequenze assolute. le frequenze relative. nessuna delle due.

la mediana e'. la classe che compare con frequenza piu' alta all'interno della distribuzione. la misura che occupa la posizione centrake in un campione di dati disposti in ordine crescente in base al loro valore. un limite esatto ( o reale) superiore. una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati.

la mediana rappresenta un caso particolare. curva normale. media. quantile. deviazione standart.

qual e' la moda della seguente distribuzione di punteggio ad una prova di matematica 4 6 2 7 5 2 3 5 2 7 9 5 7 7. 7. 5. nessuna delle alternative. 2.

gli indici di tendenza centrale sono. statistiche che esprimono le tendenze estreme che emergono da un campione. statistiche che ci permettono di trovare uno specifico soggetto che rappresenta tutta la popolazione. statistiche che forniscono un elenco di tutti i casi presenti nel campione. statistiche che permettono di sintetizzare un insieme di misure tramite un unico valore "rappresentativo".

la moda puo' esseredefinita come. un limite esatto ( o reale) superiore. una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati. la classe che compare con frequenza piu' alta all'interno della distribuzione. la misura che occupa la posizione centrale in un campione di dati disposti in ordine crescente in base al loro valore.

la mediana permette. di dividere in tre parti uguali il campione. di dividere in due parti non uguali il campione. di dividere a meta' del campione. di dividere in tre parti non equivalenti il campione.

i quartili suddividono la distribuzione. in un numero di parti variabile a seconda della necessita'. in 4 parti uguali. in 2 parti uguali. in 4 parti non equivalenti.

i decili suddividono la distribuzione. in 10 parti uguali. in un numero di parti variabile a seconda della necessita'. in 10 parti non equivalenti. in 100 parti uguali.

la differenza interquartile si ottiene. calcolando la differenza tra il decimo e il centesimo quartile. calcolando la differenza tra il secondo e il primo quartile. calcolando la differenza tra il quianto e il seso qualrtile. calcolando la differenza tra il terzo e il primo quartile.

i quartili non possono essere calcolati. a livello si scala nominale. a livello di scala a rapporti. a livello di scala ordinale. a livello di scala a intervalli.

i quartili si riferiscono. ad una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati. alla misura che occupa la posizione centrale di un campione di dati disposti in ordine crescente in base al loro valore. alla classe che compare con frequenza piu' alta all'interno della distribuzione. ad un limite esatto ( o reale ) superiore.

l'indice di tendenza centrale piu' usato con variabili qualitative e'. la media. la varianza. la moda. il numero di categorie.

sto analizzando i punteggi ad un test di memoria dei pazienti visti il mese scorso , come indice di tendenza centrale posso usare. la mediana. la moda. tutte le alternative. la media.

la media aritmetica di un insieme di dati e'. il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate. una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati. un limite esatto (o reale) superiore. la classe che compare con frequenza piu' alta all'interno della distribuzione.

la media ponderata di un insieme di dati e'. la classe che compare con frequenza piu' alta all'interno della distribuzione. il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate. il rapporto tra la somma , moltiplicata per la frequenza , di tutte le misure ottenute e la somma di tutte le frequenze. una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati.

come indice di tendenza centrale , a livello di scala nominale , possiamo usare. tutte le precedenti. la media. la mediana. la moda.

sto analizzando il colore degli occhi degli studenti della mia classe , come indice di tendenza centrale posso usare. la moda. la mediana. la media. tutte le precedenti.

gli indici di dispersione o variabilita'. sono statistiche che esprimonola tendenza prevalente o principale che emerge da un campione di dati. permettono di descrivere quantitativamente la dispersione rispetto al valore di tendenza centrale. permettono una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati. forniscono un limite esatto ( o reale ) superiore.

il range o campo di variazione e'. l'ampiezza dei valori compresa tra il valore massimo e il valore minimo. l'ampiezza dei valori compresa tra il valore massimo e il valore medio. l'ampiezza dei valori compresa tra il valore mediano e il valore medio. l'ampiezza dei valori compresa tra il valore medio e il valore massimo.

il range si ottiene. sommando la prima e la ultima modalita' della serie ordinata. dividendo l'ultima modalita' della serie ordinata per la prima. sottraendo la prima modalita' all'ultima della serie ordinata. moltiplicando l'ultima e la prima modalita' della serie ordinata.

il range si ottiene calcolando. il quoziente tra l'ultima e la prima modalita' della serie ordinata. la differenza tra l'ultima e la prima modalita' della serie ordinata. la somma tra l'ultima e la prima modalita' della serie ordinata. il prodotto tra l'ultima e la prima modalita' della serie ordinata.

la differenza interquartile. e' data dalla differenza tra il terzo e il primo quartile. e' data dalla differenza tra il terzo e il quarto quartile. e' data dalla differenza tra il terzo e il secondo quartile. e' data dalla differenza tra il secondo e il primo quartile.

la media aritmetica degli scarti di un valore della media della distribuzione e'. uguale a zero. maggiore di zero. uguale a uno. minore di zero.

la varianza e' data da. lo scarto dalla media diviso per il totale delle osservazioni. la somma degli scarti della media divisi per il totale delle osservazioni. la somma degli scarti della media elevati al quadrato divisi per il totale delle osservazioni. la somma degli scarti della media elevati al quadrato.

la deviazione standard o scarto quadratico medio e'. la media aritmetica de ivalori assoluti degli scarti dei dati dalla media della distribuzione. un limite esatto ( o reale ) superiore. il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate. la radice quadrata della varianza.

come indice di variabilita' , a livello di scala ordinale , possiamo usare. il range. nessuna delle precedenti. la deviazione standard. la varianza.

l'indice di variabilita' piu' usato con variabili qualitativo e'. tutte le precedenti. la moda. la deviazione standard. nessuna delle precedenti.

la deviazione standard indica. di quanto , mediamente, i dati si discostano dalla mediana. di quanto , mediamente, i dati si discostano dalla media. di quanto , mediamente, i dati si discostano dalla varianza. di quanto , mediamente, i dati si discostano dalla moda.

la deviazione standard o scarto quadratico medio rappresenta. la variabilita' assoluta. la variabilita' relativa. la variabilita' modulare. la variabilita' modulabile.

Denunciar Test