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teoria e tecniche di psicoterapia vitttimologica1

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teoria e tecniche di psicoterapia vitttimologica1

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teoria e tecniche di psicoterapia vittimologica

Fecha de Creación: 2025/01/30

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Le prime elaborazioni teoriche dei padri fondatori della vittimologia risentono: Dell'influenza della Criminologia. Della centralità giuridica riconosciuta al reo. Dell'approccio giuridico ingiusto nei confronti della vittima. Dell'impostazione positivista della loro epoca.

A Benjamin Mendelsohn si devono i primi passi verso: Lo studio della psicologia di vittima e reo. Lo studio della psicologia della vittima. Il riconoscimento della vittima nei procedimenti gudiziari. L'autonomia scientifica della Vittimologia.

Su cosa si focalizzano gli studi sui casi di stupro di Benjamin Wertham?. Nessuna delle risposte. Personalità del reo. Personalità della vittima. Personalità di vittime e rei.

Quale opera è considerata il contributo maggiore alla nascita della disciplina della vittimologia?. The show of violence (Wertham). La victime, est elle coupable? (Fallah). The contribution of the victim to the genesis of the crime (Von Hentig). The criminal and his victim (Von Hentig).

Prima che nascesse la vittimologia, il focus della criminologia, sociologia e psicologia, era: Il comportamento del reo. Il rapporto tra reo e vittima. Nessuna delle risposte. Il contesto ambientale e psicologico dell'azione criminale.

In cosa si esplica il pensiero degli illuministi in merito alla figura della vittima?. In una difesa della vittima e nella necessità di provvedimenti penali per il reo. In un'analisi filosofica dei diritti umani del singolo e delle violazioni del contratto sociale. In una visione misantropa del reo in quanto disertore del contratto sociale. In una visione macroscopica di danno arrecato al bene comune della società.

Quale, tra i seguenti, attualmente si può considerare il punto di riferimento per l'area di interesse della vittimologia?. Entrambe le risposte precedenti. Il codice penale. L'insieme dei diritti umani. Il diritto penale nazionale.

03. Per "vittimizzazione secondaria" s'intende: I danni psicologici causati alla vittima dal procedimento penale e dagli effetti del reato. La mancanza di piani terapeutici adeguati per le vittime di reati penali minori. La mancanza di indennizzo per i danni causati alla vittima. La posizione centrale del reo rispetto alla vittima in ambito giuridico.

La vittimologia clinica deve occuparsi: Di comprendere le origini psicologiche della sofferenza della vittima. Di studiare, valutare e trattare le conseguenze psicofisiologiche del danno. Prevalentemente della terapia di recupero post danno. Del reinserimento sociale e del risarcimento della vittima.

Quand'è che la vittima ritorna al centro dell'attenzione delle varie correnti di pensiero?. Negli anni '40 del 1900. Alla fine del 1900. Tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900. A metà del 1900.

In che modo la vittima può determinare il reato?. Sottovalutando, per via di una personalità poco costruita e stabile, il rischio che risiede in alcuni soggetti di ricorrere alla violenza. Nessuna delle risposte. Con un'azione ingiusta che scatena violenza nel reo. In base alla sua predisposizione biologica all'aggressività che ne influenza il comportamento.

Nei reati in cui persistono rapporti illeciti tra soggetto attivo e soggetto passivo, cosa accomuna i due soggetti?. Fattori psicologici e biologici predisponenti all'aggressività. Una storia infantile di maltrattamenti. La cultura di provenienza, improntata alla violenza. La predisposizione e l'accettazione della violenza.

Negli Stati Uniti, durante un processo, cosa può portare ad un'esclusione della responsabilità dell'imputato?. La testimonianza della vittima in sede di processo. L'immagine dell'imputato che influenza la giuria. L'infermità mentale possibilmente riscontrata nella vittima. La familiarità della vittima con i membri della giuria.

Nella prospettiva interpersonale, lo studio del comportamento umano si basa: Nessuna delle risposte. Sull'analisi delle manifestazioni della relazione tra reo e vittima. Sull'analisi del sistema motivazionale del reo. Sulle manifestazioni di personalità di vittima e reo.

Il fraintendimento o la comprensione di un rapporto interattivo sono legati: Al significato che il soggetto attribuisce al comportamento dell'altro. Alla disfunzionalità della comunicazione tra i due soggetti. Alla mancanza di comunicazione bilaterale nel rapporto. Al tipo di relazione preesistente tra i due soggetti del rapporto.

Cosa è di particolare interesse per la sociologia, sempre in applicazione al crimine?: I meccanismi di identità sociale dietro alle figure di vittima e criminale. La sicurezza dei centri urbani. I fattori culturali che predispongono alla violenza. L'opinione pubblica in merito alla criminalità.

L'insicurezza soggettiva riguarda:: Un sentimento forte di timore verso la criminalità diffusa. La paura di subire un reato, indipendentemente dal pericolo reale. La sfiducia nel sistema giuridico. La scarsa autoefficacia percepita.

A cosa ha contribuito l'affermarsi di una collaborazione a livello internazionale in fatto di attenzione alla criminalità?. Un'attenzione maggiore da parte della comunità scientifica al tema della criminalità. Una diminuzione del relativismo riguardo a devianza e criminalità. Un aumento di interesse al campo della vittimologia. Una congiunzione delle discipline di vittimologia e criminologia.

Nella prospettiva sociologica, lo studio della vittima comprende: Lo studio delle vittime di un reato penale rilevante. Lo studio del reinserimento nel contesto sociale della vittima dopo il reato. Nessuna delle precedenti. Lo studio di tutte le vittime tranne quelle di calamità naturali, non inerenti quindi ad un discorso psicosociale.

La sociologia, oltre al crimine, interpreta anche: Gli eventi sociali che impattano sull'opinione pubblica. Il contesto sociale che dà luogo alla criminalità. La psicologia del singolo individuo, sia vittima che criminale. Nessuna delle risposte.

Quand'è, nel campo della vittimologia, che si è superata la prospettiva giuridico-penale e ampliato il raggio d'azione?. All'inizio degli anni '90. Negli anni '50. Negli anni '70. Negli anni '80.

mettere in atto delle azioni intenzionamente provocatorie rientra nell'ambito di studio: Della psicologia attribuzionale. Della vittimologia. Della criminogenesi. Della criminodinamica.

03. L'identità etnica dei reati a carattere terroristico rientra nell'ambito: Della criminogenesi. Della criminodinamica. Della criminologia. Della psicologia sociale.

La criminodinamica non può prescindere: Dal rapporto intercorrente tra vittima e autore del crimine. Dai meccanismi psicologici dei singoli soggetti che determinano la genesi dell'azione di danneggiamento. Da come le azioni vengono rappresentate e interpretate dalla vittima e dal reo durante la dinamica delittuosa. Nessuna delle risposte.

Cosa sono le "vittime infungibili"?. Vittime che diventano tali in vista della loro posizione all'interno del nucleo familiare. Vittime che hanno una componente violenta latente come parte della propria personalità. Vittime predisposte al venire soggiogate da personalità più forti. Vittime che hanno un ruolo sia attivo che passivo nella dinamica dell'azione criminale.

Qual è la migliore strategia per risolvere il problema dei campioni troppo esigui per le ricerche empiriche sulla giustizia riparativa?. Scegliere il metodo dello studio trasversale. Aumentare numericamente i campioni ampliando la popolazione di riferimento. Scegliere il metodo della meta-analisi. Scegliere il metodo dello studio dei casi singoli.

Chi è che ha mostrato maggiormente resistenze ai principi della giustizia riparativa?. L'opinione pubblica. Le famiglie delle vittime. Gli autori dei crimini. Nessuna delle risposte.

Perché si criticano gli effetti dell'applicazione della giustizia riparativa?. Nessuna delle risposte. Perché non ci sono sufficienti prove empiriche a loro favore. Perché se i danni riportati dalla vittima sono troppo gravi non c'è possibilità di azione. Perché si applica solo dopo che il crimine è stato commesso.

Un efficace fattore di desistenza dal commettere ulteriori crimini diventa: Il risarcimento dei danni alla vittima ad opera del reo. La presa di coscienza del danno arrecato e la percezione di equità del reo. La sanzione detentiva. Nessuna delle risposte.

La possibilità di recidiva, dalle analisi svolte sui programmi di prevenzione, dipende: Dalla tipologia di reato compiuto dal reo. Dall'esperienza passata e successiva del reo. Dalle procedure messe in atto dal sistema della giustizia penale. Dal profilo di personalità del reo e dal suo contesto sociale di provenienza.

Nella totale dipendenza della mediazione dal sistema penale, il reo: Riceverà una pena che dipende dall'esito della mediazione. Deve essere prima giudicato idoneo al programma dal giudice in fase di processo. Dovrà comunque scontare una pena ma potrà non provvedere al risarcimento economico della vittima. Non ha la possibilità di sottrarsi alla pena.

Prima di iniziare un percorso di mediazione extra-penale, occorre: Una sentenza di condanna giudiziaria. L'approvazione della richiesta di mediazione da parte giudice in fase di processo. La confessione del reo. Un confronto iniziale tra tra reo e vittima.

La mediazione deve rappresentare una vera e propria alternativa di giustizia oppure una modalità compatibile con i modelli penali tradizionali?. Si vede la mediazione come sempre e comunque totalmente dipendente dal sistema penale. Non vi è una decisione unanime a riguardo. Si predilige la visione della mediaizone come modello indipendente. Si vede la mediazione come processo potenzialmente dipendente dal sistema penale.

Nelle mani di quale figura si trova la risoluzione del confronto?. Del mediatore. Delle due parti coinvolte nel reato. Del giudice. Della vittima.

Secondo il DPR 448/88, se il minore si impegna in attività riparative a favore della vittima: Vi è la possibilità di mutare la pena. Vi è una riduzione della pena. Viene estinta la pena. Vengono estinti reato e pena.

Il vocabolo vittima rimanda ad un concetto molto antico, connesso con: L'innocenza. Il sacrificio. Il dolore. L'ingiustizia.

Nella legislazione italiana, il vocabolo vittima viene usato per descrivere: Soggetto danneggiato da un aggressore. Persona danneggiata psicofisicamente. Persona tutelata dalla legge. Persona offesa dal reato.

Nella dottrina penalistica, come si intende la vittima?. Attore parimenti attivo e passivo nel reato. Nessuna delle risposte. Soggetto passivo del reato, offeso dalla condotta criminosa. Soggetto danneggiato nella sua identità di persona sociale e individuale.

Quando si può parlare di vittime secondarie?. Quando al reo è impedito l'accesso ai programmi di mediazione penale. Quando la vittima del reato è già di per sé vittima di pregiudizi o ingiustie sociale. Quando i soggetti prossimi alla vittima del reato subiscono di riflesso pregiudizi. Quando le vittime vengono vittimizzate doppiamente dall'imperizia del sistema giuridico.

La dottrina criminologica-vittimologica pone l'accento: Sulla possibile cooperazione della vittima nella messa in atto dell'azione criminale. Sul titolare del bene giuridico protetto dalla norma violata. Sulla persona su cui incide direttamente la condotta criminosa. Nessuna delle risposte.

Come si può definire la vittimologia di Von Hentig?. Liberale. Conservatrice. Positivista. Radicale.

Perché le vittime del senso dell'onore vengono punite?. Perché portano disonore alla loro cultura commettendo un reato. Perché rifiutano il conformismo alla loro cultura. Nessuna delle risposte. Perché infrangono regole sociali, come nel caso del delitto d'onore.

Come si potrebbero definire le vittime delle ingiustizie razziali che si stanno verificando attualmente negli Stati Uniti?. Vittime di reato. Vittime del fanatismo. Doppie vittime. Vittime che subiscono violenze sociali.

Nel caso delle vittime della suggestione e imitazione, il loro comportamento emula: Un comportamento vessante. Un comportamento deviante. Un comportamento manipolatorio. Un comportamento autoritario.

Le vittime di incidenti stradali sono: Vittime del loro stesso comportamento. Nessuna delle risposte. Vittime di reato. Vittime del fato.

Perché è fondamentale distinguere una vittima simulatrice da una vittima immaginaria?. Per comprendere quale tipo di assistenza psicologica è necessaria. Per lo scopo che si trova dietro la loro falsa natura di vittima. Per comprendere il ruolo effetivo del reo in fase di processo. Per la gestione del caso in fase processuale.

Quale elemento ulteriore si può considerare per distinguere le vittime incredibili?. La gratuità della menzogna. Nessuna delle risposte. La falsa testimonianza. La presenza o assenza dei sensi di colpa.

Qual è la differenza tra senso di colpa e senso di responsabilità?. Nessuna delle risposte. Le conseguenze. Le conseguenze emotive che si generano nella vittima. Il valore che ha per l'individuo l'azione illecita compiuta.

Qual aspetto è importante analizzare per comprendere le motivazioni della vittima simulatrice?. Il rapporto della vittima con il criminale da loro designato. Lo status psicologico e possibilmente psicopatologico della vittima. Il background biopsicosociale dell'individuo simulatore. L'entità e la credibilità realistica della menzogna.

Qual è una proprietà fondamentale della comunicazione menzognera che distingue le false vittime?. La complessità dell'elaborazione della menzogna. La credibilità dei fatti comunicati. La stabilità e coerenza dell'eloquio durante l'esposizione della menzogna. L'intenzionalità della menzogna.

La vittima negatrice: Nega di aver subito un reato ma non è realmente convinta. Nega di aver riportato danni in seguito ad un reato ma ne riferisce l'avvenimento. Riferisce di non aver subito un reato, e ne è convinta. Nega di aver subito un reato consapevolmente per obiettivi secondari.

La vittima negatrice è vittima: Dal punto di vista oggettivo e soggettivo. Dal punto di vista oggettivo ma non da quello soggettivo. Dal punto di vista soggettivo ma non oggettivo. Nessuna delle risposte.

La negazione del reato della vittima negatrice: E' riportata all'esterno e all'interno. E' riportata all'esterno e all'interno ma non del tutto, con un'attenuazione della reale entità dei danni. E' riportata a se stessa, per proteggersi dalla gravità dei danni riportati. E' riportata solo all'esterno.

Qual è, tra le seguenti, un'importante differenza tra vittime simulatrici e immaginarie e quelle dissumulatrici e negatrici?. Il loro ruolo nella dinamica del reato. Il reale o non reale accadimento del fatto riportato. Il riferimento del fatto accaduto. Nessuna delle risposte.

Qual è la differenza tra le vittime simulatrici e immaginarie e quelle dissumulatrici e negatrici?. Il grado di gravità della loro menzogna. La veridicità di quanto riportato. Il loro ruolo nella diade criminale-vittima. Nessuna delle risposte.

Quale fra i seguenti autori elaborò una tipologia generale di vittime all'interno della quale inserì i minori, le donne, gli anziani, i mentalmente instabili e gli anziani?. Nessuna delle risposte. Mendelsohn. Gullotta. Fattah.

I tratti psicosociali si possono definire, in merito ai fattori di rischio di vittimizzazione: Fattori biopsicosociali. Fattori sociali. Disposizioni innate. Predisposizioni acquisite.

Una prima classificazione di vittime si basa sulla distinzione tra: Predisposizioni innate e disposizioni psicosociali. Disposizioni innate e predispozioni psicologiche. Predisposizioni innate e disposizioni psicologiche. Predisposizioni acquisite e disposizioni innate.

Secondo Von Hentig, esistono delle persone che esercitano un'attrazione del tutto particolare sul criminale, facilitandone l'azione. Si tratta: Delle vittime bloccate. Delle vittime latenti. Delle vittime inconsapevoli. Delle vittime dissimulatrici.

Von Hentig stila un elenco di tipi psicologici a suo parere più inclini a divenire vittime: quali sono?. Il depresso, l'avido, l'inconsapevole, il solitario, il tormentatore, la vittima bloccata. Il depresso, l'avido, l'irresponsabile, il solitario, il tormentatore, la vittima bloccata. Il depresso, l'avido, l'irresponsabile, il solitario, il tormentatore, la vittima latente. Il depresso, l'avido, l'irresponsabile, il tormentatore, la vittima latente.

Quali autori hanno elaborato il cosiddetto "modello di vittimizzazione basato sullo stile di vita o sull'esposizione al rischio", e quando?. Nessuna delle risposte. Hindelang, Gottfredson, Garofalo nel 1968. Hindelang, Gulotta, Garofalo nel 1978. Hindelang, Gottfredson, Garofalo nel 1977.

Dopo i primi studi pioneristici, la vittimologia ha sviluppato nuove linee di ricerca che attribuiscono maggiore importanza: Alle dinamiche della relazione tra autore e vittima. Ai fattori biologici di predispozione al crimine in entrambi i soggetti del reato. Ai fattori psicologici individuali predisponenti alla vittimizzazione. Alle situazioni e al contesto sociale che facilitano la vittimizzazione.

Rispetto al focus degli studi pioneristici, gli studi della fine degli anni '70 e degli anni '80 danno maggiore impulso ad uno studio della vittima da un punto di vista: Sociologico. Biopsicosociale. Psicologico. Giuridico-penale.

La teoria dell'attività routinaria appare piuttosto centrata: Sulla prospettiva dell'autore del reato. Sulla prospettiva dello stile di vita della vittima e del criminale. Sulla prospettiva di entrambi i soggetti della diade criminale-vittima. Sulla prospettiva della vittima.

Secondo la teoria dell'attività routinaria, il crimine è il risultato di quali elementi: Assenza di un guardiano e presenza di obiettivi appetibili. Presenza di un autore possibili e di obiettivi appetibili. Presenza di un guardiano che non riesce ad impedire il reato, assenza di obiettivi appetibili e presenza di probabili autori motivati. Presenza di probabili autori e obiettivi appetibili, e assenza di un guardiano che impedisca il reato.

Le relazioni affettive che riguardano direttamente il bambino nell'infanzia in che modo condizionano il suo sviluppo?. Creando una disregolazione emotiva e una distorsione del sistema di attaccamento. Creando una distorsione nella regolazione delle emozioni e nella percezione della violenza. Creando una disregolazione del sistema di attaccamento e di concettualizzazione della realtà. Creando aspettative irrealistiche nei confonti del mondo esterno e delle altre persone.

Con il termine "violenza domestica" si fa riferimento: La violenza che ha luogo in una relazione affettiva di tipo familiare. La violenza che ha luogo all'interno delle mura domestiche. Ogni forma di violenza che ha luogo in una relazione affettiva. La violenza che ha luogo in un nucleo familiare.

Dove hanno origine i comportamenti abusanti o violenti in ambito familiare?. Nel tipo di relazione disfunzionale esistente tra i partner. Nessuna delle risposte. Nelle radici socioculturali del contesto in cui la famiglia risiede. Nelle relazioni primarie dell'individuo.

Dalle ricerche, è emerso che le relazioni improntate sull'aggressività possono ritrovarsi: Nei contesti familiari di ceti sociali ed economici più bassi. In ogni contesto familiare. Nei contesti familiari in cui i partner hanno una forte dipendenza dall'alcol o da sostanze. Nei contesti familiari socioculturalmente svantaggiat, vicini alla criminalità.

A quando risale la Dichiarazione delle Nazioni Unite sulle vittime del crimine e dell'abuso di potere?. 1975. 1987. Nessuna delle risposte. 1984.

Qual è il primo strumento normativo dell'Unione Europea emanato a tutela delle vittime dei reati?. La Decisione Quadro 2001/202/Giustizia e Affari interni. La Decisione Quadro 2000/220/Giustizia e Affari interni. La Decisione Quadro 2002/202/Giustizia e Affari Interni. La Decisione Quadro 2001/220/Giustizia e Affari interni.

Nella Convenzione della Comunità Europea del 1999 si ribadisce una normativa già stabilita dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sulle vittime del crimine e dell'abuso di potere: quale?. Il risarcimento dello Stato verso i danni della vittima in caso di impossibilità del reo. Il risarcimento della vittima da parte del reo. La tutela giuridica e psicologica garantita alle vittime di reati gravi come il tentato omicidio o i reati sessuali. La tutela dello Stato verso i danni della vittima anche quando il danno non è fisico ma psicologico.

Una prima dimostrazione di interesse verso le normative riguardanti le vittime si ha con la comunicazione: Della Commissione del 1999 al Consiglio del Parlamento Europeo. Del Parlamento Europeo del 1998 alla Commissione Europea. Della Commissione del 1997 al Consiglio del Parlamento Europeo. Del Parlamento Europeo del 1999 alla Commissione Europea.

Quale tra queste opzioni meglio sintetizza la descrizione di vittima fatta dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sulle vittime del crimine e dell'abuso di potere?. Persone tutelate dalla legge e danneggiate nella loro integrità. Persone che hanno subito un coinvolgimento in un procedimento penale. Persone che hanno sofferto una lesione. Nessuna delle risposte.

Quale modello di vittimizzazione viene teorizzato da Emilio Viano?. Modello circolare. Modello ciclico. Modello lineare. Modello della consapevolezza.

La vittima simulatrice può diventare: Vittima fittizia. Vittima immaginaria. Vittima ingiusta. Vittima falsa.

Il "presunto autore di reato" è vittima di: Una sua distorta immagine di colpevolezza. Un'ingiusta accusa. Noncuranza istituzionale. Nessuna delle risposte.

Qual è l'autore che teorizza il modello lineare di vittimizzazione?. Hans Von Hentig. Marco Monzani. Elena Bertoli. Nessuna delle risposte.

Secondo il modello di vittimizzazione di Emilio Viani, qual è il primo passo per uscire dalla situazione di vittimizzazione?. La consapevolezza della situazione vittimizzante. La richiesta d'aiuto. La presa di coscienza della non responsabilità del proprio dolore. La consapevolezza della propria innocenza.

Come si definisce lo stato d'ansia e di angustia che nella vittima spesso insorge nel corso del tempo?. Stress da vittimizzazione. Stress post traumatico. Nessuna delle risposte. Stress psicologico da reato.

Con quale termine si fa riferimento al complesso degli effetti pregiudizievoli di natura fisica, psicologica, economica e sociale prodotti sulla vittima dal reato?. Nessuna delle risposte. Vittimizzazione indiretta. Vittimizzazione diretta. Vittimizzazione secondaria.

Come si chiama il processo per il quale la vittima diventa più vulnerabile e a rischio di subire ancora fatti penalmente rilevanti?. Vittimizzazione circolare. Vittimizzazione secondaria. Vittimizzazione reiterata. Vittimizzazione primaria.

Come si definiscono le conseguenze negative, emotive e relazionali, che possono derivare alla vittima dall'impatto con l'apparato giudiziario?. Vittimizzazione primaria. Vittimizzazione indiretta. Vittimizzazione reiterata. Vittimizzazione secondaria.

Chi, negli anni '40 del secolo scorso, aveva già denunciato i rischi di vittimizzazione secondaria per le vittime di reati?. Mendelsohn. Von Hentig. Emilio Viano. Marco Monzani.

Da chi è stato coniato il concetto di "colpevolizzazione della vittima", con il libro intitolato "Blaming the victim"?. Mendelsohn. Nessuna delle risposte. Viano. Von Hentig.

Quale opera fondamentale, criticante le teorie sulla formazione dei ghetti e della povertà intergenerazionale, dà forma al concetto di "colpevolizzazione della vittima"?. "Blaming the victim". "The victim's invisible fight". "The victim's fault". "The victim's responsibility".

In quali anni, con alcuni episodi storici, si sono verificati casi rilevanti di colpevolizzazione della vittima?. Negli anni '60. Negli anni '70. Negli anni '50. Negli anni '80.

In cosa consiste la colpevolizzazione della vittima?. Nel ritenere la vittima di un crimine responsabile di ciò che le è accaduto. Nell'ignorare le necessità della vittima non ritenendole gravi abbastanza. Nel ritenere che la vittima abbia voluto rendersi tale con un secondo fine. Nel ritenere che la vittima non abbia fatto niente per evitare ciò che le è accaduto.

Con quale opera viene introdotto e sviluppato il concetto di colpevolizzazione della vittima?. "The victim's responsibility". "The victim's fault". "Blaming the victim". "The victim's struggle".

Lerner, secondo la sua teoria del mondo giusto, afferma che la società vede la sofferenza della vittima come meritata: a cosa fa riferimento?. La teoria del conflitto sociale. La neutralizzazione della vittima. La vittimizzazione terziaria. La vittimizzazione secondaria.

Quale tra le seguenti opzioni definisce una reazione a una minaccia nei confronti della fiducia in un mondo giusto?. Nessuna delle risposte. La vittimizzazione terziaria. La vittimizzazione diretta. La vittimizzazione secondaria.

La Bielief in a Just World Theory è una teoria che fa parte: Della psicologia del lavoro. Della psicologia sperimentale. Della psicologia cognitiva. Della psicologia sociale.

La Belief in a Just World Theory è una teoria formulata da: Von Hentig. Nessuna delle risposte. Viano. Mendelsohn.

Quale tra le seguenti opzioni meglio spiega a cosa ricollega, Lerner, il principio di giustizia alla base della teoria del mondo giusto?. Nessuna delle risposte. Ad un contratto sociale per il quale l'individuo vuole mantenere inalterato l'equilibrio socioculturale di appartenenza. Ad un meccanismo sociale per il quale la vittima spesso è attrice attiva nel proprio processo di vittimizzazione. Ad un contratto personale per cui l'individuo rinuncia a forme immediate di gratificazione per investire le proprie energie nel raggiungimento di altri obiettivi.

Le esperienze traumatiche legate alla violenza rappresentano maggiormente un attacco a: Stabilità psicologica. Integrità psicofisica. Senso di autostima. Autosufficienza.

In seguito ad un esperienza traumatica, la vittima può percepire gli altri principalmente come: Pericolosi e inaffidabili. Caotici e ingestibili. Disinteressati e noncuranti. Aggressivi e malintenzionati.

Le esperienze traumatiche legate alla violenza rappresentano maggiormente una frattura di: Funzionamento del sé. Stabilità psicologica. Senso e coerenza del sé. Unitarietà della coscienza.

In seguito ad un esperienza traumatica, la vittima può sviluppare un senso d'identità basato su percezioni di sé come: Estraneo. Incapace di reagire. Sporco e fuori controllo. Insensibile.

In seguito ad un esperienza traumatica, la vittima può percepire il mondo principalmente come: Disinteressato e indifferente. Negativo e vuoto. Ingiusto e ingestibile. Pericoloso e rischioso.

Nella testimonianza di una vittima, la sua età: Più è elevata e più aumenta l'accuratezza. Determina i possibili errori della memoria, come la falsificazione del ricordo. Non è un fattore che incide particolarmente sull'accuratezza del ricordo. Pregiudica la precisione dei ricordi entro la giovane età adulta.

Quali sono le funzioni psicologiche di base che costituiscono il processo testimoniale?. Percezione di stimoli ambientali, codifica, immagazzinamento, rievocazione. Percezione, elaborazione, rievocazione. Identificazione, percezione, rielaborazione, immagazzinamento. Codifica, immagazzinamento, rievocazione.

Il contenuto di una testimonianza dipende: Nessuna delle risposte. Dall'interazione tra contenuto di memoria, contenuto dell'evento e processi decisionali sui ricordi. Dall'interazione tra ricordi distorti e ricordi reali, mediati dai processi decisionali sui ricordi. Dall'unione di falsi dettagli e memorie accurate, la cui proporzione dipende dall'intervallo di tempo trascorso dall'evento.

La ripresa di un ricordo dopo un determinato lasso di tempo si chiama, tecnicamente: Ricostruzione espressiva. Recupero espressivo. Recupero mnestico. Rievocazione espressiva.

La consapevolezza di distinzione tra verità e menzogna, e tra realtà e fantasia, e l'intenzione di dire la verità o mentire, sono due elementi che permettono di distinguere: Vittima reale e vittima simulatrice. Vittima fittizia da vittima indiretta. Vittima primaria da vittima secondaria. Nessuna delle risposte.

A quale fenomeno bisogna fare particolare attenzione nel raaccogliere una testimonianza di un minore?. Alle circostanze emotive in cui si trova il minore al momento dell'interrogatorio. Alla verificabilità dei fatti dichiarati dal minore. Alla suggestionabilità dell'interrogato. Alla possibile simulazione di vittimizzazionee.

Quali sono le variabili su cui si basa una corretta arte di interrogare in ambito giudiziario?. Contesto, obiettivi e autore dell'interrogatorio. Elementi e obiettivi dell'interrogatorio. Contesto e autore dell'interrogatorio. Contesto, elementi e obiettivi dell'interrogatorio.

Qual è un fattore che molto probabilmente può influire su una testimonianza - nella fase investigativa dell'interrogatorio?. Il contesto dell'interrogatorio. L'età dell'individuo interrogato. L'operatore che la svolge. La condizione di vittima o imputato dell'interrogato.

Le prime ricerche sulla suggestionabilità, agli inizi del Novecento, hanno mostrato che i soggetti maggiormente sensibili alla suggestionabilità in ambito giudiziario erano: Anziani. Nessuna delle risposte. Donne. Adulti con psicopatologie.

Se la vittima immaginaria non riceve una convalida del suo status: Si riscontrerà in lei una seconda vittimizzazione. Si riscontrerà in lei una terza vittimizzazione. Nessuna delle risposte. Il suo status potrebbe evolvere in quello di vittima simulatrice.

Il tipo di percorso terapeutico, nel caso di una vittima immaginaria, mira: Ad una ri-consapevolezza. Nessuna delle risposte. All'elaborazione del dolore. Alla riparazione del danno psicologico.

La "convalida", nel caso della vittima immaginaria, avviene: A livello soggettivo. A livello oggettivo. A livello giudiziario. A livello relazionale.

Qual è l'elemento in comune tra una vittima immaginaria e una reale?. Il vissuto fisico e psicologico. Il vissuto psicologico. Il vissuto giudiziario e psicologico. Il vissuto sociale e psicologico.

Quale, tra le seguenti, è maggiormente considerabile una vittima vulnerabile per eccellenza?. La donna. Il bambino. L'anziano. L'adolescente su internet.

Cos'hanno dimostrato gli studi sulle Adverse Childhood Experiences?. Hanno effetti su determinati bambini e non su tutti indiscriminatamente. Portano l'adulto a gravi problemi di dipendenze e abuso di sostanze. Causano danni alla salute fisica dell'adulto. Hanno effetti negativi a lungo termine.

Secondo la Commissione Nazionale per il Coordinamento degli interventi in materia di maltrattamenti, abusi e sfruttamento sessuale dei minori, in cosa si concrettizza il Child Abuse?. In condotte omissive e passivo-aggressive. In condotte trascuranti e violente. In condotte omissive e attive. In condotte attive e passive.

Come si classifica la dinamica per la quale il minore è presente alle violenze tra gli adulti?. Violenza passiva. Violenza vissuta. Nessuna delle risposte. Violenza partecipata.

Qual è il termine adatto da utilizzare per indicare l'assenza di cure adeguate dei bisogni del bambino da parte dei genitori o di chi è legalente suo responsabile?. La sindrome di Munchausen per procura. La violenza assistita. La patologia delle cure. L'omissione di cure.

Quanti tipi di nuclei familiari sessualmente abusanti esistono?. Tre. Due. Cinque. Quattro.

Tra gli indicatori di cambiamento comportamentale, quali sono i comportamenti che assumono particolare rilevanza nel rivelare un abuso sessuale?. Comportamenti di allarme e paura generalizzati. Comportamenti sessualizzati. Comportamenti aggressivi. Comportamenti di evitamento della sfera sessuale.

Il rischio di aggressione intrafamiliare è meggiore nella fascia d'età compresa: Tra i 5 e i 15 anni. Tra i 10 e i 14 anni. Nessuna delle risposte. Tra i 6 e gli 11 anni.

I genitori con una storia di vittimizzazione sessuale durante la propria infanzia presentano un rischio dieci volte superiore rispetto alla popolazione normale: quale?. Di non sviluppare attaccamento nei confronti dei propri figli. Di trascurare i propri figli. Di esercitare abusi fisici sui propri figli. Di esercitare abusi sessuali sui propri figli.

Quali sono gli indici comportamentali ed emotivi che permettono di individuare in modo specifico un abuso sessuale infantile?. Non esistono, in realtà, indicatori specifici. Disturbi legati allo stress, o psicopatologia post traumatica. Presenza di disturbi del sonno, alterazioni del tono dell'umore e tentativi di suicidio. Disturbi depressivi, d'ansia, e alimentari.

Quali capacità sono risultate compromesse seriamente nei bambini vittime di violenza assistita rispetto al gruppo di controllo?. Le abilità spaziali. Le abilità cognitive. Le abilità esecutive. Le abilità verbali.

Nelle famiglie composte da un fratello minore e uno maggiore, vittime di violenza assistita, quali sono gli effetti di tale violenza sui due fratelli?. Il fratello maggiore partecipa alla violenza e la rivolge verso il fratello minore. Nessuna delle risposte. Il fratello maggiore si desinsibilizza alla violenza, il fratello minore si sente più minacciato. Su entrambi avviene una desensibilizzazione alla violenza.

Quale tipo di attaccamento si verifica tra bambino vittima di violenza assistita e la madre che la subisce?. Insicuro-evitante. Disorganizzato. Ansioso-ambivalente. Insicuro-ambivalente.

Qual è una conseguenza che i bambini vittime di violenza assistita esperiscono al di fuori del nucleo familiare?. Scontri con coetanei. Nessuna delle risposte. Bullismo. Esclusione dai coetanei.

Qual è un meccanismo di apprendimento dei comportamenti aggressivi del bambino vittima di violenza assistita?. Rinforzo sociale. Apprendimento per prove ed errori. Trasmissione intergenerazionale. Condizionamento operante.

Perché i genitori con depressione risultano essere maltrattanti, a volte, con i propri figli?. Per via della loro incapacità di prendersene cura. Per via della loro indifferenza. Per via della loro intolleranza. Per via della loro irritabilità.

Quali aspetti dei disturbi psichiatrici dei genitori vengono esperiti dai figli?. Sintomi primari, correlati, ed effetti negativi secondari. Sintomi primari ed effetti correlati. Sintomi primari ed effetti correlati. Effetti negativi primari e secondari.

Perché una maggiore dotazione cognitiva risulta essere un fattore di protezione per i figli di genitori con psicopatologie?. Perché permette loro il fronteggiamento dello stress. Perché permette loro di trovare strategie per evitare i possibili danni. Nessuna delle risposte. Perché permette loro di elaborare meglio le circostanze patologiche.

I figli di quali genitori tendono ad avere un temperamento più difficile, rispetto alla popolazione generale?. Genitori depressi. Genitori ansiosi. Nessuna delle risposte (genitori psicotici). Genitori narcisisti.

I figli di quali genitori tendono ad avere un maggiore tasso di incidenza di disturbi della condotta, deficit di attenzione e iperattività?. Genitori devianti, con problemi con la legge. Genitori con problemi di abuso di sostanze. Genitori con problemi di depressioni. Genitori con disturbo di personalità narcisistica.

Quale tipo di comportamento è stati osservato nei bambini figli di genitori devianti e incarcerati?. Comportamenti di isolamento sociale, e aggressivi. Comportamenti di evitamento e isolamento. Comportamenti autolesivi. Comportamenti sessualizzati.

I figli di genitori incarcerati, rispetto ad un gruppo di controllo hanno riportato: Maggiore sintomatologia a carattere depressivo. Minore sintomatologia a carattere ansioso. Maggiore sintomatologia a carattere ansioso. Minore sintomatologia a carattere depressivo.

Il comportamento criminale della madre ha un effetto indiretto sui figli, mediato da: Il patrimonio intellettivo dei figli. L'attaccamento sviluppato con i figli. L'equilibrio del nucleo familiare. Le effettive capacità genitoriali.

Quand'è che la condotta antisociale della madre diventa ancora più rischiosa per i figli?. Quando i comportamenti antisociali della madre compaiono prima dei suoi 15 anni. Quando i comportamenti antisociali della madre sono alternati a comportamenti depressivi. Quando ai comportamenti antisociali non seguono conseguenze legali di alcun genere. Quando i comportamenti antisociali della madre sono rinforzati dall'assenza di reazione dei figli.

Qual è, tra i seguenti, il fattore di rischio che compromette in modo rilevante la crescita dei minori figli di genitori che divorziano?. La presenza di comunicazione aggressiva o patologica nel nucleo familiare. L'esposizione al conflitto. La trascuratezza dei genitori verso i figli. L'assenza di comunicazione sana nel nucleo familiare.

Quale, tra i seguenti, è un fattore importante che influenza la crescita dei bambini in famiglie con genitori separati?. L'elaborazione cognitiva della situazione. La relazione sana tra genitori e figli. La capacità di adattamento alla situazione. La capacità di reagire in modo emotivamente funzionale.

In famiglie disfunzionali e conflittuali, la rottura del vincolo matrimoniale dei genitori porta i figli a: Mettere in atto comportamenti antisociali. Reazioni di ansia e depressione. Reazioni di indifferenza. Mettere in atto comportamenti compensatori, come quelli di abuso di sostanze.

Nella triangolazione del conflitto tra genitori che stanno divorziando, il bambino diventa "catalizzatore" dei sentimenti negativi dei genitori: questo cosa comporta?. Che il conflitto termini a spese del bambino, individuato come colpevole. Che il conflitto non finisca perché le energie per la ristrutturazione del rapporto vanno sul bambino. Che il bambino sia contemporaneamente motivo di inizio e perpetuazione del conflitto. Che il bambino venga danneggiato nel suo sviluppo credendo d'essere la colpa della separazione dei genitori.

Per un adolescente, come si acquisice la propria identità?. Con il distacco dai genitori e l'interazione e scambio con i coetanei. Con l'esperienza dentro e fuori il nulceo familiare, e attraverso i conflitti di entrambi i contesti. Attraverso fasi diverse che convergono in un'organizzazione sufficientemente stabile. Attraverso una riorganizzazione confusa dell'Io.

Secondo gli studi neurocognitivi più recenti, negli adolescenti vittime di traumi si verificano interferenze in varie aree: quali tra le seguenti non è una di quelle?. Il funzionamento cognitivo. L'attaccamento. La regolazione affettiva. Nessuna delle risposte.

A cosa fa riferimento Peter Blos quando parla di "difficoltà schiaccianti" per gli adolescenti?. Alla rielaborazione e controllo dei traumi infantili. Ai numerosi conflitti tipici dell'età adolescenziale. Nessuna delle risposte. All'organizzazione della propria identità.

Per un adolescente cosa comporta, nello specifico, il distacco psicologico dalle figure genitoriali?. Una debole costruzione della propria personalità. Nessuna delle risposte. Un'incerta costruzione dell'identità. Una fragile organizzazione dell'Io.

Quali sono le componenti essenziali legate alla spinta aggressiva che motiva il bullismo?. Intenzione di danneggiare, risultato nocivo, atti intenzionalmente danneggianti, ineguaglianza di potere. Intenzione di nuocere, risultato nocivo, atti diretti o indiretti, ripetizione, potere diseguale. Risultato nocivo, potere diseguale, atti danneggianti, intenzione di nuocere. Intenzione di ferire, continuità, atti danneggianti, disuguaglianza di potere.

Quali sono i reati di cui sono più spesso vittime gli anziani?. Estorsione e omicidio volontario. Furto ed estorsione. Omicidio colposo e furti. Circonvenzione dell'incapace e omicidio volontario.

Perché, spesso, gli anziani vittime di maltrattamenti non denunciano l'accaduto?. Per sfiducia nelle istituzioni. Per vergogna, o mancanza di consapevolezza. Per la loro solitudine e quindi mancanza di un supporto esterno. Per timore di possibili ritorsioni dell'aggressore.

Cosa si intende per "compiti di sviluppo" degli anziani?. I cambiamenti che affrontano la loro affettività e socialità. I cambiamenti fisiologici e cognitivi che attraversano. I compiti di mantenimento delle proprie funzioni cognitive e fisiologiche. Nessuna delle risposte.

Tra i fattori sociali di rischio più significativi per la vittima anziana troviamo: Le dinamiche familiari disfunzionali. L'isolamento. L'indifferenza familiare. La mancanza di figure di riferimento.

Quali sono i fattori di rischio delle vittime anziane?. Fattori cognitivi e sociali. Nessuna delle risposte. Fattori fisiologici e cognitivi. Fattori individuali, relazionali e sociali.

Perché gli uomini conservatori hanno un alto livello di omofobia?. Perché figli di una società patriarcale che vede l'omosessualità come una minaccia al sistema. Perché sono condizionati dal contesto socioculturale in cui vivono. Perché sentono pericolo per la norma eterosessuale. Perché la norma conservatrice è tipicamente a favore della tradizione.

Secondo alcuni autori, con quale dei seguenti elementi l'omofobia ha una certa relazione?. L'aggressività. Il dogmatismo. L'autoritarismo. La rigidità.

Dai dati emersi, l'omofobia sembra configurarsi come un meccanismo difensivo: Nessuna delle risposte. A sostegno dell'autostima e al mantenimento di un'immagine positiva di sé. A sostegno della propria identità in realtà però confusa e non del tutto sviluppata. A protezione delle proprie presunte certezze in merito alla propria realtà.

Secondo la psicoanalisi, perché per un uomo eterosessuale venire in contatto con un uomo effemminato risveglierebbe l'angoscia?. Perché le pulsioni libidiche normalmente contenute nell'inconscio verrebbero a manifestarsi. Perché dovrebbe venire in contatto con i propri caratteri femminili. Perché la virilità maschile imposta dalla società verrebbe duramente minacciata. Perché emergerebbero dei rapporti traumatici avuti con la figura parentale dello stesso sesso.

Perché l'ansia omofobica sarebbe ancora più elevata negli individui cresciuti da genitori autoritari, secondo la psicoanalisi?. Perché il Super-Io impone loro il rispetto delle norme culturali appresi dalle figure parentali. Perché il Super-Io impone loro il timore di perdere l'amore parentale. Perché i genitori autoritari rappresentano il Super-Io che costringe l'Io ad una forte repressione. Nessuna delle risposte.

Quale può essere considerato un grande fattore di prevenzione del suicidio nella comunità LGBT?. L'attivismo di figure politiche e famose. L'accettazione del nucleo familiare d'origine. La protezione delle istituzioni. L'accettazione della comunità sociale di provenienza.

Come vengono classificati i reati basati sull'omofobia?. Crimini d'odio. Crimini contro la persona. Crimini di matrice sociale. Crimini di discriminazione.

Come si riflettevano, in un primo momento, le diversità in merito all'orientamento sessuale in ambito di diritto?. Con un'attenuazione del comportamento criminale, se la diversità è della vittima. Con una maggiore sanzione e punizione del reo se egli è parte della popolazione LGBT. Nessuna delle risposte. Con una progressiva conquista di diritti, specialmente se è la vittima fa parte della comunità LGBT.

Le teorie sullo stress e lo stigma da minoranza hanno permesso di evidenziare il ruolo portante, nella disparità della salute mentale tra persone LGBT e persone non-LGBT, di quali elementi?. Nessuna delle risposte. I contesti sociali e strutturali come le istituzioni. I contesti familiari di provenienza. I contesti sociali come la famiglia e la scuola.

Secondo i dati del Dipartimento di Salute Pubblica, in quale percentuale, nella popolazione adolescenziale, si verificano i suicidi della popolazione gay?. 20%. 30%. 35%. 50%.

Qual è l'obiettivo principale della violenza sulla donna?. Il causare un danno. L'isolamento. Lo sfruttamento. L'annullamento.

Secondo l'indagine ISTAT del 2007, sei milioni di donne in Italia hanno subito violenze: in quale fasce di età si collocavano?. Tra 14 e 70 anni. Tra 16 e 70 anni. Tra 15 e 55 anni. Tra 16 e 60 anni.

Con quale scopo si utilizza la parola femminicidio?. Per sottolineare il sottofondo socioculturale del problema. Per sottolineare il genere del colpevole. Per indicare il genere della vittima. Per sottolineare il genere di reato in questione.

Perché la parola "femminicidio" secondo alcuni offende in realtà le donne?. Perché perpetra l'idea di violenza di genere sul genere femminile. Perché non si occupa delle reali conseguenze sulla donna ma si occupa solo del settore giuridico. Perché relega le donne ad un essere solo biologicamente differente dagli uomini. Nessuna delle risposte.

Qual è il problema della parola "femminicidio"?. Rimane legato ad un ambito giuridico e non all'ambito psicologico. Non prende in considerazione chiunque sia donna non dal punto di vista biologico. Relega le donne ad un essere solo biologicamente differente dagli uomini. Trascura l'aspetto socioculturale della violenza.

Quale tra i seguenti è un elemento particolarmente capace di aggravere la campagna di molestie di uno stalker?. Nessuna delle risposte. I guadagni che potrebbe ottenre dalla manipoalzione della vittima. La convinzione di poter sfuggire le possibili conseguenze giuridche. Il grado di intensità del rapporto tra lui e la vittima.

In materia di stalking, le personalità pubbliche e i personaggi famosi tra quale tipologia di vittime sono annoverati?. Vittime trasversali. Vittime indirette. Vittime primarie. Vittime principali.

A cosa va attribuita l'incapacità, tipica delle vittime di stalking, di esprimere in modo esplicito e netto il rifiuto verso lo stalker con il quale vi era una relazione?. Al timore di non ricevere assistenza e tutela giuridica. Al sottovalutare la reale minaccia dei comporamenti molesti del'ex partner. Al timore di aggravare i comportamenti molesti. Ai sensi di colpa.

Qual è la distinzione principale riguardo alle vittime di stalking?. Vittime dirette e trasversali. Vittime secondarie e principali. Vittime indirette e primarie. Vittime dirette e primarie.

Da cosa è influenzata la linea di confine tra ciò che è considerato disdicevole e ciò che configura un vero e proprio reato in materia di stalking?. L'insistenza dei comportamenti molesti. L'aggravarsi dei comportamenti molesti. Nessuna delle risposte. Le caratteristiche della vittima, come carattere e reattività.

Di chi sarebbero vittime, teoricamente, i cosiddetti "Hikikomori"?. Degli online groomer. Della depressione clinica. Della cultura della competizione. Della discriminazione sociale.

Chi è l'offender nella cybercriminalità?. Un adulto di mezza età. Un hacker professionista. Un estraneo. Un giovane.

Qual è lo scopo principale dell'offender nella cybercriminalità?. La persecuzione della vittima con il rischio minimo possibile di essere scoperto. Nessuna delle risposte. Lo sfruttamento a scopo di lucro. La manipolazione della vittima e il controllo sulle sue azioni.

Cos'è che viene meno alle vittime nel processo di vittimizzazione della cybercriminalità?. La possibilità di salvaguardare i propri dati. La possibilità di conoscere l'identità del criminale. La possibilità di difendersi preventivamente da possibili attacchi. La capacità di anticipare le conseguenze del loro uso della tecnologia.

In quale contesto criminale prende forma la figura del "groomer"?. Criminalità informatica. Stalking. Violenza di genere. Estorsione.

Che cosa intende Francoise Sironi con il termine "emozioni politiche"?. Emozioni secondarie che insorgono a causa dell'assistere a eventi legati al mondo politico. Trasformazioni emotive nel tessuto sociale a causa di eventi collegati al mondo politico. Trasformazioni emotive nel singolo causate da un disordine sociale. Nessuna delle risposte.

Perché si può affermare che il trauma nelle vittime spesso è presente, ma non rappresentato?. Perché le memorie traumatiche non sono sempre disponibili. Perché la vittima è riluttante a recuperare le memorie traumatiche. Perché il corpo se ne fa depositario. Perché la vittima non è consapevole di possedere, nelle strutture cognitive, una rappresentazione del trauma.

Le vittime delle stragi terroristiche sono anche: Vittime dirette. Vittime fungibili. Vittime trasversali. Vittime primarie.

In quante categorie possono essere suddivise le vittime degli attentati terroristici?. Quattro categorie. Cinque categorie. Due categorie. Tre categorie.

Perché gli adolesecnti le cui famiglie hanno invischiamenti mafiosi si trovano in una condizione di ambiguità?. Perché il contesto sociale in cui vivono è differente dal contesto familiare. Perché percepiscono distante la criminalità rispetto a quanto effettivamente poi sia nella loro quotidianità. Perché il contesto criminale nel quale sono nati e cresciuti ha modificato la loro percezione di giusto e sbagliato. Perché, a causa della desensibilizzazione, non hanno gli strumenti cognitivi per poter comprendere l'entità del sistema in cui vivono.

Quali sono i danni causati dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso sul territorio nazionale?. Spopolamento locale, diminuzione degli investimenti, abbassamento della tutela giudiziaria. Nessuna delle risposte. Danneggiamento del sistema giudiziario, corruzione politica, investimenti ridotti. Investimenti ridotti, spopolamento locale, abbassamento della qualità istituzionale.

Quali sono le vittime "Invisibili" nell'ambito mafioso?. I familiari di vittime che subiscono vessazioni e minacce. Chi vive nel loro stesso contesto di provenienza delle organizzazioni e deve abbandonarlo. Chi è vittima di reati mafiosi e non viene mai identificato. Gli individui che assistono ad eventi e dinamiche mafiose.

Che genere di relazione scaturisce dall'azione del potere mafioso sulle vittime?. Una relazione asimmetrica. Una relazione di dipendenza. Una relazione polarizzata. Una relazione controllante.

Sotto il profilo criminologico, quale intenzione si scorge dietro all'azione del potere mafioso?. Intenzione omicida. Intenzione di estorsione. Intensione intimidatoria. Intenzione di circonvenzione.

01. Perché si può parlare di vittimizzazione secondaria per i familiari di una vittima di omicidio mafioso?. Perché il danno inflitto alla vittima è anche un danno inflitto alla famiglia. Nessuna delle risposte. Perché in seguito all'accaduto vengono abbandonate e isolate. Perché le conseguenze dell'omicidio si ripercuotono su tutta la comunità per generazioni.

Quali tra le seguenti aree non era analizzata dall'intervista clinica delle ricercatrici Clelia Giordano e Giusy Cannizzaro?. Ricadute dell'omicidio sul sistema sociale e familiare. Rapporti e contatti dei familiari con la mafia. Rappresentazione delle Istuzioni. Caratteristiche del contatto con la violenza mafiosa.

A cosa è dovuto l'elevato distress dei mafia survivors?. All'entità del trauma. Alla mancanza di elaborazione del trauma. Ad un sinergismo di lutto e trauma. All'incapacità di elaborazione del lutto.

A cosa è dovuta il vissuto dei mafia survivors?. Alla percezione di imperizia e negligenza dello Stato. All'entità troppo grande del trauma. Alla stigmatizzazione subita dopo l'omicidio mafioso. Alla mancanza di tutela legale e sociale.

Cos'è la "sindrome del sopravvissuto"?. Una patologia riscontrabile nei reduci di guerra. Il senso di colpa che si prova quando si sopravvive ad un evento che è costato la vita ad altre persone. Il nome dato alle sindromi post traumatiche dagli studi effettuati nel secondo dopo guerra. Uno stato di ipervigilanza, tensione, iperattività e incubi notturni.

Quando si concretizzò l'esigenza di accertare l'esistenza di uno "shock da vittimizzazione"?. Dopo la seconda guerra mondiale. A seguito della guerra del Vietnam. Dopo la prima guerra mondiale. Dopo i fatti dell'11 settembre.

Le risposte acute allo stress: Si chiamano acute perché perdurano per almeno un anno. Insorgono entro le prime 4 settimane dall'evento stressante. Sono quelle che si osservano subito dopo il trauma. Comprendono necessariamente depersonalizzazione e derealizzazione.

Il DPTS entra a far parte della nosografia ufficiale: Con il PDM-2. Con il DSM-III. Con il DSM-IV. Con l'ICD-9.

Per la diagnosi di DPTS, rispetto al DSM-III, quali novità introduce il DSM-IV?. Ridefinisce il trauma in termini di esperienza soggettiva. Lo inserisce nel capitolo sui disturbi d'ansia. Introduce il sottotipo dissociativo. Introduce le specificazioni di depersonalizzazione e derealizzazione.

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