Le tipologie dei bisogni educativi speciali
![]() |
![]() |
![]() |
Título del Test:![]() Le tipologie dei bisogni educativi speciali Descripción: bes tipologie bisogni ed |




Comentarios |
---|
NO HAY REGISTROS |
La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012... Definisce la figura dell’assistente ad personam. Definisce il concetto di Bisogno Educativo Speciale. Definisce la differenza fra disabilità, handicap e malattia. Definisce la figura dell’insegnante di sostegno. Qualora ad un soggetto sia stata diagnosticata una disabilità intellettiva, con un Q.I, pari a 60, è possibile affermare che questo soggetto è affetto da un deficit: Lieve. Grave. Moderato. Profondo. I bambini cosiddetti superdotati hanno: Un Quoziente Intellettivo pari o superiore a 100. Uno sviluppo fisico ed intellettivo che li colloca oltre il 97esimo percentile nelle curve di crescita relative ad altezza e peso corporeo. Una capacità di imparare in modo più precoce e più veloce degli altri, mostrando curiosità e perspicacia particolari. Una capacità sociale particolarmente spiccata, che li rende ottimi strateghi in contesti di peer education e di cooperative learning. Nel testo “La solitudine dei numeri primi”, proposto durante il corso per un’esercitazione, i personaggi di Michela e Mattia sono: Due fratelli gemelli, molto diversi fra loro. I genitori di un bambino con Bisogni Educativi Speciali. Due fidanzati che affrontano insieme una disabilità. Due insegnanti volenterosi. La sindrome genetica dell’X fragile comporta: Ritardo mentale, fragilità psichica simil-psicotica. Ritardo mentale, dismorfofobia. Ritardo mentale, sviluppo sociale simil-autistico. Ritardo mentale, fragilità ossea e cartilaginea. Il testo “Hound dog”, proposto durante il corso per un’esercitazione, racconta la storia del protagonista che... Frequenta una scuola in cui assiste, prima da vicino di banco e poi da amico, un coetaneo affetto da una grave compromissione neuro-motoria. Attraverso la canzone omonima di Elvis Presley scopre la propria passione per la musica. Frequenta una scuola in cui subisce le angherie di alcuni bulli, finché, nonostante una grave compromissione neuro-motoria, si ribella. Al canile della sua città adotta un cane che, per una disabilità di tipo neuro-motorio, nessuno ha mai voluto adottare. La Teoria della Mente – o comprensione sociale – si definisce come: La teoria innata (già presente nel neonato) secondo cui ogni essere umano possiede una mente pensante, il che nel neonato orienta la percezione e la comunicazione. La capacità di ragionare sul rapporto mente-cervello secondo le più recenti scoperte delle neuroscienze. La capacità di teorizzare in modo intuitivo e speculativo come l’interlocutore pensa e ragiona (modalità visiva, uditiva o cinestetica) per adeguare il proprio linguaggio. La capacità di riconoscere e attribuire stati mentali a sé e agli altri, facendo riferimento ad essi per dar senso ai comportamenti presenti e prevederne quelli futuri. Chi è l’autore che ha descritto nel bambino di 9-12 mesi la rivoluzione socio-cognitiva (vale a dire la capacità del piccolo di comprendere le intenzioni dell’altro, condividere l’attenzione con l’adulto su un oggetto esterno, mettere in campo gesti comunicativi come l’indicare dichiarativo)?. Peter Fonagy. Michael Tomasello. Jerome Bruner. Jean Piaget. Quale tra le seguenti affermazioni sull’autismo è corretta?. L’autismo viene diagnosticato con certezza soltanto con l’ingresso nella scuola primaria. L’autismo è caratterizzato da stereotipie, che tendono a scomparire quando il soggetto è inserito in contesti non familiari. L’autismo è il probabile esito di una relazione gravemente patologica fra madre e bambino. L’autismo comporta solitamente un ritardo nello sviluppo del gioco simbolico. Quale tra le seguenti affermazioni sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento è errata?. Si tratta di disturbi solitamente associati a scarsa fiducia in se stessi e ad una riduzione della motivazione ad apprendere. Si tratta di disturbi valutati con test standardizzati, in cui il soggetto ottiene un punteggio significativamente inferiore alla media per la sua età. Si tratta di difficoltà scolastiche caratterizzate da un QI inferiore a 70. Si tratta di disturbi legati alle capacità di letto-scrittura e calcolo, che non coinvolgono l’area del deficit cognitivo. I DSA possono essere riconducibili a: Fattori emotivi e motivazionali (ansia, demotivazione). Fattori ambientali e sociali (scolarizzazione troppo discontinua per essere efficace, mancato esercizio nella lettura o nel calcolo). Deficit sensoriali non diagnosticati e/o non corretti. Nessuna delle altre tre opzioni proposte è corretta. La scarsa velocità nella lettura e la scrittura caratterizzata da lentezza esecutiva sono un esempio di co-morbidità fra. Deficit cognitivo (ritardo mentale) e disprassia. Dislessia e Disortografia. Dislessia e Disgrafia. Dislessia e Disturbo da Deficit dell’Attenzione. Un’ipotesi eziologica per la dislessia prevede che essa sia causata da: Un deficit di comprensione della direzione della lettura, da sinistra a destra. Un deficit neuro-motorio relativo alla motricità fine, che prevede difficoltà nei micro-movimenti oculari necessari alla lettura. Un deficit di allenamento nei primi due anni della scuola primaria, che si trascina e permane come lacuna. Un deficit di elaborazione visiva delle parole che non consente al soggetto di analizzare la forma e la posizione spaziale delle lettere all’interno di una parola. Quali tra queste caratteristiche sono necessarie per una diagnosi di DDAI (Disturbo da Deficit dell’Attenzione con Iperattività)?. Disattenzione, iperattività ed impulsività. Stereotipie motorie e deficit nell’attenzione condivisa. Disturbo specifico dell’apprendimento e disattenzione. Scarsa memoria di lavoro e difficoltà nelle relazioni sociali. I disturbi esternalizzanti sono: Disturbi conseguenti a sofferenze perinatali. Problematiche che riguardano la sfera delle relazioni con gli altri (chiusura relazionale oppure comportamenti aggressivi). Disturbi riconducibili a eventi traumatici occorsi durante i primi anni di vita. Psicopatologie caratterizzate da comportamenti disturbati (Agitazione psicomotoria, oppositivtà, disattenzione, comportamento dirompente...). Fra le indicazioni operative per l’insegnamento ai ragazzi con DDAI si annoverano: Premiare i comportamenti positivi. Ignorare i comportamenti disturbanti. Punire i comportamenti pericolosi. Tutte le altre tre alternative proposte sono corrette. Fra i criteri che definiscono il Disturbo della Condotta, troviamo: Disattenzione, Iperattività, Aggressività, Impulsività. Atteggiamenti e comportamenti oppositivi e provocatori. Aggressione a persone/animali e distruzione di proprietà. Aggressività verbale e fisica verso i coetanei, atti di bullismo. Alcuni dei fattori di rischio per il Disturbo Oppositivo-Provocatorio sono: La frequenza dell’asilo nido, l’aver contratto malattie infantili quali varicella e morbillo, la presenza di fratelli, la presenza di conflitti familiari. L’iperattività motoria, il temperamento difficile e reattivo, gli stili educativi particolarmente rigidi, la depressione materna. Uno stile genitoriale lassista oppure rigido e vissuti di trascuratezza e di “bisogno di risarcimento” da parte del bambino. Il basso peso alla nascita, l’ospedalizzazione precoce, il distacco precoce dalla madre, l’ambiente socio-culturale povero. Quando si parla di bullismo: Il bullo può essere affetto da un disturbo esternalizzante. La vittima può essere affetta (anche in conseguenza del bullismo subìto) da un disturbo internalizzante. Entrambe le alternative proposte sul bullo e sulla vittima sono corrette. Entrambe le alternative proposte sul bullo e sulla vittima sono errate. Il bullismo, per essere definito tale, deve presentare: Intenzionalità dell’agito dell’aggressore contro la vittima prescelta. Asimmetria nella relazione e nel potere fra aggressore e vittima. Persistenza nel tempo dei comportamenti che la vittima subisce. Tutte le altre tre alternative proposte sono corrette. Il disturbo d’ansia da separazione nel bambino è caratterizzato da: Mancanza di produzione del gesto dell’indicare dichiarativo. Comportamenti aggressivi e di ritiro verso il terapeuta ed i genitori, al momento dell’inizio e della fine di una seduta di riabilitazione. Ansia manifestata quando il bambino deve allontanarsi dalle figure di riferimento. Paure riguardanti stati dissociativi, allucinatori e di ritiro autistico. Per convenzione, da quando viene fatta la diagnosi di fobia scolare?. Con l’inizio della scuola secondaria di primo grado. Con l’inizio della scuola dell’infanzia. Con l’inizio della scuola primaria. Con l’inizio della scuola secondaria di secondo grado. La fobia sociale può essere considerata: Una paura persistente provata in situazioni pubbliche. Un disturbo pervasivo o generalizzato dello sviluppo. Una forma di timidezza. Un’incapacità a cogliere il legame fra emozioni e corporeità. All’esordio di un disturbo fobico possono comparire: Cronache dei media. Eventi traumatici a cui il bambino ha assistito. Avvertimenti dei genitori o di altri adulti. Tutte le altre tre alternative proposte sono corrette. La dismorfofobia, frequente in adolescenza, è il timore angoscioso... Di essere deformi e mostruosi nel proprio aspetto esteriore. Della propria mostruosità interiore, che, associata a rabbia ed altre emozioni negative, può indurre ad agiti delinquenziali. Dei mostri, è una paura retaggio dell’infanzia. Della propria mostruosità interiore, associata a senso di colpa e vergogna per la sessualità agita. Quali fra questi sono sintomi del Disturbo Ossessivo-Compulsivo?. Le idee di riferimento, pervasive ed eccessive, spesso ego sintoniche, ed i rituali per ridurre l’ansia, trovare sollievo ed evitare conseguenze spiacevoli. I rituali per ridurre l’ansia, trovare sollievo ed evitare conseguenze spiacevoli, non le idee di riferimento. Solo le idee di riferimento, pervasive ed eccessive, spesso egosintoniche, non i rituali. Nessuna fra le opzioni proposte. Il Disturbo Post Traumatico da Stress si può manifestare in quelle persone che... Hanno vissuto esperienze traumatiche quali ripetute ospedalizzazioni ed interventi chirurgici in anestesia generale. Hanno vissuto esperienze traumatiche che hanno implicato una minaccia alla vita e all’integrità della persona, e la cui portata va ben oltre la capacità del soggetto di farvi fronte. Hanno vissuto esperienze traumatiche quali calamità naturali, incidenti stradali o violenze sessuali. Si ammalano al termine di un processo stressogeno, che interessa soprattutto i professionisti (insegnanti in primis) impegnati quotidianamente in attività che implicano le relazioni interpersonali. Momenti di inerzia totale, alternata a irritabilità ed esplosioni di rabbia, mancanza di interesse per le attività scolastiche e ludiche, sensazione di non valere niente... quale disturbo infantile (e non solo) è caratterizzato da questi segni e sintomi?. Disturbo depressivo. Disturbo generalizzato dello sviluppo. Disturbo Oppositivo-Provocatorio. Disturbo Ossessivo-Compulsivo. La depressione infantile. È caratterizzata da pensieri ed ideali grandiosi, con cui il bambino cerca di compensare il vissuto di fallimento e di impotenza. È più frequente in bambini che provengono da contesti familiari e sociali degradati. È caratterizzata da sentimenti di tristezza ed irritabilità. È molto più frequente nelle femmine. Nei bambini adottati è frequente trovare. Un quoziente intellettivo superiore alla media, derivante da una volontà di compensazione di antiche ferite. Un “romanzo delle origini” che il bambino inventa per sopperire a quanto non sa dei propri genitori biologici. Un atteggiamento proattivo verso i coetanei in difficoltà. Un comportamento multi-problematico di tipo esternalizzante. Nei Disturbi Somatoformi. I sintomi causano un forte disagio o limitazioni nel normale funzionamento sociale, scolastico, lavorativo. I sintomi lamentati non sono suffragati dai referti degli esami di laboratorio e non sono riscontrabili in nessuna condizione medica nota. L’attenzione del paziente è focalizzata su fenomeni di natura somatica. Tutte le altre tre alternative proposte sono corrette. Nei soggetti diabetici, i più comuni sintomi di iperglicemia sono: Sete, frequente bisogno di urinare e vista offuscata. Sonnolenza, irritabilità e stanchezza. Umore euforico e loquacità improvvisa ed eccessiva. Allucinazioni e delirio, fino al coma. L’immigrazione può essere una condizione che comporta dei Bisogni Educativi Speciali, in quanto: I ragazzi immigrati di seconda generazione hanno maggiori difficoltà di integrazione nel gruppo dei pari, anche a causa della barriera linguistica. I ragazzi immigrati di prima generazione hanno un quoziente intellettivo più alto e delle prestazioni scolastiche migliori dei ragazzi italiani. Nella scuola secondaria di secondo grado il tasso di insuccesso dei ragazzi non italiani è doppio rispetto a quello dei coetanei italiani. La barriera linguistica e le difficoltà di integrazione e di inclusione sono spesso risolte a scuole ma mantenute nella famiglia. Parlando di Self Harm e Risk Taking... Il Self Harm è equiparabile ad un tentativo di suicidio. Il Risk-Taking implica trasgredire le regole imposte dall’adulto, sfidare i propri limiti, sperimentare situazioni nuove. Entrambe le condotte sono indice di grave disagio familiare e sociale. Entrambe le condotte sono tipiche della prima infanzia. Il Self Harm. Si tratta di un fenomeno che il bambino o l’adolescente attua nel gruppo, per attirare l’attenzione dell’adulto. Si tratta di un fenomeno tipico della prima infanzia. Implica che la persona si procuri intenzionalmente tagli e bruciature. Implica un funzionamento intellettivo al limite inferiore della norma. Sono comportamenti tipici di quello che viene chiamato Risk Taking: Marinare la scuola, viaggiare su un mezzo pubblico senza biglietto. Rubare in un negozio, impegnarsi in “sfide alcoliche” con i coetanei. Nessuna delle situazioni esemplificate nelle opzioni proposte. Tutte le situazioni esemplificate nelle opzioni proposte. I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA). Sono distribuiti equamente fra popolazione maschile e femminile. Sono più frequenti nella popolazione maschile. Sono equiparabili ai Disturbi Somatoformi, dato il legame con il corpo. Sono più frequenti nella popolazione femminile. Alcuni criteri per una diagnosi di Anoressia sono: Magrezza estrema, paura di ingrassare anche in presenza di evidente sottopeso, alterazione del vissuto corporeo. Rendimento scolastico che tende all’eccellenza, a scapito delle attività di socializzazione e ludico-ricreative quali lo sport. Un quadro pervasivo di ansia generalizzata, fobia scolare e calo ponderale. Difficoltà di socializzazione e rifiuto di alcune attività proposte nel curricolo scolastico, quali le uscite didattiche. Nelle persone affette da Bulimia: La presenza di vomito autoindotto, utilizzo di lassativi, digiuni ed intenso esercizio fisico è un fattore discriminante fra Anoressia e Bulimia. Gli episodi bulimici sono scatenati da alterazioni dell’umore, stati di ansia o stress intenso. È frequente l’evitamento del cibo ed il digiuno prolungato. È associata solitamente una condizione di obesità grave. La storia di Teddy Stoddard, proposta durante il corso per un’esercitazione, ci suggerisce che... Un Disturbo della Condotta può evolvere in positivo con l’adolescenza, fino a scomparire. Un grave lutto in famiglia può pregiudicare la carriera scolastica di un alunno. Un periodo di difficoltà, anche intenso, può essere transeunte e può risolversi per il meglio (un BES può non essere definitivo). Un Disturbo della Condotta può evolvere in negativo con l’adolescenza, fino a comportare la carcerazione del soggetto. |