TRASPARENZA PROTEZIONE E ANTICORRUZIONE
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Quale fra le seguenti norme ha per titolo: "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione"?. Legge 6 novembre 2012, n. 190. D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81. D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62. D.lgs. 14 marzo 2013, n. 33. La legge 190/2012 disciplina: la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella Pubblica Amministrazione. l'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e l'efficienza e la trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni. gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni. il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Ai sensi del Regolamento UE 2016/679 (GDPR), il trattamento dei dati personali deve basarsi unicamente sul consenso dell'interessato?. No, sono consentite altre basi legali. No, il consenso non è mai richiesto. No, è ammessa anche l'autorizzazione del Garante. Sì, sempre. A norma dell'art. 153 del d.lgs. 196/2003 e s.m.i., il Collegio del Garante per la protezione dei dati personali è costituito da: 4 componenti, eletti 2 dalla Camera e 2 dal Senato. 6 componenti, eletti 3 dalla Camera e 3 dal Senato. 3 componenti scelti dalla Camera, 3 scelti dal Senato e un presidente scelto dal Presidente della Repubblica. 1 componente scelto dalla Camera, 1 componente scelto dal Senato e un presidente scelto dal Presidente della Repubblica. Il Regolamento UE 2016/679 (GDPR), all'art. 5, pone il principio della "minimizzazione dei dati", che significa che i dati devono essere: adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità per le quali sono trattati. trattati in modo lecito, corretto e trasparente nei confronti dell'interessato. esatti e, se necessario, aggiornati. conservati in una forma che consenta l'identificazione degli interessati per un arco di tempo non superiore al conseguimento delle finalità per le quali sono trattati. Indicare quale tra le seguenti affermazioni NON è espressamente conforme al Regolamento UE 2016/679 (GDPR) per quanto riguarda l'informativa preventiva sulla raccolta dei dati personali. L'informativa deve indicare il diritto al risarcimento del danno derivante da un eventuale uso improprio dei dati. L'informativa deve indicare le finalità del trattamento cui sono destinati i dati. L'informativa deve indicare gli eventuali destinatari dei dati personali. L'informativa deve indicare l'identità e i dati di contatto del titolare del trattamento. Ai sensi dell'art. 154 del d.lgs. 196/2003 e s.m.i., il Garante: non è competente per il controllo dei trattamenti effettuati dalle autorità giudiziarie nell'ambito delle loro funzioni. è sempre competente per il controllo dei trattamenti effettuati dalle autorità giudiziarie nell'ambito delle loro funzioni. è in alcuni casi competente per il controllo dei trattamenti effettuati dalle autorità giudiziarie nell'ambito delle loro funzioni. non è competente per il controllo dei trattamenti effettuati dalle autorità pubbliche nell'ambito delle loro funzioni. In base all'articolo 7, comma 2, del Regolamento UE 2016/679 (GDPR), se il consenso dell'interessato è prestato nel contesto di una dichiarazione scritta che riguarda anche altre questioni, la richiesta di consenso: è presentata in modo chiaramente distinguibile dalle altre materie. anche se non chiaramente distinguibile, è comunque ritenuta valida. è presentata anche in forma orale. non deve essere presentata. Ai sensi del d.lgs. 196/2003, nell'ambito del rapporto di lavoro domestico, del telelavoro e del lavoro agile il datore di lavoro: è tenuto a garantire al lavoratore il rispetto della sua personalità e della sua libertà morale. ha diritti di riservatezza attenuati rispetto a quelli che ha nei confronti del lavoratore presente in azienda. esclusivamente a quanto previsto nello statuto dei lavoratori, senza ulteriori specifiche. non è tenuto a garanzie specifiche nei confronti del lavoratore. Il Garante per la protezione dei dati personali, ai sensi dell'art. 154 del d.lgs. 196/2003 e s.m.i., ha anche il compito di: trattare i reclami presentati ai sensi del Regolamento UE 2016/679. vietare, dietro domanda dell'interessato e non d'ufficio, in tutto o in parte, il trattamento illecito o non corretto dei dati personali o disporne il blocco. predisporre relazione entro il 30 giugno di ogni anno alla Corte dei conti. predisporre, ogni tre anni, una relazione sull'attività svolta. Secondo il d.lgs. 196/2003 e s.m.i., il carattere o la combinazione di caratteri, di tipo qualitativo o quantitativo, oggetto di una rilevazione statistica che faccia riferimento a informazioni presenti in pubblici registri, elenchi, atti, documenti o fonti conoscibili da chiunque, è definito: variabile pubblica. variabile privata. unità statistica. risultato statistico. Secondo il d.lgs. 196/2003 e s.m.i., il minore può esprimere il consenso al trattamento dei propri dati personali in relazione all'offerta diretta di servizi della società dell'informazione?. Sì, se ha compiuto i quattordici anni. No, mai. Sì, se ha compiuto i dodici anni. Sì, se ha compiuto i dieci anni. Ai sensi dell'art. 154 del d.lgs. 196/2003 e s.m.i., il Garante per la protezione dei dati personali ha il compito di verificare il rispetto della disciplina normativa: anche dopo la cessazione del trattamento dei dati. fino alla cessazione del trattamento dei dati. ma non di esaminare eventuali reclami. ma non di presentare eventuali denunce. Ai sensi del d.lgs. 196/2003 e s.m.i., si considera rilevante l'interesse pubblico relativo a trattamenti effettuati da soggetti che svolgono compiti di interesse pubblico o connessi all'esercizio di pubblici poteri in materia di cittadinanza, immigrazione, asilo, condizione dello straniero e del profugo, stato di rifugiato?. Sì. No. Dipende dal Paese di esercizio dei pubblici poteri. Dipende dalle condizioni poste dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ai sensi del d.lgs. 196/2003 e s.m.i., le disposizioni relative al trasferimento dei dati verso Paesi terzi o organizzazioni internazionali: non si applicano al trattamento effettuato nell'esercizio della professione di giornalista e per l'esclusivo perseguimento delle relative finalità. si applicano al trattamento effettuato nell'esercizio della professione di giornalista e per l'esclusivo perseguimento delle relative finalità. non si applicano nei casi di necessità e urgenza. non si applicano al trattamento effettuato nell'esercizio della professione di broker e per l'esclusivo perseguimento delle relative finalità. In base al Regolamento (UE) 2016/679, il cosiddetto "diritto all'oblio": è definito e tutelato dallo stesso regolamento. è riconosciuto dalla giurisprudenza ma non ha una propria regolamentazione. non può in alcun caso essere anteposto al diritto di cronaca in base al quale gli eventuali precedenti giudiziari di una persona non devono essere mai taciuti di fronte all'opinione pubblica. viene sempre anteposto al diritto di cronaca, anche nel caso di nuovi fatti direttamente collegati a fatti di cronaca passati. In base al Regolamento (UE) 2016/679, il cosiddetto "diritto di opposizione" al trattamento dei dati personali che lo riguardano: può essere esercitato in qualunque momento dall'interessato, per motivi connessi alla sua situazione particolare. non si applica nel caso di dati personali trattati per finalità di marketing diretto. non si applica nel caso di dati personali trattati a fini di ricerca scientifica o storica o a fini statistici. può essere esercitato in qualunque momento dall'interessato, a prescindere da motivi connessi alla sua situazione particolare. L'interessato alla tutela della privacy, come prevede il Regolamento GDPR, in merito ai propri dati personali ha diritto a ottenere le informazioni concernenti: le finalità del trattamento. il fatturato della società responsabile, ai fini dell'eventuale risarcimento dei danni. i risultati delle elaborazioni statistiche ottenute con i dati raccolti. il motivo per cui i dati vengono comunicati ad altri soggetti. La legge 190/2012 prevede che: l'organo di indirizzo individui, di norma tra i dirigenti di ruolo in servizio, il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza. il responsabile del nucleo di valutazione individui, di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio, il responsabile della prevenzione della corruzione. la figura del responsabile della prevenzione della corruzione sia soppressa. il responsabile del nucleo di valutazione individui, di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio, il segretario del nucleo per la prevenzione della corruzione. L'articolo 1, comma 28, della legge 190/2012 prevede che le Amministrazioni: provvedano al monitoraggio periodico del rispetto dei tempi procedimentali attraverso la tempestiva eliminazione delle anomalie. non pubblichino sul sito web dati riferiti ai tempi procedimentali. provvedano a eliminare le anomalie dei procedimenti, senza alcuna rilevazione dei tempi, al fine di non inficiarne la qualità. consentano il monitoraggio periodico del rispetto dei tempi procedimentali da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica. Dispone l'art. 1 comma 8 della legge 190/2012, che l'organo di indirizzo adotta il piano triennale di prevenzione della corruzione: curandone la trasmissione all'Autorità nazionale anticorruzione. e controlla che il Responsabile della prevenzione della corruzione lo trasmetta al Governo. curandone la trasmissione al Ministero della Giustizia. curandone la trasmissione al Ministero dell'Economia e delle Finanze. Ai sensi dell'art. 1, comma 8, della legge 190/2012, nelle Pubbliche Amministrazioni la predisposizione del piano triennale di prevenzione della corruzione: non può essere affidata a soggetti estranei all'Amministrazione. può essere affidata a soggetti estranei all'Amministrazione. deve sempre essere affidata a soggetti estranei all'Amministrazione. deve essere affidata a soggetti estranei all'Amministrazione solo nelle Amministrazioni i cui lavoratori siano numericamente inferiori a determinate soglie. Ai sensi dell'art. 1, comma 10, della legge 190/2012, quale tra i seguenti è un meccanismo di prevenzione della corruzione?. La rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione. La riduzione delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione. La maggiore riservatezza delle informazioni nelle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione. Il monitoraggio dell'efficace attuazione del piano anticorruzione, senza modificare gli standard anticorruzione fondamentali individuati in fase di messa a punto del piano stesso. Le disposizioni della legge 190/2012: vanno contemperate con le disposizioni del Testo Unico Privacy d.lgs. 196/2003. rendono superate le disposizioni del Testo Unico Privacy d.lgs. 196/2003. rendono superate le disposizioni del Testo Unico Privacy d.lgs. 186/2003. vanno contemperate con le disposizioni del Testo Unico Privacy d.lgs. 196/2013. La legge 190/2012: definisce attività specifiche maggiormente a rischio di infiltrazione mafiosa. non definisce attività specifiche maggiormente a rischio di infiltrazione mafiosa. considera esplicitamente tutti i settori di attività a pari rischio di infiltrazione mafiosa. menziona l'esistenza di alcuni settori maggiormente a rischio di infiltrazione mafiosa senza citarli esplicitamente. In materia di trattamento di dati personali, in ipotesi di violazioni amministrative commesse dal titolare, dal responsabile o dall'incaricato del trattamento, è competente a irrogare la relativa sanzione: il Garante per la protezione dei dati personali. il TAR territorialmente competente. la Presidenza del Consiglio dei Ministri. il Tribunale penale competente per territorio. Secondo il d.lgs. 196/2003 e s.m.i., il contraente è: qualunque persona fisica, persona giuridica, ente o associazione parte di un contratto con un fornitore di servizi di comunicazione elettronica. esclusivamente la persona fisica parte di un contratto con un fornitore di servizi di comunicazione elettronica. esclusivamente la persona giuridica parte di un contratto con un fornitore di servizi di comunicazione elettronica. esclusivamente l'ente o associazione privo di persona giuridica parte di un contratto con un fornitore di servizi di comunicazione elettronica. Secondo il d.lgs. 196/2003 e s.m.i., l'Autorità di controllo prevista dal Regolamento 2016/679: è individuata nel Garante per la Protezione dei dati personali. non esiste più a livello nazionale. verrà successivamente individuata con decreto. è individuata nel Garante per il Trattamento dei dati personali. 29 Ai sensi dell'art. 1, comma 14, della legge 190/2012 il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza trasmette all'organismo indipendente di valutazione e all'organo di indirizzo dell'amministrazione una relazione recante i risultati dell'attività svolta e la pubblica nel sito web dell'amministrazione entro il: il 15 dicembre di ogni anno. il 31 dicembre di ogni anno. il 30 settembre di ogni anno. il 30 giugno di ogni anno. Ai sensi dell'articolo 6, comma 1, lettera d) del Regolamento UE 2016/679 (GDPR), in caso di intervista concessa, in quale dei seguenti casi NON è richiesto il consenso espresso dell'interessato al trattamento?. Quando il trattamento è necessario per la salvaguardia degli interessi vitali dell'interessato o di un'altra persona fisica. Quando l'interessato è maggiorenne. Quando il trattamento è finalizzato all'offerta diretta di servizi della società dell'informazione. Quando il trattamento ha a oggetto dati relativi alla salute o alla vita sessuale o all'orientamento sessuale della persona. Ai sensi dell'art. 1, comma 7, della legge 190/2012, il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dell'Ente è individuato dall'organo di: indirizzo, di norma tra i dirigenti di ruolo in servizio, disponendo le eventuali modifiche organizzative necessarie per assicurare funzioni e poteri idonei per lo svolgimento dell'incarico con piena autonomia ed effettività. controllo, obbligatoriamente tra i dirigenti di ruolo in servizio, disponendo anche le eventuali modifiche organizzative necessarie per assicurare funzioni e poteri idonei per lo svolgimento dell'incarico con piena autonomia ed effettività. indirizzo, obbligatoriamente tra i dirigenti di ruolo in servizio in altri Enti, disponendo le eventuali modifiche organizzative necessarie per assicurare funzioni e poteri idonei per lo svolgimento dell'incarico con piena autonomia ed effettività. controllo, tra i dirigenti di ruolo in servizio nello stesso o in altri Enti, disponendo le eventuali modifiche organizzative necessarie per assicurare funzioni e poteri idonei per lo svolgimento dell'incarico con piena autonomia ed effettività. In base alla legge 190/2012, gli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza, che costituiscono contenuto necessario dei documenti di programmazione strategico- gestionale e del Piano triennale per la prevenzione della corruzione, sono definiti: dall'organo di indirizzo. dall'ANAC. dai singoli dirigenti competenti per le attività più esposte al rischio. dal Ministro per la Pubblica Amministrazione. In base all'art. 1, comma 8, della legge 190/2012, il Piano triennale per la prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione, viene adottato: entro il 31 gennaio di ogni anno, su proposta del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, da parte dell'organo di indirizzo, che ne cura la trasmissione all'Autorità Nazionale Anticorruzione. entro il 31 gennaio di ogni anno, su proposta dei singoli dirigenti competenti per le attività più esposte al rischio, a opera del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, che ne cura la trasmissione all'Autorità Nazionale Anticorruzione. entro il 31 marzo di ogni anno, su proposta dei singoli dirigenti competenti per le attività più esposte al rischio, a opera del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, che ne cura la trasmissione al Ministero dell'Interno. dall'Organismo indipendente di valutazione periferica, entro il 31 marzo di ogni anno, su proposta del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza. Ai sensi dell'art. 1, comma 7, della legge 190/2012, il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza di una Pubblica Amministrazione viene individuato: dall'organo di indirizzo della Pubblica Amministrazione interessata. dall'Autorità nazionale anticorruzione. dall'organismo indipendente di valutazione. dai dirigenti in servizio. Il Piano triennale per la prevenzione della corruzione, che le Amministrazioni devono adottare, può individuare attività in cui è più elevato il rischio di corruzione ulteriori rispetto a quelle indicate nel Piano Nazionale Anticorruzione?. Sì. No. Sì, su delega del Dipartimento di funzione pubblica. Nessuna delle altre alternative è corretta. Ai sensi dell'art. 1 della legge 190/2012, gli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza per l'Amministrazione sono definiti: dall'organo di indirizzo dell'Amministrazione. dall'organismo indipendente di valutazione. dall'organo di indirizzo, previo parere dell'Autorità nazionale anticorruzione. sempre dal Governo. Ai sensi della legge 190/2012, il Piano Nazionale Anticorruzione ha durata: triennale ed è aggiornato annualmente. annuale, senza alcun aggiornamento previsto per legge. quinquennale, con aggiornamenti al terzo anno di adozione. quadriennale ed è aggiornato ogni due anni. Ai sensi dell'art. 1 della legge 190/2012, eventuali misure discriminatorie nei confronti del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, per motivi collegati allo svolgimento delle sue funzioni: devono sempre essere segnalate all'Autorità nazionale anticorruzione. devono essere segnalate all'Autorità nazionale anticorruzione se il collegamento è diretto e all'Autorità per la Privacy se il collegamento è indiretto. non possono essere segnalate all'Autorità nazionale anticorruzione, ma restano di competenza dell'autorità giudiziaria. devono essere segnalate all'organo di indirizzo se il collegamento è diretto e all'Autorità per la Privacy se il collegamento è indiretto. Ai sensi del d.lgs. 196/2003, come modificato dal d.lgs. 101/2018, il Garante per la protezione dei dati personali è composto dal Collegio, che ne costituisce il vertice, e dall'Ufficio. Il Collegio è costituito da: 4 componenti, eletti 2 dalla Camera dei Deputati e 2 dal Senato della Repubblica. 5 componenti, eletti 2 dalla Camera dei Deputati e 3 dal Senato della Repubblica. 5 componenti, eletti 3 dalla Camera dei Deputati e 2 dal Senato della Repubblica. 6 componenti, eletti 3 dalla Camera dei Deputati e 3 dal Senato della Repubblica. Ai sensi del Regolamento UE 2016/679 (GDPR), il trattamento dei dati è lecito: quando è necessario per la salvaguardia degli interessi vitali dell'interessato o di un'altra persona fisica. quando l'interessato ha prestato il consenso implicito. quando l'interessato ha espresso un consenso generico se gli sono state fornite le informazioni previste sui propri diritti. sempre. In materia di trattamento dei dati personali, l'interessato, ai sensi del codice della privacy come modificato dal d.lgs. 101/2018, è informato: oralmente, se richiesto dall'interessato, purché sia comprovata con altri mezzi la sua identità, o per iscritto, della natura obbligatoria o facoltativa del conferimento dei dati verifica. obbligatoriamente per iscritto della natura facoltativa del conferimento dei dati e oralmente della natura obbligatoria del conferimento degli stessi. oralmente della natura facoltativa del conferimento dei dati ma necessariamente per iscritto della natura obbligatoria del conferimento degli stessi. solo per iscritto della natura obbligatoria o facoltativa del conferimento dei dati. Ai sensi del d.lgs. 196/2003 e s.m.i., nell'ambito di comunicazioni elettroniche accessibili al pubblico, l'utente: informa l'altro utente quando, nel corso della conversazione, sono utilizzati dispositivi che consentono l'ascolto della conversazione stessa da parte di altri soggetti. non è tenuto a informare l'altro utente quando, nel corso della conversazione, sono utilizzati dispositivi che consentono l'ascolto della conversazione stessa da parte di altri soggetti. non ha alcun tipo di obbligo di informazione nei confronti dell'altro utente. nessuna della altre alternative è corretta. Il GDPR (Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali) prevede che, in caso di cancellazione dei dati, sia un diritto dell'interessato conoscere dal titolare i destinatari cui erano stati trasmessi i suoi dati personali?. Sì, e a loro il titolare del trattamento deve anche comunicare la cancellazione. No, tuttavia sussiste l'obbligo del titolare del trattamento di dare comunicazione della cancellazione ai destinatari cui erano stati trasmessi i dati personali. Sì, e il titolare deve curare che la cancellazione sia fatta anche da ciascuno di questi destinatari. Sì, ma solo se i destinatari cui erano stati trasmessi i dati personali sono meno di 100. In base al GDPR (Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali), il titolare deve sempre consultare l'autorità di controllo prima di avviare il trattamento di dati personali?. No, consulta l'autorità di controllo qualora la valutazione di impatto indica un rischio elevato. No, deve farlo solo se si tratta di dati biometrici. Sì, sempre. No, deve farlo solo se si tratta di dati anagrafici. In base al Regolamento GdPR, il trattamento di dati personali da parte di un Ente pubblico economico senza il previo consenso dell'interessato: è ammesso quando il trattamento è necessario per eseguire un contratto del quale l'interessato è parte. è ammesso unicamente quando il trattamento è necessario per il perseguimento del legittimo interesse del titolare. non è ammesso in alcun caso. è ammesso sempre, in quanto l'interesse pubblico è comunque preminente. In base al GDPR (Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali), il Garante per la protezione dei dati personali è: un'autorità indipendente. un organo monocratico. un Ente privato di autoregolamentazione. nessuna delle altre alternative è corretta. Il Regolamento UE 2016/679 (GDPR), in tema di consenso al trattamento dei dati personali di una persona fisica: raccomanda che il consenso sia espresso mediante un atto positivo inequivocabile. ammette che il consenso possa essere anche tacito. ammette che il consenso possa essere prestato per inattività, purché non ci sia un rifiuto esplicito. nessuna delle altre alternative è corretta. A norma dell'articolo 21 del Regolamento UE 2016/679 (GDPR), se l'interessato si oppone al trattamento dei dati personali che lo riguardano, il titolare del trattamento deve sempre astenersi dal trattare ulteriormente i dati?. No, se dimostra l'esistenza di legittimi motivi cogenti per procedere al trattamento. Sì, sempre. No, ma solo se il trattamento è finalizzato all'accertamento, all'esercizio o alla difesa di un diritto in sede amministrativa. No, per questo fine occorre che l'interessato dimostri la prevalenza del motivo per cui chiede la fine del trattamento rispetto al diritto al trattamento del titolare. A norma dell'art. 21 del Regolamento UE 2016/679, l'interessato ha diritto a opporsi in qualunque momento al trattamento dei dati personali che lo riguardano?. Sì, in qualunque momento. No, solo dopo 3 mesi dal consenso al trattamento che ha prestato. No, solo dopo 15 giorni dal consenso al trattamento che ha prestato o dalla conoscenza del trattamento. Sì, se i dati non sono stati raccolti presso di lui, mentre, se lo sono stati, solo dopo un mese dal consenso che ha prestato. Il d.lgs. 196/2003 considera rilevante l'interesse pubblico relativo a trattamenti di dati effettuati da soggetti che svolgono compiti di interesse pubblico in determinate materie, che elenca. Uno dei seguenti NON rientra nell'elencazione: quale?. Rapporti contrattuali con la P.A. Accesso a documenti amministrativi. Tenuta degli atti e dei registri dello stato civile. DElettorato attivo e passivo. L'articolo 2-quaterdecies del d.lgs. 196/2003 ammette che il titolare o il responsabile del trattamento possano prevedere che specifici compiti e funzioni connessi al trattamento di dati personali siano attribuiti a persone fisiche che operano sotto la loro autorità?. Sì, lo ammette. È ammesso solo se attribuiti dal titolare del trattamento. È ammesso solo se attribuiti dal responsabile del trattamento. No, lo vieta espressamente. II d.lgs. 196/2003 ammette che i diritti dell'interessato al trattamento dei dati, se deceduto, possano essere esercitati da altri. NON, però, da: chi agisce per finalità di carattere religioso. chi ha un interesse proprio. chi agisce a tutela dell'interessato, in qualità di suo mandatario. chi agisce per ragioni familiari meritevoli di protezione. II d.lgs. 196/2003 prevede che i diritti dell'interessato al trattamento di dati non possano essere esercitati con richiesta al titolare del trattamento qualora dall'esercizio di tali diritti possa derivare un pregiudizio effettivo e concreto: agli interessi tutelati in base alle disposizioni in materia di riciclaggio. agli interessi di una confessione religiosa. alle attività svolte da un Ente pubblico economico. all'attività economica del titolare. A norma del Regolamento GDPR, il consenso al trattamento dei dati personali può essere prestato nel contesto di una dichiarazione scritta che riguarda anche altre questioni?. Sì, può. No, mai. Solo se il consenso così prestato non riguarda dati sensibili. Sì, purché non più di una altra questione. Scegliere le lettere corrette a norma del Regolamento GDPR. Se l'interessato revoca il consenso al trattamento dei dati personali, in quali dei seguenti casi il trattamento potrà proseguire? a) Se il titolare dimostra l'esistenza di motivi legittimi cogenti che prevalgono sugli interessi dell'interessato; b) Se il titolare dimostra l'esistenza di motivi legittimi cogenti che prevalgono sui diritti dell'interessato; c) Se il titolare dimostra l'esistenza di motivi legittimi cogenti che prevalgono sulle libertà dell'interessato. Sia a) sia b) sia c). Solo a). Solo a) e c). Né a) né b) né c). Scegliere le lettere corrette a norma del Regolamento GDPR. Se l'interessato revoca il consenso al trattamento dei dati personali, in quali dei seguenti casi il trattamento potrà proseguire? a) Per l'accertamento di un diritto in sede giudiziaria; b) Per l'esercizio di un diritto in sede giudiziaria; c) Per la difesa di un diritto in sede giudiziaria. Sia a) sia b) sia c). Solo a). Solo a) e b). Né a) né b) né c). A norma del Regolamento GDPR, il diritto alla portabilità dei dati personali comprende il diritto di: trasmettere tali dati a un altro titolare del trattamento senza impedimenti da parte del titolare del trattamento. ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei propri dati personali. ottenere dal titolare del trattamento la rettifica dei propri dati personali inesatti. pretendere che il trattamento dei dati personali avvenga in forma automatizzata. Quale delle seguenti ipotesi NON rientra nelle condizioni previste dal Regolamento GDPR per l'esercizio del diritto di limitazione del trattamento dei dati personali?. Quando l'interessato ha prestato il consenso al trattamento dei propri dati personali. Quando il trattamento è illecito e l'interessato si oppone alla cancellazione dei dati personali, ma chiede invece che ne sia limitato l'utilizzo. Quando l'interessato contesta l'esattezza dei dati personali. Quando i dati personali sono necessari all'interessato per l'accertamento, l'esercizio o la difesa di un diritto in sede giudiziaria, benché il titolare del trattamento non ne abbia più bisogno ai fini del trattamento. A norma dell'articolo 18 del Regolamento UE 2016/679 (GdPR), se l'interessato si è opposto al trattamento dei suoi dati personali, in attesa della verifica in merito all'eventuale prevalenza dei motivi legittimi del titolare del trattamento rispetto a quelli dell'interessato: l'interessato può pretendere la limitazione del trattamento. il trattamento deve essere comunque limitato. il trattamento può proseguire, ma il titolare deve versare una cauzione per l'eventuale danno. il trattamento può proseguire, salvo che per i dati sensibili. A norma dell'art. 16 del Regolamento UE 2016/679 GDPR, se i dati personali dell'interessato sono incompleti, il titolare del trattamento ha diritto di ottenere l'integrazione?. No, non ha questo diritto. Sì, ne ha diritto. Solo se i dati sono necessari per l'accertamento, l'esercizio o la difesa di un diritto in sede giudiziaria. Solo se i dati erano stati forniti su base volontaria. A norma del Regolamento GDPR, il trattamento dei dati personali relativi alle condanne penali e ai reati può essere svolto da un privato?. Sì, a determinate condizioni. Sì, non vi è differenza rispetto agli altri dati personali. Si, ma solo se i dati sono stati forniti su base volontaria dall'interessato. No, non può. A norma del Regolamento GDPR, se i dati personali non sono stati ottenuti presso l'interessato, il titolare del trattamento deve fornire all'interessato le seguenti informazioni, TRANNE: le eventuali condanne riportate per violazione della normativa antiriciclaggio. le categorie di dati personali in questione. gli eventuali destinatari dei dati. l'esistenza del diritto dell'interessato di chiedere al titolare l'accesso ai dati. A norma dell'articolo 14 del Regolamento UE 2016/679 (GDPR), se i dati personali non sono stati ottenuti presso l'interessato, il titolare del trattamento deve sempre informare l'interessato sul periodo di conservazione dei dati?. Sì, ma se ciò non è possibile può fornire i criteri utilizzati per determinare tale periodo. Sì, sempre. No, non è obbligato. No, purché tale periodo sia adeguato alle finalità del trattamento. A norma dell'articolo 22 del Regolamento UE 2016/679 (GDPR), l'interessato ha il diritto di non essere sottoposto a una decisione basata unicamente sul trattamento automatizzato dei dati personali?. Sì, tranne nei casi espressamente previsti. Sì, sempre. No, mai. Sì, ma unicamente se si tratta di profilazione. A norma dell'art. 22 del Regolamento UE 2016/679 (GDPR), è possibile sottoporre l'interessato a una decisione basata unicamente sul trattamento automatizzato dei dati personali e che produca effetti giuridici in capo all'interessato stesso?. Sì, se necessaria per la conclusione o l'esecuzione di un contratto tra l'interessato e un titolare del trattamento. No mai, fatto salvo il caso della profilazione. Sì ma solo qualora sia necessaria per la conclusione di un contratto tra l'interessato e un titolare del trattamento. Sì se si basa sul consenso implicito dell'interessato. A norma del Regolamento GDPR, le sentenze di un'autorità giurisdizionale di un Paese terzo che dispongono il trasferimento di dati personali da parte di un titolare del trattamento sono riconosciute nell'Unione Europea?. Soltanto se basate su un accordo internazionale tra il Paese terzo e l'Unione o un suo Stato membro. Sì, sempre. Sì, a meno che il Paese rientri in una black list curata dall'Unione. No, mai. Il Regolamento GDPR ammette la possibilità del trasferimento dei dati personali oggetto di trattamento verso un Paese terzo o un'organizzazione internazionale?. Sì, la ammette. No, la vieta. Solo verso organizzazioni internazionali. Sì, ma solo se il trasferimento è necessario all'esecuzione di un contratto di cui l'interessato è parte. A norma del Regolamento GDPR, se la Commissione ha deciso che un Paese terzo garantisce un livello adeguato di protezione dei dati personali, il trasferimento verso di esso dei dati oggetto di trattamento: non necessita di autorizzazioni specifiche. richiede comunque l'autorizzazione dello Stato comunitario di nazionalità dell'interessato. richiede la manifestazione di un consenso rafforzato da parte dell'interessato. è possibile solo se l'Unione o un suo Stato membro hanno stipulato un accordo internazionale con il Paese terzo. Ai sensi del d.lgs. 196/2003 e s.m.i., lo schema di regole deontologiche è sottoposto a consultazione pubblica per almeno: sessanta giorni. un mese. quindici giorni. venti giorni. Secondo l'art. 2-decies del d.lgs. 196/2003 e s.m.i., i dati personali trattati in violazione della disciplina rilevante in materia di trattamento dei dati personali: non possono essere utilizzati, salvo quanto previsto dal medesimo decreto. possono essere utilizzati se previsto dal Garante della Privacy. possono sempre essere utilizzati. possono sempre essere utilizzati nel rispetto dei termini di prescrizione. In base all'articolo 154 del d.lgs. 196/2003, quale tra i seguenti NON rientra tra i compiti del Garante per la protezione dei dati personali?. Irrogare sanzioni penali. Controllare se i trattamenti sono effettuati nel rispetto della disciplina applicabile. Trattare i reclami presentati ai sensi del Regolamento GDPR. Promuovere l'adozione di regole deontologiche. In base all'articolo 154 del d.lgs. 196/2003, quale tra i seguenti NON rientra tra i compiti del Garante per la protezione dei dati personali?. Irrogare sanzioni penali. Controllare se i trattamenti sono effettuati nel rispetto della disciplina applicabile. Esaminare i reclami presentati. Promuovere l'adozione di regole deontologiche, nei casi previsti dalla normativa. L'articolo 4 del Regolamento UE 2016/679 (GDPR) sulla protezione dei dati personali definisce come "dati personali" qualunque informazione: relativa a una persona fisica identificata o identificabile. atta a rilevare lo stato di salute di un individuo. atta a rilevare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere di un individuo. atta a rilevare l'orientamento sessuale di un individuo. In base all'articolo 2-ter del d.lgs. 196/2003, nel caso di trattamento di dati personali effettuato per l'esecuzione di un compito di interesse pubblico o connesso all'esercizio di pubblici poteri, la comunicazione tra titolari che effettuano trattamenti di dati personali diversi da quelli compresi all'art. 9 del Regolamento UE 2016/679 è ammessa?. Sì, nel rispetto della relativa normativa. No, in nessun caso. Sì, discrezionalmente. Nessuna delle altre alternative è corretta. Ai sensi dell'articolo 2-septies del d.lgs. 196/2003 e s.m.i., i dati genetici, biometrici e relativi alla salute possono essere diffusi?. No, non possono essere diffusi. Sì, su autorizzazione del Titolare del trattamento. Sì, su autorizzazione dell'incaricato al trattamento. Sì, su autorizzazione del Responsabile per la protezione dei dati. In base al Regolamento UE 2016/679 (GDPR), quale sanzione è prevista nell'ipotesi di violazione delle norme in tema di informazioni per l'esercizio dei diritti dell'interessato?. Una sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma. Solo la sanzione civile corrispondente al danno patito dall'interessato. Una sanzione penale. Una sanzione penale, ma solo per il caso di cessione dei dati a fini di lucro. In base all'articolo 154 del d.lgs. 196/2003 e s.m.i., quale tra i seguenti NON rientra tra i compiti del Garante per la protezione dei dati personali?. Irrogare sanzioni penali. Controllare se i trattamenti sono effettuati nel rispetto della disciplina applicabile. Trattare i reclami presentati ai sensi del Regolamento GDPR. Promuovere l'adozione di regole deontologiche. Ai sensi dell'art. 4 del Regolamento UE 2016/679 (GdPR), il titolare del trattamento è il soggetto che: determina le finalità e i mezzi di trattamento dei dati personali. è nominato dal Garante della Privacy. riceve il permesso per effettuare ogni singolo trattamento da parte del Garante della Privacy. riceve istruzioni dal Responsabile del Trattamento. In caso di commissione, all'interno dell'Amministrazione, di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato, il responsabile della prevenzione della corruzione: può subire anche una sanzione disciplinare. è licenziato senza preavviso. non può subire alcuna conseguenza. risponde unicamente per danno erariale. A norma dell'articolo 1, comma 12, della legge 190/2012, in caso di commissione, all'interno dell'Amministrazione, di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato: il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza potrà subire anche una sanzione disciplinare. il Responsabile della Prevenzione della Corruzione sarà licenziato senza preavviso. il Responsabile della Prevenzione della Corruzione viene iscritto d'ufficio nel registro degli indagati. il Responsabile della Prevenzione della Corruzione risponde sempre e solo per il danno all'immagine della Pubblica Amministrazione, salvo il compimento di altri illeciti. Ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 190/2012, il Piano Nazionale Anticorruzione è adottato: dall'Autorità Nazionale Anticorruzione. dal Dipartimento della Funzione pubblica. dal Consiglio dei Ministri. dal Ministero della Pubblica Amministrazione. In base alla legge 190/2012, il Piano nazionale anticorruzione deve essere aggiornato: ogni anno. ogni cinque anni e non può essere confermato. ogni tre anni e può essere confermato. ogni tre anni e può essere confermato una sola volta. In base all'art. 1, comma 8, della legge 190/2012, il Piano triennale per la prevenzione della corruzione viene adottato: dall'organo di indirizzo, su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza entro il 31 gennaio di ogni anno, e ne cura la trasmissione all'Autorità nazionale anticorruzione. dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, entro il 31 gennaio di ogni anno, su proposta dei singoli dirigenti competenti per le attività più esposte al rischio, che ne cura la trasmissione all'Autorità nazionale anticorruzione. dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, entro il 31 marzo di ogni anno, su proposta dei singoli dirigenti competenti per le attività più esposte al rischio, che ne cura la trasmissione all'Autorità nazionale anticorruzione. nessuna delle altre alternative è corretta. Secondo il GDPR (Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali), i dati sensibili: sono categorie particolari di dati personali, il cui trattamento può essere disciplinato dal diritto degli Stati membri con un certo margine di manovra. non possono mai essere oggetto di trattamento, se non da parte delle pubbliche autorità. sono disciplinati dal diritto comunitario, attesa la loro importanza, senza possibilità di deroghe da parte del diritto degli Stati membri. sono i dati suscettibili di misurazioni fisiche oggettive. L'art. 35 del GdPR (Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali) prevede che, quando un tipo di trattamento può presentare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche, la valutazione dell'impatto sia condotta: prima dell'inizio del trattamento. anche a trattamento iniziato. prima dell'inizio del trattamento per i casi indicati dallo stesso Regolamento GdPR e anche a trattamento iniziato per gli ulteriori casi indicati dal Garante. prima della fine del trattamento. Ai sensi dell'art. 1, comma 8, della legge 190/2012, l'elaborazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione: non può essere affidata a soggetti estranei all'Amministrazione. può essere affidata a soggetti estranei all'Amministrazione. deve essere affidata a soggetti estranei all'Amministrazione. deve avvenire entro il 30 giugno di ciascun anno. In base al punto 2 delle definizioni riportate all'art. 4, del Regolamento UE 2016/679 (GdPR): la cancellazione e la distruzione dei dati costituiscono trattamento degli stessi. la cancellazione dei dati costituisce trattamento degli stessi, a differenza della distruzione. la distruzione dei dati costituisce trattamento degli stessi, a differenza della cancellazione. la conservazione dei dati non costituisce trattamento degli stessi. In base al Regolamento UE 2016/679 (GDPR), il trattamento automatizzato di dati personali consistente nell'utilizzo di tali dati personali per valutare determinati aspetti personali relativi a una persona fisica, in particolare per analizzare o prevedere aspetti riguardanti il rendimento professionale, la situazione economica, la salute, le preferenze personali, gli interessi, l'affidabilità, il comportamento, l'ubicazione o gli spostamenti di detta persona fisica è definito: profilazione. interconnessione. pseudonimizzazione. raffronto. All'art. 30, comma 1, del Regolamento UE 2016/679 (GdPR), tra i dati contenuti nel registro delle attività di trattamento: il titolare del trattamento deve annotare, ove possibile, i termini ultimi previsti per la cancellazione delle diverse categorie di dati. l'incaricato deve annotare, in ogni caso, i termini ultimi previsti per la cancellazione delle diverse categorie di dati. non è necessario indicare le finalità del trattamento. l'incaricato deve annotare, in ogni caso, le misure di sicurezza tecniche adottate. In base al Regolamento UE 2016/679 (GDPR), quando la violazione dei dati personali è suscettibile di presentare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche: il titolare del trattamento comunica la violazione all'interessato senza ingiustificato ritardo. il titolare del trattamento comunica la violazione al Garante Privacy. l'incaricato comunica la violazione all'Autorità giudiziaria, entro trenta giorni. non è necessario effettuare comunicazioni all'interessato. In base al Regolamento UE 2016/679 (GDPR), il trasferimento di dati personali verso un Paese terzo o un'organizzazione internazionale: è ammesso se la Commissione ha deciso che il Paese terzo o l'organizzazione internazionale in questione garantiscono un livello di protezione adeguato. In tal caso il trasferimento non necessita di autorizzazioni specifiche. è ammesso se la Commissione ha deciso che il Paese terzo o l'organizzazione internazionale in questione garantiscono un livello di protezione adeguato, previa autorizzazione specifica. non è mai ammesso. è ammesso sempre previa autorizzazione specifica. In base all'art. 52 del Regolamento UE 2016/679 (GdPR), l'autorità di controllo di ogni Stato membro: agisce in piena indipendenza nell'adempimento dei propri compiti e nell'esercizio dei propri poteri conformemente al regolamento stesso. è soggetta al coordinamento della Commissione. agisce in coordinamento con le autorità di controllo degli altri Stati membri nell'esercizio dei propri poteri conformemente al regolamento stesso. agisce in piena indipendenza nell'adempimento dei propri compiti e nell'esercizio dei propri poteri anche difformemente dal contenuto del regolamento stesso, motivando la specificità locale che giustifica la difformità. In base all'art. 1, comma 6, della legge 190/2012, è consentito ai Comuni aggregarsi per definire in comune il Piano triennale per la prevenzione della corruzione?. Solo ai Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti. Solo ai Comuni non capoluogo di Provincia. No, non è mai consentito. Sì, è sempre consentito. In base alla legge 190/2012, ai fini della definizione del Piano triennale per la prevenzione della corruzione, è consentito agli Enti locali chiedere il supporto del prefetto?. Sì, è consentito. No, non è consentito. È consentito solo ai Comuni. È consentito solo ai Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti. In base alla legge 190/2012, il piano per la prevenzione della corruzione negli Enti locali: è approvato dalla Giunta. è approvato dal Prefetto. è approvato dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza. non necessita di approvazione. In base alla legge 190/2012, il Piano nazionale anticorruzione è adottato: dall'ANAC. dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione. dal Dipartimento della funzione pubblica. da un apposito Comitato interministeriale, istituito e disciplinato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. In base alla legge 190/2012, negli avvisi, bandi di gara o lettere di invito, la previsione, da parte delle stazioni appaltanti, che il mancato rispetto delle clausole contenute nei protocolli di legalità o nei patti di integrità costituisce causa di esclusione dalla gara: è facoltativa. è obbligatoria. è obbligatoria solo se si superano determinate soglie di importo. è vietata. La legge 190/2012 fa divieto di partecipare a collegi arbitrali a tutti i seguenti, TRANNE: i dirigenti di ruolo in servizio delle P.A. i magistrati amministrativi. i componenti delle commissioni tributarie. gli avvocati dello Stato. L'art. 1, comma 15, della legge 190/2012 definisce la trasparenza dell'attività amministrativa come: un livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili. un interesse del cittadino. nessuna delle altre alternative è corretta. un interesse diffuso. In base alla legge 190/2012, quale dei seguenti NON è un compito dell'Autorità Nazionale Anticorruzione?. Coordinare l'attuazione delle strategie di prevenzione e contrasto della corruzione e dell'illegalità nella Pubblica Amministrazione elaborate a livello nazionale e internazionale. Collaborare con i paritetici organismi stranieri, con le organizzazioni regionali e internazionali competenti. Adottare il Piano nazionale anticorruzione. Analizzare le cause e i fattori della corruzione. In base alla legge 190/2012, quale dei seguenti NON è un compito dell'Autorità Nazionale Anticorruzione?. Promuovere e definire norme e metodologie comuni per la prevenzione della corruzione, coerenti con gli indirizzi, i programmi e i progetti internazionali. Individuare gli interventi che possono favorire la prevenzione e il contrasto della corruzione. Esercitare la vigilanza e il controllo sul rispetto delle regole sulla trasparenza dell'attività amministrativa previste dalle disposizioni vigenti. Esprimere pareri facoltativi in materia di autorizzazioni allo svolgimento di incarichi esterni da parte dei dirigenti amministrativi dello Stato e degli Enti pubblici nazionali. In base alla legge 190/2012, quale dei seguenti NON è un compito del Dipartimento della funzione pubblica?. Adottare il Piano nazionale anticorruzione. Definire criteri per assicurare la rotazione dei dirigenti nei settori particolarmente esposti alla corruzione. Definire modelli standard delle informazioni e dei dati occorrenti per il conseguimento degli obiettivi previsti dalla stessa legge. Coordinare l'attuazione delle strategie di prevenzione e contrasto della corruzione e dell'illegalità nella Pubblica Amministrazione elaborate a livello nazionale e internazionale. In base alla legge 190/2012, quale dei seguenti NON è un compito del Dipartimento della funzione pubblica?. Esprimere parere obbligatorio sugli atti di direttiva e di indirizzo, nonché sulle circolari del Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione in materia di conformità di atti e comportamenti dei funzionari pubblici ai codici di comportamento e ai contratti, collettivi e individuali, regolanti il rapporto di lavoro pubblico. Promuovere e definire norme e metodologie comuni per la prevenzione della corruzione, coerenti con gli indirizzi, i programmi e i progetti internazionali. Definire misure per evitare sovrapposizioni di funzioni e cumuli di incarichi nominativi in capo ai dirigenti pubblici. Coordinare l'attuazione delle strategie di prevenzione e contrasto della corruzione e dell'illegalità nella Pubblica Amministrazione elaborate a livello nazionale e internazionale. Ai fini dell'esercizio della vigilanza e del controllo sull'effettiva applicazione e sull'efficacia delle misure adottate dalle Pubbliche Amministrazioni in conformità alla legge 190/2012, l'Autorità nazionale anticorruzione può compiere tutte le seguenti azioni, TRANNE una. Quale?. Comminare sanzioni amministrative ai funzionari che non danno piena attuazione ai piani centrali e periferici di contrasto alla corruzione e all'illegalità. Esercitare poteri ispettivi nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni. Ordinare alle Pubbliche Amministrazioni l'adozione di atti o provvedimenti richiesti dai piani per il contrasto alla corruzione e all'illegalità elaborati dal Dipartimento della funzione pubblica. Ordinare alle Pubbliche Amministrazioni la rimozione di comportamenti o atti contrastanti con il piano di prevenzione della corruzione definito dalle competenti Pubbliche Amministrazioni centrali. In base alla legge 190/2012, quale dei seguenti NON è un compito dell'Autorità Nazionale Anticorruzione?. Definire modelli standard delle informazioni e dei dati occorrenti per il conseguimento degli obiettivi previsti dalla stessa legge. Esercitare la vigilanza e il controllo sull'effettiva applicazione e sull'efficacia delle misure adottate dalle Pubbliche Amministrazioni ai sensi dei commi 4 e 5 dell'articolo 1 della stessa legge. Esprimere parere obbligatorio sugli atti di direttiva e di indirizzo, nonché sulle circolari del Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione in materia di conformità di atti e comportamenti dei funzionari pubblici alla legge. Riferire annualmente al Parlamento sull'attività di contrasto della corruzione e dell'illegalità nella Pubblica Amministrazione. |